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Prima interazione tra Veterinario e cani sconosciuti: applicazione di ...

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Paolo AlbasiniA.S.L. MilanoContributipratici<strong>Prima</strong> <strong>interazione</strong> <strong>tra</strong> <strong>Veterinario</strong>e <strong>cani</strong> <strong>sconosciuti</strong>: <strong>applicazione</strong> <strong>di</strong> unmetodo <strong>di</strong> approccio standardal Canile Sanitario <strong>di</strong> MilanoIntroduzioneIl Presi<strong>di</strong>o <strong>Veterinario</strong> Canile Sanitario <strong>di</strong>Milano (PVCS), struttura gestita dal Servizio <strong>di</strong>Sanità Animale della ASL citta<strong>di</strong>na, è dotato <strong>di</strong>50 box <strong>di</strong> ricovero, nei quali si assiste in me<strong>di</strong>aad un turnover quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 2 - 3 nuovi ingressi<strong>di</strong> <strong>cani</strong> vaganti, a fronte <strong>di</strong> un analogo numero<strong>di</strong> <strong>cani</strong> che, restituiti ai proprietari o adottatidai citta<strong>di</strong>ni, escono dal Canile giornalmente.Su base annuale quin<strong>di</strong> il PVCS è fortementeimpegnato in un’attività <strong>di</strong> ricovero e gestione<strong>di</strong> un numero notevole <strong>di</strong> <strong>cani</strong>, vaganti sul territoriodella città, compreso <strong>tra</strong> gli 800 i 900circa. I Veterinari ufficiali che vi operano devonoquoti<strong>di</strong>anamente interagire con tutti questianimali per sottoporli, poco dopo il loro ingresso,a visita clinica, esami <strong>di</strong>agnostici, vaccinazione,eventuali terapie, riscontro della identificazioneo, se non presente, <strong>applicazione</strong> <strong>di</strong>microchip e regis<strong>tra</strong>zione in anagrafe <strong>cani</strong>na. Afronte <strong>di</strong> una mole annuale <strong>di</strong> lavoro così cospicua,in Canile <strong>di</strong>venta pertanto cruciale ilmomento del primo incontro <strong>tra</strong> il <strong>Veterinario</strong>ed il cane sconosciuto, ai fini <strong>di</strong> una sua agevolegestione successiva. Si <strong>tra</strong>tta <strong>di</strong> affrontarloed interagire al meglio, in modo corretto edetologico, con il cane, che deve essere visitatoe controllato, considerando che non sonoquasi mai <strong>di</strong>sponibili dati anamnestici clinici ecomportamentali su cui basarsi. L’<strong>interazione</strong>avviene quin<strong>di</strong> in una situazione molto <strong>di</strong>versarispetto ad una visita “normale”, svolta in unambulatorio veterinario su richiesta del proprietario.L’autore, all’interno <strong>di</strong> questo contestooperativo, ha messo a punto (ideato) un metodo<strong>di</strong> primo approccio standar<strong>di</strong>zzato (MAS)che, applicato alla normale attività lavorativasvolta al PVCS, permette <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare (perseguire)i seguenti OBIETTIVI, in<strong>di</strong>viduati sullabase dei compiti istituzionali, del rispetto dellenormative vigenti e sulla scorta <strong>di</strong> motivazioniprofessionali ed etiche.Obiettivi delmetodo <strong>di</strong> approcciostandard (mas)• Ottimizzare la gestione del cane sconosciuto,conquistandone la fiducia e favorendonenel contempo la giusta collocazionegerarchica (subor<strong>di</strong>nazione) rispettoal <strong>Veterinario</strong> che lo approccia;• favorire il benessere dell’animale, limitandoe controllando i fattori <strong>di</strong> stress;• permettere una valutazione comportamentalee del temperamento dei soggetti;• garantire un’adeguata professionalità <strong>tra</strong>mitel’<strong>applicazione</strong> <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> lavorostandar<strong>di</strong>zzato ed oggettivabile;• rispettare le normative e le responsabilitàrelative alla salute e sicurezza dei luoghi<strong>di</strong> lavoro (Decreto Legislativo n. 626/94),riconoscendo per tempo i <strong>cani</strong> potenzialmentepericolosi, ed applicando <strong>di</strong> conseguenzaadeguate misure <strong>di</strong> prevenzione esicurezza.Scopo della presente pubblicazione è <strong>di</strong>vulgareil MAS, con l’intento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderne l’<strong>applicazione</strong>soprattutto nei Canili; il metodo, basatosu conoscenze