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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Distinguendo i ricavi per area geografica, si conferma la predominanza del mercatonordamericano, che rappresenta quasi il 40% dei ricavi mondiali complessivi, seguitodal continente europeo e quello asiatico. Dal 2010 al 2011, l’aumento percentualepiù consistente, per quanto riguarda i ricavi complessivi derivanti dal settore audiovisivo,è stato registrato in America Latina, con +15%, seguito da Africa-Medio Orientee Asia, entrambi con +7%. Dunque, come nei precedenti anni, l’analisi delle fontidi reddito mostra ricavi complessivi maggiori in Nord America ed Europa, ma incrementipiù alti, nel passaggio dal 2010 al 2011, nelle aree mondiali contrassegnate daricavi minori. Un’analisi che tiene conto non solo dell’area geografica, ma anche dellatipologia di ricavo (vedi Tabella 1.5), conferma che il trend è quello di un aumentomaggiore degli introiti da abbonamento (a eccezione degli Stati Uniti e del Canada),ma al contempo si registra un’estrema variabilità da un’area all’altra: ad esempio, nell’areasudamericana e in quella MEA (Middle East – Africa), i ricavi da canone risultanostabili, mentre sono in crescita in Asia-Pacifico e in Europa. In America i ricavi dellapay-tv risultano notevolmente cresciuti nel sud del continente (+27%) e solo marginalmente(+2%) nel nord del paese. La pubblicità è cresciuta di quasi il 5% a livellomondiale, con gli estremi rappresentati dall’Europa (meno del 4%) e Asia-Pacifico (piùdel 6%).Tabella 1.5. I servizi tv nel mondo – Ricavi per area e fonte di reddito (2011)MEA Asia America Nord Europa MondoPacifico latina AmericaAbbonamenti 15,2% 9,8% 27,2% 2,5% 5,8% 6,8%Pubblicità 6,1% 6,1% 4,1% 3,9% 3,6% 4,6%Canone 0,0% 3,4% 0,0% 2,0% 1,8% 2,3%Fonte: elaborazioni dell’Autorità su dati IdateAltro aspetto da considerare è la differenziazione degli utenti in base alle diverse piattaformeutilizzate. A livello mondiale il traffico delle utenze si concentra soprattuttosul cavo (37%) e sulla piattaforma analogica terrestre (complessivamente oltre il60%), seguiti dal satellite (22%), mentre il digitale terrestre e la IPTV presentanoancora una quota minoritaria (circa il 12% in maniera congiunta). Tuttavia, un fenomenoda rimarcare è la progressiva sostituzione, in tutte le aree considerate, dellatelevisione terrestre in tecnica analogica con quella digitale (vedi Tabella 1.6). A livellomondiale, il DTT, come pure la tv via cavo, registrano un aumento delle famigliedotate di apparecchi televisivi di oltre un decimo (rispettivamente +12% e +10%).L’incremento relativamente maggiore lo fa segnare però la IPTV, che vede crescere ilsuo bacino di utenza di circa il 30%. Tale piattaforma è cresciuta particolarmente inAfrica e Medio Oriente (+84%). In Asia-Pacifico invece è stata significativa la crescitadella televisione satellitare (+17%), mentre in America latina le utenze del digitaleterrestre sono aumentate di oltre un quarto (+25%). Infine, Nord America e Europasono le uniche due aree che hanno visto contrarsi il numero di TV household viacavo (rispettivamente -2% e -1%).26

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