18 • GENNAIO 2006Anche il circolo di Triesteha organizzato una conferenzasu Eleonora d’Arborea.Ad illustrare la figura dellaGiudicessa e della sua “Carta deLogu” è stato il socio del circolo,avvocato e studioso di diritto, nonchéscrittore, Paolo Picasso, precedutoda una sintetica introduzionedel presidente Augusto Seghene edalla relazione introduttiva dell’ing.Giuseppe Murtas, che alloscopo di inquadrare la figura diEleonora nel suo contesto storico,ha illustrato brevemente la storiadei Giudicati in <strong>Sardegna</strong>..L’avv. Picasso, ha cominciatodalla guerra di liberazione diUgone III, fratello di Eleonora,che a differenza del padre è notopiù per aver combattuto per tuttala vita contro gli Aragonesipiuttosto che come uomo politico.Quando a Oristano, nel1383, Ugone insieme alla piccolafiglia Benedetta viene assassinatonel palazzo giudicale, inuna congiura ordita dagli Aragonesi,i Sardi pur di non sottomettersi,continuarono la lotta diliberazione decidendo di reggersicome libero Comune. Questieventi straordinari consentironoa Eleonora di entrare nella scenapolitica come un’eroina ed unodei più famosi personaggi dellastoria di <strong>Sardegna</strong>.Quando la notizia dell’assassiniodel fratello la raggiunsenella sua residenza di Castel Genovese,si recò rapidamente adOristano dove, dopo aver domatola rivolta comunale, fece riconoscerecome giudice il piccolofiglio Federico, facendo delpari giurare fedeltà al nuovo sovrano.Riprese in mano le redinidel giudicato, inviando il maritoBrancaleone Doria a parlamentarecon il re d’Aragona e scrivendouna lettera alla Regina afirma di “Elionora, Judicissa Arboreae”.Il Re accolse con tuttigli onori il marito, munito di regolaresalvacondotto reale, maquando capì che Eleonora non sivoleva sottomettere, lo trattennecome prigioniero rinchiudendolonella torre di San Pancrazio aCagliari.Eleonora fu quindi ricattatadal Re Pedro, che chiese allaGiudicessa di scegliere tra ilTRIESTESpeciale EmigrazioneConferenza su Eleonora d'Arboreaprincipessa guerriera e legislatriceRicostruita dall'avv. Picasso la figura e la storia della Giudicessa sarda -L'Importanza della “Carta de Logu”cessare le operazioni di guerra einviare il figlio a Barcellonacome ostaggio (a garanzia dellasua buona fede) o rassegnarsi anon rivedere più il marito. È proprioquesta complessa situazioneche fa emergere la personali-tà e la grandezza di questa donnastraordinaria che deve decideretra la responsabilità delCapo di Stato ed i sentimenti dimoglie e di madre. Eleonora decisedi continuare la guerra macontemporaneamente, e per altritre anni, di proseguire le trattativediplomatiche con Barcellona,fino a quando il marito nonvenne liberato.Picasso ha proseguito la suarelazione affermando che, senon fosse stato per il territorioangusto e l’esigua popolazionesu cui regnava, non avrebbe esitatoun istante a inserirla nel noverodelle grandi donne che hannogovernato il mondo in manieradiretta o indiretta, come l’imperatriceTeodora moglie diGiustiniano, Elisabetta I d’Inghilterra,Maria Teresa D’Austriaper arrivare ai giorni nostricon Golda Meir, Indira Ghandi,Evita Peron,paragonandolasoprattutto percarattere e temperamentoaCaterina diRussia.Ha quindi descrittoEleonora,anche dalpunto di vistamorfologico,dicendo che,per quanto sipuò capire dallaiconografiadi cui si è inpossesso, avevalineamentidelicati e gentiliche depongonoa favoredell’eleganza di una autentica nobildonnamentre gli occhi neri epenetranti rivelano una perplessitàcon un forte e deciso carattere.Il relatore ha continuato parlandodel Medioevo in tutto il restodel