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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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1. L’ecosistema digitalezione tra questi tre grandi gruppi di player, integrando dunque la nota sintesi Telco vsOTT e pervenendo al trinomio Telco vs OTT vs broadcaster.In particolare, le imprese tradizionali del settore delle comunicazioni elettronicheindividuano un elemento di ostacolo all’investimento nelle nuove reti nell’attuale spostamentodell’asse della competizione tra il complesso degli operatori di reti da unaparte e i fornitori di servizi over-the-top dall’altra. Un discorso analogo è proposto dalleimprese operanti nel settore audiovisivo, nella misura in cui la produzione di programmie opere di qualità e di contenuti innovativi presuppone la necessità di una congruamonetizzazione degli investimenti. In altri termini, nell’attuale fase non è escluso unoscenario in cui la tendenza a un disallineamento tra il flusso dei ricavi, dei volumi di trafficoe degli investimenti nell’ecosistema digitale possa costituire un freno allo sviluppodi un mercato dei servizi digitali.D’altra parte, i fornitori di servizi, contenuti e applicazioni sottolineano come leinfrastrutture di rete siano un veicolo di accesso alle informazioni rese disponibili daicontent provider e il fatto che i ricavi degli ISP ricevono un impulso positivo dai loro contenuti,in termini di incremento della domanda di servizi offerti dagli operatori di telecomunicazione,con particolare riguardo all’accesso alle reti in banda larga.Le prospettive di crescita legate allo sviluppo di nuovi mercati dei servizi e delleapplicazioni nell’economia digitale sono, in ogni caso, incoraggianti, in virtù dei crescentivolumi di traffico generato dagli utenti della rete e, al tempo stesso, dalla crescentedomanda di capacità di banda.Nell’agone commerciale, ciascun player dispone di asset rilevanti su cui far levanel processo concorrenziale. I punti di forza delle imprese di telecomunicazione sonoriconducibili innanzitutto nella gestione diretta delle reti di accesso e trasporto delsegnale e, ancora, nella presenza di una rete commerciale diffusa sul territorio, nellegame diretto con i clienti e nell’ampia customer base. Sul versante dei broadcaster edegli editori, la qualità dei contenuti, l’expertise nella produzione di programmi e i rapportiintessuti con il settore dei produttori di contenuti creativi, nonché gli avanzatisistemi di gestione della pubblicità e delle sponsorizzazioni, attraverso le concessionarie,rappresentano alcuni dei fattori strategici che possono essere utilizzati nel nuovocontesto concorrenziale. In ordine alle internet company, esse traggono la loro forzacommerciale, seguendo l’analisi proposta da Evans (2005) e Ballon (2009), dalla capacitàdi sviluppare piattaforme, rese disponibili su scala internazionale, in grado di facilitarequattro ordini di attività: genericamente, l’incontro tra diverse categorie di utenti(match-makers), oppure più in dettaglio tra inserzionisti pubblicitari e consumatori(audience-makers), tra venditori e compratori (transaction-based businesses) e traimprese diverse operanti nel mercato dei servizi intermedi (shared input platforms).Gli elementi di forza derivano da due elementi principali, ossia la disponibilità di avanzatisistemi software e hardware e l’aggregazione di un’ingente quantità di potenzialiclienti.Ciò comporta l’esigenza di nuovi modelli di business, in grado di creare valoreintorno alla fornitura di accesso a internet e di assicurare adeguata remunerazione aglioperatori infrastrutturati in corrispondenza di incrementi nei volumi di traffico generati;in analogia, i broadcaster e, più in generale, il comparto editoriale necessita di adattarsial nuovo contesto concorrenziale, contraddistinto da una pluralità di piattaformetrasmissive. Possibili soluzioni sono rinvenibili nell’evoluzione dei modelli tariffari, nell’innovazioneconnessa alla possibilità di differenziazione nei livelli prestazionali e, nonultima, nella possibilità di addivenire ad accordi commerciali con i nuovi attori dell’eco-29

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