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RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Procedimento VAS

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Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Non v’è dubbio però che le linee regionali di intervento debbono essere riferite a un contestoamministrativo alquanto articolato: regioni, comuni e altri enti diversi ( Capitanerie di porto,associazioni di categoria etc.).La Legge 13 novembre 2009 n. 39 della Regione Basilicata, prevista in relazione al fatto chel’art. 39 della L.R. n.7/1999 attribuiva alla Regione Basilicata la funzione amministrativa in materia diprotezione dell’ambiente costiero, ha in seguito disciplinato le funzioni di programmazione,pianificazione e gestione integrata degli interventi di difesa della costa.Dunque, attraverso la “forza” della legge, viene perseguita la finalità principale che consistenell’autorizzare l’Amministrazione regionale ad adottare il “Piano di Gestione Integrata delle AreeCostiere” quale primo passo per superare la logica di emergenza e per collocare le azioni regionali didifesa della costa nella più appropriata cornice di pianificazione, impostando un programma coordinatoed organico di medio e lungo termine.Al fine di armonizzare la difesa del patrimonio ambientale del litorale con lo sviluppo delleattività turistiche è stato previsto dalla legge che di tale strumento di programmazione costituisca comeparte integrante il “Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo” di cui all’articolo 6,comma 3 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito in legge 4 dicembre 1993, n. 494.Difatti, la Regione Basilicata sin dal trasferimento delle funzioni amministrative in materiademaniale marittima ha affrontato i peculiari problemi di pianificazione settoriale, in materia diinterventi di carattere turistico balneare da attuare sulle coste, avviando sui litorali un capillare lavorodi ricognizione, di monitoraggio e studio del territorio e dei relativi impatti delle trasformazioniurbanistiche, nonché di valutazione delle interrelazioni con le direttive della pianificazionesovraordinata e degli altri enti territoriali.Ad un primo progetto di Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime adottato già dallaGiunta Regionale con DGR n° 394 del 2001, seguì l’adozione finale con DGR n° 843 del 14/5/2002.Successivamente, a seguito di proposte migliorative il Piano fu approvato definitivamente conatto del Consiglio regionale n° 940 nel febbraio 2005.Ad oggi è in fase di approvazione una variante al predetto “Piano dei Lidi”.Ritornando alle finalità della L.r. n. 39/2009, in essa è previsto che l’attività di pianificazioneregionale sulla costa sia sorretta, come criterio metodologico, dai principi dello sviluppo sostenibile eSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 5


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>della pianificazione integrata, con il corollario tecnico dell’unità fisiografica, quale criterio didelimitazione delle aree di intervento.Le principali linee dell’azione regionale possono riassumersi nell’attività di studio e valutazionedelle condizioni del litorale lucano, sia jonico che tirreno, al fine di individuare e localizzare i fenomenidi erosione e di arretramento della linea di costa.L’analisi delle dinamiche in atto viene configurata come strumentale all’adozione di interventidiretti a difendere la costa e a ristabilire gli equilibri ambientali compromessi, perseguendo l’obiettivofinale della ricostruzione delle spiagge in crisi strutturale.Particolare importanza riveste, nell’ottica di un sempre più qualificato intervento tecnico, ilmomento della verifica dell’efficacia dei sistemi di difesa adottati così come espressamente previstodall’art. 5 della legge innanzi indicata.La legge stessa si preoccupa, inoltre, di collocare in un quadro armonico le competenze,rispettivamente della Regione e degli enti locali, al fine di determinare un loro diretto coinvolgimentonella fase di realizzazione e nell’onere manutentivo, con il concorso finanziario della Regione.Con il D.Lgs. 28 maggio 2010, n. 85 “Attribuzione a comuni, province, città metropolitane eregioni di un loro patrimonio, ai sensi dell’art. 19 della legge 5 maggio 2009, n. 41”, pubblicato inG.U. 11 giugno 2010, n. 134, si è operato il trasferimento di beni statali alle Regioni e agli Enti locali,prefigurato dal Decreto sul cosiddetto “Federalismo demaniale”, che costituisce il primo adempimentoformale del processo di attuazione dell’art. 119 della Costituzione delineato dalla Legge delega inmateria di federalismo fiscale.Ai sensi dell’art. 5 del Decreto tra i beni dello Stato trasferibili con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri su proposta ministeriale figurano i beni appartenenti al demanio marittimo erelative pertinenze e quelli appartenenti al demanio idrico e relative pertinenze, nonché le opereidrauliche e di bonifica di competenza statale, ad esclusione dei fiumi e dei laghi di ambitosovraregionale. Inoltre, ex art. 3, comma 2, “una quota dei proventi dei canoni ricavati dallautilizzazione del demanio idrico trasferito è destinata da ciascuna Regione alle Province, sulla base diun’intesa”.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 6


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Tuttavia la Gestione Integrata delle Aree Costiere rappresenta, ancora oggi, un eserciziocomplesso, dal momento che un’applicazione troppo coerente del principio di sussidiarietà può portaread un frazionamento di competenze senza le necessarie interazioni.D’altro canto un approccio mirato ad identificare e a contrastare i fattori strutturali di degradodelle aree costiere richiede inevitabilmente il superamento dei limiti amministrativi che, nel passato,caratterizzavano la progettazione degli interventi, anche per i retaggi derivanti dalla Legge 14 luglio1907, n. 542.Il presente Rapporto Ambientale, redatto ai sensi dell’art. 5 c.1 lett. f) del D.Lgs 152/06 comecorretto dal D.Lgs 4/2008, è, quindi, un documento del piano; esso “costituisce parte integrante delpiano o del programma e ne accompagna l’intero processo di elaborazione e approvazione” (art. 13,c.3), ed è mutuamente vincolato alle attività di formazione e approvazione del piano mantenendo ilmedesimo livello di approfondimento. Infatti, così come richiamato all’art. 5 par. 1 della Dir2001/42/CEE, deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati glieffetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente nonché leragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o del programma.Tale documento, quindi, deve contenere le informazioni che possono essere necessarie, tenuto contodel livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali nonché dei contenuti e del livello didettaglio del piano o del programma, ai fini di una previsione, ancorché di massima, dei possibiliimpatti indotti nel breve, medio e lungo termine (orizzonte temporale del piano) e dei conseguentiinterventi ed azioni di mitigazione degli stessi ovvero degli eventuali effetti residuali comunquesomatizzabili al sistema territoriale ed ambientale. In particolare (allegato I della Dir 2001/42/CEEcome ripreso nell’allegato VI del D.Lgs 152/06 e s.m.i) il Rapporto Ambientale, poiché parte integrantedel PRGC stesso, riassume in maniera sintetica e di immediata comprensione le principali finalità edoperatività dello strumento di pianificazione evidenziandone gli ambiti di pertinenza territoriale edamministrativa, attraverso:- l’individuazione dell’ambito di studio del piano e gli impatti riconducibili ad azioni naturali e/oantropiche, singolarmente o cumulativamente, con la loro probabilità, durata, frequenza epossibile reversibilità;Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 7


