13.07.2015 Views

Forse non tutti sanno che Giovanni Verga, negli ultimi anni della sua ...

Forse non tutti sanno che Giovanni Verga, negli ultimi anni della sua ...

Forse non tutti sanno che Giovanni Verga, negli ultimi anni della sua ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

DORA MARCHESESARAH ZAPPULLA MUSCARA EENZO ZAPPULLA,MASTRO - DON GESUALDO,CATANIA, LA CANTINELLA, 200 I, PP. 323<strong>Forse</strong> <strong>non</strong> <strong>tutti</strong> <strong>sanno</strong> <strong>che</strong> <strong>Giov<strong>anni</strong></strong> <strong>Verga</strong>, <strong>negli</strong> <strong>ultimi</strong> <strong>anni</strong><strong>della</strong> <strong>sua</strong> vita, per amicizia nei confronri <strong>della</strong> conressa DinaCastellazzi di Sordevolo e, soprattutto, per necessita economi<strong>che</strong>,accetta di adattare alcune sue opere per il cinema a patto, pera,- come scrive egli stesso in una lettera - "di <strong>non</strong> dir mai <strong>che</strong> ioabbia messo Ie mani in questa manipolazione culinaria delle cosemie". In sordina e dietro Ie quinte, dunque, 10 scrittore inizia,<strong>non</strong>ostante Ie sue "viscere paterne" si ribellassero, un'attivita ditrasposizione cinematografica dei propri lavori <strong>che</strong> <strong>non</strong> comprendeva,tuttavia, il Mastro-don Ge<strong>sua</strong>ldo del quale - dice l'autore ­"sembra an<strong>che</strong> a me <strong>che</strong> <strong>non</strong> c'e da far nulla pel gusto di questopubblico".Nonostante, dunque, <strong>Verga</strong> considerasse la settima arte un"romanzo dappendice per analfabeti", il progetto, poi fallito, direalizzare il Mastro-don Ge<strong>sua</strong>ldo per il cinema risale gia al 1954quando I'Astra Cinematografica ne affida la regia a Jules Dassin ela sceneggiatura a Vitaliano Brancati e Giorgio Prosperi. Nel1974 Diego Fabbri cura la riduzione teatrale del secondo romanzodel progettato Cicio dei vinti, <strong>che</strong> va in scena con la regiadi Romano Bernardi per il Teacro Stabile di Catania.Ma la riduzione migliore e pili riuscira <strong>che</strong>, certamente,avrebbe fatto ricredere <strong>Verga</strong> sulla <strong>non</strong> idoneira del romanzo adessere trasposto per il cinema, e quella realizzata nel 1963 dal gio-


296 Dora A1ar<strong>che</strong>sevane regista Giacomo Vaccari per la RAJ. Uno sceneggiaro lungenove ore (per un totale eli 6 puntate) <strong>che</strong> a buon dirirro puo essereconsideraro un film, tanto da trovare posro nella cineteca diParigi tra i capolavori mondiali, realizzaro all'insegna dell'assoluraaderenza al tesro del <strong>Verga</strong>, ai luoghi, all'atmosfera e al significarodel romanzo. Giraro interamente in esrerni a Vizzini - sceltacoraggiosa e innovativa, per la prima volta tentata dalla Rai, <strong>che</strong><strong>non</strong> manco di suscitare polemi<strong>che</strong> - il Mastro ci restiruisce turro10 splendore e la suggestione di un paesaggio <strong>che</strong> ancora oggi appareimmutaro: la campagna assolata ed arsa, la Cunziria, Iesrrerre ed anguste srradine <strong>che</strong> delimitano e circondano i palazzibarocchi, la fasrosa residenza catanese dei principi di Biscari aliaMarina dove il regista ambiento l'ultimo episodio, quello <strong>della</strong>mone di don Gesllaldo (un'agonia lenta e terribile <strong>che</strong> dura ben40 minllti!). Sapiente la scelta degli interpreti (oIrre 70); EnricoMaria Salerno, Lydia Alfonsi, Turi Ferro, Sergio Tofano,Romolo Costa, Valeria Ciangorrini, Franca Parisi, Giuseppe LoPresti, Alfredo Danese, Ignazio Pappalardo, Nina Micalizzi, TuriScalia, Ciccino Sineri, Ie giovani comparse Leo Gullorra e TuccioMusumeci, grandi nomi del tearro e del cinema italiano. Felicepure la lingua, intrisa di umori dialerrali, "tesa alIa conqllista dique! 'colore e sapore locale' indispensabile per<strong>che</strong> la forma sia'intima, necessaria cosa fusa col pensiero stesso'." Vaccari e staroun regista "fedele" al significaro e alia strurrura del romanzo,specie se 10 si paragona all'esemplare "infedelt;''' di LuchinoVisconti <strong>che</strong> trasformo cosl profondamente I Malavoglia, da cuicomunque prese Ie mosse la <strong>sua</strong> ispirazione e <strong>che</strong> tenne costantementepresente come fa ore, da <strong>non</strong> citarlo nean<strong>che</strong> nei tiroli dicoda.Sui Mastro di Vaccari Achille Campanile ebbe a dire: "Benridorro, benissimo diretto, splendidamente recitaro. E senzadubbio il migliore fra i romanzi sceneggiati <strong>che</strong> abbiamo visti alia


