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Norme tecniche di attuazione - Comune di Orbetello

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TITOLO IDISPOSIZIONI GENERALICAPO IVALIDITÀ, CONTENUTI, ATTUAZIONEDEL REGOLAMENTO URBANISTICOArt. 1 - Natura del Regolamento urbanisticoOmissis….Art. 2 - Ambito <strong>di</strong> applicazione, contenutiIl Regolamento urbanistico si applica all’intero territorio comunale.Ai sensi dell’art. 55 della Lr 1/05 il Regolamento urbanistico si compone <strong>di</strong> due parti.La prima parte attiene alla <strong>di</strong>sciplina per la gestione degli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, con iseguenti contenuti:a) il quadro conoscitivo del patrimonio e<strong>di</strong>lizio e urbanistico esistente e dellefunzioni in atto;b) il perimetro aggiornato dei centri abitati rappresentato nelle Tavole 2 <strong>di</strong> R.U.“Gestione e Trasformazioni del Territorio”….c) la <strong>di</strong>sciplina dell’utilizzazione, del recupero e della riqualificazione del patrimonioe<strong>di</strong>lizio e urbanistico esistente, compresa la tutela e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>ficie dei manufatti <strong>di</strong> valore storico e artistico, <strong>di</strong> cui al titolo II e al titolo III dellepresenti norme e alle Tavole 2 <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni del Territorio”e Tav 8.c Analisi storica: schedatura dei beni <strong>di</strong> valore architettonico earcheologico 1.10000;d) l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree all’interno del perimetro dei centri abitati nelle quali èpermessa l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> completamento o ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong>cui alle Tavole 2 <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni del Territorio”;e) le aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria, <strong>di</strong> cui alle Tavole 1 e2 <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni del Territorio” rispettivamente al 10.000 eal 2.000;f) la <strong>di</strong>sciplina del territorio rurale, <strong>di</strong> cui al Capo II Titolo III delle presenti norme ealla Tav 1 Tavola <strong>di</strong> R.U. “gestione e Trasformazioni del territorio rurale” scala1:10.000 e Tav 8.c Analisi storica: schedatura dei beni <strong>di</strong> valore architettonico earcheologico 1.10000;g) la <strong>di</strong>sciplina delle trasformazioni non materiali del territorio, che detta criteri per ilcoor<strong>di</strong>namento tra le scelte localizzative, la regolamentazione della mobilità edell’accessibilità, gli atti <strong>di</strong> competenza del comune in materia <strong>di</strong> orari e la<strong>di</strong>sciplina della <strong>di</strong>stribuzione e localizzazione delle funzioni;h) la valutazione <strong>di</strong> fattibilità idrogeologica e idraulica;i) le aree e gli ambiti sui quali perseguire prioritariamente la riqualificazioneinse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> cui alle Tavole Tavole 2 <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni delTerritorio”.La seconda parte attiene alla <strong>di</strong>sciplina delle trasformazioni degli assetti inse<strong>di</strong>ativi,infrastrutturali ed e<strong>di</strong>lizi del territorio, con i seguenti contenuti:a) gli interventi <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>zione agli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, interni ed esterni al perimetrodei centri abitati, <strong>di</strong> cui alle Tavole 2 <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni delTerritorio”;6


Il <strong>di</strong>mensionamento del R.U. è computato sulla base dei criteri dell’articolo 45,comma 5, della legge R.T. 3 gennaio 2005, n. 1 e degli articoli 4, 5, 7 e 8 delRegolamento <strong>di</strong> <strong>attuazione</strong> delle <strong>di</strong>sposizioni del Titolo V della legge medesima -D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n. 3/R, fermo restando il rispetto del <strong>di</strong>mensionamentocomplessivo del P.S.Art. 3 - Efficacia e vali<strong>di</strong>tàOmissis……….Art. 4 - Elaborati costituenti il Regolamento urbanisticoGli elaborati del Regolamento Urbanistico sono:<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>attuazione</strong> (mo<strong>di</strong>ficate in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale del 20.09.2011)Relazione illustrativaRelazione illustrativa <strong>di</strong> variante (integrata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale del 20.09.2011)tabella <strong>di</strong> confronto tra <strong>di</strong>mensionamento del Piano Strutturale e quantita’ delprimo Regolamento Urbanistico 2010 (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla ConferenzaParitetica interistituzionale del 20.09.2011)Cartografia• Tav 1 Tavola <strong>di</strong> R.U. “gestione e Trasformazioni del territorio” territoriorurale scala 1:10.000 (TAVV 1.1-1.6) (Le tav. 1.1-1.2-1.4 sono state mo<strong>di</strong>ficatein seguito alla Conferenza Paritetica Interistituzionale del 20.09.2011)• Tav 2 Tavola <strong>di</strong> R.U. “Gestione e Trasformazioni del Territorio” centriabitati scala 1:2.000 (TAVV 2.1- 2.9) (La tav. 2.9 è stata mo<strong>di</strong>ficata in seguitoalla Conferenza Paritetica Interistituzionale del 20.09.2011)• Tav 3 Assimilazione alle zone omogenee 1:10000 (TAVV 3.1-3.6)• Tav 4 fasce <strong>di</strong> rispetto1:10000 (TAVV 4.1-4.6)• Tav 5 “Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e del Paesaggio e Piano PaesisticoRegionale”1:10000 (TAVV 5.1-5 .6)• Tav 6 aree protette, parchi pubblici territoriali, Riserve 1:10.000 (TAVV6.1-6.6)• Tav 7 Uso del suolo1:25.000• Tav 8.a Analisi storica: i perio<strong>di</strong> storici più significativi per il territorio scala1:60.000• Tav 8.b Analisi storica: ipotesi <strong>di</strong> viabilità storica 1:25000• Tav 8.c Analisi storica: e<strong>di</strong>fici e siti <strong>di</strong> interesse 1.10000 (TAVV 8.c.1-8.c.6)I Dossiers• Dossier “A” Barriere architettoniche: relazione e tavole A1, A2• Dossier “B” Analisi dei Tessuti e delle funzioni nei centri abitati:documentazione fotografica e Tavole scala 1:2.000 TAVV. B1-B9• Dossier “C” Ricognizione del Piano paesistico regionale PIT/PPR e leVisuali panoramiche: documentazione fotografica, relazione e tavole8


TAVV scala 1:10.000 C1-C6• Dossier “D” Schede normative e <strong>di</strong> orientamento progettuale (stralciate leschede At05,At30,At31,At39.At44,At49 in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale del 20.09.2011)• Dossier “E” Schede Piani Attuativi vigenti• Dossier “F” schede aree soggette a pianificazione urbanistica pregressa: learee ove si applicano le previsioni e la normativa <strong>di</strong> varianti urbanistichevigenti VUnAnalisi storica: Schedatura degli e<strong>di</strong>fici e siti <strong>di</strong> interesse mo<strong>di</strong>ficata in seguito alleosservazioni (allegata alle Tavv.8)Elaborati delle attività <strong>di</strong> Valutazione Integrata ai sensi della LRT 1/2005 e <strong>di</strong>Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del D.Lgs 4/2008:• Il Documento <strong>di</strong> Valutazione Integrata mo<strong>di</strong>ficato in seguito alleosservazioni• Schede <strong>di</strong> valutazione Integrata delle Aree <strong>di</strong> Trasformazione mo<strong>di</strong>ficate inseguito alle osservazioni• Relazione <strong>di</strong> Sintesi della Valutazione Integrata mo<strong>di</strong>ficata in seguito alleosservazioni• Il rapporto ambientale definitivo mo<strong>di</strong>ficato in seguito alle osservazioni• lo stato dell'ambiente del Rapporto Ambientale mo<strong>di</strong>ficato in seguito alleosservazioni• stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Incidenza Ambientale del Rapporto Ambientale mo<strong>di</strong>ficato inseguito alle osservazioniElaborati per gli aspetti geologici, idrogeologici e idrauliciRelazione e schede <strong>di</strong> fattibilitàTAV.1a Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000)TAV.1b Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000)TAV.1c Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000)TAV.1d Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000)TAV.1e Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000)TAV.1f Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematiche idrogeologiche(1:10.000)TAV.2a Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicacostiera (1:10.000)TAV.2b Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicacostiera (1:10.000)TAV.2c Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicacostiera (1:10.000)TAV.2d Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namica9


costiera (1:10.000)TAV.2e Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicacostiera (1:10.000)TAV.2f Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>namicacostiera (1:10.000)TAV.3a Carta della Fattibilità (1:2.000) TalamoneTAV.3b Carta della Fattibilità (1:2.000) FonteblandaTAV.3c Carta della Fattibilità (1:2.000) OsaTAV.3d Carta della Fattibilità (1:3.000) Maremmello(stralciata in seguitoalla Conferenza Paritetica interistituzionale del 20.09.2011)TAV.3e Carta della Fattibilità (1:2.000) AlbiniaTAV.3f Carta della Fattibilità (1:2.000) Barca dei GraziTAV.3g Carta della Fattibilità (1:2.000) PolverosaTAV.3h Carta della Fattibilità (1:2.000) Cimitero AlbiniaTAV.3i Carta della Fattibilità (1:2.000) Giannella SudTAV.3l Carta della Fattibilità (1:2.000) Giannella NordTAV.3m* Carta della Fattibilità (1:2.000) Giannella Nord bisTAV.3m Carta della Fattibilità (1:2.000) Peschiera <strong>di</strong> FibiaTAV.3n Carta della Fattibilità (1:2.000) <strong>Orbetello</strong>TAV.3o Carta della Fattibilità (1:2.000) <strong>Orbetello</strong> ScaloTAV.3p Carta della Fattibilità (1:2.000) Quattro StradeTAV.3q Carta della Fattibilità (1:2.000) FenigliaTAV.3r Carta della Fattibilità (1:2.000) AnsedoniaIndagini idrologiche idrauliche <strong>di</strong> supporto al regolamento urbanistico delcomune <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> ai sensi del regolamento <strong>di</strong> <strong>attuazione</strong> n.26/r dell'art. 62della legge regionale 1/2005Tavola 1 Corografia, planimetria dei corsi d'acqua stu<strong>di</strong>ati 1:10000Tavola 2 Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:10000Tavola 3 Fiume Albegna Sezioni fluviali stato attuale con livelli TR 20 - 30 - 200 - 500anni varieTavola 4 Fiume Albegna Sezioni fluviali stato <strong>di</strong> progetto con livelli TR 20 - 30 - 200 -500 anni varieTavola 5 Fiume Albegna Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:10000Tavola 6 Controfossa Destra Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico1:10000Tavola 7 Controfossa Destra Fiume Albegna Modello Idrologico 1:10000Tavola 8 Controfossa Destra Fiume Albegna Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 -200 - 500 anniTavola 9 Controfossa Destra Fiume Albegna Pericolosità idrauliche ai sensi delD.P.G.R. 26R del 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:10000Tavola 10 Controfossa Sinistra Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modelloidraulico 1:5000Tavola 11 Controfossa Sinistra Fiume Albegna Modello Idrologico 1:10000Tavola 12 Controfossa Sinistra Fiume Albegna Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 -200 - 500 anniTavola 13 Controfossa Sinistra Fiume Albegna Pericolosità idrauliche ai sensi delD.P.G.R. 26R del 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 14 Fosso della Bufalareccia Planimetria <strong>di</strong> rilievo 1:200010


Tavola 15 Canale Principale N.4 Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:10000Tavola 16 Canale Principale N.4 Modello Idrologico 1:10000Tavola 17 Canale Principale N.4 Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 - 200 - 500 annivarieTavola 18 Canale Principale N.4 Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:10000Tavola 19 Canale Principale N.5 Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:5000Tavola 20 Canale Principale N.5 Modello Idrologico 1:10000Tavola 21 Canale Principale N.5 Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 22 Canale Principale N.6 Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:5000Tavola 23 Canale Principale N.6 Modello Idrologico 1:10000Tavola 24 Canale Principale N.6 Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 - 200 - 500 anniTavola 25 Canale Principale N.6 Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:10000Tavola 26 Collettore Occidentale Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:5000Tavola 27 Collettore Occidentale Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 - 200 - 500 anniTavola 28 Collettore Occidentale Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26Rdel 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 29 Fosso delle Giuncaie Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:2000Tavola 30 Fosso delle Giuncaie Modello Idrologico 1:10000Tavola 31 Fosso delle Giuncaie Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 - 200 - 500 anniTavola 32 Fosso delle Giuncaie Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:2000Tavola 33 Torrente Magione Ra<strong>di</strong>cata Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico1:5000Tavola 34 Torrente Magione Ra<strong>di</strong>cata Modello Idrologico 1:10000Tavola 35 Torrente Magione Ra<strong>di</strong>cata Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 - 200 -500 anniTavola 36 Torrente Magione Ra<strong>di</strong>cata Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R.26R del 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:10000Tavola 37 Torrente Osa Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico 1:5000Tavola 38 Torrente Osa Sezioni fluviali con livelliTavola 39 Torrente Osa Pericolosità idrauliche ai sensi del D.P.G.R. 26R del26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 40 Controfossa Destra Torrente Osa Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico1:5000Tavola 41 Controfossa Destra Torrente Osa Modello Idrologico 1:10000Tavola 42 Controfossa Destra Torrente Osa Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 -200 - 500 anniTavola 43 Controfossa Destra Torrente Osa Pericolosità idrauliche ai sensi delD.P.G.R. 26R del 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 44 Controfossa Sinistra Torrente Osa Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico1:5000Tavola 45 Controfossa Sinistra Torrente Osa Modello Idrologico 1:10000Tavola 46 Controfossa Sinistra Torrente Osa Sezioni fluviali con livelli TR 20 - 30 -200 - 500 anniTavola 47 Controfossa Sinistra Torrente Osa Pericolosità idrauliche ai sensi delD.P.G.R. 26R del 26/04/2007 <strong>attuazione</strong> della L.R. 1/2005 1:5000Tavola 48 Inviluppo della pericolosità idraulica analitica 1:10000Tavola 49A Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 1 1:10000Tavola 49B Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 2 1:10000Tavola 49C Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 3 1:10000Tavola 49D Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 4 1:10000Tavola 49E Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 5 1:1000011


