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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Nel 2011, il mezzo radiofonico ha conosciuto, in particolare nel primo trimestre,una decisa contrazione dei ricavi pubblicitari. Tale contrazione è apparsa in parte imputabilead uno shock esogeno quale quello dovuto alla citata cessazione (appunto a fine2010) della rilevazione degli ascolti radiofonici da parte di Audiradio, ma anche un piùgenerale susseguirsi di eventi macro-economici che hanno influito in modo determinantesulla decisione di spesa in comunicazione delle aziende. L’andamento registratonon solo è apparso in controtendenza rispetto alle performance del mezzo degli ultimianni, ma ha coinvolto la radio anche in maniera superiore rispetto all’andamentocomplessivo del settore. Infatti, se si procede ad un’analisi dinamica del valore del mercatonegli ultimi sei anni precedenti il 2011, si osserva che, i ricavi da pubblicità dal2005 al 2008 hanno sempre registrato un andamento positivo, mentre nel 2009 si èassistito ad una lieve contrazione. Infatti, i ricavi derivanti dalla raccolta sono cresciutidal 2005 al 2008 del 34,4%, mentre tra il 2008 e il 2009, gli stessi si sono ridotti del3,4%. Nel 2010, il fatturato pubblicitario ha invece conosciuto nuovamente un andamentopositivo, con un incremento del 4,3% rispetto all’anno precedente. Nel corsodell’ultimo anno, invece, il valore della pubblicità radiofonica si è ridotto di oltre il 6%.In particolare, la ripartizione delle risorse illustrata nella Tabella 2.51 vede unavariazione poco significativa dei ricavi derivanti dal canone (+1,4%), a fronte dellaforte riduzione del fatturato pubblicitario, che continua comunque a rappresentare digran lunga la principale risorsa del settore (circa 80%). Complessivamente il mercatoradiofonico si è quindi contratto di oltre il 5%.Tabella 2.51. Ricavi complessivi della radio suddivisi per tipologiaIncidenzaΔRicavi (Mln. euro)sul totale2011/20102010 2011* (2011)Canone** 99,27 100,62 1,4% 14,2%Pubblicità 598,92 559,55 -6,6% 79,1%Provvidenze e convenzioni 47,51 47,51 0,0% 6,7%Totale 745,70 707,69 -5,1% 100,0%* Valori stimati.** Allo scopo di pervenire ad una corretta imputazione della quota di canone da attribuire all’attivitàtelevisiva, si è tenuto conto dello schema di contabilità separata della RAI, riferito all’esercizio2010, e dei relativi aggregati contabili: il canone da attribuire alla diffusione televisiva è stato calcolatoapplicando al valore totale una percentuale pari alla quota di costi diretti attribuiti a tale attivitàsul totale dei costi diretti imputati al servizio pubblico (c.d. aggregato A della contabilità regolatoria).Fonte: elaborazioni dell’Autorità su dati aziendaliQuanto alla struttura del settore, illustrata nella Tabella 2.52, si rileva che, nel2011, i primi cinque operatori detengono complessivamente oltre la metà delle risorsetotali. Tuttavia, come si evince anche dal valore dell’indice di concentrazione HHI(909 punti), tale struttura si presenta sostanzialmente concorrenziale. Il principaleoperatore è RAI che raccoglie, grazie in particolare al finanziamento delle attività di serviziopubblico tramite canone, il 22% circa delle risorse pubblicitarie, seguono il GruppoL’Espresso, con una quota di mercato di poco inferiore al 13% e il Gruppo Finelco conil 10,4%. Le emittenti radiofoniche indipendenti, RTL e RDS, detengono invece unaquota pari a circa il 7%. Vi sono poi altri operatori che presentano quote marginali, aldi sotto del 5%, cui si affiancano altri soggetti a carattere prevalentemente locale.132

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