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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>marginale, con una “forbice” che è compresa tra l’81,2% del Lazio ed il 53,7% dellaCalabria (Tabella 2.19).Tabella 2.19. Diffusione degli accessi alla rete fissa (dicembre 2011, in % delle famiglie)Piemonte 66,3 Molise 58,5Valle d’Aosta 59,1 Campania 70,9Lombardia 71,0 Puglia 62,8Trentino-Alto Adige 61,3 Basilicata 55,8Veneto 60,5 Calabria 53,7Friuli-Venezia Giulia 67,5 Sicilia 62,8Liguria 70,9 Sardegna 59,3Emilia-Romagna 67,3 ITALIA 67,4Toscana 69,8 Principali Comuni 82,2Umbria 62,8 Nord Ovest 69,6Marche 66,5 Nord Est 64,1Lazio 81,2 Centro 74,2Abruzzo 61,7 Sud e Isole 63,4Fonte: elaborazioni e stime su dati aziendali e IstatCon riguardo al quadro competitivo dell’accesso diretto alla rete fissa, su basenazionale Telecom Italia si attesta – come già osservato – a circa il 67%, ma con unamarcata differenziazione a livello geografico (Tabella 2.20) 36 .Come già illustrato nelle scorse Relazioni, la mancanza di rilevanti centri urbani edun quadro orografico prevalentemente montuoso sono alla base, in presenza di investimenticonseguentemente poco remunerativi per gli OLO, di elevate quote di mercatodi Telecom Italia come nel caso della Valle d’Aosta (76,7%), del Trentino Alto Adige(80,4%), della Calabria (79,8%) e della Basilicata (80,8%), regioni caratterizzate dauna penetrazione della rete fissa inferiore alla media nazionale.Parallelamente, è nelle regioni dove sono presenti i maggiori centri urbani cheTelecom Italia vede ridurre drasticamente la propria quota di mercato, come ad esempionel caso della Campania (59,4%) e del Lazio (56,9%). In effetti, come già osservatonella <strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> 2011, i risultati degli operatori concorrenti di Telecom Italiasono legati a percorsi strategici focalizzati al rafforzamento delle proprie posizioni nellegrandi aree urbane.Nel caso di Fastweb, il valore medio del 7,2% registrato su base nazionale è superatoin Lombarda (10%), Liguria e Lazio, mentre Wind (12,6% su scala nazionale) raggiungequote di mercato vicine o superiori al 20% in Puglia, Campania e Lazio. Si osservauna minore variabilità nelle quote di mercato di Vodafone, che, a fronte di una medianazionale del 9,3%, ottiene risultati compresi tra l’11,2% del Veneto ed il 7,9% dell’Umbria.36 La lieve discrepanza nella quota di mercato di Telecom Italia di cui alla precedente tabella2.19 è dovuta al non del tutto omogeneo perimetro merceologico considerato. Nella tabella sonostati considerati a) gli accessi fisici di Telecom Italia, b) accessi full e virtual ULL, c) fibra, d) accessidsl naked ed e) accessi WLR, mentre nella tabella 2.20 oltre alle prime tre tipologie considerate,sono incluse le linee DSL bitstream e gli accessi “Shared Access”.90

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