Tavola 49F Carta del quadro conoscitivo delle aree esondabili - Quadro 6 1:10000Tavola 50A Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 11:10000Tavola 50B Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 21:10000Tavola 50C Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 31:10000Tavola 50D Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 41:10000Tavola 50E Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 51:10000Tavola 50F Carta delle pericolosità idrauliche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> - Quadro 61:10000Tavola 51A Interventi strutturali sul Canale 6 per l'<strong>attuazione</strong> del RU - Planimetria <strong>di</strong>rilievo e modello idraulico 1:10.000Tavola 51B Interventi strutturali sul Canale 6 per l'<strong>attuazione</strong> del RU - Planimetriaprogetto 1:10.000Tavola 52 Interventi strutturali sulle Controfosse dell'Osa per <strong>attuazione</strong> del RU –1:10.000Elaborati TestualiRelazione tecnica generaleRelazione integrativaAllegato 1 - Modellistica idrologica - idraulicaAllegato 2 - Risultati della modellistica idrologica - idraulicaElaborati per gli aspetti geologici, idrogeologici e idraulici integrati al R.U. perl’adeguamento al PTCP in seguito al pronunciamento della ConferenzaParitetica Interistituzionale ai sensi dell’art. 26 della L.R.T. 1/2005:Relazione e schede <strong>di</strong> fattibilitàCartografia:Estratto A3 TAV.1a Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 TAV.1b Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 TAV.1d Carta con l'in<strong>di</strong>viduazione delle aree con problematicheidrogeologiche (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 TAV.2a Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong><strong>di</strong>namica costiera (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla ConferenzaParitetica interistituzionale)Estratto A3 TAV.2b Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong><strong>di</strong>namica costiera (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 TAV.2d Carta della pericolosità geomorfologica e problematiche <strong>di</strong><strong>di</strong>namica costiera (1:10.000) (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 TAV.3f Carta della Fattibilità (1:2.000) Barca dei Grazi(mo<strong>di</strong>ficatain seguito alla Conferenza Paritetica interistituzionale)12


Estratto A3 TAV.3g Carta della Fattibilità (1:2.000) Polverosa(mo<strong>di</strong>ficata inseguito alla Conferenza Paritetica interistituzionale)TAV.3s Carta della Fattibilità (1:2.000) Poggio La Fata (integrata inseguito alla Conferenza Paritetica interistituzionale)Indagini idrologico-idraulicheEstratto A3 Tavola 2 Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modello idraulico1:10000 (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Paritetica interistituzionale)Estratto A3 Tavola 6 Controfossa Destra Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo emodello idraulico 1:10000 (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 Tavola 10 Controfossa Sinistra Fiume Albegna Planimetria <strong>di</strong> rilievo emodello idraulico 1:5000 (mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Pariteticainteristituzionale)Estratto A3 Tavola 33 Torrente Magione Ra<strong>di</strong>cata Planimetria <strong>di</strong> rilievo e modelloidraulico 1:5000(mo<strong>di</strong>ficata in seguito alla Conferenza Paritetica interistituzionale)Estratto A3 Appen<strong>di</strong>ce 3 Relazione integrativaArt. 5 - AttuazioneOmissis……..Art. 6 -urbanisticoOmissis……..Interpretazioni degli atti costituenti il RegolamentoArt. 7 – Standard pubblici e oneriOmissis…..Art. 8 - Perequazione, compensazione, e<strong>di</strong>lizia residenziale socialeOmissis……Art. 9 - Regolamentazione degli interventi tramite perequazione ecompensazioneOmissis……Art. 10 - Articolazione in tessuti, ambiti, aree e zone -corrispondenza con DM 1444/1968Omissis…..CAPO IIVALUTAZIONEArt. 11 - Attività <strong>di</strong> valutazioneOmissis……13


Obbligo <strong>di</strong> Valutazione IntegrataSono soggetti alla valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali,economici e sulla salute umana, in applicazione delle vigenti norme regionali inmateria, i seguenti interventi <strong>di</strong> trasformazione o <strong>di</strong> riqualificazione degli assettiinse<strong>di</strong>ativi previsti dal Regolamento Urbanistico, in quanto particolarmentesignificativi per caratteristiche, <strong>di</strong>mensionamenti, estensione, con<strong>di</strong>zioni operative,nonché per l’incidenza <strong>di</strong>retta o in<strong>di</strong>retta sugli assetti territoriali, ambientali e socioeconomicia livello comunale o sovracomunale:UTOE 2 DELLA COSTA CENTRALEAt 07 “Riqualificazione Case Breschi”UTOE 3 DELLA PIANA CENTRALEAt 08 “Parziale completamento <strong>di</strong> Albinia”At 09 “Ex sede Consorzio agrario Albinia”UTOE 4 DELLA LAGUNA DI ORBETELLOAt 24 “Ampliamento Struttura ricettiva esistente in Giannella”At 26 “Attrezzature sportive e parziale completamento residenziale in Giannella”UTOE 5 DEL TERRITORIO URBANIZZATO DI ORBETELLOAt 29 “parco pubblico dell’Idroscalo”At 31 “trasferimento scuola primaria e dell’infanzia – riuso contenitore” (stralciata inseguito alla Conferenza Paritetica Interistituzionale)At 35 “Riqualificazione delle mura”At 45 “completamento a <strong>Orbetello</strong> Scalo”Omissis…Art. 12 -Omissis……Monitoraggio e aggiornamentoCAPO III PIANIFICAZIONE COMUNALE DISETTOREArt. 13 -Omissis…..Disciplina delle funzioniTITOLO II REGOLE DI GESTIONE ETRASFORMAZIONECAPO IArt. 17 -Omissis……Art. 19 -DEFINIZIONI E REGOLE GENERALIDefinizioniDestinazione d’uso e vincoli relativi14


Omissis…..Art. 20 -Omissis…..Art. 22 -Omissis……Art. 23 -Omissis….Art. 24 -Omissis….Art. 25 -Omissis…..Art. 26 -Omissis…..Art. 27Omissis…..Art. 28-Omissis…..Art. 29-Omissis……Art. 30Omissis….Cambio <strong>di</strong> destinazione d'usoManutenzione or<strong>di</strong>nariaManutenzione straor<strong>di</strong>nariaRestauroRisanamento conservativoRistrutturazione e<strong>di</strong>liziaAd<strong>di</strong>zioni volumetriche agli e<strong>di</strong>fici esistenti nonassimilate alla ristrutturazione e<strong>di</strong>liziaSostituzione e<strong>di</strong>lizia sRistrutturazione urbanistica ruDemolizione senza ricostruzione dmArt. 31 - Nuova e<strong>di</strong>ficazione cu. n.Omissis…..Art. 32 -Omissis…..Frazionamenti e accorpamenti <strong>di</strong> unità immobiliariArt. 33- Tamponamenti <strong>di</strong> elementi architettonico-e<strong>di</strong>lizi (logge,balconi, portici, tettoie)Omissis…..Art. 34- Ruderi ed e<strong>di</strong>fici crollati o resi inagibili da eventieccezionali o calamitosi15


Omissis…..Art. 35- Pertinenze del patrimonio e<strong>di</strong>lizio- Opere pertinenzialiesterne – Piscine, Campi da tennis, GaragesOmissis…..Art. 36-Omissis…..Art. 37-Omissis……Art. 38-Omissis……Aree e corti private e condominialiRegole per la progettazione nei centri abitatiRegole per il verde urbanoArt. 39- Requisiti e con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostenibilità ambientaleOmissis…..CAPO II REGOLE DI TUTELA AMBIENTALE EPAESAGGISTICAArt. 40 - Ambito <strong>di</strong> applicazioneOmissis……Art. 41 -Omissis……Regole generaliSono sempre vietati:- nuove infrastrutture, ivi compresi impianti della telefonia mobile (se non informe, <strong>di</strong>mensioni, tecnologie tali da permetterne l’inserimento senza impatti)e impianti per la produzione <strong>di</strong> energia eolica, fatti salvi i piccoli generatorieolici ad uso agricolo;- l’apertura <strong>di</strong> nuove cave;- la derivazione <strong>di</strong> acque superficiali e profonde in quantità superiori almantenimento del minimo deflusso costante vitale negli alvei sottesi;- la riduzione o la trasformazione <strong>di</strong> vegetazione boschiva e assimilata, dunale,<strong>di</strong> zone umide e degli acquiferi, <strong>di</strong> minerali e fossili, <strong>di</strong> formazioni arboree <strong>di</strong>argine, ripa e golena, <strong>di</strong> alberature segnaletiche, monumentali, <strong>di</strong> arredo estradali, <strong>di</strong> siepi rigenerate e residue, <strong>di</strong> vegetazione forestale presente nellearee <strong>di</strong> pregio paesaggistico e/o <strong>di</strong> verde privato in<strong>di</strong>viduate dal presenteRegolamento urbanistico;- arre<strong>di</strong> vegetazionali estranei al contesto ambientale;- alterazione <strong>di</strong> elementi tipici delle sistemazioni agrarie, <strong>di</strong> viabilità e tracciatistorici, <strong>di</strong> emergenze geomorfologiche e florofaunistiche.Art. 42 -Omissis…..Regole specifiche16


CAPO IIIArt. 43 -Omissis….REGOLE PER LA TUTELAAMBIENTALERegole per la tutela dell’ariaArt. 44 -Omissis…..Art. 45 -Omissis…..Art. 46 -Omissis…..Art. 47 -Omissis…..Art. 48 -Omissis……Regole per la tutela dell’acquaRegole per la tutela del suolo e del sottosuoloRegole per la tutela dall’inquinamento elettromagneticoRegole per la gestione dei rifiutiRegole per la tutela dall’inquinamento luminosoArt. 49 -Regole per il risparmio energetico e criteri localizzativiimpianti energetici da fonti rinnovabiliefficienza energetica e obblighi relativiNuovi inse<strong>di</strong>amenti e interventi <strong>di</strong> sostituzione dei tessuti abitativi sono consentitisolo se viene garantito l’accesso a servizi <strong>di</strong> interesse pubblico fra cui la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> energia.Le nuove e<strong>di</strong>ficazioni e le ristrutturazioni delle unità immobiliari sono progettate emesse in opera in modo tale da contenere, in relazione al progresso della tecnica ed inmodo efficiente sotto il profilo dei costi, le necessità <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> energia, in<strong>attuazione</strong> della normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente in materia.Per i nuovi e<strong>di</strong>fici, sostituzioni o ristrutturazioni urbanistiche è obbligatorial’installazione <strong>di</strong> impianti solari termici per la produzione <strong>di</strong> acqua calda sanitaria parialmeno al 50% del fabbisogno annuale, fatti salvi documentati impe<strong>di</strong>menti tecnici.La progettazione <strong>di</strong> nuovi assetti morfologici ine<strong>di</strong>ativi, derivanti da azioni <strong>di</strong>trasformazione comportanti nuova e<strong>di</strong>ficazione e da ristrutturazioni urbanistiche, e laprogettazione degli e<strong>di</strong>fici in modo da garantirne l’efficienza ambientale, <strong>di</strong> iniziativapubblica o privata, deve tener conto, quanto più possibile, <strong>di</strong>:• standard <strong>di</strong> illuminazione naturale e con<strong>di</strong>zione solare, in relazione alle<strong>di</strong>verse destinazioni degli e<strong>di</strong>fici• garanzia dell’accesso ottimale della ra<strong>di</strong>azione solare per gli e<strong>di</strong>fici e perparticolari con<strong>di</strong>zioni climatiche locali e legate alla morfologia del tessutourbano;• garanzia dell’esposizione al sole per tutto il giorno degli impianti solari17


