Annali 03 - Il riciclaggio - Movimento Internazionale per la Giustizia

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13.07.2015 Views

12L’ANALISI ECONOMICA DEL RICICLAGGIO• quanto maggiore è la quota di reinvestimento in attivitàillecite, che a sua volta dipende dai profitti stessi, intermini di rendimento e rischiosità. Per cui:• tanto maggiore è il differenziale di rendimento realeatteso delle attività illecite;• tanto minore è la rischiosità attesa relativa delle attivitàillecite.• quanto più grande è il volume iniziale di attivitàeconomica criminale.Possiamo quindi concludere che il volume attesodell’attività di riciclaggio cresce all’aumentare dell’entitàdell’economia illegale, avendo a sua volta su quest’ultima uneffetto moltiplicativo. La crescita dell’industria del crimine ingenerale e di quella del riciclaggio in particolare aumenta iltasso di inquinamento del sistema economico e finanziario.Va sottolineato come l’effetto inquinante possa essere coltoalmeno sotto tre punti di vista. Un riciclaggio efficace riduce,in primo luogo, le probabilità che un dato reato- quindi undato criminale – venga scoperto; esso consente ai soggetticriminali di aumentare i propri investimenti, in generale leproprie dotazioni reddituali e patrimoniali, nel settore legale;questo aumenta il tasso di inquinamento del settore produttivoreale.Infine, quanto più l’attività di ripulitura si svolge o riguardail sistema bancario e finanziario, tanto più aumenterà il tasso diinquinamento della struttura finanziaria 8 .8 MASCIANDARO osserva che sul piano macroeconomico la relazione tra l’attivitàdi riciclaggio finanziario e l’economia criminale si dovrebbe dunque riflettere in unacrescita “anomala” della struttura, non spiegabile cioè solo in termini di crescitadell’economia legale. La crescita “anomala” dell’intermediazione finanziariadovrebbe riguardare sia l’intermediazione bancaria che l’intermediazione finanziarianon bancaria. Sul punto, vds. più compiutamente MASCIANDARO D. (1993), in“Analisi economica della criminalità, teoria della regolamentazione e riciclaggiofinanziario”, in Mercati illegali e mafie, ZAMAGNI Stefano (a cura di) Il Mulino,Bologna,.243-297.

CAPITOLO IIIL RUOLO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E LAPOLITICA ANTIRICICLAGGIO1. PremessaIl riciclaggio perpetrato attraverso i canali bancari efinanziari arreca una profonda lesione al valore dell’integritàdei relativi mercati le cui caratteristiche in termini di gravità edimensione sono correlate all’intensificarsi del processo diglobalizzazione e di integrazione della stessa economiafinanziaria.Un’analisi sui rapporti tra riciclaggio ed intermediarifinanziari e soprattutto circa l’incidenza ed il condizionamentodel primo su economia e finanza costituisce un indispensabileapproccio per una esaustiva conoscenza del complesso edinsidioso fenomeno legato all’occultamento ed al reimpiegodei proventi da attività delittuose 1 .I mercati bancari e finanziari svolgono un ruolo funzionalealla crescita dell’economia legale; infatti, passandodall’economia di scambio a quella monetaria, attraversol’esercizio della funzione di offerta di servizi di pagamento e dicredito, gli intermediari forniscono agli operatori economici glistrumenti necessari per la realizzazione delle scelte allocative1 La letteratura italiana, esistente in materia, è assai limitata ed i pochi prodottidell’elaborazione scientifica sull’argomento sono riconducibili ad un novero ristrettodi autori che nell’ultimo decennio hanno, con successo, tratteggiato i contorni delperverso rapporto tra illegalità e mercati finanziari. Accademici quali StefanoZamagni, Luigi Donato e Donato Masciandaro hanno fatto registrare progressi assailusinghieri nello studio di una così delicata problematica, fornendo rigorosa ecopiosa testimonianza di lavori di ricerca ampi e profondi. L’approccio al tema delleinterrelazioni tra economia finanziaria e riciclaggio non può prescindere daicontributi dottrinari frutto delle ricerche dei predetti autori.

CAPITOLO IIIL RUOLO DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E LAPOLITICA ANTIRICICLAGGIO1. Premessa<strong>Il</strong> <strong>ricic<strong>la</strong>ggio</strong> <strong>per</strong>petrato attraverso i canali bancari efinanziari arreca una profonda lesione al valore dell’integritàdei re<strong>la</strong>tivi mercati le cui caratteristiche in termini di gravità edimensione sono corre<strong>la</strong>te all’intensificarsi del processo diglobalizzazione e di integrazione del<strong>la</strong> stessa economiafinanziaria.Un’analisi sui rapporti tra <strong>ricic<strong>la</strong>ggio</strong> ed intermediarifinanziari e soprattutto circa l’incidenza ed il condizionamentodel primo su economia e finanza costituisce un indispensabileapproccio <strong>per</strong> una esaustiva conoscenza del complesso edinsidioso fenomeno legato all’occultamento ed al reimpiegodei proventi da attività delittuose 1 .I mercati bancari e finanziari svolgono un ruolo funzionaleal<strong>la</strong> crescita dell’economia legale; infatti, passandodall’economia di scambio a quel<strong>la</strong> monetaria, attraversol’esercizio del<strong>la</strong> funzione di offerta di servizi di pagamento e dicredito, gli intermediari forniscono agli o<strong>per</strong>atori economici glistrumenti necessari <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione delle scelte allocative1 La letteratura italiana, esistente in materia, è assai limitata ed i pochi prodottidell’e<strong>la</strong>borazione scientifica sull’argomento sono riconducibili ad un novero ristrettodi autori che nell’ultimo decennio hanno, con successo, tratteggiato i contorni del<strong>per</strong>verso rapporto tra illegalità e mercati finanziari. Accademici quali StefanoZamagni, Luigi Donato e Donato Masciandaro hanno fatto registrare progressi assailusinghieri nello studio di una così delicata problematica, fornendo rigorosa ecopiosa testimonianza di <strong>la</strong>vori di ricerca ampi e profondi. L’approccio al tema delleinterre<strong>la</strong>zioni tra economia finanziaria e <strong>ricic<strong>la</strong>ggio</strong> non può prescindere daicontributi dottrinari frutto delle ricerche dei predetti autori.

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