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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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2. Il settore delle comunicazioni in Italiapotenza, il superamento di alcuni limiti strutturali del settore quali, ad esempio, lanecessità di una diffusione capillare della stampa cartacea a fronte delle problematiche,più volte evidenziate e tuttora attuali, connesse alla distribuzione di tali prodotti66 , e il raggiungimento di target più giovani, tuttora esclusi dalla lettura delle testatecartacee.Con riferimento al settore nel suo complesso, esso nel 2010 ha registrato una fortecontrazione, mostrando timidi segnali di ripresa all’inizio del 2011, nuovamente aggravatisinel corso dell’anno, e ha concluso il periodo in perdita, attestandosi su livelli dipoco inferiori al 2010 (-1,4%), solo grazie all’andamento estremamente positivo dell’editoriaelettronica (cfr. Tabella 2.53).Tabella 2.53. Editoria – Ricavi complessivi 67IncidenzaΔRicavi (Mln. euro)sul totale2011/20102010 2011*** (2011)Editoria quotidiana* 2.953,93 2.896,49 -1,9% 43,4%Editoria periodica* 3.409,15 3.274,33 -4,0% 49,1%Editoria elettronica** 403,37 501,73 24,4% 7,5%Totale 6.766,45 6.672,55 -1,4% 100,0%* Il dato include anche il valore dei collaterali non librari o fonografici, i quali non rientrano nellavalorizzazione del SIC.** Il dato è comprensivo dei ricavi derivanti dalla vendita di prodotti e servizi editoriali on line, edalla pubblicità on line dell’editoria, esclusa l’editoria annuaristica.*** Valori stimati.Fonte: elaborazioni dell’Autorità su dati aziendaliNel 2011, i ricavi complessivi del settore ammontano a circa 6,7 miliardi dieuro, mostrando una contrazione rispetto all’anno precedente, che ha riguardatosia l’editoria quotidiana (-1,9%), sia quella periodica (-4%). A fronte di tali contrazioni,l’editoria elettronica ha compensato parzialmente con un incremento del 24%rispetto al valore assoluto, di poco superiore a 400 milioni di euro, registrato nel2010 68 .Il dato maggiormente indicativo delle trasformazioni avvenute nell’intero settoreeditoriale è stato rappresentato dall’arretramento dell’incidenza dell’editoria quotidia-66 Cfr., Agcm, IC35 – Indagine conoscitiva riguardante il settore dell’editoria quotidiana, periodicae multimediale, provvedimento di chiusura della II parte del 23 settembre 2009. In tal senso,ad esempio, “[l]a distribuzione tradizionale della stampa risulta essere, in particolare, l’ambitomaggiormente bisognoso di una revisione, dal momento che le forme alternative di diffusionedell’informazione ridimensionano la rilevanza economica della distribuzione fisica e che la tuteladel pluralismo, cui è riconducibile gran parte delle restrizioni che attualmente vincolano l’attivitàdistributiva, rischia di non raggiungere appieno il suo obiettivo” (pag. 49, § 209).67 Si ricorda che i dati si riferiscono al complesso del settore editoriale (e non ad un campionedei principali operatori) e ricalcano la metodologia della valorizzazione delle dimensioni economichedel Settore Integrato delle Comunicazioni (cfr. delibera n. 126/11/CONS). Tale avvertenzavale per tutte le tabelle del presente paragrafo.68 Al riguardo si precisa che, rispetto allo scorso anno, il dato relativo all’editoria elettronicanon comprende il valore dell’editoria annuaristica on line. I valori non sono quindi direttamenteconfrontabili con quelli degli anni precedenti.135

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