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topografia 2 rilievi planimetrici - ISIS Via Ivon de Begnac

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200101100E 100N 100300103102203202201RILIEVI PLANIMETRICI


RILIEVI TOPOGRAFICICONTROLLO E COMPENSAZIONE RETI DI INQUADRAMENTOSCHEMI GEOMETRICI RETI DI INQUADRAMENTOTRIANGOLAZIONIIndiceINTERSEZIONIPOLIGONAZIONIARTIFICI TOPOGRAFICIORIENTAMENTO DI UN RILIEVO DI DETTAGLIOSISTEMI CARTOGRAFICI


Si <strong>de</strong>finisce rilievo topografico, l’insieme <strong>de</strong>lle operazioni di misura e <strong>de</strong>iprocedimenti che è necessario effettuare al fine di realizzare unarappresentazione grafica di una porzione di superficie terrestre. I <strong>rilievi</strong>topografici possono essere: <strong>planimetrici</strong>Rilievi topografici altimetrici completi - planoaltimetriciI metodi di rilievo planimetrico, consentono di individuare, la posizione <strong>de</strong>lpunto proiezione sulla superficie di riferimento adottata (ellissoi<strong>de</strong>, campotopografico), mediante coordinate cartesiane o geografiche (latitudine elongitudine)


Il principio che sovrinten<strong>de</strong> il rilievo di un territorio e la suasuccessiva rappresentazione, consiste inizialmente nel<strong>de</strong>terminare con estrema precisione la posizione di un numerosufficiente di punti, a cui successivamente appoggiare le misurenecessarie per <strong>de</strong>finire la geometria <strong>de</strong>ll’oggetto rilevatoRilievi topograficiI diversi metodi operativi, nella esecuzione di un rilievo,sottostanno in <strong>de</strong>finitiva a due aspetti fondamentali <strong>de</strong>l progettodi rilevamento: estensione <strong>de</strong>l territorio rilevato scala di rappresentazione


Un rilievo topografico viene quindi progettato e realizzato in due fasi ben distinte: RILIEVO DI INQUADRAMENTO O DI APPOGGIO RILIEVO DEI PARTICOLARI O DI DETTAGLIORilievi topograficiI punti necessari a <strong>de</strong>finire una rappresentazione cartografica, che costituisce loscopo primario di un rilievo topografico, possono essere quindi distinti in duecategorie:punti di inquadramento o di appoggiopunti di <strong>de</strong>ttaglio


I punti di inquadramento o di appoggio, di coordinate note, formano una rete (rilievo di appoggioo di inquadramento) che costituisce la struttura portante <strong>de</strong>lle successive fasi di rilievo.Generalmente i punti di appoggio sono in numero abbastanza limitato e omogeneamentedistribuiti su tutta la zona da rilevare. Sono posizionati in modo tale da consentirne una buonavisibilitàe l’accessibilità per eseguire le misure. I vertici di coordinate note assolvono ad unaduplice funzione:Rilievi topografici permettono di inserire in maniera corretta il rilievo nella cartografia nazionale migliorano la precisione <strong>de</strong>l successivo rilievo di <strong>de</strong>ttaglio


I punti di <strong>de</strong>ttaglio sono quelli ritenuti necessari per fornireuna corretta <strong>de</strong>scrizione di tutti i particolari morfologici <strong>de</strong>llazona rilevata. La posizione <strong>de</strong>i punti di <strong>de</strong>ttaglio, checostituiscono la gran<strong>de</strong> maggioranza <strong>de</strong>i punti rilevati, siottiene collegandoli con misure angolari o lineari ad uno o piùpunti <strong>de</strong>lla rete di inquadramento. Le operazioni di rilievo eRilievi topograficisuccessivo calcolo <strong>de</strong>lle coordinate <strong>de</strong>i punti di <strong>de</strong>ttaglio sonomolto più semplici di quelle impiegate per il rilievo <strong>de</strong>i punti diappoggio


Il punto sul quale viene messo lo strumento si chiama punto distazione. La sua materializzazione può essere costituita da unaborchia metallica infissa nella pavimentazione stradale, da una borchiacementata in un piccolo pilastrino in cemento armato, oppure da unRilievi topograficipunto non materializzato ma ben individuabile, come ad esempiol’incrocio di due assi stradali o l’angolo di una tessera di un pavimento.I punti battuti dalla stazione possono essere individuati in vari modi; -da elementi artificiali o naturali (punta di un campanile, spigolo di unafinestra, ...; da elementi metallici o picchetti che vengono resi visibilida lontano con opportuni segnali quali paline, prismi riflettenti, ...


La scelta <strong>de</strong>i punti da rilevare viene fatta dopo aver eseguito unaattenta ricognizione sul territorio. Dei punti scelti viene redattauna apposita monografia corredata da schizzo grafico ofotografia. I punti <strong>de</strong>vono essere successivamente i<strong>de</strong>ntificati. LaRilievi topograficiscelta più semplice è quella di tipo numerico con andamentoprogressivo, ma può essere convenientemente adottata solo perpochi punti. In caso contrario, pur mantenendosi una numerazioneprogressiva questa è collegata al nome <strong>de</strong>lla stazione da cui i puntisono stati rilevati. Il nome <strong>de</strong>lla stazione è sempre multiplo di 100


L’organizzazione di un rilievo si compone <strong>de</strong>lle seguenti fasi: raccolta <strong>de</strong>lle informazioni ricognizione progettoRilievi topografici esecuzione elaborazione <strong>de</strong>i dati restituzione grafica collaudo


Gli errori commessi nella <strong>de</strong>terminazione <strong>de</strong>lla posizione di un punto di inquadramentosono più gravi di quelli commessi nella esecuzione di un rilievo di <strong>de</strong>ttaglio, perché sitrasmettono dal punto di appoggio a tutti i punti di <strong>de</strong>ttaglio rilevati dal punto stesso.Nei punti di <strong>de</strong>ttaglio si avranno, oltre a eventuali errori di misura, anche gli erroridovuti all’errata posizione <strong>de</strong>l punto di inquadramento. Per ottenere un’a<strong>de</strong>guataControllo ecompensazione retidi inquadramentoprecisione nell’esecuzione <strong>de</strong>lle reti di inquadramento è quindi necessario: Realizzare schemi geometrici <strong>de</strong>i <strong>rilievi</strong> di appoggio particolarmente rigidi Eseguire misure sovrabbondantiLa sovrabbondanza <strong>de</strong>lle misure permette di <strong>de</strong>terminare l’errore e nel caso in cui taleerrore risulti inferiore alla tolleranza prevista, proce<strong>de</strong>re nella compensazione<strong>de</strong>ll’errore stesso