ealizzati o progettati;• garanzia <strong>di</strong> schermature opportune (prodotte anche da volumi e<strong>di</strong>ficaticircostanti) per la riduzione del carico solare termico nel periodo estivo, purconsentendo una buona illuminazione interna;• garanzia <strong>di</strong> utilizzo dei venti prevalenti per interventi strategici <strong>di</strong>climatizzazione e raffrescamento naturale degli e<strong>di</strong>fici e degli spazi urbani;• riduzione dell’effetto "sacca termica", mitigazione dei picchi <strong>di</strong> temperaturadurante l’estate e controllo del microclima e della ra<strong>di</strong>azione solare, attraversola progettazione del verde e degli spazi aperti nei tessuti urbani e<strong>di</strong>ficati, cosìcome attraverso il controllo dell’albedo delle superfici <strong>di</strong> pavimentazionepubblica• adozione <strong>di</strong> <strong>tecniche</strong> passive che migliorino l’efficienza energetica deglie<strong>di</strong>fici;• utilizzo <strong>di</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> bioarchitettura e <strong>di</strong> bioe<strong>di</strong>lizia;• uso <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> cogenerazione e teleriscaldamento/raffreddamentodecentrato;• realizzazione della connessione energetica tra il comparto civile e quelloindustriale;• promozione del “ciclo chiuso” della risorsa energetica nel compartoindustriale (efficienza, energy casca<strong>di</strong>ng),• adozione, ove possibile, <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> raffrescamento e riscaldamento passivo<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e spazi aperti.impianti per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabiliGli impianti per la produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili sono solari termici,fotovoltaici, eolici, a biomassa, a biogas.Ai fini delle presenti <strong>Norme</strong>, in relazione al loro rapporto con il territorio e al lorogrado <strong>di</strong> inserimento nel contesto, essi sono definiti:- in base alla collocazione, integrati, parzialmente integrati o non integrati:- integrati in quanto progettati unitariamente nella nuova e<strong>di</strong>ficazione onella ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia o urbanistica <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e manufatti ammessidalle presenti <strong>Norme</strong> e definiti dal vigente Regolamento e<strong>di</strong>lizio comunalequali tettoie, porticati, volumi tecnici, pergolati, casette per il giar<strong>di</strong>no esimili;- parzialmente integrati, in quanto collocati sugli e<strong>di</strong>fici e sui manufattiammessi dalle presenti <strong>Norme</strong> e definiti dal vigente Regolamento e<strong>di</strong>liziocomunale quali tettoie, porticati, volumi tecnici, pergolati, casette per ilgiar<strong>di</strong>no e simili;- non integrati, in quanto collocati a terra;- in base alle finalità produttive, per autoconsumo o per la ven<strong>di</strong>ta:- per autoconsumo, quando il soggetto che realizza l'impianto consuma inloco la maggior parte dell’energia che produce;- per produzione <strong>di</strong> energia connessa o complementare ad attività agricolaquando il soggetto che realizza l’impianto produce energia ad integrazionedel red<strong>di</strong>to agricolo, come meglio stabilito dalla normativa vigente inmateria;- per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia, quando il soggetto che realizza l'impiantoproduce energia prevalentemente per cederla alla rete elettrica nazionale.Ammissibilità18


In riferimento a quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 34 bis della <strong>di</strong>sciplina del PIT/PPR, e salvoquanto <strong>di</strong>versamente specificato nelle regole per tessuti, per ambiti, per zone, perattrezzature contenute nelle presenti <strong>Norme</strong>, sono sempre ammessi, su tutto ilterritorio comunale ad eccezione che sui beni costituenti invarianti strutturali, tutelatidal vigente Piano strutturale e dalle regole <strong>di</strong> cui al precedente Capo delle presenti<strong>Norme</strong>, fermo restando, anche nei casi ammessi, l’obbligo della verifica dellacompatibilità paesaggistica, e purchè non sia arrecato danno ai caratteri storicoarchitettonici e inse<strong>di</strong>ativi e ai valori estetico-percettivi, con le specifiche sotto<strong>di</strong>sposte:- impianti solari termici integrati sulle coperture su e<strong>di</strong>fici e manufatti;- impianti solari fotovoltaici sugli e<strong>di</strong>fici e sui manufatti, integrati o parzialmenteintegrati sulle coperture, finalizzati all’autoconsumo, per uso domestico o per attivitàaziendale;- impianti eolici con altezza fino a 1,5 metri e <strong>di</strong>ametro fino a 1 metro, considerati <strong>di</strong>tipo “domestico” integrato, da installare sugli e<strong>di</strong>fici e manufatti, negli spazipertinenziali e nei giar<strong>di</strong>ni, nelle aree libere aziendali in territorio rurale aperto e neitessuti residenziali ad esclusione <strong>di</strong> quelli storici, e negli ambiti a specializzazionefunzionale produttiva, artigianale, <strong>di</strong>rezionale, commerciale.Per i suddetti impianti è comunque necessario effettuare la verifica <strong>di</strong> compatibilitàpaesaggistica, anche in riferimento ai caratteri storico architettonici e inse<strong>di</strong>ativi e aivalori estetico-percettivi del contesto.Nei centri storici, fermo restando l’obbligo della verifica della compatibilitàpaesaggistica, e purchè non sia arrecato danno ai caratteri storico architettonici einse<strong>di</strong>ativi e ai valori estetico-percettivi, sono ammessi gli impianti solari fotovoltaicisugli e<strong>di</strong>fici e sui manufatti, esclusivamente integrati sulle coperture, finalizzatiall’autoconsumo. (Oss <strong>di</strong> Ufficio)In tutte le aree e spazi pubblici sono ammessi impianti solari fotovoltaici anche aterra, <strong>di</strong> potenza anche superiore a 20 Kw, su progetto dell’Amministrazionecomunale.Impianti fotovoltaici (integrata in seguito a Oss. Provincia <strong>di</strong> Grosseto e Oss <strong>di</strong>Ufficio)La realizzazione <strong>di</strong> impianti fotovoltaici è ammessa, fermo restando l’obbligo dellaverifica della compatibilità paesaggistica:- negli ambiti urbani a specializzazione funzionale produttiva, portuale,artigianale, <strong>di</strong>rezionale, commerciale, preferibilmente integrati sulle coperture<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici industriali;- in tutto il territorio rurale, qualora posizionati sulle coperture, se gli impiantisono finalizzati all’autoconsumo ed alla produzione <strong>di</strong> energia commisurataalle esigenze aziendali; anche a terra se <strong>di</strong> potenza inferiore a 5 Kw;- in tutto il territorio rurale, in caso <strong>di</strong> impianti solari fotovoltaici connessi ecomplementari all’attività delle aziende agricole, posizionati sulle coperture,oppure (Oss <strong>di</strong> Ufficio) in modo da utilizzare manufatti produttivi <strong>di</strong>smessifunzionali ad attività che leggi vigenti in materia considerano usi temporaneidel suolo agricolo, come quelli non più utilizzati per le attività <strong>di</strong> itticoltura.La localizzazione <strong>di</strong> centrali fotovoltaiche è ammessa entro i seguenti ambiti:- inse<strong>di</strong>amenti densi;- aree degradate (cave, <strong>di</strong>scariche, aree bonificate etc.);- aree agricole <strong>di</strong> scarso valore colturale, produttivo e paesaggistico;19


Inoltre per le centrali fotovoltaiche dovranno essere valutati i seguenti criteri:- attenta valutazione dell’impatto paesaggistico fermo restando quanto giàriportato nel punto “Ammissibilità”;- valutazione della vocazione turistica del territorio;- valutazione al fine <strong>di</strong> minimizzare l’impatto sul decoro urbano, privilegiando itipi <strong>di</strong> copertura più adatti, quali tetti piani con parapetto perimetrale edefinendo specifici accorgimenti per la contestualizzazione morfologica earchitettonica;- in<strong>di</strong>cazione dell’orientamento più conveniente ai fini dell’insolazione e gliaccorgimenti desunti dal calcolo delle ombre, atti a evitare che un e<strong>di</strong>ficiopossa oscurare quelli attigui.- l’eventuale localizzazione nelle aree <strong>di</strong> pianura manterrà il reticoloinse<strong>di</strong>ativo (viabilità e rete scolante ) e il reticolo paesaggistico “campichiusi”. Nelle aree collinari solo in presenza <strong>di</strong> “campi chiusi e in versantinon visibili da me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>stanze.Gli impianti finalizzati all’autoconsumo superiori a 5KW e quelli connessi ecomplementari all’attività delle aziende agricole sono ammessi anche a terra (Oss <strong>di</strong>Ufficio) tranne che in:- ambiti morfologici territoriali Promontori e Coste;- corridoio biologici;- ambiti <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> monumenti, centri antichi e città murate;- campi aperti nelle aree collinari;- aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004, se non incaso <strong>di</strong> aree già urbanizzate e antropizzate, o comunque già utilizzate oveesistano manufatti, anche per recuperare situazioni degradate;- SIC, SIR e del Parco della Maremma e relativa area contigua, così comedefinite dalla normativa e dalla pianificazione <strong>di</strong> settore vigente, se non incaso <strong>di</strong> aree già utilizzate ove esistano manufatti, anche per recuperaresituazioni degradate;- aree <strong>di</strong> pregio agricolo produttivo, coltivate a vigneto e uliveto,- Ecosistemi naturali e aree <strong>di</strong> valore naturalistico ed ecosistemico (V4)in<strong>di</strong>viduati dal vigente PS e tutelati dal presente RU all’art. 42,,- ARPA, A.R. in<strong>di</strong>viduate dal vigente PS, quali invarianti strutturali,- Le aree tutelate per aspetti <strong>di</strong> percezione legati alla panoramicità elencate dalpresente RU all’art. 42 (tutela della panoramicità).Nel caso <strong>di</strong> impianti superiori a 20KW, non sono ammessi a terra anche in:- aree <strong>di</strong> pregio agricolo produttivo, coltivate a vigneto e uliveto (Aree D.O.P.(D.O.C. E D.O.C.G.) e Aree I.G.P.,- Aree classificate a pericolosità idraulica e geomorfologica molto elevata, areea<strong>di</strong>bite agli interventi <strong>di</strong> messa in sicurezza dei PAI (impianti superiori a20KW).Gli impianti connessi e complementari all’attività delle aziende agricole sonoammissibili me<strong>di</strong>ante approvazione <strong>di</strong> PAPMAA.Per lo sfruttamento della fonte Solare-fotovoltaica, il P.A.P.M.A.A <strong>di</strong>mostrerà laconnessione secondo i seguenti criteri:- gli impianti <strong>di</strong> potenza eccedente l’autoconsumo aziendale non potrannosuperare la potenza <strong>di</strong> 1 MW e un’estensione pari al 5% della S.A.U.;20


- per le aziende con S.A.U. inferiore ai 20 ha la localizzazione dell’impiantodovrà rispettare il criterio del possibile accorpamento funzionale con eventualiimpianti confinanti. (Oss Provincia <strong>di</strong> Grosseto).E’ dovuto il rispetto dei seguenti criteri localizzativi: esclusione <strong>di</strong> aree per le quali sia necessario realizzare nuova viabilità <strong>di</strong>accesso; localizzazione prioritariamente in aree contigue agli ambiti produttivi e<strong>di</strong>ndustriali o intercluse/contigue alla viabilità statale o regionale ed alleinfrastrutture ferroviarie, installazione prioritariamente sui manufatti aziendali esistenti, mentre a terraesclusivamente <strong>di</strong>etro <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> inesistenza <strong>di</strong> alternativa. l’eventuale localizzazione nelle aree <strong>di</strong> pianura dovrà mantenere il reticoloinse<strong>di</strong>ativo (viabilità e rete scolante )e il reticolo paesaggistico“campichiusi”. Nelle aree collinari solo in presenza <strong>di</strong> “campi chiusi” e in versantinon visibili da me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>stanze.Impianti a biomasse (integrata da Oss. Provincia <strong>di</strong> Grosseto e Oss <strong>di</strong> Ufficio)Gli impianti a biomasse e a biogas per produzione energetica nel territorio rurale, adeccezione <strong>di</strong> quelli finalizzati all’autoproduzione ed alla produzione <strong>di</strong> energiacommisurata alle esigenze aziendali, sono ammessi se in contiguità agli inse<strong>di</strong>amentiproduttivi artigianali e industriali e comunque solo se il ciclo energetico dell’impiantosia definibile a “filiera corta”. Per filiera corta s’intende l’utilizzo <strong>di</strong> risorseprovenienti da un bacino <strong>di</strong> approvvigionamento compreso entro un raggio <strong>di</strong> 70 kmdall’impianto. A tale scopo, all’atto <strong>di</strong> deposito del progetto dell’impianto, ilrichiedente deve <strong>di</strong>mostrare anche la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> materia prima in rapporto alla<strong>di</strong>mensione dell’impianto.In alternativa all’approvvigionamento proveniente da “filiera corta” sono ammessiimpianti alimentati da materiali non esogeni per i quali sia garantita, me<strong>di</strong>antespecifiche certificazioni, l’adozione <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong> gestione sostenibile volte a tutelarel’ambiente, le popolazioni locali, ecc. dei territori <strong>di</strong> provenienza.Le autorizzazioni per gli impianti saranno subor<strong>di</strong>nate alla verifica del bilancio dellerisorse idriche e all’assenza <strong>di</strong> rischi per l’ingressione del nucleo salino.Sono ammessi ovunque impianti per autoconsumo, previa verifica <strong>di</strong> compatibilitàpaesaggistica (Oss Provincia <strong>di</strong> Grosseto)Gli impianti connessi e complementari all’attività delle aziende agricole, che inquanto tali non potranno eccedere la potenza <strong>di</strong> 1 MW e per la cui realizzazione ènecessaria l’approvazione <strong>di</strong> un PAPMAA, ammissibili me<strong>di</strong>ante presentazione <strong>di</strong>PAPMAA, sono ammessi con esclusione in ogni caso:- delle aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004;- delle aree SIC e SIR e delle relative aree contigue così come definite dallanormativa e dalla pianificazione <strong>di</strong> settore vigente.Per lo sfruttamento della fonte da biomasse agricole-forestali, il P.A.P.M.A.A<strong>di</strong>mostrerà la connessione secondo i seguenti criteri:- gli impianti <strong>di</strong> potenza eccedente l’autoconsumo aziendale non potranno eccedere lapotenza <strong>di</strong> 1 MW;21


