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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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3. Gli interventi dell’AutoritàIl mercato della telefonia fissa merita peraltro una specifica menzione. Mentre irisultati conseguiti rappresentano un considerevole ridimensionamento delle “barriereall’uscita”, permangono alcune criticità in relazione alle “barriere all’ingresso”: ilcontributo medio di attivazione per una nuova linea si aggira, infatti, al netto di eventualipromozioni, sui 66,00 euro. Come evidenziato nella Tabella 3.40, la forbice piùalta tra costo di recesso e costo di attivazione è quella presente nell’offerta di TelecomItalia, la quale prvede un contributo di attivazione pari a 96,00 euro contro costi direcesso nulli nella maggior parte delle offerte proposte e comunque per tutte quellemantenute in vigore per oltre un anno. Per quanto riguarda gli operatori alternativi, adesempio, Wind prevede un costo per il passaggio verso altro operatore di 35,00 euro,mentre un utente che vuole attivare una nuova linea potrebbe trovarsi a pagare l’importodi 60,00 euro.Tabella 3.40. Costi per l’attivazione e per il passaggio ad altro operatore dei principali fornitoridi servizi di telefonia fissaOperatore Costo per Costo per ill’attivazionepassaggio ad altro(euro)operatore (euro)Tiscali 60,00 43,20Telecom Italia 96,00 48,00Fastweb 70,00 55,20Teletu 48,00 40,00Infostrada 60,00 35,00media 66,80 44,28Fonte: AutoritàIn definitiva, mentre l’azione di vigilanza dell’Autorità ha consentito di conseguireuna cospicua diminuzione degli switching cost a carico dell’utente nel caso in cuivoglia cambiare fornitore, questa riduzione ha avuto effetti sulla sola fase di recessodal contratto stipulato con il donating, mentre ancora alti restano i costi di attivazionerichiesti dal recipient. Al netto di eventuali promozioni, risulta oggi più economicolasciare un operatore che aderire all’offerta di un altro operatore.Contestualmente alle istruttorie di cui sopra, la Direzione ha concluso l’analisidi oltre 2.000 segnalazioni degli utenti per mancato rispetto della legge n.40/2007 in materia di costi di recesso, obbligando gli operatori di telefonia siafissa che mobile a ricalcolare gli addebiti e le fatturazioni inviate agli utenti ed apredisporre i dovuti storni e/o rimborsi per un importo totale restituito ai consumatoripari a oltre un milione e centomila euro. L’attività di vigilanza e controlloha riguardato, in particolare, tre dei quattro maggiori operatori mobili infrastrutturati– H3G s.p.a., Wind Telecomunicazioni s.p.a. e Vodafone N.V. – che sonostati oggetto del 93,7% delle segnalazioni ricevute (circa 1.787 segnalazioninegli ultimi 3 anni): l’importo medio restituito, in relazione ai tre operatori inparola, è stato di 621,21 euro per ciascun utente segnalante. Gli esiti delle istruttorieaperte per le segnalazioni ai quattro operatori mobili infrastrutturati sonoriportati nella Tabella 3.41.345

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