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Rivista La Gregoriana - n.34 - Marzo 2009 - Pontifical Gregorian ...

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34In questo numero:› Eredità del magistero di Pio XII› L'Istituto di Spiritualità: un Cammino di Cinquant'anniUna delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> in Iran› Concerto di Natale “Sinfonia dei Sapori”› Il Natale in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Anno XI - numero ventinove - <strong>Marzo</strong> <strong>2009</strong>Spedizione in abbonamento postaleart. 2 comma 20/C , legge 662/96 - Filiale di Roma - Taxe perçue


SommarioP. GhirlandaDirettore responsabileP. Michele Simone, S.J.Direttore editorialeMarco CardinaliProgetto graficoGianfranco CaldarelliFotografiaAlfedo CaccianiStampaTipolitografia CSRVia di Pietralata, 15700185 - RomaFinito di stampareil 21 febbraio <strong>2009</strong>Quadrimestralea carattere informativoRegistrazione pressoil Tribunale di Roman. 134del 29 marzo 1996Direzione eamministrazione<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Informazioni PUGPiazza della Pilotta, 400187 RomaTel. 06.6701.5110Fax 06.6701.5428e-mail:lagregoriana@unigre.itwww.unigre.it4 Eredità del magistero di Pio XIIMarco Cardinali18 L'Istituto di Spiritualità:un Cammino di Cinquant'anniFabrizio Pieri22 Una delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>in IranP. Mario Farrugia, S.J. e P. Felix Körner, S.J.26 Sviluppi in Biblioteca.Valorizzazione del patrimonio eampliamento delle aree dispecializzazioneMarta Giorgi Debanne30 Focus• Visita della <strong>Gregorian</strong> UniversityFoundationP. Michael Hilbert, S.J.• Visita dei “Freundekreisder <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”Hans Zollner, S.J.• Visita in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> delladelegazione dell'UniversitàBabeş-Bolyai di Cluj NapocaBarbara Bergami• Settimana di preghiera per l'unitàdei cristiani <strong>2009</strong>a cura della Cappellania Universitaria34 Concerto di Natale“Sinfonia dei Sapori”Giuseppina Costantini e Luigi D'Amico36 Il Natale in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Monica Fucci38 Speciale Anno PaolinoStefano Rizzo40 Tesi di Dottoratoa cura della Segreteria Accademica42 Nominea cura della Segreteria GeneraleCarissimi studenti ed amici,la nostra rivista esce in un tempo particolarmenteimportante per ciascun credente, il tempo in cui laChiesa celebra la Pasqua del Signore. Molti di voi exalunni sparsi nel mondo, anche in terre lontane, probabilmentela riceveranno quando sarà già trascorsa laDomenica di Risurrezione. Come ben sappiamo,però, la Chiesa nella liturgia estende la gioia pasqualeben oltre il tempo umano, quello ridotto ad ore eminuti, per continuare a riflettere e gustare il donogrande che ci è stato fatto con la passione, morte erisurrezione di Gesù Cristo.Nei giorni del tempo di Pasqua, fino a Pentecoste, laliturgia attraverso la Parola di Dio ci ricorda, cimostra, i diversi incontri che ebbe Gesù dopo la suarisurrezione. Ricordiamo quello con Maria Maddalenae le altre donne andate al sepolcro; con gli Apostolipieni di timore e increduli riuniti nel Cenacolo;l'incontro con Tommaso e gli altri discepoli. È importanteche tutti noi, che ogni giorno abbiamo a che farecon la teologia e le varie discipline teologiche e chestudiamo e operiamo in una università ecclesiastica epontificia, ci mettiamo alla sequela della Parola delSignore, affinché il nostro servizio, studio, lavoro, siasempre posto sotto il suo sguardo e anche il nostrosguardo possa essere da Lui illuminato. In questoperiodo liturgico ci viene offerta, dunque, la possibilitàdi approfondire i testi e vedere come le varie apparizionidi Gesù a persone tanto diverse costituiscanoper tutti un invito ad immergerci nel fondamentalemessaggio della Pasqua.Tra tutte le apparizioni e gli incontri, però, oggi mivorrei soffermare solo su uno, non perché gli altri nonsiano importanti, ma perché penso che questo sia particolarmenteadatto a tutti noi, quello con i due discepolidi Emmaus che ci viene raccontato da Luca (24,13-35).Luca ci mostra due discepoli di cui non ci dice ilnome, due dei tanti che avevano seguito Gesù e avevanosperato nella sua Parola. Eppure l'Evangelista celi mostra sconsolati per la morte del loro Maestromentre fanno ritorno a casa. In quella situazione discoraggiamento, di tenebra per loro e per tutto ciò incui avevano creduto, il Signore stesso si fece compagnodel loro cammino. Essi però non lo riconoscono,neanche quando le sue parole, a commento delleScritture che lo riguardavano, resero i cuori dei duediscepoli “ardenti” tanto che, giunti a destinazione, glichiesero di restare con loro “mane nobiscum domine”“rimani con noi Signore perché si fa sera”. È unadomanda sincera, quella deidiscepoli, volta a far rimanerecon loro uno sconosciuto cheera stato capace di scaldare illoro cuore triste. Dal Vangelosappiamo che solo alla fine,quando “prese il pane, disse labenedizione, lo spezzò e lo diedeloro”, i loro occhi si aprirono,lo riconobbero, cioè, per Coluiche era veramente. Ma in quello stesso istante Gesù si sottrassealla loro vista; lo riconobbero, dunque, solo quandoGesù scompare al loro sguardo.Questi discepoli sono il prototipo di coloro che hanno lapresunzione di sapere come stanno le cose o come dovrebberostare e quindi cadono nell'amarezza, nella recriminazione,in una parola nella depressione, se le cose nonvanno secondo i loro progetti, che in genere si rivelanotutti e solamente umani, per cui non riescono a leggere lapresenza di Dio nella realtà così come si presenta.Il teologo, o comunque il cultore di scienze sacre che ciconducono in un modo o nell'altro al mistero di Dio,come tutti i cristiani in generale, dovrebbe ricordare ciòche con questo incontro ci suggerisce l'Evangelista: nellaricerca accademica, personale, esistenziale e di fede dobbiamoprocedere accanto a Lui, senza alcuna presunzionee con l'apertura del cuore ad apprendere da lui. Non possiamopensare di “com-prenderlo” fino in fondo e solo conle nostre forze; non possiamo, cioè, pensare di “prenderlocon”,possederlo, come se fosse nostro. <strong>La</strong> nostra ragione,la ricerca, lo sforzo dello studio, la nostra stessa vita deveessere posta sempre sotto il suo sguardo e non sotto ilnostro che normalmente vuole possedere. Dovremmolasciare lo spazio nel nostro cuore perché Egli operi, agiscain profondità, perché come diceva Sant'Agostino: “AvereCristo nel proprio cuore è molto di più che averlo nella propriadimora: Infatti il nostro cuore è più intimo a noi che lanostra casa" (Discorso 232,VII,7).Solo nell'umiltà e nella fede illuminata e sostenuta dallapreghiera il nostro cammino di studio sarà fecondo pernoi e per gli altri. Questo tempo di Pasqua è il tempo giustoper chiedere la grazia del Risorto e del suo Spirito checi ha lasciato come Consolatore e Guida nel nostro camminodi pellegrini. Pasqua, non dimentichiamolo, significapassaggio, non solo per Cristo, ma anche per noi chepossiamo avere così sul nostro futuro uno sguardo di verasperanza, sempre più consapevoli che è Cristo stesso lanostra speranza! Buona Pasqua a tutti cari studenti, exalunni e amici!P. Gianfranco Ghirlanda, S.J.Rettore Magnifico3


Eredità del magistero di Pio XIIL'Aula Magna gremita di ospiti epersonalità civili e religiose cheassistono al convegno su Pio XII.Il Senatore GiulioAndreotti al suo arrivoalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.MarcoCardinali4Dal 6 all’8 novembre 2008 si è tenuto il Convegnoorganizzato dalla Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e dalla Pontificia Università <strong>La</strong>teranensedal titolo: “Eredità del magistero diPio XII. Convegno nel 50° anniversario dellamorte del Servo di Dio”. Tre giorni intensi chehanno visto la partecipazione di molti espertie che si sono conclusi con l’udienza ai partecipantial convegno concessa da Papa BenedettoXVI nella Sala Clementina in Vaticano.Il Santo Padre ha chiaramente sottolineatoche “negli ultimi anni, quando si è parlato diPio XII, l’attenzione si è concentrata in modoeccessivo su una sola problematica, trattataper di più in maniera piuttosto unilaterale” equesto ha precisato “a parte ogni altra considerazioneha impedito un approccio adeguatoad una figura di grande spessore storico-teologico”qual è quella di Papa Pacelli. BenedettoXVI ha aggiunto che il magistero di Pio XII sicaratterizza “per la vasta e benefica ampiezza,come anche per la sua eccezionale qualità”:più di 40 Encicliche, innumerevoli discorsi,documenti, omelie e radiomessaggi in cui haaffrontato, in quasi 20 anni di pontificato, itemi più vari. Tra le Encicliche ha citato inparticolare la “Mystici Corporis” sulla naturadella Chiesa e la “Miranda prorsus” sulla“grande importanza dei moderni mezzi dicomunicazione, che in modo sempre più incisivoandavano influenzando l’opinione pubblica”.Proprio per questo il Sommo Pontefice,che valorizzò al massimo la nuovainvenzione della Radio, sottolineava il doveredei giornalisti di fornire informazioni veritieree rispettose delle norme morali. Il Papaha ricordato che Pio XII rivolse anche la suaattenzione alle scienze e agli straordinari progressida esse compiuti e che pur ammirandole conquiste raggiunte in tali campi nonmancò di mettere in guardia dai rischi cheuna ricerca non attenta ai valori moralipoteva comportare:“Basti un solo esempio: restò famoso ildiscorso da lui pronunciato sulla raggiuntascissione degli atomi; con straordinaria lungimiranza,però, il Papa ammoniva circa lanecessità di impedire ad ogni costo che questigeniali progressi scientifici venissero utilizzati perla costruzione di armi micidiali che avrebberopotuto provocare catastrofi immani e perfino latotale distruzione dell'umanità”.Celebri rimangono poi gli interventi sociali diPio XII sulla necessità di costruire società fondatesulla giustizia per avere un mondo pacificato.Benedetto XVI ricorda quindi il dogma dell'Assunzionecon cui Papa Pacelli “intendevasottolineare la dimensione escatologica dellanostra esistenza ed esaltare altresì la dignità delladonna”. Pio XII “scriveva con la massima curaogni discorso, soppesando ogni frase ed ogniparola prima di pronunciarla in pubblico” ed“era contrario alle improvvisazioni”. Questo ilsuo carattere raccontato da Benedetto XVI:“Per natura ed indole Pio XII era un uomo misuratoe realista, alieno da facili ottimismi, ma eraaltresì immune dal pericolo di quel pessimismoche non si addice ad un credente. Aborriva le sterilipolemiche ed era profondamente diffidentenei confronti del fanatismo e del sentimentalismo”.Ne traspare che era un uomo di “un’intelligenzanon comune” con “una memoria di ferro, unasingolare dimestichezza con le lingue straniere eduna notevole sensibilità”. Fine diplomatico, eminentegiurista e ottimo teologo. Ma soprattuttoaveva “la ferma volontà di donare se stesso aDio senza risparmio e senza riguardo per lasua salute cagionevole” e Papa BenedettoXVI aggiunge:“Tutto nasceva dall’amore per il suoSignore Gesù Cristo e dall’amore perla Chiesa e per l’umanità. Egli infattiera innanzitutto il sacerdote incostante ed intima unione con Dio, ilsacerdote che trovava la forza per ilsuo immane lavoro in lunghe soste dipreghiera davanti al SantissimoSacramento, in colloquio silenziosocon il suo Creatore e Redentore. Da lìtraeva origine e slancio il suo magistero,come d’altronde ogni altra suaattività”.Ad una analisi approfondita si vede che seppure sianoormai trascorsi cinquant’anni dalla sua morte, il suopoliedrico e fecondo magistero resta anche per i cristianidi oggi di un valore inestimabile. A tale propositoil Santo Padre ha aggiunto:“Certamente la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, è unorganismo vivo e vitale, non arroccato immobilmentesu ciò che era cinquant’anni fa. Ma lo sviluppo avvienenella coerenza. Per questo l’eredità del magistero di PioXII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e ripropostaalle generazioni cristiane successive. È noto che negliinterventi orali e scritti presentati dai Padri del ConcilioVaticano II si riscontrano ben più di mille riferimential magistero di Pio XII. Non tutti i documentidel Concilio hanno un apparato di Note, ma in queidocumenti che lo hanno, il nome di Pio XII ricorre oltreduecento volte. Ciò vuol dire che, fatta eccezione per laSacra Scrittura, questo Papa è la fonte autorevole piùfrequentemente citata”.“Possiamo dunque ben dire – ha concluso il Papa - che,nella persona del Sommo Pontefice Pio XII, il Signoreha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per ilquale noi tutti dobbiamoesserGli grati”.5


