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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Nel corso del 2011 l’attività del BEREC ha riguardato anche un’ampia ricognizione alivello europeo – supportata dalla Commissione – sulle pratiche di traffic managementesistenti. L’attività ha coinvolto oltre 400 operatori, ed ha incontrato ampia partecipazioneda parte degli altri stakeholder, che hanno contribuito a rappresentareun quadro molto variegato di tecniche e pratiche commerciali in uso nei diversi mercatinazionali. Le più diffuse sono le misure di blocco e/o throttling del traffico P2P, surete sia fissa che mobile, nonché il blocco dei servizi VoIP (soprattutto su rete mobilee di solito in base a specifiche previsioni contrattuali). Le principali giustificazionidel ricorso a queste pratiche, addotte dagli operatori, riguardano la sicurezza e l’integritàdella rete (per esempio, limitare lo spamming), sebbene molte delle pratichedescritte vengono definite come “tecniche di gestione del congestionamento”: inrelazione ai problemi di capacità delle reti, comunque, la maggior parte degli operatoriutilizza un approccio “agnostico” rispetto alle applicazioni colpite (active buffering),mentre altri utilizzano tecniche selettive di specifiche applicazioni, per esempioper limitare il video streaming. In molti casi, gli operatori fissi offrono contemporaneamenteservizi di rete managed, per la fornitura di servizi specializzati, e serviziunmanaged per la fornitura in best effort degli altri servizi. Tra gli operatori mobili, viè un’ampia varietà di tecniche di gestione della banda che si fondano su tetti massimidi utilizzo per il traffico dati (data caps) e clausole di fair use che, tuttavia, rientranosolo parzialmente nel concetto di traffic management, in quanto non presuppongonodiscriminazioni del traffico.Tra i regolatori nazionali, merita rilievo l’autorità britannica Ofcom che, nel novembre2011 ha reso noto il proprio orientamento in tema di net neutrality pubblicando il rapportoOfcom’s approach to net neutrality. Richiamando espressamente le conclusionidel BEREC, Ofcom concorda sull’importanza di un’ampia informazione per i consumatori,sia sulle condizioni tecniche di gestione delle reti, sia sull’adozione di misure diblocco / differenziazione, quale precondizione alla piena realizzazione della concorrenzanei mercati interessati. In tale ottica, Ofcom ritiene preferibile l’approccio fondatosulla cooperazione con gli ISP che, nel mercato britannico hanno contribuito a dimostrarei vantaggi legati all’autoregolamentazione, pubblicando – tra l’altro – una tabellacon gli indicatori chiave per la valutazione e la comparazione delle offerte sul pianodelle pratiche di traffic management adottate, già a partire da luglio 2011 (Key FactsIndicator). Ciò non esclude, tuttavia, un ruolo per il regolatore, chiamato a indicareopportuni criteri e modalità di garanzia della trasparenza. Sul piano della tutela dellaconcorrenza e degli utenti, il documento sottolinea altresì l’importanza, in questa fase,di un’attività di indagine volta a identificare le condizioni operative affinché i servizimanaged e quelli forniti in modalità best effort coesistano, in quanto entrambi presentanoeffetti positivi sui mercati. In particolare, l’imposizione di livelli minimi di QoS neiconfronti di tutti gli operatori dovrebbe essere presa in considerazione solo a seguito diun accertamento volto a dimostrare che le “prioritarizzazioni” del traffico compromettonola fruizione dei servizi best effort, in quanto limitano eccessivamente la capacitàdi banda disponibile. Analogamente, pur riconoscendo l’opportunità di scoraggiare lemisure di blocco tra servizi succedanei, nonché le discriminazioni poste in essere dagliISP a danno dei servizi concorrenti, Ofcom appare preferire un atteggiamento di cautela,in cui il regolatore si limiti, per il momento, a monitorare l’evoluzione del mercato,in quanto il libero gioco della concorrenza potrebbe da solo rivelarsi sufficiente alfine di neutralizzare i potenziali effetti negativi di suddette pratiche.Rilevanti sviluppi si registrano anche da parte del regolatore francese ARCEP, cui il Parlamentoaveva commissionato un rapporto nel marzo 2011. Anche in questo caso, confermandouna tendenza generale a spostare il dibattito su questioni specifiche, l’ambitodi indagine è stato perimetrato intorno ai temi di approfondimento indicati dalBEREC: trasparenza, qualità del servizio, interconnessione IP e gestione del traffico.62

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