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Relazione annuale 2012 - Prima Comunicazione

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2. Il settore delle comunicazioni in Italiare più risorse economiche, ha fortemente risentito della crisi del 2009, ed ha conosciuto,come gli altri mezzi, una ripresa nel 2010, per poi subire ancora la flessione generaledel 2011, dovuta principalmente alla drastica diminuzione degli investimenti pubblicitari.Diversamente, la televisione a pagamento ha mostrato un andamento costantementecrescente negli anni, a dimostrazione dell’interesse sempre più marcato delpubblico verso una programmazione fortemente targettizzata e di particolare appeal.Infatti, come verrà di seguito approfondito (v. cap. 2.2.1), nell’ultimo anno la componentetelevisiva tradizionale, legata al palinsesto generalista, ha cominciato a mostrareuna certa sofferenza in termini di ascolti, mentre hanno registrato un maggiore dinamismoi nuovi canali tematici diffusi sul digitale terrestre. Tale tendenza va letta unitamenteal crescente successo di nuove forme di fruizione dei contenuti televisivi, chedimostrano l’esigenza sempre più avvertita dell’utente di contenuti più personalizzatie consumabili quando e dove si vuole 58 .A ulteriore riprova della rilevata complementarietà tra televisione (in particolarequella in chiaro) e radio, si evidenzia come quest’ultimo mezzo (cfr. par. 2.2.2) abbiapresentato negli anni il medesimo andamento della televisione gratuita, cavalcando iltrend positivo del 2008 e del 2010, ma perdendo risorse negli anni caratterizzati da unacongiuntura negativa, come il 2009 e, in misura minore, il 2011.Mentre per la stampa periodica possono valere le medesime considerazioni testésvolte per la radio, la stampa quotidiana è apparsa in costante declino dal 2008 ad oggi.Tale declino è risultato sempre più evidente nel 2011, anno in cui la stampa tradizionaleha subito un’ulteriore forte contrazione sia in termini di copie vendute che di ricavipubblicitari. Sul fronte dell’editoria quotidiana, le aziende hanno visto una riduzionecospicua del proprio margine operativo lordo. La flessione degli introiti pubblicitari hainciso significativamente sui ricavi dell’editoria quotidiana, mentre, nonostante il calonella diffusione del prodotto, i ricavi da vendita di copie hanno tenuto grazie agliaumenti di prezzo intervenuti nel biennio 2010-2011 (cfr. par. 2.2.3) 59 .Al contrario, i lettori di quotidiani e periodici su internet, nelle relative applicazionifisse e mobili (pc, smartphone, tablet), sono risultati in forte crescita, a dimostrazionedel perdurante interesse del pubblico per l’informazione, la cultura, l’intrattenimentoe la lettura.Proprio internet appare il mezzo che, negli anni, ha conquistato un peso sempremaggiore sul totale delle risorse, in linea con il processo di progressiva digitalizzazioneche ha caratterizzato il nostro Paese nel più recente passato, confermandosi ilmezzo al quale sono connesse le maggiori potenzialità (cfr. par. 2.2.4). Come già osservato,a fronte di un calo consistente della carta stampata in termini di copie vendute, ilettori mostrano una marcata affezione per la fruizione on line delle medesime testate,inducendo gli editori a rimeditare le proprie politiche di business, offrendo il medesimoprodotto sui nuovi media digitali. Allo stesso modo, a fronte di una cospicua riduzionedella raccolta pubblicitaria sui diversi mezzi (cfr. par. 2.2.5), la raccolta pubblicitariaon line ha presentato, anche nell’ultimo anno, un trend fortemente positivo.Anche l’offerta di servizi media audiovisivi su web (SMA) sta conoscendo una decisaproliferazione, mentre continua il successo dei video, che risultano in crescita già daqualche anno.58 Cfr. “Osservatorio New Media & New Internet” del Politecnico di Milano.59 Nel rapporto FIEG “La stampa in Italia 2009-2011” si segnala altresì la politica di contenimentodei costi che ha caratterizzato il settore anche nell’ultimo anno.111

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