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Primo PianoGENNAIO 2006 • 5LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE SORUIl 2006 sarà l'annodella innovazionee della giustizia socialeSoddisfazione per i risultati ottenuti nel 2005 nella lotta agli sprechi e nelle vertenzesulle entrate e sulle servitù militari – Sottolineato il ruolo degli emigrati a sostegnodelle iniziative della <strong>Sardegna</strong> – In programma cambiamenti “epocali” nel modelloorganizzativo della Regionedi Luigi CoppolaPOLITICA REGIONALEVertenza con lo Stato sulleentrate fiscali e vertenzasulle servitù militari sonostati i punti nodali dell’attivitàdella Giunta Regionale presiedutadall’on. Renato Soru, che èriuscita con il convinto sostegnodel Consiglio Regionale e deisindacati, delle organizzazioniimprenditoriali e di categoria, aconquistare un proscenio nazionale.La manifestazione, a Roma,del primo dicembre, sulla questionedella mancata corresponsionealla <strong>Sardegna</strong>, da parte delloStato, di congrue quote dellacompartecipazione ad Irpef edIva, ha visto anche un’ampia esostanziosa partecipazioni dimolti sardi emigrati nellacapitale,ed ha costituito un momentoalto di unità a sostegno dirichieste più che legittime. La<strong>Sardegna</strong> ha ritrovato la dignitàdi rivendicare il pieno rispettodella propria autonomia sul pianoamministrativo, sul piano ampiamenteculturale.Nella conferenza stampa difine anno, presente, in prima fila,una larga rappresentanza dellaGiunta regionale (assenti solo gliassessori Dadea, Foddis, Dirindine Pigliaru) il presidente RenatoSoru ha preferito rinunciaread una qualche introduzione, offrendosisubito alle domande deigiornalisti. Dopo un anno e mezzodi attività del suo governo regionale,la strada da seguire perdare soluzione ai numerosi problemidell’Isola è chiaramentetracciata, ma più che parlare deirisultati ottenuti, Soru ha preferito,con l’ ottimismo della volontà,parlare o forse meglio ragionaresul futuro della <strong>Sardegna</strong>,soffermandosi sui punti nodaliche sono alla base di un nuovosviluppo dell’economia, dellacultura della <strong>Sardegna</strong>, alla vigiliadella presentazione, in Consiglioregionale, della legge finanziaria.Lo ha fatto con la convinzionedi essere stato utile aisardi, che occorre più coraggioper programmare il futuro, d’avereanche commesso errori (“masolo chi non fa non sbaglia”).Con un pizzico d’orgoglio, intanto,ha sottolineato lo sforzocompiuto dal suo governo per ridurreil deficit della Regione,con l’eliminazione degli sprechi,in attesa che lo Stato renda alla<strong>Sardegna</strong> quanto le spetta percompartecipazioni all’Irpef e all’Ivanon versate. Una cifra chesupera i quattro miliardi di euro.Il discorso è andato alla finanziaria2006, alle prospettive cheemergono dalla creazione diun’Agenzia regionale delle entrate,per monitorare il flusso delgettito fiscale e controllare le fasced’evasione.In primo piano i temi del lavoro,dello sviluppo economico liberatodai condizionamenti delleservitù militari, del piano paesaggistico,del comparto agro –pastorale, del turismo, della sanitàche assorbe il 40 per cento dellerisorse del bilancio, ma anchedelle novità legate all’informatizzazione,agli investimenti nel“sapere”, all’apporto degli emigratisardi in Italia e nel mondo.Soru ha insistito molto sulla“conoscenza” come strumentoindispensabile di crescita, ricordandolo stanziamento di 50 milionidi euro per consentire a tremilalaureati sardi di effettuaredei masters, a completamentodella loro preparazione, all’esteroper poter rientrare in <strong>Sardegna</strong>con un notevole bagaglio diistruzione, di conoscenze da utilizzareper fare impresa. Si trattadi un investimento “epocale”,destinato a cambiare il volto dellosviluppo economico dell’isola.La Regione, tenuto conto deicomportamenti dell’attuale sistemabancario che opera nell’isola,sta già programmando attraversoquali strumenti agevolareil mercato dei capitali a sostegno,appunto,di nuove iniziativeimprenditoriali.Ma tutti i ragionamenti, sviluppatidal presidente in rispostaLa legge sul cinema bocciataa scrutinio segretoForti tensioni sul piano politico nella maggioranza sul ruolo di Giunta e ConsiglioUna fine d’anno un po’ asorpresa, con forti tensioni,sul piano politico, nellamaggioranza per la bocciaturada parte del Consiglio Regionale,a scrutinio segreto, del passaggioall’esame degli articoli dellalegge che disciplina gli interventiregionali per il cinema, rinviandoladi fatto in Commissione,dove potrà essere ripresa inesame tra sei mesi.Era il pomeriggio del 15 dicembre.Nella seduta mattutina siera conclusa, in anticipo, la discussionegenerale, per ricercarepiù ampie intese con la presentazioned’emendamenti comuni.Alla ripresa pomeridiana deilavori, su richiesta dell’on. Diana,di AN, si passava al voto segretosul passaggio all’esamedegli articoli. Dall’urna la sorpresa:29 i si, 38 i no.Cos’è accaduto? Intanto neldibattito generale sulla legge,apertosi nella seduta pomeridianadel 14 dicembre, ferma l’opposizionedel centrodestra, eranoemerse diverse sfumature tra igruppi della maggioranza. Chicome Cucca (La Margherita) hadichiarato la legge perfettibile ecomunque importante per ovviarealle lacune esistenti nel settore,chi, come Atzeri (Misto –Psd’Az) , pur sottolineando l’importanzadella legge, ne