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Saponi e detergenti: i tensioattivi - Dipartimento di Chimica

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<strong>Saponi</strong> e <strong>detergenti</strong>:i <strong>tensioattivi</strong>L'idrolisi <strong>di</strong> un estere con NaOH dà il sale <strong>di</strong> un acido carbossilico; lasaponificazione <strong>di</strong> un trigliceride (idrolisi basica a caldo) dà sali <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassisuperiori, i saponi. È <strong>di</strong> antica data la manifattura da grasso <strong>di</strong> maiale o <strong>di</strong> buecon cenere <strong>di</strong> legna (che contiene sali alcalini quali K 2 CO 3 ). Tale produzione èricordata nei libri <strong>di</strong> Giulio Cesare.<strong>Saponi</strong> sono definiti i sali <strong>di</strong> metalli alcalini (generalmente <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o) degli aci<strong>di</strong>grassi superiori. Essi contengono <strong>di</strong> regola sali <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> da 12 a 18 atomi <strong>di</strong>carbonio <strong>di</strong>sposti in una catena lineare. Gli aci<strong>di</strong> contenenti numeri pari <strong>di</strong>atomi <strong>di</strong> carbonio sono quelli prevalenti e le catene possono contenere ancheinsaturazioni. Nell'industria saponiera, il grasso viene completamenteidrolizzato a caldo con soda caustica; si aggiunge sale (NaCl) per aiutare laprecipitazione del sapone (si aumenta la forza ionica degli elettroliti insoluzione, col risultato <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuirne la "concentrazione attiva"). Dal liquido sirecupera per <strong>di</strong>stillazione il glicerolo, che trova largo uso come umi<strong>di</strong>ficatore(tabacco, farmaceutici, cosmetici; le proprietà umi<strong>di</strong>ficanti sono dovute aigruppi ossidrilici che si legano con legami <strong>di</strong> idrogeno all'acqua e neprevengono l'evaporazione). Il sapone viene purificato con acqua bollente cheestrae i residui <strong>di</strong> base, alcoli, sale e glicerolo, trattato con ad<strong>di</strong>tivi (pomice,coloranti, profumi), e infine rifuso e lavorato con appropriati stampi.Una molecola <strong>di</strong> sapone contiene una lunga catena idrocarburica edun'estremità ionica. La parte idrocarburica della molecola è idrofoba e solubilenei composti apolari, mentre la testa ionica è idrofila e si scioglie in acqua. Acausa della catena idrocarburica la molecola <strong>di</strong> sapone non può sciogliersicompletamente in acqua, ed il sapone resta sospeso nell'acqua in forma <strong>di</strong>micelle, cioè <strong>di</strong> aggregati <strong>di</strong> 50-200 molecole aventi l'estremità ionica versol'acqua e le catene idrocarburiche legate tra loro da forze <strong>di</strong>spersive Heitler-London a costituire il cosiddetto "cuore micellare":


Il pregio <strong>di</strong> un sapone sta nella sua capacità <strong>di</strong> emulsionare lo sporco "unto", inmodo che lo si può sciacquare con acqua. Le proprietà emulsive sono dovute alfatto che la parte idrocarburica dellemolecole <strong>di</strong> sapone si scioglie in sostanzeapolari, quali una gocciolina d'olio, mentrele teste ioniche sono attratte dall'acqua, esi respingono tra <strong>di</strong> loro obbligando l'olioa rimanere sospeso in forma <strong>di</strong>microgocce <strong>di</strong> olio e <strong>di</strong> sapone.2Una micella <strong>di</strong> sapone che solvata una gocciolina <strong>di</strong> olioIl principale svantaggio dei saponi è il fatto che essi formano sali insolubili conmetalli alcalino-terrosi (quali Ca 2+ e Mg 2+ ) e metalli pesanti (Fe 3+ , ecc.)presenti nelle acque dure a seguito della reazione2 RCOO - + Ca 2+ → (RCOO) 2 Ca↓.Questi sali formano dei grumi, che rendono visibile il precipitato come unanello untuoso intorno alla vasca. Un vantaggio importantissimo del sapone èche si tratta <strong>di</strong> una sostanza biodegradabile: i microrganismi possonoconsumare le molecole lineari del sapone trasformandole in anidride carbonicae acqua. Il sapone viene quin<strong>di</strong> eliminato dall'ambiente.Dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, sono stati sviluppati i <strong>detergenti</strong>, compostisintetici aventi una catena idrocarburica e un gruppo ionico del tipo solfato osolfonato. I primi <strong>detergenti</strong> sintetici a basso prezzo sono stati messi incommercio intorno al 1950. Si tratta <strong>di</strong> alchilbenzensolfonati (ABS) chepossono essere preparati da derivati poco costosi del petrolio. L'uso dei<strong>detergenti</strong> è rapidamente cresciuto poiché possono essere usati efficacementein qualsiasi tipo <strong>di</strong> acqua (non danno precipitati con le acque dure) e costanopoco. Hanno rapidamente soppiantato il sapone <strong>di</strong>ventando gli agenti pulenti


