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omotossicologia e termalismo - tiroide - comunicazione online

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Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it47Cerrione ed è delimitata dalle collinedella morena Bornasco – Vermogno edai corsi dei torrenti Viona ed Elvo.La superficie di 7.5 kmq è quasi interamentericoperta dai detriti di discaricadella miniera d’oro romana di etàrepubblicana rappresentati nel terrazzosuperiore da estesi cumuli di ciottolied in quello inferiore da sabbie,ghiaie e ciottoli di piccole dimensioni,residui del lavaggio per l’estrazionedel metallo.Le evidenze archeologiche più significativesono comprese nei 4.5 kmq delTerrazzo superiore e sono accessibiliattraverso numerosi itinerari alcuni deiquali, a causa delle difficoltà di orientamento,necessitano dell’assistenzadi un accompagnatore.Il giacimento aurifero si formò pererosione e risedimentazione, da partedi corsi d’acqua, dei depositi moreniciricchi di oro trasportati dall’espansionedei ghiacciai valdostani avvenutaa partire da 1 milione di anni fa;contemporaneamente furono liberatidai detriti i grandi massi erratici cheora costellano a centinaia il territoriodel parco.Per info:ATL Biella info@atl.biella.it015/351128RISERVA NATURALE SPECIALEDELLA BESSAUn aspetto lunare, con cumuli digrandi dimensioni accostati comedune di un deserto, costruiti consassi di varia grandezza. Tra uncumulo e l’altro, cortine di piante ecespugli spesso impenetrabili.Questa è, in sintesi, l’impressionenon certo accattivante che si provaentrando per la prima volta all’internodella Riserva naturale specialedella Bessa, istituita nel 1985. Ma ilfascino della Bessa è certamentenella sua storia, più che nel suoaspetto attuale. Una cosa ormai ècerta. Tutto questo grande territorio,quasi dieci chilometri quadrati, èstato interamente modificato, nel suoaspetto, dal lavoro di migliaia diuomini.Erano questi gli Ictimuli - o Vittimuli -che oltre duemila anni fa abitavanobuona parte del Biellese. Guidati esfruttati dai Romani tra il II e il Isecolo a.C. trasformarono la Bessain una delle più grandi miniere d’oroa cielo aperto del mondo.Di questo immane lavoro rimane traccianei cumuli, edificati ammucchiandole pietre scartate durante loscavo. I ritrovamenti archeologici confermanola tesi storica, ma sonoancora necessarie altre ricerche permeglio conoscere le tecniche e lefasi dello sfruttamento aurifero. Glioltre venti secoli passati fino ad oggihanno visto la natura riappropriarsi dibuona parte del terreno, con unamaggiore colonizzazione arboreanelle fasce marginali. Questo aspettostoricamente negativo è però bilanciatodalla valenza naturalistica: unaflora e una fauna tipiche, spessoesclusive, che hanno trovato nellaBessa l’habitat ideale.Ben più grave è stato l’attacco alpatrimonio archeologico e ambientaleportato in questi ultimi decenni dauna non controllata attività di cavaper sabbia e ghiaia, che trovava profittonello sfruttamento del materialefine già selezionato duemila anniprima. Si apre ora un nuovo capitoloper la Bessa, quello della conoscenza.Altri studi e ricerche dovrannoportare ulteriori contributi ma contemporaneamentesi avvicinerà laBessa alla conoscenza di tutti con I‘apertura di percorsi controllati. Inquesto modo si potrà capire e salvaguardareun patrimonio unico almondo.LA STORIAI primi riferimenti storici risalgono aStrabone (64/63 a.C. - 21 d.C.) ed aPlinio il Vecchio (23 d.C.-79 d.C.) iquali parlano delle “aurifodinae”,

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