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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Una volta verificata la sussistenza di tali requisiti, l’Autorità è chiamata a valutarel’istanza di deroga, tenendo conto, tra l’altro, della tipologia del programma televisivo,del pubblico di riferimento, della linea editoriale e della sua coerenza con l’effettiva programmazione,della tipologia dell’offerta in chiaro o a pagamento, dell’effettiva disponibilitàdi prodotto compatibile con la linea editoriale del programma. Tali criteri sonostati altresì richiamati dalla sentenza n. 4509/2009 del Consiglio di Stato, Sez. VI,secondo la quale l’impossibilità di reperimento sul mercato di opere di produzione europearelative ad un determinato genere di programmazione costituisce elemento idoneoa giustificare una deroga. L’Autorità ha tenuto debitamente in considerazione leindicazioni fornite dal Consiglio di Stato, predispondendo la realizzazione, laddoverivelatosi opportuno per un’adeguata valutazione delle istanze di deroga, di appositeindagini informative, atte a verificare la disponibilità di determinati prodotti sul mercatoaudiovisivo europeo.Nel periodo di riferimento sono state concesse due deroghe dall’obbligo di programmazionedi opere europee specificatamente dedicate ai minori, per i quali l’eventualeinvestimento nelle stesse avrebbe dunque comportato una dispersione dellerisorse finanziarie impiegate per l’approvvigionamento dei programmi essenziali alraggiungimento degli obiettivi di ascolto programmati e della conseguente raccoltapubblicitaria. Con riferimento alle opere europee e di produttori indipendenti europei,invece, è stata accordata una deroga per un palinsesto fortemente specializzato in ungenere non reperibile presso i produttori europei.3.2.2.7. Gli indici di ascolto e di diffusione dei mezzi dicomunicazione e la pubblicazione e la diffusionedei sondaggiGli indici di ascolto e di diffusioneL’esplosione dei nuovi media, in atto da alcuni anni, ha causato una grande frammentazionedelle audience, con un aumento esponenziale dei prodotti offerti. La crescente“familiarizzazione” degli utenti all’uso e consumo dei prodotti mediali ha generato,al contempo, audience più partecipative rispetto al passato. Esse sono connotateda una maggiore creatività e coinvolgimento, tanto da essere protagoniste di dinamichedi “resistenza” o “cooperazione” con i prodotti mediali e con le stesse impreseche li generano e distribuiscono. Importanti trasformazioni sono avvenute nelle strategiemesse in atto dai fornitori di contenuti. Per questi, l’ampliamento dell’offerta haconsentito di competere e giocare su tavoli diversi, potendo, infatti, uno stesso contenutoessere declinato su più piattaforme. La diffusione in rete degli user generated content,la “crossmedialità” dei prodotti e la possibilità di fruirli attraverso piattaforme edevice diversi ha comportato un aumento delle problematicità della misurazione degliascolti attraverso le modalità tradizionali. Gli istituti di rilevazione devono far fronte aicambiamenti operando un generale ripensamento delle tecnologie adottate. Tutto ciòha dato origine a una competizione tra testate dello stesso settore, nonché tra mezzidiversi o, nel caso di uno stesso medium, tra differenti modalità trasmissive.Alla luce di questo scenario, l’attività di vigilanza in materia di indici di ascolto deimezzi di comunicazione da parte dell’Autorità ha dovuto necessariamente riguardarei continui sviluppi metodologici.262

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