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Annali 03 - Il riciclaggio - Movimento Internazionale per la Giustizia

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CAPITOLO IL’ECONOMIA DEL RICICLAGGIO – PROFILI MICROE MACROECONOMICIL’analisi economica del fenomeno criminale rappresentatodal <strong>ricic<strong>la</strong>ggio</strong> o<strong>per</strong>ato attraverso il sistema finanziario,richiede, preliminarmente, una sua definizione.A tale scopo vengono qui ripresi i risultati di quel filone diricerca che dagli inizi degli anni novanta ha cominciato adoccuparsi di tale area e che ne ha messo in luce lecaratteristiche 1 di:1 La base degli studi sugli aspetti economici dei comportamenti delittuosi è costituitodal contributo dell’economista americano GARY S. BECKER, Premio Nobel 1984,“Crime and Punishement: an economical approach”, 1968. L’intuizione beckeriana è cheanche il comportamento di un criminale può avere fondamento microeconomico: <strong>la</strong>scelta tra compiere un crimine e non compierlo è una scelta razionale, basata su unconfronto tra benefici e costi in una situazione di incertezza. Nel<strong>la</strong> funzione diutilità del potenziale criminale, i benefici sono rappresentati dal reddito derivantedall’illegalità, mentre i costi sono determinati da due variabili: l’entità del<strong>la</strong> sanzionee <strong>la</strong> probabilità che questa venga comminata. Un incremento nel<strong>la</strong> probabilità disco<strong>per</strong>ta del reato o una maggiore severità del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva pena possono, adeterminate condizioni, ridurre l’utilità attesa dell’attività illegale, e così contribuire aridurre il numero dei reati commessi. L’Autorità – anch’essa vista dall’Autore comeagente che <strong>per</strong>segue l’obiettivo di massimizzare l’utilità – dovrebbe, quindi, scegliereil livello ottimale del<strong>la</strong> pena e del<strong>la</strong> probabilità di sco<strong>per</strong>ta, e decidere quante risorsededicare al<strong>la</strong> prevenzione, al<strong>la</strong> sco<strong>per</strong>ta e al<strong>la</strong> punizione dei reati.In partico<strong>la</strong>re, le risorse stanziate <strong>per</strong> <strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> criminalità possono aumentare <strong>la</strong>probabilità di cattura e punizione dei criminali, ma comportano anche dei costi <strong>per</strong><strong>la</strong> società. Si tratta quindi di minimizzare una funzione di <strong>per</strong>dita sociale, nel<strong>la</strong> qualesi tenga conto sia dei costi generati dalle attività illegali sia degli oneri connessiall’attività di deterrenza nei confronti del crimine.In termini formali, sono possibili due approcci fondamentali: nel primo, il soggettodecide quale frazione del<strong>la</strong> propria ricchezza destinare ad attività legali e quale adattività illegali (portfolio approach); nel secondo il soggetto decide come ripartire ilproprio tempo fra attività legali, illegali e tempo libero (time allocation approach).<strong>Il</strong> primo approccio può essere utilizzato quando tutti i costi e i benefici sonoesprimibili in termini monetari e le attività illecite non comportano consumo ditempo. La re<strong>la</strong>tiva analisi di statistica comparata indica che <strong>la</strong> frazione di redditodestinata ad atti illeciti aumenta se: 1) diminuisce <strong>la</strong> probabilità di essere sco<strong>per</strong>ti; 2)

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