e logiche riconosciute, puòessere opportunamente adattato alle <strong>di</strong>verseesigenze delle singole strutture <strong>di</strong> ricovero.Può inoltre essere considerato uno strumento<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento professionale e metodologiconei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> tematiche etologico-comportamentalifrequentemente <strong>tra</strong>scurate o nontenute nella dovuta considerazione durante leattività veterinarie ambulatoriali.Descrizione sintetica delMetodo <strong>di</strong> Approccio StandardIl MAS è costituito da una sequenza <strong>di</strong> fasi,tests comportamentali e interazioni comunicativespecifiche, adattate <strong>di</strong>namicamente all’evoluzionestessa del rapporto che si crea,che ottimizzano la <strong>tra</strong>smissione bi<strong>di</strong>rezionale<strong>di</strong> segnali coerenti, corretti e reciprocamentecomprensibili <strong>tra</strong> veterinario e cane.Operativamente l’<strong>interazione</strong> si sviluppa durantetre momenti consequenziali:1 iniziale approccio con il cane sconosciuto,all’interno del box <strong>di</strong> ricovero;2 conduzione del cane, con guinzaglio, at<strong>tra</strong>versoil cortile interno, fino all’ambulatorioveterinario della struttura;3 visita clinica, contenimento e manipolazionivarie ad essa collegate.Fase 1Consiste nell’osservazione dei primi segnaliemessi spontaneamente dal cane e nella valutazionedel soggetto me<strong>di</strong>ante alcuni tests:avvicinamento, attitu<strong>di</strong>ne all’esplorazione,<strong>applicazione</strong> ed uso del guinzaglio.Fase 2Prevede l’uscita dal box e la conduzione delcane al guinzaglio, con osservazione delcomportamento, soprattutto esplorativo eterritoriale.Fase 3Comprende la visita clinica, integrata da tests<strong>di</strong> sollevamento, <strong>di</strong> stazionamento sul tavoloda visita e <strong>di</strong> uso della museruola, ed osservazionisulla reattività alle manipolazioni clinico-<strong>di</strong>agnostichee sul comportamento <strong>di</strong>relazione interspecifica.Trasversalmente a tutte le fasi, il veterinarioeffettua costantemente:• Un’adeguata emissione <strong>di</strong> segnali comunicativicorretti, coerenti e comprensibili peril cane, ed una valutazione delle risposteemesse dall’animale;SETTEMBRE2005392


• Ipotesi d’interpretazione delle emozioni emotivazioni prevalenti nel cane;• Contatti manipolativi calibrati, caratterizzatida una doppia valenza: da un lato (tocchi,prese, spostamenti, sollevamenti, ecc.) sonoutili per la valutazione della reattività,dall’altro (carezze, sfregamenti, grattamenti)sono utilizzati come eventi premianti <strong>di</strong>comportamenti, sia spontanei sia indotti dal<strong>Veterinario</strong>, ritenuti adeguati al contesto;• Gestione del cane <strong>tra</strong>mite uso <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong>contenzione (guinzaglio e museruola) edattuazione <strong>di</strong> misure che prevengano ointerrompano atteggiamenti indesideratidel cane (rampare, abbaiare, tirare alguinzaglio, ecc.);• Uso <strong>di</strong> fattori premianti, stimoli <strong>di</strong>s<strong>tra</strong>enti o,raramente, lievi punizioni, per pilotare l’appren<strong>di</strong>mentoe l’emissione <strong>di</strong> comportamentidesiderati e corretti.È importante segnalare che la posizionementale sempre tenuta in considerazionedal <strong>Veterinario</strong> è quella, da un lato, <strong>di</strong> consentireil più possibile l’adattamento del canealle nuove situazioni alle quali va incontro,dall’altro <strong>di</strong> favorire la conoscenza e l’appren<strong>di</strong>mentodell’animale rispetto ad alcunieventi che possono o meno fare parte delsuo bagaglio d’esperienze precedenti.Materiali e meto<strong>di</strong>Ideato il metodo in linea teorica, per valutarnela vali<strong>di</strong>tà applicativa sul campo è stataeseguita una fase <strong>di</strong> sperimentazione, basatasu una raccolta dati e successiva loro analisistatistica, applicandolo su un campione <strong>di</strong>92 <strong>cani</strong> en<strong>tra</strong>ti nel PVCS nel periodo compreso<strong>tra</strong> l’11 novembre 1999 e il 13 novembre2000. Il lavoro svolto è stato oggetto <strong>di</strong> unaspecifica tesi <strong>di</strong> specializzazione, della qualequesto articolo vuole riassumere gli aspettiprincipali. I dati