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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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2. Il settore delle comunicazioni in Italia2. la Regione Sardegna si è posta l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura infibra ottica passiva in un arco temporale di 4-5 anni, secondo un modello di projectfinancing.Il progetto prevede la realizzazione dei cavidotti in concomitanza con ilavori per la realizzazione della rete di metanizzazione. In questo modo, la Regioneintende rendere disponibile ai propri cittadini l’accesso alla rete a banda ultra larga,integrando la nuova infrastruttura di accesso in fibra ottica nelle opere per la retedel gas e rendendola successivamente disponibile agli operatori di telecomunicazioni;3. l’Emilia Romagna – attraverso la società regionale Lepida – ha in corso di valutazionele diverse possibili opzioni di intervento. A tal fine, è prevista l’istituzione diun “tavolo permanente regionale sulle NGN”, costituito da Regione, operatori, entilocali e potenziali investitori, con il compito di definire il modello più adatto per accelerarelo sviluppo degli interventi di infrastrutturazione del territorio con reti a bandaultra larga.Le condizioni orografiche e l’ampiezza demografica degli aggregati urbani rappresentanodeterminanti non secondarie nella diffusione dei servizi broadband in quantohanno effetti non trascurabili sui costi di infrastruturazione e questo, riflettendosi sullaredditività attesa, influisce sui livelli di investimento e conseguentemente anche suitassi di penetrazione nel territorio.Al riguardo, la Figura 2.10 e la Figura 2.11 illustrano, per macroarea regionale, ladifferenziazione dei tassi di penetrazione della larga banda secondo differenti classi divalori divergenti (in positivo e negativo) dalla media nazionale 39 .Nel primo caso (diffusione maggiore della valore medio nazionale) emerge unaforte prevalenza delle province del Centro-Nord 40 , mentre nessuna provincia del Sudregistra una penetrazione superiore del 20% rispetto al valore medio nazionale(Figura 2.10). Di converso, se si guarda alle province con minore diffusione dellalarga banda (Figura 2.11), con particolare riferimento per tassi di penetrazione dialmeno il 20% inferiori alla media emerge una nettissima prevalenza delle aree meridionali.39 L’elaborazione è condotta, su base provinciale, con riferimento alla popolazione residentealla data del 31 dicembre 2010 (60,6 mln). Sono inclusi gli accessi DSL retail di Telecom Italia, gliaccessi ULL, virtual ULL, shared access e bitstream. Dal computo è esclusa San Marino. Pertantola penetrazione a livello nazionale della larga banda al 31 dicembre 2011 così calcolata risultapari al 23,35%, valore ovviamente lievemente differente da quanto indicato nella precedenteTabella 2.15, dove nel calcolo sono inclusi anche gli accessi in fibra di Fastweb, per i quali tuttavianon si dispone della distribuzione su base provinciale e pertanto nel caso specifico non sono incluse.40 Le principali province del centro-nord (Roma, Firenze, Genova, Milano, Bologna) registrano,tutte, tassi superiori di almeno il 20% oltre la media nazionale.93

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