Lo sfruttamento delle biomasse me<strong>di</strong>ante detti impianti connessi all’attività agricoladovrà rispettare i seguenti criteri:- per le biomasse <strong>di</strong> provenienza agricola si dovranno utilizzare i prodotti aziendali;potranno essere utilizzate anche biomasse provenienti da produzioni esterne, purchéentro i limiti insiti nella definizione <strong>di</strong> “filiera corta”, in misura non superiore al 20%del prodotto aziendale;- per le biomasse <strong>di</strong> provenienza forestale potranno essere utilizzati i prodottiderivanti dai piani <strong>di</strong> taglio delle intere superfici boscate presenti in azienda,- <strong>di</strong>mostrazione delle rotazioni culturali. (Oss Provincia <strong>di</strong> Grosseto),- privilegiare le colture secche rispetto alle irrigue o idrosensibili;- compatibilità rispetto ai problemi inerenti paesaggio, bio<strong>di</strong>versità, reticolovegetazionale, piante camporili etc.;Gli impianti a biomasse nell’ambito del sistema inse<strong>di</strong>ativo sono ammessi nelle aree adestinazione industriale o portuale.Sono comunque fatte salve le prescrizioni sopra stabilite in merito alla provenienzadei materiali.Le autorizzazioni per gli impianti saranno subor<strong>di</strong>nate alla verifica del bilancio dellerisorse idriche e all’assenza <strong>di</strong> rischi per l’ingressione del nucleo salino,Per gli impianti a biomasse nel territorio aperto finalizzati alla produzione <strong>di</strong> energiacome attività connessa a quella agricola dovranno inoltre essere valutati i seguenticriteri localizzativi e <strong>di</strong> realizzazione:- attenta valutazione dell’impatto paesaggistico fermo restando quanto giàriportato nel punto “Ammissibilità”;- valutazione della vocazione turistica del territorio;- adozione degli accorgimenti atti a minimizzare gli impatti- <strong>di</strong>mostrazione dell’opportunità da un punto <strong>di</strong> vista energetico, secondo icriteri <strong>di</strong> seguito specificati:- convenienza rispetto alle alternative produttive preferibili ai finidell’ambiente o del bacino <strong>di</strong> utenza locale (produzione <strong>di</strong> calore, <strong>di</strong>biocombustibili, <strong>di</strong> energia elettrica e calore in cogenerazione, <strong>di</strong> solaenergia elettrica);- sostenibilità ed ecoefficienza complessiva della produzione energetica,ivi inclusi la filiera agricola; la valutazione utilizzerà i parametri tipicidel settore energetico, quali le emissioni <strong>di</strong> CO 2 , e <strong>di</strong> inquinanti localiemessi per unità <strong>di</strong> energia prodotta (elettrica o <strong>di</strong> altro tipo),includendo nel calcolo anche le emissioni da trasporto della biomassa;sarà evitata la localizzazione <strong>di</strong> impianti che abbiano un’ecoefficienzainferiore rispetto alla produzione me<strong>di</strong>a nazionale del momento;- convenienza economica ambientale rispetto alle alternative possibili intermini <strong>di</strong> bacino <strong>di</strong> raccoltaLe centrali per la produzione <strong>di</strong> energia da sfruttamento <strong>di</strong> biomasse, non connesseall’attività agricola, sono subor<strong>di</strong>nate ai seguenti requisiti:– localizzazione nell’ambito degli inse<strong>di</strong>amenti densi e dei Poli <strong>di</strong> Servizioall’Agricoltura;– massima prossimità alle utenze esistenti ai fini dell’utilizzo dell’energiatermica prodotta, ove tecnicamente ed economicamente fattibile;approvazione <strong>di</strong> un piano del reperimento delle risorse da utilizzare per22


aree <strong>di</strong> pregio agricolo produttivo, coltivate a vigneto e uliveto, Ecosistemi naturali e aree <strong>di</strong> valore naturalistico ed ecosistemico (V4)in<strong>di</strong>viduati dal vigente PS e tutelati dal presente RU all’art. 42,, ARPA, A.R. in<strong>di</strong>viduate dal vigente PS, quali invarianti strutturali, Le aree tutelate per aspetti <strong>di</strong> percezione legati alla panoramicitàelencate dal presente RU all’art. 42 (tutela della panoramicità).Consentita l’installazione <strong>di</strong> aerogeneratori con altezza al rotore superiore a 26metri solo entro centrali eoliche da localizzare nel rispetto dei seguenti criteri:– <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> compatibilità con il sistema paesistico in relazione alcontesto <strong>di</strong> riferimento, secondo i criteri e le con<strong>di</strong>zioni definite dalle“griglie <strong>di</strong> ammissibilità” della Scheda 8C del P.T.C. (Rif. PTCP 2010) edalle Schede <strong>di</strong> Paesaggio del P.I.T.; con esclusione degli ambiti elencatiper gli aerogeneratori <strong>di</strong> cui punti precedenti:− in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una fascia <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> almeno 150 metri da assiviari sovracomunali e ferrovie;− in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una fascia <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> almeno 300 metridall’ambito residenziale degli inse<strong>di</strong>amenti densi;E’ privilegiato comunque l’ampliamento delle centrali esistenti e laconcentrazione degli aerogeneratori;Gli impianti eolici non destinati all’autoconsumo e comunque fino alla potenzamassima <strong>di</strong> 200 Kw, sono ammessi negli ambiti produttivi del sistema inse<strong>di</strong>ativo, nelrispetto dei seguenti criteri localizzativi e prestazionali: sia <strong>di</strong>mostrato il perseguimento degli obiettivi <strong>di</strong> qualità contenuti nelle schededel paesaggio del PIT/PPR; siano valutati gli effetti <strong>di</strong> impatto visivo su beni vincolati ai sensi del D.Lgs.42/2004; sia <strong>di</strong>mostrata la possibilità <strong>di</strong> connessione alla rete senza operepregiu<strong>di</strong>zievoli sul paesaggio;sia esclusa l’interferenza con corridoi ecologici avifaunistici;sia limitata temporalmente la necessità <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuova viabilitàcarrabile.L’installazione <strong>di</strong> impianti eolici con altezza al rotore superiore a 25 mt. è comunquevietata all’interno dei siti <strong>di</strong> interesse archeologico, degli ambiti <strong>di</strong> tutela deimonumenti e dei centri antichi, delle aree <strong>di</strong>chiarate <strong>di</strong> notevole interesse pubblico <strong>di</strong>cui all’art. 136 del Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali (D. Lgs. 42/2004).criteri generaliPer tutte le tipologie <strong>di</strong> impianti da installare, si dovranno osservare i seguenti criterigenerali: la connessione alla rete elettrica esistente deve avvenire con linee interrate,salvo che non sia <strong>di</strong>mostrata la reale impossibilità tecnica; nelle aree a rischio idraulico, così come in<strong>di</strong>viduate negli elaborati cartograficie normativi del presente Regolamento urbanistico e del Piano strutturalevigente, per la realizzazione dei suddetti impianti è prescritta la elaborazione<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o idrologico-idraulico <strong>di</strong> fattibilità che stabilisca eventuali opere einterventi necessari per la messa in sicurezza, fermi restando i <strong>di</strong>vieti stabilitiper gli impianti fotovoltaici; per gli impianti fotovoltaici è prescritta la “trasparenza” idraulica;24


Omissis….Art. 56 -Omissis……Regole per i tessuti storiciArt. 57 - Regole per i tessuti inse<strong>di</strong>ativi ad assetto recente, saturazioni,ristrutturazioni urbanistiche, completamentiOmissis….Art. 58 -Omissis….Regole per i tessuti specialistici produttiviD4= a esclusivo carattere commercialeSono consentiti interventi <strong>di</strong> manutenzione e quelli necessari a sod<strong>di</strong>sfare requisiti <strong>di</strong>igiene ambientale e <strong>di</strong> sicurezza sui luoghi <strong>di</strong> lavoro; nonché interventi <strong>di</strong>ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e urbanistica, <strong>di</strong> saturazione, <strong>di</strong> sostituzione.Rapporto <strong>di</strong> copertura: 50%, incrementabile del 5% per componenti ad alta capacità intermini <strong>di</strong> bioarchitetturaH max ml. 7. Sono ammesse altezze pari a mq 8,00 per la zona artigianale <strong>di</strong> Albinia(oss. 151, 224).Per le strutture D4 ricadenti all’interno dei centri abitati, ad esclusione del tessuto D4ricadente in ambito limitrofo all’inse<strong>di</strong>amento ospedaliero posto in località laMadonnella comprensive <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> vicinato e <strong>di</strong>manufatti destinati alla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti, sono ammessi gli interventi fino allaristrutturazione urbanistica purchè finalizzati al miglioramento del servizio offerto e alcontempo della gradevolezza estetico-percettiva, anche tramite l’uso <strong>di</strong> nuovi eadeguati materiali e finiture, e dell’inserimento nel contesto urbano.Omissis……CAPO IITERRITORIO RURALEArt. 59 - Articolazione del sottosistema prevalentemente nonurbanizzato con connotazioni rurali consolidatedall’utilizzo agricoloOmissis…..Art. 60 -Omissis…..Regole generali per il territorio rurale, attività ammesse erelative regolePrevalenza o esclusività della funzione agricolaPer zone con esclusiva o prevalente funzione agricola si intendono quelle in<strong>di</strong>viduatein considerazione del sistema aziendale agricolo esistente, della capacità produttivadel suolo, delle limitazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne fisico, della presenza <strong>di</strong> infrastrutture agricole <strong>di</strong>rilevante interesse nonché della caratterizzazione sociale ed economica del territorio.In dette aree gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione e gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizioesistente sono regolati dalla Lr 1/2005 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e/o integrazioni,26


<strong>di</strong>sciplinati secondo i criteri e gli in<strong>di</strong>rizzi contenuti nel PIT/PPR e nel PTCprovinciale, con le limitazioni <strong>di</strong> cui alle leggi e <strong>di</strong>sposizioni in materia ambientale(D.Lgs 42/2004 e ss.mm.ii.).Le sottozone agricole in<strong>di</strong>viduate dal presente Regolamento Urbanistico classificate aprevalente funzione agricola qualora avessero ambiti territoriali ricadenti in areecostiere definite St_Cs costa come da in<strong>di</strong>viduazione della Tav. Sta_6 del PianoStrutturale dovranno essere <strong>di</strong>sciplinate seguendo i criteri delle zone ad esclusivafunzione agricola.Per le aree ad esclusiva funzione agricola valgono in particolare i seguenti criterigenerali:- è vietata la realizzazione ex novo <strong>di</strong> interventi per attività integrative aquella agricola compresa la realizzazione ex novo <strong>di</strong> alberghi <strong>di</strong>campagna;- è vietato il riuso dei volumi esistenti per la realizzazione <strong>di</strong> residenze,con cambio della destinazione d’uso agricola ad eccezione deifamiliari <strong>di</strong> secondo grado dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo professionaletitolare <strong>di</strong> azienda agricola con superficie minima fon<strong>di</strong>aria uguale osuperiore agli in<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>cati al successivo articolo 63 anche se nonimpegnati nella conduzione del fondo, previa approvazione <strong>di</strong>P.A.P.M.A.A. che <strong>di</strong>mostri la non necessità delle strutture allaconduzione del fondo;- è vietata la realizzazione <strong>di</strong> nuove unità abitative derivanti dalrecupero, previa mo<strong>di</strong>fica della destinazione d’uso agricola, dellestrutture prefabbricate non più utilizzate dall’azienda;− è vietata per i soggetti <strong>di</strong>versi dall’impren<strong>di</strong>tore agricolo professionaletitolare <strong>di</strong> azienda agricola con superficie minima fon<strong>di</strong>aria uguale osuperiore agli in<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>cati al successivo articolo 63 la realizzazione<strong>di</strong> strutture per il tempo libero (piscine, campi da tennis etc.), checomunque dovrà essere finalizzata alla salvaguar<strong>di</strong>a delle risorseessenziali del territorio e al mantenimento del valore dei paesaggioppure alla riqualificazione <strong>di</strong> quelli eventualmente degradati (art. 25del P.I.T.);Per le aree a prevalente funzione agricola valgono in particolare i seguenti criterigenerali:- è consentita, all’impren<strong>di</strong>tore agricolo titolare <strong>di</strong> azienda agricola consuperficie minima fon<strong>di</strong>aria uguale o superiore agli in<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>cati alsuccessivo articolo 63 la realizzazione ex novo <strong>di</strong> interventi per attivitàintegrative a quella agricola compresa la realizzazione ex novo <strong>di</strong>alberghi <strong>di</strong> campagna in corrispondenza <strong>di</strong> nuclei poderali esistenti;- è consentito, all’impren<strong>di</strong>tore agricolo titolare <strong>di</strong> azienda agricola consuperficie minima fon<strong>di</strong>aria uguale o superiore agli in<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>cati alsuccessivo articolo 63 il riuso dei volumi esistenti per la realizzazione<strong>di</strong> residenze, , previa approvazione <strong>di</strong> P.A.P.M.A.A. che <strong>di</strong>mostri lanon necessità delle strutture alla conduzione del fondo;Attività ammesseLe <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> intervento e destinazioni d’uso ammesse nelle sottozone fanno27


