Tumore al colon: prontala diagnostica che pesa il DNA34 novembre 2010 <strong>Diagnosi</strong>&<strong>Terapia</strong>La ricerca italiana vicina a un importantetraguardo, avvalorato oraanche dal prestigioso Cancer EpidemiolBiomarkers Prev: una rivoluzionedei test per la diagnosi precoce e noninvasiva del tumore del colon-retto.Siamo vicini all’immissione sul mercatodell’innovativo test per la diagnosiprecoce e non invasiva del tumore delcolon-retto “Fluorescente Long DNA” (FL-DNA), in studio presso l’IRST di Meldola,che potrebbe rivoluzionare la diagnosticaper il tumore del colon-retto, frutto di unacollaborazione tra l’IRST, uno dei principaliCentri per la Ricerca Scientifica e Tecnologicain Italia e Diatech Pharmacogenentics,l’unica azienda in Italia che svolgeattività di ricerca e sviluppo in ambitofarmacogenetico.I tumori del colon rappresentano laseconda causa di morte per tumore.La sopravvivenza a 5 anni per questapatologia si aggira attorno al 65% e saleal 90% se i tumori sono rilevati ad unostadio iniziale. E’ quindi evidente comeuna diagnosi precoce sia fondamentalenel ridurre la mortalità.Il test del sangue occulto nelle feci(FOBT), in grado di ridurre la mortalità del13 - 33%, rappresenta ancora la proceduranon invasiva più comunemente utilizzataper la diagnosi precoce del carcinomadel colon; la specificità e sensibilità deltest però lascia troppi spazi di indeterminatezzanell’individuazione del carcinomadel colon, soprattutto delle forme più precoci,per le quali si ricorre ancora troppodi frequente a indagini diagnostiche invasivecome la pancolonscopia.Il nuovo test molecolare che valuta laquantità e l’integrità del DNA fecale, puòvantare rispetto al FOBT una maggioreaccuratezza diagnostica ed un valorepredittivo particolarmente elevato. Questotest, che analizza il DNA delle celluledi esfoliazione della mucosa del colonpresenti nelle feci, che avviene in modocontinuo, non è soggetto alle variazionidi risultato dipendenti dalla intermittenzadel sanguinamento delle lesioni tumorali.Secondo i risultati preliminari recentementepubblicati, il nuovo test farmacogenetico,proprio per la sua peculiaritàdi non risentire né dell’intermittenza delsanguinamento del tumore né del mancatosanguinamento nelle sue fasi piùprecoci, può essere in grado, meglio delFOBT, di identificare le forme più precocidella malattia e di ridurne i casi falsamentenegativi.Questo è quanto emerge dagli studi(condotti su un’ampia serie di pazientiFOBT positivi reclutati nell’ambito delProgramma di Screening in corso pressol’Unità Oncologica di Prevenzionedell’Ospedale Morgagni di Forlì, per gliindividui di età compresa tra 50 e 69anni) di un Gruppo di Ricercatori italianioperante presso i Laboratori dell’IstitutoScientifico Romagnolo per lo Studio ela Cura dei Tumori (I.R.S.T.) di Meldola-Forlì diretto dal prof. Dino Amadori checommenta: “Si avvicina la prospettiva diutilizzare questo test molecolare, che perle caratteristiche descritte, consentirà diindividuare con maggior accuratezza diagnosticai soggetti a rischio di presenzadel tumore, riducendo così la quota diindagini invasive inappropriate. “L’applicazioneroutinaria del test molecolare,che attualmente è preclusa per il costoeccessivo dell’unico kit commerciale disponibile,il PreGene Plus, appare invecepossibile considerato che il nostro gruppoha conseguito a livello europeo il brevettodi un kit che è in corso di sviluppo commercialee che sarà in grado di abbatteredi circa 7 volte il costo del kit americano”.In sintesiLe ricadute nella pratica clinica sono:• possibilità di identificare eventuali lesio-
ni tumorali prima che diventino sintomatichee/o siano diagnosticate a staditroppo avanzati, con conseguente aumentodelle possibilità di cura, miglioreprognosi dei pazienti e favorevole impattosulla qualità della vita;• diminuzione di test falsamente positivie negativi, con un minore numero diesami strumentali invasivi come la colonscopia(il nuovo test sfrutta l’analisidelle cellule di esfoliazione, non discontinuacome il sanguinamento analizzatonel test FOBT), e netta riduzione deidisagi per i pazienti;• l’abbattimento dei costi per il ServizioSanitario Regionale e Nazionale, comeconseguenza del minor ricorso a indagineinvasive e più costose;• l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorsestrumentali e di personale per quei pazientiche effettivamente necessitanodi ulteriori approfondimenti diagnostici.Ma come si “pesa” il DNA?Il nuovo screening si effettua grazie auna macchina innovativa, il “Rotor-GeneQ”, una “bilancia” del tutto speciale di cuisi avvalgono i più sofisticati laboratori dibiologia molecolare. Attraverso il metodo“real-time PCR”, si è in grado di amplificaree quantificare - simultaneamente - ilDNA estratto per individuarne eventualialterazioni genetiche.COS’E’ L’IRSTL’Istituto Scientifico Romagnolo per loStudio e la cura dei Tumori (IRST) è unapartnership pubblico-privata che opera neisettori più innovativi legati alla patologiaoncologica. Conta su 