raccolti, corrispondenti aisegnali emessi e/o alle risposte quali-quantitative<strong>di</strong> tipo comportamentale fornite daisoggetti valutati, prima sono stati regis<strong>tra</strong>tisu apposite schede, poi or<strong>di</strong>nati in una tabellaelettronica e sottoposti alla successivaanalisi statistica, <strong>di</strong> tipo multivariato (PCA,Principal Component Analysis); inoltre èstata effettuata un’analisi <strong>di</strong> classificazione,con il metodo K-NN (K-Nearest Neighbours),sulle 6 variabili della visita clinicamesse in rapporto ai segnali <strong>di</strong> sottomissioneprecedentemente emessi dai <strong>cani</strong>.RisultatiL’Analisi delle Componenti Principali ha evidenziatole variabili comportamentali piùsignificative per permettere la valutazionedel temperamento e della reattività del cane;è emerso che il sesso, l’età, la razza, lataglia non hanno un particolare peso nellareattività comportamentale del cane ricoveratoin Canile. Per il raggiungimento degliobiettivi precedentemente citati risulta basilaresoprattutto il corretto scambio interpretativo<strong>di</strong> segnali comunicativi che intercorrono<strong>tra</strong> <strong>Veterinario</strong> e cane, specialmente neiprimi minuti dell’<strong>interazione</strong> nel box.L’analisi <strong>di</strong> classificazione, con il metodo K-NN, ha in<strong>di</strong>cato che il giu<strong>di</strong>zio formulato dal<strong>Veterinario</strong>, relativo ai segnali <strong>di</strong> sottomissioneemessi dal cane al momento dell’en<strong>tra</strong>tanel box, durante la conduzione al guinzaglioe durante il suo stazionamento nell’ambulatorio,prima della visita clinica, dà informazioniabbastanza atten<strong>di</strong>bili, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> tipo pre<strong>di</strong>ttivo,su reattività e gestibilità manifestatedal cane alla successiva visita ambulatoriale.L’elevata percentuale <strong>di</strong> <strong>cani</strong> che sono risultatiben gestibili fornisce un risultato confortantenei riguar<strong>di</strong> della vali<strong>di</strong>tà del metododell’approccio standard. Solamente in pochicasi si sono verificate delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> gestione<strong>di</strong> alcuni animali, perlopiù legate areazioni da paura e timore dei soggetti.La costante attenzione del veterinario aduna corretta comunicazione interspecifica,insita nel MAS, determina il rapido instaurarsi<strong>di</strong> un equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> fiducia e comprensionecol cane, che facilita la conoscenzadel limite entro il quale ognuno dei duesoggetti può muoversi, <strong>tra</strong>endone reciprocovantaggio. Il <strong>Veterinario</strong> potrà visitare piùagevolmente il cane, che accetterà <strong>di</strong> buongrado le varie manipolazioni, pur se fasti<strong>di</strong>osein qualche caso, sia perché il rapporto conl’animale è stato opportunamente gerarchizzatoottenendo la giusta subor<strong>di</strong>nazione delcane, sia perché esse sono costantementecorrelate al riscontro premiante dell’attenzionefornita al cane, convenientemente dosatadal <strong>Veterinario</strong>, e ad altri eventi premianti(gesti affettuosi e carezze, talvolta bocconcini,ecc.) associati ai comportamenti adeguati.Il MAS integra pertanto, migliorandola, laroutinaria attività svolta nel <strong>cani</strong>le sanitario.ConclusioniL’autore si è basato sull’approfon<strong>di</strong>ta conoscenza<strong>di</strong> etogramma, comportamento sociale,modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento dei <strong>cani</strong> esegnali <strong>di</strong> comunicazione interspecifica permettere a punto un metodo <strong>di</strong>namico che favoriscela reciproca comunicazione e comprensione<strong>tra</strong> uomo e cane; ciò rende possibileil massimo rispetto per il benessere dell’animaleed un buon adattamento, limitandole situazioni <strong>di</strong> stress derivanti dal ricoveroforzato. Inoltre consente <strong>di</strong> ottenere in<strong>di</strong>cazionisu reattività e tipologia caratteriale delsoggetto, comunemente definibili come “temperamento”,che possono essere utilmentefornite alle persone che intendono adottaregli animali.393 SETTEMBRE2005


