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32 • GENNAIO 2006Si chiamavano Martino Mastinue Mario BonarinoMarras. Due giovani, originaridi Tresnuraghes, paesinodella Planargia sospeso fra montie mare, a pochi chilometri dallariviera bosana. Due figli dellaterra di <strong>Sardegna</strong>, emigranti diseconda generazione, che neglianni della dittatura militare argentina– fra il 1976 e il 1983 –vennero inghiottiti nel nulla dallarepressione entrando a farparte della triste categoria deidesaparecidos. Ora la memoriadei due sardi rivivrà per semprenel nome del Centro socialeinaugurato lo scorso 27 novembrea Tresnuraghes, alla presenzadel Premio Nobel per la Pace,Adolfo Perez Esquivel, dell’Ambasciatoreargentino in ItaliaVictorio Taccetti, e di tuttigli avvocati e i maggiori protagonistidel processo che, nell’apriledel 2004, ha confermatola condanna in Appello per imilitari argentini accusati dellamorte di 6 cittadini italiani, fracui i due sardi.Il “Centro di documentazionee di iniziativa per la difesa deidiritti umani” Mastinu-Marras-Onlus, patrocinato della Regione,nasce col preciso intento dicustodire, divulgare e diffonderelo studio delle oltre 4000 paginedel Processo di Roma, lacui sentenza, giunta 22 annidopo l’apertura della prima inchiesta,è destinata a fare giurisprudenzain attesa della costituzionedel Tribunale Penale Internazionale.La magistraturaitaliana si mosse nel 1983 suimpulso dell’allora presidentedella Repubblica, Sandro Pertini,che in un comunicato ufficialeaveva espresso “lo sdegno e laprotesta mia e del popolo italianoin nome degli elementari dirittiumani, così crudelmentescherniti e calpestati”. Tra le 30mila vittime della dittatura risultavano500 cittadini italiani, dicui una decina di sardi. L’inchiestaitaliana si arenò, però,nel Tribunale di Roma e fu ripresasolo 10 anni dopo per ottocasi. Tra questi figuravano duegiovani emigrati di Tresnuraghes:Martino Mastinu e MarioBonarino Marras. “La Procuradi Roma aveva circoscritto le indaginisoltanto ai casi per cui siera riusciti a raccogliere prove etestimonianze”, ha spiegatol’avv. Luigi Cogodi, che al processodi Roma ha rappresentatola parte civile dei familiari deidue sardi. “Una strategia vincente– ha sottolineato Cogodi –Foto di gruppo con Perez EsquivelCulturaInaugurazione Centro Tresnuraghes di documentazione per la difesa dei diritti umaniCostituito a Tresnuraghesun Centro di documentazioneper la difesa dei diritti umaniIntitolato a Martino Mastinu e Mario Bonarino Marras due giovanioriginari del paesino della Planargia inghiottiti nella repressione delladittatura militare argentina, il Centro è presieduto dall'avv. LuigiCogodi - Alla cerimonia con Santina Mastinu, sorella di Martinomoglie di Marras, sono intervenuti il Premio Nobel per la Pace, AdolfoPerez e Esquivel l'Ambasciatore dell'Argentina in Italiainfatti, evitando le sabbie mobilidel maxiprocesso e puntandosu pochi ma circostanziati capid’accusa, si è riusciti ad arrivarealla condanna per due generali,un prefetto e quattro militariritenuti responsabili della mortedegli italiani”.di Paola PintusNel dicembre del 2000, la prima“storica”sentenza della Corted’Assise romana comminadue ergastoli in contumacia aigenerali Carlos Suarez Mason eSantiago Omar Riveros. Condannainoltre a ventiquattro annidi reclusione ad altri cinque militari(Juan Carlos Gerardi, JosèLuis Porchetto, Alejandro Puertas,Hector Omar Maldonado eRoberto Julio Rossin) per lascomparsa e la morte di MartinoMastinu, giovane leader sindacaledei cantieri navali di Astarsa,nei pressi di Tigre.Nel 2003 arriva la confermadelle condanne in Appello, e unanno dopo in Cassazione. Pietremiliari del diritto, dal forte valoresimbolico, per il primo processosvoltosi contro i militariargentini in Europa. “Giustizia èstata fatta, ma soprattutto è statarestituita la memoria alle vittimedella dittatura”, ha sottolineatoCogodi, che ora, dopo essernestato il promotore, è ancheil Presidente del Centro di Documentazionedi Tresnuraghes.Per