iferimento alle seguenti definizioni, che devono essere utilizzate nei piani e neiprogrammi <strong>di</strong> settore e nei progetti pubblici e privati.Attività agricoleAi fini delle presenti norme sono agricole tutte le attività esercitate dall’impren<strong>di</strong>toreagricolo <strong>di</strong> cui all’articolo 2135 del Co<strong>di</strong>ce Civile come mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 1 delD.lgs n. 228 del 2001, <strong>di</strong>rette alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura,all’allevamento <strong>di</strong> animali ed all’esercizio <strong>di</strong> attività connesse ai sensi delle vigentinorme in materia. (Oss n. 107)Sono funzionali all’attività agricola gli annessi e gli impianti necessari allaconduzione dei fon<strong>di</strong> e all’esercizio delle attività stesse nonché le abitazioni perl’impren<strong>di</strong>tore agricolo professionale, per i familiari coa<strong>di</strong>uvanti e per gli addetti atempo indeterminato.L’attività agrituristica è attività connessa e complementare a quella agricola, ai sensidelle leggi vigenti in materia.La produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili agricole può essere attività connessa ecomplementare dell’azienda agricola, previa <strong>di</strong>mostrazione me<strong>di</strong>ante PAPMAA (Ossn. 107)Attività integrativeSono attività integrative <strong>di</strong> quelle agricole, le seguenti: attività produttive finalizzate al trattamento e alla lavorazione artigianale<strong>di</strong> prodotti aziendali e/o della cultura locale; attività per la valorizzazione, <strong>di</strong> degustazione e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti tipicilocali <strong>di</strong> produzione aziendale; Attività <strong>di</strong> esposizione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti del vivaismo, substrati, vasi emezzi per l’accrescimento e la cura delle piante, compresi accessori perla manutenzione degli spazi ver<strong>di</strong>, per il giar<strong>di</strong>naggio e l’hobbistica verde attività veterinarie e attività ad esse collegate o <strong>di</strong> supporto, comprese leriabilitazioni degli animali e le attività <strong>di</strong> relazione uomo-animale, ipensionati e le cliniche per animali domestici; maneggi e pensioni per cavalli; attività ortive per autoconsumo; attività <strong>di</strong> promozione e servizio allo sviluppo dell'agricoltura, dellazootecnica e della forestazione; attività faunistico-venatorie; attività comunque definite integrative dell’agricoltura dalle <strong>di</strong>sposizioninormative comunitarie, nazionali e regionali. attività integrative <strong>di</strong> locande rurali ricavate dal recupero del patrimonioe<strong>di</strong>lizio esistente, secondo quanto <strong>di</strong>sciplinato dal P.S. per ogni utoe. (Oss.della Provincia <strong>di</strong> Grosseto)Sono compatibili con il territorio rurale e aperto, altre attività localizzate articolatein: pubbliche e/o <strong>di</strong> interesse pubblico quali realizzazione e manutenzione <strong>di</strong>reti tecnologiche, opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del suolo, infrastrutture a servizio <strong>di</strong>attività etc. alberghi e residenze turistico-alberghiere, come <strong>di</strong>sciplinate dal vigentePiano strutturale: offerta ricettiva legata alle risorse naturalistiche erurali, per un massimo <strong>di</strong> 30 posti letto, legate alle pratiche28


Omissis…..escursionistiche, alle pratiche sportive e/o per il tempo libero qualimaneggi/ippovie, con massimo <strong>di</strong> 15 posti letto; utilizzazioni come case vacanze o affittacamere del patrimonio e<strong>di</strong>lizioresidenziale esistente non agricolo, per un massimo <strong>di</strong> 15 posti letto; ristoranti, bar; attività per la promozione e la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti tipici e attivitàartigianali tipiche e <strong>di</strong> interesse storico-culturale; attività sportive, per il tempo libero, per la motorietà, ricreativecompatibili con il territorio aperto anche non collegate con le aziendeagricole o con le strutture turistico ricettive; attività estrattive in conformità ai piani <strong>di</strong> settore regionale e provinciale; produzione <strong>di</strong> energia in conformità ai piani <strong>di</strong> settore regionale eprovinciale, Attività <strong>di</strong> esposizione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti del vivaismo, substrati, vasi emezzi per l’accrescimento e la cura delle piante, compresi accessori perla manutenzione degli spazi ver<strong>di</strong>, per il giar<strong>di</strong>naggio e l’hobbisticaverde, (Oss n. 107) attività veterinarie e attività ad esse collegate o <strong>di</strong> supporto, comprese leriabilitazioni degli animali e le attività <strong>di</strong> relazione uomo-animale, ipensionati e le cliniche per animali domestici; maneggi e pensioni per cavalli; attività ortive per autoconsumo; residenziali civili, fermo restando che con il mutamento <strong>di</strong> destinazioned’uso si possono realizzare, ove ammesso, una o più unità residenziali <strong>di</strong>superficie utile non inferiore a mq 110. Sono invece ammesse unitàresidenziali <strong>di</strong> superficie lorda inferiore a mq 110 qualora la superficielorda originaria e/o esistente legittimata sia inferiore a detto limite; abitazioni collettive (convitti, conventi, collegi); piccoli esercizi pubblici, esercizi <strong>di</strong> vicinato e artigianato legati alleattività complementari all’agricoltura.Art. 61 -Regole per la progettazione e<strong>di</strong>lizia nel territorio ruraleOmissis….Art. 62-Regole per gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistentenon agricolo e mutamenti <strong>di</strong> destinazione d’uso agricolaPer gli e<strong>di</strong>fici esistenti con destinazione d’uso non agricola alla data <strong>di</strong> adozione delpresente RU sono ammessi gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia r1, <strong>di</strong> sostituzionee<strong>di</strong>lizia e gli ampliamenti secondo quanto <strong>di</strong> seguito specificato. Nel caso <strong>di</strong>ampliamenti il progetto dovrà contenere apposito elaborato <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> sostenibilitàrispetto ai valori paesaggistici presenti nel contesto (ve<strong>di</strong> schede <strong>di</strong> ambito) e airequisiti <strong>di</strong> cui agli artt. 21, 22 e 23 della <strong>di</strong>sciplina del PIT (Oss Regione Toscana):- negli immobili nei quali sono in atto attività produttive ed artigianali, le cortiesterne possono essere utilizzate per finalità connesse all’attività dell’azienda,sempreché opportunamente schermate con alberature fra quelle elencate nelREC vigente; al fine <strong>di</strong> recuperare situazioni <strong>di</strong> degrado urbanistico e funzionale29


e ai fini dell’adeguamento tecnologico e per la sicurezza degli impianti, èpossibile intervenire anche con la ristrutturazione urbanistica me<strong>di</strong>ante Piano <strong>di</strong>Recupero, a fronte <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> sistemazione e miglioramento dell’area (Oss<strong>di</strong> Ufficio).- per gli e<strong>di</strong>fici a destinazione industriale e artigianale, ai fini dell’adeguamentofunzionale, tecnologico e per la sicurezza degli impianti, sono ammessi “unatantum” incrementi delle superfici <strong>di</strong> calpestio fino al 20% dell’esistente. Ogniintervento deve essere accompagnato da una adeguata previsione <strong>di</strong> schermaturequali filari <strong>di</strong> alberi, siepi, o altre barriere anche in funzione antirumore. Sonovietati ampliamenti per e<strong>di</strong>fici a destinazione industriale in ambiti territorialisensibili quali A.R.P.A., A.R. e Riserve Naturali; al fine <strong>di</strong> recuperare situazioni<strong>di</strong> degrado urbanistico e funzionale e sempre ai fini dell’adeguamentotecnologico e per la sicurezza degli impianti, è possibile intervenire con laristrutturazione urbanistica me<strong>di</strong>ante Piano <strong>di</strong> Recupero, a fronte <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong>sistemazione e miglioramento dell’area (Oss <strong>di</strong> Ufficio).- per gli e<strong>di</strong>fici a destinazione turistico-ricettiva, compresa l’attività <strong>di</strong>ristorazione, in attività alla data <strong>di</strong> adozione del presente strumento, è ammessoun ampliamento “una tantum” per esigenze igienico - funzionali pari al 20%della superficie utile esistente senza aumento dei posti letto; tale intervento deveessere accompagnato da un progetto d’insieme che verifichi l’impattoambientale dei nuovi volumi e la sistemazione dell’area <strong>di</strong> pertinenza, compresii parcheggi e gli spazi ver<strong>di</strong>; al fine <strong>di</strong> recuperare situazioni <strong>di</strong> degradourbanistico e funzionale, è possibile intervenire anche con la ristrutturazioneurbanistica me<strong>di</strong>ante Piano <strong>di</strong> Recupero, a fronte <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> sistemazione emiglioramento dell’area (Oss <strong>di</strong> Ufficio).- per gli e<strong>di</strong>fici a destinazione abitativa non agricola, è ammesso un ampliamento“una tantum” per esigenze igieniche - funzionali fino ad un massimo <strong>di</strong> 35 mq.ad alloggio purchè la superficie utile <strong>di</strong> ogni unità abitativa (compresol’esistente) non superi 110 mq. senza aumento delle unità abitative.In caso <strong>di</strong> mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso degli e<strong>di</strong>fici esistenti con destinazioned’uso non agricola alla data <strong>di</strong> adozione del presente RU, fermo restando il<strong>di</strong>mensionamento del Piano Strutturale e il <strong>di</strong>vieto nell’UTOE 2 del cambio d’uso aturistico ricettivo (Oss Regione Toscana e Provincia <strong>di</strong> Grosseto), sono prescritti:• interventi <strong>di</strong> restauro e /o <strong>di</strong> risanamento conservativo per gli e<strong>di</strong>fici e imanufatti <strong>di</strong> interesse storico,• interventi <strong>di</strong> sostituzione s, o <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia r3.a) o r3.b) per tuttigli altri e<strong>di</strong>fici, a parità <strong>di</strong> superficie utile lorda o in sua <strong>di</strong>minuzione, acon<strong>di</strong>zione che con detti interventi si giunga a una configurazione morfotipologicamigliore della originaria, sia per i valori estetico percettivi che ilnuovo e<strong>di</strong>fico instaura con il contesto nel quale si colloca, che per la capacità<strong>di</strong> generare nuovo patrimonio e<strong>di</strong>lizio. Si intende con ciò, che l’interventodeve ripristinare, ove manomessi, o valorizzare, ove esistenti, i caratteri dellaruralità, anche interpretati con soluzioni <strong>di</strong> architettura contemporanea, comeil presente Regolamento urbanistico definisce, purchè non ne venganodanneggiati contesti consolidati, a suo tempo manomessi con l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>cui si propone il riuso; o beni presenti nelle vicinanze o legati da panoramicità.Non possono, pertanto, essere danneggiati i beni materiali né i valoriimmateriali e testimoniali né quelli paesaggistici tutelati dal presenteRegolamento urbanistico. Non sono ammesse soluzioni tipo-morfologicourbane. Il cambio <strong>di</strong> destinazione non deve portare alla creazione <strong>di</strong> nuova30


viabilità se non come adeguamento dei tracciati esistenti ed eventuali limitatitratti <strong>di</strong>stributivi interni e comunque non asfaltati, né alla creazione <strong>di</strong> spaziaperti asfaltati o similarmente impermeabili e <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione o <strong>di</strong>arredo <strong>di</strong> tipo urbano. In caso <strong>di</strong> mutamento verso la destinazione residenziale,o in caso <strong>di</strong> frazionamento <strong>di</strong> un fabbricato già ad uso residenziale, (Oss <strong>di</strong>Ufficio) , non sono ammesse più <strong>di</strong> tre unità abitative, ognuna delle quali nonminore <strong>di</strong> 110 mq. Unità residenziali <strong>di</strong> superficie lorda inferiore a mq 110sono ammesse qualora la superficie lorda originaria e/o esistente legittimatasia inferiore a detto limite;E’ ammessa la delocalizzazione, unita al cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso, per il riusodell’intera superficie utile lorda esistente. In tal caso, detta superficie può esserericostruita a fini residenziali o altra attività ammissibile nei centri abitati o nucleirurali, tramite Piano <strong>di</strong> recupero unitario che comprende le aree che vengono liberatee ripristinate a situazione <strong>di</strong> naturalità o produttività agricola, e le aree entro o aimargini dei centri abitati o nuclei rurali sulle quali la superficie atterra per esserericostruita.Il <strong>Comune</strong> ha facoltà <strong>di</strong> valutare il Piano <strong>di</strong> recupero proposto e solo in caso positivo<strong>di</strong> procedere a variante al Regolamento urbanistico, contestuale alla formazione eapprovazione del Piano <strong>di</strong> recupero, ove necessaria per destinare suolo alla nuovafunzione residenziale. Qualora l’ambito <strong>di</strong> atterraggio sia interno al centro abitato, ocomunque in aree già destinate alla funzione residenziale, la variante non occorre.Destinazioni d’uso per lo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>verse da quelle elencate alprecedente articolo 60 delle presenti <strong>Norme</strong> fermo restando quanto riportato alsuccessivo paragrafo (“Mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola e tipi <strong>di</strong>intervento), sono consentite solo laddove sono già in atto e legittimate daprovve<strong>di</strong>menti autorizzativi e licenze d’uso rilasciate dagli organi competenti.Per tutti gli interventi su annessi e manufatti costruiti antecedentemente alla L. 765/67il richiedente dovrà <strong>di</strong>mostrarne con prove documentali (atti <strong>di</strong> trascrizione,cartografia storica, documentazione fotografica) la datazione.Mutamento della destinazione d’uso agricola e tipi <strong>di</strong> interventoIn caso <strong>di</strong> mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici rurali, sono ammesse oltre alleattività <strong>di</strong> cui all’elenco delle Attività ammesse contenuto nel precedente articolo 60delle presenti <strong>Norme</strong> le seguenti attività: alberghi e residenze turistico-alberghiere, come <strong>di</strong>sciplinate dal vigentePiano strutturale: offerta ricettiva legata alle risorse naturalistiche erurali, per un massimo <strong>di</strong> 30 posti letto, legate alle praticheescursionistiche, alle pratiche sportive e/o per il tempo libero qualimaneggi/ippovie, con massimo <strong>di</strong> 15 posti letto; utilizzazioni come affittacamere del patrimonio e<strong>di</strong>lizio residenzialeesistente non agricolo, per un massimo <strong>di</strong> 15 posti letto; attività per la promozione e la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti tipici e attivitàartigianali tipiche e <strong>di</strong> interesse storico-culturale; attività sportive, per il tempo libero, per la motorietà, ricreativecompatibili con il territorio aperto anche non collegate con le aziendeagricole o con le strutture turistico ricettive;abitazioni collettive (convitti, conventi, collegi);pubbliche e/o <strong>di</strong> interesse pubblico quali realizzazione e manutenzione <strong>di</strong>reti tecnologiche, opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del suolo, infrastrutture a servizio <strong>di</strong>attività etc.31


