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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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2. Il settore delle comunicazioni in ItaliaL’enfasi sull’informazione introduce inevitabilmente il tema delle politiche pubblichevolte a supportare l’offerta informativa nel Paese. È infatti in corso, sia a livello politico,sia a livello di associazioni di categoria, un ripensamento sull’entità e le modalitàdi tale intervento. L’attuale andamento dei conti pubblici impone una allocazione semprepiù efficiente e virtuosa delle poche risorse disponibili. Le vigenti previsioni pongonoseri dubbi circa il raggiungimento di tale obiettivo. Peraltro, tale discussione si innestain un dibattito a livello mondiale circa le forme di finanziamento dell’informazione(private ed eventualmente pubbliche) in un contesto di affermazione del digitale.L’Autorità ha pertanto svolto un approfondimento mirato circa l’entità e gli effettidell’intervento pubblico nei vari media. In particolare, si è approfondito il ruolo svoltodai contributi pubblici diretti (ossia da provvidenze e convenzioni iscritte dalleimprese a bilancio in una delle voci di ricavo) sulla performance economica degli editoridei mezzi, nonché sull’ampliamento del pluralismo dell’informazione. Mentre neiseguenti paragrafi si analizzerà l’effetto di tali interventi nei vari media (tv, radio ededitoria), in questo si introducono alcune brevi riflessioni di ordine più generale. In viapreliminare, occorre sottolineare che un’analisi più approfondita, soprattutto in materiadi nuove modalità di intervento, va oltre gli obiettivi della presente <strong>Relazione</strong><strong>annuale</strong> e potrà essere l’oggetto di uno specifico approfondimento (in particolare, nelsecondo ciclo dell’Osservatorio sul consumo dei mezzi da parte dei cittadini). In questasede, si forniranno dati quantitativi utili (al Legislatore e non solo) per un’analisidel fenomeno.In primo luogo, nel 2010, l’entità di tali contributi (prescindendo quindi dalle altreforme indirette di sostegno pubblico) è stata pari a poco meno di 500 milioni di euro(includendo anche le provvidenze erogate alle agenzie di stampa).La distribuzione di tali contributi per mezzo di informazione (cfr. Figura 2.21) vede,in secondo luogo, uno sbilanciamento a favore di tv e quotidiani (che complessivamenteraccolgono oltre il 70% delle provvidenze), mentre per radio, periodici ed internetl’entità dell’intervento pubblico è più marginale. Ciò peraltro appare in linea con il ruolosvolto, almeno dal lato della domanda, dal sistema televisivo e dell’editoria quotidiananel soddisfare la richiesta di informazione dei cittadini.Figura 2.21. Distribuzione dei contributi pubblici diretti suddivisi per mediaPeriodici9,0%Internet4,8%Tv38,7%Quotidiani35,3%Radio12,3%Fonte: elaborazioni dell’Autorità su dati aziendali115

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