In funzione <strong>de</strong>lle modalità con cui vengono collegati tra loro i punti diuna rete di appoggio o di inquadramento si hanno:Schemi geometricireti diinquadramento TRIANGOLAZIONI INTERSEZIONI POLIGONAZIONI SISTEMA SATELLITARE GPS


I<strong>de</strong>ate all’inizio <strong>de</strong>l XVII sec. dal geo<strong>de</strong>ta olan<strong>de</strong>seSnellius, consistono in una serie di punti di coordinateTriangolazioninote collegati fra loro da una successione continua ditriangoli sufficientemente regolari (prossimi cioè allaforma equilatera) e aventi a due a due un lato in comune


IN BASE ALL’ESTENSIONEgeo<strong>de</strong>ticheSi sviluppano in campo geo<strong>de</strong>tico, superficie di riferimento ellissoi<strong>de</strong> o sfera locale,con lunghezza <strong>de</strong>i lati superiore ai 10 km.topografiche o tecnicheSi sviluppano nel campo topografico (triangolazioni piane) e i lati che le compongonoTriangolazioniClassificazionehanno una lunghezza compresa tra 1 – 10 km.IN BASE ALLA FORMAa catenaIl passaggio da un triangolo ad un altro può avvenire solo in un modoa reteEsistono più vie per passare tra i vari triangoli


ABACDBCATENACDTriangolazioniClassificazioneEEFFGRETEHGIL


IN BASE ALL’ORIENTAMENTOorientateSono orientate se è possibile <strong>de</strong>terminare le coordinate cartesiane <strong>de</strong>i verticiTriangolazioniClassificazionerispetto ad un sistema di riferimento assoluto (ad esempio IGM o Catastale).non orientateSono non orientate se le coordinate <strong>de</strong>i vertici sono calcolate rispetto ad un sistemadi riferimento locale


Nei primi anni <strong>de</strong>l XX sec. (la prima ricognizione siconcluse nel 1919), per la formazione <strong>de</strong>lla Carta d’Italiain scala 1:100000, l’IGM, eseguì una triangolazionesull’intero territorio nazionale. Per la realizzazione diquesta rete fondamentale furono misurate 8 distanzeTriangolazioneIGM(basi) e posizionati circa 300 punti, chiamati verticitrigonometrici di 1° ordine, situati a distanze variabili tra30 e 60 km. In seguito alla rete di primo ordine furono,con successive operazioni di raffittimento, aggiunti altripunti di 2°, 3°, 4° ordine creando una gerarchia di reticollegate alla prima


TriangolazioneIGM


Da 1992, IGM ha iniziato un importante progettostrategico relativo all’istituzione e alla <strong>de</strong>terminazione diuna nuova rete geo<strong>de</strong>tica fondamentale, anch’essauniformemente distribuita sull’intero territorio,<strong>de</strong>nominata IGM95. La nuova rete è stata interamente<strong>de</strong>terminata con l’impiego di tecniche differenziali GPS.TriangolazioneIGM95Essa risulta inoltre collegata alle reti "classiche" ditriangolazione e livellazione.La rete IGM95 consta ad oggi di oltre 2000 punticaratterizzati da elevata precisione ed aventi unainterdistanza media di circa 20 km. E’ attualmente incorso un raffittimento, realizzato in collaborazione conle Regioni, che porterà ad una <strong>de</strong>nsità media di un puntoogni 7 km


La rete geo<strong>de</strong>tica <strong>de</strong>lla Regione Umbria costituisce unraffittimento <strong>de</strong>lla rete fondamentale IGM95 e nella suaTriangolazioniL’esempio Umbriaconfigurazione <strong>de</strong>finitiva è costituita da 294 nuovi verticiche si aggiungono agli 87 vertici IGM95 esistenti, per untotale di 381 punti uniformemente distribuiti sul territorioregionale. I vertici hanno una interdistanza media di 5,5 Km


TriangolazioniL’esempio Umbria


TriangolazioniL’esempio Umbria


I punti IGM erano sufficienti per realizzare carte comprese in un intervallodi scala tra 1:25000 e 1:100000, ma non per la realizzazione <strong>de</strong>i fogli dimappa catastali, in scala 1:2000. La necessità di avere più punti indusse ilCatasto a eseguire una propria triangolazione, appoggiandosi alla rete IGM. Latriangolazione catastale si sviluppa secondo tre ordini di vertici: PUNTI DI RETETriangolazioneCatastoSono collegati ai vertici trigonometrici IGM di 1°, 2°, 3° ordine con distanzemedie comprese tra 7 – 10 km; PUNTI DI SOTTORETEAppoggiati ai vertici IGM e ai punti di rete catastali, con distanze compresetra 5 – 7 km; PUNTI DI DETTAGLIOSono appoggiati ai vertici IGM e ai prece<strong>de</strong>nti punti catastali. La distanzamedia e compresa tra 2 – 5 km


Il rilievo consiste nel fare stazione in ogni punto <strong>de</strong>lla triangolazione, misurando tutti gliangoli orizzontali e la lunghezza di almeno un lato (base).In ogni triangolo, si dovràcalcolare l’errore di chiusura angolare Δα e verificare che risulti inferiore alla tolleranzaangolare Tα :TriangolazioniRilievoΔα = ∑α – 200c ≤ TαSe la prece<strong>de</strong>nte relazione risulta soddisfatta per ogni triangolo, si potrà proce<strong>de</strong>re nellacompensazione angolare, aggiungendo o togliendo a ciascun angolo un terzo <strong>de</strong>ll’errore dichiusura angolare totale. Solo a questo punto, applicando il teorema <strong>de</strong>i seni, si potrannocalcolare tutti i lati <strong>de</strong>lla triangolazione. Calcolati gli azimut, con la formula <strong>de</strong>llapropagazione, il lavoro si conclu<strong>de</strong> con il calcolo <strong>de</strong>lle coordinate