esidenziali civili, fermo restando quanto <strong>di</strong> seguito riportatoGli interventi <strong>di</strong> mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso agricola sono ammessi:- per gli e<strong>di</strong>fici aventi valore storico architettonico, tipologico e testimoniale.Detto valore, se non riconosciuto e attribuito dal presente Regolamentourbanistico deve essere <strong>di</strong>mostrato dalla proposta <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> mutamento <strong>di</strong>destinazione d’uso, soggetta a valutazione da parte del <strong>Comune</strong>;- nei casi <strong>di</strong> abitazioni agricole esistenti, nonché <strong>di</strong> annessi qualora collocati alpiano terra <strong>di</strong> fabbricati residenziali rurali, o degli ampliamenti volumetricilaterali dei fabbricati residenziali rurali costituenti un complesso unico conl'intero fabbricato (oss 182).Il mutamento <strong>di</strong> destinazione d'uso a residenza <strong>di</strong> annessi collocati al piano terra <strong>di</strong>fabbricati residenziali rurali, o degli ampliamenti volumetrici laterali dei fabbricatiresidenziali rurali costituenti un complesso unico con il fabbricato, per i soggetti<strong>di</strong>versi dagli impren<strong>di</strong>tori agricoli che non possiedono tra i requisiti soggettivi almenol’iscrizione alla CCIA per azienda agricola, è consentito esclusivamente inampliamento delle unità abitative esistenti, senza che ciò comporti incremento delnumero <strong>di</strong> unità abitative e fermo restanti i limiti <strong>di</strong>mensionali dei fabbricatiresidenziali in territorio rurale. (oss 182).Per gli interventi <strong>di</strong> mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso l’assetto degli e<strong>di</strong>fici esistenti èquello che risulta in atti alla data <strong>di</strong> adozione del presente Regolamento urbanistico.Gli annessi agricoli in genere devono essere considerati nella loro unitarietà ai fini <strong>di</strong>un possibile riuso, anche qualora interessino porzioni <strong>di</strong> fabbricato. Pertanto, lamo<strong>di</strong>ficazione della destinazione d'uso deve essere descritta da un progetto unitarioesteso all'intero fabbricato, anche se questo dovesse risultare in proprietà frazionata.In caso <strong>di</strong> mutamento della destinazione d’uso in residenza, per ogni fabbricato èobbligatorio conservare una superficie accessoria <strong>di</strong> almeno 10 mq destinata alricovero <strong>di</strong> attrezzature per la manutenzione della corte <strong>di</strong> pertinenza.Sia nel caso del recupero <strong>di</strong> annessi che nel caso del riutilizzo delle residenze ruralicon mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso verso la residenza civile, gli alloggi nonpossono avere superficie utile inferiore a 70 mq.Ferma restando la superficie utile minima dell’alloggio fissata in 70 mq., ai fini <strong>di</strong>verificare i carichi urbanistici, qualora l’intervento comporti il frazionamento in un ilnumero <strong>di</strong> alloggi non deve essere superiore a tre, si deve procedere tramite Piano <strong>di</strong>recupero.E’ obbligatoria la preventiva approvazione <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> recupero per interventi <strong>di</strong>mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso comportanti funzioni turistico ricettive (fermorestando il <strong>di</strong>mensionamento del Piano Strutturale e il <strong>di</strong>vieto nell’UTOE 2 delcambio d’uso a turistico ricettivo (Oss Regione Toscana e Provincia <strong>di</strong> Grosseto).Nelle aree contigue del Parco della Maremma, come in<strong>di</strong>viduate nelle Tavole 1 delpresente Regolamento urbanistico, attraverso il recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio aduso agricolo esistente, previa deruralizzazione, o del patrimonio e<strong>di</strong>lizio mai utilizzatoa fini agricoli, è ammissibile la realizzazione <strong>di</strong> residenza nel limite <strong>di</strong> una unitàabitativa, fermo restando quanto sotto precisato per gli annessi agricoli concaratteristiche costruttive <strong>di</strong> tipo industriale e/o senza valori storico testimoniali.Omissis…..Art. 63 -Regole per le attività agricole, per quelle ad esse integrativee connesse, per gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio32


esistente agricoloOmissis…..Serre fisseLe serre fisse sono ammesse con le stesse procedure previste per gli annessi agricoli,nelle sottozone E5.1= Pianura Centrale alluvionale dell'Osa, E5.2= PianuraCentrale San Donato, E5.4 Pianura Centrale alluvionale Albegna, a con<strong>di</strong>zione chesia <strong>di</strong>mostrato che esse non danneggiano valori <strong>di</strong> panoramicità né la correttaregimazione idraulica dei suoli. Possono essere proposte in altre sottozone, purchèalle stesse con<strong>di</strong>zioni e in vicinanza <strong>di</strong> viabilità o aree urbanizzate.L’Amministrazione si riserva <strong>di</strong> accogliere la proposta, previa valutazione dei propriorgani competenti in materia <strong>di</strong> tutela paesaggistica e <strong>di</strong> altri Enti preposti a taletutela.Le serre fisse sono ammesse solo per le attività ortoflorovivaistiche esistenti e per leaziende agricole dotate <strong>di</strong> nucleo poderale, comunque nel rispetto dei criteriinse<strong>di</strong>ativi del P.T.C. (Rif. PTC 2010)La realizzazione <strong>di</strong> serre fisse deve essere accompagnata da opere <strong>di</strong> mitigazionedell’impatto visivo anche con schermature parziali, realizzate con vegetazione arboreae arbustiva sempreverde autoctona che non pregiu<strong>di</strong>chi il soleggiamento interno.Serre temporanee e con copertura stagionale <strong>di</strong> cui all’art. 41 comma 8 della Lr1/2005Le serre temporanee e con copertura stagionale, fatte salve le specifiche limitazionidel regolamento <strong>di</strong> cui alla DPGR 5/R/2007, sono ammesse con le modalità previstedalla Lr 1/2005 e dal citato regolamento, a con<strong>di</strong>zione che sia <strong>di</strong>mostrato che esse nondanneggiano valori <strong>di</strong> panoramicità né la corretta regimazione idraulica dei suoli.Attività ortoflorovivaisticaE’ ammessa nelle sottozone E5.1= Pianura Centrale alluvionale dell'Osa, E5.2=Pianura Centrale San Donato, E5.4 Pianura Centrale alluvionale Albegna. Possonoessere proposte in altre sottozone, purchè alle stesse con<strong>di</strong>zioni e in vicinanza <strong>di</strong>viabilità o aree urbanizzate. L’Amministrazione si riserva <strong>di</strong> accogliere la proposta,previa valutazione dei propri organi competenti in materia <strong>di</strong> tutela paesaggistica e<strong>di</strong> altri Enti preposti a tale tutela. (Oss Provincia <strong>di</strong> Grosseto).L’utilizzo dei parametri previsti per le attività ortoflorovivaistiche dal P.T.C.(in<strong>di</strong>viduazione delle superficie fon<strong>di</strong>arie minime sufficienti per poter realizzarenuove costruzione rurali, rapporti massimi tra volumi e<strong>di</strong>lizi e superfici fon<strong>di</strong>arie –PTCP 2010) è consentito solo per le aziende ortoflorovivaistiche esistenti.Omissis…..Piccoli annessi, pratiche agricole amatoriali e per autoconsumo <strong>di</strong> cui all’art. 41comma 5 della Lr 1/2005Salvo <strong>di</strong>verse prescrizioni e <strong>di</strong>vieti stabilite per le sottozone, per qualunque soggettoche svolga attività agricola a livello amatoriale o per auto consumo, e per le aziendenon agricole o comunque definite in modo improprio “aziendali”, sui terreni dellequali sia <strong>di</strong>mostrata l’inesistenza <strong>di</strong> qualsiasi manufatto e<strong>di</strong>lizio, anche precario ocondonato, o a con<strong>di</strong>zione che eventuali consistenze abusive siano rimosse, èammessa, senza la presentazione del Programma aziendale, la realizzazione <strong>di</strong>33


“piccoli annessi”, con i seguenti parametri:- per fon<strong>di</strong> compresi tra da mq. ha 3.000 a mq. ha 6.000 è ammessa l’e<strong>di</strong>ficazione<strong>di</strong> una superficie lorda massima <strong>di</strong> mq 25 18 ;- per fon<strong>di</strong> compresi tra da ha mq. 6.000 a ha mq. 10.000 è ammessal’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> una superficie lorda massima <strong>di</strong> mq 30 24;- per fon<strong>di</strong> superiori a 10.000 mq. è ammessa l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> una superficielorda massima <strong>di</strong> mq 28.Non è ammessa l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> alcuna superficie su fon<strong>di</strong> con <strong>di</strong>mensione inferiore amq ha 3.000, tranne per le aree destinate ad orti urbani in<strong>di</strong>viduate dal presenteRegolamento urbanistico e <strong>di</strong>sciplinate dalle presenti <strong>Norme</strong>L’e<strong>di</strong>ficazione dei piccoli annessi può avvenire anche raggruppandone più <strong>di</strong> uno suun unico fondo, fino a un massimo <strong>di</strong> 4, quali pertinenza <strong>di</strong> lotti fra loro confinanti. Inquesto caso dovrà essere prodotto un atto, regolarmente registrato e trascritto, dalquale risulti il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chi richiede la costruzione utilizzando il fondo del vicino ed ilvincolo sul terreno <strong>di</strong> pertinenza.L’accorpamento <strong>di</strong> annessi a servizio <strong>di</strong> lotti fra loro confinanti, con un massimo <strong>di</strong>quattro, consente un premio <strong>di</strong> superficie complessivo pari a:- per due annessi mq 4;- per tre annessi mq 6;- per quattro annessi mq 8.Gli interventi regolati dal presente punto sono gravati da inderogabile vincolo <strong>di</strong>destinazione d’uso rurale.I piccoli annessi non sono superfici e<strong>di</strong>ficate soggette a mutamento d’uso.E’ vietato l’uso abitativo, ricreativo, artigianale, commerciale dei piccoli annessi, siapure temporaneo o saltuario.E’ vietato altresì alienare separatamente dagli e<strong>di</strong>fici le superfici fon<strong>di</strong>arie <strong>di</strong>pertinenza.La tipologia e le modalità costruttive dei piccoli annessi sono definite nelRegolamento E<strong>di</strong>lizio vigente.Sono consentiti interventi <strong>di</strong> ristrutturazione dei piccoli annessi ivi esistenti così dapoterli destinare a deposito attrezzi e dei materiali agricoli, possibilmenteaccorpandoli in un'unica struttura all’interno del fondo.In tal caso dovranno essere rispettate le prescrizioni <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> cui al vigenteRegolamento E<strong>di</strong>lizio.Tutti gli interventi <strong>di</strong>sciplinati dal presente punto sono subor<strong>di</strong>nati all’esistenzadell’unità fon<strong>di</strong>aria alla data <strong>di</strong> adozione del presente Regolamento urbanistico, da<strong>di</strong>mostrarsi al momento della richiesta della Autorizzazione sopracitata con lapresentazione dell’atto notarile, <strong>di</strong> certificato storico catastale o <strong>di</strong> autocertificazioneredatta nei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> legge.La realizzazione <strong>di</strong> tali strutture è consentita previo permesso a costruire a scadenzadecennale, rilasciato dal <strong>Comune</strong>, rinnovabile previa presentazione <strong>di</strong>documentazione che <strong>di</strong>mostri la sussistenza della necessità aziendale.In mancanza <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> rinnovo è fatto obbligo la demolizione della struttura.Il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire è subor<strong>di</strong>nato alla stipula <strong>di</strong> atto unilateraled’obbligo con scadenza decennale che garantisca la destinazione d’uso el’inalienabilità <strong>di</strong> tali strutture separatamente dai terreni.Omissis……Art. 64 -Regole per sottozone34