Il Rettore Magnifico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>P. Gianfranco Ghirlanda, S.J., mentre pronunciail suo discorso di saluto.Il Presidente delPontificio Consiglio perla Cultura, S. E. Mons.Gianfranco Ravasi,tiene la sua relazione.Alla sua sinistra S. E.Mons. Rino Fisichella,Presidente dellaPontificia Accademiaper la Vita e MagnificoRettore della PontificiaUniversità <strong>La</strong>teranenseche ha organizzatoinsieme alla<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>il Convegno.6Qui di seguito riportiamo per intero ildiscorso del Santo Padre Benedetto XVI pronunciatol’8 novembre 2008 e il discorso pro-nunciato il 6 novembre nell’Aula Magna della<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> da S.Em. il Card. Tarcisio Bertone,Segretario di Stato.Il discorso del Santo PadreBenedetto XVISignori Cardinali, Venerati Fratelli nell’Episcopato enel Sacerdozio, cari fratelli e sorelle!Sono lieto di accogliervi in occasione del Congresso su"L’eredità del Magistero di Pio XII e il Concilio VaticanoII", promosso dalla Pontificia Università <strong>La</strong>teranenseinsieme con la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.È un Congresso importante per il tema che affronta eper le persone erudite, provenienti da varie Nazioni,che vi prendono parte. Nel rivolgere a ciascuno il miocordiale saluto, ringrazio in particolare Mons. RinoFisichella, Rettore dell’Università <strong>La</strong>teranense, e P.Gianfranco Ghirlanda, Rettore dell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,per le espressioni gentili con cui hanno interpretatoi comuni sentimenti.Ho apprezzato l’impegnativo tema sul quale avete concentratola vostra attenzione. Negli ultimi anni,quando si è parlato di Pio XII, l’attenzione si è concentratain modo eccessivo su una sola problematica,trattata per di più in maniera piuttostounilaterale. A parte ogni altraconsiderazione, ciò ha impedito unapproccio adeguato ad una figuradi grande spessore storico-teologicoqual è quella del PapaPio XII. L’insieme dellaimponente attività svoltada questo Pontefice e,in modo del tuttospeciale, il suomagistero sul qualevi siete soffermatiin questi giorni,sono una provaeloquente diquanto hoappena affermato.Il suomagistero siqualifica infattiper la vasta ebeneficaampiezza, comeanche per la suaeccezionale qualità,così che può bendirsi che esso costituisca una preziosa eredità di cui laChiesa ha fatto e continua a fare tesoro.Ho parlato di "vasta e benefica ampiezza" di questomagistero. Basti ricordare, al riguardo, le Encicliche e imoltissimi discorsi e radiomessaggi contenuti nei ventivolumi dei suoi "Insegnamenti". Sono più di quarantale Encicliche da lui pubblicate. Tra esse spicca la"Mystici Corporis", nella quale il Papa affronta il temadella vera ed intima natura della Chiesa. Con ampiezzadi indagine egli mette in luce la nostra profondaunione ontologica con Cristo e - in Lui, per Lui e conLui - con tutti gli altri fedeli animati dal suo Spirito,che si nutrono del suo Corpo e, trasformati in Lui, glidanno modo di continuare ed estendere nel mondo lasua opera salvifica. Intimamente connesse con la"Mystici Corporis" sono altre due Encicliche: la"Divino afflante Spiritu" sulla Sacra Scrittura e la"Mediator Dei" sulla sacra Liturgia, nelle quali vengonopresentate le due sorgenti a cui devono sempreattingere coloro che appartengono a Cristo, Capo diquel mistico Corpo che è la Chiesa.In questo contesto di ampio respiro Pio XII ha trattatodelle varie categorie di persone che, per volere delSignore, fanno parte della Chiesa, pur con vocazioni ecompiti differenziati: i sacerdoti, i religiosi ed i laici.Così egli ha emanato sagge norme sulla formazione deisacerdoti, che si devono distinguere per l'amore personalea Cristo, la semplicità e la sobrietà di vita, la lealtàverso i loro Vescovi e la disponibilità verso coloro chesono affidati alle loro cure pastorali. Nell’Enciclica"Sacra Virginitas" poi e in altri documenti sulla vitareligiosa Pio XII ha messo in chiara luce l’eccellenzadel "dono" che Dio concede a certe persone invitandolea consacrarsi totalmente al servizio suo e del prossimonella Chiesa. In tale prospettiva il Papa insistefortemente sul ritorno al Vangelo ed all’autentico carismadei Fondatori e delle Fondatrici dei vari Ordini eCongregazioni religiose, prospettando anche la necessitàdi alcune sane riforme. Numerose sono state poi leoccasioni in cui Pio XII ha trattato della responsabilitàdei laici nella Chiesa, profittando in particolare deigrandi Congressi internazionali dedicati a queste tematiche.Volentieri egli affrontava i problemi delle singoleprofessioni, indicando, ad esempio, i doveri dei giudici,degli avvocati, degli operatori sociali, dei medici:a questi ultimi il Sommo Pontefice dedicò numerosidiscorsi illustrando le norme deontologiche che essidevono rispettare nella loro attività. Nell’Enciclica"Miranda prorsus", poi, il Papa si soffermò sullagrande importanza della "Miranda prorsus" dei7


moderni mezzi di comunicazione, che inmodo sempre più incisivo andavano influenzandol’opinione pubblica. Proprio per questoil Sommo Pontefice, che valorizzò al massimola nuova invenzione della Radio,sottolineava il dovere dei giornalisti di fornireinformazioni veritiere e rispettose dellenorme morali.Anche alle scienze e agli straordinari progressida esse compiuti Pio XII rivolse la suaattenzione. Pur ammirando le conquiste raggiuntein tali campi, il Papa non mancava dimettere in guardia dai rischi che una ricercanon attenta ai valori morali poteva comportare.Basti un solo esempio: restò famoso ildiscorso da lui pronunciato sulla raggiuntascissione degli atomi; con straordinaria lungimiranza,però, il Papa ammoniva circa lanecessità di impedire ad ogni costo che questigeniali progressi scientifici venissero utilizzatiper la costruzione di armi micidiali che avrebberopotuto provocare catastrofi immani eperfino la totale distruzione dell'umanità.Come non ricordare poi i lunghi ed ispiratidiscorsi concernenti l’auspicato riordinamentodella società civile, nazionale ed internazionale,per il quale egli indicava come fondamentoimprescindibile la giustizia, veropresupposto per una convivenza pacifica fra ipopoli: "opus iustitiae pax!". Ugualmentemeritevole di speciale menzione è l'insegnamentomariologico di Pio XII, che ebbe il suoculmine nella proclamazione del dogma dell'Assunzionedi Maria Santissima, per mezzodel quale il Santo Padre intendeva sottolinearela dimensione escatologica della nostraesistenza ed esaltare altresì la dignità delladonna.Che dire della qualità dell’insegnamento diPio XII? Egli era contrario alle improvvisazioni:scriveva con la massima cura ognidiscorso, soppesando ogni frase ed ogniparola prima di pronunciarla in pubblico.Studiava attentamente le varie questioni edaveva l'abitudine di chiedere consiglio ademinenti specialisti, quando si trattava ditemi che richiedevano una competenza particolare.Per natura ed indole Pio XII era unuomo misurato e realista, alieno da facili otti-quel pessimismo che non si addice ad un credente.Aborriva le sterili polemiche ed eraprofondamente diffidente nei confronti del fanatismoe del sentimentalismo.Questi suoi atteggiamenti interiori rendonoragione del valore e della profondità, come anchedell’affidabilità del suo insegnamento, e spieganol’adesione fiduciosa ad esso riservata nonsolo dai fedeli, ma anche da tante persone nonappartenenti alla Chiesa. Considerando lagrande ampiezza e l’alta qualità del magistero diPio XII, viene da chiedersi come egli sia riuscitoa fare tanto, pur dovendo dedicarsi ai numerosialtri compiti connessi col suo ufficio di SommoPontefice: il governo quotidiano della Chiesa, lenomine e le visite dei Vescovi, le visite di Capi diStato e di diplomatici, le innumerevoli udienzeconcesse a persone private ed a gruppi moltodiversificati.Tutti riconoscono a Pio XII un’intelligenza noncomune, una memoria di ferro, una singolaredimestichezza con le lingue straniere ed unanotevole sensibilità. Si è detto che egli era undiplomatico compito, un eminente giurista, unottimo teologo. Tutto questo è vero, ma ciò nonspiega tutto. Vi era altresì in lui il continuosforzo e la ferma volontà di donare se stesso aDio senza risparmio e senza riguardo per la suasalute cagionevole. Questo è stato il veromovente del suo comportamento: tutto nascevadall’amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall’amoreper la Chiesa e per l’umanità. Egli infattiera innanzitutto il sacerdote in costante edintima unione con Dio, il sacerdote che trovavala forza per il suo immane lavoro in lunghe sostedi preghiera davanti al Santissimo Sacramento,in colloquio silenzioso con il suo Creatore eRedentore. Da lì traeva origine e slancioil suo magistero, come d’altrondeogni altra sua attività.dalla sua morte, ma il suo poliedrico e fecondo magisteroresta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile.Certamente la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo,è un organismo vivo e vitale, non arroccatoimmobilmente su ciò che era cinquant’anni fa. Ma losviluppo avviene nella coerenza. Per questo l’ereditàdel magistero di Pio XII è stata raccolta dal ConcilioVaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive.È noto che negli interventi orali e scritti presentatidai Padri del Concilio Vaticano II si riscontranoben più di mille riferimenti al magistero di Pio XII.Non tutti i documenti del Concilio hanno un apparatodi Note, ma in quei documenti che lo hanno, il nomedi Pio XII ricorre oltre duecento volte. Ciò vuol direche, fatta eccezione per la Sacra Scrittura, questo Papaè la fonte autorevole più frequentemente citata. Si sainoltre che le note apposte a tali documenti non sono,in genere, semplici rimandi esplicativi, ma costituisconospesso vere e proprie parti integranti dei testiconciliari; non forniscono solo giustificazioni a supportodi quanto affermato nel testo, ma ne offrono unachiave interpretativa.Possiamo dunque ben dire che, nella persona delSommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla suaChiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamoesserGli grati. Rinnovo, pertanto, l’espressionedel mio apprezzamento per l'importante lavoro da voisvolto nella preparazione e nello svolgimento di questoSimposio Internazionale sul Magistero di Pio XII edauspico che si continui a riflettere sulla preziosa ereditàlasciata alla Chiesa dall’immortale Pontefice, pertrarne proficue applicazioni alle problematiche oggiemergenti. Con questo augurio, mentre invoco sulvostro impegno l’aiuto del Signore, di cuore imparto aciascuno la mia Benedizione.S. Em. Rev.ma il Cardinale Segretario diStato Tarcisio Bertone, relatore al Convegno,ritratto all'ingresso della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Intervento di S.Em.il Cardinale Tarcisio Bertone,Segretario di StatoNato a Roma il 2 marzo 1876 da una famiglia dellapiccola nobiltà pontificia e ordinato sacerdote il 2aprile 1899, il giovane Pacelli entrò al servizio dellaSanta Sede nel 1901, nello scorcio del pontificato diLeone XIII, iniziando un percorso brillante che l'avrebbeportato ai vertici della diplomazia pontificia giàprima dello scoppio della guerra. Scelto dal cardinalePietro Gasparri come segretario della commissione perla redazione del Codice di diritto canonico nel 1904 edentrato l'anno successivo nella Congregazione degliAffari Ecclesiastici Straordinari, da Pio X ne fu nominatosottosegretario nel 1911, segretario aggiunto nel1912 e segretario nel 1914, proprio alla vigilia del conflitto.In questi ruoli di crescente responsabilità, monsignorPacelli si occupò in particolare della rotturadelle relazioni diplomatiche con la Francia e fu poiprotagonista di due difficili missioni durante la catastrofebellica, in ripetuti ma inutili tentativi di mediazionesvolti dalla Santa Sede, che da oltre un quarantennioera sempre più attiva - come è ben documentatoe studiato - «alle frontiere della pace».Non deve pertanto stupireche il suo insegnamentocontinuianche oggi adiffondere lucenella Chiesa.Sono ormaitrascorsi cinquant’annmismi,ma era altresì immune dal pericolo di8 9


S. Em. Rev.ma il Cardinale UrbanoNavarrete, S.J., parla con i giornalistidurante l'intervallo dei lavori.10Nel 1917 monsignor Pacelli fu nominatonunzio pontificio a Monaco di Baviera daBenedetto XV, che il 13 maggio di quell'annovolle conferirgli personalmente nella CappellaSistina la consacrazione episcopale. Inquesta veste, come unico rappresentante pontificionei territori tedeschi, incontrò il Kaiserper sondare le reali intenzioni della Germania.L'incontro con Guglielmo II fu solenne masenza esito, e venne subito descritto dal diplomaticopontificio in un lucido rapporto alsegretario di Stato, che dal 1914 era Gasparri:«Introdotto davanti al Kaiser (...) gli esposi,conformemente alle istruzioni ricevute, leansiose preoccupazioni del Santo Padre per ilprolungamento della guerra, la crescita degliodi e l'accumularsi delle rovine materiali emorali che rappresentano il suicidio dell'Europacivile e fanno arretrare di molti secoli ilcammino dell'umanità (...) Sua Maestà miascoltò con un'attenzione rispettosa e grave.Dirò, tuttavia, in tutta franchezza che nel suomodo di fissare lungamente lo sguardo sul suointerlocutore, nei suoi gesti, nella sua voce,egli mi è apparso (non saprei dire se è la suanatura o se è la conseguenza di questi tre lunghie angosciosi anni di guerra) come esaltatoe non del tutto normale. Mi rispose che la Germanianon aveva provocato questa guerra,ma che essa era stata costretta a difendersicontro gli scopi distruttori dell'Inghilterra, lacui potenza belligerante (a questo punto l'imperatorelanciò un vigoroso pugno in aria)doveva essere schiacciata». Cinque anni piùtardi, una diversa e meno credibile versionedell'incontro affidata dal sovrano ormaidetronizzato alle sue memorie veniva smentitadalla Santa Sede.Alla disastrosa situazione del Paese la rappresentanzapontificia fece fronte anche conquella che è stata definita «diplomazia dell'assistenza»,di cui Pacelli fu protagonista nelquadro ben più ampio di un'attività umanitariadispiegata dalla Santa Sede sin dal 1915 infavore dei prigionieri di guerra. Testimonedello sfacelo successivo al conflitto, il nunzioa Monaco - che dal 1920 ebbe affidata anchela nunziatura a Berlino, mentre dal conclavedel 1922 era uscito eletto Pio XI - vide conlucidità i pericoli della nuova situazione, provocatidal tracollo dell'impero guglielmino, dalleresponsabilità delle potenze vincitrici nei confrontidella Germania, dalle prove di rivoluzionecomunista, dai rischi di una possibile alleanzamilitare russo-germanica ostile ai Paesi occidentali,dalla crescita del nazionalismo tedesco, purdi radice protestante, anche tra i cattolici e dalladiffusione del movimento hitleriano. Per questomonsignor Pacelli sostenne la Repubblica diWeimar, la collaborazione tra il Zentrum cattolicoe i socialisti, l'unità statale del Paese e si adoperòper accordi concordatari, riuscendo a concluderlicon la Baviera nel 1924 e con la Prussianel 1929, avviandoli con il Baden e con il Reich.Esito negativo ebbero invece le trattative delnunzio a Berlino con gli emissari sovietici, voltead assicurare condizioni di sopravvivenza allaChiesa cattolica, avviate nel 1924 e durate oltretre anni.Il 16 dicembre 1929 Pio XI creò cardinale il suorappresentante a Berlino, che Pacelli lasciò ricevendoriconoscimenti - anche nella «stampaavversaria», come sottolinea un rapporto inviatoin Vaticano dalla nunziatura - delle sue doti e deisuoi meriti. Poche settimane più tardi Papa Rattinominò il nuovo porporato suo Segretario diStato, con un breve documento datato 7 febbraio1930, interamente composto e scritto di suopugno, che è esposto nella mostra, di grandeinteresse, curata nel Braccio di Carlo Magno inpiazza San Pietro dal Pontificio Comitato diScienze Storiche per commemorare l'uomoPacelli e il suo pontificato nel cinquantesimoanniversario della morte; mostra che ho avuto ilpiacere di inaugurare due giorni fa.Per il suo interesse vale la pena citare per interolo scritto papale: «Signor Cardinale, Avendo Noicreduto di dover accondiscendere (ciò cheabbiamo fatto oggi stesso, non senza grave pena)alle istanze del Signor Cardinale Pietro Gasparriperché accettassimo le sue dimissioni da NostroSegretario di Stato, abbiamo coram Dominodeciso di chiamare e nominare, come con questoNostro chirografo chiamiamo e nominiamo, lei,signor Cardinale, alla certo non facile e non pocolaboriosa successione in quell'alto e delicato ufficio.Ci muovono a questa nomina e Ce ne dannopiena e certa fiducia innanzi tutto il di lei spiritodi pietà e di preghiera, che non può non propi-ziarle l'abbondanza degli aiuti divini, poi anche lequalità e le doti onde il buon Dio la arricchiva e dellequali ella in tutte le alte mansioni fin qua affidatele -specialmente nelle due Nunziature di Baviera e di Germania- ha mostrato di sapere tanto bene usare a gloriadel divino Datore ed in servizio della sua Chiesa. Ditutto cuore benedicendola».Cominciava così l'ultimo decisivo tratto del camminodi Pacelli prima del brevissimo conclave che nove annipiù tardi, il 2 marzo 1939, proprio nel giorno del suosessantatreesimo compleanno, lo avrebbe eletto, primoromano e primo Segretario di Stato dopo oltre duesecoli, a divenire Papa.Approfondito per la prima volta da uno studioso divalore come il padre Pierre Blet, che desidero qui salutare,il periodo durante il quale il cardinale fu il primocollaboratore di Pio XI è stato uno dei più difficili etragici del Novecento. Il contesto internazionale eradifficilissimo, per la crisi economica mondiale e per lamontante marea totalitaria che sembrava sommergerel'Europa, mentre - risolta finalmente la «questioneromana» con la Conciliazione tra Italia e Santa Sede -la Chiesa di Roma assumeva sempre più visibilmentequel respiro mondiale iscritto nella sua vocazione e cheproprio i pontificati di Pio XI e Pio XII avrebbero fortementesviluppato e sottolineato, preparando gli annidel concilio Vaticano II e quelli dei loro successorinella seconda metà del secolo.In questa opera, fondamentale fu l'azione del Segretariodi Stato Pacelli, coadiuvato da collaboratori di primissimoordine. Tra questi sopra tutti spiccò il duocostituito dalle personalità, diversissime ma complementari,di Domenico Tardini e di Giovanni BattistaMontini, nel 1937 nominati rispettivamente segretarioagli Affari Ecclesiastici Straordinari esostituto della Segreteria di Stato e poiconfermati da Pacelli una volta elettoPapa, sino a divenire entrambi, alla finedel 1952, pro-segretari di Stato.Alla guida della Segreteria di Stato arrivavacon Pacelli un ecclesiastico di preparazionefuori dell'ordinario, cheimpressionò subito i diplomatici accreditatipresso la Santa Sede. Ecco come loricordava, scrivendo una quindicinad'anni più tardi, l'ambasciatore di Franciain Vaticano François Charles-Roux:«Era un negoziatore perfetto, coscienzioso,perseverante nel fare prevalerel'essenziale del punto di vista dellaSanta Sede, ma al tempo stesso conciliante, equo,imparziale, di una lealtà scrupolosa. Sapeva non essereurtante quando era obbligato a essere intransigente oenergico, a opporre un rifiuto o a lamentarsi. Una consuetudinecontinua con lui faceva tornare alla memoriail detto di un diplomatico e statista francese, Choiseul:la vera finezza è la verità, detta qualche volta conforza, ma sempre con grazia».E di queste qualità la Santa Sede ebbe subito modo divalersi, negli anni bui che prepararono il secondo conflittomondiale.Non è possibile qui soffermarsi su un periodo cosìdenso di avvenimenti e complesso dal punto di vistastorico, ma per mostrare l'attività della Sede apostolica,l'azione del Papa e l'opera del suo Segretario diStato saranno sufficienti pochi cenni per ricordare fattinoti, ma non sempre interpretati nel loro contesto storicoe talvolta travisati.In Italia, nonostante la Conciliazione, polemiche e tensionitra Santa Sede e regime fascista si moltiplicaronofino alla crisi del 1931, quando il capo del governoMussolini diede ordine di sciogliere le associazioni giovanilicattoliche. Pio XI reagì con energia e fece pubblicarela celebre enciclica Non abbiamo bisogno, fortementepolemica contro la decisione governativa, tantoche per divulgarla fuori d'Italia nel timore che ne fosseimpedita la pubblicazione all'interno, monsignorMontini ebbe l'incarico di portarne in incognito iltesto alle nunziature di Monaco e di Berna: «si è tentatodi colpire a morte - esordiva il Papa nel testoscritto in italiano - quanto vi era e vi sarà sempre di piùcaro al Nostro cuore di Padre e Pastore di anime».<strong>La</strong> crisi fu ricomposta ma la tensione tornò più voltenegli anni successivi, in un Paese dove l'unica voce di11