mondo allora conosciutoed in particolare delle leggi cheportavano alla condanna senzaalcun rilievo per le circostanze incui il reato veniva consumato rimarcandola particolarità della“Carta de Logu”, dove inveceveniva compiuta una analisi approfonditadei fatti inerenti qualsiasireato. Tutto ciò a dimostrazioneche Eleonora fu veramenteuna legislatrice illuminata. Lasua Carta infatti è rimasta operantein <strong>Sardegna</strong> fino alla primametà dell’Ottocento in quantopoi estesa dagli Spagnoli a tuttal’isola e rimase in vigore fino allapromulgazione del codice di CarloFelice, nel 1827.L’avv. Picasso ha rilevato lamodernità, per il tempo in cui fuemanato di quello straordinariotesto normativo dove in primoluogo anche per i reati più graviera prevista una pena pecuniaria,sostituita e surrogata dallapena afflittiva solo nel caso dimancato pagamento. Ha poi illustratoe commentato alcuni articolidella “Carta de Logu”, deireati previsti e delle sanzionicomminate come ad esempio taglidi piedi o mani, impiccagioneo squartamento del reo legatoai cavalli che partivano in variedirezioni. Poi degli articoliriguardanti il muro di omertàche vige all’epoca in quei paesidell’isola e che la legislatrice hacercato di incrinare, investendola popolazione di una funzionedi polizia giudiziaria, con ilcompito di catturare i responsabilidel delitto avvenuto o quantomenodi denunciarne il colpevole.Se ciò non veniva fatto, laresponsabilità dei danni venivaposta a carico dell’intera popolazione.Altre norme regolavanoi furti di bestiame, dove illadro doveva pagare una multa operdere un orecchio per le primedue volte, se ci ritentava oveniva colto sul fatto successivamenteveniva impiccato.Per gli incendi Eleonora invecestabilì che le stoppie non dovevanoessere bruciate prima disettembre quando cessava ilgran caldo, e tutti i paesi avevanoobbligo di erigere delle barriereantincendio a protezionedei campi e delle case: se questonon veniva fatto erano previsteforti multe a carico di ogni abitante.Mentre l’incendio dolosoera punito con una forte ammendao con il taglio della mano destra,era condannato al rogo chidava fuoco alle abitazioni.Infine la “Carta”, prevedeva ildiritto alla libertà personale e restituivaai servi il diritto al possessodei beni e l’esenzione dagravose prestazioni personali.La morte di Eleonora – ha conclusoPicasso – avvenne intornoal 1404, quando una epidemia dipeste investì la <strong>Sardegna</strong> e nefalcidiò la popolazione colpendoanche la giudicessa.Angelo CurreliMILANOCinema e culturadella <strong>Sardegna</strong>per Sant'AmbrogioIl 6 dicembre, alla vigilia dellafesta di S. Ambrogio, una delegazionein costume ha consegnato,durante il vespro nellaBasilica di S.Ambrogio, il donodella famiglia sarda al santo patronodi Milano, insieme alle altredelegazioni regionali.A partire da questo evento laFASI, la Circoscrizione Lombardiadei circoli sardi e il gruppogiovani del Centro Sociale CulturaleSardo di Milano hanno costituitouna settimana di incontri sulcinema e la cultura della <strong>Sardegna</strong>.La rassegna comprendeva laproiezione del film “Passaggi ditempo” di Gianfranco Cabiddu,che è stato presentato, lo scorsoanno, alla mostra internazionaledi Venezia. Gianfranco Cabidduha selezionato vecchi documentaridell’Istituto Luce e con lacollaborazione di Paolo Fresu hasaputo coniugare musica e immagini.Martedì 6 dicembre, primogiorno della rassegna, è stato presentatoil libro “La maschera, ladonna e lo specchio”. Era presentel’autore Bachisio Bandinu, cheha risposto alle numerose domandedel pubblico. Mercoledì 7dicembre