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Dispense Aria Umida e Sensori Umidità - Docente.unicas.it

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Cap X –Proprietà dell’aria umidacausa della differenza di tensione tra il gas presente nel sangue e quello contenuto nell'ariaalveolare. In particolare, la tensione dell'anidride carbonica presente nel sangue venoso deverisultare superiore alla tensione di CO 2 nell'aria alveolare (il contrario accade incorrispondenza delle cellule dei tessuti). Per questo motivo la percentuale di anidridecarbonica presente nell'aria espirata (valore indicativo del 4%) risulta essere notevolmentesuperiore alla corrispondente percentuale di anidride carbonica contenuta nell'aria inspirata.Inoltre, l'anidride carbonica non risulta nociva, per la salute umana, fino ad un contenutomassimo del 3% (valore massimo di progetto ammesso per i rifugi antiatomici), valore al disopra del quale il respiro comincia a diventare necessariamente più profondo. Se il valoreoltrepassa il 6% si verifica la perd<strong>it</strong>a di coscienza e, quindi, la morte.Sebbene il valore rilevato a livello del mare del contenuto di anidride carbonica presentivariazioni rilevanti in funzione della local<strong>it</strong>à e delle condizioni metereologiche, ilcorrispondente valore rifer<strong>it</strong>o all'atmosfera può essere considerato pressoché costante o,comunque, tale da presentare variazioni trascurabili.Numerosi studi rivelano che il contenuto di anidride carbonica nell'aria a livello del marerisulta avere una tendenza pos<strong>it</strong>iva nell'ultimo secolo (Keeling (1960), Bischof (1962)).Incremento che é probabilmente dovuto alla combinazione di più concause, tra le quali:a) l’aumento della quant<strong>it</strong>à di combustibili fossili usati per trasformazioni energetiche(combustione);b) la deforestazione, dovuta sia a cause naturali (incendi) che a cause legateall'incremento demografico ed industriale (piogge acide, coltivazione delle terre,...);c) la diminuzione del contenuto di anidride carbonica nei terreni anch’essa legata aimotivi sopra c<strong>it</strong>ati;d) la diminuzione del contenuto di anidride carbonica negli oceani a causa dell'aumentodi temperatura dell’intero pianeta.Da rilevazioni sperimentali effettuate nelle zone temperate dell'emisfero nord si evince cheil contenuto di anidride carbonica a livello del mare subisce variazioni annuali dipendentidallo stato della vegetazione (Feeling, 1960). In particolare, il valore minimo si verifica incorrispondenza della stagione estiva, il valore massimo durante la stagione invernale.La concentrazione di anidride carbonica, come evidenziato in precedenza, aumenta nelcontesto urbano, raggiungendo valori massimi in presenza di condizioni metereologiche dialta pressione e di un'attiv<strong>it</strong>à industriale elevata. In ogni caso la variazione del contenuto dianidride carbonica incide in maniera trascurabile sulla costante dell’aria secca R a . A tal fine,in Fig.X.1 viene riportata la variazione percentuale del valore di R a valutata con la- X.3 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidacomposizione convenzionale di Harrison e quella calcolata con composizioni diverse alvariare del contenuto di anidride carbonica, mantenendo in ogni caso costante la somma delcontenuto di ossigeno e biossido di carbonio.Dalla Fig.X.1 si nota che solamente se il contenuto di anidride carbonica risultaabbastanza elevato (3%), l’errore che si commette nel calcolo della costante R a dell’ariadiventa apprezzabile (1.2%).0.200.00-0.20-0.40s%-0.60-0.80-1.00-1.20-1.400 0.5 1 1.5 2 2.5% CO23Fig. X.1 - Variazione percentuale della costante dell’aria al variare del contenutodi anidride carbonica.X.1.2 Variabil<strong>it</strong>à del contenuto di vapor d'acqua nell’atmosfera terrestreLa condizione di benessere termoigrometrico viene defin<strong>it</strong>a come quello stato psicofisicoin cui un soggetto esprime soddisfazione nei riguardi del microclima (condizione in cui ilsoggetto non ha sensazione di caldo né di freddo). Tale condizione, complessa da individuaredal punto di vista anal<strong>it</strong>ico, dipende principalmente dalle seguenti variabili:- l'abbigliamento e l'attiv<strong>it</strong>à fisica del soggetto;- la temperatura della pelle e la potenza termica dispersa per sudorazione (variabilifisiologiche);- la veloc<strong>it</strong>à, la temperatura, l’umid<strong>it</strong>à dell'aria e la temperatura media radiante (variabiliambientali).- X.4 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidaIn particolare, l'umid<strong>it</strong>à dell'aria e, quindi, il suo contenuto di vapor d'acqua, riveste unanotevole importanza per il raggiungimento della condizione di benessere termoigrometrico, inquanto condiziona fortemente la capac<strong>it</strong>à traspirativa dell’individuo.Di norma, il contenuto di vapor d'acqua può variare da 0.000002% fino al 4-5% delvolume totale dell’aria atmosferica. I valori minimi sono stati riscontrati in corrispondenza diquote considerevoli o al di sopra della calotta antartica, generalmente in condizioni d<strong>it</strong>emperature molto basse associate a flussi di aria discendenti dagli strati più altidell'atmosfera. Al contrario, i valori massimi sono stati occasionalmente riscontrati nelleregioni subtropicali ed equatoriali durante la stagione calda in giornate afose presso local<strong>it</strong>àche presentano nelle vicinanze bacini d'acqua esposti alla radiazione solare che danno luogo aforte evaporazione.Nelle zone temperate, comunque, il valor medio del contenuto di vapor d'acqua a livellodel mare varia tra 1.0 e 1.5% del volume totale, anche se risulta essere fortemente dipendentedalle condizioni metereologiche. Infatti, le masse di aria provenienti dalle zone caldo-umidetrasportano elevati contenuti di vapor d'acqua verso le altre zone, mentre le masse di ariasecca provenienti dalle regioni fredde ad elevata lat<strong>it</strong>udine presentano ridotti contenuti divapor d'acqua. In defin<strong>it</strong>iva, la concentrazione del vapor d'acqua é funzione del tipo di aria inmovimento sulla specifica local<strong>it</strong>à in esame.X.2 Le proprietà termodinamiche dell'aria umidaL'aria umida é defin<strong>it</strong>a come una miscela binaria di aria secca e vapor d'acqua. La quant<strong>it</strong>àdi vapor d'acqua nell'aria umida varia da un valore nullo (aria secca) ad un valore massimoche dipende dalla temperatura e dalla pressione e che viene indicato come valore disaturazione. Gli stati termodinamici relativi alle condizioni di massimo per ciascun valore dip e T si riferiscono alle condizioni di saturazione, ovvero agli stati di equilibrio neutro tral'aria umida ed il vapor d'acqua condensato (liquido o solido). Le condizioni di saturazionedell'aria umida si verificano pertanto quando detta aria può coesistere in equilibrio con acquaallo stato liquido e ne sia separata da una superficie piana (Harrison, 1965a). La massa molaredell'acqua, sulla base della scala del carbonio-12 vale 18.01528 mentre la corrispondentecostante del gas é pari a:R w = 8314. 41/ 18. 0158 = 461520 . J (kg K) -1 (X.2)- X.5 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidaGli innumerevoli stati termodinamici dell'aria umida, considerata come una miscela a duecomponenti di aria secca e vapor d’acqua, sono individuati mediante la conoscenza di treproprietà intensive indipendenti, oppure di tre proprietà estensive e della massa totale. Nelsegu<strong>it</strong>o verranno defin<strong>it</strong>e le principali proprietà dell'aria umida che come detto possono essereutilizzate per individuare i singoli stati e, come vedremo, le trasformazioni termodinamicheche si possono effettuare.Temperatura di bulbo asciutto (t)Rappresenta la temperatura dell'aria umida misurata con un termometro dotato di unsistema di schermatura che riduca l'influenza degli scambi radiativi e favorisca gli scamb<strong>it</strong>ermici convettivi tra fluido e sensore.T<strong>it</strong>olo (w)E' defin<strong>it</strong>o come il rapporto tra la massa di vapor d'acqua e la massa di aria secca:wm w= (X.3)madove m w rappresenta la massa di vapor d'acqua e m a la massa di aria secca. Il t<strong>it</strong>olo w é,inoltre, uguale al rapporto delle frazioni molari x w / x a moltiplicato per il rapporto dellemasse molecolari dei due componenti:18.0153 xwxww = ⋅ = 0. 62198(X.4)28.9645 xxaaIn particolare, si definisce il t<strong>it</strong>olo in condizioni di saturazione= ( , )w w p tcome ilt<strong>it</strong>olo di una miscela di aria umida nella quale il vapor d’acqua si trovi in condizioni disaturazione alla temperatura t e pressione p della miscela. Tale t<strong>it</strong>olo si può riferireindifferentemente a condizioni di saturazione rifer<strong>it</strong>e a trasformazioni gas-liquido e gassolido.Dalla (X.4) è immediato ricavare tale grandezza come:ss- X.6 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidaws18.0153 xwsxws= ⋅ = 0. 62198(X.5)28.9645 xxaadove x ws è la frazione molare del vapor d’acqua in condizioni di saturazione.Umid<strong>it</strong>à specifica (q)E' il rapporto della massa del vapor d'acqua rispetto alla massa totale della miscela:q =mwm + mwa(X.6)Sost<strong>it</strong>uendo la eq.(X.3) nella (X.6), si ottiene:qw= (X.7)1 + wUmid<strong>it</strong>à assoluta (massa volumica del vapor d'acqua d)Rappresenta il rapporto della massa del vapor d'acqua rispetto al volume totale dellamiscela:mwd = (X.8)VMassa volumica (ρ)E' il rapporto tra la massa totale ed il volume totale della miscela:ρ=( m + m ) ( + w)w a 1V=v(X.9)dove v rappresenta il volume specifico della miscela espresso in m 3 /kg aria secca.Grado di saturazione (µ)- X.7 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidaE' il rapporto tra il t<strong>it</strong>olo della miscela ed il t<strong>it</strong>olo di saturazione dell'aria nelle stessecondizioni di temperatura e pressione:µ= w w s t,p(X.10)Umid<strong>it</strong>à relativa (φ)Rappresenta il rapporto tra la frazione molare del vapor d'acqua contenuto nella miscela diaria umida e la frazione molare del vapor d'acqua contenuto in una miscela di aria umidasaturata alla stessa pressione e temperatura:φ= x wx ws t,p(X.11)Si noti che, combinando opportunamente le equazioni (X.4), (X.5), (X.10) e (X.11) èpossibile ottenere una relazione tra il grado di saturazione e l’umid<strong>it</strong>à relativa. Infatti, la (X.4)e la (X.5) si modificano nelle:xwxww = 0. 62198 = 0. 62198 (X.12)x1−a( x )wwsxwsxws= 0. 62198 = 0. 62198 (X.13)x1−a( x )wsSost<strong>it</strong>uendo le equazioni (X.12) e (X.13) nella (X.10), si ottiene:µ= ⎛ ⎝ ⎜ x w ⎞⎟x ⎠ws⎛ 1−x⋅ ⎜⎝ 1−xws⎞⎟⎠tp , w tp ,(X.14)e, tenendo conto della (X.11):- X.8 -