S. Em. Rev.ma il Cardinale Segretario di StatoTarcisio Bertone, durante la sua relazione alConvegno che riportiamo per intero nella nostra rivista.S. Em. Rev.ma il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefettodella Congregazione per i Vescovi si intrattiene con P. SergioBastianel, S.J., Vice Rettore Accademico della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.stampa davvero libera rimase il giornale delPapa, come avrebbe poi ricordato all'assembleacostituente un esponente laico comePiero Calamandrei: «Perché a un certomomento, negli anni della maggiore oppressione,ci siamo accorti che l'unico giornale nelquale si poteva ancora trovar qualche accentodi libertà, della nostra libertà, della libertàcomune a tutti gli uomini liberi, era "L'OsservatoreRomano"; perché abbiamo esperimentatoche chi comprava "L'OsservatoreRomano" era esposto ad essere bastonato; perchéuna voce libera si trovava negli ActaDiurna dell'amico Gonella».annodate dalla Santa Sede con diversi Stati, neiquali, dopo l'ultima grande guerra, a governimonarchici sono subentrati governi repubblicani».Come del resto ripeteva il Segretario di StatoPacelli a proposito dell'atteggiamento dellaChiesa nei confronti dei poteri pubblici: «Un'esperienzadi duemila anni le impedisce di esagerarel'importanza delle questioni legate allaforma dello Stato e delle strutture che esso condiziona».E a riprova della moderazione e del realismodella Chiesa di Roma durante la tragediache di lì a tre anni sarebbe precipitata nellaguerra civile spagnola sta la posizione della SantaSede, e dello stesso Pio XI, per molti mesi notoriamentenon favorevoli agli insorti guidati dalgenerale Franco.cardinali tedeschi (Adolf Bertram, Michael vonFaulhaber e Karl Joseph Schulte) e i due vescovi piùavversi al regime, von Galen appunto, e Konrad vonPreysing. Con l'aiuto determinante del cardinalePacelli e dei suoi fidatissimi collaboratori tedeschi(monsignor Ludwig Kaas e i gesuiti Robert Leiber eAugustin Bea) si arrivò così alla Mit brennender Sorge(«Con ardente preoccupazione»), l'enciclica che nel1937 condannò l'ideologia razzista e pagana ormaiaffermatasi nel Reich tedesco, e che pochi giorni dopofu seguita da quelle contro il comunismo ateo (Diviniredemptoris) e sulle sanguinose persecuzioni del laicismomassonico contro i cattolici messicani (Firmissimamconstantiam).Nello stesso 1931 veniva pubblicata un'altraIl rapporto tra Pio XI e il suo Segretario di Stato restaenciclica, la Nova impendet, sulla gravitàancora da indagare pienamente, e questo potrà esseredella crisi economica e sulla crescente corsafatto con il tempo e lo studio progressivo dei fondiagli armamenti che faceva seguito, in ottobre,archivistici vaticani, che per il pontificato di Papaall'altro grande documento sociale commemorativodi quello leonino, l'enciclica Quadragesimoanno, pubblicata in maggio. <strong>La</strong>grave situazione sociale tornava poi l'annosuccessivo come tema della Caritate Christi,seguita nello stesso 1932 dalla Acerba animisulla persecuzione anticattolica in Messico,Tra i concordati siglati dalla Santa Sede spiccanaturalmente quello con il Reich, a cui si arrivònello stesso 1933, ma in una situazione completamentediversa da quella che Pacelli avevalasciato tre anni prima, a causa della crescita delconsenso nei confronti del nazismo.Ratti, e cioè sino agli inizi del 1939, sono completamenteaperti da oltre due anni, ma ben poco consultatidagli studiosi. È nota la stima che il Pontefice ebbe perPacelli, sin dalla sua creazione cardinalizia, occasionedurante la quale pronunciò la frase evangelica (Giovanni,1, 26), poi interpretata come una premonizione,medius vestrum stat quem vos non scitis.che ruppe le relazioni diplomatiche con laSanta Sede. Ma la crisi precipitava anche inSpagna, dove la Repubblica di recente proclamataavviava una politica duramente avversaalla Chiesa con provvedimenti che suscitarononel 1933 la ferma protesta della SantaSede, sin dall'epistola enciclica Dilectissimanobis, per la «grave offesa non solo alla religionee alla Chiesa, ma anche a quegli asseritiprincipi di libertà civili sui quali dichiarabasarsi il nuovo regime spagnolo. Né si creda -continua il documento papale - che la nostraparola sia ispirata da sentimenti di avversionealla nuova forma di governo o agli altricambiamenti prettamente politici avvenutirecentemente in Spagna. È a tutti noto,infatti, che la Chiesa cattolica, per nullalegata a una forma di governo piuttosto che aun'altra, purché restino salvi i diritti di Dio edella coscienza cristiana, non trova difficoltàad accordarsi con le varie istituzioni civili,siano esse monarchiche o repubblicane, aristocraticheo democratiche. Ne sono prova manifesta,per non parlare che di fatti recenti, inumerosi concordati e accordi stipulati inquesti ultimi anni e le relazioni diplomatiche<strong>La</strong> Santa Sede e la maggioranza dei vescovi tedeschi- a differenza di molti cattolici e della stragrandemaggioranza dei protestanti - tenne unatteggiamento negativo, anche se l'iniziale opposizionedell'episcopato dovette fare i conti conl'ascesa al potere di Hitler e il consenso nei confrontidel nuovo regime. Per ricordare solo undato, ben undicimila sacerdoti cattolici (quasi lametà del clero tedesco) «furono colpiti da misurepunitive, politicamente o religiosamente motivate,dal regime nazista», finendo spesso incampo di concentramento. Tra le conseguenzedel concordato vi fu l'eliminazione dalla scenapolitica del partito cattolico (il Zentrum), ma icontrasti tra la Chiesa cattolica e il nazismo siacuirono - nonostante le crescenti preoccupazioniper l'affermarsi del totalitarismo comunistae nonostante il tradizionale antigiudaismo cattolico- con l'avvio della legislazione antisemita e ledisposizioni sulla sterilizzazione obbligatoria,contro le quali si pronunciò con fermezza, già nel1934, soprattutto il vescovo di Münster, Clemensvon Galen.L'opposizione al nazismo si fece chiara e nel1936 una lettera collettiva dell'episcopato chieseal Papa un'enciclica. Pio XI convocò a Roma i treQuesta stima si accrebbe di continuo e indusse Pio XI,con un'innovazione senza precedenti, a inviare il suoSegretario di Stato in ripetute missioni internazionali.Così nel 1934 il cardinale Pacelli oltrepassò l'Atlantico- come già aveva fatto oltre un secolo prima un altrofuturo Papa, il giovane Mastai Ferretti, per la missionediplomatica che lo aveva portato in Cile. Il Segretariodi Stato e legato pontificio fu così a Buenos Aires per ilcongresso eucaristico internazionale, e durante il lungoviaggio visitò poi Montevideo e Rio de Janeiro, quindi<strong>La</strong>s Palmas de Gran Canaria e Barcellona, rientrandoin Vaticano agli inizi del 1935.Pochi mesi più tardi il porporato era a Lourdes, dovenell'omelia conclusiva del viaggio contrappose laredenzione di Cristo alla «bandiera della rivoluzionesociale», alla «falsa concezione del mondo e della vita»e alla «superstizione della razza o del sangue»: una condannadell'«idolatria della razza» che in questi terminichiarissimi sarebbe tornata due anni più tardisulla bocca del cardinale Pacelli di nuovo inviato inFrancia dal Papa, questa volta a consacrare la basilicadi Lisieux e poi a Parigi, dove il porporato incontròesponenti del governo espresso dal Fronte popolare. Enel 1938 un altro congresso eucaristico internazionaleportò il Segretario di Stato in Ungheria, dove riaffermòil principio tradizionale dell'estraneità della Chiesa neldeterminare le forme dei governi e soprattutto denunciòla corsa agli armamenti, «divenuta l'occupazionedominante dell'umanità del XX secolo», avvertendoche il «furore distruttivo» di nuovi conflitti avrebbesuperato «quanto di più spaventoso ha conosciuto ilpassato».Il viaggio forse più importante di Pacelli fu tuttavia nell'autunno1936 la lunga visita privata che compì negliStati Uniti, percorrendo migliaia di chilometri anche inaereo, come del resto aveva già fatto in Germania, testimonianzaulteriore della sua modernità. E nel viaggio ilcardinale incontrò un'ottantina di vescovi e i piùimportanti esponenti politici, tra i quali il presidenteRoosevelt, appena rieletto. Al rientro in Vaticano ilPapa gli fece trovare un ritratto con dedica autografaCarissimo Cardinali suo Transatlantico PanamericoEugenio Pacelli feliciter redeunti. Solo pochi giorniprima Pio XI aveva sorpreso monsignor Tardini, elogiandoil suo segretario di Stato ancora in viaggio econcludendo tranquillamente: «Sarà un bel Papa».12 13


