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Minori, la cultura dell'ascolto a confronto - Ordine degli Psicologi del ...

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in primo piano: l’ascolto dei minoriTuttavia, il consulente/perito non potràavvalersi <strong>del</strong>lo strumento <strong>del</strong>l’interpretazione,poiché è chiamato a noninterferire, a limitarsi a raccogliere informazionie non intervenire attivamenteper contribuire ad avviare unprocesso trasformativo a livello intrapsichicoe re<strong>la</strong>zionale <strong>del</strong> bambino. Ineludibilmente,come sappiamo, l’esperienza<strong>del</strong>l’incontro con un nuovo oggettointrodurrà nell’altro, bambino ogenitore, <strong>la</strong> possibilità di sentirsi a-scoltati e compresi in modo nuovo ediverso e questo potrà dare luogo anuove prospettive di pensiero e di re<strong>la</strong>zionecon l’oggetto.In ambito peritale, tuttavia, il consulente/peritopotrà avvalersi <strong>del</strong>le funzionidi “chiarificazione” e di “<strong>confronto</strong>”,ispirate al mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong><strong>la</strong> diagnosidi Kernberg, che non sono assimi<strong>la</strong>biliall’attività interpretativa, poiché quest’ultimamira a modificare l’e<strong>la</strong>borazionepsichica <strong>del</strong> bambino in re<strong>la</strong>zioneai contenuti ed ai vissuti affettivi connessiall’evento traumatico.Nonostante ciò occorre riconoscereal percorso peritale, se ben condotto,un’implicita valenza contenitiva e trasformativa<strong>del</strong> dolore connesso al trauma.10Ritenete che il minore sospettavittima di un trauma vada curatoe che il diritto al<strong>la</strong> cura siaprioritario e possa essere svoltoparalle<strong>la</strong>mente al percorsogiudiziario da professionista diversoda quello che si occupa<strong>del</strong><strong>la</strong> valutazione giuridica opensate che il trattamento terapeuticonon vada intrapreso finoal<strong>la</strong> conclusione <strong>del</strong>l’iter giudiziario?Il diritto al<strong>la</strong> salute e quindi al<strong>la</strong> curasono diritti inalienabili per qualsiasiindividuo, a maggior ragione per unbambino, soprattutto tenendo in debitoconto che i tempi <strong>del</strong>lo sviluppo e<strong>del</strong>le fasi evolutive non consentono alminore inutili attese, né per come leconcepiscono gli adulti, tanto menoper come sono concepite nel processopenale o civile che sia.Occorre inoltre chiarire che lo psicoterapeutae <strong>la</strong> sua cura non tendono acambiare <strong>la</strong> rappresentazione <strong>del</strong><strong>la</strong> realtànel bambino, bensì favoriscono unprocesso di e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sua sofferenzaemotiva che ha ripercussionisul suo assetto interno. Tale processonon ha per scopo <strong>la</strong> produzione di unaumento <strong>del</strong><strong>la</strong> confusione psichica <strong>del</strong>bambino, bensì promuove una maggiorechiarificazione ed un nuovo ordinementale, in senso migliorativo.Secondo voi quale formazionedovrebbe avere chi si occupa <strong>del</strong>l’ascoltodei minori e <strong>del</strong><strong>la</strong> lorovalutazione in sede giudiziaria?Ritenete necessaria, oltre al<strong>la</strong>competenza psicologico-giuridica,anche quel<strong>la</strong> clinica, in generalee con i minori?La formazione imprescindibile per il<strong>la</strong>voro <strong>del</strong> consulente/perito che si occupa<strong>del</strong><strong>la</strong> valutazione psicologica deiminori dovrebbe essere quel<strong>la</strong> di psicoterapeuta,preferibilmente <strong>del</strong>l’etàevolutiva.Tale formazione assicura lo sviluppodi competenze e capacità professionaliche gli consentano di ascoltare un minore,ossia di interloquire con terminie modalità appropriate al<strong>la</strong> sua età, metabolizzandoaspetti <strong>del</strong> linguaggio <strong>del</strong>l’adulto,capaci di produrre effrazionitraumatiche per le valenze enigmaticheimplicite nel messaggio. Inoltre, l’acquisizionedi una specifica preparazionegarantirà <strong>la</strong> messa a punto di una formu<strong>la</strong>zionediagnostica che contemplianche l’eventualità di effettuare unadiagnosi differenziale, cioè che sia ingrado di tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong> confluenzae rilevanza di aspetti di eventuale psicopatologiapre-esistente, differenziatada passaggi e funzionamenti specifici<strong>del</strong><strong>la</strong> fase di sviluppo di quel bambino,ed altresì che assicuri un esame attentoe scrupoloso al fine di individuare,<strong>la</strong>ddove presente, segni e sintomiche possono considerarsi l’esito di e-sperienze traumatiche pregresse o attuali.Infine, ma non di minor conto:La pubblicazione <strong>del</strong>le Linee Guidaper le perizie in caso di abuso sui minorida parte <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Psicologi</strong><strong>del</strong> Lazio è una significativa iniziativache esprime l’urgenza di riconoscerequale indispensabile contributo, teoricoe metodologico, offra una categoriadi specialisti, che da anni è impegnata,forse più <strong>del</strong> comparto medico, nell’ambitogiudiziario. Molto è stato raccoltoe rie<strong>la</strong>borato attraverso le esperienzesvolte in questo campo d’intervento.Il contributo <strong>del</strong> ns. <strong>Ordine</strong> deve esserevalutato positivamente, non soloin re<strong>la</strong>zione allo sforzo di sintesi e distesura di un protocollo d’intervento,ma soprattutto in quanto si avvale diun’ottica che tiene conto <strong>del</strong><strong>la</strong> necessitàdi dover tollerare di non restringeretroppo il campo tendendo a semplificaresia <strong>la</strong> valutazione sia le ipotesiinterpretative.Ciò che solitamente può essere ritenutol’apporto originale ed assolutamenteimprescindibile <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro <strong>del</strong>lopsicologo/psicoterapeuta trova e-spressione nel<strong>la</strong> snellezza e, contemporaneamente,nel<strong>la</strong> complessità deiriferimenti concettuali <strong>del</strong>le linee guida,le quali tentano di fornire un orientamentodi massima che permetta didirimere le numerose e complicatequestioni con cui si confronta nel suooperare, il singolo professionista.Ciò <strong>la</strong>scia intendere che <strong>la</strong> complessità<strong>del</strong> <strong>la</strong>voro necessita di un rimandoal grado di capacità e professionalità<strong>del</strong> singolo consulente/perito piuttostoche all’idea che una serie di indicazionipossano sostituire l’esperienza e<strong>la</strong> formazione <strong>del</strong> clinico all’opera.

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