Note le coordinate di A e B è possibile il calcolo <strong>de</strong>llabase AB e <strong>de</strong>ll’azimut (AB) e (BA)YAAB = √ [ (X B - X A ) 2 + (Y B – Y A ) 2 ]Â 1(AB) = tg -1 [ (X B - X A ) / (Y B – Y A ) ]Â 2Bˆ1B(BA) = (AB) ± 200 cNel triangolo 1 si effettua la compensazione angolareDDˆ2Dˆ3Ĉ 2Ĉ 3Ĉ 1CTriangolazioniEsempio∑α =A 1 + B 1 + C 1Δα = 200 c - ∑α ≤ TαSi calcola l’errore unitarioε = Δα/3EXche si attribuisce ad ogni angolo <strong>de</strong>l triangolo 1. LaFstessa cosa si ripete per ognuno <strong>de</strong>i triangoli. Sicalcolano poi tutte le distanze applicando il t. <strong>de</strong>i seniAC = AB x sen B 1 / sen C 1BC = AB x sen A 1 / sen C 1GAD = AC x sen C 2 / sen D 2


YAPartendo dai due azimut (AB) e (BA) e usando gli angolicompensati, con la formula di propagazione si calcolanogli azimut utili per le coordinate <strong>de</strong>i vertici 2 1Bˆ1B(AC) = (AB) + A 1(AD) = (AC) + A 2Dˆ2Ĉ 2Ĉ 1(DE) = (AD) + (D 2 + D 3 ) ± 200 cDDˆ3Ĉ 3C(EF) = (DE) + (E 3 + E 4 ) ± 200 c(EG) =TriangolazioniNote le distanze e gli azimut è possibile calcolare leEsempiocoordinate <strong>de</strong>i vertici <strong>de</strong>lla triangolazione partendoEÊ 3Ê 4Xdalle coordinate note <strong>de</strong>i punti A e BFX C = X A + AC x sen (AC)Y C = Y A + AC x cos (AC)X D = X A + AD x sen (AD)Y D = Y A + AD x cos (AD)GX E = X D + DE x sen (DE)Y E = Y D + DE x sen (DE)...


Permettono di <strong>de</strong>terminare le coordinate di punti isolati, partendo da puntidi coordinate note, effettuando sul terreno esclusivamente misure angolari.Le intersezioni possono essere dirette (se si fa stazione nei punti dicoordinate note) o inverse (se la stazione è effettuata nel punto di cui<strong>de</strong>vono essere <strong>de</strong>terminate le coordinate).I metodi di intersezione piùIntersezioniutilizzati sono: diretta in avanti diretta laterale inversa semplice (problema di Pothenot) doppia intersezione inversa (problema di Hansen)


IL RILIEVO CONSISTE NEL FARE STAZIONE NEIDUE PUNTI DI COORDINATE NOTE PER MISURAREYGLI ANGOLI AL VERTICENote le coordinate di P e R è possibile il calcolo <strong>de</strong>llaR(RP)distanza PR e <strong>de</strong>ll’azimut (PR)PR = √ [ (X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ](PR) = tg -1 [ (X R - X P ) / (Y R – Y P ) ]e quindi(PA)(PR)Rˆ(RA)(RP) = (PR) ± 200 cnel triangolo PRA si ottiene per differenza l’angolo nelvertice AA = 200 c – (P + R)Intersezionesemplice in avantiPPˆE con il t. <strong>de</strong>i seni le due distanze PA e RAPA = PR x sen R / sen ARA = PR x sen P / sen Ae per somma o differenza i due azimut (PA) e (RA)(PA) = (PR) + P(RA) = (RP) - ROXnote la distanze PA e RA e gli azimut (PA) e (RA) epossibile calcolare le coordinate <strong>de</strong>l punto A passandoÂprima per il punto P e poi per il punto RX A = X P + PA x sen (PA)Y A = Y P + PA x cos (PA)A-----------------------X A = X R + RA x sen (RA)Y A = Y R + RA x cos (RA)Le due coppie di coordinate dovranno essere uguali


Sono note le coordinate <strong>de</strong>i due punti P e RYX P = - 26.130 mY P = + 30.170 mR(RP)---X R = + 66.170 mY R = + 68.350 mNel rilievo sono stati misurati gli angoli in P e RP = 68 c .1500 R = 63 c .3100(PA)(RA)PR = √ [ (X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ] = 99.884 mIntersezionesemplice in avantiEsempioP(PR)(PR) = tg -1 [ (X R - X P ) / (Y R – Y P ) ] = 75 c .0305(RP) = (PR) + 200 c = 275 c .0305A = 200 c – (P + R) = 68 c .5400PA = PR x sen R / sen A = 95.131 mRA = PR x sen P / sen A = 99.552 m(PA) = (PR) + P = 143 c .1805(RA) = (RP) – R = 211 c .7205OXX A = X P + PA x sen (PA) = + 47.944 mÂY A = Y P + PA x cos (PA) = - 29.520 m-----------------------X A = X R + RA x sen (RA) = + 47.945 mAY A = Y R + RA x cos (RA) = - 29.519 m


Se R risulta inaccessibilesi <strong>de</strong>ve fare stazione in AR(RP)In questo secondo caso, nell’ipotesi che uno(PR)(PA)Rˆ(RA)<strong>de</strong>i due punti di coordinate note sia visibilema inaccessibile per misurare il secondoIntersezionesemplice lateralePPˆangolo si fa stazione nel punto di cui <strong>de</strong>vonoessere calcolate le coordinate. La risoluzioneproce<strong>de</strong> poi come nel caso <strong>de</strong>lla intersezioneOXsemplice in avantiÂA


YRSP(PR)(PA)(SR)(SA)Intersezione inavanti compostaOÂ 1Â 2AXLe intersezioni semplici non permettono il controllo <strong>de</strong>lle misure angolari eseguite durante il rilievo. Percontrollare queste misure è necessario <strong>de</strong>terminare le coordinate <strong>de</strong>l punto partendo da due o piùintersezioni semplici associate. Si ottiene così lo schema di una intersezione (in avanti o laterale)composta. Le intersezioni composte sono risolte come quelle semplici. Generalmente il calcolo <strong>de</strong>llecoordinate si effettua collegandosi ai due punti estremi di coordinate note.