più <strong>di</strong>ffusi. Un problema dei <strong>detergenti</strong> del tipo suddetto è che essiattraversano gli impianti <strong>di</strong> trattamento delle acque <strong>di</strong> scarico senza esseredegradati dai microrganismi presenti. La degradazione è invece necessaria peril trattamento delle acque sottoposte a depurazione. In caso contrario i fiumi ei corsi d'acqua <strong>di</strong> molte località risulterebbero inquinati <strong>di</strong> schiuma <strong>di</strong>detergente e alla fine i <strong>detergenti</strong> troverebbero il modo <strong>di</strong> arrivare nelle acquepotabili <strong>di</strong> numerosi centri abitati. Il motivo della persistenza <strong>di</strong> questi compostiè rappresentato dal fatto che gli enzimi batterici, in grado <strong>di</strong> degradare i saponia catena lineare e il laurilsolfato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o, non sono in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere i<strong>detergenti</strong> ad alto grado <strong>di</strong> ramificazione come gli ABS.Non fu <strong>di</strong>fficile scoprire che gli enzimi batterici erano in grado <strong>di</strong> degradaresoltanto una catena <strong>di</strong> atomi <strong>di</strong> carbonio contenente al massimo unaramificazione e numerosi enti pubblici e stati ban<strong>di</strong>rono il commercio dei<strong>detergenti</strong> non biodegradabili. Questi furono sostituiti nel 1966 da nuovi<strong>detergenti</strong> caratterizzati da biodegradabilità che presero il nome <strong>di</strong>alchilsolfonati lineari (LAS).<strong>Saponi</strong> e <strong>detergenti</strong> appartengono ad una classe <strong>di</strong> composti chiamatisurfattanti o <strong>tensioattivi</strong> (agenti attivi in superficie), composti capaci <strong>di</strong><strong>di</strong>minuire la tensione superficiale dell'acqua. Le loro molecole contengono unaparte idrofoba (una o più catene idrocarburiche) ed una parte idrofila (spesso,ma non necessariamente, ionica). Per essere efficace la parte idrocarburica <strong>di</strong>una molecola tensioattiva deve contenere almeno 12 atomi <strong>di</strong> carbonio.I <strong>tensioattivi</strong> si possono classificare come anionici, cationici, anfionici o neutri,a seconda della natura del gruppo idrofilo.Tensioattivi anionici - i principali rappresentanti <strong>di</strong> questa classe sono i saponi,cioè sali <strong>di</strong> tipo alcalino o d'ammonio o <strong>di</strong> etanolammine (HOCH 2 CH 2 NH 2 )d'aci<strong>di</strong> carbossilici. Si fa notare che i "classici" alchilcarbossilati <strong>di</strong> aci<strong>di</strong> grassirappresentano i cosiddetti , mentre altri carbossilaticontenenti svariati gruppi funzionali (es. -O-, -NH-, -(C=O)-NRR', ecc.)costituiscono i . Come già stato detto, negli ultimidecenni notevole importanza hanno assunto anche le catene lipofile unite aigruppi solfato (-OSO 3 - ) e solfonico (-SO 3 - ).3


Tensioattivi cationici - costituiscono quella classe nota in gergo col termine <strong>di</strong>saponi invertiti (perché, appunto, hanno carica opposta a quella dei saponi"classici"). Menzioniamo i sali <strong>di</strong> alchilammonio, <strong>di</strong> piri<strong>di</strong>nio, isochinolinio e altricon più gruppi funzionali presenti e <strong>di</strong>versi ra<strong>di</strong>cali R legati all'ammonioquaternario caricato +.Es.R 4 N + , (ArCH 2 )(CH 3 ) 2 N + C 12 H 25 Cl - (cloruro <strong>di</strong> benzalconio, ad azioneantibatterica), ecc.Tensioattivi anfionici - questi composti sono costituiti da una parte idrofila astruttura <strong>di</strong>polare intramolecolare: RN + H 2 R'COO - , (RCH 2 )(CH 3 ) 2 N + CH 2 COO - ,(RCH 2 )(CH 3 ) 2 N + CH 2 SO 3 - , ecc.Tensioattivi neutri - caratterizzati dal non possedere alcuna carica, maannoverano la presenza <strong>di</strong> siti polari. La parte idrofila è qui rappresentata dauna funzione o, più spesso, un insieme <strong>di</strong> funzioni organiche <strong>di</strong> natura appuntopolare e la lipofila risulta, al solito, essenzialmente idrocarburica. Es.RCONHCH 2 CH 2 OH, RCON(CH 2 CH 2 OH) 2 , (CH 3 ) 2 (R)NO, RArO(CH 2 CH 2 O) n H, ecc.I <strong>tensioattivi</strong> abbassano la tensione superficiale dell'acqua <strong>di</strong>struggendone ilegami d'idrogeno: essi si <strong>di</strong>spongono con latesta idrofila sulla superficie dell'acqua, econ la coda idrofoba dalla parte opposta.Quando si parlerà dei meccanismi d'azione siapprofon<strong>di</strong>rà tutto ciò che questo comporta.Non si creda che l'uso dei <strong>tensioattivi</strong> sia solamente ristretto al pur ampio eimportante campo della detergenza civile ed industriale! Le loro utilizzazioni,infatti, sono rivolte in campi molto vari: trovano impiego come solubilizzanti <strong>di</strong>molti prodotti per l'agricoltura e <strong>di</strong> sostanze coloranti, nell'industriafarmaceutica, nelle elettrosintesi organiche, come inibitori della corrosione, inprocessi fotografici, e l'elenco potrebbe ancora continuare. Dal punto <strong>di</strong> vistascientifico, per esempio, i <strong>tensioattivi</strong> sono impiegati per lo stu<strong>di</strong>o delleinterazioni elettrostatiche in soluzione, del comportamento dei sistemi colloidalie per controllare la velocità e l'equilibrio delle reazioni chimiche (catalisimicellare). Trovano anche impiego in ricerche biologiche come modello <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o semplificato <strong>di</strong> microambiente <strong>di</strong> membrana e nel vasto campo dellafisica delle superfici.4

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