Cap X –Proprietà dell’aria umida⎛ 1−xµ = φ⋅⎜⎝ 1−xwsw⎞⎟⎠tp ,(X.15)Infine, ricavando le frazioni molari dalla (X.12) e (X.13) si ottiene:φµ = 1+ 1−φw s / 0 . 62198( )(X.16)Temperatura di rugiada (t d )E' la temperatura di una miscela di aria umida che ha raggiunto le condizioni disaturazione in segu<strong>it</strong>o ad un raffreddamento a pressione e t<strong>it</strong>olo costanti. Essa é defin<strong>it</strong>a comesoluzione td ( p , w,φ s)dell'equazione:( )w p, t ,φ = w(X.17)s d sdove φ s =100%.Le condizioni per il vapor d'acqua sono, quindi, di incipiente condensazione.Energia interna dell’aria umidaL’energia interna dell’aria umida può essere ottenuta dalla seguente equazione:U = Uw + Ua = mwuw + maua(X.18)dove U w e U a sono le energie interne dell’acqua e dell’aria secca, u w e u a i corrispondentivalori specifici.Entalpia dell’aria umidaL’entalpia dell’aria umida può essere ottenuta dalla seguente equazione:H = Hw + Ha = mwhw + maha(X.19)- X.9 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidadove H w e H a sono le entalpie dell’acqua e dell’aria secca, h w e h a i corrispondenti valorispecifici.Entropia dell’aria umidaL’entropia dell’aria umida può essere ottenuta dalla seguente equazione:S= S + S = m s + m s(X.20)w a w w aadove S w e S a rappresentano i valori dell’entropia dell’acqua e dell’aria secca, s w e s a icorrispondenti valori specifici.Exergia fisica dell’aria umidaL’exergia dell’aria umida può essere ottenuta dalla seguente equazione:EX = EXw + EXa = mwexw + maexa(X.21)dove Ex w e Ex a rappresentano i valori dell’exergia fisica dell’acqua e dell’aria secca, ex w eex a i corrispondenti valori specifici. Dalla definizione di exergia fisica si ha che:( ) (0)exw = hw −hw0 −Tw0 sw −sw(X.22)dove h w0 , s w0 e T w0 sono rispettivamente l’entalpia specifica, l’entropia specifica e latemperatura dell’acqua nelle condizioni assunte come riferimento (stato morto). Inoltre,risulta che:( ) (0)exa = ha −ha0 −Ta0 sa −sa(X.22)dove h a0 , s a0 e T a0 sono rispettivamente l’entalpia specifica, l’entropia specifica e latemperatura dell’aria secca nelle condizioni assunte come riferimento (stato morto).Le corrispondenti grandezze specifiche (u, h, s, v, ex) dell’aria umida verranno nel segu<strong>it</strong>orifer<strong>it</strong>e unicamente all’un<strong>it</strong>à di massa di aria secca. Tale assunzione è generalmente adottata,sia perché il contenuto di vapor d’acqua è trascurabile rispetto al contenuto di aria secca, siaper il fatto che nelle trasformazioni che generalmente subisce l’aria umida nelle un<strong>it</strong>à di- X.10 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidatrattamento degli impianti di condizionamento, il contenuto di aria secca può con buonaapprossimazione essere considerato costante.Temperatura termodinamica di bulbo umidoLa temperatura termodinamica di bulbo umido (temperatura di saturazione adiabatica), t * ,rappresenta la temperatura alla quale dell'acqua (liquida o solida), evaporando in aria umidaad un'assegnata temperatura di bulbo asciutto t e t<strong>it</strong>olo w, porta adiabaticamente l'aria incondizioni di saturazione alla stessa temperatura t * a pressione costante. Questa grandezzarisulta funzione delle condizioni termodinamiche dell’aria umida ed è, quindi, una proprietàtermodinamica dell’aria umida. Infatti, dal momento che l’umid<strong>it</strong>à relativa non è unagrandezza direttamente misurabile e la misura diretta del t<strong>it</strong>olo è piuttosto delicata, risulta piùagevole ricorrere ad un processo di saturazione adiabatica per valutare con una misuraindiretta il contenuto di umid<strong>it</strong>à dell’aria (tram<strong>it</strong>e la misura di due temperature, la temperaturadi bulbo asciutto e quella termodinamica di bulbo umido) piuttosto che effettuare una misuralaboriosa (con strumentazione dai costi elevati) come quella della temperatura di rugiada.Il processo di saturazione adiabatica di un flusso di aria umida su acqua liquida è statoschematizzato in Fig.X.2.Saturatore adiabaticoFig. X.2 – Saturatore adiabatico su acqua liquidaUna portata d'aria umida, entrante con un t<strong>it</strong>olo w 1 incogn<strong>it</strong>o, lambisce, in regimestazionario ed a pressione costante, acqua liquida contenuta in un canale adiabatico. A causadel processo di evaporazione dalla superficie del liquido, l'umid<strong>it</strong>à della corrente d'aria va via- X.11 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidavia aumentando e la sua temperatura diminuendo fino a raggiungere, se si suppone che ilcanale sia sufficientemente lungo, in usc<strong>it</strong>a le condizioni di saturazione. Si noti che ilreintegro dell'acqua evaporata, avviene dall'esterno tram<strong>it</strong>e una portata d'acqua in fase liquidala cui temperatura si ipotizza uguale a quella della portata d'aria umida satura uscente dalsaturatore.L'analisi è sviluppata utilizzando i bilanci di massa e di energia per la superficie dicontrollo riportata in Fig.X.2.bilancio di massa per l’aria seccam&= m&=1 2&m(X.24)bilancio di massa per l’acquam& m& m&w1 + L =w2(X.25)dove&m L(si modifica nella:rappresenta la portata massica dell’acqua di reintegro. Dalla eq.(X.3), la (X.25))m&L = m&a w2 −w1 (X.26)La (X.24) evidenzia che la portata massica dell'aria secca è costante. La (X.25) che 1aportata massica di vapore uscente è pari alla somma di quella entrante e della portata di acqualiquida di reintegro; si noti che quest'ultima, per la ipotizzata condizione di regimestazionario‚ è eguale alla portata d'acqua che complessivamente evapora per cui il livellodell'acqua all'interno del saturatore si mantiene costante.Il bilancio di energia dell’aria umida, essendo l'entalpia specifica rifer<strong>it</strong>a alla massa dellasola aria secca (viste le considerazioni riportate in precedenza) è espresso dalla seguenteequazione:bilancio di energiamh & mh & mh &a 1 + L L = a2(X.27)Dalla eq.(X.26), la (X.27) si modifica come:( )w 1 = w 2 − h 2 − h 1 / h L(X.28)- X.12 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidaL'esame della (X.28) rivela che l'umid<strong>it</strong>à' specifica nello stato d'ingresso può esserecalcolata dalla misura delle sole temperature in ingresso ed in usc<strong>it</strong>a; infatti:whh()2)= f P, T ,φ (X.29)2 2(2)= f P, T ,φ (X.30)2 2(1)= f P, T , w(X.31)1 1(hL = f P, T2 (X.32)Dalla conoscenza di P (pressione alla quale avviene il processo supposta nota), φ 2 =100%,t l e t 2 =t * (valori ottenibili da misure) è possibile ricavare tram<strong>it</strong>e le relazioni (X.29)-(X.32) edalla equazione (X.28) il t<strong>it</strong>olo e, quindi, lo stato termodinamico dell’aria in ingresso.La temperatura di usc<strong>it</strong>a dal saturatore adiabatico, detta temperatura di saturazioneadiabatica, è una proprietà termodinamica dell'aria umida nello stato di ingresso. Infatti,fissato lo stato 1, la (1.28) può essere vista come un'equazione nell'incogn<strong>it</strong>a t * . In altr<strong>it</strong>ermini, assegnato un generico stato per l'aria umida, la temperatura di usc<strong>it</strong>a dal saturatoreadiabatico è univocamente determinata. Il processo di evaporazione implica, ovviamente, chet * t d1 (dove t d1 è la temperatura di rugiada del punto 1).Nel caso la portata di aria umida lambisca invece che un liquido una superficie di acquasolida, il saturatore adiabatico può essere schematizzato come in Fig.X.3. La camera disaturazione viene supposta di lunghezza infin<strong>it</strong>a e perfettamente isolata termicamente. Lamassa di acqua che evapora è supposta trascurabile rispetto all’acqua presente e si ipotizza,inoltre, che siano nulli i gradienti di temperatura all’interno dell’acqua solida. Si suppone,inoltre, che la temperatura dello strato di acqua solida lamb<strong>it</strong>o dalla corrente di aria, incondizioni di regime stazionario, sia pari alla temperatura dell’aria umida che lascia ilsaturatore in condizioni di saturazione.Applicando il bilancio di massa sull’aria per il volume di controllo rappresentato inFig.X.3, si ottiene:- X.13 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidamw & m& mw &a 1 + i = a 2(X.33)dove &m i rappresenta la massa di l’acqua solida che evapora nella portata di aria umidanell’un<strong>it</strong>à di tempo.Fig.X.3Il bilancio di energia può, invece, essere posto nella forma:mh & mh & mh &a 1 + i i = a 2 (X.34)Sost<strong>it</strong>uendo nella eq.(X.34) il valore diseguente equazione:&m iricavabile dalla (X.33), è semplice ottenere la( )w 1 = w 2 − h 2 − h 1 / h i(X.35)che risulta formalmente coincidente con l’eq.(X.28). Per tale motivo è possibile estendere leconsiderazioni esposte per la saturazione di aria umida su acqua liquida anche al caso disaturazione su ghiaccio.Dalle eq. (X.28) e (X.35) si desume, quindi, che lo stato termodinamico di una corrente diaria umida può essere valutato misurando la pressione totale dell’aria e due temperature: latemperatura all’ingresso (temperatura di bulbo asciutto) e all’usc<strong>it</strong>a (temperaturatermodinamica di bulbo umido) da un saturatore adiabatico. Per quanto riguarda la pressione- X.14 -


Cap X –Proprietà dell’aria umidatotale, generalmente negli impianti di condizionamento viene assunta pari al valore costantedi 101325 Pa, r<strong>it</strong>enendo trascurabile la variazione dello stato termodinamico al variare dellapressione barometrica.- X.15 -


Cap XI –Modello di miscela di gas idealeCAP. XIMODELLO DI MISCELA DI GAS IDEALEXI.1 Il modello di miscela di gas ideale.Negli usuali problemi di trattamento termoigrometrico, l'aria umida é considerata cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>ada due componenti gassosi indipendenti (aria secca e vapor d'acqua) per i quali é possibileapplicare il modello di gas ideale. In tale ipotesi, per i due componenti risultano valide leseguenti equazioni di stato:aria seccap a V = n a RT(XI.1)vapor d'acquap w V = n w RT(XI.2)dove:p a = pressione parziale dell'aria secca;p w = pressione parziale del vapor d'acqua;V = volume totale della miscela;n a = numero di moli dell'aria secca;n w = numero di moli del vapor d'acqua;R = costante universale dei gas (8314.41 J (kg mol K) -1 );T = temperatura termodinamica della miscela.In tal caso, anche per la miscela risulta valida la seguente equazione cost<strong>it</strong>utiva:( ) ( )p + p V = n + n RTa w a wovveroPV = nRT(XI.3)dove P = p + p é la pressione totale della miscela ed n = n a + n w rappresenta ilawnumero totale di moli presenti nella miscela.- XI.1 -


Cap XI –Modello di miscela di gas idealeNel segu<strong>it</strong>o, utilizzando il modello di gas ideale, saranno semplificate le relazioniintrodotte nel Cap. X.XI.1.1 Frazione molareLe frazioni molari dell’aria secca e del vapor d’acqua, utilizzando le eq.(XI.1) e (XI.2) simodificano come:aria seccaxan p= = =n P pp+ pa a aaw(XI.4)vapor d’acquaxwn p= = =n P pp+ pw w waw(XI.5)Nel caso, quindi, di applicabil<strong>it</strong>à del modello di gas ideale, la frazione molare del singolocomponente cost<strong>it</strong>uente la miscela può essere valutata come rapporto tra la pressione parzialedel componente e la pressione totale della miscela.XI.1.2 T<strong>it</strong>olo (w)Il t<strong>it</strong>olo dell’aria umida, defin<strong>it</strong>o dall’eq. X.3, utilizzando le eq.(XI.1) e (XI.2) si modificacome:wm w Rap wp w= = ⋅ = 0. 62198(XI.6)m R pP−pawawIn particolare, il t<strong>it</strong>olo in condizioni di saturazione,seguente equazione:w = w ( P, t), si semplifica nellasswsmwsRap wsp ws= = ⋅ = 0. 62198(XI.7)m R pP−pawasws- XI.2 -


Cap XI –Modello di miscela di gas idealeIl terminep wsrappresenta la pressione di saturazione del vapor d’acqua in assenza di ariaalla temperatura t. Tale grandezza risulta funzione unicamente della temperatura e sidifferenzia in modo trascurabile dalla pressione del vapor d’acqua in aria umida satura.XI.1.3 Umid<strong>it</strong>à specifica (q)L’umid<strong>it</strong>à specifica dell’aria umida, defin<strong>it</strong>a dall’eq. X.6, utilizzando le eq.(XI.1) e (XI.2)si modifica come:w 0. 62198pw/ paq = = =1 + w 1 + 0. 62198p/ pwaP−0.62198pw( 1−0.62198)pw(XI.8)XI.1.4 Umid<strong>it</strong>à relativa (φ)L’umid<strong>it</strong>à relativa dell’aria umida, defin<strong>it</strong>a dall’eq. X.11, utilizzando le eq.(XI.5), (XI.6) e(XI.7) si modifica come:xwpφ= =x pwws tP , ws tP ,(XI.9)Sost<strong>it</strong>uendo le equazioni (XI.7) e (XI.9) nella eq. (X.16), è possibile ottenere una relazionetra l’umid<strong>it</strong>à relativa ed il grado di saturazione, nell’ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modello di gasideale:µφ = 1− 1−µp P( )( )ws /(XI.10)Sia φ che µ sono pari a zero per l’aria secca e pari all’un<strong>it</strong>à per aria umida satura. Incorrispondenza di stati intermedi i valori dell’umid<strong>it</strong>à relativa e del grado di saturazionerisultano essere diversi e tale differenza aumenta al crescere della temperatura (Ashrae,1993).XI.1.5 Temperatura di rugiada (t d )La temperatura di rugiada dell’aria umida, nell‘ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modello di gasideale, è ottenibile dalla seguente equazione:- XI.3 -


