13.07.2015 Views

Rivista La Gregoriana - n.34 - Marzo 2009 - Pontifical Gregorian ...

Rivista La Gregoriana - n.34 - Marzo 2009 - Pontifical Gregorian ...

Rivista La Gregoriana - n.34 - Marzo 2009 - Pontifical Gregorian ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

moderni mezzi di comunicazione, che inmodo sempre più incisivo andavano influenzandol’opinione pubblica. Proprio per questoil Sommo Pontefice, che valorizzò al massimola nuova invenzione della Radio,sottolineava il dovere dei giornalisti di fornireinformazioni veritiere e rispettose dellenorme morali.Anche alle scienze e agli straordinari progressida esse compiuti Pio XII rivolse la suaattenzione. Pur ammirando le conquiste raggiuntein tali campi, il Papa non mancava dimettere in guardia dai rischi che una ricercanon attenta ai valori morali poteva comportare.Basti un solo esempio: restò famoso ildiscorso da lui pronunciato sulla raggiuntascissione degli atomi; con straordinaria lungimiranza,però, il Papa ammoniva circa lanecessità di impedire ad ogni costo che questigeniali progressi scientifici venissero utilizzatiper la costruzione di armi micidiali che avrebberopotuto provocare catastrofi immani eperfino la totale distruzione dell'umanità.Come non ricordare poi i lunghi ed ispiratidiscorsi concernenti l’auspicato riordinamentodella società civile, nazionale ed internazionale,per il quale egli indicava come fondamentoimprescindibile la giustizia, veropresupposto per una convivenza pacifica fra ipopoli: "opus iustitiae pax!". Ugualmentemeritevole di speciale menzione è l'insegnamentomariologico di Pio XII, che ebbe il suoculmine nella proclamazione del dogma dell'Assunzionedi Maria Santissima, per mezzodel quale il Santo Padre intendeva sottolinearela dimensione escatologica della nostraesistenza ed esaltare altresì la dignità delladonna.Che dire della qualità dell’insegnamento diPio XII? Egli era contrario alle improvvisazioni:scriveva con la massima cura ognidiscorso, soppesando ogni frase ed ogniparola prima di pronunciarla in pubblico.Studiava attentamente le varie questioni edaveva l'abitudine di chiedere consiglio ademinenti specialisti, quando si trattava ditemi che richiedevano una competenza particolare.Per natura ed indole Pio XII era unuomo misurato e realista, alieno da facili otti-quel pessimismo che non si addice ad un credente.Aborriva le sterili polemiche ed eraprofondamente diffidente nei confronti del fanatismoe del sentimentalismo.Questi suoi atteggiamenti interiori rendonoragione del valore e della profondità, come anchedell’affidabilità del suo insegnamento, e spieganol’adesione fiduciosa ad esso riservata nonsolo dai fedeli, ma anche da tante persone nonappartenenti alla Chiesa. Considerando lagrande ampiezza e l’alta qualità del magistero diPio XII, viene da chiedersi come egli sia riuscitoa fare tanto, pur dovendo dedicarsi ai numerosialtri compiti connessi col suo ufficio di SommoPontefice: il governo quotidiano della Chiesa, lenomine e le visite dei Vescovi, le visite di Capi diStato e di diplomatici, le innumerevoli udienzeconcesse a persone private ed a gruppi moltodiversificati.Tutti riconoscono a Pio XII un’intelligenza noncomune, una memoria di ferro, una singolaredimestichezza con le lingue straniere ed unanotevole sensibilità. Si è detto che egli era undiplomatico compito, un eminente giurista, unottimo teologo. Tutto questo è vero, ma ciò nonspiega tutto. Vi era altresì in lui il continuosforzo e la ferma volontà di donare se stesso aDio senza risparmio e senza riguardo per la suasalute cagionevole. Questo è stato il veromovente del suo comportamento: tutto nascevadall’amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall’amoreper la Chiesa e per l’umanità. Egli infattiera innanzitutto il sacerdote in costante edintima unione con Dio, il sacerdote che trovavala forza per il suo immane lavoro in lunghe sostedi preghiera davanti al Santissimo Sacramento,in colloquio silenzioso con il suo Creatore eRedentore. Da lì traeva origine e slancioil suo magistero, come d’altrondeogni altra sua attività.dalla sua morte, ma il suo poliedrico e fecondo magisteroresta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile.Certamente la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo,è un organismo vivo e vitale, non arroccatoimmobilmente su ciò che era cinquant’anni fa. Ma losviluppo avviene nella coerenza. Per questo l’ereditàdel magistero di Pio XII è stata raccolta dal ConcilioVaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive.È noto che negli interventi orali e scritti presentatidai Padri del Concilio Vaticano II si riscontranoben più di mille riferimenti al magistero di Pio XII.Non tutti i documenti del Concilio hanno un apparatodi Note, ma in quei documenti che lo hanno, il nomedi Pio XII ricorre oltre duecento volte. Ciò vuol direche, fatta eccezione per la Sacra Scrittura, questo Papaè la fonte autorevole più frequentemente citata. Si sainoltre che le note apposte a tali documenti non sono,in genere, semplici rimandi esplicativi, ma costituisconospesso vere e proprie parti integranti dei testiconciliari; non forniscono solo giustificazioni a supportodi quanto affermato nel testo, ma ne offrono unachiave interpretativa.Possiamo dunque ben dire che, nella persona delSommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla suaChiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamoesserGli grati. Rinnovo, pertanto, l’espressionedel mio apprezzamento per l'importante lavoro da voisvolto nella preparazione e nello svolgimento di questoSimposio Internazionale sul Magistero di Pio XII edauspico che si continui a riflettere sulla preziosa ereditàlasciata alla Chiesa dall’immortale Pontefice, pertrarne proficue applicazioni alle problematiche oggiemergenti. Con questo augurio, mentre invoco sulvostro impegno l’aiuto del Signore, di cuore imparto aciascuno la mia Benedizione.S. Em. Rev.ma il Cardinale Segretario diStato Tarcisio Bertone, relatore al Convegno,ritratto all'ingresso della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Intervento di S.Em.il Cardinale Tarcisio Bertone,Segretario di StatoNato a Roma il 2 marzo 1876 da una famiglia dellapiccola nobiltà pontificia e ordinato sacerdote il 2aprile 1899, il giovane Pacelli entrò al servizio dellaSanta Sede nel 1901, nello scorcio del pontificato diLeone XIII, iniziando un percorso brillante che l'avrebbeportato ai vertici della diplomazia pontificia giàprima dello scoppio della guerra. Scelto dal cardinalePietro Gasparri come segretario della commissione perla redazione del Codice di diritto canonico nel 1904 edentrato l'anno successivo nella Congregazione degliAffari Ecclesiastici Straordinari, da Pio X ne fu nominatosottosegretario nel 1911, segretario aggiunto nel1912 e segretario nel 1914, proprio alla vigilia del conflitto.In questi ruoli di crescente responsabilità, monsignorPacelli si occupò in particolare della rotturadelle relazioni diplomatiche con la Francia e fu poiprotagonista di due difficili missioni durante la catastrofebellica, in ripetuti ma inutili tentativi di mediazionesvolti dalla Santa Sede, che da oltre un quarantennioera sempre più attiva - come è ben documentatoe studiato - «alle frontiere della pace».Non deve pertanto stupireche il suo insegnamentocontinuianche oggi adiffondere lucenella Chiesa.Sono ormaitrascorsi cinquant’annmismi,ma era altresì immune dal pericolo di8 9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!