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omotossicologia e termalismo - tiroide - comunicazione online

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Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it5L’ESTETICA: NON SOLOUNA QUESTIONE DI DENTI BIANCHIImprescindibile poi è la considerazionedel fattore estetico. Mentre ilpaziente ritiene che il concetto dibello, in odontoiatria, collimi con quellodi “bianco-bianco”, il “bravo” professionistadeve sgombrare il campodai pregiudizi. Egli è consapevole delfatto che l’estetica sia una questionecomplessa, in cui intervengono diversiaspetti che egli deve prendere inconsiderazione se desidera un risultatoche il paziente, per primo, sapràapprezzare.Nella scelta del colore, l’odontoiatradeve tener presente la carnagione e ilriflesso dei capelli. Se la pelle èmolto scura, non è consigliato il biancopuro che risalterebbe troppo conun effetto assolutamente artificiale emonocromatico. Per coloro che posseggonouna carnagione molto chiara,di contro, una tonalità più luminosaè consigliata.In generale, è il bianco naturale adessere perseguito come modello. Lanaturalezza è ottenuta realizzando,sullo strato più esterno del dente“artificiale”, delle fessure che partonodal colletto fino alla parte finaledel dente. Esse ricreano quel gioco diombra e luce che una chiostra dentalenormalmente possiede.Sul lato della forma, quella del dentedeve seguire quella del viso. Se ilvolto è tondo, quadrato, affilato, lafoggia dei denti deve essere simile.Così i “nuovi denti” instaurano unarelazione armonica col “tutto” in cuisono inseriti, il viso.Ma il criterio della proporzione deveessere rispettato anche in rapportocon le varie parti che compongono lafigura umana.Le dimensioni del dente sono realizzateconsiderando la statura dell’individuo,la cresta alveolare e l’aspettodella bocca.IL COMPORTAMENTO VIRTUOSODEL PAZIENTEUna volta realizzato e inserito l’impiantoil paziente non deve essereabbandonato a se stesso. E’ necessarioche egli compia un percorso riabilitativoperché l’individuo non è abituatoalle protesi fisse che nonhanno la sensibilità.Sarà necessario effettuare visite acadenza semestrale, durante le qualiil dentista controllerà le infrastruttureimplantari e l’igiene orale praticatadai pazienti. In tali occasioni, l’odontoiatrafarà una pulizia approfonditaal fine di scongiurare la complicanzapiù temuta in implantologia, la perimplantite,un’infiammazione e/o infezionedei tessuti che circondano l’impianto,causata o da una masticazionenon corretta o dalla presenza deltartaro fra osso e impianto.La perimplantite si caratterizza per ilcoinvolgimento nel processo infiammatoriodel tessuto osseo circostantel’impianto. Se non controllata puòportare alla mobilizzazione e perditadella fixture.Per allontanare questo scenario ildentista deve eseguire attentamenteil protocollo implantologico corretto.Ma per tenere sotto controllo la placcabatterica, decisiva risulta esserela collaborazione del pazienteche deve essere correttamenteistruito nel praticare l’igienedegli impianti e dei denti residui.In seguito deve essere controllatae verificata la sua capacità dieseguire adeguatamente lemanovre di igiene orale. Questeultime prevedono la pulizia oraleregolare e quotidiana da effettuarsitre volte al giorno. Menofrequente ma ugualmente importanteè l’uso del colluttorio chesvolge una funzione antibattericaed antisettica: perché non perdala sua efficacia si consiglia l’usodue volte alla settimana e primadi coricarsi, dopo aver lavatoaccuratamente i denti. Infine,dove è possibile, si suggeriscel’impiego del filo interdentale.Il paziente, lungi dal “subire”semplicemente un intervento, hail dovere di seguire un comportamento“virtuoso” se vuole che ilsuo impianto, correttamenteposizionato e protesizzato, superila barriera più difficile da aggirare.Quella del tempo.

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