la cerimonia d’inaugurazione,il 27 novembre, c’eranotutti i protagonisti del processodi Roma: il Presidente dellaCorte d’Assise d’Appello, MarioLucio D’Andria; gli avvocatiGiancarlo Maniga (parte civileper i familiari dei desaparecidos)e Giovanni Pietro de Figuereido(parte civile per lo Statoitaliano). Presente anche la rappresentanzadello Stato argentino,con l’Ambasciatore in ItaliaVictorio Taccetti. “Il nostro problemaprincipale – ha sottolineatoTaccetti – non è la crisi economica,ma la crisi d’identitàcausata dalla tragedia della dittatura.La solidarietà del popoloitaliano e processi come quellodi Roma ci hanno aiutato a nondimenticare”.Infine, non potevano mancarei testimoni più importanti dell’ultimodrammatico trentenniodel 900 in Argentina: a partireSantina Mastinu, sorella di Martinoe moglie di Bonarino Marrasproprio da Santina Mastinu, sorelladi Martino e moglie di MarioBonarino Marras, che davantial gremito salone del centrocomunale di Tresnuraghes havoluto ringraziare l’intera <strong>Sardegna</strong>e rinnovare la promessa diportare ogni anno in Plaza deMayo la bandiera dei QuattroMori durante le cerimonie dicommemorazione per le vittimedella dittatura. Accanto a leiLita Boitano, storica rappresentantedell’associazione “Familiaresde désaparecidos”. Ed ancoral’ex console italiano EnricoCalamai, che nei primi anni dellarepressione salvò, offrendoloro riparo dentro le mura dell’Ambasciataa Buenos Aires,decine di cittadini italiani. Infine,Adolfo Perez Esquivel, inqualità di Presidente onorariodel Centro, ha voluto assicurareil massimo impegno per dareimpulso e vigore al nuovo soggettonascente nell’ambito delleiniziative per la difesa dei dirittiumani nel mondo. “Ho presol’impegno di lavorare per questaassociazione e lo manterrò”, hadetto il Premio Nobel per laPace. “Il nostro obiettivo saràquello di costruire una societàpiù umana, nella quale i bambininon muoiano più di fame, glianziani vengano trattati con dignitàe non si tolga la speranzaai giovani. Oggi – ha proseguitoPerez Esquivel – siamo di fronteal dispiegarsi di un nuovoPlan Condor, un patto di dominazioneimperialistico fondatosul ricatto economico prima ancorache su quello delle armi.Occorre fare molta attenzione –ha concluso – poiché democrazianon è soltanto essere chiamatia infilare una scheda in unurna ogni quattro o cinqueanni”. Anche su questo, si ripropongonoil Premio Nobel e i fondatoridell’Onlus sarda, occorreràvigilare.Oltre alla ricostruzione dellafigura di Martino Mastinu, infatti,il Centro di Documentazionee di Iniziativa di Tresnuraghesvuole contribuire a mettere inluce l’opera meritoria di quanti,“sardi nel Mondo”, hanno saputoesprimere alti valori di socialitàe di solidarietà umana inogni Continente, costruendo incondizioni di estrema difficoltà“fatti” notevoli e meritori di cooperazionesociale, di difesadella dignità e dei diritti universalidella persona umana. Il Centroproporrà progetti per agevolarel’attività di studio e di ricerca,soprattutto in rapporto conl’Università sarda, sui materialie sui temi specifici indicati nelsuo Statuto e più in generale, suitemi della cooperazione solidale,sullo sviluppo umano a livello locale,sulla costruzione di una culturadi pace e di eque interrelazionidi cooperazione e di scambiofra <strong>Sardegna</strong> e altre Regioni e popolidel Mondo; attiverà infine relazionie convenzioni di collaborazionecon altre organizzazioniumanitarie, facendosi interpretedi iniziative in materia di cooperazionesolidale nei paesi in via disviluppo ed in particolare in AmericaLatina. L’Argentina costituiràun campo d’azione privilegiato,in omaggio alla memoria dei duedesaparecidos sardi Mastinu eMarras.Via Barcellona 2 - 09124 Cagliarie-mail: redazione@ilmessaggerosardo.comVIDEOLINA SUL SATELLITEsatellite HOT BIRD 613 gradi estfrequenza 11137 Mhzpolarizzazione Orizzontalesymbol rate 27500 - fec 3/4http:\\www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it

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