Tonino Mulas, presidentedella Fasi e Giovanni Loi,coordinatore, della Fasi Lombardia,hanno presentato il registaGianfranco Cabiddu mentre giovedì8 dicembre, oltre alla replicadel film, i numerosi giovanipresenti hanno assistito al concertojazz del Taphros Quartetcon Valentino Tamponi.Venerdì 9 dicembre è stato propostoil collage di immagini diGiacomo Serreli “Omaggio aMaria Carta”. Erano presenti ancheDavide Mancini, figlio diMaria Carta, e Leonardo Marraspresidente della fondazione cheporta il nome della famosa cantantesarda.Ha presentato Gavino Maieli,del Comitato scientifico dellaFondazione e presidente del circolosardo di Bergamo. La manifestazionecomprendeva la consegnadel “Premio Maria Carta”alla poetessa milanese Alda Merini.La giornata di sabato è statadedicata alle launeddas, mentredomenica 11 dicembre, 300 personeentusiaste hanno applauditoil concerto jazz di Paolo Fresu eFurio di Castri.
MuseiGENNAIO 2006 • 19VISITA AI MUSEI DELLA SARDEGNALe Chiese e tesoridel Medio CampidanoLa nuova Provinia è ricca di bellissime chiese e di importanti raccoltedi opere d'arte - Il ruolo del consorzio “Sa Corona Arrubia”per la valorizzazione del patrimonio culturale della zonadi Gianfranco LeccisArea archeologica di Genna 'e maritorio, Casa Steri di Siddi, la mostra“Turcus e Morus” di Gonnostramatza.Altri Musei sono inpreparazione.Per informazioni Centro turismoCulturale 070/939999 oppure070/9341009 fax 070/9341135e.mail museoterritoriale@tiscali.itInternet www.sacoronarrubia.it.A Sanluri, uno dei centri principalidella zona, è diffusa, come indiverse altre località, la passioneper la storia medievale e si è costituitauna Compagnia d’armi medievali.Vi sono di discreto interessevari edifici e diverse chiese:la parrocchiale Nostra Signoradelle Grazie, barocco piemontese,col campanile in parte del sec.XVI, all’interno varie opere d’artesacra: dipinti (un “retablo” discuola sarda del sec. XVI forse diAntioco Mainas), arredi e variesculture lignee (tra l’altro due statuedi San Giuseppe con bambinoe di San Giovanni Battista, di legnointagliato, estofado de oro,policromato e dorato, opera diFrancesco Marsiello, scultore napoletanoresidente a Cagliari, del1633). Altre chiese sono l’Oratoriodi Sant’Anna, probabilmentedel sec. XVI, San Lorenzo, delsec. XIV ma forse più antica (unadelle due campane è datata 1320),con un pulpito secentesco ed unastatua di Nostra Signora d’Itria;San Pietro datata con un iscrizionedel 1377; San Martino vescovo,romanica. Nel convento deiCappuccini attiguo alla Chiesa diSan Francesco si trova il Museosulle vicende dell’Ordine in <strong>Sardegna</strong>,con sezioni storia ed arte,archeologica ed etnografica)visite su prenotazione tel. 070/9307107, ingresso a pagamento.Importante il Castello, detto diEleonora d’Arborea, del sec. XIV,l’unico abitabile dell’Isola. Fu teatrodi vari avvenimenti storicinel periodo giudicale e durante laconquista aragonese. All’internosi trova un Museo Storico, checontiene cimeli del periodo risorgimentale(dal 1800 al 1918), delleguerre coloniali di Libia edEtiopia e della guerra 1940-45;una raccolta di ceroplastiche dicirca 400 pezzi eseguite tra il1500 ed il 1900, epistolarioD’Annunzio - Villasanta; parcodelle artiglierie. Vicino sorgevauna fortezza di cui resta moltopoco, sa Potta de su Casteddu.tel. 070/9307105 - E’ di proprietàprivata dei conti Villasanta:i fondi ricavati dal pagamento dell’ingressosono destinati alla FondazioneGen. Nino Villasanta perla gestione e manutenzione delcomplesso; visitabile su appuntamento;a richiesta visite speciali eguide anche in lingue