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Catatonia: una revisione critica del concetto e indicazioni terapeutiche

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<strong>Catatonia</strong>: <strong>una</strong> <strong>revisione</strong> <strong>critica</strong> <strong>del</strong> <strong>concetto</strong> e <strong>indicazioni</strong> <strong>terapeutiche</strong>un’iperattività <strong>del</strong> sistema dopaminergico 63-65 . Le evidenzedi altri studi sembrano invece supportare l’ipotesi diun deficit <strong>del</strong> sistema dopaminergico 66 . Ulteriori controversiesono quindi alimentate dalle osservazioni sulrischio di insorgenza di quadri simil-catatonici come lasindrome maligna da neurolettici (SMN) nei soggetti cheassumono neurolettici.Correlati di neuroimagingUno studio, mediante SPECT, <strong>del</strong>la perfusione cerebraleregionale ha evidenziato che i soggetti catatonici presentanolivelli più bassi di flusso sanguigno nella cortecciaprefrontale laterale destra e in quella parietale posterioredestra rispetto ai controlli sani e ai pazienti psichiatricinon catatonici 67 . La ridotta perfusione <strong>del</strong>la corteccia parietaleposteriore destra sembra inoltre correlare con manifestazionicatatoniche di tipo motorio. In particolare èstato ipotizzato un coinvolgimento di disfunzioni di questaarea corticale nel caratteristico posturing <strong>del</strong> pazientecatatonico. Studi di neuroimaging funzionale hanno infattidimostrato che i soggetti con catatonia presentanodifetti nella terminazione dei movimenti che, come perl’anosognosia motoria, chiamano in causa la cortecciaparietale destra, per il ruolo funzionale svolto nel coordinamentospaziale <strong>del</strong>le parti <strong>del</strong> corpo 68 69 .Alterazioni funzionali nella corteccia orbitofrontale medialesono state invece correlate con la componenteaffettiva <strong>del</strong>la sintomatologia catatonica. I pazienti riferisconospesso di provare, durante lo stato catatonico,intensi sentimenti di ansia. In uno studio di neuroimagingl’esposizione a stimolazioni emotive di tipo negativocomportava nei soggetti catatonici un’alterata attivitànella sezione mediale <strong>del</strong>la corteccia orbito-frontale eulteriori indagini hanno quindi evidenziato come il lorazepamfosse in grado di “correggere” questi difetti 57 58 .Infine, dai risultati di alcuni studi sembra emergere che lecaratteristiche manifestazioni comportamentali <strong>del</strong>la catatoniacorrelano con disfunzioni nella sezione laterale<strong>del</strong>la corteccia orbito-frontale 69 .Correlati geneticiLe prime <strong>indicazioni</strong> sul possibile ruolo di <strong>una</strong> componentegenetica nello sviluppo di fenomeni catatonici provengonoda studi familiari sulla catatonia periodica, sindromeclinica che è stata definita come entità diagnosticadal sistema nosografico <strong>del</strong>la scuola di Wernicke-Kleist-Leohnard, mentre non è riconosciuta dal DSM. L’eziologia<strong>del</strong>la catatonia periodica si caratterizza per <strong>una</strong> rilevantecomponente ereditaria a trasmissione autosomicadominante. Studi familiari 70 hanno riportato un rischiodi insorgenza <strong>del</strong>la malattia in parenti di primo grado dipazienti con catatonia periodica pari circa al 27%, mentreper la catatonia sistematica (altra forma di schizofre-nia catatonica secondo la classificazione di Leohnard)il rischio di sviluppare la patologia nei parenti di primogrado dei pazienti affetti era <strong>del</strong> 5% circa. Successive indaginicondotte dallo stesso gruppo di ricercatori hannoinoltre evidenziato l’associazione <strong>del</strong>la catatonia periodicacon il braccio lungo <strong>del</strong> cromosoma 15q15 71 72 .Ulteriori suggerimenti su <strong>una</strong> possibile componente genetica<strong>del</strong> fenomeno catatonico emergono dall’associazione<strong>del</strong>la catatonia con la sindrome di Prader-Willi(PWS) 73-77 , causata da difetti genici localizzati nel trattoprossimale <strong>del</strong> braccio lungo <strong>del</strong> cromosoma 15q11-13,di derivazione paterna, e caratterizzata da un’ampia varietàdi manifestazioni cliniche che comprende anchealterazioni psicomotorie di tipo catatonico 78-80 . Nellaregione cromosomica associata alla PWS, tra i vari locigenici che sembrerebbero in grado di influenzare il fenotipoclinico <strong>del</strong>la malattia, condizionando quindi ancheil possibile sviluppo di sintomi catatonici, sono stati ritrovatigeni per le sub-unità <strong>del</strong> recettore GABA-A (GA-BRB3, GABRA5 e GABRG3), a ulteriore conferma <strong>del</strong>ruolo <strong>del</strong> sistema gabaergico nella catatonia 36 . Altri locigenici, localizzati nella regione <strong>del</strong>la PWS o nelle sueprossimità sono stati correlati con la schizofrenia catatonica71 e i disturbi <strong>del</strong>lo spettro autistico 81 82 in ulterioriindagini tra loro indipendenti.EPUBTrattamento <strong>del</strong>la catatoniaLa corretta gestione <strong>del</strong>la catatonia richiede, innanzitutto,l’identificazione e il trattamento di eventuali condizionimediche (internistiche, neurologiche, tossiche) responsabili<strong>del</strong> quadro clinico. È necessaria inoltre l’immediataadozione di adeguate misure di supporto per ridurre lamorbilità e mortalità, associate all’immobilità e alla malnutrizione,che spesso compaiono in quadri di catatonia,indipendentemente dall’eziologia. Numerosi case reportdescrivono infatti le complicanze, a cui i pazienti catatonicivanno frequentemente incontro: ulcere da pressione,trombosi venosa profonda con embolia polmonare,febbre, infezioni, ritenzione urinaria, polmoniti ab ingestis83-87 . È quindi necessario, sin dall’inizio <strong>del</strong> complessoiter diagnostico-terapeutico, che il paziente catatonicovenga assistito da un’équipe specialistica multidisciplinareintegrata (psichiatra, internista, nutrizionista, infettivologo,oltre naturalmente a personale paramedico adeguatamentepreparato). I primi provvedimenti, che è indicatoassumere allo scopo di prevenire possibili complicanzemediche, consistono nel trattamento anticoagulante coneparina sottocutanea, nella cateterizzazione urinaria e inun adeguato nursing care. I pazienti catatonici generalmenterifiutano di alimentarsi e possono andare incontroa un grave stato di malnutrizione e disidratazione. È necessarioin tal caso provvedere a un’adeguata idratazionee alimentazione per via parenterale e/o enterale tramite7

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