A D. Francesco Castronuovo per la morte di una sua bambina

* Originale del 1843235

236

237

238

* Rielaborazione, al computer, dell'opera da un originale del 1888239

241

242

243

244

245

246

247

248

249

250

251

252

A Francesco Castronuovopel regalo di un gattino che mi aveva chiestoTi mando, o Castronuovo, un bel gattino,Bianco di pel dall'uno all'altro fianco,E il resto nero. Ti sembra un abatinoIn sottanino ed in rocchetto bianco.Or dei sapere ch'ei fu fin da piccino,Nei modi suoi smaliziato e franco,E che sa dove mettere lo zampinoCome un uomo del Fisco o poco manco.Tienlo in cucina, ov'egli ama di stareMinchion, minchione, in vista e sonnolentoMa desto in realtà più che non pare.Fa di non badarlo un sol momento,E t'avvedrai da quello ch'ei sa farePerché di starne quivi abbia talento.Agosto 1871Francesco Leo* A proposito di questo sonetto inedito, in una lettera datata Napoli, 7 novembre 1965, che l’ing.Eduardo Leo scriveva al fratello avv. Enrico Leo, testualmente diceva: “… sotto quello del gattino,ritengo, il Giusti non avrebbe esitato ad apporvi la sua firma”253

255

256

257

258

259

260

261

262

* Correzione a matita di Francesco Leo: leggasi sale263

264

265

266

267

268

269

270* Leggasi: rimarrà

271

272