14<strong>La</strong> previsione si compì meno di tre annidopo, quando ormai la guerra si avvicinava.Per scongiurarla il nuovo Papa, che avevapreso il nome di Pio XII, tentò un estremoappello, scritto con l'aiuto del sostituto Montinie pronunciato una settimana prima che letruppe del Reich invadessero la Polonia:«Un'ora grave suona nuovamente per lagrande famiglia umana; ora di tremende deliberazioni,delle quali non può disinteressarsiil Nostro cuore, non deve disinteressarsi laNostra Autorità spirituale, che da Dio civiene, per condurre gli animi sulle vie dellagiustizia e della pace. (...) Noi, non d'altroarmati che della parola di Verità, al disopradelle pubbliche competizioni e passioni, viparliamo nel nome di Dio, da cui ogni paternitàin cielo ed in terra prende nome (...) Ècon la forza della ragione, non con quelladelle armi, che la Giustizia si fa strada. Egl'imperi non fondati sulla Giustizia nonsono benedetti da Dio. <strong>La</strong> politica emancipatadalla morale tradisce quelli stessi che cosìla vogliono. Imminente è il pericolo, ma èancora tempo. Nulla è perduto con la pace.Tutto può esserlo con laguerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. (...)Noi li supplichiamo per il sangue di Cristo, la cuiforza vincitrice del mondo fu la mansuetudinenella vita e nella morte. E supplicandoli, sappiamoe sentiamo di aver con Noi tutti i retti dicuore; tutti quelli che hanno fame e sete di Giustizia- tutti quelli che soffrono già, per i malidella vita, ogni dolore. (...) Ed è con Noi l'animadi questa vecchia Europa, che fu opera della fedee del genio cristiano. Con Noi l'umanità intera,che aspetta giustizia, pane, libertà, non ferro cheuccide e distrugge».L'appello di Papa Pacelli fu vano, come vanarestò la denuncia della sua prima enciclica,Summi pontificatus, pubblicata nel primoautunno di guerra e che condannava «la dimenticanzadi quella legge di umana solidarietà ecarità, che viene dettata e imposta sia dallacomunanza di origine e dall'uguaglianza dellanatura razionale in tutti gli uomini, a qualsiasipopolo appartengano, sia dal sacrificio di redenzioneofferto da Gesù Cristo», sostenendo conforza quella «unità del genere umano» che era alcentro e nel titolo dell'ultima progettata enciclicadel suo predecessore al quale Pio XII vienetalvolta contrapposto, ma senza realefondamento. Non vi fudunque alcuna«enciclica nascosta», così come non fu censurato dalcardinale camerlengo Pacelli l'ultimo discorso di PioXI per il decennale della Conciliazione, che vent'annidopo, nel 1959, Giovanni XXIII fece pubblicare su«L'Osservatore Romano».<strong>La</strong> condanna della Summi pontificatus prendeva poi dimira la «concezione che assegna allo Stato un'autoritàillimitata», definita nell'enciclica «un errore pernicioso»,sia per la «vita interna delle nazioni», sia per le«relazioni fra i popoli, perché rompe l'unità dellasocietà soprannazionale, toglie fondamento e valore aldiritto delle genti, apre la via alla violazione dei dirittialtrui e rende difficili l'intesa e la convivenza pacifiche».Veniva infine, durissima, la denuncia dell'«ora delletenebre», quando «lo spirito della violenza e delladiscordia versa sull'umanità una sanguinosa coppa didolori senza nome», con l'avvertimento che «i popoli,travolti nel tragico vortice della guerra, sono forseancora soltanto agli "inizi dei dolori" (Matteo, 24, 8),ma già in migliaia di famiglie regnano morte e desolazione,lamento e miseria. Il sangue di innumerevoliesseri umani, anche non combattenti, eleva uno straziantelamento specialmente sopra una diletta nazione,quale è la Polonia, che per la sua fedeltà verso laChiesa, per i suoi meriti nella difesa della civiltà cristiana,scritti a caratteri indelebili nei fasti della storia,ha diritto alla simpatia umana e fraterna del mondo».E continuava Pio XII: «Il dovere dell'amore cristiano,cardine fondamentale del regno di Cristo, non è unaparola vuota, ma una viva realtà. Un vastissimo camposi apre alla carità cristiana in tutte le sue forme.Abbiamo piena fiducia che tutti i Nostri figli, specialmentecoloro che non sono provati dal flagellodella guerra, si ricordino, imitando il divinoSamaritano, di tutti coloro che, essendovittime della guerra, hanno diritto allapietà e al soccorso».A essere prefigurati nella primaenciclica di Papa Pacelli eranocosì non solo gli orrori dellaguerra ma anche la gigantescaopera di carità che la Chiesacattolica avrebbe dispiegatodurante gli anni del conflittoverso tutti, senza distinzionealcuna.A provarla vi sono tra l'altro i tremilioni e mezzo di documenti dell'Ufficio InformazioniVaticano per i prigionieri di guerra istituito pervolontà di Pio XII subito dopo l'inizio del conflitto, unfondo degli archivi vaticani che arriva al 1947 ed èinteramente aperto, ma nonostante questo quasi inutilizzato.Sembra infatti che basti aprire un archivio, dicui magari si reclamava a gran voce l'apertura, perché isuoi documenti vengano trascurati: evidentemente amolti la storia importa soltanto se può essere usatacome un'arma.Come si dovrebbe sapere, gli archivi della Santa Sedesono aperti per intero sino all'inizio del 1939, mentreper il periodo della guerra e della Shoah il loro contenutoè stato in sostanza anticipato dai dodici volumidegli Actes et documents du Saint-Siège relatifs à laseconde guerre mondiale, pubblicati per volere di PaoloVI sin dal 1965.Questa imponente documentazione - che si aggiunge aquella sterminata di altri archivi nazionali e privati, anumerosissime testimonianze e alla ricostruzione storicadel periodo - sta confermando che la polemica sulcosiddetto silenzio di Pio XII, imputato di insensibilitào addirittura di connivenza di fronte alla Shoah, è strumentale,come del resto indicano con chiarezza le sueorigini radicate nella propaganda sovietica già durantela guerra, una propaganda poi travasata in quellacomunista durante la guerra fredda e infine rilanciatadai suoi epigoni.Come diplomatico di Benedetto XV, Pacelli si adoperòper fare condannare già nel 1915 violenze antisemiteesplose in Polonia, mentre negli anni Trenta, comeSegretario di Stato di Pio XI, fece cessare la propagandaradiofonica antiebraica di un prete cattolico statunitense,Charles Coughlin. Per la sua esperienzatedesca, poi, il porporato conosceva benissimo il nazismoe la sua folle ideologia e più volte, tra il 1937 e il1939, aveva messo in guardia statunitensi e britannicidal pericolo rappresentato dal Terzo Reich. Ma c'è dipiù: tra l'autunno del 1939 e la primavera del 1940 ilPontefice appoggiò, con una scelta senza precedenti, iltentativo, presto abortito, di alcuni circoli militaritedeschi in contatto con i britannici di rovesciare ilregime hitleriano. E dopo l'attacco tedesco all'UnioneSovietica Pio XII rifiutò di schierarsi e di schierare laChiesa cattolica con quella che veniva presentata comeuna crociata contro il comunismo e, anzi, si adoperòper superare le opposizioni di molti cattolici statunitensiall'alleanza con i sovietici, anche se il giudizio sulcomunismo del Pontefice e dei suoi più stretti collaboratorirestò sempre radicalmente negativo.15


Il Prof. Andrea Riccardi, storico, pronuncia la suarelazione su Pio XII e il suo magistero.16<strong>La</strong> rappresentazione di Pio XII come indifferentedi fronte alla sorte delle vittime delnazismo - i polacchi e, soprattutto, gli ebrei -e addirittura come «Papa di Hitler», primaancora che oltraggiosa è dunque dal punto divista storico insostenibile, così come senzafondamento storico è l'immagine di un Ponteficesuccube degli americani e «cappellanodell'Occidente», diffusa e sempre sostenutadai sovietici e dai loro sostenitori nelle democrazieeuropee durante la guerra fredda.Di fronte agli orrori della guerra e a quellache poi sarebbe stata definita la Shoah PapaPacelli non restò neutrale o indifferente, equello che venne e viene tuttora bollato comesilenzio fu invece una scelta consapevole esofferta, basata su un giudizio morale e religiosochiarissimo. A riconoscerlo sono state esono tantissime voci, anche al di fuori delmondo cattolico.Per esempio, già nel 1940 sul «Time» AlbertEinstein scrive: «Soltanto la Chiesa ha osatoopporsi alla campagna di Hitler di sopprimerela verità. Non ho mai avuto uno specialeinteresse verso la Chiesa prima, ma ora sentoun grande affetto e ammirazione perché solola Chiesa ha avuto il coraggio e la forzacostante di stare dalla parte della verità intellettualee della libertà morale».Da parte sua il domenicano Yves Congar, poicardinale, riferisce nel suo diario conciliare leconfidenze d'un testimone del tempo, il confratelloRosaire Gagnebet. Dopo la stragedelle Fosse Ardeatine il Papa s'interrogò «conangoscia» se denunciarla: «Ma tutti i con-venti, tutte le case religiose di Roma erano pienedi rifugiati: comunisti, ebrei, democratici e antifascisti,ex generali, ecc. Pio XII aveva sospeso laclausura. Se Pio XII avesse protestato pubblicamentee solennemente, ci sarebbe stata una perquisizionein queste case e sarebbe stato catastrofico».Così il Pontefice scelse la protestadiplomatica. Di fronte poi alla minaccia dideportazione comunicò all'arcivescovo diPalermo, cardinale Luigi <strong>La</strong>vitrano, che avrebbericevuto «i poteri al suo posto» e all'ambasciatoretedesco affermò senza esitare: si arresterà «MonsignorPacelli, ma non il Papa!».L'opera di soccorso disposta da Pio XII verso iperseguitati - tra questi moltissimi ebrei, aRoma, in Italia e in diversi altri Paesi - fuimmensa ed è sempre più documentata, anche daparte di autorevoli storici e intellettuali che certonon sono difensori d'ufficio del papato, comeErnesto Galli della Loggia, Arrigo Levi e PieroMelograni. Fatti e documenti stanno lentamenteriemergendo da questo passato che non passa.Questa documentazione rende giustizia a quantoPapa Pacelli e la sua Chiesa hanno fatto di frontealla criminale persecuzione degli ebrei e imporrebbedi riscrivere innumerevoli libri di storia edi relegare nell'oblio la leggenda diffamatoria diun Pontefice filonazista. Nata negli anni del conflittomondiale, questa culminò nel 1963 con larappresentazione del dramma Der Stellvertreterdi Rolf Hochhuth ed è stata rilanciata nel 2002dal film Amen di Constantin Costa-Gavras.Che si trattasse di una campagna orchestrata loaveva denunciato in Italia Giovanni Spadolinigià nel 1965, quando lo storico parlò di «sistematiciattacchi del mondo comunista che nonmancavano di trovare qualche complicità o qualchecondiscendenza anche nei cuori cattolici - oalmeno in certi cattolici non ignoti neppure all'Italia».Lo ha confermato un quarantennio piùtardi un intero dossier da cui risulta che i capi delTerzo Reich consideravano Papa Pacelli unnemico: documenti inediti nazisti che eranofiniti in mano ai dirigenti dei servizi segreti dellaGermania comunista e che, naturalmente, eranorimasti nascosti fino a un'inchiesta del quotidiano«la Repubblica», un giornale che non sipuò certo definire filopacelliano.A fare il punto sul caso storiografico costituitodal dibattito su Pio XII è stata, in occasione delcinquantesimo anniversario della morte, una lungaimportante intervista che «L'Osservatore Romano» hafatto a Paolo Mieli, lo storico che dirige il «Corrieredella Sera». È un testo molto significativo in cui tral'altro Mieli si è detto convinto che a Papa Pacelli glistorici renderanno giustizia; «quella parte di sangueebraico che corre nelle mie vene - ha aggiunto - mi fapreferire un Papa che aiuta i miei correligionari asopravvivere, piuttosto di uno che compie un gestodimostrativo». E vale la pena rileggere il giudizio conclusivosu Pio XII: «Forse è stato il Papa più importantedel Novecento. Fu sicuramente tormentato dadubbi. Sulla questione del silenzio, come ho detto, si èinterrogato. Ma proprio questo mi dà l'idea di una suagrandezza. Tra l'altro mi ha molto colpito un fatto.Una volta finita la guerra, se Pio XII avesse avuto lacoscienza sporca, si sarebbe vantato dell'opera di salvezzadegli ebrei. Lui invece non l'ha mai fatto. Non hamai detto una parola. Poteva farlo. Poteva farlo scrivere,farlo dire. Non lo ha fatto. Questa è per me laprova di quale fosse lo spessore della sua personalità.Non era un Papa che sentiva il bisogno di difendersi.Per quanto riguarda il giudizio su Pio XII, devo direche mi è rimasto nel cuore quanto scrisse nel 1964Robert Kempner, un magistrato ebreo di origini tedesche,numero due della pubblica accusa al processo diNorimberga: "Qualsiasi presa di posizione propagandisticadella Chiesa contro il governo di Hitler sarebbestata non solamente un suicidio premeditato, maavrebbe accelerato l'assassinio di un numero ben maggioredi ebrei e sacerdoti". Concludo: per vent'anni igiudizi su Pio XII sono stati unanimemente condivisi.Secondo me, allora, nell'offensiva controdi lui i conti non tornano. E chiunquesi accinge a studiarlo con onestà intellettualedeve partire proprio da questo.Dai conti che non tornano».Paolo VI, Giovanni Paolo II eBenedetto XVI hanno concordementedifeso dal punto divista storico la memoria di PioXII, la sua azione durante laSeconda Guerra Mondiale e difronte alla spaventosa tragediadella Shoah. A questo bisognaaggiungere l'onore reso dai Papialla memoria dei sei milioni divittime della Shoah e la volontàindubbia di procedere su un camminodi pace, di riconciliazione e diconfronto religioso con l'ebraismo, comePaolo VI ha fatto ai tempi del Vaticano II e durante ilsuo pontificato, come Giovanni Paolo II ha costantementee tenacemente predicato, e come Benedetto XVIha ripetuto in tante occasioni, e in particolare quest'annonei viaggi negli Stati Uniti, in Australia esoprattutto in Francia.Com'è noto, di Papa Pacelli è in corso la causa di canonizzazione,un fatto religioso che esige di essere rispettatoda tutti e che nella sua specificità è di esclusivacompetenza della Santa Sede. Nel 1965 Paolo VI,annunciando in concilio l'avvio delle cause di Pio XIIe Giovanni XXIII, ne spiegò le ragioni: «Sarà così assecondatoil desiderio, che per l'uno e per l'altro è stato intal senso espresso da innumerevoli voci; sarà così assicuratoalla storia il patrimonio della loro eredità spirituale;sarà evitato che alcun altro motivo, che non sia ilculto della vera santità e cioè la gloria di Dio e l'edificazionedella sua Chiesa, ricomponga le loro autentichee care figure per la nostra venerazione e per quella deisecoli futuri». Da parte sua Benedetto XVI, celebrandoa San Pietro in memoria di Pio XII, ha esortato a pregare«perché prosegua felicemente la causa di beatificazione».È un'esortazione che accolgo volentieri e allaquale mi associo, ricordando e celebrando un RomanoPontefice che è stato grande, e alla cui conoscenza questoconvegno contribuirà sicuramentemolto.17


