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omotossicologia e termalismo - tiroide - comunicazione online

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Anno XXVIII N. 05 - 20 MAGGIO 2009 - Tariffa R.O.C. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. post. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 - Comma 1 DCB Genova


4diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteLa riabilitazioneimplantareAutore: Dott. Bahri ADISImplantologia e ParodontologiaV. le Beatrice D’Este, 17 – MilanoTel. 02.58303737www.dentesthetic.comL’IMPLANTOLOGIA MINI-INVASIVALe protesi dentarie sono – secondo ilDizionario Medico – “apparecchi checonsentono la ricostruzione di undente parzialmente distrutto, la sostituzionedi uno o più denti mancanti,la correzione di malocclusioni dentarie,perdite ossee, deficit funzionali”.Le protesi dentarie di ricostruzionepossono essere fisse o mobili. Quellefisse sono costituite da una strutturametallica (di lega oro-platino o di titanio)ricoperta da zirconio-ceramica oaltri materiali. Le protesi dentariemobili sono invece caratterizzate dauna base che poggia sulla mucosa eparzialmente sui denti, sulla qualesono montati denti finti in zirconioceramicao altro, inseriti in una fintagengiva avente il colore simile a quellonaturale.I più recenti approcci in campo implantologicosuggeriscono un intervento ditipo mini-invasivo, capace cioè di recareil minimo disagio al paziente, sia insede di intervento che nella fase pre epost operatoria.Anzitutto, l’adozione della tecnicamonofase consente la ricostruzionedell’osso in una sola seduta, evitandola necessità del secondo intervento.L’intervento implantologico risulta cosìindolore e fattibile nel 99% dei casi.Già dopo due giorni, con l’inserimentodi una protesi provvisoria, il pazientesupererà le difficoltà connesse allamancanza dei denti. Trascorsi tremesi, l’individuo è prima sottoposto acontrolli radiografici che devono attestarela completa guarigione. Soloallora sarà pronto per l’impronta diprecisione con la presa della masticazione,al fine di realizzare le corone inzirconio-ceramica.IL FATTORE FUNZIONALELe protesi realizzate rispondono adiversi requisiti. In primo luogo essesoddisfano il fattore funzionale, dalmomento che consentono il ristabilimentodella corretta masticazione.L’obiettivo perseguito è quello di avvicinarsi,con la massima approssimazione,alla masticazione dell’individuoin possesso dei suoi denti naturali.Ad essere ripristinate sono anche lefunzioni articolari di apertura, chiusura,lateralità destra-sinistra, protusionee retrusione (movimenti che avvengononel piano orizzontale, con scivolamentodell’arcata dentaria inferioresotto quella superiore) e la correttafonetica.Le protesi devono essere realizzaticon materiali non tossici e capaci diresistere al peso del carico masticatorioe all’usura dei liquidi.


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it5L’ESTETICA: NON SOLOUNA QUESTIONE DI DENTI BIANCHIImprescindibile poi è la considerazionedel fattore estetico. Mentre ilpaziente ritiene che il concetto dibello, in odontoiatria, collimi con quellodi “bianco-bianco”, il “bravo” professionistadeve sgombrare il campodai pregiudizi. Egli è consapevole delfatto che l’estetica sia una questionecomplessa, in cui intervengono diversiaspetti che egli deve prendere inconsiderazione se desidera un risultatoche il paziente, per primo, sapràapprezzare.Nella scelta del colore, l’odontoiatradeve tener presente la carnagione e ilriflesso dei capelli. Se la pelle èmolto scura, non è consigliato il biancopuro che risalterebbe troppo conun effetto assolutamente artificiale emonocromatico. Per coloro che posseggonouna carnagione molto chiara,di contro, una tonalità più luminosaè consigliata.In generale, è il bianco naturale adessere perseguito come modello. Lanaturalezza è ottenuta realizzando,sullo strato più esterno del dente“artificiale”, delle fessure che partonodal colletto fino alla parte finaledel dente. Esse ricreano quel gioco diombra e luce che una chiostra dentalenormalmente possiede.Sul lato della forma, quella del dentedeve seguire quella del viso. Se ilvolto è tondo, quadrato, affilato, lafoggia dei denti deve essere simile.Così i “nuovi denti” instaurano unarelazione armonica col “tutto” in cuisono inseriti, il viso.Ma il criterio della proporzione deveessere rispettato anche in rapportocon le varie parti che compongono lafigura umana.Le dimensioni del dente sono realizzateconsiderando la statura dell’individuo,la cresta alveolare e l’aspettodella bocca.IL COMPORTAMENTO VIRTUOSODEL PAZIENTEUna volta realizzato e inserito l’impiantoil paziente non deve essereabbandonato a se stesso. E’ necessarioche egli compia un percorso riabilitativoperché l’individuo non è abituatoalle protesi fisse che nonhanno la sensibilità.Sarà necessario effettuare visite acadenza semestrale, durante le qualiil dentista controllerà le infrastruttureimplantari e l’igiene orale praticatadai pazienti. In tali occasioni, l’odontoiatrafarà una pulizia approfonditaal fine di scongiurare la complicanzapiù temuta in implantologia, la perimplantite,un’infiammazione e/o infezionedei tessuti che circondano l’impianto,causata o da una masticazionenon corretta o dalla presenza deltartaro fra osso e impianto.La perimplantite si caratterizza per ilcoinvolgimento nel processo infiammatoriodel tessuto osseo circostantel’impianto. Se non controllata puòportare alla mobilizzazione e perditadella fixture.Per allontanare questo scenario ildentista deve eseguire attentamenteil protocollo implantologico corretto.Ma per tenere sotto controllo la placcabatterica, decisiva risulta esserela collaborazione del pazienteche deve essere correttamenteistruito nel praticare l’igienedegli impianti e dei denti residui.In seguito deve essere controllatae verificata la sua capacità dieseguire adeguatamente lemanovre di igiene orale. Questeultime prevedono la pulizia oraleregolare e quotidiana da effettuarsitre volte al giorno. Menofrequente ma ugualmente importanteè l’uso del colluttorio chesvolge una funzione antibattericaed antisettica: perché non perdala sua efficacia si consiglia l’usodue volte alla settimana e primadi coricarsi, dopo aver lavatoaccuratamente i denti. Infine,dove è possibile, si suggeriscel’impiego del filo interdentale.Il paziente, lungi dal “subire”semplicemente un intervento, hail dovere di seguire un comportamento“virtuoso” se vuole che ilsuo impianto, correttamenteposizionato e protesizzato, superila barriera più difficile da aggirare.Quella del tempo.


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8diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteSostituzionedelle protesi mammarieAutore: Dr. Riccardo LUCCHESISpecialista in Chirurgia PlasticaRicostruttiva ed EsteticaStudio Medico Privato MilanoTel. 02.794224www.riccardolucchesi.itLe protesi impiantate alcune decenni fanelle prime mastoplastiche additiveerano ben diverse da quelle utilizzateoggi sia per la natura dei materialiimpiegati che per la tecnologia adottata.Quelle più comuni erano a cosiddettasuperficie liscia: l’involucro esterno erainfatti liscio e trasparente e permettevadi vederne il contenuto in gel di silicone.Anche la consistenza al tatto era lontana,più artificiale di quella attuale e piùfrequente era il rischio di poter indovinarela protesi per l’innaturale formazionedi pieghe o grinze, o di capsulaperi-protesca (una sorta di cicatriceche avvolge le protesi rendendole duree ferme al tatto) che compromettevanoirrimediabilmente la naturalezza delrisultato estetico. Con gli anni inoltrenon era affatto infrequente la rotturaspontanea per logoramento con conseguentefuoriuscita del silicone liquidoin esse contenuto.Per concludere questo “nero” elenco diimperfezioni, anche la durata neltempo non era facilmente prevedibilesoprattutto per mancanza di accuratidati statistici e studi clinici approfonditi,cosa per la quale, in genere, si consigliavaprudentemente la loro sostituzioneogni dieci anni circa.Le cose, inutile dirlo, sono enormementecambiate da allora: chi si sottoponeoggi a questo intervento sa chesarà probabilmente per la vita e chenon dovrà più essere ripetuto.Le moderne protesi mammarie, almenoquelle prodotte dalle aziende più serie,sono notevolmente diverse dalle prime,a partire dall’aspetto: la superficieappare morbida e vellutata al tatto(tecnicamente si parla di “testurizzazione”),la consistenza è tanto pastosa euniforme da ricordare pienamente quelladi una normale mammella, l”invisibilità”nei tessuti è quindi maggiormenteevidente.Per questo motivo, sulla base certo diinnumerevoli studi e ricerche che nelfrattempo sono fioriti ovunque nelmondo, le case produttrici si sonospinte a garantirne la durata nel tempoindefinitavamente (per completezzaconfermiamo che il dubbio che le protesimammarie potessero essere inqualche modo causa di gravi malattiesistemiche e’ definitivamente tramontatograzie ad accurate ricerche mediche).Tranquillizziamo a questo punto lepazienti che siano portatrici delle primeprotesi mammarie… Anche nell’ipotesipeggiore, di fuoriuscita cioè di siliconeliquido per rottura spontanea dell’involucro,non vi è alcun serio pericolo perla salute: questo rimane infatti confinatonella cavita’ che accoglie la protesie l’organismo stesso provvede a crearvitutt’intorno una resistente e spessa


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it9barriera di tessuto fibroso che lo isoladai tessuti sani circostanti impedendonela migrazione in altri distretti.I sintomi più caratteristici, anche senon costanti, sono infiammazione,indolenzimento o dolore locale, eventualmentediffuso all’ascella corrispondente,indurimento, distorsione più omeno evidente della forma della mammella,asimmetria (questi ultimi rappresentanoabitualmente il primo segnaleche spinge a consultare un medicospecialista).Confermiamo comunque che il siliconeliberato, per qualsiasi ragione, dallarottura di una protesi mammaria nonha nulla a che vedere, da un punto divista patologico, con il silicone liquidoinfiltrato direttamente nei tessuti, verodelitto contro la persona perpetratoancora oggi si spera occasionalmenteda personaggi senza scrupoli né professione.La diagnosi può essere spesso postasulla base dei soli dati clinico-anamnesticieventualmente confermata perdirimere ogni dubbio da esami diagnosticiquali ecografia, mammografia o,meglio ancora, risonanza magnetica.Diventa a questo punto necessario sottoporsiad intervento chirurgico perrimuovere eliminare con la massimaaccuratezza ogni traccia del siliconefuoriuscito, rimuovere le vecchie protesi,asportare il tessuto fibroso ineccesso, responsabile della distorsionedella forma delle mammella.Verranno infine impiantate le nuoveprotesi mammarie scelte con precisioneinsieme alla paziente, prima dell’intervento.Le motivazioni che possono spingerealla sostituzione delle protesi mammariepossono anche essere altre e diverse:desiderio di incrementare ulteriormenteil volume del proprio seno o(meno frequentemente) di ridurlo,oppure rimediare ad un interventoeseguito imperfettamente; duole riconoscereche quest’ultimo motivo è oggipiuttosto frequente. La legislazione italiana,a differenza per esempio di quellafrancese, consente a chiunque inpossesso della sola laurea in medicinedi eseguire ogni tipo di intervento,anche di chirurgia estetica. La mancanzadi preparazione specifica e l’assenzadi qualunque controllo dei requisitiminimi hanno inevitabilmente provocatoun tale “annacquamento” professionaledel settore e un tale deterioramentodel prestigio della nostra specialitàda indurre il Ministero della Salutead attivarsi per provvedere con leggispecifiche ad una migliore regolamentazione.FARMACISTI & TERREMOTONel corso della puntata speciale del 6 maggiodi "Porta a Porta" le Farmacie Italianesono state invitate a collaborare alla raccoltadi fondi per la ricostruzione dell'Abruzzo.Nel corso della trasmissione la d.rssaRacca, presidente di Federfarma (sindacatodei Titolari di Farmacia) ha ipotizzato unaraccolta di contributi dei cittadini da farsiall'interno delle Farmacie. I cittadini potrannolasciare in Farmacia, entro una appositascatola-salvadanaio (vedi illustrazione) un'offertaper ricostruire le abitazioni dei terremotati.Ogni giorno nelle 17.000 farmacie italianeentrano più di 3.000.000 di persone;la raccolta quindi potrebbe essere particolarmentefruttuosa . Durante la trasmissione siè ipotizzato di raggiungere i 10 milioni diEuro e di poter quindi contribuire alla costruzionedi un Quartiere che verrà intitolato allaFarmacista deceduta a causa del terremoto.* Ma i Farmacisti non faranno solo una raccolta"passiva" del contributo volontario deicittadini, ma "attivamente" verseranno circa170.000.000 di Euro attraverso un prelievoautomatico sul fatturato che lo Stato ha promessodi devolvere interamente alla ricostruzionedell'Abruzzo.* In considerazione dell’importanza dellacifra, ci auguriamo che ciò avvenga veramentee che i soldi non vengano utilizzati peraltro scopo.


10diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteTiroide: perchè maia un certo punto impazzisceAutori: Dr. Alessandro MARUGO*Dr.ssa Silvia BORNIA*** Endocrinologo** Biologa nutrizionistaCentro Linea NutrizionePiazza Dunant 4 (piscine Albaro)Tel. 010.3626841GenovaQUANDO ANDARE IN ALLARME?In presenza di alcuni sintomi quali:* Tachicardia* Aumento e o diminuzione peso nondovuto a cambiamenti di stile di vita* Aumento del colesterolo* Stanchezza* Ipersensibilità* Cambio umoreEsaminiamo la nostra <strong>tiroide</strong> con l’aiutodi un endocrinologoChe cosa è la <strong>tiroide</strong>?La <strong>tiroide</strong> è una piccola ghiandola aforma di farfalla posta immediatamentesotto il pomo di Adamo.Questa ghiandola gioca un ruolo moltoimportante nel controllo del metabolismocorporeo.E il sito di produzione degli ormoni T3e T4, sostanze che tramite il sangueraggiungono ogni distretto del nostroorganismo; se c’è una quantità sufficientedi ormoni <strong>tiroide</strong>i in circolo laghiandola smette di produrre ormoni;quando organismo necessita di piùormoni <strong>tiroide</strong>i la ghiandola riprende dinuovo a produrli, sotto l’azione dell’ormone ipofisario TSH.La <strong>tiroide</strong> può produrre ormoni ineccesso (ipertiroidismo) costringendol’organismo a produrre energia piùvelocemente del necessario, oppure inminor quantità (ipotiroidismo) con conseguenteminor consumo energetico.La ghiandola può inoltre sviluppare unainfiammazione (tiroidite), aumentare divolume (gozzo) o sviluppare una protuberanza(nodulo).Che cosa è l’ipertiroidismo?Compare quando vi sono troppi ormoni<strong>tiroide</strong>i in circolo.I sintomi comprendono:* frequenza cardiaca accelerata;* nervosismo;* sudorazione aumentata;* debolezza muscolare;* tremore alle mani;* perdita di peso;* gozzo;* ridotto flusso mestruale;* aumentata frequenza dei movimentiintestinali.Che cosa è l’iportiroidismo?L’ipotiroidismo rallenta le funzioni corporee;si manifesta quando vi è unascarsa quantità di ormoni <strong>tiroide</strong>i incircolo.Le donne ne sono più frequentementeaffette rispetto agli uomini.I sintomi dell’ipotiroidismo comprendono:* sensazione di rallentamento;* stanchezza;* sensazione di freddo;* depressione, sonnolenza diurnaanche dopo aver dormito tutta lanotte;* riduzione della frequenza cardiaca;* perdita di memoria, difficoltà nellaconcentrazione;* crampi muscolari, aumento di peso,voce roca, capelli sottili, cute seccae ruvida, abbondante flussomestruale, infertilità, gozzo.Approccio nutrizionaleL’ipo e l’iper tiroidismo possono portarerispettivamente ad un diminuzione ead un aumento di peso anche importante,pertanto oltre al supporto farmacologicomedico occorre impostareanche una corretta alimentazione conl’aiuto di un nutrizionista, per il ripristinodel normopeso.Si cerca di tener conto dell’individualitàdella persona (eta’ sesso presenza dieventuali intolleranze alimentari, situazioneormonale in atto, attivita’ fisica)con un approccio psicologico integrato.Che cosa è la tiroidite?La tiroidite è una infiammazione dellaghiandola <strong>tiroide</strong>a e la causa più comu-


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it11ne di ipotiroidismo.Quando i pazienti con tiroidite hannodei sintomi, questi sono di solito quellidell’ipotiroidismo.E’ inoltre comune avere una <strong>tiroide</strong>ingrandita che può poi rimpicciolirsi coltempo.La tiroidite più comune è la tiroiditecronica di Hashimoto, una patologiadel sistema immunitario che noncausa dolore.Cosa è il gozzo?Il gozzo è un abnorme rigonfiamentonel collo, causato da un aumento divolume della <strong>tiroide</strong>. Può diventaremolto voluminoso.Nel mondo la causa più comune digozzo è la carenza di iodio, un elementochimico che la <strong>tiroide</strong> usa per produrrei suoi ormoni.Circa 100 milioni di persone normalmentenon assumono abbastanzaiodio con la dieta; il problema è oggirisolto con l’utilizzo, in cucina, di saleiodato.Cosa sono i noduli <strong>tiroide</strong>i?I noduli <strong>tiroide</strong>i sono crescite di tessutoall’interno della ghiandola.La maggior parte di questi noduli è dinatura benigna, non cancerosa, e disolito non richiedono l’asportazionechirurgica.Il carcinoma della <strong>tiroide</strong> si riscontra inun numero limitato di casi.QUALI ESAMI FARE?- esami del sangue: dosaggio delle frazionilibere degli ormoni <strong>tiroide</strong>i FT3(triodotironina) e FT4 (tiroxina);dosaggio del TSH;dosaggio degli anticorpi ANTITIROIDE;- ecografia <strong>tiroide</strong>a: al fine di determinareil volume della ghiandola e perescludere la presenza di noduli;- Agoaspirato: per determinare la naturadei noduli;- Scintigrafia <strong>tiroide</strong>a: per determinarese il nodulo è freddo o caldo.LA TERAPIASarà il medico endocrinologo a valutarela cura più appropriata da farsi.


12diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteUNA MALATTIA RARA AL MESELa Sindromedi Lesch-NyhanLa Sindrome di Lesch-Nyhan oMalattia di Lesch-Nyhan (LNS) è unamalattia genetica grave caratterizzatada distonia, spasticità, coreoatetosi,difficoltà di espressione verbale,problemi renali, vario grado dideficit cognitivo e, in particolare, dauna spinta incontrollabile all’autolesionismoche per le particolari caratteristicheviene definito propriamentecome comportamento Lesch -Nyhan. La malattia è originata dall’assenzao dall’attività estremamenteridotta dell’enzima ipoxantina –guanina – fosforibosil - transferasi(HPRT), normalmente presente efunzionante in tutte le cellule delnostro organismo. Tale enzima ha ilcompito di riciclare le basi puriniche,ipoxantina e guanina, derivanti dalmetabolismo cellulare. In assenzadi tale attività queste basi purinichevengono degradate ad acido urico.Nelle persone con la LNS l’enzimaHPRT è assente o alterato a causadi mutazioni del gene HPRT1 responsabiledella sua formazione: la LNSè quindi una malattia genetica, cheLuca Pellegrini fa il tifo per la ricerca sulla Lesch-Nyhanpuò essere trasmessa dai genitori omanifestarsi spontaneamente seintervengono mutazioni de novo checoinvolgono il gene HPRT1.Più precisamente, poiché il geneHPRT1 è situato nel cromosoma X,la malattia si manifesta quasi esclusivamentenei soggetti di sessomaschile (che possiedono un unicocromosoma X ereditato dalla madree un cromosoma Y ereditato dalpadre) mentre le femmine (che possiedonoun cromosoma X ereditatodalla madre e un secondo cromosomaX ereditato dal padre) non manifestanola malattia in quanto l’eventualepresenza di un gene difettosoviene compensato dalla copia sanadel gene sul secondo cromosoma X.Le donne con uno dei due geniHPRT1 difettosi risultano esserequindi portatrici sane.La malattia è stata descritta per laprima volta nel 1964 da due ricercatoriamericani, Michael Lesch eWilliam Nyhan.Il difetto enzimatico associato allaLNS è stato scoperto da J.E.Seegmiller e collaboratori nel 1967,mentre la prova che la LNS è dovutaad un cambiamento della strutturadell’enzima HPRT è stata fornita daBakay e Nyhan nel 1972. Il geneHPRT1 è stato clonato e sequenziatoda Friedmann nel 1982.


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it13In Italia, incidenza e prevalenza dellamalattia non sono di facile riscontroperché la diagnosi genetica non vienesempre effettuata con precisione enon c’è un registro nazionale aggiornato:a partire dalle ipotesi diCrawhall potremmo però attenderci almassimo 140-150 casi di LNS. NellaTabella 1 è riportato l’inquadramentodella malattia in Italia.Le caratteristiche cliniche delle personecon LNS sono raggruppabili in trecategorie:* segni e sintomi che derivano direttamentedall’alterato metabolismodelle purine e dal conseguenteaccumulo di acido urico (iperuricemia,artrite gottosa acuta, calcolirenali e depositi sottocutanei solididenominati tofi, problemi renali)* ritardo nello sviluppo, atrofia testicolare,pubertà ritardata o assente;anomalie neurologiche, che simanifestano con infermità motoria,spasticità degli arti inferiori, distoniatorsionale, movimenti bruschiche interessano principalmente ilvolto e gli arti superiori ed interferisconocon i movimenti volontari(coreoatetosi), convulsioni* deficit cognitivo e ritardo mentale digrado variabile e problemi di comportamento,caratterizzati da atteggiamentiimpulsivi e “aggressivi”,quali l’irrefrenabile spinta all’autolesionismo(che può portare all’automutilazione)e “l’eteroaggressività”verbale (ingiurie, oscenità, blasfemie)e fisica (movimenti improvvisie violenti, morsi, graffi, ect.).Chi è il malato di Lesch-NyhanI malati di LNS si differenziano da chisoffre delle più note encefalopatieper le loro potenzialità emotive, affettiveed espressive.I pazienti sono spesso altamentesocievoli, hanno un apprezzabilesenso dell’umorismo, sono acutiosservatori di ciò che li circonda etengono profondamente al benesseredegli altri. Molto spesso hanno unacapacità di comprensione maggiore diquella che, nelle relazioni spontanee,sembrano mostrare.Sebbene l’autolesionismo sia la principalecaratteristica comportamentaledella LNS, esso non rappresenta ilmodo migliore per catalogare il comportamentodi queste persone.E’ sicuramente più corretto ritenereche i pazienti con LNS si comportanoinvolontariamente in maniera oppostaa quella realmente desiderata:* temono in realtà di mordersi, manon riescono a trattenersi dal farlo;* apprezzano l’aiuto che ricevono dachi si prende cura di loro, tuttaviacolpiscono, insultano e sputanoaddosso a chi li assiste; desideranoavere successo o continuare inun’attività, ma spesso falliscono.Per aiutarli a controllare l’impulsoautolesionista, i pazienti con LNSnecessitano di cure ed attenzioni particolari:loro stessi sanno chiedereaiuto sapendo di poter essere pericolosisia a sé che agli altri. Questarichiesta e necessità deve esserecompresa e adeguatamente attuata.I pazienti esperimentano il dolore allostesso modo di chiunque altro.Quando si fanno male, piangonoaddolorati. Chiedono di essere legatiin modo che non sia per loro possibilefarsi male. Sono a loro agio soloquando tutte le possibili strade diautolesionismo sono state rimosse.Sono pieni di rimorso per le offesealle persone, sono dispiaciuti nel nonaver fatto bene una prova scolastica,sono entusiasti per un’iniziativa oattività e sconvolti se non riescono ovogliono parteciparvi.“La Nyhan mi comanda”: così un


14diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSalutebambino esprime con grande chiarezzalo sconforto dell’impotenza cheprova di fronte all’impulso di autolesionismoche non riconosce come“suo” ma come qualcosa contro cuilottare e che spesso deve subire econ la semplicità ed il rigore tipicodei bambini e dei ragazzi chiede chegli si risponda sulla sua condizione esulla sua vita esprimendo, nonostantela malattia, desideri e aspettativeproprie di tutti i suoi coetanei.I pazienti con LNS non possono essereadeguatamente gestiti a meno chechiunque interagisca con loro capiscala natura del disordine. Al primoimpatto, genitori, operatori, insegnantie professionisti della sanità sono disolito impreparati a gestire il malatoe la malattia e soltanto la reale comprensionedelle caratteristiche comportamentalied emotive del singolobambino malato può portare ad interventiveramente utili ed efficaci.Diagnosi della Malattia di Lesch-NyhanAppropriati e specifici test di laboratorioconsentono oggi una diagnosi precisadella malattia. E’ molto importanteeffettuare una diagnosi quantopiù precoce per iniziare subito unaterapia che regoli l’uricemia.Esami da effettuare sul soggettomalatoLa diagnosi clinica preliminare dellaLNS può essere fatta mediante:* l’osservazione e la valutazione clinica,(Tabella 2):- dei movimenti atetosici e spastici,- del comportamento autolesivo,* specifiche indagini di laboratorio.La diagnosi biochimica consiste nellamisurazione dell’attività dell’enzimaHPRT mediante un test biochimico chemisura l’attività di HPRT / APRT su uncampione di sangue del paziente.La diagnosi genetica viene effettuatamediante analisi diretta del gene


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it15HPRT1 attraverso il sequenziamentodi tutti i 9 esoni che costituiscono ilgene (sensibilità del test pari al 98%).Questa analisi viene effettuata inlaboratori specializzati (Tabella 3) cheanalizzano il DNA estratto da un campionedi sangue del paziente.La diagnosi biochimica e in particolarmodo la diagnosi genetica, sonomolto importanti anche per l’identificazionedi portatrici sane di mutazionenel gene HPRT1.Come la mancanza dell’enzima HPRTsi traduca in una malattia neurologicacon peculiari disturbi comportamentalitipici della sindrome di Lesch– Nyhan ad oggi non è stato chiarito,vi sono ipotesi su un possibile ruolodi HPRT nel processo di sviluppodelle cellule nervose deputate allaproduzione, all’immagazzinamento eal rilascio dei vari neurotrasmettitori,nonché all’assemblaggio dei corrispondentirecettori; altre ipotesi prendonoin considerazione la deplezionein alcuni distretti critici ed in momentiparticolari dei nucleotidi purinici, coinvoltiin molti processi endocellulari.L’ipotesi del danno diretto da partedell’acido urico sembra non averebasi solide in quanto in soggetti affettida gotta non legata alla LNS conlivelli di acido urico ematico comparabilicon i pazienti con LNS non sonopresenti le classiche manifestazionineurologiche della LNS.I disturbi renali a differenza sembranoessere in gran parte dovuti direttamenteall’aumentata concentrazionedi acido urico, così come le manifestazionigottose, presenti nei pazienticon LNS. Un danno diverso da quellolegato ai livelli di acido urico a livellorenale e ad oggi non dimostratoanche se sospettato da più centri chesi occupano della LNS. L’accumulo diacido urico e i danni renali possonoessere controllati ricorrendo alla tempestivasomministrazione dell’allopurinoloa un dosaggio personalizzato perogni singolo paziente e a controllinefrologici a regolari intervalli..Va ricordato che non tutti i pazientipresentano la forma classica dellamalattia; alcuni hanno una variantedella malattia con caratteristiche clinichemeno accentuate e assenza diautomutilazione. La variabilità dellasindrome viene in gran parte spiegatadai livelli di attività enzimatica residuadi HPRT, ma se consideriamo chevi è una variabilità di manifestazioneclinica anche all’interno delle singolefamiglie con più soggetti affetti,posiamo dedurre che oltre all’enzimaHPRT vi siano altri fattori che determinanola gravità della condizione. Ingenerale si ritiene che quando lamancanza dell’enzima HPRT è totale,i sintomi neurologici e comportamentalisono più marcati e con le terapieneuro- e psico-farmacologiche si possonoottenere solo risultati parziali.La ricerca sulla sindrome di Lesch –Nyhan sta progredendo, i centri chesi dedicano a questa malattia stannoprogredendo su molte vie diverse conlo scopo comune di fare luce sui meccanismiche portano a questa terribilemalattia.La fondazione “Mauro Baschirotto”per le Malattie Rare ha al centrodella propria attenzione la famigliacolpita da una malattia rara come lasindrome di Lesch - Nyhan. Il nostrolavoro parte dallo studio, quanto piùapprofondito possibile, del difettogenetico, alla terapia palliativa, alsupporto alle famiglie nel comprenderela malattia e nel aiutare il malatoei famigliari che potrebbero essereportatori sani della condizione. Ma lanostra missione e anche spingercioltre, alla ricerca di una terapia metabolicache possa curare la condizionealla base, alla ricerca che possa aiutarcia capire come il difetto in un


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it17enzima come HPRT possa manifestarsiin una forma clinica così devastante,ma così particolare. Il nostro lavoroe fatto di scienza, coscienza earte, ma anche di persone che sidedicano a questa causa con tutto ilcuore, sia che si tratti di ricercatori,medici, psicologi, educatori, sia digenitori, sia di persone che dedicanoil proprio tempo ed impegno allemalattie rare.LO SAPEVATE CHE...Una delle iniziative a sostegno dellaricerca è l’edizione dei libri “Una vita(im)possibile” in cui una mammanarra la storia di Michele, il suo bambinocon la Lesch-Nyhan e “ComeSimone” un racconto con nuove riflessionie approfondimenti.L’ultimo racconto “La Leggenda di FraJacopo” intreccia la storia di un ragazzinocon Lesch-Nyhan che vive nellaGenova del 1200, con una storia diricerca di diagnosi ambientata neglianni 2000.Se vuoi contattarci o se vuoi prenotare ilibri scrivi a famlnd@webst.itoppure telefona all’Istituto BIRD ainumeri 0444 555034 - 0444 555557.testo a cura dell’Ass.ne Malattie RareMauro Baschirotto ONLUS Via Bizio 136023 Costozza VICENZACF 02037150246.Ccp 17000365)…… LA LEGIONELLA è una malattia infettiva sovente dovuta ad una cattiva manutenzione dell’impianto idricoe odell’impianto di climatizzazione.Si presenta con due diversi quadri clinici: la Febbre di Pontiac e la Malattia dei LegionariLa febbre di Pontiac ha una incubazione di 24-48 ore; determina malessere generale, mancanza di appetito, dolorimuscolari, febbre con brividi e cefalea, tosse, diarrea.Si risolve in genere in pochi giorni.La Malattia dei Legionari ha invece un periodo di incubazione più lungo che varia dai 2 ai 10 giorni.Ha una maggior gravità, perché oltre ai sintomi propri della febbre di Piontiac, in questo caso è presente anchela polmonite con tosse secca e difficoltà respiratorie.Quando subentrino anche disturbi neurologici e cardiaci il quadro si complica con una mortalità che raggiunge il50% dei casi.


18diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteLaser ad eccimeri ancheper i piloti americaniAutore: Dr. Lucio BURATTOSpecialista OculistaStudio Medico Privato MilanoTel. 02.6570802La Marina Americana adottala correzione laser dei difetti visivi peri suoi piloti“Ho volato con un F/A 18 HORNET, afianco del pilota che è stato il mioprimo operato di Lasik e sono fiero dime e del mio intervento perché homigliorato le sue capacità visive nelcondurre il velocissimo aereo da combattimento”,così ha dichiarato David J.Tanzer, comandante della MarinaMilitare Americana e Direttore del USNavy Refractive Surgery Program.F/A 18 HornetLa sua dichiarazione arriva dopo che ilpilota, atterrando di notte su una portaerei,ha riferito che l’intervento, oltrea rimuovere il difetto rifrattivo preesistenteha migliorato le sue capacità divedere il ponte della nave e di individuarele luci di atterraggio.Dopo il primo, i chirurghi refrattivi delUS Program hanno operato più di 1000piloti dell’Aeronautica Militare e fino adora nella US Army sono state eseguitepiù di 220 mila procedure refrattive nelprogramma Warfighter RefractiveSurgery Program.E uno studio condotto su questi pazientiha mostrato che il 98,2 % su 1200militari intervistati erano soddisfatti delrisultato ottenuto con l’intervento.Soprattutto la “laser vision correction”ha mostrato di essere sicura ed efficaceper i soggetti coinvolti in tutti gliaspetti del servizio militare.Recentemente anche la NationalAeronautic and Space Administration(l’Ente Spaziale Americano) ha approvatola Lasik per gli astronauti.Gli aviatori e la vistaIn tutte le professioni o quasi in tutte,avere una buona acuità visiva è importanteper poter svolgerle bene, perfarle con facilità, precisione, senza faticae in sicurezza.Ma per certe categorie di personeavere una vista acuta e di buona qualitàè più importante che per altre…Chiaffiderebbe il proprio figliolo ad un autistadi scuola bus che non vede? Chisalirebbe su un aliscafo che viaggia adalta velocità, sapendo che il conduttoreha una vista insufficiente? Chi si affiderebbead un chirurgo che non ha lavista più che buona? E, ancora, chisalirebbe su un aereo se sapesse cheil pilota non ha la massima acuità visivapossibile?Ma ci sono anche persone in cui la propriaincolumità personale dipende ingran parte proprio dalle sue capacitàvisive…pensiamo a un motociclistaprofessionista, ad un conduttore di formulauno o, più semplicemente, ad unlavoratore dell’edilizia che svolge lasua attività su ponteggi ad altezze inve-


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it19F/A 18 Hornetrosimili, ad un falegname che maneggiain continuazione affilatissimeseghe elettriche…Ma ci sono anche persone che svolgonocompiti o attività veramente estreme,sono ad esempio i piloti di aereimilitari.Nello svolgimento delle proprie mansionisi trovano spesso in situazioniveramente difficili come atterraggi inspazi strettissimi e brevissimi, magaricon pioggia o vento, a volte di notte, ocon la nebbia magari su portaerei conmare agitato... Oppure devono svolgeremissioni in aeree pericolosissimedove il minimo errore può costare lorola vita ed all’esercito la perdita di unapreziosa arma da combattimento.E, quindi, non deve stupire che questepersone, certe persone, debbanoavere dei requisiti fisici particolarissimie fra questi la vista svolge, senz’altro,un ruolo importante veramenterilevante.La chirurgia con laser ha dimostrato diessere sicura ed efficace e di avermigliorato le prestazioni di questi professionistidel rischio.Lasik negli aviatori della MarinaAd oggi, nella US Army e Air Force,sono state eseguite circa 224.000 proceduree la correzione dei difetti visiviha dato prova di essere sicura ed efficaceper tutti gli individui coinvolti neivari aspetti del servizio militare.Uno studio in particolare dimostra l’efficaciadella procedura: sono stati operati30 aviatori che avevano perso l’autorizzazionea condurre aeroplani; duesettimane dopo tutti (100%) avevanouna visione (senza occhiali o lenti acontatto) di 10/10 o meglio.Inoltre, il 94% di loro vedeva addirittura12/10 e il 57% vedeva ben di più,cioè, 13/10 o meglio.Ai questionari loro sottoposti, il 95% hadichiarato di ritenere che la Lasik hamigliorato la loro efficienza come pilotie il 100% ha dichiarato che avrebberaccomandato la Lasik ai loro colleghidella Marina militare.Infine nessuno di loro ha riferito di sentirsi,in qualche maniera, menomatonelle sue capacità di svolgere i compitiabitualmente richiesti nella loro professione.La US Army approvail laser ad eccimeriUna vista ottimale in operazioni di guerraè di vitale importanza per la sicurezza/salvaguardiadei soldati e permeglio combattere il nemico.Per questa ragione, in ogni Paese, iresponsabili delle forze armate cercanodi migliorare le funzioni visive dei proprisoldati.Per anni i comandanti della US MilitaryForce hanno studiato i risultati della chirurgiarifrattiva con laser prima di prenderela decisione di accettarla e diadottarla per il suo personale.D’altronde i militari hanno necessità direquisiti visivi speciali: essi devonospesso servirsi di dispositivi ottici, tipocannocchiali, visori notturni, mirini ottici;ma anche di maschere protettive,caschi…e questi dispositivi non vannomolto d’accordo con gli occhiali e, inoltre,le lenti a contatto, pur essendoaccettate in parecchie operazioni militarisono ad esempio vietate per le truppeche operano in Iraq e Afghanistan.E, comunque, i comandanti militarisono sempre alla ricerca di mezzi permigliorare le performances delle lorotruppe e proprio per questo che hannodeciso di adottare la correzione laserdei difetti visivi per migliorare le funzionidelle truppe. Ma la decisione non èstata presa in modo leggero. È statabasata su un risultato di 45 studi chehanno stabilito la sicurezza e l’efficaciadella chirurgia rifrattiva con laser, oltreche la qualità della visione.Le possibili complicazioni della Lasik ela conduzione di aereiUna delle possibili complicazioni dellaLasik è lo spostamento del lembo cornealefatto durante l’intervento perpoter eseguire il trattamento con illaser ad eccimeri all’interno della cornea.


20diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteLo spostamento è più frequente e piùfacile nel primo periodo postoperatorio,quando il processo di guarigione èappena iniziato e diminuisce progressivamentecon il passare delle settimane,per divenire un fenomeno veramenteraro mesi o anni dopo l’operazione.Una delle perplessità dei chirurghi rifrattiviche operano gli aviatori militari diLasik riguardava il dubbio che il lembopotesse non tollerare le forze G sull’occhiodurante il volo e le forze di espulsionedagli aerei; ebbene, lo studio hadimostrato che solo forze doppie rispettoa quelle abituali (e comunque noncompatibili con la permanenza in vitadell’essere umano) possono modificarela posizione del lembo.Un altro problema che taluni pazientihanno dopo il trattamento laser è laPRK E LASIK E DIFETTI REFRATTIVIIl trattamento con laser ad eccimerisulla superficie corneale anteriore,cioè la PRK, fornisce risultati moltobuoni nel trattamento di difetti leggeri(miopia, astigmatismo ed ipermetropialieve); se il difetto è un po’ piùforte conviene eseguire il trattamentolaser all’interno della cornea, con laprocedura che si chiama LASIK ocheratomileusi miopica con laser adeccimeri.La LASIK è la procedura di sceltaquando si voglia correggere la miopia,l’astigmatismo e l’ipermetropia digrado medio ed elevato, ma correggemolto bene anche nei difetti leggeri.La LASIK è inoltre preferita alla PRKtutte le volte che si voglia ottenere unrecupero visivo rapido e una velocestabilizzazione visiva; anche ogni qualvolta si desideri evitare dolore ed ingenerale tutti i disturbi conseguentiall’intervento.TECNICA DI ESECUZIONE DELLA PRKAl paziente viene richiesto di sdraiarsi sul lettino sotto al laser e poi viene instillataqualche goccia di collirio anestetico.Poi viene rimosso l’epitelio, cioè lo strato più superficiale di cellule che ricopronola cornea per esporre lo strato subito sottostante all’azione del laser.Al paziente viene poi richiesto di fissare, restando immobile con ambedue gliocchi aperti, una luce rossa situata entro al laser.L’operatore esegue il trattamento laser vero e proprio che dura dai 30 ai 60secondi circa.Durante l’emissione laser, occorre che il paziente stia immobile e che fissi conattenzione la luce di riferimento tenendo ambedue gli occhi ben aperti. A fine proceduraviene applicata una lente a contatto terapeutica.L’intera procedura è indolore ma, nelle ore seguenti, può comparire dolore,lacrimazionee fastidio con le luci. Il recupero visivo si fa attendere 3-4 giorni.presenza di glare (fastidi con le luci notturne).Sono stati sviluppati dei test di simulazionedi guida notturna per verificare lecondizioni pre e post operatorie dellavisione: ebbene, la correzione dei difettivisivi con laser ha influenzato positivamentela capacità degli operati di identificareun ostacolo nella guida notturna;non solo, il 46% degli operati hariportato un miglioramento.Quindi, anche sotto questo punto divista, la PRK e la Lasik hanno superatoi requisiti necessari per gli aviatori militari.E, quindi, se questi interventi sono ingrado di migliorare le prestazioni di questiprofessionisti, sono certamente ingrado di farlo anche per gli sportivi eper chiunque altro portatore di difetticome miopia, astigmatismo e ipermetropia.TECNICA DI ESECUZIONE DELLA LASIKIl paziente viene fatto sdraiare sotto al laser e poi vengono applicate alcunegocce di collirio anestetico.L’operazione di LASIK consta di due parti: la prima consiste nell’eseguire unacosiddetta “incisione lamellare” sulla cornea cioè nel tagliare in maniera incompletaun sottile strato semicircolare di tessuto superficiale (per un diametro di 8-10 mm e ad una profondità di circa il 25% dello spessore totale della cornea);questa fase viene fatta con un particolare apparecchio chiamato microcheratomo(che funziona in maniera simile ad una pialla da falegname) o meglio, con unlaser a femtosecondi; il chirurgo solleva poi il sottile strato di tessuto tagliato elo appoggia di lato proprio come si apre la pagina di un libro.La seconda parte dell’intervento consiste nell’eseguire, nella parte interna dellacornea così esposta, il trattamento con il laser ad eccimeri.Infine la lamella tagliata viene poi riposizionata senza necessità di dare punti disutura e senza bendaggio; basta un paio di occhiali scuri.L’intervento è indolore; il decorso postoperatorio è privo di disturbi ed il recuperovisivo molto rapido (ore).


22diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteOmotossicologiae <strong>termalismo</strong> moderno ®Autore: Dr. Maurizio GRASSETTO*Dr. Guglielmo DI BLASIO*** Medico TermalistaEsperto in Idrologia Medicae Scienze dell’alimentazione** Medico ChirurgoMedico TermalistaMedicina NaturaleMedico esperto in OmotossicologiaMedicina fisiologica di regolazioneIl Termalismo Moderno ® e l’<strong>omotossicologia</strong>sono due discipline che hannodimostrato la loro efficacia terapeuticacon l’assenza di effetti collaterali sull’organismoumano. Da diversi anni le duediscipline sono alla base dei programmiterapeutici prescritti dal Dr. Guglielmo DiBlasio, medico termalista, esperto in<strong>omotossicologia</strong>.Per capire gli effetti della combinazionetra Termalismo Moderno ® e <strong>omotossicologia</strong>è importante ricordare cosa siintende con la definizione di salute.La salute è “uno stato completo dibenessere fisico, psichico e socialedell’uomo dinamicamente integrato nelsuo ambiente naturale e sociale e non lasola assenza di malattia” (O.M.S. 1948all’atto della sua costituzione). Il pazienteè dunque osservato ed analizzato nellasua totalità e le terapie sono non soltantocurative ma anche preventive e utili amigliorare la qualità della vita. E’ proprioin quest’ottica che la medicina convenzionaleincontra le terapie non convenzionalie trova nell’<strong>omotossicologia</strong> un connubioparticolarmente evidente.Innanzitutto è bene chiarire che cosa sial’<strong>omotossicologia</strong>: si tratta di unamoderna corrente dell’omeopatia, discuola tedesca. Fondata dal Dott. H.H.Reckeweg, l’<strong>omotossicologia</strong> nascenegli anni ’30 e rappresenta una medicinaa ponte tra la medicina accademica– attenta al sintomo e alla singolamalattia – e le medicine non convenzionali,che considerano il malato nella suatotalità. Dalla prima prende la rigorosaanamnesi e la diagnostica di laboratorioe strumentale, dalle seconde un approccioglobale alla salute dell’individuo e inparticolare dall’omeopatia, i rimedi diluitiutilizzati in forma complessa.Secondo l’<strong>omotossicologia</strong> sono le“omotossine” a causare alcune malattie.Ovvero le malattie sono l’espressionedella lotta dell’organismo contro letossine al fine di neutralizzarle edespellerle: una lotta che l’organismocompie naturalmente, attraverso ilsistema immunitario.Infatti l’organismo è continuamenteattraversato da una elevata quantità ditossine, provenienti dall’ambiente,dall’alimentazione o dall’interno.Le omotossine possono essere divisetra tossine di natura esogena ed endogena.Di natura esogena sono le sostanzechimiche, provenienti dall’ambiente


