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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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3. Gli interventi dell’AutoritàL’istanza di revisione degli artt. 8 e 30 della delibera n. 74/10/CIR, relativa allerisorse di numerazione dedicate ai servizi mobili, proposta da H3G, Telecom Italia,Vodafone, Wind e Noverca, posta anch’essa in consultazione, è stata accolta solo inparte. Sono state modificate, infatti, le disposizione del Piano relative ai codici di routingnumber nel senso di lasciare immutati i codici in decade 3 già assegnati di lunghezzatre cifre e provvedendo al rilascio dei nuovi codici, sempre a tre cifre, in decade 7.Tale decisione appare rispondere all’esigenza più pressante rappresentata dagli istanti,ossia di ridurre drasticamente gli impatti implementativi delle innovazioni relativealle numerazioni e ai codici per servizi mobili e personali apportate dal Piano di numerazioneapprovato con la delibera n. 74/10/CIR.Oltre alla citata attività di regolamentazione, di cui peraltro si è riferito solo pergrandi linee, l’Autorità, nell’ambito dei propri compiti di vigilanza, in particolare, haseguito con attenzione la transizione dei servizi dalla numerazione interna di rete aquella pubblica per i quali sono stati avviati e conclusi due procedimenti sanzionatoridi cui sarà riferito più dettagliatamente nel paragrafo 3.1.4.Misure per l’utilizzo delle bande di frequenza radiomobiliNel corso del periodo di riferimento è proseguita l’attività dell’Autorità concernentela disciplina dell’utilizzo delle bande di frequenze per sistemi radiomobili e in tale contestoanche i provvedimenti approvati dall’Autorità all’inizio del 2011 hanno trovato laloro piena attuazione ed espletato gli effetti attesi, in particolare per quanto riguardale frequenze del cosiddetto “dividendo digitale” e delle ulteriori risorse frequenziali, chel’Autorità aveva da tempo richiesto che fossero rese disponibili per i servizi di comunicazioneelettronica. Sulla base delle regole individuate dall’Autorità, nel mese di settembre2011, è stata infatti espletata dal Ministero dello sviluppo economico un’astamultifrequenze, il cui esito, per la competizione mostrata dai partecipanti e gli incassiottenuti, può considerarsi estremamente positivo e ai massimi livelli europei.Dopo l’entrata in vigore della legge 13 dicembre 2010, n. 220, recante “Disposizioniper la formazione del bilancio <strong>annuale</strong> e pluriennale dello Stato (legge di stabilita2011)”, infatti, l’Autorità aveva approvato, a seguito di consultazione pubblica indetta conla delibera n. 282/11/CONS e integrata con la delibera n. 370/11/CONS, il provvedimentoche definiva le procedure per l’assegnazione delle frequenze del digital dividend televisivo(a 800 MHz) e delle altre frequenze disponibili (a 1.800, 2.000 e 2.600 MHz) persistemi mobili a larga banda. Il provvedimento ha definito le regole della più importanteasta delle frequenze effettuata negli ultimi anni in Italia per i sistemi mobili.Con la delibera in parola, l’Autorità aveva stabilito un valore di partenza per la garache poteva essere anche superiore all’obiettivo di un incasso di 2,4 miliardi di euro indicatodalla Legge di stabilità, precisamente fino a 3,1 miliardi, elevabile poi all’esito dell’asta.Oltre a ciò, il provvedimento ha previsto norme di sistema a beneficio di tutto ilsettore delle comunicazioni mobili. In particolare, ha dettato le linee guida per procedereal refarming della banda a 1.800 MHz, oggi usata per il GSM, verso le più modernetecnologie a larga banda quali LTE e Wimax, ed è stata data la possibilità agli operatoridi prorogare le licenze esistenti a 900, 1.800 e 2.100 MHz ai fini di una razionalizzazionedel comparto radiomobile. Il provvedimento ha introdotto, inoltre, importantiobblighi di copertura ai fini della riduzione del digital divide, nonché numerosedisposizioni che vanno nella direzione dell’uso efficiente e flessibile delle risorse frequenziali,con la possibilità di leasing dello spettro, offerte wholesale e condivisione215

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