Fabrizio PieriIl Preside attualeP. MihálySzentmártoni,S.J. con il suopredecessoreP. AntonWitwer, S.J.Il saluto delPreside P. MihálySzentmártoni S.J.L'Istituto di Spiritualità:un Cammino di Cinquant’anniIl 12 e 13 novembre 2008 l'Istituto di Spiritualitàdella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> si èritrovato gioiosamente e solennemente per celebrarenell'Aula Magna dell'Università il Simposiodei Cinquant'anni della Sua Fondazione,avvenuta attraverso la lettera della Sacra Congregazionedei Seminari ed Università il 30 maggio1958.L'evento, caratterizzato dal provocante e stimolantetitolo Spiritualità e Teologia, è stato introdotto dalsaluto del Magnifico Rettore, che ha ricordato comequesta festa dell'Istituto sia necessariamente la festadi tutta l'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, in cui tutta laComunità Accademica, nelle sue varie articolazionie componenti, si sente coinvolta e partecipe.Padre Gianfranco Ghirlanda, S.J., ha ricordato,poi, ai Presenti come l'Istituto di Spiritualità sicaratterizzi specificatamente per quattro Sue specificitàproprie. Esso è, in primo luogo, una Istituzioneaccademica, che ha fatto propria e consuccesso in questi cinquant'anni la sfida di delinearee definire con chiarezza metodologica escientifica l'ambito della Teologia spiritualecome oggetto proprio di ricerca e di investigazione.Di essere, poi, una Istituzione formativa,capace di offrire una formazione integrale dellapersona per il servizio della Chiesa in dialogo con ilmondo e con ogni esperienza di fede religiosa e difede. Di essere, inoltre, una Istituzione dinamica, chenon si sofferma soltanto allo studio ed alla riflessionedell'esperienza spirituale cristiana del passato,ma scruta con attenzione come essa si caratterizzi edevolva nel nostro presente, considerando anchecome possa caratterizzarsi nel futuro con lo scopo ditrovare e delineare sempre e meglio gli elementi fondamentalie portanti della stessa spiritualità cristiana.Ed infinecome Esso sia unaIstituzione caratterizzatada un forte epreciso indirizzoignaziano, chesecondo la Dichiarazioned'Intentidell'Universitàsvolge la Sua specificae precipua funzionedi Centro dadove poter irradiarela spiritualità ignazianaa beneficio ditutta l'Università.Szentmártoni,S.J., ha rivolto ilSuo saluto aiPartecipanti edha illustrato epresentato l'itinerariotematico edil senso del percorso,che il Simposiointendevaproporre e donare,muovendosi in tremomenti precisisulle coordinate delpassato, del presentee del futuro. Così hadescritto come laprima parte dei lavoridel Simposio avrebbeaffrontato il passatodelineando i motividella nascita dell'Istitutodi Spiritualità comeIstituzione accademicaautonoma, come poi la seconda parte avrebbe tentato didelineare quali possano essere le sfide, che un Istituto diSpiritualità debba affrontare anche nell'eredità di moltinoti teologi, che hanno recato il loro contributo come veraed autentica ispirazione, e come in quest'ottica sarebberostate prese in esame le principali idee di alcuni Autorigesuiti, ed i primo luogo quelle dei fratelli Karl e HugoRahner. Ed infine come la terza parte del Simposioavrebbe affrontato le sfide del futuro alla luce di duedomande ben chiare e precise: “Dove va la spiritualità?” ese “Si può insegnare la spiritualità?”.Subito dopo si sono avviati i lavori della prima mattina delSimposio, che si sono caratterizzati dagli interessanti ecompetenti interventi di Padre Manuel Ruiz Jurado, S.J., ePadre Bruno Secondin, ocarm, sugli aspetti storici deltema del Simposio Spiritualità e Teologia, per poi lasciare laparola ai contributi sapienti e stimolanti di Padre JacquesServais, S.J., e Karl Heinz Neufeld, S.J., sugli aspetti teologicidella tematica. Il pomeriggio ha visto, nella parterelativa agli aspetti attuali, gli interessanti interventi diPadre Alfredo Sampaio Costa, S.J., e Padre HerbertAlphonso, S.J., che hanno donato all'assemblea la specificae caratteristica tonalità del contributo ignaziano alla tematicadel Simposio stesso, mentre gli aspetti di sfida sonostati brillantemente sottolineati dagli interventi di PadreJaime Emilio Gonzalez Magaña, S.J., la ProfessoressaDonna Orsuto, Padre Carlos Coupeau, S.J., e da Sua EminenzaReverendissima il Cardinal Tomás˘ S˘pidlík, S.J.<strong>La</strong> prima giornata, caratterizzata da un intenso clima diascolto e di partecipazione attenta, si è conclusa con uninteressante e fecondo dibattito, così come era avvenutoanche nella parte conclusiva della mattinata.<strong>La</strong> mattina di giovedì 13 novembre il Simposio ha ripresoil Suo iter di lavoro e di riflessione affrontando, attraversogli interessanti interventi di Padre Rogelio García Mateo,S.J., e di Padre Luigi Borriello, ocd, gli aspetti concretidella tematica. Subito dopo le due relazioni, e comeIl saluto delRettore MagnificoP. GianfrancoGhirlanda S.J. aipartecipanti alSimposio.18Subito dopo il Preside,dell'IstitutoPadre Mihály19


<strong>La</strong> voce degli ex-studenti: Raphaela Pallin.Tavola rotonda. Da sinistra: P. J. Emilio González Magaña, S.J., S. E.ma Rev.ma Card. Tomás˘ S˘pidlík,P. Mihály Szentmártoni, S.J., P. Carlos Coupeau, S.J., e la Prof.ssa Donna Orsuto.scopi desiderati ed anelati, ecome tutto questo sia avvenutoed avvenga nella cornicedavvero unica ed irripetibiledel clima di amicizia edi autentica familiarità, chesi è sempre vissuta e si vive esi respira all'interno dell'Istitutodi Spiritualità della<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.P. StjepanFridl S.J.,ex-studentedell'Istitutodalla Croazia.20momento di suggestiva e stimolante risonanza siè dato vita ad una dinamica Tavola rotonda,moderata da Padre Coupeau, S.J., a cui hannopartecipato e dato il loro prezioso contributoalcune Studentesse ed alcuni Studenti attuali edel passato, che hanno descritto, attraverso laloro preziosa esperienza, la bellezza e la feconditàdello studiare Teologia Spirituale a livello universitariosia ieri che oggi, e come questa esperienzasia stata ed è caratterizzata dalle naturalitappe di fatica e di sforzo, ma anche di consolazionee di gioia nel raggiungere le mete e gliIn conclusione PadreMihály Szentmártoni, S.J.,ha terminato i lavori ringraziandodi cuore i relatori,Tutti coloro che hanno aiutatoa rendere possibile larealizzazione di questo“sogno” e soprattutto i partecipanti,che si sono rivelatiessere davvero la vera forzadi questo splendido eventocelebrativo.L'Istituto di Spiritualitàriprende ora il suo camminodi servizio alla Teologia Spiritualeall'interno dellagrande Famiglia dellaComunità Accademica dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,corroborato e rinfrancatoda questa splendidaesperienza di riflessionescientifico-teologica e diautentica esperienza diumanità, di amicizia e difraternità.Lo aspetta per i prossimianni il compito bello edesaltante di continuare a rispondere, attraverso laformulazione dei Suoi programmi di insegnamentoe degli itinerari di ricerca e di investigazione, aibisogni ed alle richieste teologiche, spirituali epastorali della Chiesa di oggi, in risonanza ed inrisposta alle sfide, alle domande ed alle attese disenso del mondo contemporaneo, anche e soprattuttoattraverso l'operare in una vera e profonda formazioneintegrale della persona di sacerdoti, religiosie religiose, laiche e laici, alla luce del sentiredella spiritualità ignaziana e della sua pedagogia, chesi faccia carico della maturazione integrale di tutto ilpotenziale intellettuale e spirituale dellapersona, perché possa essere testimoneautentico e significativo del Vangelo inun dialogo sereno e costruttivo con ilmondo e con ogni altra esperienza religiosae di fede.Allora, Carissimo Istituto di Spiritualità,ecco a Te il nostro augurio piùintenso e profondo perché Tu sia sempreal servizio delle anime per la maggior gloriadi Dio e… davvero…Ad multos, multos, Annos… !!!Un gruppodi Studentidell'Istituto.21


P. MarioFarrugia, S.J.P. FelixKörner, S.J.Una delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> in IranDa 24 anni, l'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> porta avantirapporti accademici con alcune istituzioni islamichein diversi paesi. Il Santo Padre ha recentementerinnovato la propria fiducia nella nostraUniversità, in particolare nell'ambito del discernimentoteologico per ciò che concerne gli interrogativiposti dai musulmani e dall'Islam.Nel 2008, l'Università di Teheran si è adoperataper organizzare la visita di una delegazione dalla<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> al fine di rendere operativa la convenzioneche le due istituzioni hanno stilato per laprima volta a metà degli anni 90. A fare da tramiteè stata l'Ambasciata dell'Iran presso la SantaSede che, insieme alla stessa Università di Teheran,ha preparato, con competenza e generosità,un fitto programma di visite e incontri accademici.Il P. Rettore ha accettato tale invito con l'intentodi esaminare le reali possibilità di uno scambioscientifico approfondito.<strong>La</strong> delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> era composta dalPadre Rettore Gianfranco Ghirlanda, S.J., dal suodelegato per i rapporti interuniversitari, P. MarioFarrugia, S.J., e dal P. Felix Körner, S.J., Pro-Presidedell'Istituto di Studi Interdisciplinari su Religionie Culture (ISIRC), l'ente preposto agli studiinterreligiosi all'interno dell'università. <strong>La</strong> tra-sferta si è svolta durante il piacevole autunno persiano,dal 15 al 22 ottobre 2008, ed ha condotto i tredelegati della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> nelle tre città con maggiortradizione accademica: Qom, Isfahan e Teheran. Neiluoghi in cui si è recata, la delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>è stata anche felice di poter far visita ad alcunirappresentanti della Chiesa locale.<strong>La</strong> prima città, Qom, costituisce il centro culturale ereligioso della maggioranza sciita in Iran e funge dameta per diversi pellegrinaggi, specialmente dalLibano. <strong>La</strong> seconda, Isfahan, antichissima metropoliposta sulla Via della seta, è stata, per secoli, al centrodelle carovane dirette a Oriente. <strong>La</strong> terza tappa,Teheran, è la capitale del Paese e una delle maggioricittà dell'Asia.In queste città, i Padri hanno potuto osservare irecenti successi che l'Iran sta compiendo, in campotecnico ed economico.Dal 1979, anno della Rivoluzione Islamica, l'interpretazionefatta, dalle autorità del Paese, dell'Islamsciita, regola ogni aspetto della vita individuale esociale, in quanto funge da elemento unificante euniformante della nazione.Nel corso dei tanti incontri, segnati da una proverbialeaccoglienza e dall'ospitalità tipica della zona,sono stati instaurati diversi nuovi contatti e ripresivecchi accordi con enti accademici di diversi tipi. Occorremenzionare, tra le altre, le istituzioni riservate al clerosciita, insieme a quelle per i laici. Spesso, tali istituzioninon fungono solo da università o da accademie con struttureanaloghe a quelle dei Paesi occidentali, ma costituisconodegli autentici centri formativi fondati (o rifondati)dopo la Rivoluzione del 1979 e propongono anche ambiziosinuovi organismi specializzati, oltre a facoltà con tipologiae prospettive tradizionali.Il Magnifico Rettore P. Gianfranco Ghirlanda,S.J. ritratto mente pronuncia la sua relazionenell'Università di Teheran.L'itinerario in dettaglio22Il tavolo di lavoro al quale partecipa il Magnifico Rettore P. Gianfranco Ghirlanda, S.J. e il suodelegato per le relazioni internazionali, P. Mario Farrugia, S.J., insieme al P. Felix Körner, S.J.Qom• Qom, Campus dell'Università di Teheran,Facoltà di Lettere e Teologia;• Istituto di Educazione e Ricerca “Imam Khomeini”- centro di formazione per chierici sciiti;• Università delle Religioni.Isfahan• Università di Isfahan.Teheran• Università di Teheran;• Facoltà di “World Studies”;• Facoltà di Lettere e Filosofia;• Facoltà di Diritto e Scienze politiche;• Facoltà di Teologia;• Università Imam Sadegh.<strong>La</strong> diversità delle strutture visitate si evince paragonando,ad esempio, l'Istituto Imam Khomeini di Qom con l'UniversitàImam Sadegh a Teheran. Il primo è un centro diformazione per chierici sciiti, mentre la seconda preparalaici per i quadri direttivi, mantenendo una prospettivaprofondamente islamica.<strong>La</strong> delegazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ha approfittato dell'occasionefornita da questo invito per presentare tre conferenzein ambito accademico, sia per i colleghi che per gli studentiiraniani. Presso la Facoltà di “World Studies”, a Teheran, il23


Alcuni momenti dei lavori e sulla destraP. Felix Körner, S.J., durante il suo intervento.Scambio di doni e foto di grupponell’Università di Teheran.della dinastia dei Safavidi, i quali, tra il Seicentoe il Settecento, hanno trasformato quella città,posta sulla Via della seta, in un centro culturaledi importanza mondiale.P. Farrugia, in quanto professore di teologia, hatenuto un intervento sul tema “Dio come creatore”,mentre il P. Ghirlanda, canonista, ha tenuto unintervento sul tema “Lo spirito della legge nellaChiesa cattolica”. Nel dipartimento maschile dell'UniversitàImam Sadegh, il P. Körner, islamologo,è, a sua volta, intervenuto sull'argomento “Teologiacattolica delle religioni”, mentre un Ayatollah hasuccessivamente tenuto un discorso sulla prospettivaislamica rispetto alle religioni. Gli studenti si sonomostrati particolarmente interessati a confrontarsipersonalmente con ognuno dei tre relatori dopol'incontro ufficiale.Le intense attività del programma si sono interrottesolamente per una giornata dedicata al turismo culturale,per visitare la città di Isfahan, antica capitaleProprio a Teheran ed Isfahan si è avuta l'opportunitàdi incontrare le piccole comunità cattolichelocali e di fare visita a Mons. Ignazio BediniS.D.B., Arcivescovo di Isfahan, ed al NunzioApostolico, Mons. Jean-Paul Aimé Gobel, con iquali si è discusso delle diverse sfide che i fedelicristiani sono chiamati ad approfondire ed aportare avanti all'interno della società nell'Irancontemporaneo.L'affabilità degli iraniani, che ha caratterizzatol'intera visita, facilita gli scambi accademici efavorisce diversimomenti favorevoli peruna reciproca conoscenzae testimonianza.<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> vorrebbecogliere la sfida che laChiesa suggerisce nelmomento in cui chiedeun serio e fruttuosoconfronto tra le religioni,in particolare nelcampo delle ScienzeUmane e della Teologia.Tale confronto costituisceun autentico contributoper una più serenacoesistenza tra gliuomini del nostrotempo.2425