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>- la valutazione ex-ante della qualità del sistema costiero e delle matrici ambientali evidenziandola sussistenza di eventuali fattori di criticità e di stress indipendenti dalle posizioni di piano,procedendo, laddove possibile anche ad una quantificazione dei parametri di riferimento,ovvero sottolineando la carenza di informazioni specifiche e/o di misure;- la proposizione del fattore “mare” quale risorsa, cioè bene irriproducibile da non dissipare, daconservare, da valorizzare e, nello stesso tempo, bene che consenta sviluppo sostenibile, nelrispetto dei principi fissati dalla direttiva comunitaria 2001/42/CE;- l’enunciazione del valore e della vulnerabilità delle aree interessate, di rilievo comunitario enon;- la valutazione dell’azione indotta sulla costa secondo il duplice punto di vista “mare” e “terra”tenendo conto dell’interazione del sistema antropico con le forzanti naturali, pervenendo ad unaragionevole zonizzazione dei territori costieri in funzione del livello di vulnerabilità;- le misure previste per il monitoraggio e controllo del Piano, con modalità di raccolta dei dati edi elaborazione degli indicatori necessari per la valutazione degli impatti, la periodicità dellaproduzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misurecorrettive da adottare;- le linee – guida della normativa da applicare a fini di tutela, di valorizzazione e di usocompatibile.I problemi di erosione costiera hanno contribuito a porre all’attenzione pubblica i temi delmonitoraggio e della difesa dei litorali, facendo emergere una coscienza comune sempre più sensibilealla opportunità di destinare risorse e interventi mirati alla prevenzione dei rischi piuttosto che agliinterventi d’emergenza. Questa nuova cultura non può che basarsi su una capillare e sistematica analisidelle aree vulnerabili, al fine di stabilire quei provvedimenti necessari ad arginare le ulteriori forme diaggressione e di compromissione.Inoltre, il livello altissimo di esposizione delle aree costiere lucane alla combinazione, purtroppo nonlineare, di sorgenti di rischio naturale, indotte dalla coesistenza di ambiti di pertinenza fluviale,periodicamente soggetti a devastanti alluvioni, e di porzioni di litorale oggetto di mareggiate semprepiù significative in termini effetti erosivi, scandisce la priorità degli interventi prevedibili dal PRGCponendo, a volte, interventi di breve termine sullo stesso piano delle azioni di lungo periodo in ragioneSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 8


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>dell’esigenza di tutelare persone e beni. In altre parole sussiste la concomitanza di obiettivi diprotezione civile con quelli propri degli strumenti di pianificazione per la riduzione del rischio.Tale ultimo aspetto segna decisamente il passo nell’analisi del sistema costiero lucano che, in sintesi,risente, della presenza di criticità strutturali territoriali ed infrastrutturali, in una logica diindividuazione di possibili interventi di contrasto e riduzione di tali criticità, laddove si operi nel sensodi una mitigazione degli effetti indotti da cause ambientali ed antropiche dirette o indirette, ovvero inrelazione alla gestione dei rischi naturali ed antropici, il PRGC perviene alla formulazione di una seriedi interventi che rappresentano il reale e concreto “fattore” di impatto a cui abbinare gli scenari divalutazione ambientale strategica.3 Impostazione procedurale e metodologica della <strong>VAS</strong>Il Piano Regionale per la Gestione delle Coste della Regione Basilicata interviene nellapianificazione territoriale delle fasce costiere ionica e tirrenica e, come tale, rientra nell’ambito diapplicazione del DLgs 152/06 (così come modificato dal DLgs. n. 128 del 2010), e, pertanto, anche inragione delle previsioni specifiche della Legge Regionale 39/2009, deve essere assoggettato allaprocedura di Valutazione Ambientale Strategica (<strong>VAS</strong>), che comprende (DLgs 152/06, art. 11 comma1):- lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità (Rapporto Ambientale Preliminare DLgs152/2006 art. 12 comma 1);- l'elaborazione del rapporto ambientale;- lo svolgimento di consultazioni;- la valutazione del piano, del rapporto e degli esiti delle consultazioni;- l'espressione di un parere motivato;- l'informazione sulla decisione;- il monitoraggio.I criteri seguiti nella formulazione del rapporto ambientale dovranno coniugarsi con quanto previstoall’Allegato I - Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi di cui all'articolo 12 delDlgs 152/06 e smi, ed in particolare:1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi:Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 9


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>a. in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progettied altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e lecondizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;b. in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelligerarchicamente ordinati;c. la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioniambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile;d. problemi ambientali pertinenti al piano o al programma;e. la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nelsettore dell'ambente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o allaprotezione delle acque).2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto inparticolare, dei seguenti elementi:a. probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;b. carattere cumulativo degli impatti;c. natura transfrontaliera degli impatti;d. rischi per la salute umane o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti);e. entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazionepotenzialmente interessate);f. valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale;- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzointensivo del suolo;g. impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario ointernazionale.Nel presente Rapporto Ambientale Preliminare vengono, quindi, illustrate le modalità e i risultatiattesi del processo di valutazione ambientale strategica sulla base delle informazioni fornite inconformità a quanto stabilito dall’allegato VI al Decreto e riassumibili in:Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 10


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>i. i contenuti e gli obiettivi principali della proposta di PRGC, nonché i rapporti con altri piani oprogrammi coerenti;ii. gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senzal’attuazione del PRGC (opzione “0”);iii. le caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;iv. qualsiasi possibile interferenza ambientale indotta dalle previsioni del Piano, ivi compresi quellirelativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate come zone diprotezione speciale (ZPS) per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati comesiti di importanza comunitaria (SIC) per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e dellafauna selvatica;v. gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Statimembri, pertinenti al Piano, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si e tenuto conto didetti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;vi. i possibili effetti significativi sull’ambiente (inclusi quelli secondari, cumulativi, sinergici, abreve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi), compresi aspettiquali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria,i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, ilpaesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori;vii. le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più esaustivo possibile glieventuali effetti negativi significativi sull’ambiente derivanti dell’attuazione del Piano;viii. una sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come estata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate nella raccolta delleinformazioni ambientali richieste;ix. la descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli effetti ambientalisignificativi derivanti dall’attuazione del Piano;x. una sintesi non tecnica delle informazioni di cui ai punti precedenti.Le funzioni previste dal DLgs 152/06 e necessarie allo svolgimento della procedura di valutazioneambientale strategica del PRGC sono così articolate:Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 11