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it23esterno attraverso la respirazione o l’alimentazione:- inquinamento atmosferico di tipo chimico(smog)- agenti inquinanti fisici (radiazioni,campi magnetici)- alimenti (carne suina, cibi in scatola,conservanti, additivi, coloranti…)- farmaci tradizionali (antibiotici, lassativi,tranquillanti, sedativi, cortisonici…)Le tossine di natura endogena sonoinvece:- sostanze antigeniche (batteri, scorie,radicali liberi)- stress psico-sociale- alterazione del pH dei tessuti connettivaliUno dei principi fondamentalidell’Omotossicologia è proprio la capacitàdell’organismo di mantenere o ripristinarela propria omeostasi: una condizionedi equilibrio fisiologico e di salute.Sono state identificate alcune “fasi”rappresentative delle diverse capacitàreattive dell’organismo che si riflettonoin fasi infiammatorie di grado crescente.Per mantenere uno stato di benessereil corpo necessita di liberarsi dalletossine attraverso il sudore, l’urina, l’ariaespirata, le secrezioni.L’<strong>omotossicologia</strong>, stimolando il sistemaimmunitario e gli organi del corpoumano, favorisce l’eliminazione inmodo più efficiente e veloce dei fattoritossici, per far sì che l’organismo nonne subisca gli effetti, evitando così unostato patologico. L’<strong>omotossicologia</strong> siavvale di una “terapia delle piccoledosi”, il suo approccio consiste in rimediomeopatici diluiti in forma complessa,che vengono prescritti da un medicoesperto in <strong>omotossicologia</strong> in basealla reattività dell’organismo del pazienteesaminato.L’OMOTOSSICOLOGIANELLA ROMANTIC THERMAL SPADELL’HOTEL DUE TORRI:IL PROGRAMMA 3DIl Dr. Di Blasio, in collaborazione conl’equipe medica dei GB Thermæ Hotels,ha definito il Programma 3D, programmaspecialistico ed altamente personalizzato,che parte da un approccio clinicotradizionale integrato con la valutazionedello stato reattivo dell’organismodel paziente nella sua totalità.Il programma 3D combina 3 azioni,risultato di tre diverse terapie, cheinsieme hanno un effetto altamenteterapeutico per l’organismo.


24diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteDrenare - La terapia termale, grazie alleproprietà del fango e del bagno, agiscesui liquidi del compartimento extracellulare.La reazione sudorale e l’aumentodella funzionalità renale, stimolate dalfango, provocano una maggiore eliminazionedi liquidi corporei.Depurare - La seconda fase è la depurazione,che avviene attraverso la massoterapiae il linfodrenaggio, che permettonodi convogliare tutte quellesostanze tossiche attraverso il circololinfatico agli organi emuntori.Detossicare - L’ultimo step del programma3D è la terapia omotossicologica,che completa la funzione di ripristino,regolarizzazione e stimolazionedell’organismo, eliminando attraversogli organi emuntori (cute, fegato, viebiliari, apparato urinario, respiratorio edigerente) le sostanze tossiche chehanno raggiunto limiti tali da causaredanno alla salute.Il programma 3D applica perfettamentela sinergia tra <strong>termalismo</strong> e <strong>omotossicologia</strong>:mentre il drenaggio e ladepurazione termale (fango, bagnotermale e linfodrenaggio) sono prevalentementea carico dei liquidi delcomparto extracellulare, che vengonoeliminati attraverso un processo direazione sudorale e ripristinati perosmosi con la formazione di nuovoliquido intracellulare - il cosiddettoeffetto bio wash out - la detossicazioneomotossicologica regolarizza e stimolagli organi emuntori ad eliminarele tossine e a ripristinare un equilibrioidroelettrolitico.Adatto a qualsiasi età, il programma3D prevede un incontro iniziale con ilmedico esperto in <strong>omotossicologia</strong>,che valuta lo stato di salute dell’individuoe rileva il “grado di intossicazione“dell’organismo.A seconda del grado di intossicazionee dello stato reattivo dell’organismo,si stabilisce un programma individualeper riacquistare l’equilibrio idroelettroliticoe fisiologico.“LA FANGOTERAPIA OGGI:NUOVE INDICAZIONI PER UNA CURAANTICA”Premesse: “...in principio c’erano lesorgenti...”L’uomo ha sempre avuto con l’acquasorgiva un rapporto particolare: nelpassato veniva considerato un regalodegli Dei, e le venivano spesso attribuitevirtù magiche, terapeutiche e depurative.Alcuni luoghi divennero famosi nelmondo antico soprattutto per i beneficieffetti delle acque calde delle loro sorgenti.I popoli europei non hanno sprecatocerto l’eredità della tradizione dei loroprogenitori: le antiche “Terme” deiGreci e dei Romani sono diventate leattuali “SPA- Salus per acqua” e sonofrequentate ogni anno da un numerosempre crescente di persone.I mezzi terapeutici e le tecniche utilizzatesono state passate al vaglio dellaMedicina Tradizionale e negli ultimi 50anni anche la classe medica ha iniziatoa conoscere e ad apprezzare questotipo di cure che oggi possono essereconsiderate una valida alternativa alleclassiche terapie farmacologiche, praticamenteprive di effetti collaterali epoco costose per la comunità.Tra le varie modalità di utilizzo terapeuticodell’acqua minerale che sgorga dalsottosuolo, quello che richiede la commissionecon l’argilla e che viene comunementechiamata “fango terapia termale”,è forse tra le più conosciute.In Italia, nel cuore del Veneto, è situatouno dei complessi termali più antichi epiù grandi, più famosi del mondo: leTerme Euganee, di cui anche AbanoTerme fa parte, sono frequentate ognianno da oltre 400.000 persone chegiungono da tutto il mondo soprattuttoper “fare le cure di fango”.Dal 1981, la necessità di spiegare in


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it25modo scientifico gli indubbi effetti terapeuticidelle cure termali, ha permessol’attivazione di un Centro Specializzatoper lo studio del Termalismo. Questarelazione è il frutto dei numerosi studieffettuati in questi anni nel settore.Cos’è il fango?Fango è una parola che riassume in seuna cura complessa della durata mediadi due settimane, con vari trattamentiquotidiani consistenti soprattutto nell’applicazionesul corpo di un impastocaldo (il fango) a base di argilla, acquaminerale e alghe particolari.La fangoterapia è una cura antica, diffusain questi luoghi per la particolareconformazione orogenetica del terreno,che ha permesso alla falda di acquameteorica proveniente da strutturemontuose dell’arco prealpino di risalirevelocemente in superficie, mantenendoun’alta temperatura e trasformandomolti terreni argillosi in zone melmose.L’utilizzo di questo fango a scopo terapeuticorisale ad alcuni secoli primadell’era cristiana, ma è in epoca romanache queste cure assumono grandeimportanza e notorietà, com’è documentatodalle rovine di almeno duegrandi complessi termali scoperte inquesti luoghi.Nel medioevo le terme conobbero unnuovo sviluppo grazie all’interesse deglistudiosi della vicina Università diPadova, a cui si devono i primi studisulla composizione dell’acqua mineralee sugli effetti dei trattamenti sul corpoumano. Ma è soprattutto nel dopoguerrache la terapia termale ha iniziato aduscire dalla fase empirica e a superarela diffidenza della medicina tradizionale.In questi ultimi anni, i risultati di numerosistudi hanno consentito di acquisireutili informazioni sulla composizione esulle caratteristiche fisico-chimiche deifanghi e delle acque termali, di comprenderemeglio il meccanismo d’azionedi queste cure e di estendere il lorocampo di applicazione.Il fango termale deriva dalla commissionedi una componente solida di tipoargilloso, di una componente organicarappresentata dall’Humus e di unacomponente liquida, l’acqua termale.L’argilla si forma in natura dal lentodisgregarsi di rocce granitiche: a secondadel granito, otteniamo vari tipi diargilla con caratteristiche diverse.Quella utilizzata per le cure ad Abanoad esempio, viene raccolta dal fondo dialcuni piccoli laghi ai piedi dei ColliEuganei ed è caratterizzata dall’altocontenuto di Silicio e Alluminio.La componente organica (humus) èformata da un complesso di sostanzein fine dispersione che deriva da residuivegetali animali e da prodotti metabolicifrutto dell’attività microbiologica dialghe, microalghe, protozoi, batteri. Nelfango euganeo sono state individuateoltre 100 specie di alghe: soprattuttoAlghe Azzurre, Spirulina Stubtilissima,Oscillatoria, Diatomee.Le particelle di argilla e di humushanno la tendenza ad aggregarsi tra diloro: si forma cosi una spugna, dettaglomerulo humo-minerale, che trattienel’acqua minerale e crea l’habitat naturaleper lo sviluppo di alcune alghe particolari.L’acqua minerale viene classificatacome Salso Bromo Iodica, ha un residuofisso di circa 5,5g/l e una temperaturaalla sorgente di circa 87°C. Lacomponente chimica e la temperaturasi sono mantenute sempre costanti neltempo, anche se adesso non sgorgapiù spontaneamente, ma deve esserepompata da gran profondità, a causadel grande aumento di utilizzo.Tutti sanno che, mescolando l’argillaall’acqua, si ottiene un impasto morbidoe facilmente plasmabile: probabilmentei primi fanghi furono fatti cosi,utilizzando il limo caldo del fondo deipiccoli laghi dove sgorgava un sorgentedi acqua termale.I tempi sono cambiati, ma il principiorimane sempre lo stesso: in appositevasche di maturazione, sotto l’attentocontrollo delle autorità sanitarie e dipersonale specializzato, l’argilla viene


26diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSalutesulfolipidi dotati di una elevata attivitàanti-infiammatoria.Solo quando il fango ha queste caratteristiche,che sono standardizzate da unapposito test valutativo, può essereutilizzato a scopo terapeutico e definito,così, “fango maturo”.idratata con l’acqua termale per unperiodo non inferiore ai 60 giorni (periododi maturazione), fino alla comparsadi grandi quantità di ammassi gelatinosidi origine organica, formati soprattuttoda alghe e da prodotti del loro metabolismoche modificano in modo sensibilenumerose caratteristiche del fangostesso: la capacità di reidratazione, ilrapporto peso/volume, la termo-conduttività,la plasticità, il contenuto inproteine e sostanze liposolubili.Studi a livello biochimico, condottidurante il periodo di maturazione,hanno dimostrato l’importanza dellacomponente biologica nel determinarel’effetto delle cure: la crescita omogeneanella massa argillosa di particolaritipi di Alghe azzurre e di Diatomee,organismi in grado di secernere attivamenteparticolari mucoplisaccaridi eTECNICA DI APPLICAZIONEDELLA FANGOTERAPIACome qualsiasi altra cura termale, lafangoterapia deve essere condotta dietroprescrizione e sotto sorveglianzadel medico termalista.Il ciclo di fangature ritenuto sufficientesi aggira intorno a 12 applicazioninell’arco di due settimane: normalmentela cura di fanghi viene effettuata 1volta all’anno e ripetuta almeno per 3-4volte.I trattamenti vengono effettuati in appositicamerini che contengono un lettino,una doccia e una vasca da bagno: lacura si pratica durante la mattina, adigiuno.L’applicazione di fango viene praticatada personale esperto (i fanghini): ilcorpo del paziente viene spalmato conuno strato di circa 5-10 cm di fangoalla temperatura di 42°-45° C e ricoperto,quindi, con un lenzuolo e una copertadi lana per rallentare la dispersionedi calore. La durata della terapia variadai 10 ai 20 minuti: al termine ilpaziente viene liberato dal fango edopo, la doccia, sottoposto ad unbagno di acqua termale ad una temperaturadi 37° C per almeno 5-10minuti.Al termine del bagno il paziente vieneasciugato e accompagnato nella propriastanza o in una apposita cabina dovedeve rimanere sdraiato a letto, bencoperto, per almeno 30 minuti per permetterela classica reazione sudorale.Di solito la seduta di fango terapia terminacon un massaggio del corpo, ma


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it27può essere completata da altri trattamenti,come sedute diFisiokinesiterapia o Idrokinesiterapia.LE PRINCIPALI AZIONIDELLA FANGOTERAPIASu quale sia il reale meccanismo d’azionedei trattamenti termali molto si èdiscusso e, solo negli ultimi anni, laricerca scientifica è riuscita a trovare legiuste argomentazioni. Per lungo temposi è pensato, infatti, che la terapia termalesvolgesse la sua azione favorendol’eliminazione di sostanze tossicheattraverso l’emissione di calore. Si èvisto, invece, che l’azione terapeutica sisvolge attraverso meccanismi più complessi,attivati dalla sollecitazione esternalegata al calore, ma completatianche e soprattutto dalle azioni funzionaliinterne del nostro organismo.Le acque e i fanghi esercitano quindiazione curativa attraverso determinatistimoli che possono essere schematizzatiin:- azioni caloriche: nessun altra sostanzaal pari del fango presenta per le suecaratteristiche fisico-chimiche (grandezzadelle particelle inorganiche, gradod’idratazione, presenza di sostanze colloidali)la capacità di apportare tantocalore e di cederlo lentamente senzaprovocare disagio termico al paziente;- azioni meccaniche: l’immersione delcorpo in acqua termale comporta l’interventocontemporaneo di due forzefisiche: la spinta di Archimede (dalbasso verso l’alto) e la pressione idrostatica(perpendicolare al corpo). Ilpeso del corpo immerso nell’acquaminerale si riduce praticamente al pesodelle parti non sommerse con notevolealleggerimento del carico funzionale dell’apparatomuscolare e osteoarticolare.Vengono quindi ridotti i riflessi tonici dipostura con rilassamento muscolare.L’azione della pressione idrostatica,poi, facilita il ritorno venoso, il drenaggiolinfatico e riduce la stasi dei liquidiinterstiziali;- azione biochimiche e farmacologiche:recenti ricerche effettuate dal CentroStudi Pietro d’Abano in collaborazionecon le Università di Padova e di Paviahanno dimostrato che l’efficacia delfango maturo è legata all’attivazione dialcuni meccanismi biochimici intracellularie anche alla presenza di unasostanza particolare (sulfoglicolipide)prodotta dal metabolismo di particolarimicroorganismi (phormidium ETS 05)sostanza dotata di una intensa attivitàantinfiammatoria e condroprotettrice,grazie alla quale è stato ottenuto unbrevetto Europeo che classifica il fangodi Abano come farmaco naturale. In


28diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteparticolare la fangoterapia provoca:* un aumento delle difese antiossidanti;* un’attivazione del metabolismo cellulare;* un’azione di protezione sulla cartilaginearticolare;* un’intensa attività antinfiammatoria;* assenza di fenomeni gastrolesivi.LE PRINCIPALI REAZIONIALLA FANGOTERAPIADi fronte all’energia termica introdottacon l’applicazione del fango, l’organismomette in atto i propri meccanismiadattativi, che possono essere schematizzati:REAZIONI DOVUTE AL CALORETermoassorbimento: durante l’applicazionedel fango il corpo è costretto adimmagazzinare l’energia termica trasmessa,con un innalzamento misurabiledella temperatura interna (da 0.3 a1° C), a seconda dell’estensione dellafangatura.Termodispersione: durante la fase direazione, l’organismo cerca di disperdereil calore accumulato attraverso unaestesa vasodilatazione ed un’ intensasudorazione.L’apporto di calore sul distretto cutaneodetermina azioni locali, legate allaliberazione di sostanze vasodilatatrici(istamina) e azioni generali tramite itermorecettori cutanei che attivanouna notevole vasodilatazione ed unaumento della velocità di circolo: il flussosanguigno cutaneo può aumentarefino al 50-60 % di quello totale.La sudorazione rappresenta, in ambitotermale, uno dei meccanismi fondamentalidella termoregolazione, perchél’evaporazione del sudore assorbe unanotevole quantità di calore (580 Cal.per litro) provocando quindi un notevoleraffreddamento della superficie cutanea:la quantità totale di sudore provocatada una fangatura parziale si aggirain genere sui 500 cc, ma in certi casidi fangatura totale può raggiungere esuperare i 1000 cc.Si viene quindi a verificare un determinatospostamento di fluidi dal compartimentointracellulare a quello extracellulare.Questo movimento di liquidi risultapositivo soprattutto perché permetteuna maggiore possibilità di scambiotra le cellule e l’ambiente esterno, conpossibilità di apporto di elementi nutritivie drenaggio delle scorie metaboliche.Aumento degli scambi metabolici: l’energiatermica introdotta attraverso lafangoterapia viene in parte trasformata,per il primo principio della termodinamica,in energia chimica, con aumentodegli scambi metabolici: vi è un aumentodi velocità delle reazioni biochimichee miglioramento di attività di numerosimediatori chimici;Reazioni sul sistema muscolo-tendineo:il sistema muscolo-tendineo nonrimane inerte allo stimolo termale, mareagisce con un’ appropriata rispostaadattativa dovuta alla sua specialestruttura anatomo-fisiologica. Si notasoprattutto una riduzione dell’ipertonomuscolare e un miglioramento della trasmissionenervosa a partire dai fusineuro muscolari.Quelle finora esaminate sono le reazioniprovocate dalla componente principaledella fangoterapia, il calore.Vi sono però altre importanti reazioniche sono conseguenti all’associazionedella componente termica, meccanicae chimico-fisica e che devono essereassolutamente prese in considerazioneper valutare gli effetti finali del trattamentofangoterapeutico.REAZIONI COMPLESSEDOVUTE ALL’ASSOCIAZIONEDELLE TRE COMPONENTISollecitazione degli archi riflessi: lo stimolotermale è sufficiente a determinarenel nostro corpo una reazione neurovegetativaparticolare: in maniera schematica,si attua attraverso un’attivazionedel sistema simpatico che elabora,a livello midollare, il messaggio ricevutoe attiva una risposta periferica neldistretto da cui è partito lo stimolo.Sollecitazione del sistema reticoloendoteliale: numerose indagini sperimentali,come ad esempio il fenomenodella riviviscenza alla tubercolina, confermanol’azione attivante della fangoterapiasulle cellule del sistema reticolendoteiale.


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it29Sollecitazione della capacità adattatividell’organismo: i trattamenti termaliimpegnano l’organismo, che reagiscesecondo le proprie capacità adattative,con modificazioni funzionali di diversiapparati. La messa in moto di questimeccanismi di aggiustamento per unostimolo ripetuto nell’arco di tempo dicirca 15gg, permette di acquisire unallenamento e dare una migliore rispostaallo stimolo stesso. Sono statieffettuati numerosi studio per chiarirequesto aspetto, sia nell’animale daesperimento, sia in volontari: in particolareè stata valutata la funzione cortico-surrenalica(cortisolo, ACTH) e,recentemente, le variazioni della BetaEndorfina, un oppiaceo endogeno liberatodall’ipofisi durante lo stress, dotatodi una potente e duratura azioneanalgesica. Vi sarebbe, in definitiva,una tipica reazione da stress, con leclassiche tre fasi (allarme, adattamento,esaurimento) e una sollecitazionedell’asse ipofisi-surrene con effettigeneralizzati su tutti i tessuti, direttamentea livello cellulare. L’aumentodella temperatura interna, l’aumentodel flusso sanguigno grazie alla capillarizzazionedi vari tessuti, l’aumentatoscambio di liquidi tra il settore intra edextra cellulare, non fanno che attivareil metabolismo biochimico cellulare,con l’apporto di nuove sostanze nutritive,il drenaggio dei prodotti catabolici,la formazione di particolari sostanzeattive.Attivazione del tessuto connettivo:anche il tessuto connettivo, per la suaparticolare funzione e per la sua distribuzione,non resta inerte di fronte allostimolo, ma reagisce con tutti i suoiparticolari componenti, soprattutto cellule(fibroblasti, osteociti), fibre (collagene)e sostanza fondamentale (proteoglicanie glucoproteine).EFFETTI CURATIVIDELLA FANGOTERAPIAL’effetto curativo della fangoterapia,sulla base di quanto detto fin’ora, èquindi la risultante di complesse azioniche si esercitano a vari livelli.Azione sulla CAPACITA’ METABOLICACELLULARE: l’aumento del flusso sanguigno,il maggior scambio di liquidi trala cellula e l’ambiente esterno e l’attivazionedel metabolismo permettonouna maggiore utilizzazione dell’ossigenoe delle sostanze nutritive da parte dellecellule e una migliore eliminazione dellescorie.Azione sulla CAPACITA’ ADATTATIVA: ilripetersi quotidiano dei trattamenti termalipermette all’organismo di perfezionarele sue capacità di adattamento edi esaltare la sua efficienza, acquisendomaggiori capacità di compenso adeventuali stimoli negativi. Questo simanifesta chiaramente al termine dellacura, con un miglioramento evidentedell’equilibrio nervoso, riduzione dell’ansiae dei disturbi del sonno. E’ motivodi studio un’eventuale azione direttadelle cure termali sul metabolismodelle cellule celebrali, soprattutto sualcuni neurotrasmettitori come la serotonina,la noradrenalina, le endorfineetc.Azione sull’INERZIA REATTIVA DEITESSUTI: le complesse modificazioniindotte nell’organismo dalla fangoterapiaprovocano un’attivazione soprattuttodei tessuti delle articolazioni. In particolarequesta azione riguardano: i tessutimuscolo-tendinei, la capsula articolare,le sinovie, il liquido sinoviale, lacartilagine. Questo può spiegare lanota efficacia terapeutica delle cure termalinel trattamento dei disturbi secondariall’osteoartrosi, nella discopatiavertebrale, negli esiti di fratture osseee di traumi distorsivi, in alcune fasi deireumatismi infiammatori.Azione DECONTRATTURANTE E ANTAL-GICA: vi è una particolare indicazionesoprattutto per il trattamento di quelvasto gruppo di reumatismi para-articolariche comprende le periatriti, le entesopatie,le sindromi fibromialgiche,ovunque vi sia una sofferenza muscolotendineae legamentosa associata aipertono riflesso muscolare.


30diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteAzione sul METABOLISMO DEL TESSU-TO CONNETTIVO: è davvero un’azionemolto importante, perché questo tessutosostiene e contiene gli elementi funzionalidell’organismo e svolge un ruoloindispensabile sui processi metabolicidelle cellule: le sostanze nutritive, infatti,devono poter passare dai vasi sanguigninella sostanza fondamentale checirconda tutte le cellule e che non sicomporta passivamente, ma partecipaattivamente al trasporto a causa dellasua carica elettrica.Azione sul METABOLISMO DEL TESSU-TO OSSEO: il tessuto osseo è unavarietà di tessuto connettivo in cui lasostanza intracellulare è mineralizzata,ma si rinnova continuamente. Recentistudi effettuati in Italia hanno permessodi dimostrare l’effetto positivo dellecure termali anche sul metabolismo deltessuto osseo e l’azione di risparmioche queste cure svolgono soprattuttonel campo della cura della osteoporosi.HOTEL TERME DUE TORRICircondato da uno splendido giardino, l’Hotel Terme Due Torri ha il sapore della storia:questa principesca dimora Settecentesca dei patrizi Morosini, poi ristrutturata, è oggi unaccreditato cinque stelle del Gruppo Borile di Abano Terme. La posizione invidiabile, conaccesso diretto alla zona pedonale e agli antichi giardini del Montirone, l’atmosfera d’altritempi e gli arredamenti preziosi contribuiscono a conferire a questo albergo 5 stelle glamoured elegante l’appellativo di Romantic Hotel. L’hotel più “raccolto” tra i cinque delGruppo Borile sia per dimensioni che per la tipologia dei servizi offerti, per la maggiorparte dedicati alle coppie, si propone come un angolo romantico dove ritrovare relax ebenessere. L’Hotel Due Torri vuole coccolare tutti i suoi clienti facendoli sentire a casalontani da casa, offrendo loro un lusso a portata di mano in un’oasi di pace, per ritrovarel’armonia leggendo un libro immersi nella natura o rilassandosi con i trattamenti benessereofferti dalla Romantic Thermal Spa.Caratterizzato dalla consueta eleganza degli hotel del Gruppo GB, il Due Torri si distingueper i raffinati ambienti in stile veneziano, immersi in un parco tropicale di 20.000 mq,con fiori dai mille colori, palme e piante tropicali ricercate e 3 piscine termali a differente temperatura.ROMANTIC THERMAL SPAL’Hotel Due Torri è la formula perfetta per chi desidera prendersi cura di sé in coppia. E’ infatti la struttura del Gruppo GB ThermaeHotels dedicata alle coppie e a quanti vogliono concedersi una romantica fuga, facendosi coccolare dai trattamenti “per due” offertidalla Romantic Thermal Spa dell’hotel che assicura il recupero di una forma fisica e di un equilibriomentale completi. Con uno spzio termale intimo e riservato, la Romantic Thermal Spa è unodei pochi centri in Italia dedicato al benessere “a due”, che permette di beneficiare dei trattamentidi fangoterapia e delle diverse proposte relax in cabine “di coppia”.Gli ospiti potranno così usufruire dei trattamenti benessere della Thermal Spa, il fitness nellaThermal Gym e del relax assoluto nelle tre piscine termali: la Poseidon ad acqua termale a 35°con idromassaggio, percorso salute e lance per il massaggio cervicale; la piscina copertaAphrodite a 36°, comunicante con la Poseidon e Venere, thermal pool raffreddata a 28°. Nellapiscina coperta grotta termale e percorso Kneipp con vasche di acqua termale calda e fredda.Aquagym dal lunedì al sabato.Ma il segreto che fa dell’Hotel Due Torri una struttura unica nel suo genere è proprio l’abbinamentotra la medicina biologica, tecnicamente definita “<strong>omotossicologia</strong>”, e i trattamenti fangoterapiciGB: un binomio vincente che ha dimostrato avere efficacia terapeutica senza effetti collaterali. E’proprio da questa combinazione che nasce il programma 3D (drenaggio, depurazione, detossicazione),proposto presso la Romantic Thermal Spa dell’Hotel Due Torri.


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it31Aspetti psicopatologicidella <strong>comunicazione</strong> on lineAutore: Dott. Paolo G. ZUCCONINeuropsicologo e PsicoterapeutaCognitivo - ComportamentaleUdineTel. 0432-233006www.dr-zucconi.itLa <strong>comunicazione</strong> virtuale on line rappresentauna modalità in più nell’ambitocomunicativo accanto a quelleforme più convenzionali come la<strong>comunicazione</strong> scritta, verbale viatelefonica e quella più articolata alivello di incontro personale. Appareperò riduttiva, rispetto a quella realeinterpersonale: è prevalentementescritta, a senso unico, o come anchesi dice “ad una via”, ed è manchevoledel repertorio non verbale. Seviene privilegiata, quindi se si abusadi questa forma comunicativa, sirischia di ridurre la <strong>comunicazione</strong>reale. In effetti assistiamo ad unatendenza generalizzata all’incrementodell’utilizzo della <strong>comunicazione</strong> virtuale,on line, con conseguente riduzionedi quella reale con le personepresenti. Vari sono i fattori di mantenimento,“rinforzanti” secondo il linguaggiopsicologico, che privilegianol’utilizzo di una <strong>comunicazione</strong> tramitecomputer. Essi rimandano prevalentementead una sovrabbondanza di stimolipiù gratificanti nell’immediato epiù intensi di quelli offerti dalla <strong>comunicazione</strong>umana personale. Ne consegueche un ridotto utilizzo della<strong>comunicazione</strong> interpersonale tradizionalecomporta una perdita di abilitàsociali. Infatti le competenze socialiinterpersonali comportamentali,cognitive, verbali e non verbali della<strong>comunicazione</strong> reale si mantengonocon l’uso continuativo come solitamentesi mantiene con l’eserciziol’uso di una lingua straniera. Un deficitdi competenze sociali è ubiquitariamentepresente in varie psicopato-


32diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSalutelogie in quanto col tempo genera varidisturbi comportamentali. Le conseguenzepiù immediatamente evidentidi tale deficit sono:* una <strong>comunicazione</strong> interpersonalesuperficiale;* maggiore conflittualità per la difficoltàdi raggiungere scopi socialisenza compromettere il rapportocon l’altro;* un maggiore isolamento sociale;* una conseguenza più spiccatamentepsicopatologica che fa riferimentoalla durata e alla frequenza dell’abitudineall’utilizzo della <strong>comunicazione</strong>virtuale.Infatti clinicamente viene riconosciutocome rilevante una durata maggiore di2 ore continuative o di una frequenzadi utilizzo maggiore di due volte allasettimana.In quest’ultima situazione l’abitudine,comunque maladattiva, anche se puòapparire come una forma di dipendenza,secondo le classificazioni diagnosticheufficiali, tale abitudine va ufficialmenteinquadrata all’interno di unapiù vasta categoria diagnostica definitadalla più recente nosografia psichiatricainternazionale “Disturbi delcontrollo degli impulsi” o anche“Disturbi delle abitudini e degli impulsi”,secondo la classificazionedell’Organizzazione Mondiale dellaSanità. Tale categoria raggruppa varicomportamenti dove la persona èincapace di resistere ad un impulsoverso azioni persistentemente ripetute,anticipate da una sensazione ditensione, seguita da sollievo nelmomento dell’atto, come ad esempiola cleptomania, la piromania, lo strapparsii capelli, il gioco d’azzardo patologicocui si può assimilare anche ilcomportamento sessuale troppo disinvoltoed irresponsabile, le speseeccessive e la videoperstesia e anchel’uso eccessivo che si fa di internet.Se poi internet è per il suo utilizzatoreuna esperienza intensa, durevole efrequente allora rischia di creare condizionamenti,prevalentemente cognitivi,che si distinguono in base al tipodi utilizzo e in relazione ai rinforzi ricevuti.Tra questi sembrano più frequentiquelli derivanti da certe peculiaritàche fanno di internet un mondo diversoda quello realmente vissuto:La caratteristica pervasiva per cuiquasi tutto è gratuito, come nel“paese dei balocchi” porta alla pretesadi gratuità quando nella vita realesi trova a pagamento ciò che in internetsi raggiunge gratuitamente, ciòper trasposizione nella realtà quotidianadell’esperienza virtualela caratteristica per cui in internet nonci sono i limiti del mondo reale legatiprevalentemente alle convenzionisociali porta ad una serie di comportamentitrasgressivi e disinibiti durantela navigazione on line, infrequentinella realtà quotidiana italiana, cometrattare con il tu qualunque interlocutore,chattare con facilità con sconosciuti,esibirsi eroticamente, usaresproloquio, vedere immagini di sessoesplicito.L’assenza delle regole presenti neimodi di internet e la copertura dell’anonimatoportano spesso la trasgressionevirtuale alla truffa e alla molestiasessuale che possono anchedebordare dai confini virtuali.Ricadute più evidenti da parte di utilizzomaladattivo di internet derivano dalcondizionamento per cui anche nellavita quotidiana può continuare ilmondo virtuale, che comunque è fattodi persone, per cui le truffe iniziate ininternet si concludono realmentecome pure perdurano le molestie sessualifino alle violenze sessuali quandole pretese, alimentate dal “tutto èpossibile” si scontrano con un rifiuto.Inoltre emozioni intense suscitate insiti, filmati, giochi e situazioni interattivevirtuali rischiano di squilibrare ilsistema emotivo e portano facilmenteall’emulazione di quei modelli dirischio sperimentati virtualmente.Non tutte le persone che sperimentanouna <strong>comunicazione</strong> on line ancheprolungata per durata ed intensitàvivono la realtà con squilibri emotivi efuori dalle regole convenzionali.Prevalentemente succede a personeparticolarmente sensibili e patologicamentepredisposte. I clinici parlano aquesto proposito di vulnerabilità biopsichica,la stessa che conduce certepersone a indebitarsi in internet, agiocare patologicamente d’azzardo oad agiti sessuali abnormi.A parte chi lavora con internet, chi neabusa, con utilizzo eccessivo per duratae frequenza, lo fa per il piacere chene deriva o, per dirla con gli psicologiperché le sue navigazioni sono inqualche modo gratificate nell’immediato,quindi ne ricava piacere. Difatto navigare in internet è pur sempreun piacere, se pur secondario,artificiale, ed è innegabile che i piaceridella vita favoriscono il tono dell’umore,il senso di benessere e disoddisfazione personale e contribuisconoad incrementare la qualità


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it33della propria vita personale ed interpersonale.Quando poi il pensiero, a volte spintodalle circostanze quotidiane, si soffermasulla brevità della vita individuale,sulla sua precarietà e sullaineluttabile impossibilità di replicasiamo stimolati ad una maggior consapevolezzadella realtà contingenteed i piaceri della vita, per pur pochiche siano, vengono ricercati e vissutipiù intensamente. D’altra parte i terapeutici insegnano di ricercarli e riattivarli,quasi come una corroborantemedicina naturale, quando il tono dell’umorescende o la qualità dellanostra della vita inizia a scadere.Solitamente le persone che si amanoaspirano, per loro naturale tendenza,ad esperienze di piacere che la vitaquotidianamente può offrire in quantosono fonte di vantaggi personalicome, per altro, evitano o cercano diridurre, nei limiti del possibile, lesituazioni dolorose e spiacevoli. Maanche i piacere vanno cercati e godutiequilibratamente per evitare didiventarne schiavi e di farci rovinarela vita con una ricerca spasmodica ocon comportamenti d’eccesso chepossono portare all’obesità, alla bulimia,all’alcolismo, al tabagismo, allatossicodipendenza, al gioco d’azzardopatologico, o a disfunzioni sessuali oa malattie sessualmente trasmesse.Così anche per internet.IN PRATICASe si pensa che l’abitudine ad abusaredella <strong>comunicazione</strong> on line possaessere il proprio caso conviene:1. contare il numero delle volte in cuisi cerca la <strong>comunicazione</strong> vituale eannotare ogni volta il tempo dedicato;2. segnare quali sono gli antecedentiche portano a tale ricerca eccessiva(stati d’animo spiacevoli, adesempio);3. prima di accendere il computereseguire alcuni esercizi di rilassamentoe respirazione;4. cercare e trovare un comportamentosostitutivo ed incompatibile conl’uso del computer.


36diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteArriva il caldo:piccoli pericoli dell’estateAutore: Dr. Alberto FERRANDOPediatraStudio: Corso Europa 113616131 Genovawww.ferrandoalberto.comSicuramente l’estate porta alla mentedi tutti noi, ma soprattutto in quelladei nostri figli, la parola vacanze.Purtroppo, spesso, è proprio durantequesto periodo che ci si imbatte in“piccoli pericoli” rappresentati soprattuttodalla puntura di insetti, animalimarini, o contatto con sostante urticantidelle piante, insomma sembraproprio che tutto il mondo vegetaleed animale si metta d’accordo per“rovinarci” il periodo di vacanza!!!Del pericolo proveniente dall’ariaabbiamo già parlato lo scorso mese,vediamo ora in rassegna gli altri dueelementi acqua e terra.Acqua. Sicuramente il “pericolo” piùfrequente viene dalle meduse.L’incontro con questo animale marinonon è certamente dei più piacevoli(provate a chiedere a chi lo ha sperimentato),i suoi tentacoli contengonouna sostanza molto urticante che alcontatto con la pelle determina estremodolore e bruciore, lasciando spessola loro impronta. I rimedi sono datidall’ammoniaca (attenzione! potenzialmentepericolosa se usata male),da impacchi con pomate antiistaminichee taluni riportano anche i beneficidell’aceto. La tossina della medusa è“tremolabile” (viene neutralizzata dalcalore), si possono pertanto ottenerebuoni risultati applicando del calore(come con le pietre riscaldate dalsole stando attenti che non ustionino)sulle lesioni cutanee. In mare poi sipuò fare conoscenza anche con laspina dorsale della tracina, un pesceche di solito vive in fondali bassi(spesso a riva) e sabbiosi.Nell’aculeo della spina è contenutoun veleno potentissimo che nell’uomo,fortunatamente non è letale,causa un dolore tanto intenso dapoter determinare, anche se raramente,una breve perdita di conoscenza,più frequentemente il piede colpitodiventerà molto gonfio e dolorosissimo.Stesso discorso per lo scorfano,anche se in questo caso il contattodiretto è più difficile vivendo in fondalipiù profondi e scogliosi. In effetti èpiù facile pungersi con la spina delcapo dello scorfano mentre si stapreparando una succulenta zuppa dimare che camminando in mare. Irimedi per la puntura di questi pesci


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it37sono rappresentati essenzialmentedall’immersione della parte colpita inacqua salata calda per un periodonon inferiore ai 60 minuti.Terra. C’è l’imbarazzo della scelta inquanto a pericoli terrestri. Serpenti,funghi, piante, fiori, bacche.Certamente quello che evoca piùpaura è il morso di serpente. Nelnostro paese le uniche specie velenoseappartengono alla famiglia dellevipere. Il morso è un evento relativamenteraro. Il rischio può essere evitatoricordandosi di camminare facendomolto rumore, di non infilare lemani tra i sassi, specialmente quellial sole, di usare sempre un bastoneper far rumore, soprattutto quando sisceglie il posto in cui sedersi a riposare.Sorvegliate costantemente ilcomportamento dei bambini che sonocon voi. In caso di morso di serpente,bisogna sdraiare il malcapitato. Nonsempre si viene morsi da una viperavelenosa, ci sono anche altri serpentiche mordono ma che non sono velenosi.Sappiate, inoltre, che in almenoil 30% dei casi la vipera morde senzainiettare il veleno, ma in ogni casolascia due forellini distanti al massimo1 cm segno dei denti del veleno.In caso di morso velenoso i sintominon tarderanno a comparire (da 1 a 6ore): dolore intenso con infiammazionedella parte colpita, emorragia achiazze, sete intensa con secchezzadella bocca, che possono essereseguiti poi da ittero, crampi muscolari,vomito, agitazione, delirio, shock.Cosa NON fare? Mai usare un laccioemostatico (quelli di gomma, perintenderci) o incidere e succhiare laferita, poiché hanno sempre dimostratoscarsissima efficacia e sono invecefonte di danni a volte seri. Nonusare mai il siero antivipera, il sieroantivipera si usa solo in ospedale esolo in casi selezionati. Cosa fare?Fasciare l’arto colpito usando un rotolodi benda piuttosto spessa e larga(5-10 cm), meglio se elastica. Siparte a fasciare l’arto iniziando dall’estremitàe continuando fino allaradice dell’arto, non è necessariostringere molto la benda (si può stringerecome se si dovesse immobilizzareuna caviglia dopo una distorsione),ma può essere utile steccare l’artoper immobilizzarlo e tenere sopra laparte ferita un po’ di ghiaccio trituratoavvolto in un panno. Chiedete ilsoccorso il più presto possibile, por-


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it39tate con voi i numeri di telefono delCentro Antiveleni più vicino.Le piante, i fiori ed i frutti selvatici,nonché i funghi meriterebbero unospazio molto ampio, in questa sedeci limiteremo a dire che i bambinisono quelli più esposti ai pericoli inquanto naturalmente portati allacuriosità. Toccano e mettono in boccadi tutto e spesso le cose più pericolosesono anche quelle con i colori piùvivaci e le forme più accattivanti.Quindi è bene spiegare loro preventivamentetutti i pericoli in cui ci si puòimbattere durante una passeggiata inun bosco, in una campagna, all’ariaaperta. Per i funghi l’unico consiglioche ci sentiamo di dare è che la raccoltadovrebbe essere svolta solo dapersone molto esperte e comunquedi far controllare i funghi raccolti neiCentri appositi presso comuni o mercatigenerali.API, VESPE e CALABRONIIl termine scientifico è imenotteri. Api,vespe e calabroni, chi non ha pauradella loro puntura? La sensibilizzazioneal veleno delle vespe non è moltofrequente (le vespe pungono più dirado) ma si può avere anche doposolo una puntura, al contrario la sensibilizzazioneal veleno delle api (chepungono più spesso) si può averedopo varie punture, classico è il casodegli apicoltori e dei loro familiari. Lasensibilizzazione al veleno degli imenotteriè addirittura più elevata dellapositività per reazioni cliniche significativepregresse. Il veleno degli imenotteripuò essere responsabile di tre tipidi reazione. Una reazione locale, largaanche più di 10 cm che può durare piùdi 24 ore; una reazione allergica sistemica(generalizzata), caratterizzata daorticaria, angioedema, broncospasmo,shock anafilattico tutte di grado diserietà variabile fino anche al decesso.Molti studi hanno dimostrato chele persone che avevano avuto una reazionelocale ad una puntura avevanoun rischio relativamente basso di reazionesistemica generalizzata (2% neibambini) allorquando ricevevano unanuova puntura, paradossalmente questepersone hanno addirittura unrischio minore di sviluppare una reazionegeneralizzata rispetto ad individuisensibilizzati al veleno ma senzastoria pregressa di punture. La prevalenzadi reazioni sistemiche, nellapopolazione generale, si attesta fra lo0,15% ed il 3,3%. Chiaramente questepercentuali salgono, e di molto, nelcaso di apicoltori e loro familiari.Uno studio italiano condotto su popolazionepediatrica effettuato dal Prof.Elio Novembre di Firenze ha stimatol’incidenza di reazioni generalizzate(sistemiche) intorno allo 0,35%. InItalia l’incidenza annuale di reazionigravi varia fra 0,6 e 4,4 ogni 100.000abitanti, mentre la mortalità si attestasu 0,03 ogni milione di abitante sempreper ogni anno ed i fattori di rischiocollegati sono il sesso maschile, l’etàsuperiore ai 40 anni, la sede (collo evolto) ed il tipo di puntura. La diagnosiè essenzialmente di tipo anamnestica(storia clinica) e poi laboratoristica(test epicutanei ed IgE specifiche).Bisogna, però, tener presente che nel10% dei casi non sono evidenziabilirisposte a test specifici, ed inoltreanche con test sensibilissimi (CAP-RAST) si possono trovare anche il 30%di falsi positivi, cioè di soggetti in cui iltest evidenzia IgE specifiche per unveleno ma che in realtà è solo unfalso di laboratorio.Il trattamento delle reazioni allergichedipende dalla loro gravità. Le reazionilocali vanno trattate con applicazioni diimpacchi freddi ed antiistaminici e cortisonici(locali e generali).Le reazioni lievi-moderate (grado 2 diseverità: angioedema, broncospasmo,vertigine) vanno trattate come le reazionilocali aggiungendo un broncodilatatoreinalante. Le reazioni gravi(grado 3 e 4 di severità: dispnea,disfagia, confusione mentale, ipotensione,shock, perdita di conoscenza),vanno trattate con terapia endovena oin muscolo con adrenalina, cortisonee clorfenamina.


40diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteUN OSPEDALE AL MESEOspedale San Giovannidi AgrigentoAutore: Dr.ssa Patrizia TORNABENECoordinatore Staff di Direzione GeneraleAzienda Ospedaliera San Giovanni di Diodi AgrigentoL’Ospedale San Giovanni di Dio diAgrigento è Azienda Ospedaliera per leemergenze di II livello. Dotata di personalitàgiuridica pubblica, autonomiaorganizzativa, amministrativa, patrimoniale,contabile, gestionale e tecnicanell’ambito degli indirizzi programmaticidella Regione Sicilia, si caratterizza perla sua funzione erogatrice del prodotto“salute” e per fornire le soluzioni aspecifiche esigenze sanitarie, adempiutacon prestazioni e servizi diagnosticie curativi di qualità. Si presenta comepresidio di riferimento per un vastobacino di utenza, deputato all’erogazionedei livelli essenziali e specialistici diassistenza. Situato in contradaConsolida sul territorio della provinciadi Agrigento, il complesso ospedalieroinsiste su una superficie di 209.000mq dei quali oltre 11.000 mq occupatidal monoblocco destinato alle degenze.Il profilo imponente del monobloccoè diventato ormai parte integrante delpanorama e gli attribuisce una modernavisione. La sua organizzazione èarticolata in 4 dipartimenti sanitari, acui fanno capo 24 unità operative (edaltre sono in fase di attivazione qualiLungodegenza, Dipartimento oncologico),l’ospedale vive anche in simbiosicon le facoltà di ScienzeInfermieristiche e di Tecnico diRadiologia Medica e radioterapiadell’Università degli Studi di Palermo.Attualmente dispone di 311 posti lettocomplessivi suddivisi in camere climatizzatecon 1 o 2 letti, provviste dibagno e doccia e servizi per i disabili ecorredate dei necessari arredi e TV.L’Azienda ospedaliera è attrezzata diun parco tecnologico d’avanguardia tracui TAC a spirale, telecomandati radiologicidigitali, sala per Emodinamica,U.T.I.C., T.I.N. completo di Foresteria eBanca del latte e ComplessoOperatorio, articolato in cinque saleoperatorie con sofisticate apparecchiatureper il controllo del microclima.L’attuale Direttore Generale, GiancarloManenti, ha promosso progetti importantitra cui l’attivazione dell’unità ope-


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it41rativa di Medicina Nucleare, vero fioreall’occhiello dell’Ospedale, attrezzatacon una gamma di camere di ultimagenerazione; altra tecnologia installataall’ingresso è stato il tapis roulant chepermette un accesso facilitato ai diversamenteabili.La trasparenza dell’operato istituzionalerappresenta altresì un’altra importantesfida che l’attuale direzione strategicaha fortemente voluto: dalla revisionesistematica della Carta deiServizi, oggi disponibile <strong>online</strong>, alla formazionefinalizzata a considerare qualeriferimento prioritario la centralità dellapersona intesa, come soggetto autonomofavorendo altresì la sua partecipazioneattiva al processo di cura(empowerment).Per migliorare il rapporto con il cittadino/utente,attraverso la semplificazioneamministrativa e la trasparenza deiprocessi decisionali e delle politicheaziendali al fine di sviluppare rapportidi fiducia e comprensione e facilitarel’accesso ai servizi di cura, sono stateavviate alcune importanti attività, tra lequali il progetto di qualità customersatisfaction incline a formulare lineeguida ed indicatori, anche d’esito, divalutazione e monitoraggio delle attività,dei percorsi clinici e della soddisfazionedei cittadini/utenti. Inoltre, inlinea con le recenti disposizioni normativedel Ministero della Salute, sonostati costituiti sistemi di potenziamentodel portale web tra cui:* istituzione elenco delibere on-line(trasparenza dell’amministrazione);* informazione sull’attività formativa econvegnistica.Incrementando la qualità e l’efficaciadella <strong>comunicazione</strong> si tende così apromuovere una cultura dell’informazionesanitaria che coinvolga le istituzioni,le organizzazioni sociali e di volontariato,e che consenta al cittadino unaconcreta libertà di cura. Vengono, in talproposito attivati processi volti ad individuareed a verificare il mantenimentodi livelli appropriati d’assistenza secondocriteri etici.L’Ospedale si assume così la CorporateSocial Responsibility ed opera in uncontesto in cui si riverberano gli effettidelle sue azioni, interagendo con unaserie di interlocutori: clienti, pazienti,organizzazioni della società civile, lavoratorie parti sociali.“Migliorarsi per migliorare” costituisceun imperativo per l’attuale amministrazione,attenta alle esigenze sanitariedella popolazione agrigentina e pertanto,prossimi importanti traguardi saranno:l’inaugurazione dell’ambulatorio diReumatologia e della RisonanzaMagnetica, l’acquisizione di una TC/PETe di un TAC multistrato con 64 Slice,l’apertura della Lungodegenza, l’implementazionedella Riabilitazione.Come disse Oscar Wilde: “La salute è ilprimo dovere della vita” ed i buoni operatoridella sanità hanno il compito dipreservare il Diritto alla Salute, intesacome un bene meritorio che al paridegli altri beni meritori (Formazione,Giustizia, Sicurezza), deve essere erogatoaccettandone una produzione a voltein perdita, purché sia la minima perditacompatibile con le esigenze di rispostaai bisogni di salute della collettività!


Salute in rete05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it43Gli esperti al telefonoIn questa pagina potete trovare un elenco di specialisti a disposizione per risolvere telefonicamente ivostri dubbi su temi di medicina e psicologia. La consulenza dei medici è gratuita ma vi preghiamo divoler telefonare solo nei giorni e nelle ore indicateDERMATOLOGIA E VENEREOLOGIA ANDROLOGIA DIETOLOGIADr.ssa Clara RigoSpec. in Dermatologia e Venereologiae Dermatologia EsteticaVerona, Tel. 045.8300334(Giovedì dalle 12.00 alle 13.00)Milano, Cell. 320.1106247(Mercoledì dalle 15.00 alle 16.00)DERMATOLOGIA PLASTICA ED ESTETICADr. Matteo BassoSpecialista in DermatologiaPlastica e Medicina EsteticaGenova, Tel. 010.5531916(Lunedì dalle 14.00 alle 15.00)Roma, Tel. 06.45550031(Lunedì dalle 10.00 alle 11.00)CHIRURGIA PLASTICA ED ESTETICAPOSTUROLOGIADr. Riccardo LucchesiSpecialista in Chirurgia Plasticae Ricostruttiva,Milano, Tel. 02.794224(Martedì dalle 17.00 alle 18.00)Dr. Ambrogio CastelliChirurgo estetico eOtorinolaringoiatraMilanoTel. 02.70602676(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)Prof. Daniele RaggiPosturologo, ChinesiologoDocente c/o “La Sapienza”, RomaMilano, Tel. 02.39257427(Lunedì dalle 12.00 alle 13.00)FISIOTERAPIAPSICOLOGIAENDOCRINOLOGIAProf. Aldo Franco De RoseSpecialista in Urologia e AndrologiaGenova, Tel. 010.580301(Martedì dalle 14,30 alle 15,30)Roma cellulare 339.1868230(mercoledì. dalle 14,00 alle 15,00)Dr. Fabio ContaOsteopata e Fisioterapistadello SportGenova, Tel. 010.8608850(Lunedì dalle 13.30 alle 14.30)Dr.ssa Francesca FulceriPsicoterapeutaRomaTel. 338.5620096(Martedì dalle 12.00 alle 13.00)Dr. Gian Marco CarenziPsicologo - NaturopataSpec. in tecniche di rilassamentoMilano, Tel. 02.6704157(Giovedì dalle 14.00 alle 15.00)Dr. Alessandro MarugoEndocrinologoGenovaTel. 010.3626841(Martedì dalle 16.00 alle 17.00)FLEBOLOGIADr.ssa Silvia Bornia,Biologa NutrizionistaSpecializzata in IntolleranzeAlimentariRapallo - Corso Colombo 34/4Tel. 0185.233503(Lunedì dalle 13,30 alle 15.00)ODONTOIATRIA BIOLOGICA OLISTICAODONTOIATRIADr.ssa Annunziata TomainiSpec. in OdontostomatologiaEsperta in Medicine non convenzionaliper la cura della bocca e dei dentil.Genova, Tel. 010.352527(mercoledì dalle 12.00 alle 13.00)Dr. Bahri Adis,Implantologia e Parodontologia,Milano,Tel. 02.58303737(Mercoledì dalle 13.30 alle 14.30)Dr. Carlo de Rysky,Ortodonzia e ImplantologiaPaviaiTel. 0382.24192(Venerdì dalle 11.00 alle 12.00)Dr. Giuseppe SerpieriSpecialista in ChirurgiaVascolare e FlebologiaTorino, Tel. 011.8199203(Lunedì dalle 14.30 alle 15.30)


44diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteUn nuovo mododi affrontare la dietaNel campo della nutrizione esistono diversescuole di pensiero, ma una cosa ècerta: le diete a lungo termine non funzionano,anzi sono il modo più sicuro perrimanere in sovrappeso. Si sono fattediverse ipotesi sul perché ciò avvenga, eprobabilmente le cause sono molteplici;una delle più importanti è che la dieta,intesa come restrizione alimentare, amplificaenormemente il desiderio del cibo ritenutoproibito. Gli alimenti vengono arbitrariamentesuddivisi in dietetici e non dietetici,introducendo una pesante limitazionequalitativa che si aggiunge alla restrizionequantitativa. Questo rigido controllo, mantenutoper lunghi periodi, aumenta la frequenzadelle trasgressioni, finché si arrivagradualmente ad un comportamento alimentaredisordinato e disorganizzato; questogenera un senso di colpa e di fallimentoche paradossalmente viene placato proprioattraverso l’assunzione di altro cibo,creando un pericoloso circolo vizioso cheauto mantiene il sovrappeso.Partendo da queste considerazioni, ormaiavvalorate da numerose ricerche in campointernazionale, il metodo NUTRITIONAL-MENTE creato dall’incontro di vari specialistidel settore, ha introdotto un nuovoapproccio al problema che è stato messoa punto gradualmente dopo anni di sperimentazionecon centinaia di pazienti insovrappeso: al paziente non viene impostauna dieta ma apprende e fa proprioun nuovo stile alimentare, completamentelibero e senza costrizioni, e tuttavia adeguatoalle proprie caratteristiche psicobiologiche.In altri termini il paziente viene rieducatoa mangiare in modo più consapevole,attraverso il metodo mindful eating,imparando a trarre dal cibo il giusto nutrimentoma anche la gratificazione naturalmenteassociata all’atto del mangiare, eriscoprendo la sensazione di “sazietà”.Questo obiettivo viene raggiunto con l’utilizzodi tecniche innovative, esercitazioni,sostegno a distanza, e laboratori del gustoallestiti all’interno del centro allo scopo dimigliorare la sensibilità gusto-olfattiva;l’aumento di tale sensibilità contribuisceinfatti ad aumentare la sensazione disazietà.Una adeguata rieducazione alimentare renderàpiù consapevoli delle caratteristichedei vari alimenti, nonché dei processimetabolici relativi. Inoltre, attraverso unpercorso cognitivo-comportamentale, siimparerà a distinguere la fame fisiologicada quella emotiva; a gestire l’intensità diquest’ultima e soddisfarla paradossalmenteanche con il cibo assunto nellamodalità consapevole in modo da non attivareil senso di colpa.La dr.ssa Lucia Vignolo, nutrizionista,ideatrice di NUTRITIONALMENTE“il metodo PSICOBIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE mi girava in testa già diversi anni fa, ma si trattava dipoco più che un’intuizione: ero alla ricerca di un nuovo modello operativo per aiutare i pazienti a dimagrire,e sperimentavo un approccio soft, poco restrittivo e molto aderente al particolare contesto di ciascuno.Mi accorgevo in modo sempre più preciso di quanto fosse importante lavorare sul comportamento esull’aspetto educazionale.Ma è stato solo 3 anni fa, grazie alla preziosa collaborazione del dr. Speciale, che l’intuizione ha trovatoterreno fertile.Insieme abbiamo lavorato per più di due anni, discutendo i casi più significativi che mi capitava di trattare,leggendo e sperimentando. Finalmente abbiamo dato forma ad un nostro metodo, fondato su studi esperimentazioni di livello internazionale che noi abbiamo integrato in un modello operativo estremamenteinnovativo in ambito nutrizionale.”NUTRITIONALMENTE PSICOBIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE via Ippolito d’aste 3 int 4 Genova


IL LUTTOStar of Bethlehem05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it45Maria Vittoria BRIZZI TESSITOREDott. in Medicina e ChirurgiaDott. in Lingue e Letterature StraniereProf. in Materie Letterarie GenovaTel. 010/54.51.677Cell. 348/32.25.941www.omeopatia<strong>online</strong>.comE’ immensa presunzione pensare diasciugare le lacrime di coloro cherestano.E’ amore tentare di farlo.Da poche settimane il terremoto si èabbattuto violentemente sull’Abruzzo.Le immagini di tale distruzione rimarrannonel cuore delle persone sensibilie pur se le case saranno ricostruitei nostri morti non torneranno.Li piangiamo tutti anche se non liconoscevamo tutti perchè mai, comein questi momenti di catastrofe, ognunodi noi è consapevole di far parte,spiritualmente di un’unica grandefamiglia, quella umana.Molte religioni e correnti filosofiche ciinvitano a credere nell’esistenza diun’altra vita alla fine di questa terrena.Anche se l’ipotesi di ciò è consolatoria,lo strazio che si impossessadi chi sopravvive, è immenso.L’elaborazione del lutto, il tentativo,cioè, di “accettare” con il tempo, legrandi perdite, è difficile, a volte,impossibile.Ben consapevole di tale difficoltà,proverò ugualmente a parlare di unfiore di Bach che, in letteratura è citatoper i momenti delle grandi infelicitàcon specifico riferimento al lutto.Ho verificato nella pratica che Star ofBethlehem (tale è il nome dell’essenzaalla quale mi riferisco) può aiutarel’elaborazione del lutto.Le reazioni di coloro che restanosono le più differenti.Ho curato pazienti in lutto che durantela visita e il dialogo, piangevano incontinuazione mentre altri, con analogodolore, non versavano una lacrima;erano impietriti dal dolore.Star of Bethlehem aiuta a prenderecoscienza della realtà, accettazionedifficile ma necessaria visto ancheche è in uso dire e far circolare unadiscutibile frase e opinione “la vitacontinua”. Ma continua veramente l'esistenzaper coloro che restano? Nonne sono affatto sicura.E’ impossibile entrare nell’inconsciodi quei sopravvisuti che, per non rattristareil mondo, nascondono condignità il loro dolore.Con queste persone mi piace ricordareuna frase di Agostino (354-430)autore anche delle “Confessioni” ilquale, riferendosi a chi ha terminatoil cammino terreno, di questi diceche: “Non sono assenti ma sono invisibilie fissano il loro sguardo pienodi luce nei nostri occhi pieni di lacrime”.


46diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteUN MUSEO AL MESEMuseo dell’Oroe Parco della Bessa a BiellaIl Museo dell’Oro, sito presso laRiserva Naturale Speciale dellaBessa, a Biella, presenta le testimonianzedi duemila anni di ininterrottaricerca dell’oro nel Biellese enell’Italia del Nord. Il percorso nelmuseo si snoda su tre piani: nellasala al piano terreno vengono presentatele formazioni geologiche dellaBessa e dell’oro, chiarendo la differenzafra oro nativo, in forma tridimensionalee legato al quarzo, e oroalluvionale, a forma di pagliuzza. Quisi possono osservare anche le tecnichee gli strumenti originari per laricerca aurifera, suddivisi secondo learee di appartenenza: i cupundell’Elvo, le gave dell’Orco, le trulledel Ticino, i banconi dell’Adda, piattie scalette di diverse forme. Al pianosuperiore, nella sezione storica, vengonoillustrati i ritrovamenti, le tecnichedi estrazione ed i principali sitiarcheologici della Bessa. Il percorsocontinua attraverso il Medioevo e ilRinascimento, presentando le concessionidate dai regnanti dell’epoca perlo sfruttamento dei fiumi a vescovi enobili locali. Seguono modelli e illustrazionisulla ricerca nei secoli XVII eXVIII, foto d’epoca e indagini geologichedei sec. XIX e XX. Nel seminterrato,l’ultima sezione contiene un centinaiodi campionature aurifere estrattedai fiumi della pianura padana, oltread ambientazioni relative alle miniered’oro nativo del Monte Rosa, allamacinazione e amalgama del mineraleestratto e alla realizzazione degliattrezzi in legno per la ricerca sul torrente.Per chi lo desiderasse, alla visita èpossibile far seguire una passeggiataattraverso le aurifodine romane e unaprova pratica di ricerca sul torrente, iltutto supervisionati dagli esperti delmuseo.Il Museo dell’Oro e della Bessa èinserito nel sistema ecomuseale delBiellese ed è dotato di una videobibliotecaspecializzata a disposizionedei visitatori. La visita è gratuita.La struttura del museo si trova nellosplendido contesto della RiservaNaturale Speciale della Bessa, situatafra 400 e 300 m. di altitudine allabase delle pendici meridionali delMombarone. La Riserva si estendeper oltre 7 km da Nord Ovest versoSud Est nel territorio dei comuni diMongrando, Zubiena, Borriana e


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it47Cerrione ed è delimitata dalle collinedella morena Bornasco – Vermogno edai corsi dei torrenti Viona ed Elvo.La superficie di 7.5 kmq è quasi interamentericoperta dai detriti di discaricadella miniera d’oro romana di etàrepubblicana rappresentati nel terrazzosuperiore da estesi cumuli di ciottolied in quello inferiore da sabbie,ghiaie e ciottoli di piccole dimensioni,residui del lavaggio per l’estrazionedel metallo.Le evidenze archeologiche più significativesono comprese nei 4.5 kmq delTerrazzo superiore e sono accessibiliattraverso numerosi itinerari alcuni deiquali, a causa delle difficoltà di orientamento,necessitano dell’assistenzadi un accompagnatore.Il giacimento aurifero si formò pererosione e risedimentazione, da partedi corsi d’acqua, dei depositi moreniciricchi di oro trasportati dall’espansionedei ghiacciai valdostani avvenutaa partire da 1 milione di anni fa;contemporaneamente furono liberatidai detriti i grandi massi erratici cheora costellano a centinaia il territoriodel parco.Per info:ATL Biella info@atl.biella.it015/351128RISERVA NATURALE SPECIALEDELLA BESSAUn aspetto lunare, con cumuli digrandi dimensioni accostati comedune di un deserto, costruiti consassi di varia grandezza. Tra uncumulo e l’altro, cortine di piante ecespugli spesso impenetrabili.Questa è, in sintesi, l’impressionenon certo accattivante che si provaentrando per la prima volta all’internodella Riserva naturale specialedella Bessa, istituita nel 1985. Ma ilfascino della Bessa è certamentenella sua storia, più che nel suoaspetto attuale. Una cosa ormai ècerta. Tutto questo grande territorio,quasi dieci chilometri quadrati, èstato interamente modificato, nel suoaspetto, dal lavoro di migliaia diuomini.Erano questi gli Ictimuli - o Vittimuli -che oltre duemila anni fa abitavanobuona parte del Biellese. Guidati esfruttati dai Romani tra il II e il Isecolo a.C. trasformarono la Bessain una delle più grandi miniere d’oroa cielo aperto del mondo.Di questo immane lavoro rimane traccianei cumuli, edificati ammucchiandole pietre scartate durante loscavo. I ritrovamenti archeologici confermanola tesi storica, ma sonoancora necessarie altre ricerche permeglio conoscere le tecniche e lefasi dello sfruttamento aurifero. Glioltre venti secoli passati fino ad oggihanno visto la natura riappropriarsi dibuona parte del terreno, con unamaggiore colonizzazione arboreanelle fasce marginali. Questo aspettostoricamente negativo è però bilanciatodalla valenza naturalistica: unaflora e una fauna tipiche, spessoesclusive, che hanno trovato nellaBessa l’habitat ideale.Ben più grave è stato l’attacco alpatrimonio archeologico e ambientaleportato in questi ultimi decenni dauna non controllata attività di cavaper sabbia e ghiaia, che trovava profittonello sfruttamento del materialefine già selezionato duemila anniprima. Si apre ora un nuovo capitoloper la Bessa, quello della conoscenza.Altri studi e ricerche dovrannoportare ulteriori contributi ma contemporaneamentesi avvicinerà laBessa alla conoscenza di tutti con I‘apertura di percorsi controllati. Inquesto modo si potrà capire e salvaguardareun patrimonio unico almondo.LA STORIAI primi riferimenti storici risalgono aStrabone (64/63 a.C. - 21 d.C.) ed aPlinio il Vecchio (23 d.C.-79 d.C.) iquali parlano delle “aurifodinae”,


48diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSalutecioè delle miniere d’oro che i Romanicoltivavano tempo addietro nell’AgroVercellese, presso un popolo chiamato“ictimulo”.I reperti archeologici sembrano confermareche lo sfruttamento auriferosi svolse per circa un secolo tra lafine del II ed il I secolo a.C. In questoimmenso lavoro vennero impegnaticontemporaneamente migliaiadi uomini.L’esaurirsi del giacimento eI’apertura di nuove miniere, che iRomani avevano scoperto nei paesitransalpini, determinò la fine delperiodo aureo della Bessa. Il silenziodei secoli calato su questa landabiellese non giovò certo alla sua correttaconoscenza storica e malgradoil notevole interesse di molti studiosidal 1700 in poi, occorrerà arrivare ainostri tempi per avere le prime certezze,e questo principalmente acausa della mancanza di una sistematicaricerca. L’attenzione dimostratadalla Regione Piemonte porta nel1985 alla istituzione della Riservanaturale speciale e quindi alla primaazione di tutela. Nello stesso anno,nella copiosa letteratura sulla Bessasi inserisce una pubblicazione curatada Giacomo Calleri, che consente difare il punto sugli aspetti storici edarcheologici a cui fa seguito nel1996 uno studio di Franco Gianottisulla geologia. Una prospezione totaledel territorio, volta alla localizzazionedelle evidenze archeologiche dellaRiserva è in corso dal 1997.L’ASPETTO ARCHEOLOGICOIn attesa, come detto, che accuratistudi possano o meno confermare letesi suggerite, vorremmo con questenote aiutare il visitatore a “leggere”quanto appare ai suoi occhi, allorchèsi inoltri tra i cumuli. Ognuno di essiè in pratica una vera e propriacostruzione, realizzata con i ciottoliscartati e ammucchiati durante loscavo. In alcune zone raggiungono i10 metri di altezza e con ampiezzevariabili, da poche decine a centinaiadi metri. Il materiale sabbioso piùfine, contenente l’oro, veniva incanalatonei profondi fossati che, ormairipopolati dalla vegetazione, oggi sivedono tra un cumulo e l’altro. Inquesti canali, probabilmente rivestitiin legno, e nei quali scorreva l’acquaderivata dal torrente Viona, avvenivail lavaggio delle sabbie e delle ghiaiee veniva separato l’oro, presente sottoformadi pagliuzze e piccole pepite.Il residuo sterile era convogliatoverso il basso e scaricato in direzionedei torrenti Elvo ed Olobbia.Sui cumuli sono visibili molte strade,che recano evidenti segni del passaggiodi carri o di grosse slitte, chemolto probabilmente servirono allacostruzione dei cumuli stessi. Sonoinoltre evidenti alcuni muri perimetralidi piccole capanne, in parte scavatenei cumuli, che testimoniano lapresenza di povere abitazioni o riparitemporanei, con coperture vegetaliche, probabilmente, venivano realizzatein prossimità delle zone di lavoro.All’interno di alcune di esse sonostate ritrovate monete, resti di ceramiche,lucerne ed altro materiale inparte conservato presso il MuseoCivico di Biella.Altre strade e muri di contenimentosono opere più recenti, dovute aicontadini del luogo, che sfruttavano ipochi spazi coltivabili.L’ASPETTO NATURALISTICOLe caratteristiche della Bessa nefanno un territorio del tutto particolaredal punto di vista geologico, floristicoe faunistico. Il grande ghiacciaiobalteo, proveniente dalla Valled’Aosta, che nel periodo Quaternarioha originato la morena della Serra, dicui la Bessa fa parte, ha trasportatosin qui un vero campionario di rocce,tra le quali, ovviamente, le pagliuzzed’oro, provenienti dalle Alpi Pennine.Si trovano rocce granitiche, gneiss,micascisti, eclogiti e dioriti, che icumuli evidenziano quasi fosse unamostra campionaria.L’accumularsi alla base delle pietraiedi materiale fine ed organico ha datoorigine ad una progressiva colonizza-


Salute05/09 diagnosi & terapiaspazio-salute.it49zione vegetale. Prima compaiono ilicheni ed i muschi, poi le felci, le ericheed altri arbusti.Tra le specie arboree, predominanole querce, ma non mancano ciliegi,betulle, frassini, robinie, castagni enoccioli. A primavera, forse la stagioneideale per una visita alla Bessa,la fioritura dei ciliegi si accompagnaal profumo dei pruneti, mentre ilbiancospino, il ciclamino e la rosacanina danno un suggestivo tocco dicolore.Tipico è il fiammeggiante giglio diSan Giovanni mentre rara è laPulsatilla montana e la Stellaria bulbosa.Anche la vita animale, forsemeno evidente, trova qui un habitatideale per molte specie.Tra gli insetti, bruchi e farfalle animanol’estate; sono presenti in grannumero i roditori, mentre lepri e volpisono ben rappresentati, ma si vedonoraramente.Tra i rettili, sono presenti la vipera, ilbiacco e il colubro di Esculapio. Tragli uccelli, oltre all’ avifauna abitualedei boschi biellesi, è da segnalareuna rilevante presenza di allocchi ebarbagianni.ACCESSI E DINTORNIL’area della Bessa si sviluppa percirca 8 chilometri di lunghezza, conuna larghezza media di un chilometro.Si trova tra Biella ed Ivrea, compresanei comuni di Borriana,Cerrione, Mongrando e Zubiena, sulladestra orografica del torrente Elvo.Essa è parte della morena dellaSerra, considerata la più granded’Europa. Dal casello di Santhià, dell’autostradaA4 Torino-Milano, la S.S.n. 143 porta in pochi chilometri alprincipale accesso alla Riserva, pressoil paese di Cerrione.Una strada provinciale entra tra lecase del borgo antico, dominatodalle rovine del castello, e proseguepercorrendo tutto il lato occidentaledella Bessa fino a Mongrando, paeseposto lungo la S.S. della Serra, cheda Biella porta ad Ivrea. Tutto il riposantepanorama della Serra meritaattenzione; a Magnano sono visitabiliil Ricetto medievale e la chiesa romanicadi San Secondo.A Viverone sono state scoperte notevolitestimonianze archeologiche,relative a villaggi palafitticoli dell’etàdel Bronzo. Non mancano validestrutture turistiche, alberghi eimpianti sportivi, presso il lago diViverne; un ottimo campo da golf aMagnano; un centro ippico e agrituristicoa Cerrione; campeggi aViverone, Sala e Torrazzo.Numerosi i ristoranti qualificati e leottime trattorie in località prossimealla Riserva, dove si possono gustarele specialità della cucina locale,mentre a Roppolo, nello scenograficocastello con vista sul lago diViverone, è aperta l’EnotecaRegionale della Serra. Tutto questo èa disposizione di quanti, prendendospunto da una visita alla Bessa, vorrannoapprofittare per un piacevolesoggiorno nel Biellese.Ente di Gestione Aree ProtetteBARAGGE - BESSA - BRICHVia Crosa 113882 Cerrione (Bi)Tel. 015 677276 / 015 2587028Fax 015 2587904e-mail:baraggebessabrich@tiscalinet.it


50diagnosi& terapia 05/09spazio-salute.itSaluteL’Alzheimeruna malattia degenerativaAutore: Dott.ssa Alba ALGESIRetorbido (PV)Il cervello allenato, abituato ad esercitarsicostantemente si difende meglio dallemalattie generative del sistema nervoso ein particolare dal morbo di Alzheimer. Ilcervello è una macchina complessa, dotatadi elevata capacità di aumentare leconnessioni tra i neuroni. Con il trascorreredel tempo nel cervello si forma progressivamenteuna vera riserva, una specie dipotenziale di funzioni, attivata ed incrementatadurante tutta la vita a partiredall’infanzia. Le potenzialità che favorisconola crescita di questo potenziale sonoquelle legate alle scuole, al lavoro di tipointellettuale. Tutte queste attività contribuisconoa mantenere la mente attiva e stabilisconoimportanti connessioni tra i neuroni.Una mente costantemente allenata,contribuisce a contrastare i processi degenerativiche colpiscono mente e cervello.Il morbo di Alzheimer è una vera malattiadegenerativa molto invalidante chedistrugge progressivamente le cellulecerebrali. Il malato mira a dimenticaretanto è vero che con il trascorrere deltempo il cervello non è più in grado di trasmetteregli impulsi nervosi. Gli esamineurologici che misurano la memoriasono indicatori della malattia. Si può ricorrereanche alla TAC cerebrale per escluderealtre cause di demenza. Non esisteuna cura in grado di arrestare il processodegenerativo del cervello. I farmaci somministratiservono per attenuare i sintomi,rallentando la perdita della memoria edelle funzioni cognitive e consentendo alpaziente di restare autonomo il più alungo possibile senza guarire. Un buonmodo per tenere la mente in allenamentodopo la pensione è rappresentato daicorsi proposti dalle università della terzaetà sparse in tutto il territorio italiano. Loscopo è quello di riuscire ad integrare glianziani nella vita sociale. Coloro chehanno studiato per molti anni o chehanno svolto una progressione di uncerto livello, in cui l’aspetto intellettuale èpredominante sono avvantaggiati rispettoa quelle con un livello di educazione piùbasso. E’ importante leggere il più possibilead ogni età. Occorre sfruttare iltempo libero in modo intelligente leggendo;oltre ad essere un piacere, la letturaè efficace per tenere in allenamento lamente e non lasciarsi sopraffare dallapigrizia. I ricercatori hanno dimostratoche, anche una buona attività fisica praticatacon regolarità, aiuta a mantenere informa, oltre a muscoli, anche la mente.L’attività fisica stimola la produzione disostanze utili per il funzionamento di neuronia vantaggio della salute della mente.E’ bene concedersi ogni giorno una passeggiatao una lezione di ginnastica.Occorre studiare per tenere viva l’attivitàcognitiva.

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