Cap XI –Modello di miscela di gas ideale( )p t = p = P⋅ws d ww0.62198 +w(XI.11)XI.1.6 Volume specificoIl volume specifico v di una miscela di aria umida é defin<strong>it</strong>o come il volume occupatodall'un<strong>it</strong>à di massa dell'aria secca. Nell‘ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modello di gas ideale, talegrandezza può essere valutata con la seguente equazione:V RTRTv = = =ma28. 9645pa28. 9645 w( P−p )(XI.12)Sost<strong>it</strong>uendo la eq.(XI.6) nella (XI.12) si ottiene:v =R Ta( 1+1.6078w)P(XI.13)XI.1.7 Entalpia specificaL’entalpia specifica h di una miscela di aria umida, nell‘ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modellodi gas ideale, é defin<strong>it</strong>a come:h = ha+ w⋅hw(XI.13)dove h a è l’entalpia specifica dell’aria secca e h w è l’entalpia specifica del vapor d’acquasaturo alla temperatura della miscela valutabili rispettivamente come:h a =1. 006⋅tkJ kg -1 (XI.14)h w = 2501+1. 805⋅tkJ kg -1 (XI.15)dove t rappresenta la temperatura di bulbo asciutto espressa in °C. Utilizzando le equazioni(XI.14) e (XI.15), la (XI.13) si modifica come:- XI.4 -


Cap XI –Modello di miscela di gas ideale(t)hw = 1. 006⋅ t+ w⋅ 2501+ 1. 805⋅kJ kg -1 (XI.16)XI.1.8 Entropia specificaL’entropia specifica s di una miscela di aria umida, nell‘ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modellodi gas ideale, é defin<strong>it</strong>a come:s= sa+ w⋅ sw(XI.17)dove s a è l’entropia specifica dell’aria secca e s w è l’entropia specifica del vapor d’acquasaturo alla temperatura della miscela.XI.1.9 Exergia specificaL’exergia specifica ex di una miscela di aria umida, nell‘ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à delmodello di gas ideale, é defin<strong>it</strong>a come:ex = exa+ w ⋅ ex w(XI.18)dove ex a è l’entropia specifica dell’aria secca e ex w è l’entropia specifica del vapord’acqua saturo alla temperatura della miscela.XI.1.10 Temperatura termodinamica di bulbo umidoNell’ipotesi di applicabil<strong>it</strong>à del modello di gas ideale, dalla eq. (X.27) è possibile ottenereil t<strong>it</strong>olo dell’aria umida in ingresso al saturatore adiabatico come:w1=( 2501 2.381 ) (− ⋅t ⋅w − t −t2 2 1 22501+ 1. 805⋅t−4.186⋅t1 2)(XI.19)dove t 2 rappresenta la temperatura termodinamica di bulbo umido e l’entalpia specificadell’acqua liquida di reintegro è stata valutata con l’eq.:h L =4. 186⋅t 2kJ kg -1 (XI.20)- XI.5 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaCAP. XIII SENSORI DI UMIDITA’ DELL’ARIAIndice1. Introduzione2. Igrometri diretti2.1 Igrometri meccanici2.2 Igrometri elettrici2.3 Altri sensori diretti3. Igrometri indiretti3.1 Igrometri a specchio condensante3.2 Psicrometri3.3 Igrometri a sali saturi3.4 Igrometri elettrol<strong>it</strong>ici3.5 Altri sensori indiretti4. Cr<strong>it</strong>eri di scelta- XII.1 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’aria1. IntroduzioneNegli ultimi anni si è assist<strong>it</strong>o ad un crescente interesse verso i sensori di umid<strong>it</strong>à peril mon<strong>it</strong>oraggio ed il controllo dell’umid<strong>it</strong>à dell’aria non solo in settori di interessetradizionali, quali quello del condizionamento ambientale e meteorologico, ma anche incampo strettamente industriale. Si pensi ai numerosi processi industriali di controllo neisistemi di essiccazione, di produzione e di stoccaggio, ma anche all’aumentato numero diapplicazioni agroalimentari, museali, aeronautiche. A tale scopo differenti tipi di sensorisono stati sviluppati per soddisfare le diverse condizioni di operabil<strong>it</strong>à richieste in ciascuncampo di applicazione.Prima di descrivere i principi di misura dell’umid<strong>it</strong>à ed i relativi sensori é opportunoevidenziare che la misura di umid<strong>it</strong>à é spesso ottenuta tram<strong>it</strong>e uno o più misure di parametr<strong>it</strong>ermoigrometrici differenti, quali: il t<strong>it</strong>olo w, l’umid<strong>it</strong>à relativa φ, la temperatura di rugiadaTr, la temperatura di bulbo umido Tu, etc., s<strong>it</strong>uazione, questa, metrologicamente complessasia dal punto di vista delle prestazioni di misura che delle lim<strong>it</strong>azioni operative del sensore.E' utile sottolineare che l'umid<strong>it</strong>à, come qualsiasi altra grandezza di misura, può esseremisurata in modo "diretto", se il sensore fornisce il parametro di interesse senza doverconoscerne esplic<strong>it</strong>amente altri, o in modo "indiretto", valutando per calcolo il valore delparametro di interesse misurandone altri ad esso collegati (UNI 4546).É quindi possibile raggruppare i diversi principi di misura ed i relativi sensori in duecategorie:igrometri diretti, che presentano una relazione funzionale esistente tra l’umid<strong>it</strong>à e unaproprietà fisica (come ad esempio gli igrometri a capello, gli igrometri capac<strong>it</strong>ivi, ecc.)igrometri indiretti, che effettuano una trasformazione termodinamica e misurano quindil’umid<strong>it</strong>à indirettamente sulla base di una relazione termodinamica (come ad esempio gliigrometri a specchio condensante in cui viene effettuata una trasformazione diraffraddamento isobara e isot<strong>it</strong>olo, gli psicrometri in cui viene effettuata una trasformazionedi saturazione quasi adiabatica)Una classificazione simile può essere effettuata sulla base del parametrotermoigrometrico misurato. In particolare, é possibile distinguere tra "sensori relativi" e"sensori assoluti" a seconda che questi misurino un parametro termoigrometrico relativo oassoluto.- XII.2 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaNell'ipotesi di un assegnato valore della pressione dell'aria umida (generalmentecostante e pari alla pressione di 101325 al livello del mare), è sempre possibile risalireindirettamente da una misura di un parametro relativo al valore di un parametro assolutoattraverso l'ulteriore misura della temperatura dell’aria Ta, (o di un'altra proprietàtermodinamica indipendente). In tal caso, la misura indiretta sarà ovviamente affetta daun’incertezza funzione delle singole incertezze di misura secondo le note leggi dellapropagazione.Nel segu<strong>it</strong>o vengono trattate, tra le numerose metodologie di misura, solo quellenormalmente utilizzate nelle applicazioni industriali. Sono stati, inoltre, brevementeesaminati quei sensori ottenuti tram<strong>it</strong>e miglioramenti tecnologici di principi convenzionaliche non hanno trovato ancora estese applicazioni industriali. Sono stati, invece, tralasciatiquei sensori basati su principi di misura che non hanno ancora avuto diffusione sul mercato,quali, ad esempio, gli igrometri spettroscopici, gli igrometri ottici come quelli a adinfrarosso, ad ultravioletto (Lyman alpha) e a fibre ottiche, gli igrometri acustici come quelliad ultrasuoni e ad onde superficiali, gli igrometri ad effetto corona. Sono stati volutamentetralasciati i metodi di tipo primario, come quelli gravimetrici, ed i generatori di umid<strong>it</strong>à a duetemperature, a due pressioni e a miscelamento, utilizzati esclusivamente in laboratorio per lataratura. Vanno infine menzionati gli igrometri a viraggio di colore, che sebbene stianoriscuotendo un certo interesse dal punto di vista industriale, possono essere considerati piùche degli strumenti di misura degli indicatori qual<strong>it</strong>ativi dell’umid<strong>it</strong>à dell’aria.Per ognuna delle metodologie di misura esaminate sono state riportate, a valle di unadescrizione sintetica del principio di misura e delle tecnologie utilizzate, le principalicaratteristiche metrologiche in termini di campo di misura, incertezza e tempo di risposta.Sono, inoltre, evidenziate le principali caratteristiche operative e modal<strong>it</strong>à di installazione.2. Igrometri direttiGli igrometri diretti sono probabilmente i sensori tecnologicamente e funzionalmentepiù semplici, pertanto essi presentano un costo relativamente basso. Negli ultimi anni laricerca di nuovi materiali ha portato ad un sensibile incremento dell’affidabil<strong>it</strong>à dei sensoriigroscopici diretti, in special modo quelli di tipo elettrico, consentendone un ampiaapplicazione in amb<strong>it</strong>o industriale e di laboratorio.Gli igrometri diretti possono essere classificati in modo diverso a seconda delprincipio di misura (in meccanici, elettrici, a risonanza, ecc), delle tecnologie di produzione(a film sottile, a film spesso, a stato solido, ecc.) o ancora dei materiali utilizzati (in- XII.3 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariapolimerici, ceramici, ecc.). Nel segu<strong>it</strong>o vengono suddivisi i diversi sensori in funzione delprincipio di misura in igrometri meccanici ed igrometri elettrici.2.1 Igrometri meccaniciIl primo e più popolare dispos<strong>it</strong>ivo di misura dell'umid<strong>it</strong>à di tipo meccanico sembraessere stato realizzato per la prima volta dal De Sassure. Franchman e Regnault miseroulteriormente a punto tale strumento basato sul fenomeno, a tutti ben noto, dell'elongazione dicapelli umani in funzione dell'umid<strong>it</strong>à. Successivamente tali dispos<strong>it</strong>ivi sono stati realizzatiutilizzando materiali diversi quali membrane, sia animali che sintetiche, carta, tessuti. Neidispos<strong>it</strong>ivi ad usc<strong>it</strong>a elettrica, la variazione dimensionale del materiale igroscopico infunzione del contenuto di vapor d'acqua assorb<strong>it</strong>o viene trasdotta nella variazione diresistenza elettrica di un potenziometro o di un estensimetro (Fig.1).Il campo di misura tipico di tali strumenti va dal 20% al 90%, per temperaturecomprese tra 0 e 40°C con una incertezza di misura raramente inferiore a ±5%. Il sensore,infatti, mostra un comportamento non lineare ed una sensibil<strong>it</strong>à ridotta agli estremi del campodi misura (ad esempio per un igrometro a capelli la sensibil<strong>it</strong>à varia da circa 0.5 . mm/UR% mal 15%, fino a circa 0.05 mm/UR% m all'85%).Le scadenti prestazioni metrologiche, associate alla non trascurabile deriva nel tempo,ai fenomeni di isteresi, ai fenomeni di contaminazione superficiale, all’elevato tempo dirisposta ed alla elevata sensibil<strong>it</strong>à alle vibrazioni, rendono utilizzabili tali dispos<strong>it</strong>ivi più perindicazioni qual<strong>it</strong>ative che per applicazioni strettamente metrologiche. D’altra parte lasemplic<strong>it</strong>à costruttiva rende tali strumenti molto economici e comodi per l’assenza dialimentazione elettrica.Per tali motivi l'uso in ambiente domestico ne cost<strong>it</strong>uisce il principale campoapplicativo. Un impiego altrettanto frequente è quello di registratore delle condizioniambientali associato ad un sensore di temperatura ed ad un sistema di registrazione a pennino.In tal caso il sistema prende il nome di termoigrografo.