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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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2. Il settore delle comunicazioni in ItaliaIn Italia, dalle evidenze emerge innanzitutto che il dato di diffusione della testatanon ha trovato riscontro nella distribuzione di queste risorse, come si evince chiaramentenella Figura 2.29. Infatti, a fronte dell’esistenza di una fragia di editori di quotidianicon elevata diffusione e scarso ricorso ai contributi (cd. Zona di Mercato), vi è unapletora di soggetti con scarsa diffusione presso il pubblico ed un ingente ammontare diprovvidenze ricevute (Zona sussidiata). In sostanza, mentre i soggetti che editanotestate di successo riescono a stare sul mercato e a diffondere i propri prodotti pressoil pubblico senza ricorso (o con scarso ricorso) ai contributi, vi sono moltissimi soggettiche ricevono ingenti finanziamenti pubblici senza trovare alcun riscontro delle lorotestate presso i cittadini. Ciò assume particolare rilievo se si considera tale misura inprospettiva storica.Figura 2.29. Provvidenze percepite e diffusione della testata350.000.000300.000.000ZONA MERCATO250.000.000200.000.000ZONA MISTA150.000.000100.000.00050.000.000ZONA SUSSIDIATA0– 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000 7.000.000Fonte: elaborazioni dell’Autorità su dati aziendaliPeraltro, l’indicazione che si tratti di una distorsione rilevante delle dinamiche dimercato è confermata dalla Figura 2.30, in cui si rileva che più del 60% dei quotidianiriceve contributi pubblici (peraltro analizzando, come descritto in precedenza, soloquelli diretti, cfr. par. 2.2); il dato che appare ancora più preoccupante è che circa metàdelle imprese percepisce contributi superiori al 20% del proprio fatturato e solo pocomeno del 30% ne percepisce in quota superiore al 50%, con punte di società che arrivanoall’80% dei ricavi da attività tipica derivanti da tale posta.147

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