Si ritiene utile azzardare un’analogia, esplicativadelle logiche legate al MAS. il MASpotrebbe costituire per la “visita comportamentale”un metodo analogo a quello rappresentatodall’ESAME OBIETTIVO GENE-RALE e PARTICOLARE per la visita clinica,secondo la logica della tabella a fianco.Si consideri che ogni <strong>Veterinario</strong> alle primearmi si impadronisce del metodo semeioticoseguendo pe<strong>di</strong>ssequamente le fasi <strong>di</strong> EOGed EOP, finché la pratica e l’esperienza progressivamenteacquisite (deformazione professionale)gli consentono <strong>di</strong> svolgere le visitecliniche in modo “globale” ed al contempoparticolareggiato, senza necessità <strong>di</strong> ripercorrereogni volta accademicamente tuttii singoli passaggi <strong>di</strong> EOG ed EOP.Analogamente anche per il MAS un <strong>tra</strong>iningd’appren<strong>di</strong>mento ed acquisizione del metodoporta ad una progressiva “deformazioneprofessionale” che permette una valutazioneglobale degli aspetti comportamentali delcane e <strong>di</strong> quello che ci comunica.In effetti, specialmente nella fase 3 (visita clinica),ogni veterinario effettua normalmenteuna serie <strong>di</strong> manipolazioni clinico-<strong>di</strong>agnostichee tutte le azioni che sono state descrittecome applicate costantemente in modo<strong>tra</strong>sversale a tutte le fasi.Il valore aggiunto del Metodo consiste nellapresa <strong>di</strong> coscienza e nella estrema consapevolezzacon le quali effettuare una <strong>applicazione</strong>sistematica ed una interpretazioneintegrata <strong>di</strong> tutti questi atti interattivi con l’animale;questi ultimi, considerati nel loro insiemee concatenati da un filo logico, costituisconoun continuum gestionale del caneche acquisisce valenza metodologica.L’utilizzo sistematico del Metodo permetteinoltre al <strong>Veterinario</strong> <strong>di</strong> acquisire progressivamenteuna maggiore sicurezza psicologicae decisionale, utile soprattutto affrontandosoggetti “<strong>di</strong>fficili” (<strong>cani</strong> impauriti, mordacio molto reattivi); la loro migliore gestibilitàlimita l’esigenza <strong>di</strong> dover ricorrere a meto<strong>di</strong>coercitivi (contenzioni forzate per la visita),fonte <strong>di</strong> ulteriore stress e <strong>di</strong> minore adatta-DefinizioneMaterie su cui si basano:Si applicano alla:mento, se non ad<strong>di</strong>rittura causa <strong>di</strong> rispostecomportamentali scarsamente controllabilie/o pericolose.Considerazioni finaliE.O.G. - E.O.P.Metodo <strong>di</strong> valutazione nel settoreclinicoSemiologia, Fisiologia, Patologia,Anatomia patologicaVisita e valutazione clinicaL’<strong>applicazione</strong> del MAS, la sua <strong>di</strong>ffusione e la<strong>di</strong>vulgazione delle procedure e delle conoscenzesu cui è basato, possono favorire la<strong>tra</strong>sformazione del Canile Sanitario in unCentro <strong>di</strong> Servizi rivolti sia alla formazioneprofessionale <strong>di</strong> Veterinari e <strong>di</strong> Personaleaddetto alla gestione dei <strong>cani</strong>li, sia all’educazionedelle persone che intendono <strong>di</strong>ventareproprietari <strong>di</strong> un cane; a questi ultimi possonoessere fornite le informazioni sul temperamentodei <strong>cani</strong> can<strong>di</strong>dati all’adozione ed iconsigli necessari a rendere più sod<strong>di</strong>sfacenteed agevole il rapporto uomo-cane.È intuibile infatti che gli errori gestionali ededucativi dei proprietari stessi favorisconoatteggiamenti indesiderati o comportamentiproblematici dei <strong>cani</strong>. Ne deriva una scarsagestibilità dei soggetti, che non ubbi<strong>di</strong>sconoe producono <strong>di</strong>sagi e scarsa sod<strong>di</strong>sfazionenei padroni.Un cane che, in termini affettivi e gestionali,M.A.S.Metodo <strong>di</strong> valutazione nel settore comportamentaleEtologia, Comunicazione interspecifica,logiche <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento del caneVisita e valutazionecomportamentalenon corrisponde alle aspettative del propriopadrone, ha una maggiore probabilità <strong>di</strong> nonessere recuperato qualora sia stato perdutoo sia fuggito (il proprietario si è liberato <strong>di</strong> unproblema, e non si attiva <strong>di</strong> certo per recuperareil cane: <strong>di</strong> fatto lo lascia al suo destino,effettuando un cosiddetto abbandono passivo).Se poi lo stesso cane è nelle mani <strong>di</strong> proprietarisenza scrupoli, viene ad<strong>di</strong>rittura