- XII.4 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaFig. 1- <strong>Sensori</strong> di umid<strong>it</strong>a igroscopici a rilevazione meccanica: a) a capello b) a membrana2.2 Igrometri elettriciI sensori di umid<strong>it</strong>à igroscopici elettrici sono basati sulla variazione delle proprietàelettriche dell'elemento sensibile in funzione della quant<strong>it</strong>à di acqua adsorb<strong>it</strong>a o absorb<strong>it</strong>adall'ambiente di misura. Il principio di funzionamento dipende dal tipo di elemento sensibileche può misurare una variazione di capac<strong>it</strong>à, una variazione di resistenza o più in generaleuna variazione di impedenza.Le più comuni cause di incertezza degli igrometri elettrici sono:- le variazioni di temperatura - L’igrometro deve essere in equilibrio termico con il mezzo damisurare. Quando l’igrometro non è alla giusta temperatura, esso rischia di indicare unaumid<strong>it</strong>à relativa associata alla propria temperatura e dunque differente dall’umid<strong>it</strong>à relativadel mezzo. Una temperatura minore di quella dell’aria può inoltre comportare unacondensazione sull’elemento sensibile. D’altra parte, specie per gli strumenti nontermocompensati, la caratteristica dello strumento dipende dalla temperatura. In tal caso èstrettamente necessario tarare lo strumento in tutto il campo di impiego in temperatura.- la contaminazione dell’elemento sensibile - La presenza di alcuni gas può provocare ladissoluzione del polimero o l’ossidazione degli elettrodi. Ciò si traduce in una derivairreversibile dell’igrometro. L’effetto dipende dal tipo di gas, dalla sua concentrazione e alla- XII.5 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariadurata di esposizione. Inoltre, certi liquidi in sospensione nell’aria (ad esempio olio residuonell’aria compressa) possono depos<strong>it</strong>arsi sull’elemento sensibile provocando una variazionedel tempo di risposta e una deriva della caratteristica dell’elemento sensibile. Infine ildepos<strong>it</strong>o di particelle solide sull’elemento sensibile può comportare una modifica una derivadella caratteristica sia per la variazione delle proprietà elettriche superficiali, sia per unavariazione del contenuto di acqua adsorb<strong>it</strong>o se il depos<strong>it</strong>o di particelle è di tipo igroscopiche(come sali, etc.).- la condensazione – Alcuni sensori elettrici, in special modo quelli polimerici elettrol<strong>it</strong>ici,presentano una certa solubil<strong>it</strong>à dei polimeri in acqua. In tal caso l’elemento sensibile sipresenta estremamente vulnerabil<strong>it</strong>à in prossim<strong>it</strong>à del punto di condensazione. In altri casipur essendo l’elemento non solubile in acqua presenta spiccati fenomeni di isteresi. E’pertanto essenziale conoscere se il sensore può operare in prossim<strong>it</strong>à delle condizioni disaturazione. Quando ciò non è espressamente indicato dal costruttore è buona normaverificare l’isteresi mediante taratura.- le tensioni meccaniche indotte sull’elemento - La veloc<strong>it</strong>à dell’aria può ad esempiomodificare le caratteristiche meccaniche ed elettriche dell’elemento sensibile e eventualmentedistruggerlo per svellimento. I particolari valori di veloc<strong>it</strong>à accettabili dipendono dal tipo diigrometro e dal tipo di filtro aggiuntivo. Alcuni igrometri inoltre sono particolarmentesensibili alle vibrazioni e possono presentare in loro presenza una deriva di tipo reversibile oirreversibile.- l’ irraggiamento - L’apporto di energia termica prodotto dall’irraggiamento modificalocalmente le condizioni termodinamiche sull’elemento sensibile.la tensione di alimentazione - La tensione di alimentazione e la frequenza devono essereconformi alle prescrizioni del costruttore.- l’impedenza di carico - L’impedenza di carico può modificare il segnale dei trasmett<strong>it</strong>ori diumid<strong>it</strong>à relativa. Il costruttore deve indicare l’impedenza di carico minima o massima infunzione del tipo di usc<strong>it</strong>a. Le variazioni osservabili nel dominio di impedenza di caricoraccomandate devono essere integrate all’esattezza prevista.Allo scopo di lim<strong>it</strong>are l’effetto di tali fattori è necessario mantenere preciseprecauzioni di impiego dell’igrometro. Esse sono generalmente forn<strong>it</strong>e dal costruttore dellostrumento o comunque la progettazione della sonda già consente di minimizzare alcunifattori.In ogni caso è buona norma:- XII.6 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’aria- assicurarsi sulla protezione dell’elemento sensibile contro le contaminazioni liquide, lepolveri e gli sforzi meccanici (impiego del filtro, puntale di protezione, etc.)- ev<strong>it</strong>are l’irraggiamento diretto e la vicinanza a fonti di calore- ev<strong>it</strong>are la condensazione sull’elemento- pianificare periodiche tarature e di verifiche adatte ai bisogni dell’applicazione- verificare la pulizia del filtro se presente (il suo sporcamento infatti può essere una dellecause di deriva anomala dell’igrometro).Nel segu<strong>it</strong>o vengono descr<strong>it</strong>ti in dettaglio le principali caratteristiche degli igrometriresistivi, capac<strong>it</strong>ivi e a variazione di impedenza.Gli igrometri resistivi misurano la variazione di resistenza dell’elemento sensibile. Sidistinguono due modi di conduzione elettrica per questo tipo di sensori: conduzione disuperficie e conduzione di massa. Nel modello a conduzione di superficie, i contatti elettricisono disposti sulla medesima faccia del film igroscopico di cui viene misurata la variazionedi resistenza. Nel modello a conduzione di massa, si misura invece la variazione dellaconduttiv<strong>it</strong>à nella massa del materiale igroscopico interposto tra i due elettrodi. E’ inoltrepossibile distinguere tra sensori che sfruttano la variazione di conducibil<strong>it</strong>à ionica di unaopportuna soluzione elettrol<strong>it</strong>ica (ad esempio di LiCl) al variare del contenuto di vapord'acqua presente nell'ambiente di misura, oppure la variazione di conducibil<strong>it</strong>à elettronica.Il primo sensore del tipo a variazione di conducibil<strong>it</strong>à ionica fu sviluppato da F. W.Dunmore intorno alla fine degli anni '30 si basa sulla natura igroscopica del sale utilizzato.L'adsorbimento del vapor d'acqua contenuto nell'aria causa una variazione di resistenzaelettrica, misurata in c.a. per ev<strong>it</strong>are fenomeni di polarizzazione, che risulta proporzionaleall'umid<strong>it</strong>à relativa. Il campo di misura caratteristico di tali igrometri é però molto ristretto,pertanto, per coprire campi di misura più estesi (tipicamente 15÷90 %), é necessario disporredi una batteria di sensori aventi diverse percentuali di LiCl.Attualmente gli igrometri resistivi ionici più diffusi sono quelli polimerici chesfruttano l'incremento della conducibil<strong>it</strong>à ionica di alcuni polimeri organici al variare dellaquant<strong>it</strong>à di acqua adsorb<strong>it</strong>a. Ciò é dovuto all'incremento della mobil<strong>it</strong>à ionica e/o allavariazione della concentrazione dei portatori di carica. Un sensore di questo tipo molto notoé il cosidetto "elemento di Pope". Analogamente a quello al LiCl, il sensore é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da untubo o da una superfice piana polimerica su cui sono rispettivamente avvolti a spirale odisposti a greca due fili paralleli a formare due elettrodi (Fig. 2). L’incremento di acquaadsorb<strong>it</strong>a provoca come detto un aumento della conducibil<strong>it</strong>à superficiale. La resistenza- XII.7 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaelettrica del film è di circa 10 7 Ω intorno al 30-40 %U.R. e decresce esponenzialmente conl’aumentare dell’umid<strong>it</strong>à relativa.La caratteristica del sensore è pertanto di tipo non lineare del tipo:R = α ⋅exp(−β⋅φ)avendo indicato con R la resistenza del film resistivo e α e β due coefficienticaratteristici.Un esempio di substrato utilizzato é il polistirene trattato con acido solforico. A causadella struttura chimica facilmente compatibile è anche possibile aumentarne la sensibil<strong>it</strong>àattraverso la copolimerizzazione. Spesso il polimero si trova accoppiato come elementoigroscopico insieme ad altri materiali come allumina o silicio. Un problema di non pococonto nell’utilizzare questi materiali come sensori di umid<strong>it</strong>à è la loro facile idrosolubil<strong>it</strong>à e lapoca resistenza agli agenti atmosferici, anche se possono comunque avere un impiego a lungotermine dopo essere stati stabilizzati con una copertura cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una pellicola di resina.Inoltre il sensore risulta altresì molto sensibile alla temperatura rendendo necessaria unatermocompensazione.Per quanto riguarda gli igrometri a variazione di conducibil<strong>it</strong>à elettronici, essi sonodal punto di vista costruttivo sostanzialmente simili a quelli ionici ma risultano ancora pocoutilizzati rispetto a questi ultimi. Tra questi igrometri quelli probabilmente più diffusi sono isensori a film di carbonio. Essi consistono in un film igroscopico resistivo realizzato sia informa cilindrica che in "wafer"; Il film igroscopico é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o generalmente da un supportoin plastica, sul quale sono depos<strong>it</strong>ati i due elettrodi e da un film sottile di cellulosa gelatinosanel quale sono contenuti polveri di carbonio in sospensione.La maggior parte dei sensori di tipo resistivo presenta dei campi di utilizzo più lim<strong>it</strong>atirispetto ai sensori di tipo capac<strong>it</strong>ivo. Le temperature di impiego sol<strong>it</strong>amente vanno dai –10°Cai 60°C con un range di umid<strong>it</strong>à che varia dal 5 % al 95% r.h.. I sensori ceramici resistivipresentano rispetto ai polimerici resistivi sia un campo di impiego in temperatura più estesoche la possibil<strong>it</strong>à di operare in condizioni di saturazione. Sensibil<strong>it</strong>à, stabil<strong>it</strong>à e affidabil<strong>it</strong>à delsensore dipendono naturalmente dalla particolare struttura chimica del materiale adoperato;mediamente l’incertezza risulta circa pari al 2-5%. I tempi di risposta tipici sono nell’ordinedel minuto, ma esistono sensori che presentano tempi di risposta anche inferiori. Infine peralti valori di umid<strong>it</strong>à possono presentarsi fenomeni di deriva della caratteristica soprattutto in- XII.8 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariapresenza di gas estranei, quali alcool e ammine, mentre gli idrocarburi aromatici, vapori acidied ossidi acidi come SO 2e NO 2possono essere addir<strong>it</strong>tura distruttivi.Fig. 2 - Schema costruttivo e curva caratteristica tipica di sensori resistivi(Norton, 1989)Gli igrometri capac<strong>it</strong>ivi presentano un funzionamento simile ad un condensatore incui il dielettrico è un materiale igroscopico (sol<strong>it</strong>amente polimerico o ceramico).Generalmente uno degli elettrodi è permeabile al vapor d’acqua. L’equilibrio igrometrico chesi stabilisce tra l’isolante e l’ambiente, modifica la perm<strong>it</strong>tiv<strong>it</strong>à relativa del dielettrico. Ilrisultato è una variazione della capac<strong>it</strong>à dell’elemento sensibile che si trasforma inun’informazione rappresentativa dell’umid<strong>it</strong>à relativa dell’aria. Questo tipo di dispos<strong>it</strong>ivo èsensibile all’umid<strong>it</strong>à relativa poiché esso è in equilibrio termico con l’ambiente dacaratterizzare. Nella maggior parte dei casi la grandezza del sensore è ridotta e quindidirettamente utilizzabile “in s<strong>it</strong>u”. Le caratteristiche elettriche del dispos<strong>it</strong>ivo rendonotrascurabile l’energia scambiata con l’ambiente per autoriscaldamento.Lo schema costruttivo tipico di tale sensore é mostrato in figura 3; esso consta di unsubstrato isolante sul quale é depos<strong>it</strong>ato mediante attacco chimico l'elettrodo inferiorecost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due contatti gemelli. Un sottile film polimerico, avente uno spessore di circa 1µm, ricopre tale strato e fa da supporto all'elettrodo superiore, permeabile al vapor d'acqua,depos<strong>it</strong>ato sotto vuoto su tale film. I materiali polimerici utilizzati per sensori