Omissis…..Centri Agricoli Produttivi <strong>di</strong> progetto (Cp p)ambito interessato: tra il fiume Albegna e la SR MaremmanaSi tratta <strong>di</strong> 3 centri <strong>di</strong> servizio all’agricoltura, uno <strong>di</strong> nuovo impianto, derivante dallarilocalizzazione (At 05) del consorzio agrario, esternamente rispetto al centro abitato<strong>di</strong> Albinia, due <strong>di</strong> completamento <strong>di</strong> attività già in essere.Vincoli sovraor<strong>di</strong>nati- Consorzio Agrario e Aunti: Aree PIME: Pericolosità Idraulica Molto Elevata(Del.C.R.12/2005)- Consorzio Agrario: Area ricompresa nei Beni Paesaggistici ed Ambientali Art. 142D.Lgs 42/2004 art. 142 lett. “c” (ex Galasso); PIT- art 3 “Disciplina dei Benipaesaggistici”: “Aree tutelate per legge”- fasce <strong>di</strong> rispetto stradaleSuperficie territorialeConsorzio Agrario mq 22.700,00Aunti mq 4.500,00Alberone mq 37.450,00 45.000,001. Rilocalizzazione del consorzio agrario dalla sede <strong>di</strong> Albinia in territorio rurale(funzionalmente collegato all’area <strong>di</strong> trasformazione At 09)E’ ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una struttura <strong>di</strong> nuovo impianto destinata a servizi perl’agricoltura.E’ esclusa la residenza, tranne per la funzione <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>ania per la quale è consentitala realizzazione <strong>di</strong> uno o più alloggi fino a un massimo <strong>di</strong> 400 mq <strong>di</strong> superficie utile.La superficie massima ammissibile è <strong>di</strong> mq. 10.000 <strong>di</strong> SUL (comprensivi dellesuperfici degli alloggi sopradetti), con un altezza massima <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, adesclusione delle strutture dei silos, che possono raggiungere altezze maggiori.Dovrà essere prevista una fascia alberata lungo i confini dell’area, con spazi ver<strong>di</strong> eparcheggi commisurati all’attività svolta.Almeno il 25 % della superficie libera <strong>di</strong> pertinenza deve essere filtrante.L’<strong>attuazione</strong> degli interventi è subor<strong>di</strong>nata alla presentazione <strong>di</strong> progetto unitarioconvenzionato. Il progetto è con<strong>di</strong>zionato alle opportune attività <strong>di</strong> verificaambientali <strong>di</strong> cui al Capo II Valutazione – Art. 11 Attività <strong>di</strong> valutazione dellepresenti norme. La convenzione <strong>di</strong>sciplinerà le opere <strong>di</strong> sistemazione ambientaledell’intera area nonché la pertinenzialità degli alloggi alle attività <strong>di</strong> servizio.Il progetto dovrà contenere apposito elaborato <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> sostenibilità rispetto aivalori paesaggistici presenti nel contesto (ve<strong>di</strong> schede <strong>di</strong> ambito) e ai requisiti <strong>di</strong> cuiagli artt. 21, 22 e 23 della <strong>di</strong>sciplina del PIT (Oss Regione Toscana).2. ampliamento dell'attuale centro artigianale Aunti <strong>di</strong> servizio all'agricolturaE’ una struttura esistente destinata ad attività artigianali a servizio dell’agricoltura.Le destinazioni d’uso consentite dovranno essere esclusivamente a supportodell’attività agricola (officine <strong>di</strong> riparazione, costruzione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> macchineagricole necessarie alla coltivazione dei fon<strong>di</strong> agrari).E’ ammessa la realizzazione <strong>di</strong> una sola residenza connessa all’attività – uso35


guar<strong>di</strong>ania, per una SUL <strong>di</strong> massimo mq 110.La superficie massima ammissibile è pari a mq. 1.500 <strong>di</strong> SUL, con un altezzamassima <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, ad esclusione delle strutture degli impianti tecnici aservizio dell’attività, che possono raggiungere altezze maggiori.Dovrà essere prevista una fascia alberata lungo i confini dell’area, con spazi ver<strong>di</strong> eparcheggi commisurati all’attività svolta.Almeno il 25 % della superficie libera <strong>di</strong> pertinenza deve essere filtrante.L’<strong>attuazione</strong> degli interventi è subor<strong>di</strong>nata alla presentazione <strong>di</strong> progetto unitarioconvenzionato. Il progetto è con<strong>di</strong>zionato alle opportune attività <strong>di</strong> verificaambientali <strong>di</strong> cui al Capo II Valutazione – Art. 11 Attività <strong>di</strong> valutazione dellepresenti norme. La convenzione <strong>di</strong>sciplinerà le opere <strong>di</strong> sistemazione ambientaledell’intera area.Il progetto dovrà contenere apposito elaborato <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> sostenibilità rispetto aivalori paesaggistici presenti nel contesto (ve<strong>di</strong> schede <strong>di</strong> ambito) e ai requisiti <strong>di</strong> cuiagli artt. 21, 22 e 23 della <strong>di</strong>sciplina del PIT (Oss Regione Toscana).3. trasferimento del centro produttivo agricolo AlberoneTrasferimento dell’attuale sede della cooperativa agricola Costa d’Argento in zonaesterna a quella a Pericolosità Idraulica Molto Elevata, con spostamento in prossimitàdella Strada Maremmana.Sono consentiti interventi <strong>di</strong> nuova costruzione <strong>di</strong> impianti e attrezzature per unaSuperficie Coperta <strong>di</strong> circa mq 6.000. Per la realizzazione <strong>di</strong> silos è ammessaun’altezza <strong>di</strong> mt. 12,00.Le attività previste sono: raccolta, conservazione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti agricoli;riparazione e ven<strong>di</strong>ta ai soci <strong>di</strong> attrezzature <strong>tecniche</strong>; lavorazioni meccaniche per isoci.L’<strong>attuazione</strong> degli interventi è subor<strong>di</strong>nata alla presentazione <strong>di</strong> progetto unitarioconvenzionato. Il progetto è con<strong>di</strong>zionato alle opportune attività <strong>di</strong> verificaambientali <strong>di</strong> cui al Capo II Valutazione – Art. 11 Attività <strong>di</strong> valutazione dellepresenti norme.La convenzione <strong>di</strong>sciplinerà le opere <strong>di</strong> sistemazione ambientale dell’intera area.Il progetto dovrà contenere apposito elaborato <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> sostenibilità rispetto aivalori paesaggistici presenti nel contesto (ve<strong>di</strong> schede <strong>di</strong> ambito) e ai requisiti <strong>di</strong> cuiagli artt. 21, 22 e 23 della <strong>di</strong>sciplina del PIT (Oss Regione Toscana).Omissis……E11-Attività estrattiveIn loc. Priorato e in loc. Poggio la Fata (da attivare ad ultimazione della coltivazioneed inizio dei lavori <strong>di</strong> recupero dell’area del Priorato) sono in<strong>di</strong>viduate due aree perle attività estrattive. Per esse valgono le <strong>di</strong>sposizioni del Piano delle AttivitàEstrattive <strong>di</strong> Recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili dellaProvincia (PAERP), oltre a quelle del Piano Regionale delle Attività Estrattive, <strong>di</strong>Recupero delle aree escavate e <strong>di</strong> riutilizzo dei residui recuperabili (PRAER) e dellavigente normativa in materia.In Località Priorato è in<strong>di</strong>viduata un’area per le attività estrattive.Per essa valgono le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla variante approvata con Del. CC. n. 38 del21.06.02, nonché quanto <strong>di</strong>sposto da normativa vigente in materia, dal Piano36


Regionale per le Attività Estrattive e dal Piano provinciale per le attività estrattive.Ei-Attività <strong>di</strong> acquacolturaOmissis…..Eo= Orti urbani (integrata in seguito alle osservazioni)Omissis……Eos= Orti urbani sociali (integrazioni in seguito a oss 124)Sono aree ad usi ortivi gestite dall’Amministrazione Comunale.I lotti hanno <strong>di</strong>mensioni minime/massime pari a mq 200/800.E’ ammesso un unico fabbricato a servizio dell’intera area destinata a orti socialiavente <strong>di</strong>mensioni pari a 10 mq <strong>di</strong> SUL per ogni orto previsto dal frazionamentosecondo il progetto redatto dall’Amministrazione Comunale. Si incentiva l’utilizzodei materiali biocompatibili per il nuovo fabbricato.E’ prevista un’unica recinzione per l’intera area, da realizzarsi a rete a maglia scioltaricoperta da siepe con un’altezza massima <strong>di</strong> ml 1.80, la localizzazione <strong>di</strong> un pozzo euna fonte <strong>di</strong> approvvigionamento elettrico. A tutela degli aspetti naturalistici del SIR,si integra la norma con la prescrizione <strong>di</strong> sollevare da terra la recinzione perimetraledell’intera area <strong>di</strong> almeno 15 cm, al fine <strong>di</strong> garantire il libero passaggio degli animali.Inoltre, al fine <strong>di</strong> mantenere la continuità nei corridoi ecologici del SIR, non sipossono realizzare all’interno dei singoli lotti viabilità carrabili e/o piazzole <strong>di</strong> sostae/o aree <strong>di</strong> accumulo materiali <strong>di</strong> alcun genere.(Oss Provincia <strong>di</strong> Grosseto).Il <strong>Comune</strong> emana un apposito regolamento per la gestione, l’assegnazione, gliobblighi degli assegnatari, che comunque dovranno impegnarsi a:- demolire tutti i fabbricati illegittimi presenti sull’area,- mantenere l’orto assegnato in modo decoroso e secondo i parametri definitidalle presenti norme e dal Regolamento comunale per l’assegnazione e lagestione degli orti urbani;- non costruire altro genere <strong>di</strong> manufatti che non siano ammessi dalle presentinorme;- non recintare il lotto assegnato; è ammessa la delimitazione tramite essenzearbustive (siepi) <strong>di</strong> altezza massima pari a ml 1;- tenere pulite e in buono stato <strong>di</strong> manutenzione le parti comuni quali viottoli efossette <strong>di</strong> scolo;- non danneggiare altri orti;- non svolgere un’attività <strong>di</strong> lucro tramite l’orto assegnato;- non tenere stabilmente animali negli orti né creare allevamento <strong>di</strong> alcun tipo;- non installare coperture <strong>di</strong> plastica ad uso serra <strong>di</strong> altezza superiore a ml. 1, nécreare alcuna struttura fissa;- non cedere il <strong>di</strong>ritto a terze persone senza la preventiva autorizzazionedell’Amministrazione comunale.L’approvvigionamento idrico deve rispettare quanto in<strong>di</strong>cato dalle presenti <strong>Norme</strong>e comunque attivando, quando non in contrasto con la normativa, un solo pozzoartesiano la cui gestione deve comunque essere concordata.UTOE 4L’<strong>attuazione</strong> della presente <strong>di</strong>sciplina è stralciata in seguito alla ConferenzaParitetica Interistituzionale pertanto per la stessa area in<strong>di</strong>viduata dall’elaborato37


cartografico è sospesa l’efficacia in previsione <strong>di</strong> una nuova e approfon<strong>di</strong>tapianificazione in concertazione con gli Enti competenti.Eos p (Orti sociali) e Sistemazione aree al confine con Monte Argentario, località:Feniglia, proprietà: pubblicaDescrizione dell’area e finalità degli interventiSi tratta delle aree <strong>di</strong> proprietà comunali che si trovano nel punto del Tombolo dellaFeniglia a contatto tra il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong> e il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Monte Argentario, cheversano in un forte stato <strong>di</strong> degrado urbanistico e e<strong>di</strong>lizio, in particolar modo sul latosinistro della viabilità <strong>di</strong> accesso alla Feniglia, in cui proliferano piccole baracche emanufatti abusivi all’interno degli orti.Al fine <strong>di</strong> riqualificare questa area <strong>di</strong> particolare pregio ambientale e particolaredelicatezza, sono stabiliti obiettivi <strong>di</strong> tutela assoluta e <strong>di</strong> recupero delle areedegradate, in conformità a quanto stabilito dal Piano Strutturale vigente (Disciplina,art. 17 - Azioni strategiche e Unità territoriali organiche elementari- UTOE n. 4 –della Laguna <strong>di</strong> <strong>Orbetello</strong>).Sul lato sinistro della viabilità <strong>di</strong> ingresso in Feniglia devono essere eliminati ifenomeni <strong>di</strong> degrado in atto, tramite demolizione degli eventuali fabbricati abusivi.Sono ammessi orti urbani sociali, da realizzarsi me<strong>di</strong>ante un piano unitario, conadeguate modalità <strong>di</strong> utilizzo della risorsa idrica, nel rispetto dello Statuto del PianoStrutturale.I lotti avranno <strong>di</strong>mensioni minime/massime pari a mq 200/400.Dovranno essere realizzati al massimo sei fabbricati a servizio dell’intera areadestinata a orti sociali, con <strong>di</strong>mensioni nel complesso pari a una SUL <strong>di</strong> circa mq300.Sono ammesse:- un’unica recinzione per l’intera area, da realizzarsi a rete a maglia scioltaricoperta da siepe con un’altezza massima <strong>di</strong> ml 1.80;- la localizzazione <strong>di</strong> un pozzo e una fonte <strong>di</strong> approvvigionamento elettrico.L’approvvigionamento idrico deve rispettare quanto in<strong>di</strong>cato nella <strong>di</strong>sciplina delPiano Strutturale – Disciplina, art. 15 - e dalle presenti <strong>Norme</strong>, e comunqueattivando, quando non in contrasto con la normativa in materia e con le predette<strong>Norme</strong>, un solo pozzo artesiano, la cui gestione deve comunque essere regolata.Gli obblighi per gli assegnatari sono <strong>di</strong>sciplinati dal regolamento comunale inmateria, e comunque sono almeno quelli elencati per le sottozone Eos al presentearticolo.Vincoli sovraor<strong>di</strong>nati:Parte III – “Beni paesaggistici” D.Lgs 42/2004 art. 142 lett. “a” (ex Galasso),Parte III “Beni paesaggistici” D.Lgs 42/2004 art. 134 apposto DM 14 ottobre 1967 Zonacompresa tra la foresta demaniale della Feniglia ed il confine con il comune <strong>di</strong> MonteArgentarioPIT/PPR - D.Lgs 42/2004 art. 143 - Piano Paesistico – implementazione del PIT - adottatocon DGRT n. 32 del 16.06.2009 – Ambito 26 “Argentario”B) IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DEI VALORI E VALUTAZIONE DELLA LOROPERMANENZAB1. Elementi rilevati alla data <strong>di</strong> istituzione del vincolo e valutazione della loro permanenzaad oggielementi <strong>di</strong> valore permanenza dei valori – elementi <strong>di</strong> degrado38