Marta GiorgiDebanne(Inc. 2). Nella partesuperiore è presente unadelle formule di invocazioneche tradizionalmenteaprono il testo Innomine domini nostriIesu Christi. L'incipitin carattere romanomaiuscolo è seguito dauna capiletterafinemente miniata.26Sviluppi in BibliotecaValorizzazione del patrimonio e ampliamentodelle aree di specializzazioneNel mese di novembre dell'anno 2006 la Bibliotecaha avviato un progetto avente come obiettivola valorizzazione dei suoi 50 incunaboli,valorizzazione da intendersi in termini di maggioripossibilità per l'utenza di reperire, conosceree poter consultare in modo appropriatoquesti preziosi documenti.Nel corso dell'anno 2007 la Biblioteca ha ricevutoin dono due importanti fondi librari che lehanno consentito, per la specificità dei temitrattati, di ampliare le aree di specializzazionetradizionalmente coperte.Valorizzazione del patrimoniodocumentarioNel mese di settembre 2008 è stato pubblicato ilCatalogo degli incunaboli della Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> 1 .<strong>La</strong> pubblicazione rientra in una serie di iniziativepromosse dalla Biblioteca per far conosceremeglio il patrimonio librario antico da essa posseduto(Fondo Riserva: circa 30.000 volumidatati dal 1469 al 1830) attraverso la realizzazionedi prodotti e servizi che consentano e facilitinola sua fruizione garantendo al contempouna sua corretta conservazione.Si tratta di un cammino certamente non breve(il materiale da analizzare è quantitativamente considerevolee qualitativamente complesso) e nonprivo di ostacoli (occorrono risorse umane qualificatee l'impiego di appropriate risorse finanziarie).<strong>La</strong> pubblicazione del catalogo dei 50 incunabolipresenti nella nostra Biblioteca rappresenta simbolicamentel'inizio di questo cammino di valorizzazione:l'incunabolo, termine universalmente adottatoper designare tutti i libri stampati nellaseconda metà del XV secolo (periodo di invenzionedella stampa a caratteri mobili e primissimoperiodo dell'arte della stampa) prevalentemente sucarta ancora prodotta a mano, rappresenta il risultatoiniziale dell'attività tipografica.Il più antico incunabolo è la Bibbia detta 'delle 42linee', realizzata da Johann Gutenberg nella suastamperia di Magonza. È nella seconda metà del1400 che, in oltre 100 città europee, nacquero leprime officine tipografiche (soprattutto in Germania,in Francia, nei Paesi Bassi, in Inghilterra e inItalia che, grazie all'intensa attività culturale degliumanisti, alla formazione erudita dei tipografi editorie alla considerevole produzione di carta, ebbe ilprimato in tale settore). Particolarmente si distinseronell'arte tipografica Roma, Milano e Venezia;in quest'ultima città operò, fra la fine del 1400 e l'iniziodel 1500, Aldo Manuzio, le cui edizioni,caratterizzate dall'impiego di un corsivo tipico,denominato aldino, si distinseroparticolarmente per la cultura, lacura e la perizia con cui eranoredatte.Il progetto di valorizzazione degliincunaboli, realizzato con moltacura e grande competenza dalladr.ssa Irene Pedretti e dalla dr.ssaMiriam Viglione, che nella nostraBiblioteca operano nel settoredella catalogazione, si è svolto insei fasi e le attività svolte in ciascunafase possono essere così sintetizzate:1. Catalogo degli incunaboli dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> / acura di M. Viglione, I. Pedretti. -Roma : Homolegens, 2008. - : ill., ril. -ISBN 978-88-95140-09-4(Inc. 8). Sono stampati sulla stessa pagina ilregistro del volume e la marca tipografica ainchiostro rosso dell'editore Nicolas Jenson.1. rilevazione e studio preliminare degli incunaboli presentinel Fondo Riserva finalizzato alla costituzione diuna Collezione Incunaboli (si tratta di 50 esemplaridatabili nell'arco cronologico che va dal 1469 al1500);2. analisi degli elementi bibliologici di ogni incunabolocon particolare riferimento alle note di esemplare eallo stato di conservazione del singolo pezzo corredata,ove necessario, di opportune segnalazioni pereventuali interventi di restauro;3. ricerche bibliografiche effettuate con l'ausilio dei piùimportanti repertori disponibili, quali, ad esempio,l'Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia(IGI) e il Catalogue of books printed in the XVthcentury now in the British Museum (BMC);4. elaborazione di un modello di scheda descrittiva per lacatalogazione di ogni incunabolo consistente di treparti:- una parte relativa agli elementi descrittivi dell'edizione(intestazione, datazione, incipit e explicit,titolo, colophon, marca tipografica, descrizione fisica,decorazione e illustrazione, segnatura, carattere);- una parte relativa a elementi propri di ciascun esemplare(segnalazione di eventuali mutilazioni, presenzadi ex libris, note manoscritte e glosse, descrizione deltipo di legatura, dati sullo stato di conservazione);- una parte relativa ai riferimenti bibliografici dei repertoriutilizzati;5. catalogazione dei 50 incunaboli secondo il modellosopra esposto e creazione di una collezione “Incunabula”nel catalogo elettronico della Biblioteca;(Inc. 33, v. 1) Paginainiziale, che anticipa lastruttura che avrà ilfrontespizio a partiredal Cinquecento, reca lascritta Liber vite, unaxilografia di San Pietrocon le chiavi e l'iscrizioneTu es Petrus,seguite dall'incipit incarattere gotico dispostoin ordine decrescente aformare un trapezioregolare.6. redazione e pubblicazione di un catalogo a stampa corredatodi apparati critici. Una parte del catalogo contienenote sugli autori, editori e stampatori, sonoriportati gli indici degli autori e dei curatori, dei titoli,degli editori e degli stampatori, i luoghi di stampa. Èpresente anche un glossario e un'appendice fotografica.Il catalogo a stampa degli incunaboli dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>propone un percorso che, come fa notare il PadreGianfranco Ghirlanda nella presentazione del volume,“non è solo scientifico e storico ma anche artistico, se sitiene conto della bellezza degli esemplari prodotti in quel-(Inc. 32) Xilografia raffigurante unmaestro di scuola con il suo discepolo spesso inseritanegli incunaboli.27


(Inc. 33, v. 1). Prima carta della Genesi impreziosita da una miniatura raffigurante Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre;al centro della scena l'albero della conoscenza sul quale si trova il serpente con viso di donna, figura comune nellapittura prerinascimentale. Anche la lettera che apre il testo è miniata con colori vivi su fondo oro.(Inc. 33). Sono rappresentate tutte letribù del popolo di Israele così comeelencate nel libro dei Numeri.(Inc. 45). Prologo del commento ai Salmi arricchito da una elaborata cornice xilograficaformata da una serie di vasi fioriti e tralci con inserite due vignette allegoriche.Nella raffinata iniziale abitata è rappresentato il lavoro dell'amanuense.28zione del Fondo (attualmente i volumi catalogatisuperano le 2.000 unità).Tutti i volumi del Fondo sono integrati nel catalogoelettronico della Biblioteca, ma è anche stata creatauna collezione a sé per consentire ricerche soloall'interno del Fondo.Il Fondo Biblioteca Europea Vedovato (BEV), èun'ampia collezione di libri (più di 35.000 titoli),di periodici (82 titoli correnti) e di documenti concernentila storia del XX secolo, soprattutto inEuropa e in Africa, l'integrazione europea, le relazioniinternazionali, la storia parlamentare, ladiplomazia, la religione.L'intera Biblioteca, che aveva prima la sua sede aStrasburgo presso il Consiglio d'Europa, è statadonata dal Prof. Giuseppe Vedovato, attualmenteprofessore emerito di Storia dei Trattati e di PoliticaInternazionale all'Università “<strong>La</strong> Sapienza” diRoma. Il Prof. Vedovato è stato membro dell'Assembleaparlamentare del Consiglio d'Europa dal1953 al 1976 e poi Presidente eletto di questa dal1972 al 1975. Ha ricoperto poi la presidenza divarie Commissioni di natura politica ed economicaed è stato direttore della rivista trimestrale <strong>Rivista</strong>di studi politici internazionali per 62 anni senzainterruzione. È autore di numerose pubblicazionidi interesse storico-diplomatico e politico-economico.<strong>La</strong> Biblioteca Europea Vedovato si contraddistingueper un'apertura internazionale molto ampia inquanto copre argomenti vitalmente interessanti perla politica e le relazioni europee e internazionali efornisce, con la vasta e varia produzione scientificae pubblicistica italiana e straniera e una ricchissimadocumentazione di ogni genere, strumenti idoneiper affrontare studi comparati di nodi storici fondamentaliper la loro influenza sulla società contemporanea.In dettaglio, i settori disciplinari coperti dalla BEVsono:- il diritto internazionale, comunitario e regionale,- il diritto nazionale italiano, il diritto nazionale ecostituzionale dei vari paesi europei,- le istituzioni italiane e straniere, dell'Europaorientale, dei paesi africani, asiatici e dell'America<strong>La</strong>tina,- le relazioni diplomatiche dell'Italia,- le organizzazioni europee e internazionali,- l'etica politica,- i diritti dell'uomo,- le migrazioni internazionali,- le relazioni internazionali e gli atti internaziol'ambientedigrande sperimentazionetecnicae di ampiorespiro culturaleche fu ilmondo delleprototipografieeuropee [……]e costituisceun'opportunitàdi crescita pertutti e soprattuttoper coloroche per la primavolta scoprononell'oggettolibro un'operad'arte”.Ampliamento delle areedisciplinari di specializzazione<strong>La</strong> donazione di due importanti collezionilibrarie, Fondo Maurizio Fagiolo dell'Arco eFondo Biblioteca Europea Vedovato, hanno permessodi ampliare i settori di specializzazionedella nostra Biblioteca.Il Fondo Maurizio Fagiolo dell'Arco è una preziosacollezione libraria donata dalla Prof.ssaMaria Beatrice Mirri, moglie del Prof. MaurizioFagiolo dell'Arco (1939-2002), grande e appassionatostorico e critico d'arte, allievo del Prof.Giulio Carlo Argan, con cui ha lavorato a lungoall'Università "<strong>La</strong> Sapienza”. Il Prof. Fagiolodell'Arco, nel corso della sua lunga carriera hapubblicato numerosi studi, cataloghi di mostre,libri e monografie sull'arte italiana tra le dueguerre. Importanti e cospicui sono anche i suoicontributi sul Seicento, sull'arte e sulla festabarocca.Il fondo donato si compone di circa 4.700 opereriguardanti la storia dell'arte con particolareriferimento all'arte barocca (chiese, iconografiae immagini barocche, teatro, simboli barocchi,scultura, architettura, opere su Dal Pozzo,Baciccia, Bernini, Poussin, Caravaggio, Caravaggeschi,pittura romana, il Seicento emiliano,genovese, lombardo, piemontese, fiorentino,napoletano, spagnolo, francese). Numerosinella collezione sono i cataloghi di musei (italiani,francesi, inglesi, tedeschi e statunitensi).Nel mese di marzo 2008 è iniziata la cataloga-nali di ogni genere,- la storia moderna e contemporanea,- il pensiero politico ed i partiti,- l'economia internazionale e le dottrine economiche,- la cooperazione economica,- la conservazione del patrimonio culturale,- lo sviluppo regionale,- l'integrazione europea,- la geografia e la storia dell'Europa centrale e dell'Europaorientale, dell'Asia, della Cina, del Mediooriente, dell'Africa, dell'America del Nord e dell'Americadel Sud.L'intera BEV è stata donata all'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> proprioa causa della tradizione storico-culturale-europea checontraddistingue da sempre questa Università, eredediretta ed unica dell'antico Collegio Romano che, fondatoa Roma nel 1551 da Sant'Ignazio di Loyola, esercitò un'enormeinfluenza sulla cultura europea ed extraeuropea.<strong>La</strong> presenza di questo fondo all'interno della Bibliotecadell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> costituisce una presenza culturalepreziosa ed unica a Roma, dove hanno sede varie Universitàed organismi internazionali, direttamente interessatiai temi coperti dalla BEV. Studenti, professori,ricercatori e studiosi appartenenti alle varie istituzionipresenti a Roma potranno disporre di una collezione dienorme valore per la conduzione di studi e ricerche avario livello.Il lavoro di catalogazione della BEV è iniziato nel mese dinovembre 2008, attualmente sono state catalogate più di800 opere.I volumi di questa collezione sono integrati nel catalogoelettronico generale della Biblioteca ed è stata creataanche una collezione a sé che consente a ricercatori e studiosidi effettuare ricerche solo all'interno del Fondo.(Inc. 42). Legatura di tipo medievale in piena pelle su tre nervi .29


RUBRICAP. Michael Hilbert, S.J., insieme al Sig. Campbelle il Sig. Mullen della <strong>Gregorian</strong> Foundation.Un momento deilavori durante il raduno.Foto di gruppodella <strong>Gregorian</strong>UniversityFoundation.Al Centro ilPrepositoGenerale dellaCompagnia diGesù P. AdolfoNicolàs e allasua destra ilSig. Mullen,a sinistra laSig.ra Shafer.P. GianfrancoGhirlanda, S.J.con la Sig.raInge Miscoll.30Visita della <strong>Gregorian</strong>University FoundationDomenica 26 ottobre ha avuto inizio, con unaMessa celebrata nelle Camerette di S. Luigi Gonzagaal Collegio Romano, l'annuale visita dei benefattoriamericani della <strong>Gregorian</strong> University Foundationalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, al Pontificio Istituto Biblicoe al Pontificio Istituto Orientale. Il giorno successivo,dopo una Messa celebrata dal Rettore MagnificoP. Gianfranco Ghirlanda, S.J. nella Cappelladegli Studenti, nella sessione accademica svoltasinell'aula del Senato della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, è statodiscusso il tema “Biological Evolution: Facts andTheories” presentato dal P. Marc Leclerc, S.J. delladott.ssa Marilena Amerise. Il gruppo, di 15 persone,si è fermato a pranzo nella comunità deigesuiti, e nel pomeriggio ha potuto visitare in modoprivato la Cappella Sistina. Martedì l'Istituto Orientaleha ospitato il gruppo con un filmato sulla storiadell'istituto che celebra 90 anni. Il Rettore P. CyrilVasil', S.J. ha presentato alcuni professori e studenti.Punto centrale della settimana è stata l'udienza papaledel mercoledì mattina seguita da un pranzo all'HotelColumbus con il Rev.mo Padre Adolfo Nicolás, PrepositoGenerale della Compagnia di Gesù e Vice GranCancelliere delle tre istituzioni del Consorzio <strong>Gregorian</strong>o.Quella sera i membri della Fondazione sono stati invitatiad un ricevimento offerto da don Marcello edonna Beatrice Sacchetti nella loro casa. Durante lavisita all'Istituto Biblico giovedì, il gruppo ha conosciutoil nuovo Rettore, P. José Maria Àbrego de <strong>La</strong>cy,S.J., mentre il P. Stephen Pisano, Rettore uscente, haparlato sul recente Sinodo sulla Parola di Dio. Venerdìha visto di nuovo il gruppo alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> per unatavola rotonda sul tema “<strong>La</strong> Nostra Chiesa: Presente eFuturo” guidata da P. Michael Paul Gallagher, S.J., conla partecipazione di P. Robert Geisinger, S.J., laProf.ssa Donna Orsuto e il Prof. James Anaparambil.Altri momenti conviviali anche con gli studenti provenientida molte parti del mondo, una Messa nelleCamerette di S. Ignazio hanno concluso il programma.Durante la loro settimana di permanenza a Roma inostri graditi ospiti, guidati da P. Robert O'Toole, S.J.Presidente della <strong>Gregorian</strong> University Foundation e dalSig. Peter Mullen, Chairman, hanno potuto ulteriormentediscutere ed approfondire alcuni dei temi toccati,durante altri momenti meno formali ai quali sonostati invitati dei Padri, Professori e studenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.<strong>La</strong> visita annuale, chiamata “<strong>Gregorian</strong> UniversityFoundation Colloquium”, è uno strumento valido perfar conoscere la missione del Consorzio <strong>Gregorian</strong>o esostenitori della nostra missione ai nostri amici e benefattoripiù vicini.P. Michael Hilbert, S.J.Visita dei “Freundekreisder <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”Come ogni anno, alla fine di ottobre la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ha accoltocon gioia il raduno dei benefattori tedeschi -"Freundekreis der<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>" per un incontro di approfondimento sul tema"Le Chiese in Germania e in Europa" che si è svolto in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>dal 31 ottobre al 1 novembre 2008.Hanno dato un proficuo contributo all'incontro le seguentirelazioni: "<strong>La</strong> ricerca di Dio come punto cruciale dell'ecumenismo"di S. Em. il Cardinale Walter Kasper, Presidente delPontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;"<strong>La</strong> relazione tra Stato e Chiesa in Germania nei secoliXIX e XX" del P. Klaus Schatz S.J.; "<strong>La</strong> situazione dellaS. Em. il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per laPromozione dell'Unità dei Cristiani intervenuto durante i lavori, ritratto accanto aP. Gianfranco Ghirlanda, S.J., Rettore Magnifico che saluta i presenti. Alla sinistra delRettore l’Ambasciatore di Germania presso la Santa Sede, Sig. Hans-Henning Horstmann.Chiesa in Europa oggi" di P. Mark Rotsaert S.J.; "Atteggiamentispirituali in un mondo sempre più globalizzato" P.Erhard Kunz S.J.Durante il loro soggiorno, i benefattori hanno partecipato adinteressanti visite guidate alla Cappella Sistina e all'Ara Pacise avuto il piacere di accettare l'invito di Sua Eccellenza il Sig.Michael Steiner, Ambasciatore della Repubblica Federale diGermania presso l'Italia, ad un ricevimento in loro onorepresso la sua residenza.L'appuntamento annuale con gli Amici della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>segna l'inizio di ogni anno accademico ed è diventato ormaiuna vera e propria tradizione che, oltre a suscitare interesseper i temi affrontati, in un certo senso infonde la serenitàdegli incontri tra amici che cooperano per un fine comune.Arrivederci, dunque, nel <strong>2009</strong>!Hans Zollner, S.J.31