TRIANGOLO 1PR = √[(X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ](PR) = tan -1 [(X R - X P ) ÷ (Y R – Y P )]RA 1 = 200 c – (P + R 1 )SPA = PR x sen R 1 ÷ sen A 1(PA) = (PR) + P(PA)XA = X P + PA x sen (PA)Intersezione inavanti composta(PR)P(SR)(SA)YA = Y P + PA x cos (PA)Calcoli TRIANGOLO 2SR = √[(X R - X S ) 2 + (Y R – Y S ) 2 ]Â 2(SR) = tan -1 [(X R - X S ) ÷ (Y R – Y S )]Â 1A 2 = 200 c – (S + R 2 )ASA = RS x sen R 2 ÷ sen A 2(SA) = (SR) - SXA = X S + SA x sen (SA)YA = Y S + SA x cos (SA)


YRS(PA)(SR)(PR)P(SA)Intersezionelaterale compostaOXCalcoli TRIANGOLO 1Â 1 Â 2 TRIANGOLO 2PR = √[(X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ]ASR = √[(X R - X S ) 2 + (Y R – Y S ) 2 ](PR) = tan -1 [(X R - X P ) ÷ (Y R – Y P )](SR) = tan -1 [(X R - X S ) ÷ (Y R – Y S )]R 1 = 200 c – (P + A 1 )R 2 = 200 c – (S + R 2 )PA = PR x sen R 1 ÷ sen A 1SA = RS x sen R 2 ÷ sen A 2(PA) = (PR) + P(SA) = (SR) - SXA = X P + PA x sen (PA)XA = X S + SA x sen (SA)YA = Y P + PA x cos (PA)YA = Y S + SA x cos (SA)


Le poligonali sono spezzate che collegano tra loro un insieme di punti <strong>de</strong>ttivertici, <strong>de</strong>lle quali si misurano tutti i lati e gli angoli.Nella scelta <strong>de</strong>i vertici di una poligonale bisogna tenere presente alcuneindicazioni: Tutti i vertici <strong>de</strong>vono essere facilmente accessibiliPoligonazioni Da ogni vertice <strong>de</strong>ve essere visibile, il vertice prece<strong>de</strong>nte e quello seguente La distanza tra i vari vertici <strong>de</strong>ve essere il più possibile uniformeInoltre, nel caso sia necessario. da ogni vertice <strong>de</strong>ve potersi ve<strong>de</strong>re una buonazona di terreno, in modo da poter utilizzare tali vertici come appoggio per unsuccessivo rilievo di <strong>de</strong>ttaglio


IN BASE ALL’ESTENSIONE Poligonali geo<strong>de</strong>ticheSi sviluppano in campo geo<strong>de</strong>tico e sono composte da pochissimi lati di lunghezzaPoligonazioniClassificazionecompresa tra 1 – 10 km, con una estensione complessiva di qualche centinaio dichilometri Poligonali topografiche o tecnicheSi sviluppano nel campo topografico e i lati che le compongono hanno una lunghezzacompresa tra 50 – 500 m, con una estensione complessiva di 3 – 5 km.


IN BASE AI PUNTI CHE COLLEGANO Poligonali principaliCollegano tra loro punti di coordinate nota, ad esempio i vertici di una triangolazionePoligonazioniClassificazione Poligonali ausiliarieCollegano tra loro punti appartenenti a poligonali principali Poligonali secondarieCollegano tra loro punti appartenenti alle poligonali principali e ausiliarie


IN BASE ALL’ORIENTAMENTO Poligonali orientateSono orientate se è possibile <strong>de</strong>terminare le coordinate cartesiane <strong>de</strong>i verticiPoligonazioniClassificazionerispetto ad un sistema di riferimento assoluto (ad esempio IGM o Catastale), oppurese il primo vertice <strong>de</strong>lla poligonale ha coordinate cartesiane note Poligonali non orientateSono non orientate se le coordinate <strong>de</strong>i vertici sono calcolate rispetto ad un sistemadi riferimento locale


IN BASE ALLA FORMA GEOMETRICA Poligonali apertePoligonazioniClassificazioneIl primo e ultimo vertice <strong>de</strong>lla poligonale non coincidono Poligonali chiusePrimo e ultimo vertice coincidono


Per il calcolo <strong>de</strong>lle coordinate di una poligonale, è necessario misuraredurante il rilievo le distanze e gli angoli nei vertici. In base allaconfigurazione geometrica <strong>de</strong>lla poligonale rilevata, su queste misure èCompensazione<strong>de</strong>lle poligonalipossibile eseguire una compensazione angolare e lineare. Sonocompensabili le: Poligonali Aperte vincolate agli estremi a punti di coordinate note Poligonali Chiuse orientate e non orientate


YRDÊREDEPDPoligonale apertavincolata ad estremidi coordinate notenon reciprocamentevisibiliRilievoAPÂBCDCABBCXBIl primo e l’ultimo vertice <strong>de</strong>lla poligonale ABCDE hanno coordinate note e non sono tra loro visibili.Da questi due punti sono visibili altri due punti P e R di coordinate note. Il rilievo consiste nelmisurare tutte le distanze e gli angoli al vertice <strong>de</strong>lla poligonale ABCDE. Facendo stazione in A <strong>de</strong>veessere inoltre misurato l’angolo di apertura PÂB e facendo stazione in E l’angolo di chiusura DÊR


CALCOLO DEGLI AZIMUTUtilizzando le coordinate <strong>de</strong>i punti noti si calcolano gliazimut esatti (PA)* e (ER)*(PA)* = tan -1 [(X A - X P ) ÷ (Y A – Y P )](ER)* = tan -1 [(X R - X E ) ÷ (Y R – Y E )]Y(ER)Rcon gli angoli al vertice e la formula di propagazione siE(ER)*calcolano gli azimut <strong>de</strong>lla poligonalePoligonale apertavincolata ad estremidi coordinate notenon reciprocamentevisibiliCalcolo <strong>de</strong>gli azimutP(PA)*A(AB)(BC)(DE)DC(CD)X(AB) = (PA)* + PAB ± 200 c(BC) = (AB) + B ± 200 c(CD) = (BC) + C ± 200 c(DE) = (CD) + D ± 200 c(ER) = (DE) + DER ± 200 cBdalla differenza tra l’azimut esatto (ER)* e quellocalcolato (ER), si ottiene l’errore totale angolare Δα, cheper poter proce<strong>de</strong>re nella compensazione, dovrà essereinferiore o al massimo uguale alla tolleranza angolareprefissataΔα = (ER)* - (ER) ≤ Tα


