13.07.2015 Views

Linee Guida per l'ascolto del Minore - Portale dell'infanzia e dell ...

Linee Guida per l'ascolto del Minore - Portale dell'infanzia e dell ...

Linee Guida per l'ascolto del Minore - Portale dell'infanzia e dell ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

linee guida/2: l’ascolto <strong>del</strong> minorete al consulente di formulare una diagnosi<strong>del</strong> funzionamento relazionale<strong>del</strong>la famiglia separata (Gargano, LubranoLavadera, 2006), parte dall’ipotesiche le dinamiche che si manifestanonel contesto di osservazione <strong>per</strong>italerispecchiano come la famiglia gestivae può gestire la collaborazione trai genitori.L’osservazione con il metodo LTPCe la successiva osservazione <strong>del</strong>le interazionidiadiche <strong>per</strong>mette, inoltre, diutilizzare un compito basato sul gioco,compito in cui il minore è competente,in cui egli non deve verbalizzare sucontenuti particolari, non gli vengonorichiesti direttamente pareri od opinioni,ma con i suoi comportamentiverbali e non verbali potrà mostrare lesue modalità di rapporto con l’uno ol’altro genitore.Spesso questa prova ha avuto ancheuna valenza “trasformativa”, molti bambinidopo questo incontro hanno chiestodi ritornare a giocare con mammae papà in quanto questa metodologiadi osservazione consente al figlio di ritrovareuna situazione “familiare”, ovveroil “triangolo primario”. Egli interagiràcon entrambi i genitori in un settingche riproduce in laboratorio la abitualevita familiare e quindi <strong>per</strong>mettedi osservare come avviene l’accesso adun genitore in presenza e in assenza<strong>del</strong>l’altro; in tal modo si ottengonoinformazioni sulla modalità di coo<strong>per</strong>azione(o meno) e sulla cogenitorialità19 .La procedura LTPC consente diorientare il clinico e la famiglia rispettoad eventuali interventi da effettuaresuccessivamente alla consulenzatecnica d’ufficio. In tal senso il LTPCcrea un continuum tra giudizio e interventodi sostegno, all’interno di unaconsulenza clinico trasformativa, basatasu una visione evolutiva <strong>del</strong> processodi separazione. L’obiettivo è diaiutare i genitori a trovare modalità relazionalied educative non competitivee contrapposte, che garantiscano alfiglio un senso di coerenza e continuitàtra i due mondi.Interazioni diadicheAl termine <strong>del</strong> gioco triadico il consulentevaluta ulteriormente le interazionidiadiche attraverso l’osservazione<strong>del</strong> figlio con un solo genitore senzala presenza <strong>del</strong>l’altro così da rilevarel’influenza che la presenza o l’assenza(anche fisica) di un genitore puòavere sulle modalità di relazionarsi trafiglio e genitore.Il genitore che ha accompagnato ilminore viene invitato a lasciare la stanza<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere all’altro genitore digiocare liberamente con il figlio. Dopoun <strong>per</strong>iodo standard avviene un cambiotra i genitori.L’osservazione si focalizza su comeil minore accetta la separazione da ungenitore, come il genitore presente facilitila separazione e come avviene ilpassaggio successivo. Durante il giocol’attenzione è focalizzata sulla capacità<strong>del</strong>la diade genitore-figlio di organizzareil gioco libero, sui ruoli assunti,sull’impegno nell’orientarsi reciprocamentenel gioco e di sintonizzarsi emotivamentel’un l’altro, sull’importanza<strong>del</strong>l’assenza o presenza <strong>del</strong>l’altro e soprattuttosulle capacità di ascolto <strong>del</strong>figlio da parte <strong>del</strong> genitore presente.Questa fase di osservazione viene registrataattraverso un resoconto narrativo.L’osservazione diadica genitore-figlioconsente di dare o meno riscontroalle affermazioni dei genitoricirca la qualità <strong>del</strong>la relazione