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>- all’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale, del Dipartimento Ambiente, Territorio ePolitiche della Sostenibilità sono assegnate le funzioni di autorità procedente (art. 5 comma 1lett. q del DLgs 152/06 e smi) connesse alla predisposizione del Piano Regionale per laGestione delle Coste della Regione Basilicata (PRGC);- all’Ufficio Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche dellaSostenibilità sono assegnate le funzioni di autorità competente (art. 5 comma 1 lett. p del DLgs152/06 e smi).4 Coerenza con gli strumenti di pianificazione delle aree demanialiL’emanazione del D.P.R. 24.07.1977 n. 616 combinato all’effetto dell’art. 59 ha reso operante ladelega alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative sul litorale marittimo e sulle areedemaniali immediatamente prospicienti, quando la utilizzazione prevista abbia finalità turistiche ericreative.L’applicazione dell’art. 59 del succitato D.P.R.616/77, infatti, si sostanzia in tutte quelle attività chedovranno essere svolte dalle Regioni per curare, in modo immediato e concreto, gli interessi pubbliciche rientrano nella materia delegata. Più precisamente, rientra in tale materia tutto ciò che attieneall’occupazione, all’uso, alla gestione e alla disciplina dei litorali e delle aree demaniali marittimeimmediatamente prospicienti.L’art.8 del D.L.21 ottobre 1996 n. 535, convertito, con modificazione, nella legge del 23 Dicembre1996 n. 647 richiamando il D.L. 559/95 ha previsto per le amministrazioni Regionali, la possibilità diavvalersi, per l’esercizio delle funzioni delegate di cui all’ art. 59 del D.P.R. n.616, delle Capitanerie diPorto e degli uffici da essi dipendenti. Tali rapporti sono regolamentati con apposita convenzionestipulata con il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, sulla base di una “convenzione tipo”approvata dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni.A tal proposito, la Regione Basilicata, si è dotata di un Piano per l’utilizzazione delle areedemaniali marittime, la cui finalità risiede nella definizione della tipologia di interventi e delle modalitàdi insediamenti turistico ricettivi coerenti con l’ambiente costiero, con particolare riferimento alle areedemaniali ioniche che rappresentano, anche per la loro accogliente morfologia, la maggiore estensionea fronte degli spazi limitati, ancorché più empatici, offerti dalla costa tirrenica.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 12


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Del resto la maggiore criticità del sistema costiero lucano ricade proprio nella fascia costieraionica laddove la piana “metapontina” rappresenta la porzione di territorio a maggiori interessieconomici in relazione alle attività produttive che in essa hanno corpo. Negli ultimi anni, infatti, lapiana, oltre a mantenere e a potenziare le caratteristiche produttive agricole, ha avuto uno sviluppoprevalentemente turistico, legato sempre di più alla mobilità resa più facile dallo sviluppo tecnologico,dal maggiore tempo libero dei cittadini e dalla capacità di un territorio che si è saputo conservare edoffrirsi come prodotto originale e naturale.La pianificazione del territorio e la conservazione delle risorse naturali, che la Regione ha determinatocon una politica attenta, consentono oggi di offrire un prodotto turistico che risponde alla domanda diqualità e ciò sia sull’arco ionico sia tirrenico, quest’ultimo storicamente interessato da una prospettivaparticolarmente elitaria in ragione anche del particolare contesto geografico, morfologico edambientale.D’altro canto, la fascia costiera ionica rappresenta una delle prime in Italia ad essere assoggettata allapianificazione paesaggistica, che attraverso i vincoli di trasformabilità ha mantenuto quasi inalterate lecaratteristiche percettive essenziali.Il Piano per l’utilizzazione delle aree demaniali marittime, in coerenza con la volontà politica eculturale di tutelare e di utilizzare al meglio le risorse paesaggistiche e ambientali, con interventiqualitativi idonei, si è posto come obiettivo prioritario quello di dare una risposta compatibile alleesigenze dei cittadini che stabilmente abitano questi luoghi, agli operatori turistici che tentano diutilizzare le risorse ambientali, alle previsioni degli strumenti urbanistici locali intesi come espressionedi volontà e di interessi collettivi.Lo strumento di Piano per l’utilizzazione delle aree demaniali marittime è stato definito sulla basealcuni criteri e principi fondamentali riconducibili a:1. Il mare, l’arenile e la pineta sono beni di grande rilevanza naturalistica e paesaggistico -ambientale;2. Il mare, l’arenile e la pineta sono beni di grande rilevanza per l’economia e l’occupazione;3. L’utilizzo di questi beni deve essere compatibile con la tutela dell’ambiente, coerente con lapianificazione dei comuni e con gli obiettivi del Piano di Sviluppo Regionale;Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 13


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>4. Le iniziative che si andranno ad insediare sui Beni demaniali, dovranno migliorare la qualitàdell’offerta turistica regionale e diventare occasione di investimento e di crescita occupazionale;5. Il dimensionamento, la localizzazione e l’uso delle strutture che si andranno ad insediare, sonostate condizionate, oltre che dal Piano Paesaggistico vigente, dalle infrastrutture di accesso allearee e dalle strutture pubbliche e private esistenti.Il Piano di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistiche e ricreative, interessa icomuni lucani della piana Metapontina prospiciente il mare Jonio, per una lunghezza di circa 40chilometri di costa.L’area costiera si presenta strutturata in modo omogeneo, solcata dai 5 fiumi, che alla foce presentanoil tipico ambiente fluviale con vegetazione ripariale autoctona, è caratterizzata da un arenile costituitoda sabbia bianca e sottile che presenta una profondità media di ca. m.t. 60, da una duna ricca divegetazione autoctona profonda ca. 100 m.t. e da una retrostante fascia boscata impiantata negli anni’40 per una profondità media di ca. m.t. 300.L’accesso alle spiagge è costituito da accessi perpendicolari al mare collegati tra loro da una viabilità,quasi sempre retrostante la fascia boscata.Gli insediamenti turistici, retrostanti la fascia boscata, sono stati pianificati per “poli” per cui si èmantenuto una fascia agricola che fa da cerniera fra le aree urbanizzate e/o da urbanizzare.Un’agricoltura ortofrutticola intensiva e fiorente completa il paesaggio della piana.Su tutta la fascia e nella profondità di Km. 5, insistono 4 centri urbani: Nova Siri Scalo, centro abitato di ca. 5.000 abitanti, strutturato intorno alla viabilità di accessodalla S.S.106 Jonica al mare; Policoro, con circa 15.000 abitanti localizzato a monte della SS 106 Jonica; Scanzano, circa 5.000 abitanti, localizzato a valle della S.S.106 Jonica; Metaponto borgo, comune di Bernalda, localizzato a ridosso della ferrovia Taranto – ReggioCalabria con una popolazione di ca. 2.000 abitanti.Gli elementi ambientali e naturalistici più significativi della costa, oltre alle foci dei fiumi, l’arenile e lapineta sono le zone umide del bosco Pantano nel comune di Policoro e della Salinella nel comune diBernalda.Il territorio interessato appartiene, quindi, ai comuni di:Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 14