Mastro - don Ge<strong>sua</strong>ldo 297TV".Oggi la sceneggiatura del lvfastro-don Ge<strong>sua</strong>ldo ha visto laIuce grazie all'approfondita opera di studio e ricerca di SarahZappulla Muscara ed Enzo Zappulla, infaticabili studiosi e promotori<strong>della</strong> cultura siciliana, in occasione del Festival verghiano200 1. Ii prezioso volume, pubblicato grazie alIa sensibilita del­I'Azienda Provinciale Turismo di Catania, per i ripi de "laCanrinella", comprende, olrre alia corposa sceneggiatura originaledi Giacomo Vaccari ed Ernesro Guida, Ie splendide foto diGiuseppe Leone, capaci di resriruirci gli scorci pili aurenrici <strong>della</strong>Vizzini verghiana, <strong>non</strong> scenario rna "linfa vitale", e Ie rare e curioseforo del set <strong>che</strong> ci mosrrano gli inrervenri di sane e tl"Uccatori.gli attori fuori dalla scena inrenti a chiacchierare fra loro, ascaldarsi al Fuoco tra una ripresa e l'alrra, a fare una pausa per assaporareun grappolo d'uva: immagini "vere", rispondenti al piliprofondo spiriro verghiano. Ma soprarturto questc immagini ciconsentono di osservare Ie singolari e innovative tecni<strong>che</strong> di lavorazionedel regisra Vaccari: "il lento 0 frenetico rigirare e indugiarc<strong>della</strong> macchina da presa sui piu minuri dertagli, il gioco deiprimi piani esasperati, dei volri tagliati violentemenre a mezzo, indiagonale, dei ve10ci flashes, I' uso accorro <strong>della</strong> profondita dicampo, del grandangolo, del montaggio alrernato, Ie rapide carrellate,Ie ricercare inquadrature, Ie raffinarezze srilisri<strong>che</strong>, (...)l'alrernarsi delle luci e delle ombre, gli arditi scorci"."Conforme alla procedura di accumulazione tipica <strong>della</strong> poeticaverisra, - osservano Sarah Zappulla Muscara ed EnzoZappulla - il regista si serve di stilemi, sintagmi, rirmi narrarivi<strong>che</strong> ricalcano quelli verghiani. Quanto poi a taluni barocchismi,intellettualismi, decorarivismi, preziosira fotografi<strong>che</strong>, compiacimenrifigurativi, un uso spregiudicato <strong>della</strong> macchina da presa,se possono essere lonranamente riconducibili (e da taluni ricondotti)alla lezione di Mi<strong>che</strong>langelo Antonioni, di Orson Welles,


298 Dora Mar<strong>che</strong>sedi Ingmar Bergman, di Elio Petri, alle sgrammaticarure <strong>della</strong>'nouvelle vague' francese, al 'free cinema' di Tony Richardson,nulla rolgono all'originalita di un regista geniale, padrone di unamoderna, scaltrira tecnica".Un contriburo prezioso, dunque, <strong>che</strong> ci permette di ricostmireuna tra Ie pagine piu significative <strong>della</strong> televisione e del cinema<strong>non</strong> soltanto italiani, e si configura come pietra miliare diun "nuovo" genere letterario in cui l'immagine si sposa con la. .SCflttura e VlCeversa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!