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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Si assiste, in questo quadro, al dispiegamento di un processo virtuoso connettività-contenuti.La produzione di nuovi contenuti promuove l’installazione di reti di nuovagenerazione e, in termini generali, ne giustifica la realizzazione sotto il profilo economico,tecnico e sociale. La maggiore disponibilità di capacità resa disponibile dall’installazionedi reti a banda larga e ultra larga in postazione fissa (su supporti in fibra otticaoppure in rame, attraverso l’upgrade delle reti ADSL) e in mobilità (con l’estensionedella copertura e il potenziamento delle reti HSPA, e soprattutto l’avvento delle retiLTE), a sua volta, favorisce la fruizione dei contenuti multimediali. La produzione diapparati hardware e software con prestazioni e funzionalità sempre più avanzateaccompagna il processo in esame. Le trasformazioni in corso consentiranno incrementidi efficienza, soprattutto in assenza di ostacoli di natura tecnologica e di mercato postiin essere a danno della collettività.Allo stesso tempo, l’ampliamento del settore, in termini di ricavi e di volumi, unitamenteal fatto che i diversi comparti – telecomunicazioni, televisione e media, internet– mostrano una sempre maggiore correlazione, impongono un processo di riallocazionedelle risorse economiche all’interno dell’ecosistema digitale. Difatti, le abitudinidi consumo dei servizi digitali da parte degli utenti finali – siano essi individui efamiglie, oppure imprese e amministrazioni pubbliche che li utilizzano come serviziintermedi – risultano modificati in ragione dell’ampia gamma di scelta e dei nuovi bisognidi comunicazione, informazione e intrattenimento. Ciò modifica il valore relativodei diversi servizi digitali e si riverbera nei rapporti che intercorrono tra i diversi agentidella catena del valore.Le imprese di telecomunicazione forniscono i servizi di accesso a internet e possonoarricchire il portafogli di servizi offerti agli utenti finali in virtù dell’ampliamentodel perimetro delle attività consentito dall’ecosistema digitale; in parallelo, sostengonomaggiori costi per la manutenzione e l’upgrade delle infrastrutture rese necessariedalla crescita dei volumi di traffico derivanti dagli incrementi registrati nella domandadi connettività.I broadcaster e, in generale, gli editori televisivi, del cinema e della carta stampata,nonché gli autori di opere creative trovano nell’ecosistema digitale un’opportunitàper promuovere attività economiche e raggiungere, con nuovi mezzi e forme innovative,gli utenti finali. Allo stesso tempo, la digitalizzazione dei contenuti riserva loroalcuni rischi, in quanto l’offerta di video, dati e audio cresce a dismisura, anche in virtùdei bassi costi di produzione (e riproduzione) dei contenuti, mettendo in discussione leposizioni pre-costituite.Le grandi piattaforme internet-based, che poggiano le proprie strutture su avanzatisistemi software (a partire dagli algoritmi di ricerca) e rapporti diretti con i consumatori,d’altro canto, rappresentano le imprese che, allo stato attuale, mostrano unamaggiore capacità di attirare nuove risorse verso l’ecosistema digitale. Gli OTT (ossiaimprese prive di una propria infrastruttura e che in tal senso agiscono al di sopra dellereti, da cui over-the-top) forniscono, attraverso le reti IP, servizi, contenuti e applicazionidi tipo rich media, basati sulla forte presenza di contenuti audiovisivi e traggonoricavo, in prevalenza, dalla vendita di contenuti e servizi agli utenti finali (ad esempionel caso di Apple e del suo iTunes) e di spazi pubblicitari, come nel caso di Google eFacebook.In questo quadro, i broadcaster e gli editori tradizionali, gli operatori di telecomunicazionee gli over-the-top competono tra loro nella fornitura di diversi servizi e semprepiù, come già sottolineato da diversi esperti, si configura uno scenario di competi-28

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