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>i. Nova Siri, il cui territorio si estende dalla Calabria fino al confine con il comune di Rotondella;ii. Rotondella, che si estende dal confine del comune di Nova Siri, fino alla foce del fiume Sinni;iii. Policoro, che inizia dalla foce del Sinni, e si estende fino alla foce del fiume Agri;iv. Scanzano, che si estende dalla foce del fiume Agri, fino alla foce del fiume Cavone;v. Pisticci, che inizia dalla foce del fiume Cavone, e si estende fino alla foce del fiume Basento;vi. Bernalda (Metaponto), il cui territorio inizia dalla foce del fiume Basento e si estende fino aiconfini con la Regione Puglia.Il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo, per uso turistico e ricreativo si sovrapponealla pianificazione attuativa dei comuni interessati.Le previsioni e le prescrizioni valgono per le aree e le attività indicate nel piano, eventuali previsionigià facenti parte di strumenti comunali e non riportati nel piano, se non esplicitamente modificate,sono con lo stesso riconfermate sia nella parte dell’individuazione che in quella normativa.La localizzazione delle aree individuate dal piano potranno subire leggere variazioni planimetriche,senza che questi costituiscano variate al piano, se necessarie per evitare tagli di alberi o per adeguarsi alfenomeno di erosione in atto lungo la costa.Tali variazioni, motivate, dovranno essere autorizzate dall’Ufficio Regionale competente al rilasciodella concessione.Tra le finalità del piano vi è la delocalizzazione delle strutture ancora esistenti sull’arenile, per le qualiè prevista la demolizione.Sulla base delle considerazioni sopra descritte, si sono individuate alcune attività legate alla fruizionedei beni naturalistici come il mare, l’arenile e la pineta, ritenute compatibili con la tutela del bene, dainsediare nelle aree demaniali marittime e che si configurano come attività di supporto alla ricettivitàturistica presente sulla costa lucana.Le attività sono sinteticamente aggregabili in cinque categorie d’uso:1) Attività turistico ricettive:a) campi naturalisticib) campeggi2) Attrezzature per la balneazione (infrastrutture turistiche):a) spiagge attrezzateSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 15


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>b) punti di ristoroc) stabilimenti balnearid) attrezzatura per il tempo libero (verde attrezzato):3) Viabilità (infrastrutture turistiche)a) viabilità di accessob) viabilità interna4) Aree portuali (infrastrutture turistiche):a) bacini navigabili5) Infrastrutture a rete:a) urbanizzazioni5 Inquadramento degli ambiti territoriali del PRGCLe valutazioni condotte nell’ambito del PRGC della Basilicata, si riferiscono alla totalità deiterritori costieri ionici e tirrenici opportunamente disaggregati secondo un criterio di omogeneità deimacro descrittori territoriali ed ambientali ed in ragione di evidenze/emergenze naturali oinfrastrutturali che, di fatto, rappresentano una interruzione di continuità.Un approccio corretto per la definizione dei limiti dei tratti costieri dovrebbe basarsisull’individuazione delle discontinuità fisiche, geografiche, socio-economiche e delle dinamiche idrosedimentarie.La complessità di questa procedura ha fatto sì che in letteratura prevalgano metodi semiqualitatividove i limiti vengono posti in corrispondenza dei moli portuali, delle foci fluviali, dell’inizioe della fine di estese opere difensive, delle diverse caratteristiche morfo-evolutive della spiaggia e deifondali, della presenza di piccoli promontori o del variare del morfotipo della costa. Le suddivisioni,inoltre, devono essere effettuate in modo che per ogni tratto siano disponibili dati significati esufficienti per la rappresentatività di tutte le variabili utilizzate. Inoltre, è altrettanto importante che ivari segmenti di costa individuati presentino estensioni lineari simili.Questo approccio si discosta, ad esempio, da quanto suggerito dal progetto Eurosion che propone unasuddivisione della costa in celle sedimentarie che sono caratterizzate da un ciclo sedimentariocompleto, che include le sorgenti, il trasporto e il deposito (Unità Fisiografica). Per Eurosion ladefinizione delle celle sedimentarie costiere rappresenta il sistema più corretto per raggiungereSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 16


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>l'obiettivo finale che è il bilancio sedimentario. Ragionando in questi termini poiché spesso i metodisemi-quantitativi di suddivisione della costa non sono svincolati da un'analisi quantitativa dell'erosionee della sedimentazione del litorale si può asserire che, anche con questa metodica, in pratica è possibileidentificare il bilancio sedimentario dei singoli tratti anche se la sorgente del sedimento è esterna adessi. In particolare nel caso della costa jonica lucana gli unici evidenti elementi di discontinuità sonorappresentati dai moli portuali aggettanti, che interrompono il transito sotto riva dei sedimenti.L’approccio adottato per la definizione dei limiti per la suddivisione in macroaree della costalucana è partito da un criterio geografico - morfologico più che da uno idrodinamico. Sono state cioèindividuate nella costa jonica 7 macro aree (Figura 1) prendendo come limiti i principali apparatifociali perché generalmente determinano la rottura dell’unità di trasporto litoraneo e, verso l’entroterra,costituiscono talvolta una separazione reale tra le caratteristiche delle zone rivierasche frontaliere. Unaltro elemento utilizzato riguarda gli aggetti dei moli portuali esistenti perché costituiscono unaimportante interruzione del trasporto idro-sedimentario.Il metodo adottato per l’individuazione delle macroaree fa si che vi sia una disomogeneità dellaloro estensione (Tabella 1): infatti mentre la macroarea 1 si sviluppa su una superficie di circa 9,8 km2e racchiude un litorale lungo circa 1,1 km, la 4 si estende per 70,8 km2 e comprende una tratto di costadi 8,2 km. Queste limitazioni sono sufficientemente compensate dall’applicazione del concetto di cellasedimentaria e da una evoluzione a macroscala della costa sostanzialmente omogenea.MACROAREA LIMITI SUPERFICIE(Kmq)LUNGHEZZALITORALEAMPIEZZA(km)(km)1 Sx Bradano- Confine Regione Puglia 9.8 1.1 9.02 Dx Bradano – Sx Basento (Porto Argonauti) 54.7 6.8 8.83 Dx Basento (Porto Argonauti) – Sx Cavone 70.3 6.6 8.24 Dx Cavone – Sx Agri 70.8 8.2 8.25 Dx Agri – Porto Marinagri 14.2 2.2 8.66 Porto Marinagri – Sx Sinni 49.0 6.8 7.87 Dx Sinni – Confine Regione Calabria 33.8 5.7 6.8Tabella 1 - Limiti ed estensioni delle macroaree jonicheSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 17