tra il figlioe l’altro genitore. Può verificarsi<strong>per</strong> esempio che un genitore lamentidifficoltà <strong>del</strong> figlio nella relazione conl’altro genitore, mentre nel corso <strong>del</strong>l’osservazionediretta il figlio non mostraalcuna difficoltà o segnale di protesta;e viceversa possono esser rivendicateottime relazioni con il figlio, mal’interazione diadica si manifesta problematicaed emergono chiari segnalidi disagio <strong>del</strong> figlio. Anche il tipo di“gioco” effettuato può avere importanza,ad esempio, un genitore <strong>per</strong> giocaresente il bisogno di distruggerequanto costruito dal suo predecessoreoppure amplia e completa il lavoroeffettuato precedentemente.L’osservazione <strong>del</strong>le interazioni triadichee diadiche consente di valutarela qualità <strong>del</strong>la relazione tra gli ex coniuginella funzione genitoriale attraversoanche quelli che McHale (1997)definisce comportamenti “overt” e “covert”<strong>del</strong>la genitorialità. Quelli overtsono osservabili quando tutti i membri<strong>del</strong>la famiglia sono fisicamente presenti(gioco triadico); quelli covert sono invecequei comportamenti che si manifestanoquando un genitore è da solocol figlio (gioco diadico). Ad esempio,il padre o la madre possono agire comportamentidiretti a supportare o asqualificare l’altro genitore agli occhi<strong>del</strong> figlio. Durante il gioco diadico generalmentei comportamenti covert sono“clandestini”, ovvero agiti da un genitorequando questi è assente <strong>per</strong> denigrarel’altro, mostrando invece unacerta equidistanza quando è presente.Il colloquio con il minore 20È previsto qualora egli abbia compiutoalmeno i cinque anni d’età. L’incontroè finalizzato ad esplorare i suoidesideri, bisogni e vissuti rispetto allaseparazione dei genitori cogliendo nonsolo “cosa” egli dice e “come” lo dice,ma anche i messaggi impliciti. Se il figlioè di età inferiore ci si limita in genereall’osservazione <strong>del</strong> minore attraversoil gioco. Si inizia dall’accoglienza<strong>del</strong> bambino e la descrizione<strong>del</strong>le sue abituali attività condivise conl’uno o con l’altro genitore prima e dopola separazione.Il colloquio con il minore avviene nellastessa stanza di gioco dove in precedenzaera stata condotta l’osservazione<strong>del</strong>le relazioni diadiche e triadiche;ciò al fine di dare al minore continuitàe familiarità rispetto al setting.È importante che il CTU spieghi il proprioruolo al minore, spieghi quali sonogli obiettivi e le caratteristiche <strong>del</strong>l’incontro;che si sintonizzi con i vissuti<strong>del</strong> minore attraverso l’utilizzo <strong>del</strong>suo alfabeto emotivo. Questo processoè facilitato da quanto avvenuto nellefasi precedenti <strong>del</strong>l’incontro: il consulenteha infatti osservato come il minoresi muove nella famiglia; il bambinoa sua volta si è acclimatato nel contestoattraverso le fasi precedenti. IlCTU prende in considerazione diversifattori: i bisogni e le risorse, i disagi ele emozioni, analizzandoli rispetto aisuoi genitori e agli ambienti familiari.Vengono esaminati i vissuti <strong>del</strong> minorerispetto alla conflittualità dei genitoriprima e dopo la separazione, nonchéalle abitudini di vita prima <strong>del</strong>laseparazione. In base al principio <strong>del</strong>lacontinuità si cercherà di fare in modoche il minore mantenga le stesse abitudinianche dopo la separazione deigenitori. Il CTU farà riferimento ad episodipassati e recenti <strong>per</strong> valutare ilruolo di eventuali manifestazioni di disagionel sistema <strong>del</strong>le interazioni <strong>del</strong>gruppo familiare. Il colloquio individualecon il minore, soprattutto se di73

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!