commercialisono per esempio acetato di cellulosa, polistirene, polimmide. Il sensore presenta una- XII.9 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariacaratteristica tale che all'aumentare dell’umid<strong>it</strong>à relativa (e quindi della quant<strong>it</strong>à di acquaabsorb<strong>it</strong>a dal polimero) aumenta la costante dielettrica del polimero absorbente.Sostanzialmente simili a quelli polimerici dal punto di vista costruttivo i sensoriceramici sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da uno strato di materiale ceramico poroso sulle cui facce sonodisposti due elettrodi generalmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da un materiale a poros<strong>it</strong>à più elevata. I sensoriceramici essendo realizzati con processi di sinterizzazione sono molto stabili siachimicamente che fisicamente. I materiali tipicamenti utilizzati sono ceramiche porosesinterizzate ottenute a partire da ossidi di cromo, magnesio, ferro, stronzio, stagno edalluminio. Sono in fase di studio anche le caratteristiche di sensori basati su ceramicherealizzate a partire da idrossidi di vari metalli sinterizzati.La curva caratteristica dei sensori capac<strong>it</strong>ivi può essere descr<strong>it</strong>ta con buonaapprossimazione da una relazione del tipo:C =1/3 1/3 1/3 3 A[ ν ⋅( ε w −εf) + εf] ⋅εoLavendo indicato con ε f, ε we ε ole costanti dielettriche dell’acqua, del film sensibile enel vuoto, ν la frazione volumetrica dell’acqua absorb<strong>it</strong>a dal sensore, A la superficie deglielettrodi ed L lo spessore del dielettricoDa tale relazione si evince che all’aumentare del rapporto tra la costante dielettricadell’acqua e quella del film sensibile aumenta la sensibil<strong>it</strong>à del sensore stesso. Inoltre lacaratteristica é funzione della frequenza ecc<strong>it</strong>ante (fig. 3)Il campo di misura dei sensori capac<strong>it</strong>ivi è molto ampio e varia tra circa il 5 ed 100%.E’ opportuno comunque tener presente che come per gli igrometri resistivi molti materialipolimerici non possono essere utilizzati in condizioni di saturazione a causa della solubil<strong>it</strong>a'del polimero stesso; ciò ovviamente ne lim<strong>it</strong>a il campo di misura in condizioni di saturazione.L’incertezza di misura risulta talvolta migliore del ± 2% con ottime caratteristiche dilinear<strong>it</strong>à almeno fino al 90 %. Il tempo di risposta è variabile a seconda del tipo di polimero(o materiale ceramico) e della sua poros<strong>it</strong>à da pochi secondi (per l'acetato di cellulosa) a circaun minuto (per la polimmide). Il campo di impiego in temperatura è generalmente simile aquello dei sensori resistivi e dipende dal tipo di film utilizzato.- XII.10 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaFig. 3 - Schema costruttivo e curva caratteristica tipica di un sensore capac<strong>it</strong>ivoI sensori a variazione di impedenza ad ossido di alluminio, malgrado la loro noneccellente stabil<strong>it</strong>à, sono molto diffusi per uso industriale per i loro ottimi tempi di risposta,anche in corrispondenza di bassi valori di umid<strong>it</strong>à. Essi, inoltre, sono adatti alla misura inpresenza di idrocarburi sia gassosi che liquidi e possono soddisfare i requis<strong>it</strong>i di sicurezzaintrinseca.Il sensore consiste di uno strato sottile di ossido di alluminio depos<strong>it</strong>ato su di unmetallo stabile che ha la funzione di elettrodo. In particolare, se lo spessore del film di ossidoé in film spesso (maggiore di 1 µm) il sensore risulta sensibile all’umid<strong>it</strong>à relativa, se inveceé in film sottile (minore di 0.3 µm) il sensore risulta sensibile all’umid<strong>it</strong>à assoluta. La tecnicaattualmente più utilizzata é quella di depos<strong>it</strong>o in film sottile in segu<strong>it</strong>o descr<strong>it</strong>ta.In tali sensori un sottile rivestimento, usualmente in oro, é depos<strong>it</strong>ato perevaporazione sotto vuoto sull'ossido per formare il secondo elettrodo. Tale elettrodo é tantosottile da consentire alle molecole d'acqua il passaggio dall'ambiente di misura verso lo stratoporoso e viceversa. Attualmente i sensori possono essere costru<strong>it</strong>i utilizzando uno strato disilicio che funziona da base.Il vapor d'acqua che circonda l'elemento viene adsorb<strong>it</strong>o o desorb<strong>it</strong>o dall'ossido di alluminiofino a raggiungere una condizione di equilibrio con l’ambiente circostante. La quant<strong>it</strong>à diacqua adsorb<strong>it</strong>a, direttamente proporzionale alla pressione di vapore ed inversamenteproporzionale alla temperatura T, determina una variazione sia della costante dielettrica chedella conducibil<strong>it</strong>à superficiale dell'ossido di alluminio. In figura 4 sono mostrati- XII.11 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariarispettivamente lo schema costruttivo ed la curva caratteristica tipica di un sensore ad ossidodi alluminio. Dalla curva caratteristica si evince che essa é approssimativamenteesponenziale, ciò implica una minore sensibil<strong>it</strong>à per bassi valori di umid<strong>it</strong>à.<strong>Sensori</strong> tecnologicamente avanzati sono stati ottenuti utilizzando la tecnologia a filmsottile depos<strong>it</strong>ando l'alluminio su una base conduttiva di silicio. In quest'ultima, sonoalloggiate un riscaldatore ed un sensore per la misura della temperatura dell'elemento diossido. Ottimi risultati sono stati ottenuti attraverso un sistema di condizionamento delsegnale mediante algor<strong>it</strong>mi implementati per via software ed hardware in grado di effettuarele dovute compensazioni alle grandezze di influenza tipiche del sensore.Il campo di misura di tali sensori é generalmente compreso, in termini di temperaturadi rugiada, tra -30 e 60 °C, ma esistono realizzazioni che consentono misure tra -110 e 60 °C(0.01 ÷ 200000 ppm v. L'incertezza di misura varia tra circa ± 2 °C, in un campo compreso tra-30 e 60 °C, fino ad un massimo di ± 5 °C per temperature di rugiada inferiori. Il tempo dirisposta é di pochi secondi sull'intero campo di misura, ma il sensore che, pertanto mostra unanotevole dipendenza dalla storia di carico (in termini di temperatura ed umid<strong>it</strong>à) confusaspesso con una isteresi del sensore.Fig. 4 - Schema costruttivo e curva caratteristica tipica di un sensore all'ossido dialluminioEssi, inoltre, possono essere utilizzati sia a bassissime che ad elevate pressioni (da6.7 . 10 -1 a 3.4 . 10 7 Pa) e con veloc<strong>it</strong>à del flusso di misura variabili da 0 a 0.5 m/s (in aria).- XII.12 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaI sensori ad ossido di alluminio presentano effetti rilevanti sulla caratteristica umid<strong>it</strong>àimpedenzain funzione della temperatura, dell'invecchiamento e della contaminazionesuperficiale. Generalmente un aumento della temperatura comporta uno spostamento verso ilbasso della caratteristicaI campi di applicazione sono molto vari in quanto essi possono essere utilizzati sia pergas che per liquidi; in particolare, vengono utilizzati nell'analisi di idrocarburi, gas criogenici,gas naturale, aria essiccata, olii, liquidi organici, ecc..2.3 Altri sensori direttiAccanto ai sensori tradizionali su riportati sono stati recentemente introdotti sul mercatoalcuni interessanti sensori diretti innovativi tra cui i sensori FET e quelli piezoelettrici.I sensori FET sono basati sulle proprietà dei transistor ad effetto di campo. Tale tipologia disensori viene realizzata integrando il sensore di umid<strong>it</strong>à con un diodo, utilizzato cometermoelemento, sullo stesso chip e fabbricato secondo gli standard e le tecnologie dei circu<strong>it</strong>iintegrati. La membrana sensibile all'umid<strong>it</strong>à é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a ad esempio da acetato di cellulosa edé posta tra due elettrodi porosi in oro.I sensori piezoelettrici misurano la variazione della frequenza di risonanza del sensorecost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da: i) un cristallo di quarzo, che funge da elemento per il controllo della frequenzain un circu<strong>it</strong>o oscillante; ii) un rivestimento igroscopico, generalmente di tipo polimerico chericopre il cristallo oscillante; iii) un sistema di misura della variazione della frequenza dirisonanza. Tali sensori presentano un campo di misura di 0 ÷ 20.000 ppm vcon un incertezzadi misura variabile dell’ordine del 2 %V.L; essi risultano sensibili alla contaminazionesuperficiale e ad alcuni agenti chimici contaminanti.- XII.13 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’aria3. Igrometri indirettiTutti gli igrometri indiretti effettuano la misura di umid<strong>it</strong>à sulla base di unatrasformazione termodinamica e misurano quindi l’umid<strong>it</strong>à relativa indirettamente sulla basedi una relazione termodinamica.In particolare negli igrometri a specchio condensante viene effettuata unatrasformazione di raffraddamento isobara e isot<strong>it</strong>olo fino a raggiungere le condizioni disaturazione; la condizione di saturazione viene raggiunta invece in modo diverso neglipsicrometri e nei saturatori adiabatici in cui viene effettuata una trasformazione adiabatica;negli igrometri elettrol<strong>it</strong>ici la trasformazione è invece quella di essiccazione. In ogni caso perottenere la misura dell’umid<strong>it</strong>à nelle condizioni iniziali è necessaria la conoscenza delletrasformazioni termodinamiche utilizzate e delle relative relazioni.Sebbene gli igrometri indiretti siano funzionalmente più complessi di quelli diretti,essi sono generalmente più accurati e vengono per lo più utilizzati in laboratorio comecampioni di trasferimento.3.1 Igrometri a specchio condensanteLa condensazione del vapore atmosferico su di una superficie fredda é stato da lungotempo utilizzata come indice del contenuto di vapor d'acqua presente nell'aria. Basti pensareche 200 anni fa la tecnica dello specchio raffreddato, su cui osservare l'incipientecondensazione del vapore, era già utilizzata.Il principio di misura, comune a tutti gli igrometri a specchio condensante, é basatosulla progressiva diminuzione della temperatura superficiale di un elemento sensibile. Laconseguente diminuzione della temperatura dell'aria atmosferica che lo lambisce proseguefino al raggiungimento della condizione di saturazione con la conseguente formazione di unsottile film liquido (o solido) sull'elemento. La trasformazione termodinamica corrisponde adun raffreddamento isot<strong>it</strong>olo a pressione costante fino alla temperatura di rugiada Tro di brinaTb. Infatti in particolari condizioni termoigrometriche il raffreddamento del campione di ariapuò provocare un passaggio diretto del vapor d'acqua dalla fase vapore a quella solida(temperatura di brina o frost point). L'istante in cui misurare la Tr(o Tb) é fissato dallarilevazione dell'incipiente condensazione; é, quindi, necessario disporre di un opportunosistema che fornisca tale informazione.