COMPENSAZIONE ANGOLARESi divi<strong>de</strong> l’errore totale Δαper il numero <strong>de</strong>gli angoli alY(ER)Rvertice misurati n ottenendo così l’errore angolare unitarioΕα = Δα / n(5)l’errore angolare unitario Εα viene attribuito, ad ogni azimutmoltiplicandolo per un fattore che dipen<strong>de</strong> dalla posizione <strong>de</strong>lvertice consi<strong>de</strong>ratoE(ER)*(AB)* = (AB) ± ΕαPoligonale apertavincolata ad estremidi coordinate notenon reciprocamentevisibiliP(PA)*(DE)D(BC)* = (AB) ± 2Εα(CD)* = (CD) ± 3Εα(DE)* = (DE) ± 4ΕαCompensazioneangolareA(AB)(BC)C(CD)X(ER)* = (ER) ± 5Εα = (ER) ± Δα CALCOLO DELLE COORDINATE PARZIALIButilizzando le distanze misurate e gli azimut compensati sicalcolano le coordinate parziali di ogni puntoX B(A) = AB x sen (AB)*X C(B) = BC x sen (BC)*X D(C) = CD x sen (CD)*X E(D) = DE x sen (DE)*Y B(A) = AB x cos (AB)*Y C(B) = BC x cos (BC)*Y D(C) = CD x cos (CD)*Y E(D) = DE x cos (DE)*


COMPENSAZIONE LINEARESommando alle coordinate esatte <strong>de</strong>l punto A, le coordinateX EΔ XEparziali <strong>de</strong>i punti si ottengono le coordinate totali <strong>de</strong>l punto EX E = X A * + X B(A) + X C(B) + X D(C) + X E(D)Δ YX E *E *Δ L ≤ T LY E = Y A * + Y B(A) + Y C(B) + Y D(C) + Y E(D)la differenza tra le coordinate date <strong>de</strong>l vertice E * e quellecalcolate costituisce l’errore lineare per le X e per le YPoligonale apertavincolata ad estremidi coordinate notenon reciprocamentevisibiliCompensazionelineareP(PA)*Y(DE)(ER)E * (ER)*DRΔ x = X E* - X EΔ y = Y E* - Y Eper poter proce<strong>de</strong>re nella compensazione l’errore lineareglobale Δ L dovrà essere inferiore o la massimo uguale allatolleranza lineare prefissataΔ L = √(Δ x2 + Δ y2 ) ≤ T LVerificata questa condizione è necessario calcolare l’erroreA *(AB)(BC)C(CD)unitario per le X e le Y, per metro di poligonale, divi<strong>de</strong>ndo glierrori Δ x e Δ y per la lunghezza L <strong>de</strong>lla poligonaleBXL = AB + BC + CD + DEE X = Δ X / LE Y = Δ Y / L


COMPENSAZIONE LINEARELa compensazione si effettua sulle coordinate parziali,X EΔ XEsommando o sottraendo a ciascuna di esse, una quantità dierrore che si ottiene moltiplicando l’errore unitario per laX E *Δ YE *Δ L ≤ T Llunghezza <strong>de</strong>l lato che ha generato le coordinate(compensazione in proporzione alla lunghezza <strong>de</strong>l lato)Poligonale apertavincolata ad estremidi coordinate notenon reciprocamentevisibiliCompensazionelineare e calcolocoordinate totaliP(PA)*Y(DE)(ER)E * (ER)*DRX B(A) * = X B(A) ± E X x AB Y B(A) * = Y B(A) ± E Y x ABX C(B) * = X C(B) ± E X x BC Y C(B) * = Y C(B) ± E Y x BCX D(C) * = X D(C) ± E X x CD Y D(C) * = Y D(C) ± E Y x CDX E(D) * = X E(D) ± E X x DE Y E(D) * = Y E(D) ± E Y x DEUna volta effettuata la compensazione, si dovrà verificaredi nuovo se le coordinate calcolate <strong>de</strong>l punto E coincidonocon le coordinate date. Solo in questo caso si potràA *(AB)(BC)C(CD)proce<strong>de</strong>re nel calcolo <strong>de</strong>lle coordinate totali <strong>de</strong>i vertici CALCOLO COORDINATE TOTALIBXX B * = X A * + X B(A) * Y B * = Y A * + Y B(A) *X C * = X B * + X C(B) * Y C * = Y B * + Y C(B) *X D * = X C * + X D(C) * Y D * = Y C * + Y D(C) *


YEDÊADAd estremi visibiliAltri schemi dipoligonali apertevincolate agliestremiAEÂBBCYEXPDÊPDCon appoggio su un solo puntoAPÂBCXB


YEDC(AB)APoligonali chiusenon orientateBXNelle poligonali chiuse, durante l’esecuzione <strong>de</strong>l rilievo, si misurano tutti i lati e gli angoli nei vertici.Se la poligonale è non orientata, per il calcolo <strong>de</strong>lle coordinate, il sistema cartesiano avrà la suaorigine nel primo vertice e il semiasse positivo <strong>de</strong>lle X sarà orientato sul primo lato. Così facendorisultano note le coordinate <strong>de</strong>l punto A (0 ; 0) <strong>de</strong>l punto B (AB ; 0) e l’azimut (AB) = 100 C


COMPENSAZIONE ANGOLARELa sommatoria <strong>de</strong>gli angoli interni si ottiene dalla∑ α * = 200 c x (n – 2)con n = numero <strong>de</strong>i vertici. Sommando tra loro gli angolimisuratiY∑ α = A + B + C + D + EEDsi ottiene per differenza tra gli angoli esatti e gli angolimisurati, l’errore di chiusura angolare, che dovrà esserePoligonali chiusenon orientate(EA)(DE)Cinferiore o al massimo uguale alla tolleranza prefissataΔ α = ∑ α * - ∑ α ≤ T αCompensazioneangolare e calcolo<strong>de</strong>gli azimutA(AB)(CD)se questa condizione risulta soddisfatta si calcola l’erroreangolare unitario E α = Δ α / n, che si attribuisce a tutti gli(BC)angoli misuratiBA * = A ± E αB * = B ± E αXC * = C ± E αD * = D ± E αE * = E ± E αcon la formula di propagazione e utilizzando gli angoli esatti sicalcolano gli azimut, partendo da (AB)(AB) = 100 c(BC) = (AB) + B * ± 200 c(DE) = (CD) + D * ± 200 c(CD) = (BC) + C * ± 200 c(EA) = (DE) + E * ± 200 c