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Figura 1 - Rappresentazione schematica delle 7 macroaree in cui è stato suddiviso il litorale ionico lucano.Per quanto riguarda il versante tirrenico, data la sua limitata estensione e la presenza del solo fiumeNoce che segna il confine con la Calabria, è stato considerato come un’unica macro zona (Figura 2)rinviando ad una successiva suddivisione in tratti omogenei il compito di porre in rilievo le diversepeculiarità di questa costa.Figura 2- Rappresentazione schematica della macroarea tirrenica (8).Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 18


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Le caratteristiche principali della macroarea 8 sono riportate in Tabella 2.MACROAREA LIMITI SUPERFICIE(Kmq)LUNGHEZZALITORALEAMPIEZZA(km)(km)8 Confine Regione Campania - Confine Regione Calabria 44.6 27.1 2.8Tabella 2 - Limiti ed estensioni della macroarea tirrenica.La conformazione geomorfologica dell’area evidenza come la costa tirrenica presenti delle peculiaritàche la rendono assai differente da quella regionale jonica. In questo tratto costiero risulta un soloinsediamento portuale ubicato nella località di Maratea (Figura 3).Figura 3 - Particolare del porto di MarateaOgni macroarea, utilizzando una serie di fattori, verrà descritta nelle sue componenti sia del sistemanaturale che in quello antropico. A tal fine sono stati individuati alcuni tematismi evolutivi e non checonsentiranno di fornire una visione d’insieme dei tratti costieri necessaria per la comprensione deifenomeni in atto e per avanzare ipotesi predittivi sull’evoluzione futura della costa.5.1 Caratterizzazione della fascia costiera-jonica: macroaree 1-7La fascia costiera ionica, presa in considerazione nell’ambito del Piano Regionale per la Gestionedelle Coste della Regione Basilicata (PRGC), si estende tra i limiti regionali delle Regioni Calabria ePuglia e, verso l’interno, da una linea parallela alla S.S. 106 posta a circa 4 km a monte dell’importantearteria viaria.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 19


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Per la rappresentazione cartografica dell’area di studio sono state utilizzate la cartografia IGM1:50.000. Sono stati considerati Fogli IGM nn. 492 “Ginosa” – 507 “Pisticci” – 508 “Policoro” – 523“Rotondella” – 524 “Foce del Sinni”, acquisiti presso l’Autorità di Bacino della Regione Basilicata,georiferiti UTM 33 ED 50. Il quadro di unione dei Fogli, mosaicati e ritagliati entro i limiti dell’area distudio, è rappresentato in Figura 4.Sono state inoltre utilizzate le ortofoto AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) riferite alvolo 2008, acquisite presso la Regione Basilicata in formato ECW e riferite GBE. I 17 fotogramminecessari a coprire l’intera area, esplosi in formato raster .img, sono stati convertiti nel sistema diriferimento UTM 33 ED 50 e successivamente ritagliati secondo il buffer di riferimento (Figura 5).Figura 4 - Rappresentazione dell’area mediante Cartografia Ufficiale (IGM 1:50.000)Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 20


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Figura 6 - Porzioni di Comuni rientranti nei limiti di riferimento e rappresentazione aree urbaneProcedendo da Pisticci verso NE, il comune di Bernalda, localizzato tra il fiume Basento ed il limiteregionale con la Puglia, comprende un territorio che in percentuale rappresenta il 21,3% dell’intera areadi studio. Procedendo verso sud-ovest dopo il comune di Pisticci si sviluppa l’area comunale diScanzano Ionico, compresa tra i fiumi Cavone e Agri (22%), per passare poi a Policoro, a cavallo tra ifiumi Agri e Sinni (20,8%), indi a Rotondella (5,5%) e al comune di Nova Siri (5,7%) che confina conla Calabria.I principali centri abitati di questo territorio sono Bernalda, Pisticci, Scanzano Ionico, Policoro,Rotondella e Nova Siri.- Bernalda ha una popolazione residente di 12.207 (dati ISTAT 2009). Considerando i flussituristici, soprattutto estivi, si evidenzia un picco di presenze nell’anno 2009 che, dalle 392.472unità del 2008, aumentano fino a 403.141 per poi subire una flessione nel 2010 (387.461Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 22


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>presenze; dati APT Basilicata). Per quanto riguarda gli arrivi, se ne contano 37.510 nel 2008che aumentano a 37.830 nel 2009 per passare poi 38.477 nel 2010 (dati APT Basilicata). Learee urbane sono costituite dal centro abitato di Bernalda, che ricade al di fuori della fascia distudio, il nucleo abitativo di Metaponto Borgo ubicato a circa 2 km dalla costa e da MetapontoLido che, prevalentemente costituito da villette, è localizzato in prossimità della costa e sisviluppa con continuità abitativa fino al limite dell’arenile.- Pisticci presenta uno sviluppo demografico ripartito con le sue numerose frazioni e lapopolazione residente ammonta a 17.925 unità (dati ISTAT 2009). Come per la fascia dicompetenza del comune di Bernalda, le presenze turistiche registrano un picco di 219.016 unitànel 2009. Il trend evolutivo, nel complesso, risulta positivo tra il 2010 (217.975), ed il 2008(215.188) (dati APT Basilicata). Gli arrivi sono 27.606 nel 2008 che passano a 26.525 nel 2009e a 27.821 nel 2010 (dati APT Basilicata). I principali centri abitati (Pisticci, Marconia, Tinchi)ricadono all’esterno della fascia di studio, mentre al suo interno vi sono solo nuclei abitativisparsi.- Con una popolazione residente di 7.142 unità (dati ISTAT 2009), Scanzano Ionico, incontrotendenza rispetto agli altri comuni della fascia ionica, ha visto un incremento di presenzeturistiche che da 159.286 unità del 2008 sono passate a 161.047 nel 2009 ed si sono attestate a171.894 presenze nel 2010 (dati APT Basilicata). Questo trend positivo per le presenze totali,mostra una tendenza negativa per quanto riguarda gli arrivi. Questi, dalle 27.340 unità del 2008si riducono a 26.406 nel 2009 e a 24.399 nel 2010 (dati APT Basilicata). Oltre al nucleoprincipale di Scanzano Ionico, costituito prevalentemente da condomini, nella fascia costiera visono aree localmente occupate da una urbanizzazione di tipo “case sparse”.- Policoro, il secondo comune in termini di densità abitativa, ha una popolazione residente di16.085 unità (dati ISTAT 2009). Le presenze turistiche mostrano una sensibile flessione nelperiodo che va dal 2008 (89.250) al 2009 (64.188) ed un incremento nel 2010 (75.032) (datiAPT Basilicata). Il trend complessivo (2008-2010) risulta negativo. Gli arrivi, al contrario,passano da 18.290 unità del 2008, a 18.661 nel 2009, per arrivare a 22.195 nel 2010 (dati APTBasilicata). Oltre a questo nucleo abitativo, in prossimità della costa si registra uno sviluppoinsediativo in forte crescita.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 23