- XII.14 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaEsistono svariate metodologie di rilevazione dell'incipiente condensazione del vapord'acqua tra cui quella i) ottica (a specchio condensante); ii)capac<strong>it</strong>iva; iii) resistiva; iv)nucleare; v) della frequenza di risonanza; vi) ad iniezione d'acqua. In segu<strong>it</strong>o sarà descr<strong>it</strong>ta indettaglio solo quella ottica poiché è sicuramante quella che trova largo impiego in amb<strong>it</strong>oindustriale e scientifico.Il sistema di misura risulta in generale cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai seguenti sottosistemi: un sistemadi rilevazione della condensa sullo specchio; un sistema di regolazione e controllo dellatemperatura dello specchio; un sistema di misura della temperatura. Negli igrometri aspecchio condensante la rilevazione delle condizioni di incipiente condensazione avvieneattraverso fotosensori ed in particolare mediante la variazione dell'indice di riflessioneassociato ad un fascio luminoso incidente sulla superficie raffreddata. In tal caso il sistema dirilevazione dell'incipiente condensazione del vapor d'acqua é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da uno o duerilevatori ottici sensibili alla variazione della radiazione riflessa dalla superficie raffreddata acausa della formazione di condensa o di ghiaccio. Il sistema di controllo e regolazionemantiene costante lo spessore del film mediante dei cicli di raffreddamento e riscaldamentodella superficie. Tale superficie di condensazione viene denominata specchio per la suaparticolare fin<strong>it</strong>ura superficiale. La misura della temperatura di rugiada viene, infine,effettuata mediante un sensore di temperatura (normalmente una termoresistenza al platino)collocata al di sotto della superficie dello specchio per minimizzare le inev<strong>it</strong>abili incertezzedovute ai gradienti superficiali.Lo strumento di misura é mostrato schematicamente in figura 5. Esso può suddividersiin sette parti essenziali: una sorgente di luce (1), uno specchio riflettente (2), un rilevatore dicondensa (3), un sistema di controllo (4), un sensore di temperatura (5), un sistema diraffreddamento/riscaldamento (generalmente un elemento Peltier) (6), uno scambiatore (7).L’elemento refrigerante raffredda lo specchio sulla cui superficie incide una radiazioneluminosa. Tale raffreddamento é generalmente realizzato mediante un elemento Peltier che éutilizzabile anche per il successivo riscaldamento una volta effettuata la misura. Ilraffreddamento dello specchio é causa dell'incipiente condensazione del vapore, il cheprovoca una variazione dell'intens<strong>it</strong>à luminosa misurabile da un fotosensore opportunamentedisposto. In particolare, disponendo di almeno due fotosensori invest<strong>it</strong>i, uno dal fascioluminoso relativo allo specchio asciutto e l'altro dal fascio riflesso nelle condizioni diincipiente condensazione, è possibile rilevare anche una piccola quant<strong>it</strong>à di condensa presentesullo specchio poiché essa genera una brusca variazione di segnale all'usc<strong>it</strong>a del ponte in cuisono inser<strong>it</strong>i i fotosensori. Infatti, per aumentare la sensibil<strong>it</strong>à di misura e per compensare- XII.15 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaeventuali variazioni di intens<strong>it</strong>à luminosa emessa dalla sorgente, si fa generalmente ricorso astrutture a ponte di fotorilevatori. Questi ultimi cost<strong>it</strong>uiscono i due rami attivi di un ponte dimisura; é ovvio, che la posizione dei due fotosensori é scelta in base a considerazionistatistiche riguardanti la distribuzione spaziale dell'intens<strong>it</strong>à della luce diffusa in condizioni diincipiente condensazione. Per effettuare una misura accurata della temperatura dello specchioé necessario incollare una termoresistenza sotto la superficie dell'elemento riflettente.Particolari problemi insorgono in quelle s<strong>it</strong>uazioni in cui bisogna effettuare ilmon<strong>it</strong>oraggio continuo quando il valore dell'umid<strong>it</strong>à cambia nel tempo (ad esempio per ilcontrollo di processo). Per ovviare anche a tale problema sono stati messi a punto alcunisensori a specchio condensante con un sistema di regolazione della temperatura dellospecchio che non funziona stabilmente sulla temperatura di rugiada, ma oscillacontinuamente tra la temperatura dell’aria e quella di rugiada.In generale é possibile distinguere due diverse tipologie: "a prelevamento" ed "adimmersione" (anche detta “in s<strong>it</strong>u”). Nel caso di misuratori "in s<strong>it</strong>u" la sonda, come per glialtri sensori di umid<strong>it</strong>à, viene posizionata all'interno della camera di prova ev<strong>it</strong>ando in alcunerealizzazioni che l’elettronica venga portata a temperature o ad umid<strong>it</strong>à relative esterne alproprio campo di corretto funzionamento. Nel caso, invece, di misuratori "a prelevamento" ilsensore andrà posizionato in un circu<strong>it</strong>o parallelo al campione in modo da non influenzare onon essere influenzato da quest'ultimo.3013100%80%60%w,25g/kg204265740%1520%10500 10 20 30 40 50ts, °CFig. 5 - Schema costruttivo e trasformazione termodinamica di un igrometro a condensazionecon rilevazione ottica- XII.16 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaI campi di misura di tali strumenti sono compresi tra -100 e 100°C in termini d<strong>it</strong>emperatura di rugiada; più propriamente il campo di misura dovrebbe essere espresso intermini di massima depressione (differenza tra la temperatura dell’aria e quella di rugiada)non esistendo alcuno strumento che riesce a misurare depressioni pari a 200°C. Ladepressione, e quindi la temperatura di rugiada misurabile, è funzione della potenzadell’elemento refrigerante che può essere a due, tre, quattro o cinque stadi e può inoltrepresentare sistemi di scambio termico ausiliari ad aria a ventilazione forzata, ad acqua o adevaporazione.Sicuramente lo svantaggio maggiore, che caratterizza questo tipo di sensore, é la suacompless<strong>it</strong>à; ciò giustifica i costi elevati in paragone agli altri igrometri commerciali. Perquanto riguarda il tempo di risposta, esso é funzione della veloc<strong>it</strong>à diriscaldamento/raffreddamento dello specchio; per gli igrometri industriali a specchioraffreddato tipicamente si ha circa 1°C/s.Le incertezze di misura dipendono da numerosi fattori quali:l’incertezza tipica del sensore di temperatura utilizzato (termocoppie, termoresistenze,termistori)i gradienti di temperatura tra i) la superficie superiore dello strato di condensazione e lasuperficie raffreddata e tra ii) la superficie raffreddata ed il sensore di temperatura;l'effetto Kelvin; questo é un fenomeno che determina la riduzione della Td rispetto a quellateorica (ciò é imputabile alla precoce formazione di goccioline sulla superficie dicondensazione, connessa al grado di fin<strong>it</strong>ura di quest'ultima); tale effetto può esseretrascurato numericamente per strumenti che operano con strati di condensa di elevatospessore, inoltre esso è di segno opposto all’effetto Raoult e quindi trova con esso unanaturale compensazione;l'effetto Raoult; questo é un particolare fenomeno che determina l'incremento di Td rispetto aquella teorica (ciò é associato alla presenza di contaminanti solubili sulla superficie dicondensazione che provocano un decremento della pressione di vapore rispetto al valoreteorico corrispondente a quella temperatura in assenza di contaminante); l'ent<strong>it</strong>à di talefenomeno é proporzionale alla concentrazione del soluto e dipende dalla sua composizionechimica e per lim<strong>it</strong>arne l'influenza si può aumentare lo strato di condensa (infatti, a par<strong>it</strong>à dicontaminante presente sulla superficie di condensazione, si avrà una concentrazione di solutominore e, quindi, una minore incertezza di misura);- XII.17 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaattenuazione del segnale di trigger; la presenza di particolato sulla superficie dello specchioaltera la distribuzione dell'intens<strong>it</strong>à della luce riflessa (ciò comporta la necess<strong>it</strong>à di continueoperazioni di manutenzione, sia dello specchio che dei fotosensori) 1 ;Nell’esecuzione della misura con igrometri a specchio condensante particolare attenzionedovrà essere posta:- al tipo ed alla consistenza del film di condensa (liquido o solido) che si forma sia nelcampione che nell’igrometro in prova nel caso di valori di Tr < -5 °C; tale verifica può essereeffettuata osservando il film di condensa mediante l’appos<strong>it</strong>o monoculare disposto sulla testadi misura dell’igrometro campione, tenendo presente che, sul campione, la transizione delfilm di condensa da liquido a ghiaccio avviene, generalmente, tra -10 e -15 °C, a meno di nonprovocare un film di ghiaccio mediante sottoraffreddamento (è opportuno rilevare che nelleversioni industriali raramente é disponibile un monoculare per la visualizzazione del film dicondensa; in tal caso tale verifica può essere effettuata mediante un sottoraffreddamento dellospecchio);- ad eventuali fenomeni di condensazione lungo la tubazione di campionamento nelcaso di valori di Tr maggiori della temperatura ambiente (20 °C); qualora dovesse verificarsiquesto fenomeno di condensazione, sarà necessario asciugare completamente la condensaaccumulatasi nel tratto di tubazione ed attendere il completo ripristino della funzional<strong>it</strong>àdell’igrometro campione;- al raffreddamento della sonda; infatti, elevate differenze tra la temperatura della sondadi misura Tc e la temperatura di rugiada Td determinano un incremento dei gradienti termicie, quindi, dell'incertezza di misura;1 Nel caso di atmosfera particolarmente ricca di sali si può arrivare alla riduzione della riflettanza dello specchioasciutto del 20%. Per risolvere questo problema si può pensare di sottoporre lo specchio periodicamente ad unraffreddamento al di sotto della temperatura di rugiada media ed un successivo riscaldamento, dove pertemperatura di rugiada media si é inteso il valore medio delle Td misurate in un certo intervallo di tempo (adesempio, tra due operazioni di manutenzione successive dello specchio). Con tale processo si provoca prima latrasformazione, in uno strato gelatinoso, della patina di sale solidificato, dopodiché, con il riscaldamento siottiene la formazione di agglomerati cristallini relativamente grossi; la quant<strong>it</strong>à di sale viene così concentrata inpochi punti riducendo la riflettanza superficiale dello specchio di poche un<strong>it</strong>à percentuali. In versioni più recentisono state adottate due sorgenti di luce (LED) e due specchi, uno dei quali, tenuto a temperatura ambiente, éadottato come riferimento. Tale tecnica é ormai abbastanza consolidata al punto che é possibile prevedere larealizzazione di sensori di tale tipo a breve termine.- XII.18 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’aria- alla portata di aria umida prelevata dalla cella. In particolare una portata costantecompresa tra 30 e 100 dm 3 /h può essere una buon soluzione;- alla pulizia dello specchio; infatti, depos<strong>it</strong>i sullo specchio possono dar luogo adeviazioni sistematiche dalla temperatura di rugiada termodinamica imputabili all'effettoRaoult.3.2 PsicrometriI sensori di umid<strong>it</strong>à psicrometrici, comunemente denominati psicrometri, sono statinel passato i dispos<strong>it</strong>ivi maggiormente utilizzati nel campo della metereologia e dellatermotecnica. Questa tecnica di misura, che risale ai primi dell'ottocento, si basa sulla misuradella differenza di temperatura (depressione) esistente tra due termometri il primo che misurala temperatura di dell’aria (anche denominata temperatura di bulbo asciutto), il secondo latemperatura alla quale si porta un termometro mantenuto costantemente bagnato medianteuna garza ed invest<strong>it</strong>o dalla corrente d’aria umida (denominata temperatura di bulbo umido).A rigore la temperatura di bulbo umido non è una proprietà di stato sebbene in molt<strong>it</strong>esti esistano relazioni e diagrammi che correlano tale grandezza ad altre proprietà di stato.La ragione di ciò è che spesso si usa l’approssimazione di considerare la temperatura di bulboumido coincidente con la temperatura di saturazione adiabatica. E’ infatti stato largamentedimostrato sperimentalmente che in particolari condizioni sperimentali (i.e. carico termicoradiativo trascurabile e veloc<strong>it</strong>à dell’aria maggiore di circa 2-3 m/s) le due grandezze possonoconsiderarsi praticamente coincidenti. E’ evidente che tale approssimazione comportacomunque un aumento dell’incertezza di misura e che solo una taratura può garantire misureaccurate. A testimonianza della compless<strong>it</strong>à dell’argomento basti bensare che più di 1000lavori teorici e sperimentali sugli psicrometri sono stati recentemente cens<strong>it</strong>i.Differenti tipi di psicrometri sono disponibili sul mercato; essi possono essereclassificati in due categorie: psicrometri a ventilazione naturale e a ventilazione forzata.Questa distinsione non è però sufficiente a caratterizzare i diversi tipi di psicrometri che sidifferenziano oltre che per il metodo di ventilazione, per la direzione del flusso (assiale otrasversale), per la schermatura dei termometri (doppia o singola), per il tipo di termometro (abulbo, a termocoppia, a resistenza), per il tipo di garza (a tessuto, a micropori, ecc.), perl’alimentazione dell’acqua (continua o discontinua).