CALCOLO DELLE COORDINATE PARZIALIUtilizzando le distanze e gli azimut si calcolano le coordinateparziali di ogni punto rispetto al punto prece<strong>de</strong>nte ricordandoche le coordinate di A (0 ; 0) e la y B sono note e <strong>de</strong>vono rimanereinvariate, per non modificare il sistema di riferimento sceltoYEDX B(A) = AB Y B(A) = 0X C(B) = BC x sen (BC) Y C(B) = BC x cos (BC)Poligonali chiusenon orientateCalcolo coordinateparziali ecompensazionelineareA(AB)(EA)(DE)(BC)C(CD)X D(C) = CD x sen (CD) Y D(C) = CD x cos (CD)X E(D) = DE x sen (DE) Y E(D) = AB x cos (DE)X A(E) = EA x sen (EA) Y A(E) = EA x cos (EA) COMPENSAZIONE LINEAREL’operazione di compensazione lineare si effettua utilizzando ilt. di Charles: “ la proiezione di una spezzata chiusa lungo unaBdirezione qualunque è nulla “. Per questo teorema dovendoXritornare al punto di partenza A le somme <strong>de</strong>lle ascisse e <strong>de</strong>lleordinate parziali dovrebbero essere uguali a zero. A taleconclusione di può giungere consi<strong>de</strong>rando che la somma <strong>de</strong>llecoordinate parziali rappresenta le coordinate totali <strong>de</strong>ll’ultimovertice rispetto al primo e poiché primo eultimo verticecoincidono tali valori dovrebbero essere evi<strong>de</strong>ntemente nulli.


COMPENSAZIONE LINEAREIn realtà sommando le coordinate parziali si ottengono dueerrori lineari, uno per le ascisse Δx e uno per le ordinateΔy. L’errore di chiusura lineare totale Δ L(che si ottieneYapplicando il t. di Pitagora), dovrà essere inferiore o alEDmassimo uguale alla tolleranza lineare prefissataPoligonali chiusenon orientateCompensazionelineareA(AB)(EA)B(DE)(BC)C(CD)XΔ L = √ (Δx 2 + Δx 2 ) ≤ T LDalla compensazione <strong>de</strong>lle coordinate parziali dovrà essereesclusa la Y B(A) che <strong>de</strong>ve rimanere uguale a zero. Se così nonfosse il punto B non apparterebbe più all’asse <strong>de</strong>lle X,facendo ca<strong>de</strong>re le ipotesi iniziali di scelta <strong>de</strong>l sistemacartesiano. Nella compensazione quindi si consi<strong>de</strong>ra “esatta”la misura <strong>de</strong>l lato AB per le Y, esclu<strong>de</strong>ndo la lunghezza diquesto lato dalla lunghezza <strong>de</strong>lla poligonale che vieneutilizzata per il calcolo <strong>de</strong>gli errori unitari E X e E XL = AB + BC + CD + DEE X = Δ X / LE Y = Δ Y / (L – AB)


COMPENSAZIONE LINEARELa compensazione si effettua sulle coordinate parziali,sommando o sottraendo a ciascuna di esse, una quantità dierrore che si ottiene moltiplicando l’errore unitario per laYEDlunghezza <strong>de</strong>l lato che ha generato le coordinate(compensazione in proporzione alla lunghezza <strong>de</strong>l lato)X B(A) * = X B(A) ± E X x AB Y B(A) * = 0Poligonali chiusenon orientateCompensazionelineare e calcolocoordinate totaliA(AB)(EA)(DE)C(CD)X C(B) * = X C(B) ± E X x BC Y C(B) * = Y C(B) ± E Y x BCX D(C) * = X D(C) ± E X x CD Y D(C) * = Y D(C) ± E Y x CDX E(D) * = X E(D) ± E X x DE Y E(D) * = Y E(D) ± E Y x DEX A(E) * = X A(E) ± E X x EA Y A(E) * = Y A(E) ± E Y x EAUna volta effettuata la compensazione, si dovrà verificare(BC)se la sommatoria <strong>de</strong>lle coordinate parziali è uguale a zero.BSolo in questo caso si potrà proce<strong>de</strong>re nel calcolo <strong>de</strong>lleXcoordinate totali <strong>de</strong>i vertici CALCOLO COORDINATE TOTALIX B * = X B(A) * Y B * = 0X C * = X B * + X C(B) * Y C * = Y B * + Y C(B) *X D * = X C * + X D(C) * Y D * = Y C * + Y D(C) *X E * = X D * + X E(D) * Y E * = Y D * + Y E(D) *


YD(AD)CX AAY APoligonali chiuseorientateBXNelle poligonali chiuse orientate, il calcolo <strong>de</strong>lle coordinate <strong>de</strong>i vertici <strong>de</strong>ve essere fatto rispetto alsistema di riferimento cartografico prescelto (ad esempio Roma40). Per questo è necessario conoscerele coordinate di un vertice, riferite allo stesso sistema, e l’azimut di un lato uscente dal punto dicoordinate note. Le coordinate e l’azimut possono essere dati oppure calcolati, applicando uno <strong>de</strong>i <strong>rilievi</strong>di inquadramento prece<strong>de</strong>ntemente illustrati. Il rilievo consiste nel misurare tutti i lati e gli angoli. Ilprocedimento risolutivo è simile a quello <strong>de</strong>lle poligonali chiuse non orientate; l’unica differenzariguarda la compensazione lineare


COMPENSAZIONE ANGOLARELa sommatoria <strong>de</strong>gli angoli interni si ottiene dalla∑ α * = 200 c x (n – 2) = 400 ccon n = numero <strong>de</strong>i vertici. Sommando tra loro gli angolimisuratiD(DA)∑ α = A + B + C + Dsi ottiene per differenza tra gli angoli esatti e gli angolimisurati, l’errore di chiusura angolare, che dovrà esserePoligonali chiuseinferiore o al massimo uguale alla tolleranza prefissataorientateCompensazioneangolare e calcolo<strong>de</strong>gli azimutX A(AD)(AB)(CD)CΔ α = ∑ α * - ∑ α ≤ T αse questa condizione risulta soddisfatta si calcola l’erroreangolare unitario E α = Δ α / n, che si attribuisce a tutti gliAY A(BC)angoli misuratiA * = A ± E αB * = B ± E αBC * = C ± E αD * = D ± E αcon la formula di propagazione, utilizzando l’azimut (AD) e gliangoli compensati si calcolano gli azimut:(AB) = (AD) + A *(CD) = (BC) + C * ± 200 c(BC) = (AB) + B * ± 200 c(DA) = (CD) + D * ± 200 c


