44diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteUn nuovo mododi affrontare la dietaNel campo della nutrizione esistono diversescuole di pensiero, ma una cosa ècerta: le diete a lungo termine non funzionano,anzi sono il modo più sicuro perrimanere in sovrappeso. Si sono fattediverse ipotesi sul perché ciò avvenga, eprobabilmente le cause sono molteplici;una delle più importanti è che la dieta,intesa come restrizione alimentare, amplificaenormemente il desiderio del cibo ritenutoproibito. Gli alimenti vengono arbitrariamentesuddivisi in dietetici e non dietetici,introducendo una pesante limitazionequalitativa che si aggiunge alla restrizionequantitativa. Questo rigido controllo, mantenutoper lunghi periodi, aumenta la frequenzadelle trasgressioni, finché si arrivagradualmente ad un comportamento alimentaredisordinato e disorganizzato; questogenera un senso di colpa e di fallimentoche paradossalmente viene placato proprioattraverso l’assunzione di altro cibo,creando un pericoloso circolo vizioso cheauto mantiene il sovrappeso.Partendo da queste considerazioni, ormaiavvalorate da numerose ricerche in campointernazionale, il metodo NUTRITIONAL-MENTE creato dall’incontro di vari specialistidel settore, ha introdotto un nuovoapproccio al problema che è stato messoa punto gradualmente dopo anni di sperimentazionecon centinaia di pazienti insovrappeso: al paziente non viene impostauna dieta ma apprende e fa proprioun nuovo stile alimentare, completamentelibero e senza costrizioni, e tuttavia adeguatoalle proprie caratteristiche psicobiologiche.In altri termini il paziente viene rieducatoa mangiare in modo più consapevole,attraverso il metodo mindful eating,imparando a trarre dal cibo il giusto nutrimentoma anche la gratificazione naturalmenteassociata all’atto del mangiare, eriscoprendo la sensazione di “sazietà”.Questo obiettivo viene raggiunto con l’utilizzodi tecniche innovative, esercitazioni,sostegno a distanza, e laboratori del gustoallestiti all’interno del centro allo scopo dimigliorare la sensibilità gusto-olfattiva;l’aumento di tale sensibilità contribuisceinfatti ad aumentare la sensazione disazietà.Una adeguata rieducazione alimentare renderàpiù consapevoli delle caratteristichedei vari alimenti, nonché dei processimetabolici relativi. Inoltre, attraverso unpercorso cognitivo-comportamentale, siimparerà a distinguere la fame fisiologicada quella emotiva; a gestire l’intensità diquest’ultima e soddisfarla paradossalmenteanche con il cibo assunto nellamodalità consapevole in modo da non attivareil senso di colpa.La dr.ssa Lucia Vignolo, nutrizionista,ideatrice di NUTRITIONALMENTE“il metodo PSICOBIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE mi girava in testa già diversi anni fa, ma si trattava dipoco più che un’intuizione: ero alla ricerca di un nuovo modello operativo per aiutare i pazienti a dimagrire,e sperimentavo un approccio soft, poco restrittivo e molto aderente al particolare contesto di ciascuno.Mi accorgevo in modo sempre più preciso di quanto fosse importante lavorare sul comportamento esull’aspetto educazionale.Ma è stato solo 3 anni fa, grazie alla preziosa collaborazione del dr. Speciale, che l’intuizione ha trovatoterreno fertile.Insieme abbiamo lavorato per più di due anni, discutendo i casi più significativi che mi capitava di trattare,leggendo e sperimentando. Finalmente abbiamo dato forma ad un nostro metodo, fondato su studi esperimentazioni di livello internazionale che noi abbiamo integrato in un modello operativo estremamenteinnovativo in ambito nutrizionale.”NUTRITIONALMENTE PSICOBIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE via Ippolito d’aste 3 int 4 Genova
IL LUTTOStar of Bethlehem05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it45Maria Vittoria BRIZZI TESSITOREDott. in Medicina e ChirurgiaDott. in Lingue e Letterature StraniereProf. in Materie Letterarie GenovaTel. 010/54.51.677Cell. 348/32.25.941www.omeopatia<strong>online</strong>.comE’ immensa presunzione pensare diasciugare le lacrime di coloro cherestano.E’ amore tentare di farlo.Da poche settimane il terremoto si èabbattuto violentemente sull’Abruzzo.Le immagini di tale distruzione rimarrannonel cuore delle persone sensibilie pur se le case saranno ricostruitei nostri morti non torneranno.Li piangiamo tutti anche se non liconoscevamo tutti perchè mai, comein questi momenti di catastrofe, ognunodi noi è consapevole di far parte,spiritualmente di un’unica grandefamiglia, quella umana.Molte religioni e correnti filosofiche ciinvitano a credere nell’esistenza diun’altra vita alla fine di questa terrena.Anche se l’ipotesi di ciò è consolatoria,lo strazio che si impossessadi chi sopravvive, è immenso.L’elaborazione del lutto, il tentativo,cioè, di “accettare” con il tempo, legrandi perdite, è difficile, a volte,impossibile.Ben consapevole di tale difficoltà,proverò ugualmente a parlare di unfiore di Bach che, in letteratura è citatoper i momenti delle grandi infelicitàcon specifico riferimento al lutto.Ho verificato nella pratica che Star ofBethlehem (tale è il nome dell’essenzaalla quale mi riferisco) può aiutarel’elaborazione del lutto.Le reazioni di coloro che restanosono le più differenti.Ho curato pazienti in lutto che durantela visita e il dialogo, piangevano incontinuazione mentre altri, con analogodolore, non versavano una lacrima;erano impietriti dal dolore.Star of Bethlehem aiuta a prenderecoscienza della realtà, accettazionedifficile ma necessaria visto ancheche è in uso dire e far circolare unadiscutibile frase e opinione “la vitacontinua”. Ma continua veramente l'esistenzaper coloro che restano? Nonne sono affatto sicura.E’ impossibile entrare nell’inconsciodi quei sopravvisuti che, per non rattristareil mondo, nascondono condignità il loro dolore.Con queste persone mi piace ricordareuna frase di Agostino (354-430)autore anche delle “Confessioni” ilquale, riferendosi a chi ha terminatoil cammino terreno, di questi diceche: “Non sono assenti ma sono invisibilie fissano il loro sguardo pienodi luce nei nostri occhi pieni di lacrime”.