- XII.19 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaTutti questi fattori possono influenzare la caratteristica dello strumento e quindi lacostante psicrometrica, infatti numerosi studi teorici e sperimentali hanno dimostrato chequest’ultima non è una costante ma dipende oltre che dallo stato termodinamico, dal tipo dipsicrometro. August, Maxwell and Arnold hanno posto le basi della moderna teoriapsicrometrica. Threlkeld, Harrison, Kusuda, Wylie, and Sonntag hanno invece approfond<strong>it</strong>ola teoria dello strumento contribuendo alla messa a punto dell’attuale modello teorico difunzionamento dello strumento. In particulare Wylie, modificando la teoria di Kusuda, hamesso a punto un modello su uno psicrometro standard a flusso trasversale ventilato. Lateoria di Wylie però sebbene verificata sperimentalmente su uno psicrometro a flusso assialenon risulta generalizzabile come dimostrano gli studi sperimentali di Sonntag.Lo psicrometro, sebbene la compless<strong>it</strong>à del suo principio di misura, è particolarmentesemplice dal punto di vista costruttivo. Esso é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una coppia di sensori d<strong>it</strong>emperatura, dove il bulbo di uno é mantenuto asciutto mentre l'altro, rivest<strong>it</strong>o di unmanicotto, é impregnato di acqua in fase liquida (Fig. 6). Sol<strong>it</strong>amente tale manicotto écost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una garza di cotone, ma esistono come accennato realizzazioni in altri tessuti omateriali ceramici porosi. Ai fini della misura risulta essenziale che il manicotto siapermanentemente impregnato d'acqua; ciò é reso possibile per strumenti discontinuibagnandoli di volta in volta, mentre per psicrometri a funzionamento continuo lo strumento écorredato da un serbatoio di alimentazione. La maggior parte degli psicrometri tradizionaliutilizza termometri a riempimento a mercurio o ad alcool, ma le realizzazioni più modernepresentano termometri ad usc<strong>it</strong>a elettrica che consentono una più semplice interfacciabil<strong>it</strong>à adun<strong>it</strong>à di elaborazione dati con calcolo e visualizzazione diretta dell’umid<strong>it</strong>à relativa. Lacoppia di termometri è generalmente inser<strong>it</strong>a in uno o due condotti metallici che fungono daschermi radiativi. L’aria umida viene forzata a lambire il termometro da un sistema manualedi rotazione (e.g. sling psicrometer) oppure da una ventolina (e.g. aspirated psicrometer).Il funzionamento dello psicrometro é descr<strong>it</strong>to dalla relazione di Ferrel semplificata:x = xs,Tu− A ⋅( ts− tu)da cui è facile ricavare le relazioni di misura dell’umid<strong>it</strong>à relativa e del t<strong>it</strong>olo:φ =xs,Tu− A( ts− tu)xs,T sM w xs,Tu− A( ts− tu)w =M a 1−xs,Tu+ A( ts− tu)- XII.20 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariadove A è la cosiddetta costante psicrometrica; t s(T s) e t u(T u) sono la temperatura dibulbo asciutto e di bulbo umido rispettivamente in °C (K); x s,Tse x s,Tusono le frazioni molarinelle condizioni di saturazione alla temperatura T se T u,; x è la frazione molare dell’ariaumida; φ è l’umid<strong>it</strong>à relativa dell’aria umida; w il t<strong>it</strong>olo dell’aria umida.La relazione di Ferrel su riportata è evidentemente una semplificazionedell’equazione di bilancio dell’energia effettuata sul termometro a bulbo umido:Qc + Qr + Qk= QM− Qv30100%80%60%w,25g/kg2040%1520%1050 10 20 30 40 50ts, °C0Fig. 6 - Schema costruttivo e trasformazione termodinamica di uno psicrometro.dove Q c rappresenta il flusso convettivo tra aria e termometro, Q r il flusso radiativo tratermometro e schermo radiativo, Q k il flusso conduttivo lungo lo stelo del sensore (questopuò essere in prima approssimazione trascurato) e Q M il flusso di calore associatoall’evaporazione dell’acqua dal termometro a bulbo umido ed infine Q v il flusso di caloreassociato al flusso di acqua liquida dal serbatoio.Il valore della costante psicrometrica adottato dal WMO nel 1990 per un igrometroAssmann è di 6.53*10 -4 per acqua in fase liquida e di 5.75*10 -4 acqua in fase solida. Tali valori- XII.21 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariasono stati calcolati da Sontag sulla base di numerose prove sperimentali di diversisperimentatori.Il campo di misura degli psicrometri generalmente varia all'incirca tra il 10% ed il100% in un campo di temperatura sol<strong>it</strong>amente compreso tra 5 e 60 °C. Esistono tuttaviaversioni di psicrometri che possono funzionare anche al di sotto dello 0°C su film di ghiaccioe a valori di umid<strong>it</strong>à ridotti. Il tempo di risposta é funzione della veloc<strong>it</strong>à dell’aria etipicamente dell'ordine di qualche minuto per veloc<strong>it</strong>à dell’aria di circa 3 m/s.L’ incertezza di misura è generalmente compresa tra il ±3-5%UR, anche se perapplicazioni di laboratorio esistono realizzazioni più precise (±1-2%UR). Il valorerelativamente elevato di tale incertezza é da ricercarsi nei numerosi fattori di influenza.I fattori che influenzano l’incertezza di misura sono infatti:- l’incertezza intrinseca dei termometri- la temperatura dell’acqua di alimento- il flusso conduttivo lungo lo stelo del sensore- il flusso radiativo tra sensore e l’ambiente- l’essiccamento della garza- lo sporcamento della garza- le variazioni della veloc<strong>it</strong>à dell'aria- lo psicrometro stesso può alterare l’umid<strong>it</strong>à in ambienti di dimensioni ridotte.Da ciò emerge che, anche in un sistema di misura correttamente progettato, énecessario tenere in conto fattori come la contaminazione del manicotto impregnato d'acqua,o una veloc<strong>it</strong>à dell'aria diversa da quella progettuale. Per tale motivo è indispensabile quindipulire periodicamente lo psicrometro (ed in particolare la garza e lo schermo radiativo),utilizzare acqua distillata (ed attendere un tempo sufficiente all’equilibrio termico di questacon l’ambiente), effettuare la misura minimizzando i carichi radiativi e le variazioni dellaveloc<strong>it</strong>à da quella nominale, tenere in deb<strong>it</strong>o conto delle variazioni della costantepsicrometrica con la temperatura e soprattutto delle variazioni dell’umid<strong>it</strong>à relativa con lapressione.3.3 Igrometri a sali saturiIl sensore di umid<strong>it</strong>à a sali saturi in questione, "satured salt dew point sensor", é moltosimile all'elemento del Dunmore descr<strong>it</strong>to in precedenza, pur sfruttando un principio dimisura alquanto diverso. Il funzionamento del sensore é basato sul principio che la pressionedi vapore di una soluzione salina è inferiore a quella dell’acqua. In particolare, essa aumenta- XII.22 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaal crescere della temperatura e diminuisce all'aumentare della concentrazione del saledisciolto. Quando il vapor d'acqua presente in un campione di aria umida condensa su di unsale igroscopico forma, sulla superficie di quest'ultimo, un sottile strato di soluzione satura.Per quanto detto, la pressione di vapore di questo strato é inferiore a quella del vapordell'acqua contenuta nell'aria circostante. Se la soluzione salina viene riscaldata, la pressionedi vapore dello soluzione aumenta fino ad eguagliare quella del vapore d’acqua ed i fenomenidi condensazione ed evaporazione raggiungono una condizione di equilibrio. La temperaturadella soluzione corrispondente a tale condizione é direttamente correlata alla temperatura dirugiada dell'aria.30100%80%60%w,25g/kg2040%1520%1050 10 20 30 40 50ts, °C0Fig. 7- Schema costruttivo e trasformazione termodinamica di un igrometro a sali saturiDal punto di vista costruttivo, l'igrometro é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un tubo su cui é alloggiato unmanicotto absorbente impregnato da una soluzione salina di LiCl al 5% e ricoperto da dueelettrodi (Fig. 7). Alimentando il circu<strong>it</strong>o elettrico in c.a., in modo da ev<strong>it</strong>are lapolarizzazione degli elettrodi, l'avvolgimento si riscalda per effetto Joule.Il campo di misura in termini di temperatura di rugiada è compreso tra -40 °C e 60°Cin un ampio campo di impiego in temperatura dell’aria.- XII.23 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaL’incertezza di misura é compresa tra ± 0.5 e ± 1.5 °C, mentre, il tempo di risposta écompreso tra i 10 e i 180 s ad una veloc<strong>it</strong>à dell'aria incidente di circa 0.5÷2 m/s .Il principale vantaggio dei sensori a sali saturi, rispetto a tutti gli altri acondensazione, é dovuto al fatto di poter misurare la temperatura di rugiada riscaldandopiuttosto che raffreddando l'elemento sensibile. Un ulteriore vantaggio rispetto agli altrisensori elettrici é la scarsa dipendenza dalla contaminazione superficiale rinnovandoperiodicamente il LiCl. Inoltre in termini di rapporto costo/prestazioni i sensori a sali saturi sipresentano più vantaggiosi rispetto agli igrometri a condensazione e ad elettrolisi.La principale lim<strong>it</strong>azione di questo tipo di sensore é dovuta all'impossibil<strong>it</strong>à di utilizzoquando la pressione parziale del vapore dell’aria umida é inferiore alla pressione di vaporedella soluzione di LiCl. Ciò evidentemente lim<strong>it</strong>a verso il basso il campo di misura dellostrumento (UR%>11%). Nell'utilizzo dei sensori a sali saturi bisogna prestare particolareattenzione alla veloc<strong>it</strong>à dell'aria ed alla presenza di impur<strong>it</strong>à superficiali. Infatti, una veloc<strong>it</strong>àmaggiore di quella consigliata dal costruttore comporta generalmente un aumento delloscambio termico convettivo ed un aumento dell'evaporazione; ciò determina un valore dellatemperatura misurata più bassa di quella teorica. Al contrario la presenza di impur<strong>it</strong>àcomporta, generalmente, un r<strong>it</strong>ardo nell'evaporazione del vapore assorb<strong>it</strong>o e quindi unatemperatura misurata maggiore di quella teorica.3.4 Igrometri elettrol<strong>it</strong>iciGli igrometri elettrol<strong>it</strong>ici, talvolta anche denominati igrometri coulombmetrici, sonospecificamente utilizzati per misure di aria umida con bassi contenuti di vapor d'acqua.Una portata di aria umida, opportunamente controllata, viene inviata alla cellasensibile essiccante che assorbe completamente il contenuto di acqua del campione.Applicando ai capi dei due elettrodi una differenza di potenziale si osserva l'elettrolisidell'acqua adsorb<strong>it</strong>a dal film di P 2O 5in ossigeno ed idrogeno. La misura della correnterichiesta é direttamente proporzionale al numero di molecole d'acqua dissociate, nella misuradi due elettroni per ogni molecola d'acqua. Un'ulteriore misura della portata dell'aria e dellatemperatura permette di realizzare una misura indiretta dell'umid<strong>it</strong>à.Il sensore (figura 8) é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un avvolgimento bifilare di elettrodi inerti(generalmente in platino) posto sulla superficie interna di un capillare di vetro o teflonrivest<strong>it</strong>o da un film igroscopico cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da pentossido di fosforo, P 2O 5, parzialmente idrato.Il sensore presenta un campo di misura compreso tra 0.1 e 1000 ppmv, con un ristrettocampo di impiego in temperatura 0 ÷ 40 °C, una incertezza di misura superiore a ± 5%V.L.