… Permanenza del valore naturalistico ed estetico percettivo della laguna <strong>di</strong> Levante,prospiciente il tombolo della Fenigliamosaico agrarioelementi vegetazionaliPresenza della imponente massa <strong>di</strong> vegetazione costituita perlopiù da pineta <strong>di</strong> pinodomestico.sistema inse<strong>di</strong>ativoPresenza <strong>di</strong> spora<strong>di</strong>che costruzioni unifamiliari <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni e inserite nella pinetaa margine dell’area <strong>di</strong>chiarata Riserva Forestale <strong>di</strong> Protezione della Feniglia istituita nel1971.Il contesto della zona soggetta al presente vincolo risulta fortemente degradata per lapresenza <strong>di</strong> innumerevoli manufatti perlopiù ad uso residenziale, precari, realizzati conmateriali, forme, modalità del tutto inadeguate. L’aggregazione <strong>di</strong> tali strutture, comprensiveanche delle relative recinzioni, risulta misera, <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata, <strong>di</strong>sorganica, e sicuramente dariqualificare.Sulla spiaggia sono presenti piccoli stabilimenti balneari anch’essi <strong>di</strong> scarsa qualitàarchitettonica. Non sono presenti adeguati spazi per cassonetti per smaltimento rifiuti:l’area, <strong>di</strong> per se’<strong>di</strong> pregio ambientale, risulta in pessime con<strong>di</strong>zioni igieniche.sistema della viabilitàIl tratto della Strada Provinciale che costeggia la laguna ha rilevante valore panoramico.Dall’ innesto della strada che conduce anche all’ingresso della Riserva della Feniglia eprosegue fino alla spiaggia ubicata ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Poggio Pertuso, la continuità del <strong>di</strong>sorganicotessuto abitativo preclude quasi totalmente la possibilità <strong>di</strong> accedere, seppure pedonalmente,alla sponda lagunare.visuali panoramiche (“da” e “ verso”)Visuali “verso” la zona go<strong>di</strong>bili dalle pen<strong>di</strong>ci del Monte Argentario e dalle colline delretroterraPermanenza del valore delle numerose visuali panoramiche go<strong>di</strong>bili dalla costa, dal maredalla laguna, dalle sponde della stessa, dalla Strada Provinciale e dai percorsi interni allapineta.Pregevoli vedute sono go<strong>di</strong>bili anche dal territorio del Monte Argentario e dalle colline delretroterra.Tuttavia la continuità <strong>di</strong> un tessuto abitativo <strong>di</strong>somogeneo e <strong>di</strong> carattere precario, incontrasto con il valore paesistico ed ambientale dei luoghi, preclude quasi totalmente lapossibilità <strong>di</strong> accedere, seppure pedonalmente, alla sponda lagunare per godere dellespettacolari viste sulla laguna.Elementi rilevati ad oggi:Dinamiche <strong>di</strong> trasformazione recenti e/o previsteLe trasformazioni recenti sono prevalentemente legate alla proliferazione <strong>di</strong> manufattiperlopiù ad uso residenziale, precari, realizzati con materiali e forme prive <strong>di</strong> qualità;l’aggregazione <strong>di</strong> tali strutture, comprensive anche delle recinzioni, determina con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>degrado e <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dei valori del contesto paesaggistico, ostruendo altresì in molti casi gliaccessi ad aree panoramiche o i punti <strong>di</strong> vista che si aprono lungo il bordo della lagunaDiffusa presenza <strong>di</strong> piccoli stabilimenti balneari anch’essi <strong>di</strong> scarsa qualità architettonica.C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE E INDIRIZZI PER LA QUALITA’PAESAGGISTICAObiettivi per la tutelaSalvaguar<strong>di</strong>a della pineta litoranea e degli assetti ambientali della lagunaObiettivi per la valorizzazioneStrategie per il controllo delle trasformazioni: misure e azioniDefinire in<strong>di</strong>rizzi per la tutela ambientale dell’area lagunare, con particolare riferimento allatutela delle acque dall’inquinamento e alla la gestione forestale delle aree pinetate e dellavegetazione prospiciente la lagunaElaborare progetti <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> monitoraggio dell’evoluzione della linea <strong>di</strong> costa onde39


evitare i fenomeni <strong>di</strong> erosione o <strong>di</strong> accumulo.Definire interventi <strong>di</strong> riqualificazione delle aree urbanizzate e fortemente degradate,limitando al massimo la possibilità <strong>di</strong> realizzare nuovi interventi e<strong>di</strong>lizi.Definire <strong>di</strong> criteri progettuali per il corretto inserimento nel contesto paesaggistico nellalocalizzazione e regolamentazione delle aree a parcheggio e delle isole ecologiche; delle areeper la sosta camper e delle aree riservate ai campeggi, del mantenimento delle visualipanoramiche.Modalità <strong>di</strong> intervento: progetto unitario pubblico per formazione ed <strong>attuazione</strong>.CAPO IIIArt. 65 -Omissis…..DEMANIO MARITTIMO E FASCIACOSTIERAAmbito <strong>di</strong> applicazione, efficacia, <strong>di</strong>sposizioni proceduraliArt. 66 -Omissis……Definizioni e regole generaliArt. 67 - ParametriOmissis…..Art. 68 – Interventi ammessiOmissis…..Art. 69 -Omissis…..Bau beach- spiagge e stabilimenti per cani e piccoli animaliArt. 70 – Specchi acquei e imbarcazioni, ormeggi – Captazione acquamarinaOmissis……Art. 71 – Accessi al demanio marittimoOmissis……Art. 72 – In<strong>di</strong>viduazione degli interventi e articolazione territorialeOmissis….CAPO IV INFRASTRUTTURE E DOTAZIONITERRITORIALI E URBANEArt. - 74Regole per le infrastrutture, le attrezzature, servizi e spazipubblici pubblico <strong>di</strong> livello locale e <strong>di</strong> interesse generale ecollettivo - aree per spazi pubblici o riservati alle attivitàcollettive, a verde pubblico o a parcheggio, comprensividelle aree per urbanizzazione primaria e delle aree perurbanizzazione secondaria e delle dotazioni urbane40


Omissis…..Art. - 75Omissis……Infrastrutture per la sosta - parcheggi privatiArt. 76 - Infrastrutture per la sosta <strong>di</strong> servizio alle attivitàcommerciali- Parcheggi per la sosta <strong>di</strong> relazione e per la sosta stanzialeOmissis…..Art. 77 - Infrastrutture per la sosta - Parcheggi pubblici (D.I. n.1444/68 art. 3, lett. d)Omissis…..Art. 78 -Omissis….Art. 79 -Omissis….Art. 80 -Omissis……Art. 81 -Omissis……Art. 82 -(Fn)Omissis….Infrastrutture per la mobilità su gomma, su ferroLe vie d’acqua e gli attracchiVerdeDotazioni urbane <strong>di</strong> interesse locale (Gn)Attrezzature e impianti <strong>di</strong> interesse generale e collettivoF7.2 = campo da golfStralciata in seguito alla Conferenza Paritetica Interistituzionale.L’area (compresa in UTOE n.1) è destinata al consolidamento <strong>di</strong> pratiche golfisticheinse<strong>di</strong>ate da tempo, nella quale è prevista la presenza <strong>di</strong> impianti da golf e <strong>di</strong> campipratica.E’ consentita la realizzazione <strong>di</strong>:- mq 700 <strong>di</strong> Superficie Utile Lorda e altezza massima 2 piani fuori terra per clubhouse e strutture <strong>di</strong> servizio, ad eccezione delle attività <strong>di</strong> pernottamentoricettive;- annessi e locali tecnici con altezza, tipologia, materiali e morfologia consoni alcontesto ed agli e<strong>di</strong>fici esistenti per il corretto inserimento ambientale epaesaggistico.L’intervento è attuato me<strong>di</strong>ante titolo abilitativo <strong>di</strong>retto, eventualmente con<strong>di</strong>zionatoo accompagnato da atto d’obbligo per il contenimento delle pressioni sulle risorsenaturali.Omissis….41


TITOLO IV DISCIPLINA DELLETRASFORMAZIONI DEGLIASSETTI INSEDIATIVI,INFRASTRUTTURALI EDEDILIZI DEL TERRITORIOCAPO IINTERVENTI DITRASFORMAZIONE DEGLIASSETTI INSEDIATIVIArt. 83 - Aree <strong>di</strong> trasformazione At e relative schedeLe aree <strong>di</strong> trasformazione sono raccolte nel Dossier “D” Schede normative e <strong>di</strong>orientamento progettuale, che è un elaborato del presente Regolamento urbanistico.In seguito al pronunciamento della Conferenza Paritetica Interistituzionale regionaledel 20 Settembre 2011 viene stralciata la normativa delle Aree <strong>di</strong> TrasformazioneAt_05, At_30, At_31, At_39, At_44, At_49 <strong>di</strong> cui le Schede specifiche <strong>di</strong> orientamentoprogettuale contenute nel “Dossier D” elaborato del presente RegolamentoUrbanistico. Pertanto per le stesse aree in<strong>di</strong>viduate negli elaborati cartografici neviene sospesa l’efficacia in attesa <strong>di</strong> ridefinizione della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui sopra . Sonoammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia r1 dei manufatti eventualmente ivi esistenti.Nel formare il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> nuovo assetto si deve aver cura:- <strong>di</strong> costituire spazi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico ben utilizzabili e significativi per ilcontesto;- <strong>di</strong> evitare la frammentazione degli spazi pubblici per non creare spazi residualiprivi <strong>di</strong> senso urbano e suscettibili <strong>di</strong> creare luoghi insicuri;- <strong>di</strong> utilizzare forme e materiali <strong>di</strong> qualità, durevoli nel tempo;- <strong>di</strong> qualificare l’immagine e la funzione degli spazi a verde, <strong>di</strong>versificando lezone alberate, a giar<strong>di</strong>no, a coltivo, le specie e la loro stagionalità, il ruoloornamentale e quello <strong>di</strong> protezione dagli inquinamenti;- <strong>di</strong> utilizzare le più avanzate modalità <strong>di</strong> risparmio energetico e idrico, e ingenere principi <strong>di</strong> sostenibilità ambientale;- <strong>di</strong> curare la qualità architettonica dalla progettazione tipo-morfologica allascelta dei materiali e <strong>di</strong> tutte le soluzioni appositamente de<strong>di</strong>cate all’impattoestetico - percettivo.Ai suddetti fini, gli elaborati <strong>di</strong> progetto, oltre a quelli stabiliti per legge vigente inmateria e dal vigente Regolamento e<strong>di</strong>lizio comunale, saranno prodotti, in quantità equalità tali da ben illustrare le ragioni funzionali e formali e rendere comprensibili le<strong>di</strong>verse scelte compiute, anche tramite comparazione fra alternative.Gli interventi si attuano <strong>di</strong>etro stipula <strong>di</strong> apposita convenzione, il cui schema ècomponente del piano attuativo.Le aree <strong>di</strong> trasformazione sono soggette a valutazione, a decadenza e a monitoraggio,come stabilito dalle presenti <strong>Norme</strong>.42


TITOLO VNORME TRANSITORIEE FINALICAPO IArt. 84 -Omissis…..CAPO IIINTERVENTI E PIANI DIATTUAZIONE FATTI SALVIPiani attuativi adottati o approvati, progetti esecutivi e titoliabilitativi rilasciati, pianificazione pregressaArt. 85 - Salvaguar<strong>di</strong>eOmissis…..SALVAGUARDIEArt. 86 - Aree non pianificateOmissis….CAPO IIIArt. 87 -Omissis….POTERI DI DEROGAPoteri <strong>di</strong> deroga43

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