abbandonatoattivamente, commettendo un veroe proprio reato.Quin<strong>di</strong> il numero (elevato) <strong>di</strong> <strong>cani</strong> destinati aen<strong>tra</strong>re o stazionare in <strong>cani</strong>le perché non voluti,a causa <strong>di</strong> comportamenti indesiderati,è <strong>di</strong>rettamente proporzionale alla scarsa sod<strong>di</strong>sfazionenei padroni, a sua volta <strong>di</strong>retta conseguenzadegli errori gestionali ed educativida essi stessi effettuati.Buona parte dell’opinione pubblica e la maggioranzadegli addetti ai lavori hanno unaforte consapevolezza delle notevoli criticitàrelative ai destini futuri, spesso problematici,<strong>di</strong> numerosi <strong>cani</strong> dei Canili, costretti a reclusioniprolungate se non ad<strong>di</strong>rittura a terminarela loro vita segregati in un box, con livelli<strong>di</strong> welfare alquanto <strong>di</strong>scutibili. Il profondorispetto che meritano gli animali, special-SETTEMBRE2005394


mente se domestici, non deve peraltro restare confinato nelleidee, nell’emotività e nelle considerazioni generalizzate <strong>di</strong> ognuno,ma deve trovare il modo <strong>di</strong> estrinsecarsi praticamente anche nelleazioni e nei comportamenti quoti<strong>di</strong>ani e particolari, soprattutto pergli operatori del settore: in tal senso ogni evento <strong>di</strong> <strong>interazione</strong> coni <strong>cani</strong>, specialmente se si verifica in un Canile, ha una sua precisaconnotazione e non può prescindere dall’approfon<strong>di</strong>mento deivari aspetti etici e professionali, dei quali sia l’operatore sanitario<strong>Veterinario</strong> sia l’operatore tecnico devono esserne pienamenteconsapevoli.Riuscire a mettere in atto, in un Canile, un’<strong>interazione</strong> etologicamentecorretta e costruttiva con un cane sconosciuto, ottenendonela fiducia quasi incon<strong>di</strong>zionata, deve rappresentare una sfidache ha per obiettivo l’aumento delle sue possibilità <strong>di</strong> un ritorno intempi brevi ad una vita migliore, possibilmente all’interno <strong>di</strong> un“branco” familiare umano che lo voglia adottare.Il <strong>Veterinario</strong> ha pertanto un duplice dovere <strong>di</strong> tipo comunicativoe <strong>di</strong>vulgativo: comprendere il più possibile le caratteristiche deisingoli <strong>cani</strong>, per poterne favorire l’adozione mirata da parte <strong>di</strong> personeadatte per quella tipologia, e favorire, con un’opportunainformazione, la corretta convivenza <strong>tra</strong> l’uomo ed il suo miglioreamico.Così facendo il <strong>Veterinario</strong> può a sua volta essere il “Miglioramico” del cane.Abs<strong>tra</strong>ctl’Autore propone un Metodo <strong>di</strong> Approccio Standar<strong>di</strong>zzato (MAS)da applicare nei confronti dei numerosi <strong>cani</strong> <strong>sconosciuti</strong> con iquali si trova ad interagire durante la sua attività lavorativa pressoil Canile Sanitario <strong>di</strong> Milano.Il Metodo ha l’obiettivo <strong>di</strong> ottimizzare la gestone dei <strong>cani</strong> ai finidella visita clinica e <strong>di</strong> una valutazione comportamentale.Elaborato sulla base delle conoscenze etologiche e le modalità <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento dei <strong>cani</strong>, il Metodo sfrutta le possibilità <strong>di</strong> comunicazioneinterspecifica per consentire da un lato una corretta gerarchizzazione(subor<strong>di</strong>nazione) dei <strong>cani</strong> al <strong>Veterinario</strong> che li approccia,dall’altro per favorire il rapido instaurarsi <strong>di</strong> un <strong>di</strong>namicorapporto <strong>di</strong> fiducia reciproca e <strong>di</strong> conoscenza, che facilita l’<strong>interazione</strong>stessa.Il MAS può essre quin<strong>di</strong> utilizzato, ad integrazione delle normaliprocedure cliniche (E.O.G. ed E.O.P.) per la valutazione e gestionecomportamentale dei <strong>cani</strong>.La conoscenza <strong>di</strong> dati clinici (stato <strong>di</strong> salute) e comportamentali(temperamento e reattività) permette al <strong>Veterinario</strong> <strong>di</strong> formulareun giu<strong>di</strong>zio globale sul grado <strong>di</strong> idoneità all’adozione per i <strong>cani</strong>ricoverati al Canile.395 SETTEMBRE2005

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