- XII.24 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaed un tempo di risposta di circa 1 min. L'incertezza sulla misura dell'umid<strong>it</strong>à é evidentementeinfluenzata dalla incertezza della misura della portata di aria.Tali sensori sono utilizzabili per la maggior parte dei gas inerti, organici edinorganici, ma temono la presenza di sostanze che possono reagire con il P2O5(ammina,ammoniaca, alcool, ecc.) o che siano comunque corrosive (cloro, ecc.). Deve inoltre essereev<strong>it</strong>ato l'uso in presenza di idrocarburi insaturi che possono occludere la cella formandopolimeri.Il principale vincolo dei sensori elettrol<strong>it</strong>ici é cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'elevata sensibil<strong>it</strong>à alcontenuto di idrogeno e di ossigeno nel campione. Infatti, un errore tipico di tali strumenti édovuto alla ricombinazione di idrogeno ed ossigeno in acqua ed il successivo riassorbimentodi questa. Per lim<strong>it</strong>are questi effetti sono stati apportati nel tempo alcuni accorgimenti, qualiad esempio, la soluzione di avvolgere i due elettrodi all'esterno del capillare invece cheall'interno, ev<strong>it</strong>ando così i suddetti fenomeni di occlusione. In questo caso il gas lambisceesternamente il capillare in uno spazio anulare.30100%80%60%w,25g/kg2040%1520%1050 10 20 30 40 50Fig. 8 - Schema costruttivo di un sensore di umid<strong>it</strong>à al pentossido di fosforots, °C03.5 Altri sensori indirettiCome per i sensori diretti esistono numerosi altri sensori indiretti che, pur non trovandoancora una larga diffusione, sono stati utilizzati anche in campo industriale o di laboratorio.Si pensi ad esempio agli igrometri condensazione diversi da quelli a rilevazione ottica comequelli a rilevazione capac<strong>it</strong>iva, resistiva in frequenza, gli igrometri a condensazione convariazione di pressione, gli igrometri a condensazione ad iniezione d'acqua.Gli igrometri a condensazione a rilevazione capac<strong>it</strong>iva o a rilevazione resistiva sono, in lineadi principio, analoghi a quelli a specchio condensante, ma presentano un sistema di- XII.25 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariarilevazione della condensa di tipo capac<strong>it</strong>ivo o resistivo. La condensazione del vapor d'acquasulla superficie sensibile causa infatti sia una variazione della capac<strong>it</strong>à sia un aumento delvalore della conducibil<strong>it</strong>à elettrica superficiale. Con tali sensori é possibile misuraretemperature di rugiada in campi molto ampi e con un'incertezza di misura variabile tra ± 0.5 e± 1.0 °C. Il costo del sensore risulta inoltre notevolmente ridotto.4. Cr<strong>it</strong>eri di sceltaLa classificazione sopra riportata, un<strong>it</strong>a alla conoscenza specifica delle diversemetodologie di misura, può essere di grande aiuto nella scelta del sensore. Infatti, a secondadell'applicazione, é generalmente necessario determinare o un parametro assoluto (processi diessiccazione, pesatura, distillazione, ecc.) o uno relativo (benessere termoigrometrico,industria cartaria, agroalimentare, ecc).Una oculata scelta del dispos<strong>it</strong>ivo di misura più idoneo non può prescindere da fattorimetrologici ed impiantistici, quali l'incertezza, il campo d'impiego in temperatura, il tempo dirisposta e la modal<strong>it</strong>à di installazione.A tale scopo in tabella I sono riportate sinteticamente le caratteristiche metrologichedi funzionamento e di installazione relative ai singoli principi di misura discussi in dettaglionei precedenti paragrafi. Un’analisi semplicistica della tabella può però condurre a scelteerronee essendo ad esempio l’incertezza generalmente funzione sia del tenore d'umid<strong>it</strong>à, chedella temperatura di impiego; é, quindi, sempre necessario tenere in deb<strong>it</strong>o conto di tutte lecaratteristiche del sensore.Per ciò che concerne l’incertezza di misura non sempre il confronto tra le diversetecniche di misura è immediato, specie tra strumenti diretti ed indiretti. Infatti nella stimadell’incertezza, è sempre necessario tener conto di tutte le incertezze che concorrono allamisurazione (e quindi nel caso di una misura indiretta sempre l’incertezza nella misura dellatemperatura e talvolta l’incertezza nella misura di pressione) e, ovviamente, della sensibil<strong>it</strong>à aciascun parametro di misura (si noti che la sensibil<strong>it</strong>à in generale può cambiare al variaredelle condizioni di misura e ciò rende ancor più complessa la valutazione).In generale, anche alla luce della propagazione delle incertezze nelle misure indirette,é consigliabile una misura diretta del parametro termoigrometrico di interesse. Tuttavia, unamisura diretta di un parametro relativo (tipicamente l’umid<strong>it</strong>à relativa), spesso é di difficilerealizzazione con incertezze accettabili, specie agli estremi del campo di misura (valori- XII.26 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariainferiori al 5÷10%UR o superiori al 95%UR) a causa delle lim<strong>it</strong>azioni tecnologiche connesseai sensori relativi. In particolare, per bassi valori dell’umid<strong>it</strong>à relativa, é preferibile utilizzaresensori a condensazione o elettrol<strong>it</strong>ici che in tale campo di misura sono in grado diapprezzare concentrazioni di vapor d'acqua anche di poche ppm. Per valori prossimi allasaturazione, invece, è consigliabile l'uso di sensori a condensazione o di psicrometri.Considerazioni impiantistiche quali la modal<strong>it</strong>à di installazione, il rapportocosti/prestazioni, possono, per contro, suggerire l'utilizzo di sensori relativi tipicamente menocomplessi e costosi di quelli assoluti, anche dove sarebbe necessaria la misura di unparametro assoluto. Inoltre per la maggior parte dei sensori sussistono particolari lim<strong>it</strong>azioni,quali: la contaminazione superficiale, l'incompatibil<strong>it</strong>à fisica in ambienti severi ol'incompatibil<strong>it</strong>à chimica con alcuni composti, il controllo del flusso, la sensibil<strong>it</strong>à aparticolari grandezze d'influenza. E’ necessario dunque verificare caso per caso l’applicabil<strong>it</strong>àdel metodo di misura.Particolare importanza riveste infine il tipo di montaggio caratteristico dellametodologia utilizzata. Le misure di umid<strong>it</strong>à, infatti, possono effettuarsi, a seconda dei casi,sia direttamente nell’ambiente di misura, sia immergendo la sola parte sensibile, siaprelevando dall’ambiente di misura un campione d’aria umida. Nel caso di misura in"ambiente" il sensore viene collocato direttamente nell'ambiente di misura; nel caso di misuraad “immersione” solo la parte sensibile del sensore viene collocata all’interno dell’ambientedi misura, posizionando così l’elettronica (nella maggior parte dei casi il trasmett<strong>it</strong>ore) in unambiente meno severo; nel caso infine di misura con "prelevamento" viene prelevatodall’ambiente di misura un oppurtuno campione d’aria umida e trasportato mediante uncondotto al sensore. E' bene considerare che in quest'ultima s<strong>it</strong>uazione devono essereconsiderate le possibili variazioni dello stato termodinamico dell'aria umida durante ilpassaggio nei condotti di prelievo, causate, ad esempio, da fenomeni di condensazione o diassorbimento delle pareti. In tale evenienza il campione prelevato é caratterizzato da un tassod'umid<strong>it</strong>à profondamente diverso da quello originario.Dal punto di vista delle prestazioni bisogna, infine, sottolineare la scarsa idone<strong>it</strong>à deisensori fortemente intrusivi alle misure in ambienti di dimensioni ridotte, dove forti scambi dimassa e di energia termica non possono essere tollerati, senza la conseguente alterazionedelle condizioni di misura.Il tempo di risposta dei sensori di umid<strong>it</strong>à infine può assumere un ruolo chiave nellascelta del sensore in tutte quelle condizioni in cui il processo da mon<strong>it</strong>orare risulta nonstazionario. In tal caso è necessario scegliere un sensore che presenta un tempo di risposta- XII.27 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariainferiore al tempo caratteristico di evoluzione del processo misurato. Nel caso specifico iltempo di risposta può variare da pochi secondi a diversi minuti in funzione sia dellecaratteristiche del sensore che del moto relativo aria-sensore.Tab.I - Caratteristiche metrologiche tipiche dei sensori di umid<strong>it</strong>à dell'aria industrialiSensoreParametrodi misuraCampodimisuraCampo d<strong>it</strong>emperaturaIncertezzadimisuraTempodirispostaMontaggioTipo diMisuraVantaggi/svantaggiIgrometroMeccanicoφ 20÷90%UR 20°C(0÷40°C)5÷15%UR2-5 min in ambienteimmersionediretta(relativa)vantaggi- basso costo- semplic<strong>it</strong>à costruttivasvantaggi- frequente calibrazione- isteresi- sensibil<strong>it</strong>à allevibrazioniIgrometroresistivoφ5÷95%UR(fino a 100%)-10÷60°C(-40÷200)2÷5%UR 10÷100 sin ambienteimmersionediretta(relativa)vantaggi- dimensioni ridotte- elevata sensibil<strong>it</strong>àsvantaggi- frequente calibrazione- contaminazionesuperfic.- sensibil<strong>it</strong>à allatemperat.- sensibil<strong>it</strong>à allevibrazioniIgrometroCapac<strong>it</strong>ivoφ5÷99%UR(fino a 100%)-10÷60°C(-40÷200)2÷3%UR 10÷100 sin ambienteimmersionediretta(relativa)Vantaggi- dimensioni ridottesvantaggi- contaminazione superf.- sensibil<strong>it</strong>à alla temp.Igrometroa rilevazionedi impedenza(Al 2 O 3 )ppm v(T r )0.01÷200.000(-110÷60°C)-30÷60°C2÷3%V.L.(2÷5°C)10÷20 s immersione.diretta(assoluta)vantaggi- utilizzabile per liquidi- bassi tempi di rispostasvantaggi- contaminazione superf.- sensibil<strong>it</strong>à alla temp.- XII.28 -


Cap XII – I sensori di umid<strong>it</strong>à dell’ariaSensoreParametrodi misuraCampodimisuraCampo d<strong>it</strong>emperaturaIncertezzadimisuraTempodirispostaMontaggioTipo diMisuraVantaggi/svantaggiIgrometroelettrol<strong>it</strong>ico(P 2 O 5 )ppm v(T r )0.1÷1.000(-90÷-20°C)20°C(0÷40°C)5÷10%V.L.2-3 min prelevamentoindiretta(assoluta)vantaggi- utilizz. per gas secchisvantaggi- contaminazione- sensibil<strong>it</strong>à allatemperat.- controllo portata di ariaIgrometro aT r -100÷100°C -20÷60°C 0.1÷0.5°1°C/sprelevamenindirettaVantaggicondensazioneconCtoimmersione(assoluta)- ottima precisione- misura a prelevamentorilevazionesvantaggiottica- compless<strong>it</strong>à costruttiva- contaminazionespecchio- elevato costo- elevati tempi di rispostaIgrometro aT r -40÷60°C -20÷60°C 0.5÷1.5°1-2 min immersione indirettaVantaggicondensazionecon sali saturiC(assoluta)- bassa contaminazione- basso costo(LiCl)svantaggi- frequenza taratura- bassa affidabil<strong>it</strong>àPsicrometroφ(T s ,T u )10÷100%UR 5÷60°C 1÷5%UR(0.2÷1.0°C)1-2 min in ambiente indiretta(relativa)vantaggi- semplic<strong>it</strong>à costruttiva- misura termodinamicasvantaggi- fortemente intrusivo- non adatto bassetemper.- non adatto basseumid<strong>it</strong>à- contaminazione garza- XII.29 -

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