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>- Rotondella ha una popolazione residente di 2.943 (dati ISTAT 2009). Seguendo il trendgenerale dei comuni di Bernalda e Pisticci, le presenze turistiche passano dalle 4.486 unità del2008, alle 5.809 unità del 2009 per poi diminuire a 4.853 nel 2010 (dati APT Basilicata).Analoga evoluzione si registra per quanto riguarda gli arrivi: dalle 545 unità del 2008, se necontano 683 nel 2009 e 533 nel 2010 (dati APT Basilicata). Oltre al centro abitato diRotondella, che si situa esternamente alla fascia costiera oggetto di studio, persiste un limitatosviluppo urbano sparso, prevalentemente localizzato in prossimità delle spiagge.- Insieme alla sua frazione marina, Nova Siri è composta da una popolazione residente di 6.698unità (dati ISTAT 2009). Il trend turistico, decisamente negativo, registra un decremento dipresenze che dalle 290.933 unità del 2008 passa alle 284.739 del 2009, fino alle 273.228 unitàdel 2010 (dati APT Basilicata). Gli arrivi passano da 38.935 (2008) a 39.186 (2009) per poicalare a 37.631 nel 2010 (dati APT Basilicata). A differenza del centro abitato principale,localizzato in posizione esterna rispetto alla fascia di studio, la frazione di Nova Siri Scaloricade nell’area considerata.Confrontando i dati relativi alle presenze turistiche nelle strutture ricettive di tutta la fascia ionica, nelperiodo 1999-2009 (fonte APT Basilicata) si nota come queste siano quasi raddoppiate passando dalle658.755 del 1999 alle 1.137.940 del 2009, facendo registrare un incremento del 73 % circa. Se, invece,si considera il periodo 1999-2010, l’incremento turistico scende al 72% circa, in relazione al calo dipresenze registrato nel 2010 (1.130.443). Inoltre si nota come dal 1999 al 2005 l’incremento dellepresenze sia stato continuo, mentre dal 2006 al 2010, fatta eccezione per il 2007, il trend evolutivoregistra un leggero calo.Facendo lo stesso confronto con i dati relativi agli arrivi, si nota come questi aumentino da 93.317 a149.291 nel periodo 1999-2009 (+ 60 %) ed arrivano a 151.056 nel 2010 (+ 62 % dal 1999 al 2010).Anche in questo caso l’incremento è stato continuo dal 1999 al 2005, con altri piccoli aumenti nel2007, 2008 e 2010, nonostante le flessioni registrate nel 2006 e nel 2009.La piana, sede di insediamenti già a partire dal VII secolo a.C. con la fondazione di città Magnogreche(Siris in territorio di Rotondella, Heraclea in territorio di Policoro e Metapontum in territorio diBernalda), è testimone di una importanza strategica collegata alle fiorenti attività commerciali con ipopoli del Mediterraneo. Con le invasioni dei popoli Italici (Apuli, Lucani, Sanniti) e successivamenteSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 24


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>a quelle dei romani, l’area conobbe una lenta e costante fase di declino durata fino alla prima metà delXX secolo. Gli interventi di bonifica delle aree paludose ed acquitrinose, iniziate nel 1931,determinarono l’inizio di una nuova fase di sviluppo collegata all’agricoltura. Al ripopolamento di zonegià sede di antichi villaggi agricoli, complice la nuova riforma fondiaria, si aggiungono nuoviinsediamenti come quartieri decentrati di centri urbani, di antica origine, posti più a monte.I fiumi principali che sfociano nell’arco ionico lucano (Figura 7), partendo da settentrione versomeridione, sono: Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni.Figura 7 - Delimitazione dei bacini idrograficiOltre a questi corsi d’acqua che con le loro foci interrompono la continuità della costa, sono presentidue opere portuali: quella del Porto degli Argonauti, situato nel Comune di Pisticci ed in particolarenella frazione di Marconia, e quella del porto di Marinagri che si sviluppa nel comune di Policoro.Tra le fondamentali arterie di collegamento stradale presenti si citano le strade statali Basentana, Vald’Agri e Sinnica; tutte e tre si allacciano alla statale 106 Ionica, una via di comunicazione importanti eSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 25


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>ed interessa in parte (9,5%) alcune aree del territorio calabrese amministrate dal comune di Tortora(CS); una frazione molto trascurabile, infine, è situata nel territorio del comune di Rivello, in provinciadi Potenza (Figura 8).Figura 8 – Inquadramento dell’area mediante Cartografia Ufficiale (IGM 1:50.000)I principali centri abitati che rientrano in questa macroarea sono:- Maratea ha una popolazione residente di 5.221 (dati ISTAT 2009). Considerando i flussituristici, soprattutto estivi, si evidenziano 181.865 presenze nell’anno 2008 che aumentano finoa 197.102 nel 2009 per poi diminuire a 189.269 nel 2010. Gli arrivi registrati nel 2008 sono46.872 che passano a 47.291 nel 2009 e 47.858 nel 2010 (dati APT Basilicata). L’urbano,prevalentemente costituito da villette/case mono-bifamiliari, si sviluppa con il centro abitato diMaratea, che si estende dall’interno dell’area fino in prossimità della costa, e da una serie dipiccole frazioni a sviluppo turistico in prossimità della costa (partendo da nord: Acquafredda,Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 27


