Bilancio d'Esercizio (Allegato D) - Azienda USL di Reggio Emilia
Bilancio d'Esercizio (Allegato D) - Azienda USL di Reggio Emilia Bilancio d'Esercizio (Allegato D) - Azienda USL di Reggio Emilia
Progetti suddivisi per dipartimento/programma Numero %Dipartimento Internisitico 44 31%Programma Governo Clinico 25 17%Dipartimento Sanità Pubblica 17 12%Dipartimento Riabilitazione 15 10%Programma/Dip.to Cure Primarie 12 8%Dipartimento Farmaceutico 8 6%Direzione Infermieristica 7 5%Dipartimento Salute Mentale 6 4%Dipartimento Chirurgico 6 4%Dip.to Diagnostica per Immagini 2 1%Area Vasta Emilia Nord (AVEN) 2 1%Programma Demenze 1 1%Totale 145 100%Le aree tematiche principali in cui si è concentrata l’attività di ricerca dell’Azienda USL di Reggio Emiliariguardano:• efficacia degli interventi clinici (46% del totale), all’interno della quale troviamo non solo lesperimentazioni cliniche, ma anche i progetti finalizzati al miglioramento dell’appropriatezza edefficacia delle prestazioni sanitarie;• sviluppo dei modelli e dei percorsi assistenziali (17%),• modelli organizzativi, gestionali e sistemi informativi (11%);• epidemiologica e sanità pubblica(10%);• servizi al cittadino, accessibilità e disuguaglianze (9%).Questi progetti sono stati sostenuti nel 24% dei casi con fondi aziendali, 21% grazie al contributo diFondazioni e altri sponsor non profit; 17% con fondi regionali dedicati o di Modernizzazione; 11% con iBandi di Ricerca Finalizzata del Ministero della Salute. I progetti rimanenti sono stati finanziati con i fondi delbando AIFA, il programma Regione-Università e la Commissione Europea, mentre solo il 5% della ricerca èstata realizzata con finanziamenti di sponsor del settore farmaceutico e biomedico.Origine dei finanziamenti Numero %Fondi aziendali 34 24%Fondazioni e altri sponsor no profit 30 21%Fondi ministeriali 16 11%Fondi regionali modernizzazione 13 9%Fondi regionali dedicati 12 8%Fondi AIFA 10 7%Aziende farmaceutiche e del settore biomedico 7 5%Programma regionale medicine non convenzionali 7 5%Altro Pubblico 6 4%Fondi Regione Università 5 3%Fondi europei 3 2%Altro Privato 2 1%77
Per quanto riguarda la partecipazione dell’Azienda USL di Reggio Emilia all’attività dei registri operanti alivello regionale, si rimanda a quanto descritto al paragrafo 1.12.13 “Obiettivi pertinenti all’area governoclinico”.1.16 L’innovazione socialeSi rimanda al paragrafo 1.11 L’integrazione socio-sanitaria, dove si rendiconta rispetto a tutti gli obiettivirichiesti dalla DGR 1544/2010 rispetto a questo ambito.1.17 Cittadini, comunità e servizio sanitarioIn coerenza con gli obiettivi esplicitati nel Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010 l’Azienda USL diReggio Emilia si è resa promotrice del proseguimento di un percorso progettuale di livello regionale,finanziato dal bando di Modernizzazione 2009 (come proseguimento del precedente progetto sviluppatoall’interno del bando di modernizzazione 2008), che si pone come obiettivo di definire e sperimentare unmodello condiviso di gestione della diversità che tenga conto dell’integrazione fra aspetti sociali e sanitari edei risultati ottenuti nell’anno precedente, con particolare attenzione all’attività di valutazione dell’equità(equality assessment) all’interno delle aziende sanitarie in una prospettiva di processo continuo dimiglioramento delle macro articolazioni.Il progetto tiene conto delle indicazioni dell’ex art 13 del trattato di Amsterdam; delle raccomandazioni diprogetti europei tra cui “Migrant-friendly Hospitals” ed esperienze maturate in altri contesti nazionali, inparticolare all’interno di altri servizi sanitari europei (vedi il Dossier 111/05 della Regione).In particolare la nostra azienda ha operato in modo da poter implementare metodologie e strumenti diequality assessment in modo sistematico, promuovendo benchmarking tra le aziende sanitarie regionali.Il percorso progettuale, che coinvolge tutte le aziende sanitarie della regione, ha previsto tre livelli: implementare all’interno delle organizzazioni sanitarie regionali metodologie e strumenti di equalityassessment in modo sistematico e promuovendo collaborazione tra le aziende sanitarie regionaliattraverso la rete dei referenti aziendali dell’equità e diversità. In particolare si vogliono identificarele aree di criticità e i punti di forza e attivare un piano di miglioramento; produrre analisi per la valutazione delle coerenze e ottimizzazione delle risorse impiegate nelrendere equo l’accesso ai servizi in riferimento alle diversità: cultura, genere, età, orientamentosessuale, disabilità, vulnerabilità sociale e predisporre azioni di miglioramento; portare a sistema indicatori e requisiti di equità. In particolare sviluppare sinergie con il sistemadella qualità ed accreditamento.Gli esiti raggiunti nell’anno 2010 sono i seguenti: partecipazione all’individuazione di strumenti di valutazione delle buone pratiche in relazione allediversità di genere, cultura, disabilità, età, ecc., al fine di verificare le coerenze delle scelte diintervento e le risorse messe in campo;78