CALCOLO DELLE COORDINATE PARZIALIUtilizzando le distanze e gli azimut si calcolano le coordinateparziali di ogni punto rispetto al punto prece<strong>de</strong>nte:DX B(A) = AB x sen (AB)X C(B) = BC x sen (BC)Y B(A) = AB x cos (AB)Y C(B) = BC x cos (BC)(DA)X D(C) = CD x sen (CD)X A(D) = DA x sen (DA)Y D(C) = CD x cos (CD)Y A(D) = DA x cos (DA)COMPENSAZIONE LINEAREPoligonali chiuseorientateCoordinate parzialie compensazionelineareX AA(AD)Y A(AB)(BC)(CD)CL’operazione di compensazione lineare si effettua utilizzando ilt. di Charles: “ la proiezione di una spezzata chiusa lungo unadirezione qualunque è nulla “. In realtà sommando le coordinateparziali si ottengono due errori lineari, uno per le ascisse Δx eBuno per le ordinate Δy:X A(D)X D(C)Δx = X B(A) + X C(B) + X D(C) + X A(D)Δy = Y B(A) + Y C(B) + Y D(C) + Y A(D)L’errore di chiusura lineare totale Δ L (che si ottiene applicandoX B(A)X C(B)il t. di Pitagora), dovrà essere inferiore o al massimo uguale allatolleranza lineare prefissataΔ L = √ (Δx 2 + Δx 2 ) ≤ T L


COMPENSAZIONE LINEARECalcolo <strong>de</strong>gli errori unitari E X e E XL = AB + BC + CD + DAE X = Δ X / LE Y = Δ Y / LDCOORDINATE PARZIALI COMPENSATEPoligonali chiuse(DA)X B(A) * = X B(A) ± E X x ABY B(A) * = Y B(A) ± E Y x ABorientateCompensazionelineare e calcolo<strong>de</strong>lle coordinatetotaliX AAX B = X A + X B(A)X C = X B + X C(B)CX C(B) * = X C(B) ± E X x BC Y C(B) * = Y C(B) ± E Y x BCX D(C) * = X D(C) ± E X x CD Y D(C) * = Y D(C) ± E Y x CDX A(D) * = X A(D) ± E X x DA Y A(D) * = Y A(D) ± E Y x DACALCOLO DELLE COORDINATE TOTALIX A * = Y A * =X B * = X A * + X B(A) * Y B * = Y A * + Y B(A) *BX C * = X B * + X C(B) * Y C * = Y B * + Y C(B) *X D * = X C * + X D(C) * Y D * = Y C * + Y D(C) *


ABAÔBArtifici topograficiStazione fuoricentroOAÔSeSNel caso non sia possibile fare stazione nel punto S di coordinate note, per misurare le distanze SA eSB e l’angolo AŜB, sarà necessario fare stazione nel punto ausiliario O posto a distanza nota da S(eccentricità e), misurando le due distanze OA e OB e gli angoli AÔB e AÔS. Il procedimento dirisoluzione permette di calcolare gli elementi incogniti applicando i teoremi <strong>de</strong>i seni e di Carnot


Calcolo <strong>de</strong>lla distanze AB, AS e BS applicandoil teorema di Carnot:AB = √ (OA 2 + OB 2 – 2 x OA x OB x cos AÔB)SA = √ (OA 2 + e 2 – 2 x OA x e x cos AÔS)BÔS = AÔS – AÔBArtifici topograficiStazione fuoricentro. RisoluzioneSB = √ (OB 2 + e 2 – 2 x OB x e x cos BÔS)Noti i tre lati <strong>de</strong>l triangolo ASB, applicando ilteorema di Carnot inverso è possibile calcolarel’angolo ASB:AB 2 = SA 2 + SB 2 – 2 x SA x SB x cos AŜBAŜB = cos -1 (SA 2 + SB 2 – AB 2 / 2 x SA x SB)


Può capitare che dal punto A di stazione non risultivisibile il punto P di coordinate note necessarioall’orientamento <strong>de</strong>l rilievo. In questo caso ènecessario spostare il segnale in un punto O cherisulti visibile da A e facendo stazione nel nuovopunto misurare l’eccentricità e = OP, la distanza OAArtifici topograficiSegnale fuori centroe l’angolo PÔA. Questo procedimento, <strong>de</strong>finitosegnale fuori centro, permette di calcolare ladistanza AP, con il teorema di Carnot, e l’angolo nelvertice A, con il teorema <strong>de</strong>i seni:AP = √ (OA 2 + e 2 – 2 x OA x e x cos PÔA)Â = sen -1 (e x sen PÔA / AP)


Orientare un rilievo significa calcolare le coordinate <strong>de</strong>i puntirilevati rispetto allo stesso sistema di assi cartesiani al qualeOrientamento di unrilievo di <strong>de</strong>ttagliosono riferiti i punti di coordinate note (trigonometrici o PF)presenti nella zona e utilizzati nel rilievo per costituire la retedi inquadramento o di appoggio, che nella sua forma più sempliceè costituita da una intersezione


Con la stazione nel punto A, il rilievo preve<strong>de</strong> lamisura di distanze e angoli su tutti i punti visibili da A(punti di coordinate note P e R e vertici<strong>de</strong>ll’appezzamento).Libretto <strong>de</strong>lle MisureYStaz. Punti Angoli DistanzeP 0 c .0000 56.180R 62 c .5000 63.220Orientamento di unrilievo percoordinate polariRAB 101 c .3200 39.210C 137 c .1500 66.150D 162 c .6200 52.1300 c XRilievoPBACOD