ha sottolineatodistorsioni e carenze.Per Ibba (misto – Sdi–SU) la leggeè buona, ma deve essere migliorata,per esempio sul temadella distribuzione delle opere,molto importante per la circolazionedei film. Siro Marroccu,capogruppo dei Ds ha ricordatocome la legge abbia avuto un itertormentato in Commissione eche “senza l’entusiasmo dellacollega Cerina”, difficilmentesarebbe arrivata in aula. Mentreil governo taglia le risorse, hadetto, la <strong>Sardegna</strong> investe in questosettore. Proprio Marroccu,cogliendo le diverse sfumatureemerse nel dibattito in aula, hachiesto al Consiglio di trovarel’intesa sul provvedimento, che“ha sicuramente margini di miglioramento”ed ha suggerito checoncluso il dibattito generale,prima dell’esame dei singoli articoli,la seduta fosse sospesa per“metterci d’accordo” su alcuniemendamenti.L’assessore alla Cultura ElisabettaPilia ha difeso il provvedimento,convinta che la leggeconsenta a molte professionalitàdi emergere e rappresenta una risorsaimportante anche per il turismo,che ha scoperto un filonecinematografico in forte espansione.Sospesa la seduta da partedel presidente del Consiglio,Giacomo Spissu, si attendeva laripresa dei lavori per definire gliemendamenti comuni. Invece,come detto, la sorpresa del votocontrario con il sostanziale apportodi consiglieri della maggioranza,almeno una decina i“franchi tiratori”.Scontata la posizione del centrodestraè apparso subito chiaroche la presenza dei “franchi tiratori”nel centrosinistra andavaconsiderata al di là della stessalegge sul cinema. Era il sintomodi un malessere, all’interno dellamaggioranza, da mettere in relazioneai rapporti tra la Giunta,presieduta da RenatoSoru, accusatada alcuni consiglieri di eccessivodecisionismo, e il ConsiglioRegionale limitato, secondoalcuni esponenti politici anchedella maggioranza, nella sua autonomialegislativa. Insomma unsegnale forte dato a Soru peraprire un confronto sui ruoli diGiunta e Consiglio.La reazione di Soru, comunque,non si è fatta attendere. Inun vertice con i partiti dellamaggioranza, il Presidente ha ribaditola volontà di procederenell’attuazione del programma acosto, se si dovessero creare altrecircostanze simili a quella sullalegge sul cinema, di ricandidarsi,sempre con il centrosinistra, macon un rapporto diverso con ipartiti.alle diverse domande, portati adunitarietà, hanno dimostratocome la soluzione dei problemidel settore agro – pastorale (haricordato come il comparto ovino-caprino sia non solo il piùantico della <strong>Sardegna</strong> ma anche,con 15 mila aziende ed un totaledi oltre cinquantamila addetti, ilpiù produttivo), del turismo, delpiano paesaggistico (“Non èvero che saranno impedite nuovecostruzioni, ne saranno autorizzatedi nuove, purché non consuminol’ambiente e il territorio”),delle servitù militari (ha citato,ad esempio, Capo Teulada eLa Maddalena e le loro prospettivedi sviluppo turistico senza igravami dei vincoli militari), insieme,definiscano un’immaginediversa, più moderna ed efficacedell’economia della <strong>Sardegna</strong>.Senza trascurare l’esigenza diun’Agenzia di promozione, unica,per presentare e vendere il“prodotto” <strong>Sardegna</strong>; gli investimentiper ripulire le strade e le cunettedi un’isola bellissima matrascurata (“<strong>Sardegna</strong> fatti bella”);gli investimenti per recuperarei centri storici in alternativaalla costruzione di “finti villaggi”sulle coste, presepi che si ammiranopochi giorni l’anno. InfineSoru non ha mancato di ricordarel’investimento di 25 milioni dieuro per promuovere la conoscenzadella lingua inglese,“l’esperanto moderno”.Un riferimento particolare ilpresidente ha voluto fare verso ilmondo dell’emigrazione, ricordandocome egli stesso, per 17anni, abbia vissuto, per questionidi studio e poi di lavoro, lontanodalla <strong>Sardegna</strong>. Ha dato attoai molti sardi presenti a Roma delloro contributo al successo dellamanifestazione unitaria del 1°Dicembre scorso sulla vertenzafiscale, collegando le esperienzematurate dai sardi in Italia e inEuropa, nelle diverse attività lavorative,e le esperienze dei lorofigli, all’esigenza della <strong>Sardegna</strong>di avere uno sviluppo che sappiautilizzarne tutte le risorse ambientali,culturali, tutelandolenello stesso tempo, attraversouna “vendita” del prodotto <strong>Sardegna</strong>.Auspicando che anche dalmondo dell’emigrazione la capacità,la voglia di fare impresanell’Isola trovino una nuovaspinta sulla base, appunto, deiprogrammi di sviluppo dellagiunta regionale.In conclusione il presidenteSoru ha voluto fare riferimento airapporti tra la Giunta e i partitiche la sostengono, tra la Giunta eil Consiglio regionale, nella prospettivadi attuare le indispensabiliriforme sul piano istituzionale,che attengono ad una diversaorganizzazione della stessaregione e, soprattutto, ad unnuovo Statuto, nel quale devetrovare spazio, sul piano istituzionale,anche il mondo dell’emigrazione.Soru ha stemperatole tensioni che nel mese di dicembreavevano caratterizzato irapporti tra governo regionale emaggioranza (“i rapporti sonobuonissimi e non mi candidereicontro il centrosinistra”) ed ha ricordatoche, con il nuovo regolamentodell’aula, il Consiglio regionalepotrà svolgere con maggiorecelerità la propria attivitàlegislativa.

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