Visita in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>della delegazionedell'Università Babeş-Bolyai di Cluj NapocaLo scorso 20 novembre il P. Gianfranco Ghirlanda,S.J. ha avuto la gioia di accogliere nella sede dell'Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> il Prof. Dr. Andrei Marga,Rettore dell'Università Babeş-Bolyai di ClujNapoca, insieme ad una delegazione di Docenti diTeologia della stessa Università.Il Prof. Andrei Marga ha consegnato al Rettoreuna copia della pubblicazione “Living in Truth. AConceptual Framework for a Wisdom Society and theEuropean Construction”, edita, oltre che da luistesso, da Theodoro Berchem e Jan Sadlak, la qualeinclude gli atti della Conferenza organizzata il 10settembre 2007 dall'Università Babeş-Bolyai, incollaborazione con il CEPES-UNESCO, ed allaquale hanno preso parte, in qualità di relatori, ilProf. Paul Gilbert, S.J. e la Prof.ssa MichelinaTenace, in rappresentanza dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Il Prof. Marga ha anche fatto omaggio al P. Ghirlandadi altre pubblicazioni, e degli ultimi duefascicoli della rivista Teologia Catholica <strong>La</strong>tina, conla quale abbiamo già avviato uno scambio.Da parte sua il P. Ghirlanda è stato lieto di ricambiare,offrendo una copia del Catalogo degli incunaboli dellaBiblioteca della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, pubblicatoin questo anno.Nel corso del colloquio, estremamente cordiale ed amichevole,il Prof. Dr. Marga ha prospettato la possibilitàdi organizzare nel marzo del prossimo anno un Convegnosul tema della crisi economica e finanziaria e fondamentietici, al quale potrebbero partecipare, in qualitàdi relatori, alcuni docenti della Facoltà di ScienzeSociali dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Tale ipotesi, ancorain fase di studio, sarà oggetto di approfondimento edanalisi nei prossimi mesi.Il Prof. Dr. Marga ha espresso anche il desiderio diorganizzare nel prossimo anno un Seminario, con lapartecipazione di specialisti dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,sul tema dell'adeguamento della struttura deglistudi a quanto previsto dalla Dichiarazione di Bolognae sull'articolazione del programma degli studi delprimo e del secondo ciclo, volendo garantire ad untempo sia la solidità degli studi teologici che il riconoscimentostatale dei titoli di studio.Al termine del colloquio, la Dott.ssa Marta Giorgi haillustrato e presentato la Biblioteca con la sua ampiacollezione e la Dott.ssa Cristina Berna ha guidato unabreve visita all'Archivio Storico, mostrando alcuniesemplari dei suoi fondi.Barbara BergamiSettimana di preghiera perl’unità dei cristiani <strong>2009</strong>In Occasione della Settimana di Preghiera per l'unità deiCristiani, martedì 20 gennaio scorso tutta la comunitàuniversitaria si è radunata nell'Atrio dell'Università perpregare insieme per l'unità di tutti i cristiani. Quest'annola settimana era ispirata al tema: "Essere riuniti nella tuamano" (cfr. Ezechiele 37, 17). Il tema è stato propostodalle chiese cristiane in Corea che vivono un contesto didivisione del loro paese.Il profeta Ezechiele fu chiamato a infondere speranza alsuo popolo durante un periodo di disperazione religiosa epolitica che era seguito alla caduta e all'occupazione diIsraele e all'esilio di molti.Leggendo un brano del libro di Ezechiele insieme ai nostricolleghi e colleghe coreani, abbiamo potuto riflettere sucome, alla luce di esso, si possa comprendere la nostrasituazione di separazione e su come Dio è colui che ristabiliscel'unità e riconcilia il popolo.Coscienti che i cristiani sono chiamati ad impegnarsi perl'unità del Popolo di Dio, la cappellania della PUG hainvitato tutti a partecipare.A cura della Cappellania UniversitariaFoto di gruppo conil Prof. Dr. AndreiMarga, Rettoredell'UniversitàBabeş-Bolyai diCluj Napoca,insieme ad una delegazionedi Docentidi Teologia dellastessa Università;P. GianfrancoGhirlanda, S.J.,Rettore Magnifico eprima a destra laDott.ssa BarbaraBergami, Assistentedel RettoreMagnifico della<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.32 33


GiuseppinaCostantiniLuigiD’AmicoConcerto di NataleSinfonia dei SaporiIl DirettoreGiorgio CarniniIl MaestroAlessandro De LucaPadre FrancoImoda, S.J.Presidente de“<strong>La</strong> Fondazione<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”.Nella serata del 12 Dicembre 2008 la Fondazione<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, in collaborazione conl’Assessorato all’Agricoltura della Regione<strong>La</strong>zio, l’Associazione Musicart e Natura, haorganizzato nel suggestivo quadriporticodella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, l’annualeconcerto di Natale intitolato “Sinfoniadei Sapori”.Non poteva esserci chiave più originale perun Concerto di Natale, momento di riflessionereligiosa e alla stesso tempo occasionedi ritrovo familiare, per avvicinarsi alle prossimefestività.All’appuntamentohannorisposto inmodo eccezionaletantissimiospitied amici,nonostante lo stato di allarme - causa maltempo -che in quei giorni stava vivendo la città di Roma.<strong>La</strong> serata si è aperta con il saluto di benvenuto delPresidente della Fondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> P.Franco Imoda S.J., il quale ha ringraziato i presenti,l’Università nella persona del RettoreMagnifico P. Gianfranco Ghirlanda S.J., gli organizzatori,un saluto particolare alla Dott.ssaDaniela Valentini, Assessore all’Agricoltura dellaRegione <strong>La</strong>zio, che con il suo importante contributoha reso possibile la realizzazione di questoevento.Padre Imoda ha sottolineato l’importanza di questaoccasione anche per far conoscere l’attivitàdella Fondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, istituita dalConsorzio <strong>Gregorian</strong>o (formato da PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, Pontifici Istituti Biblico eOrientale), con la finalità di sostenere le variegatee complesse attività che queste strutture accademiche,di antica e prestigiosatradizione, svolgono,proponendosi essenzialmentedi cogliere le sfideche la contemporaneitàpone alla fede: ciò, in particolare,attraverso la formazionedi intelligenzenuove, religiose e laiche,sapienti e propositive.grandi autori, grandi interpreti!Eccezionali protagonisti della serata musicale sonostati l’orchestra Camerata Italica diretta dal MaestroGiorgio Carnini, organista di fama internazionale, ilpianista Alessandro De Luca e il Coro Melos Ensemble,guidato dal Maestro Filippo Manci, che hannosuscitato forte emozione, in particolare, l’esecuzione invarie lingue di “Adeste Fidelis” che ha reso ancora piùcalda e partecipata l’atmosfera.<strong>La</strong> serata si è piacevolmente conclusa con una riccadegustazione di prodotti tipici regionali laziali, chehanno riscosso l’apprezzamento di tutti i presenti.Padre Imoda S.J. con la Signora DenisKilicer 1° Segretario dell'Ambasciata diTurchia presso la Santa Sede.Il programma del Concerto“Sinfonia deiSapori” è stato improntatosu una raffinataricerca di combinazioniartistiche chehanno spaziato dallaTalfelmusik (musicada tavola) di Tafelmanne Rossini, aduna ricca fantasia dicanti tradizionalinatalizi per coro eorchestra.34Grande musica,35


MonicaFucciIl Natale in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Il Natale non sarebbe Natale in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> senon ci fosse il tradizionale periodo di canti nataliziche precede la chiusura dell'università per lefestività. Chi ha studiato in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> non puònon ricordare con piacere di aver assistito o partecipatoall'esibizione canora dei vari gruppi, divisiper collegio o facoltà, davanti al Presepe nel Quadriporticodell'università.Tutti i giorni, infatti, negli intervalli delle lezionidella mattina, il Quadriportico si riempie per circadue settimane di studenti, docenti ed impiegati desiderosidi ascoltare come ogni anno i cori degli studentie, in ultima giornata, quello dei professori chesegue il breve discorso di auguri del Rettore.Il repertorio è vario, ma i canti sono ormai comunqueconosciuti da molti se non tutti gli spettatori;alcuni brani tra i tanti: Adeste fideles, Magnificat,Buon Natale, L'Emmanuel, Campana sobre campana,<strong>La</strong> burra chocolatera, Noel Nouvelet, In terra canuntAngeli, Holy Night, Jingle Bell, A Child is born, <strong>La</strong>marche de rois, Vieni Figlio dell'Uomo, <strong>La</strong> marimorena.Esperienza forse non unica nel panorama delle universitàPontificie, ma sicuramente inesistente nellealtre università di Roma, riunirsi per cantare i cantinatalizi è un modo non solo di tornare alle tradizionidell'infanzia, ma soprattuttodi condividere lagioia del Santo Nataletutti insieme, provenientida differenti paesi ma uniti dallo stesso senso e lostesso fine.È un'espressione della vita della comunità universitaria epersonalmente penso, ma credo di interpretare l'opinionedi altri colleghi, che sia un'altra testimonianza del fattoche l'università senza l'entusiasmo della sua “linfa” ècome spenta. Ciò si percepisce nettamente nei periodi incui non ci sono lezioni, nei quali l'università non chiudecertamente, si continua a lavorare, ma solola presenza di studenti e docenti rende l'universitàviva e il nostro impegno ancor piùconsapevole.Gruppi dei canti natalizi a.a. 2008-<strong>2009</strong>Collegi: Messicano, Inglese, Polacco, Nordamericano,Irlandese, Germanico-Ungarico, Redemptoris Mater,Francese, Fraternità Missionaria “Verbum Dei”,Seminario Romano, Comunità Nigeria, I Teologia, IITeologia, III Teologia, Oblati di Maria Immacolata, ISpiritualità, II Spiritualità, Professori.36 37


Stefano Rizzo38Speciale Anno PaolinoIncontro di Natale con i dipendenti all'insegnadell'Apostolo delle GentiIl 22 dicembre, prima della chiusura per lefestività natalizie, si è tenuto il consuetoincontro di saluto e di augurio del MagnificoRettore e delle Autorità Accademiche con ilpersonale non docente della Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.<strong>La</strong> circostanza, tradizionalmente, si ponecome momento di riflessione sull'anno che vaconcludendosi.E dinvero il 2008 è stato ricco di momenti e di passaggisignificativi che hanno impresso nuovoimpulso e vigore al percorso di progressivo adeguamentoed affinamento delle strutture e deiruoli ai nuovi e sempre più rilevanti compiti cheattendono l'Università nel suo costante impegnovolto a mantenere quel livello di eccellenza nelladidattica e nella ricerca, non meno che nella qualitàdei servizi amministrativi e gestionali offerti,che le viene generalmente riconosciuto in Italia eall'estero.Nella sua esposizione introduttiva alla specificariflessione oggetto dell'incontro stesso, che nellaricorrenza dell'anno “Paolino” è stata dedicataalla figura ed alle opere dell'Apostolo delleGenti, il Magnifico Rettore P. GianfrancoGhirlanda S.J. ha richiamato l'attenzioneproprio sull'esigenza di rafforzare ilcomune lavoro verso il perseguimentodi quell'obiettivo ed ha dato atto aicollaboratori tutti di non aver mancatodi offrire, come di consueto, ilproprio decisivo apporto.In questo ambito, ancor più sfidanteappare delinearsi l'anno<strong>2009</strong>. Nessuno può nascondersi,infatti, che le gravi difficoltàed i rilevanti problemieconomici che pesano sulperiodo che si sta attraversandoe che a giudizio dimolti esperti appaiono destinatia perdurare per nonpoca parte del nuovo anno,postulano per tutti l'esigenzadi mantenere ed allimite incrementare glisforzi per migliorare ancordi più l'efficienza dellestrutture organizzative alservizio dell'attività istituzionale.Con la consuetapiena collaborazione di tuttianche questo complesso ecritico periodo verrà supe-rato come tanti altri nella plurisecolare storia dellaNostra Università. Il Rettore ha poi sottolineato ilcarattere spirituale dell’anno paolino, come possibilitàdi approfondire la lettura degli scritti dell'apostolo ecome possibilità di compiere un cammino personale difede. In quest'ottica ha ricordato nell’anno giubilare èpossibile lucrare l'indulgenza plenaria e ne ha spiegatoil significato profondo e le modalità perottenerla.Il Magnifico Rettore ha poi introdottoil relatore di quest'anno ilDott. Marco Cardinali, responsabiledell'Ufficio Stampadella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e direttoredella nostra rivista, quest'annocoinvolto inmodo ufficiale neglieventi dell'anno paolino,che ha illustrato,per mezzodi power point, unampia esposizionesull'attivitàsenza soste svoltada San Paolo perl'evangelizzazione.Il relatoreattraverso i branidegli Atti degliApostoli e dellevarie LetterePaoline, haprima di tuttoparlato dell'incontrodi Paolocol Cristo sullavia di Damasco,un incontro chegli ha radicalmentecambiatola vita e da cui èpoi sui rapporti di Paolo con gli altri Apostoli, in particolarePietro, Giacomo e Giovanni e sui tre grandiviaggi missionari di Paolo fino a compiere il suoultimo viaggio verso Roma in cui ha dato con il sanguedel martirio la testimonianza più alta del suo amoreper Cristo e il suoVangelo.scaturita l'urgenzaper l'Apostolodi andare atutte le genti perportare la buonanovella che fino aquel momentoaveva disprezzatoe osteggiato.Si è soffermato 39