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>Cersuta, Ogliastro, Fiumicello, Marina di Maratea e Castrocucco) oltre ad una urbanizzazionesparsa soprattutto tra Maratea e Marina di Maratea.- Tortora ha una popolazione residente di 6.008 (dati ISTAT 2009). Il principale centro abitativo(Tortora) ricade all’esterno della fascia costiera mentre al suo interno vi ricade Tortora Marina,costituito da condomini e villette, che senza continuità proseguono fino al limite della costa.L’area oggetto di studio interessa, in realtà, solo la parte più settentrionale dell’abitato diTortora Marina.Confrontando i dati relativi alle presenze turistiche nelle strutture ricettive della fascia tirrenica nelperiodo 1999-2009 (fonte APT Basilicata) si nota come queste siano aumentate di circa il 34 %passando dalle 146.734 del 1999 alle 197.102 del 2009.Considerando anche le presenze relative all’anno 2010 (189.269) la percentuale di aumento dal 1999scende al 29% circa. Inoltre si nota come dal 1999 al 2010 le presenze siano state in aumento nelperiodo 2001-2003, nel 2005 (solo per lo 0,3%) e nel periodo 2007-2009, mentre c’è stato un leggerocalo nel 2000, 2004 e 2010, ed una brusca diminuzione nel 2006.Confrontando con i dati relativi agli arrivi, si nota come questi aumentino da 29.812 a 47.291 nelperiodo 1999-2009 (+59%) ed arrivino a 47.858 nel 2010 (+61% dal 1999 al 2010). L’incremento èstato continuo dal 1999 al 2003 e dal 2008 al 2010, mentre nel periodo 2004-2007 ci sono state lievidiminuzioni.L’idrografia principale è rappresentata dal fiume Noce che sfocia nell’arco tirrenico lucano ecostituisce il limite fisico tra il comune di Maratea e quello di Tortora. L’area di studio rientra nelbacino idrografico dello stesso.Oltre a questa foce fluviale, che interrompe la continuità della costa, è presente l’opera portuale delPorto di Maratea, situato in località Marina di Maratea.Tra le fondamentali arterie di collegamento stradale citiamo la strada statale 18 Tirrenica, che unisce treregioni del sud Italia: Campania, Basilicata e Calabria, e la strada provinciale del Noce (fondovalle cheaffianca il fiume omonimo).La infrastrutturazione ferroviaria, poco presente, si riduce a una sola linea principale che attraversal’area tirrenica lucana: la Battipaglia (SA) - Reggio Calabria.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 28


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>6 Componenti ambientali potenzialmente interessate dalle azioni del PRGCL’analisi del sistema costiero lucano, come richiamato precedentemente, risente, ancorché in manieradiversificata tra il versante jonico e quello tirrenico, della presenza di elementi e fattori di criticitàstrutturali territoriali ed infrastrutturali riconducibili alle seguenti macro tipologie:1) elementi territoriali ricadenti nell’ambito della fascia costiera e delle macroaree:a) corsi d’acqua naturali;b) infrastrutture lineari di tipo stradale e ferroviario;c) sistemi irrigui e di bonifica;d) discontinuità dei sistemi ambientali dunali e retrodunali;e) viabilità secondaria di accesso ai litorali ed interconnessione con i sistemi agricoli e forestalicostieri;f) irrigidimento degli elementi naturalistici e eccessiva antropizzazione di contesti naturalicostieri;2) interconnessione degli insediamenti produttivi ed antropici con i sistemi fluviali principali e ledinamiche di versante:a) aree inondabili di pertinenza fluviale;b) aree di laminazione e di espansionec) dissesto idrogeologico3) azione diretta del moto ondoso sui sistemi naturali ed antropici costieri e riduzione degli apportisolidi e del trasporto litoraneo:a) riduzione apporto solido per presenza di infrastrutture idrauliche ed idraulico-forestali(dighe, traverse, briglie, etc.) presenti lungo i corsi d’acqua naturali jonici e tirrenico;b) infrastrutture costiere trasportistiche e di difesa costiera;In una logica di individuazione di possibili interventi di contrasto delle sopra menzionate criticità,laddove si operi nel senso di una riduzione degli effetti indotti da cause ambientali ed antropiche diretteo indirette, ovvero in relazione alla mitigazione dei rischi naturali ed antropici, è possibile definiredegli interventi strutturali e gestionali quali:i. ripristino dell’officiosità idraulica dei tronchi fluviali che attraversano la fascia costieramediante attività di manutenzione e pulizia delle sezioni di deflusso;Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 29


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>ii. ripristino della funzionalità e dell’officiosità delle reti di bonifica ed irrigazione;iii. ripristino e potenziamento dei sistemi di idrovore per garantire il tempestivo drenaggioforzato delle aree retrodunali depresse;iv. incremento della capacità di deflusso degli alvei naturali in corrispondenza degliattraversamenti delle infrastrutture stradali e ferroviarie;v. ripristino della funzionalità degli argini in corrispondenza dell’attraversamento delle areetopograficamente depresse;vi. realizzazione di nuovi argini per il contenimento delle portate di piena ordinarie ed estreme;vii. ripristino della continuità morfologica dei sistemi dunali costieri con sarcitura dei varchiabusivi di accesso ovvero di penetrazione dei fronti di mareggiata;viii. costruzione di una rete di viabilità per l’accesso pedonale al siti di balneazione ed inconcessione mediante attraversamenti sospesi eco-compatibili e rimovibili;ix. realizzazione di casse di espansione a monte degli attraversamenti delle infrastrutturestradali e ferroviari con reti per i deflussi forzati (reti in pressione) in telecontrollo;x. manutenzione programmata e sistematica delle reti irrigue e di bonifica;xi. realizzazione di opere a mare atte alla riduzione della capacita energetica del moto ondoso;xii. piani di manutenzione degli arenili con eventuali ripascimenti periodici mediante l’uso dimateriali diversamente accumulati lungo la costa (i e. truogoli presso i moli sopraflutto delleopere portuali o dei tronchi terminali degli scarichi delle idrovore o su tratti di costa inpronunciata progressione, etc.) ovvero prelevati presso idonee cave di prestitopreventivamente localizzate;xiii. piani di manutenzione delle infrastrutture marittime;xiv. Piano di Gestione dei Sedimenti Fluviali per il recupero di sabbie da impiegare per attivitàdi ripascimento costiero;xv. coordinamento dei piani di emergenza comunali per il rischio incendi boschivi e diinterfaccia con il piano di gestione dei lidi;xvi. individuazione delle aree di emergenza e delle aree di sosta per la prevenzione dal rischioincendi boschivi e di interfaccia.Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 30