42 posti letto e unparco attrezzature di ultimissima generazioneche comprende TAC 256 strati,acceleratore lineare, TAC-simulatore etomoterapia. L’Istituto, oltre alle attivitàclinico-assistenziali rivolte alla popolazionedell’Area Vasta della Romagna ea pazienti provenienti da altre parti dellaregione e del resto d’Italia, svolge ancheuna intensa attività di ricerca in settori diparticolare interesse applicativo come laterapia cellulare somatica, l’immunoterapia,la medicina radiometabolica e laterapia genica. L’Istituto svolge altresì unaimportante attività formativa e di aggiornamentocontinuo.La Diatech PharmacogeneticsDiatech Pharmacogenetics è l’unicaazienda in Italia ad occuparsi di ricercafarmacogenetica.Fondata nel 1996 a Jesi (AN), operanel campo della biologia molecolare conmoderni laboratori che offrono ricerca,training, supporto scientifico, che verrannoimplementati con ulteriori 6.000 mq.Diatech Pharmacogenetics è un’azienda atotale capitale proprio, e non si avvale difinanziamenti pubblici o derivati da casefarmaceutiche. Diatech Pharmacogeneticssostiene la propria ricerca grazie allacommercializzazione dei test farmacogenetici.Per ulteriori informazioni rivolgersi aFederico AMATOUfficio Stampaf.amato@efficere.iIntervista a Daniele CalistriResponsabile Laboratorio di Biologia Molecolare IRST MeldolaDott. Calistri, ci può raccontare cosa succedeall’IRST di Meldola?“Grandi novità. Abbiamo sviluppato estiamo validando un innovativo kit per lavalutazione dei livelli di amplificazione delDNA in fluorescenza (FL-DNA) per la diagnosidelle neoplasie colorettali, una delleprincipali cause di mortalità neoplastica intutti i Paesi ad alto sviluppo tecnologico. Lasopravvivenza a questo tumore è direttamentecorrelata con lo stadio al momentodella diagnosi. E’ quindi evidente comeuna diagnosi precoce sia fondamentale perridurre la mortalità.”Qual è la situazione attuale?“Le neoplasie intestinali sappiamo chetendono a sanguinare nel lume intestinale.Non vi sono delle chiare evidenze scientifichesull’entità del sanguinamento, ècomunque accertato che non è un fenomenocontinuo e sembra essere correlatoalle dimensioni della lesione neoplastica.Questo sanguinamento, anche se di lieveentità e spesso non notato dal paziente, puòessere rilevato attraverso il test di ricercadel sangue occulto nelle feci (FOBT). I vantaggiprincipali di questo tipo di test sono lascarsa o nulla invasività e i costi non elevatidi esecuzione. I problemi nascono per ipazienti in cui il FOBT risulta falsamentepositivo, poiché vengono sottoposti a unacolonscopia che altrimenti non sarebbestata eseguita, e per i pazienti che risultanoerroneamente diagnosticati come sani.”A cosa si è arrivati con gli studi dell’IRST,cosa ci riserva da oggi il futuro?“Un interessante approccio alternativoal FOBT è la rilevazione di alterazionimolecolari a partire da cellule di esfoliazionepresenti nelle feci. L’alto numero dicellule di esfoliazione del colon nelle feci, inquantità pari a circa 1010 cellule al giorno,suggerisce che è possibile lo sviluppo di testmolecolari in grado di individuare i pazienticon neoplasia attraverso l’identificazionedi alterazioni genetiche presenti nel DNAestratto. Tali metodiche sono molto sensibilie specifiche e quindi potrebbero funzionareda valida alternativa al test del sangue occulto,anche in considerazione del fatto chel’esfoliazione cellulare, contrariamente alsanguinamento, non è intermittente e quindimeno soggetto all’errore diagnostico dovutoal momento del prelievo del campionebiologico. Nei laboratori dell’IRST di Meldolaè stato sviluppato e brevettato in ambitoeuropeo un sistema di analisi denominatoFluorescence Long DNA (FL-DNA) in gradodi quantificare dal DNA genomico estrattoda piccole quantità di feci la sua integrità equantità attraverso tecniche di biologia molecolare:parametri correlati alla presenzao meno di una neoplasia del colon-retto. E’emerso come questo test risulta un validomarcatore non invasivo di diagnosi precoce.Nei due precedenti studi caso-controllo,condotti dal laboratorio di Bioscienzedel’IRST e pubblicati su importanti rivistescientifiche internazionali, è stato dimostratocome questa metodica sia in gradodi identificare circa l’80% dei pazienticon neoplasia evitando allo stesso temporisultati falsamente positivi (meno del 10%).Ora anche un’importante pubblicazioneamericana, Cancer Epidemiol BiomarkersPrev, certifica quanto da tempo conosciamo.Grazie alla collaborazione con Diatech Pharmacogenetics,abbiamo sviluppato e stiamofacendo gli studi di validazione di un kitcommerciale basato su questa metodica,che standardizza e semplifica la procedura,ottimizzando i tempi e abbattendo i costidell’analisi, per un impiego su larga scala.L’effettuazione del test molecolare nonprevede aggravi o problemi per i pazientipoiché l’analisi viene effettuata utilizzandolo stesso materiale biologico normalmenteraccolto per effettuare il test FOBT.”novembre 2010 <strong>Diagnosi</strong>&<strong>Terapia</strong>35