YCALCOLO COORDINATE PUNTO ARisoluzione triangolo PARPPˆ(PA)RˆRB(RA)PR = √[(X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ](PR) = tan -1 [(X R - X P ) ÷ (Y R – Y P )](RP) = (PR) ± 200 cP = sen -1 (RA x sen PAR ÷ PR)R = 200 c – (P + PAR)(AB)(PA) = (PR) + PAC(RA) = (RP) - RXA P = X P + PA x sen (PA)YA P = Y P + PA x cos (PA)Orientamento di unrilievo percoordinate polariCalcoliODXXA R = X R + RA x sen (RA)YA R = Y R + RA x cos (RA) CALCOLO COORDINATE DEI PUNTI B, C, DAzimut con la formula di propagazione(AB) = (PA) + PAB ± 200 c(PA)(AC) = (PA) + PAC ± 200 cP(AD) = (PA) + PAD ± 200 c(AB) = (PA) + PÂB ± 200 cBCalcolo <strong>de</strong>lle coordinateX B = X A + AB x sen (AB)PÂBY B = Y A + AB x cos (AB)X C = X A + AC x sen (AC)Y C = Y A + AC x cos (AC)(AB)X D = X A + AD x sen (AD)AY D = Y A + AD x cos (AD)


YREDEPARDOrientamento diuna poligonaleapertaRilievoAPPÂRARÂBCDCOABBCXBIl rilievo consiste nel misurare le distanze e gli angoli al vertice <strong>de</strong>lla poligonale. Facendo stazione nelpunto A, si misurano le due distanze verso i punti di coordinate note P e R e gli angoli PÂR e RÂB


Y(RP)(PR)RˆR(DE)EPPˆ(RA)DA(AB)RÂB(BC)C(CD)Orientamento diuna poligonaleapertaOCALCOLO COORDINATE PUNTO AB COORDINATE VERTICI POLIGONALEXCalcoliRisoluzione triangolo PARAzimut con la formula di propagazionePR = √[(X R - X P ) 2 + (Y R – Y P ) 2 ](AB) = (RA) + RAB ± 200 c(PR) = tan -1 [(X R - X P ) ÷ (Y R – Y P )](BC) = (AB) + B ± 200 c(RP) = (PR) ± 200 c(CD) = (BC) + C ± 200 cP = sen -1 (RA x sen PAR ÷ PR)(DE) = (CD) + D ± 200 cR = 200 c – (P + PAR)Calcolo <strong>de</strong>lle coordinate(PA) = (PR) + PX B = X A + AB x sen (AB)(RA) = (RP) - RY B = Y A + AB x cos (AB)XA P = X P + PA x sen (PA)X C = X B + BC x sen (BC)YA P = Y P + PA x cos (PA)Y C = Y B + BC x cos (BC)XA R = X R + RA x sen (RA)X D = X C + CD x sen (CD)YA R = Y R + RA x cos (RA)Y D = Y C + CD x cos (CD)


Il sistema nazionale ROMA40, proiezione Gauss - Boaga, è adottato quasi universalmente nellacartografia ufficiale <strong>de</strong>llo Stato a partire dal 1941. Il sistema si compone di due fusi per larappresentazione <strong>de</strong>ll’intero territorio nazionale, ciascuno di ampiezza pari a circa 6°30’, rispettivamenteindicati con la <strong>de</strong>nominazione fuso “Ovest” e fuso “Est”. Per evitare di esprimere con coordinate negativepunti situati a occi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>i due meridiani centrali sono state adottate due false origini pari a 1500000metri per il fuso Ovest e 2520000 metri per il fuso Est. Il sistema Roma40 è ancora oggi utilizzato perfini geo<strong>de</strong>tici e topografici e a esso è riferita la rete italiana fondamentale di triangolazione IGM, la CartaSistemi cartograficiRoma40 e Catastaled’Italia al 100000 e al 25000. La maggior parte <strong>de</strong>lla cartografia tecnica oggi prodotta dalle regioni informato digitale è inquadrata in tale sistema di riferimento.Il sistema Catastale, proiezione Cassini – Soldner, è stato adottato dall’Amministrazione <strong>de</strong>l Catasto finoal 1954 e poi sostituito col sistema nazionale Roma40. La proiezione preve<strong>de</strong> la suddivisione <strong>de</strong>l territorioitaliano in zone, contraddistinte da una diversa origine. Siccome una gran parte <strong>de</strong>i punti <strong>de</strong>lla retecatastale è stata trasformata nel sistema nazionale, il passaggio fra i due sistemi cartografici nondovrebbe presentare difficoltà particolari su una buona porzione <strong>de</strong>l territorio italiano; di fatto, lo scarsoaggiornamento <strong>de</strong>lla cartografia catastale e la sua precisione non sempre costante rendono problematichele trasformazioni.


Il sistema ED50, proiezione UTM, è stato <strong>de</strong>finito nel 1950 nell’ambito <strong>de</strong>lle convenzioni europee ten<strong>de</strong>ntiall’unificazione <strong>de</strong>lle reti e <strong>de</strong>lla rappresentazione cartografica. Il sistema di riferimento ED50,analogamente al Roma40, utilizza l’ellissoi<strong>de</strong> di Hayford ma orientato in un punto nei pressi di Postdam(Berlino). Le incomplete misurazioni geo<strong>de</strong>tiche effettuate per l’impianto di tale sistema sul territorioitaliano rendono difficile una sua precisa relazione col sistema nazionale Roma40, possibile solo in viaapprossimativa.Sistemi cartograficiED50 e WGS84Il WGS84, World Geo<strong>de</strong>tic System 1984, proiezione UTM, è un sistema di riferimento geo<strong>de</strong>ticoconcepito per coprire tutto il globo terrestre. A questo sistema è associato l’ellissoi<strong>de</strong> WGS84. Larealizzazione su scala mondiale <strong>de</strong>l WGS84, sistema di riferimento che permette il posizionamento <strong>de</strong>ipunti mediante tecnologia GPS, è curata dal Dipartimento <strong>de</strong>lla Difesa <strong>de</strong>gli Stati Uniti, che con una retedi stazioni a terra gestisce la costellazione di satelliti. In ambito europeo la realizzazione <strong>de</strong>l sistemaWGS84 è costituito dall’ ETRS89 (European Terrestrial Reference System 1989), un sistema solidale conla placca eurasiatica. A livello nazionale il sistema WGS84 è stato materializzato con l’istituzione <strong>de</strong>llarete geo<strong>de</strong>tica tridimensionale di alta precisione, <strong>de</strong>nominata IGM95, rilevata con strumenti diposizionamento GPS differenziale.


I sistemi differiscono per dimensioni(tranne Roma40 ed ED50) e orientamentoSistemi cartografici<strong>de</strong>ll’ellissoi<strong>de</strong>. Le coordinate geografiche<strong>de</strong>llo stesso punto possono differire anchedi diverse centinaia di metri nei diversisistemi

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