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>L'analisi dell'interazione tra il tipo di intervento e il sistema ambientale, deve comunque esserevalutato in relazione alle tre fasi principali di realizzazione: cantierizzazione, esecuzione egestione/manutenzione.In questa fase preliminare per quanto riguarda eventuali fonti di inquinamento e di disturboambientale che potrebbero derivare dall’attuazione delle previsioni di piano, le matrici ambientalimaggiormente interessate sono riconducibili a:a. ariab. acqua: superficiali, profonde, costiere e di balneazionec. suolod. paesaggioe. inquinamento acusticof. eventuali ripercussioni socio-economiche.Rispetto a tali fattori, l’analisi degli impatti deve essere costruita sulla base delle informazionidisponibili presso i soggetti istituzionali preposti al monitoraggio (ARPAB, Agrobios, ALSIA, etc.)ovvero università e centri di ricerca diversamente attivi nel campo delle misure ambientali.E’ ragionevole considerare che, laddove non esistano misure sistematiche e periodiche di alcuniparametri ambientali comunque importanti ai fini di una caratterizzazione ex-ante e, successivamente,ex-post, risulti realistico e lecito proporre una serie di misure “spot” che presentino una sufficienterappresentatività per le aree costiere e per la spiegazione, anche statistica, delle fluttuazioni rispetto aivalori di soglia fissati dal cotesto normativo di riferimento.In tal senso, consapevoli di una carenza di reti fisse e campagne sistematiche di misura sullacomponente rumore e qualità dell’aria, sempre riferendosi alle aree costiere interessate dall’ambito diapplicazione del PRGC, si procederà a misure puntuali in siti ritenuti rappresentativi e per periodiconvenzionali idonei e compatibili con l’iter procedurale della <strong>VAS</strong>.Allo stesso tempo, laddove disponibili serie storiche ovvero dati di letteratura consolidati dalleesperienze e dagli usi, questi saranno recepiti e processati ai fini degli obiettivi del rapporto ambientale.Più in particolare, da una prima verifica circa l’acquisizione dei dati già disponibili e/o daintegrare, il quadro conoscitivo è sintetizzabile come segue:1. Aria: campagna di misura con mezzo mobile attuata nell’estate 2011 dall’ARPAB;Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 31


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>2. Acque di balneazione: dati misurati periodicamente dall’ARPAB con serie storichedisponibili dal 2006;3. Acque superficiali: dati misurati periodicamente dall’ARPAB e disponibili presso la reteSINA-NET, con serie storiche disponibili dal 2005;4. Acque profonde: ricerca dei dati disponibili presso l’Ufficio Ciclo delle Acque delDipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, presso l’ARPAB,l’ALSIA e l’Agrobios, ovvero, laddove non disponibili, eventuale campagna puntuale dimisure;5. Suolo: dati misurati periodicamente per l’aspetto radiologico dall’ARPAB con seriestoriche disponibili dal 2006;6. Inquinamento acustico: campagna di misura con mezzo mobile attuata nell’estate 2011dall’ARPAB;Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 32


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>7 CronoprogrammaMesiMacro attività 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12Accesso alle informazioniStesura della primo RapportoAmbientaleConsultazione del RapportoAmbientaleAcquisizione osservazioni edintegrazione Rapporto AmbientaleProcedura <strong>VAS</strong> - Consultazionepreliminare ai sensi dell'art. 13, commi1, 2 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152,come modificato dal D.Lgs. 16gennaio 2008 n.4Partecipazione attivaProcedura <strong>VAS</strong> - Consultazione delRapporto Ambientale ai sensi dell'art.14 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152,come modificato dal D.Lgs. 16gennaio 2008 n.4Consultazione del Piano Regionaleper la Gestione delle Coste dellaRegione BasilicataAdozione del Piano Regionale per laGestione delle Coste della RegioneBasilicataSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 33


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>8 Questionario0 - Dati del CompilatoreDenominazione EnteServizio/DipartimentoNome e CognomeTelefonoFaxemailURL1 – Metodologia del processo di valutazioneRitenete chiara ed esaustiva l’illustrazione della metodologia di valutazionesìnoMotivare2 - Pubblicizzazione del processo di valutazioneRitenete che le procedure di pubblicità e deposito dei documenti siano state idonee a raggiungeretutti i soggetti interessati agli effetti del PRCG?sìnoMotivare:3 - Inquadramento generale e dei contenuti del PRGC della Regione BasilicataRitenete che l’inquadramento generale del PIANO sia corretto ed esaustivo?sìnoMotivare:4 – Piani e programmiConcordate le valutazioni fornite in merito all'analisi della coerenza del PRCG con piani eprogrammi?Sogesid S.p.A. – Struttura di Matera 34


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>sìnoIn questo caso, indicate quale pianificazione territoriale le valutazioni nonconcordano, motivando le vostre risposte5 – Contenuti del Rapporto Ambientale oggetto della consultazionea - Ritenete l'analisi conoscitiva sufficiente a descrivere lo stato dell'ambiente per i temi interessatida questa pianificazione?sìnoIn tal caso indicare le modifiche da apportare, motivando le vostreproposte:b - Concordate con le valutazioni degli effetti delle singole azioni sui temi ambientali (matrici divalutazione)?sìnoIn questo caso, indicate le valutazioni che ritenete “non valide”, motivandoin maniera esaustiva le vostre proposte.Componente ambientale sì/no Motivare la non concordanzaPopolazione e salute umanaBiodiversitàFlora e FaunaSuoloAcqua (superficiale eprofonda)AriaBeni materialiPatrimonio culturalePaesaggioRifiutiRumore e vibrazioni……c - Concordate con le valutazioni su rete natura 2000 e Aree protette?sìSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 35


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>noIn tal caso indicare le modifiche da apportare, motivando le vostreproposte:d - Concordate con le valutazioni sui settori di governo pertinenti?sìnoIn tal caso indicare le modifiche da apportare, motivando le vostreproposte:e - Relativamente agli aspetti individuati come rilevanti, ritenete che siano state previste le misureidonee ad evitare, ridurre o compensare gli effetti negativi sull’ambiente;sìnoIn tal caso indicare le modifiche da apportare, motivando le vostreproposte:f - Valutazione delle alternative – risulta chiara la motivazione delle scelte strategiche anche inrelazione ai possibili scenari di riferimento;sìnoIn tal caso indicare le modifiche da apportare, motivando le vostreproposte:g - Ritenete di dover segnalare eventuali impatti sull'ambiente, incluse azioni di mitigazione per glistessi.sìMotivare:noSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 36


Rapporto Ambientale Preliminare - <strong>Procedimento</strong> <strong>VAS</strong>h - Siete a conoscenza di zone nelle quali l'attuazione delle azioni potrebbe massimizzare gli effettipositivi. Si invita a segnalare il codice dell'azione (esempio A1)sìMotivare:no6 - Concordate con le impostazioni relative al Piano di monitoraggio?sìnoIn questo caso, indicate per tema gli indicatori da integrare, motivando inmaniera esaustiva le vostre proposte ed eventualmente la disponibilità areperire i dati, tenendo conto di quanto espressamente indicato sul decreto152/2006 in merito all'efficacia ed all'economicità del Piano:7 – Ulteriori osservazioniSogesid S.p.A. – Struttura di Matera 37

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