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Per quanto riguarda la partecipazione dell’<strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> all’attività dei registri operanti alivello regionale, si rimanda a quanto descritto al paragrafo 1.12.13 “Obiettivi pertinenti all’area governoclinico”.1.16 L’innovazione socialeSi rimanda al paragrafo 1.11 L’integrazione socio-sanitaria, dove si ren<strong>di</strong>conta rispetto a tutti gli obiettivirichiesti dalla DGR 1544/2010 rispetto a questo ambito.1.17 Citta<strong>di</strong>ni, comunità e servizio sanitarioIn coerenza con gli obiettivi esplicitati nel Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010 l’<strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong><strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> si è resa promotrice del proseguimento <strong>di</strong> un percorso progettuale <strong>di</strong> livello regionale,finanziato dal bando <strong>di</strong> Modernizzazione 2009 (come proseguimento del precedente progetto sviluppatoall’interno del bando <strong>di</strong> modernizzazione 2008), che si pone come obiettivo <strong>di</strong> definire e sperimentare unmodello con<strong>di</strong>viso <strong>di</strong> gestione della <strong>di</strong>versità che tenga conto dell’integrazione fra aspetti sociali e sanitari edei risultati ottenuti nell’anno precedente, con particolare attenzione all’attività <strong>di</strong> valutazione dell’equità(equality assessment) all’interno delle aziende sanitarie in una prospettiva <strong>di</strong> processo continuo <strong>di</strong>miglioramento delle macro articolazioni.Il progetto tiene conto delle in<strong>di</strong>cazioni dell’ex art 13 del trattato <strong>di</strong> Amsterdam; delle raccomandazioni <strong>di</strong>progetti europei tra cui “Migrant-friendly Hospitals” ed esperienze maturate in altri contesti nazionali, inparticolare all’interno <strong>di</strong> altri servizi sanitari europei (ve<strong>di</strong> il Dossier 111/05 della Regione).In particolare la nostra azienda ha operato in modo da poter implementare metodologie e strumenti <strong>di</strong>equality assessment in modo sistematico, promuovendo benchmarking tra le aziende sanitarie regionali.Il percorso progettuale, che coinvolge tutte le aziende sanitarie della regione, ha previsto tre livelli: implementare all’interno delle organizzazioni sanitarie regionali metodologie e strumenti <strong>di</strong> equalityassessment in modo sistematico e promuovendo collaborazione tra le aziende sanitarie regionaliattraverso la rete dei referenti aziendali dell’equità e <strong>di</strong>versità. In particolare si vogliono identificarele aree <strong>di</strong> criticità e i punti <strong>di</strong> forza e attivare un piano <strong>di</strong> miglioramento; produrre analisi per la valutazione delle coerenze e ottimizzazione delle risorse impiegate nelrendere equo l’accesso ai servizi in riferimento alle <strong>di</strong>versità: cultura, genere, età, orientamentosessuale, <strong>di</strong>sabilità, vulnerabilità sociale e pre<strong>di</strong>sporre azioni <strong>di</strong> miglioramento; portare a sistema in<strong>di</strong>catori e requisiti <strong>di</strong> equità. In particolare sviluppare sinergie con il sistemadella qualità ed accre<strong>di</strong>tamento.Gli esiti raggiunti nell’anno 2010 sono i seguenti: partecipazione all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> valutazione delle buone pratiche in relazione alle<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> genere, cultura, <strong>di</strong>sabilità, età, ecc., al fine <strong>di</strong> verificare le coerenze delle scelte <strong>di</strong>intervento e le risorse messe in campo;78