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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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<strong>Relazione</strong> <strong>annuale</strong> sull’attività svolta e sui programmi di lavoro <strong>2012</strong>Allo stato attuale, il livello di concentrazione del mercato della televisione a pagamento,misurato attraverso l’indice Herfindahl Hirschman (HHI), risulta ancora estremamenteelevato (superiore ai 6.000 punti), anche se, negli ultimi due anni, si èapprezzata una diminuzione di circa 700 punti.In definitiva, i mercati televisivi continuano quindi a essere caratterizzati dallemedesime problematiche già riscontrate negli anni passati: nel mercato della televisionegratuita e nel mercato della televisione a pagamento stentano ad affermarsinuovi soggetti, mentre quelli già operanti, sebbene vedano la propria attività in crescita,faticano a raggiungere le posizioni consolidate degli operatori storici. In generale,entrambi i mercati appaiono caratterizzati da una certa vischiosità (anche dal punto divista dei prezzi) e anche i mutamenti tecnologici e di mercato in atto, di cui si è datoconto in precedenza, ancora non risultano in grado di incidere significativamente sull’assettodescritto. A ciò si aggiunga che gli interventi diretti (ed indiretti) statali (v.supra) non appaiono aver contribuito a promuovere un assetto più concorrenziale epluralista, né rispondono a logiche di efficienza allocativa e dinamica.2.2.2. La radioNel 2011, il settore radiofonico ha scontato l’assenza di un sistema ufficiale di rilevazionedell’andamento degli ascolti radiofonici, a seguito della messa in liquidazionedi Audiradio e della sospensione della pubblicazione dei dati di ascolto da parte dellasocietà stessa.Come già rilevato più volte, la mancata disponibilità di un’indagine ufficiale chepossa orientare le scelte di investimento degli operatori e quelle di programmazionedelle emittenti è suscettibile di incidere notevolmente sui meccanismi competitivi cheregolano i flussi di investimenti pubblicitari e, quindi, in ultima analisi, sull’efficienza esulla struttura concorrenziale del mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo radiofonico.Nondimeno, tale stortura rischia di provocare importanti ricadute sull’articolazionepluralistica dei mezzi di comunicazione e, quindi, sul grado di pluralismo dell’interosistema dell’informazione. Per questo motivo, l’Autorità, con delibera n.182/11/CSP, ha invitato i soggetti del comparto radiofonico alla riorganizzazione delsistema di rilevazione degli ascolti secondo i criteri e i principi già formulati dall’Autoritàcon la delibera n. 85/06/CSP.Nel frattempo, in assenza di dati di ascolto affidabili universalmente condivisi,alcune società di ricerca (come Eurisko e Istituto Piepoli s.p.a.) hanno avviato delle proprieindagini al fine di ottenere qualche dato più puntuale sugli ascolti delle emittentiradiofoniche.Per quanto riguarda le caratteristiche del mercato radiofonico, anche in rapportoagli altri mezzi di comunicazione, questo, come noto, si caratterizza per una preponderantericezione in mobilità; tale fenomeno influisce direttamente sulle modalità difruizione e quindi sui picchi di ascolto della radio nel corso della giornata, che si concentranonelle fasce orarie del c.d. drive time (7-10 e 16-21) e, di conseguenza, condizionanola programmazione editoriale delle emittenti. In questo senso, l’ascoltoradiofonico tende a seguire quello televisivo perché effettuato in momenti e luoghi(soprattutto in mobilità o in ufficio) in cui la visione televisiva è impossibilitata. In quantotale, la radio rappresenta, tradizionalmente, un mezzo complementare a quello tele-130

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