RUBRICAA cura dellaSegreteriaAccademicaLISTA DELLE TESI DIFESE DAL 1 OTTOBRE AL 31 DICEMBRE 2008ANDRADE ALVES, CesarIspirazione e Gesù Cristo. Genesi, sintesi e prospettivedella dottrina sull'ispirazione biblica del Concilio VaticanoII (Dv11). (Teologia, HERCSIK, 9010)ASCENSO, AdelinoTranscultural Theodicy in the Fiction of Shusaku Endo.(Teologia, GALLAGHER, 9017)BRAMBILLA, SimonaEvangelizzare il cuore. L'evangelizzazione inculturata trai Macua Scirima del Mozambico: uno studio antropologicoe psicologico. (Psicologia, KIELY, 9012)CEREZUELA GARCIA, Carlos AntonioEl contenido esencial del bonum prolis. Estudio histórico-jurídicode doctrina y jurisprudencia.(Diritto Canonico, KOWAL, 9011)CICCOTTI, Paolo LuigiIl discernimento morale come dialogo di salvezza. Unariflessione etico-teologica a partire da Optatam totius 16e Gaudium et spes 16.(Teologia, ABIGNENTE, 8997)DUKIC, JosipVita e fede dei cristiani di Salona secondo le iscrizioni paleocristiane.(Storia Ecclesiastica, JANSSENS, 8991)FÁBRY, KornélDiscepolato o nuovo esodo. Composizione e interpretazionedi Mc 4,35-7,30.(Teologia, MEYNET, 9009)FUNES DIAZ, Pedro M.Cristo rey de los siglos. Fuerza, Potestad y Reino de Cristoen San Hilario de Poitiers.(Teologia, LADARIA, 8995)GARCIA FERNANDEZ, Marta"Consolad, consolad a mi pueblo". El tema de la consolaciónen el libro del Deuteroisaías.(Teologia, BOVATI, 8985)GARCIA RAMIREZ, Rubén Darío<strong>La</strong> Música como instrumento de la Catequesis y la Liturgiaen el proceso evangelizador del Nuevo Reino de Granadadurante la época colonial.(Storia Ecclesiastica, GUTIERREZ, 8973)GATTI, PaolaIl gran libro del mondo nella filosofia di Tommaso Campanella.(Filosofia, PANGALLO, 8998)GAZZOLI, AndreaDio Padre nella riflessione teologico-trinitaria di S. Ambrogio diMilano. (Teologia, LADARIA, 8984)GUDAUSKAS, AndriusLo stile cinematografico di Andrej Tarkovskij. Una strada verso l'esperienzadella trascendenza. (Scienze Sociali, EHRAT, 8994)GUERRA MARTINEZ, Antonio JoséEl poder de la oración. Estudio exegético-teológico de Sir 51,1-12.(Teologia, CALDUCH BENAGES, 9000)HANNA, Saad SiropFede e Ragione nell'Esposizione dei Metodi nei Dogmi della Religionedi Averroè. (Filosofia, GILBERT, 8978)IFEANACHO, EvaristusEvangelization through dialogue with culture in Gregory the Great.(Teologia, CAROLA, 8999)KABAHIZI, JeanL'impact de l'agriculture subventionnée sur les pays en développement:Implication dans la crise du secteur cotonnier en Afrique del'Ouest. (Scienze Sociali, CARBONELL DE MASY, 8993)KALATHOOR VARKEY, TomichanJon Sobrino's Christology and its Application to the Indian Context.(Teologia, SHELKE, 8989)LARA LOPEZ, CarlosEl Magisterio Social de Juan Pablo II. Doctrina, teología y pastoralal servicio de la dignidad humana.(Scienze Sociali, BERNAL RESTREPO, 8990)LOMANTO, Francesco<strong>La</strong> predicazione in Sicilia tra restaurazione, unità d'Italia e motisociali. (Storia Ecclesiastica, MEZZADRI, 8986)LUSALA LU NE NKUKA, LukaJesus-Christ et la religion africaine. Réflexion christologique à partirde l'analyse des mythes d'Osiris, de Gueno, d'Obatala, deKiranga et de Nzala Mpanda.(Missiologia, WOLANIN, 9013)MADATHIKUNNATH CHERIAN, BabyParadigm shift in understanding man Ephrem of Nisibis and Isaacof Nineveh. (Teologia, FARRUGIA, 8992)MICHELINI, Giulio U.Il sangue dell'alleanza e la salvezza dei peccatori. Una nuova letturadi Mt 26-27. (Teologia, GRILLI, 9015)PEDRINI, LuigiPer l'elaborazione di una "biografia teologica" di San RiccardoPampuri alla luce dell'attuale rinnovamento dell'agiografia. (Spiritualità,COSTA, 9002)PEREZ MARQUEZ, Ricardo AntonioL'Antico Testamento nell'Apocalisse. Storia della ricerca, bilancio eprospettive. (Teologia, VANNI, 9003)PEREZ ROJAS, Carlos Antonio<strong>La</strong> espiritualidad martirial diocesana. Una propuesta de espiritualidadpara el sacerdote diocesano desde el testimonio y profecía deMonseñor Oscar Arnulfo Romero.(Spiritualità, GONZALEZ MAGAÑA, 8979)PIAZZOLLA, Francesco"De Beatitudinibus in libro Apocalypsis".(Teologia, VANNI, 9004)QUILATAN, Emilio E.The Friar Hacienda Controversy in the Philippines at the turn ofthe Twentieth Century - Facts and Fiction: The Case of the AugustinianRecollects Hacienda de San Juan Bautista in Imus, Cavite(1896-1906). (Storia Ecclesiastica, TANNER, 8983)REMERY, Michel PetrusMystery and matter. On the relationship between liturgy and architecturein the thought of Dom Hans van der <strong>La</strong>an OSB (1904-1991) in the light of the historical-theological sources.(Teologia, CHAPPIN, 9001)RUS, Anton<strong>La</strong> vita spirituale nella Chiesa Greco-Cattolica Romena nel periodo1918-1948. (Spiritualità, SZENTMARTONI, 9014)SALAZAR GARCIA, Luis MaríaPersonas por amor. <strong>La</strong> gracia como constitutivo formal del concepto"Persona". Un dialogo con la obra de Ruiz de la Peña.(Teologia, LADARIA, 8982)SALMAN, Wasim<strong>La</strong> Wirkungsgeschichte de Hans-Georg Gadamer dans la théologiede Claude Geffre, David Tracy et Wolfhart Pannenberg.(Teologia, FARRUGIA, 8988)SARPONG, Peter KwameDisparity of cult: a vocation to holiness.(Diritto Canonico, HILBERT, 9019)SEEANNER, osef AntonDie Barmherzigkeit (eleos) im Matthäusevangelium.(Teologia, STOCK, 8968)SEVERINI, SergioL'indole missionaria del Voto Mariano dell'Istituto dei Frati Francescanidell'Immacolata. (Missiologia, SHELKE, 8987)STEWART, MichaelWise Counsel about Boundaries and Limits: An AnthropologicalApproach to the Parental Instructions of Proverbs 1-9.(Teologia, CALDUCH BENAGES, 9008).4041


RUBRICAA cura dellaSegreteriaGenerale42Nomine episcopali ex alunni dal 1 ottobre al 31 dicembre 2008Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato:Rev.do Carlos Cabrero Romero, Vescovo della Diocesidi Zacatecas (Messico). Ha studiato Teologia Spiritualedal 1974 al 1977. Ex alunno del Pontificio CollegioMessicano.Rev.do P. Cláudio Nori Sturm, O.F.M. Cap.Vescovo della Diocesi di Patos de Minas (Brasile). Hastudiato Filosofia del 1983 al 1985.Rev.do Mons. Francisco Antonio Nieto Súa,Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Bogotá (Colombia)assegnandogli la sede titolare vescovile di Teglata diNumidia. Ha studiato Storia Ecclesiastica dal 1980 al1983. Ex alunno del Pontificio Collegio Pio <strong>La</strong>tinoAmericano.Rev.do Mons. Johan Bonny, Vescovo della Diocesi diAntwerpen (Belgio). Ha studiato Teologia dal 1979 al1983. Ex alunno del Pontificio Collegio Belga.Rev.do Florencio Armando Colín Cruz, VescovoAusiliare di México (Messico) assegnandogli la sedetitolare vescovile di Timida Regia. Ha studiato Teologiadal 1985 al 1990. Ex alunno del Pontificio CollegioMessicano.Rev.do Jean-Pierre Batut, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesidi Lyon (Francia) assegnandogli la sede titolarevescovile di Ressiana. Ha studiato Filosofia dal 1979 al1980 e Teologia dal 1981 al 1985. Ex alunno del PontificioSeminario Francese.Rev.do Mons. Karl Golser, Vescovo della Diocesi diBolzano-Bressanone (Italia). Ha studiato Filosofia dal1962 al 1965 e Teologia dal 1965 al 1971. Ex alunnodel Pontificio Collegio Germanico Ungarico.Rev.do Mons. Berislav Grgic, Vescovo Prelato diTromsø (Norvegia). Ha studiato Teologia Spiritualedal 1988 al 1990. Ex alunno del Pontificio CollegioCroato di S. Girolamo.Altre nomineR.P. Donath Hercsik, S.J., Vice-Presidente del Comitatodei Decani e Presidi delle Facoltà Teologiche Romane, perla durata di due anni. Decano della Facoltà di Teologianella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.R.P. Padre Gianfranco Ghirlanda S.J., Presidente dellaCRUPR (Conferenza dei Rettori delle Università PontificieRomane) per un triennio. Rettore Magnifico della PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Incarichi della Curia Romanaaffidati ad Ex Alunni:S.E.R. Mons. Carlos Suárez Cázares, Ausiliare dell’Arcivescovodi Morelia (Messico) assegnandogli la sede titolaredi Abidda. Ha studiato Teologia dal 1968 al 1971. Exalunno del Pontificio Collegio Pio <strong>La</strong>tino Americano.S.E.R. Mons. Luis Francisco <strong>La</strong>daria Ferrer, S.I., Arcivescovotitolare di Tibica, Segretario della Congregazione perla Dottrina della Fede e Consultore della Congregazioneper i Vescovi.S.E.R. Mons. Juan José Asenjo Pelegrina, ArcivescovoCoadiutore di Sevilla (Spagna). Ha studiato Teologia Spiritualedal 1977 al 1979. Ex alunno del Convitto Ecclesiasticodi Santa Maria in Monserrato.Rev.do Don Cataldo Zuccaro, Rettore Magnifico dellaPontificia Università Urbaniana. Ha studiato Teologia dal1989 al 1991. Professore invitato nella Facoltà di Teologianella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.S.E.R. Mons. Manuel Felipe Diáz Sánchez, ArcivescovoMetropolita di Calabozo (Venezuela). Ha studiato DirittoCanonico dal 1983 al 1987. Ex alunno del Pontificio CollegioPio <strong>La</strong>tino Americano.S.E.R. Mons. José Luis Escobar Alas, Arcivescovo Metropolitadi San Salvador (El Salvador). Ha studiato Filosofiadal 1986 al 1988. Ex alunno del Pontificio Istituto Teutonicodi S. Maria dell’Anima.Rev.do P. James Conn, S.I., Consultore della Congregazioneper il Clero. Professore Ordinario di Diritto Canoniconella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.PER SOSTENERE LA MISSIONE FORMATIVA DELLA PONTIFICIA UNIVERSITA' GREGORIANA<strong>La</strong> Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, Ente Ecclesiastico per antico possesso di Stato, avente personalità giuridica a tutti gli effetti, può ricevere Legati ed Eredità.Qui di seguito precisiamo le formule:1) Se si tratta di un LegatoIo sottoscritto/a…………………………. nato/a a …………………. il……….. e residente in ……………, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, lascio atitolo di legato, all'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, con sede in Piazza della Pilotta n. 4 - Roma, l'appartamento (altri beni da specificare), sito in………………. di mia proprietà, precisando che la disposizione in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco e annulloogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….2) Se si tratta invece di nominare l'Università erede universale di ogni sostanza:Io sottoscritto/a…………………. nato/a a………………. il………….., NOMINO mio erede universale l'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> consede in Roma, piazza della Pilotta 4, precisando che la disponibilità in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco eannullo ogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….(N.B. Il legato o il testamento olografo devono essere scritti per intero di proprio pugno dal testatore).Ci auguriamo che vi abbiano fatto piacere questeinformazioni della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Vi saremmoprofondamente grati se voleste collaborare alla lorodivulgazione fornendoci gli indirizzi di altri ex-alunnidella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ai quali spedirle. Coloro chedesiderassero contribuire alla pubblicazione dellarivista, possono farlo inviando un’offerta a:Nous souhaitons que ce bulletin vous aura fait plaisir.Nous vous serions reconnaissants de bien vouloircollaborer à sa diffusion en nous fournissant lesadresses d’autres anciens étudiants de la PUG à quinous pourrions l’expédier. Toute contributionbénévole aux frais d’édition, dont nous vousremercions à l’avance, serait à envoyer à:We hope that you enjoy our bulletin. Pleasesend us the addresses of other alumni of the<strong>Gregorian</strong>, and in this way cooperate in itsdistribution. If you wish to make a contribution tothe publication of this review, you may do so bysending your donation to:Hoffentlich machen Ihnen diese Nachrichten aus der<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> Freude. Es ist für uns eine große Hilfe,wenn Sie uns Adressen von anderen ehemaligenStudenten der <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> zuschicken. So könnenwir auch mit ihnen wieder Verbindung aufnehmen.Falls Sie uns bei der Veröffentlichung dieserMitteilungen unterstützen möchten, schicken Siebitte Ihre Spende an:• Carta di credito On-Line (sul sito Internet: http://www.unigre.it)• Conto corrente postale n. 25077009 Intestato a Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>• Conto corrente bancario intestato a: Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Banca Popolare EticaFiliale di RomaVia Rasella 1400187 RomaCOORDINATE BANCARIE INTERNAZIONALIEUR IBAN IT74 I050 1803 2000 0000 0118 079Esperamos que este boletín sea de su agrado. Leagradeceríamos profundamente si pudiera colaborarcon la divulgación del mismo, facilitándonos lasdirecciones postales de otros ex-alumnos de la<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> a quienes se lo podríamos hacer llegar.Quienes deseen hacer una contribución con lapublicación de la revista podrán hacerla enviando unaoferta a:Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>tramite:CODICE BICCCRTIT2184D• Assegno bancario, non trasferibile, intestato a Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, da inviare in Piazza della Pilotta, 4 – 00187 Roma• Causale: donazione• Per informazioni: Telefono Ufficio Sviluppo: 06 6701 532043


IMMAGINE DI COPERTINARitratto di Pio XII,Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.

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