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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>cazione del principio della ladder of investment); ii) il riconoscimento delle differenzenelle condizioni concorrenziali esistenti tra le differenti aree geografiche del Paese; iii)la remunerazione del rischio di investimento (mediante un risk premium), aspetto cheappare ancora più critico nell’attuale contesto di stagnazione sia macroeconomico siasettoriale; iv) la promozione delle iniziative di coinvestimento e ripartizione del rischioimprenditoriale fra gli operatori.La strategia regolamentare seguita dall’Autorità mira a favorire – nel medio periodo– la competizione basata sulle infrastrutture e a garantire – nell’immediato – lo sviluppodi offerte di servizi in fibra da parte di più operatori. In particolare, la delibera n.1/12/CONS prevede una combinazione di rimedi attivi e passivi volti a garantire il livellopiù alto possibile di apertura della rete indipendentemente dalle scelte dell’operatoreincumbent circa la tecnologia e l’architettura di rete (soluzioni punto-punto, puntomultipuntoo miste). In virtù di tale disciplina regolamentare, gli operatori che competonocon Telecom Italia nel mercato finale hanno la possibilità di scegliere fra diversesoluzioni all’ingrosso a seconda del livello di infrastrutturazione e dei programmi diinvestimento e sviluppo prescelti.I servizi di accesso all’ingrosso di tipo passivo (o fisico)La regolamentazione così definita impone in capo a Telecom Italia la fornitura deiservizi di tipo passivo di accesso alle infrastrutture di posa, alla fibra spenta e al segmentodi terminazione, nonché la fornitura del servizio di accesso disaggregato allarete in fibra di Telecom Italia nella modalità dell’unbundling della fibra a livello di centralelocale, laddove ciò risulti tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile,alla luce dell’effettivo sviluppo del mercato e delle infrastrutture. Allo stato attuale,infatti, la tecnologia non consente – sempre e comunque – la fornitura di un servizio diunbundling della rete in fibra esattamente analogo a quello fornito sulla rete in rame.Questo vale in particolar modo per le reti di tipo punto-multipunto, che risultanosostanzialmente incompatibili con l’unbundling almeno fino a quando non sarannoconsolidate le tecnologie Wavelength Division Multiplexing (WDM).Pertanto, considerata la necessità di preservare la libertà nelle scelte imprenditorialidegli operatori, la delibera ha previsto, in aggiunta agli obblighi sopra menzionati, unanuova modalità di fornitura dell’accesso disaggregato a livello di centrale locale, il c.d. servizioend to end. Esso consente agli operatori alternativi di avere accesso alla rete in fibragià allo stato attuale, a prescindere dall’architettura e dalla topologia di rete utilizzata daTelecom Italia. In estrema sintesi, il servizio end to end consiste nella fornitura congiuntae coordinata di tutti i servizi passivi necessari a garantire all’operatore alternativo l’offertadi un servizio di connettività a banda ultra larga al cliente finale.In merito ai prezzi dei servizi passivi, il provvedimento ha stabilito che questi devonoessere orientati al costo e determinati in base alla metodologia dei costi incrementalidi lungo periodo di tipo bottom-up (BU-LRIC), con il riconoscimento di un premiodi rischio per le infrastrutture di nuova realizzazione.I servizi di accesso all’ingrosso di tipo attivo (o virtuale)La delibera n. 1/12/CONS prevede anche un insieme di rimedi che consistono nellafornitura dei servizi attivi di accesso bitstream su rete in fibra, offerti a diversi livelli di194

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