straniereNelle vicinanze di Sardara sorgeil castello del Monreale che hadato il nome alla zona. Il centrostorico è molto bello e ben risistematocon alcuni palazzetti di eccellentearchitettura, la Chiesaparrocchiale della Beata VergineAssunta (dove vi sono un organodel sec. XVIII e alcune pregevolisculture estofado de oro: le statuedi San Bartolomeo, tra le più belledella <strong>Sardegna</strong>, di bottega romanadella prima metà del sec.XVII, i busti di San Pietro e diSan Paolo, di bottega napoletanadi metà del sec. XVII; la Chiesa diSan Gregorio dei primi decennidel sec. XIV: che presenta nell’insiemeforme romaniche ma mostranel prospetto e negli archettitrilobati una sensibilità ormai gotica:all’interno una statua di SanGregorio Papa, di bottega napo-Nella nuova Provincia delMedio Campidano vi sonodiversi Musei di un certointeresse e molte belle chiesedove spesso si trovano splendideopere d’arte, di livello e qualitànon inferiori ai Musei. Questaprovincia provenendo da Cagliariinizia a Serramanna, grosso centroagricolo, di origine punica,dove si trova la Chiesa parrocchialedi San Lorenzo, gotico-catalanadel sec. XVI, che ha un altocampanile ottagonale e all’internovari particolari interessanti tra cuila cappella di Santa Maria con unarco trionfale scolpito ed un retabloscultoreo. Nel Museo parrocchialesi trovano varie opere d’artesacra, tra cui due statue estofadode oro di San Carlo Borromeoe di Sant’Angelo (l’angelo custode)di bottega napoletana del‘600.Museo delle tradizioni e dellememorie religiose, Chiesa Sant’Angelo,piazza Venezia 1, tel.070/9130248 aperto Martedì eGiovedì 16-19 Sabato 10,30-12,30 17-20 chiedere confermatel. 334/3131893 ingresso gratuito;Internet web.tiscali.it/museo_serramannaNella regione centrale dellaMarmilla e zona adiacente, è digrande importanza il fatto che, daalcuni anni, è sorto il ConsorzioTuristico “Sa Corona Arrubia”(la Corona rossa, il nome derivada un punto specifico della giaradi Serri), creato tra alcuni comuniper la valorizzazione della zona,che ha avviato diverse importantiiniziative, e ora ampiamente sviluppatosi.L’iniziativa deriva dall’ideadi creare qualcosa per farconoscere una zona interna, cherimane al di fuori degli itinerarituristici, e favorire delle possibilitàdi lavoro. È una zona ricchissimadi testimonianze dell’antichità,in particolare del periodo nuragico,e di monumenti, soprattuttochiese e opere d’arte sacra. Lasede è a Villanovaforru ma le iniziativeriguardano molti dei centriabitati che formano quasi una cittàdi 36.000 abitanti. Sono stati individuativari circuiti: le sepolturemegalitiche, i nuraghi e le fortezzenuragiche, le chiese, i retabli,le statue estofado de oro, i piccolipaesi e i paesi scomparsi, iMusei, i luoghi del verde e naturalistici,elencati in una Guida delterritorio con la descrizione deivari paesi, in vendita nella zona. IlConsorzio ha ideato un bigliettounico valido per un anno per la visitadi 7 musei che consente lapossibilità di visitare l’intera zonain differenti occasioni. I Museiche partecipano sono: il Castellodi Sanluri, gli archeologici di Sardara,Villanovaforru, Villanovafranca,il Naturalistico del Terriletanadella fine del sec. XVI. Importanteè il pozzo detto fontanade is dolus (fontana dei dolori),noto ora come pozzo sacro di Sant’Anastasia,nei cui pressi in undeposito votivo furono trovate ceramichedi varie epoche ora conservatenel Museo di Cagliari, e lavicina chiesa bizantina; ben realizzatoil Museo archeologico VillaAbbas che contiene reperti rinvenutinella zona dal periodo romanoa quello medievale. NelMuseo esiste un percorso tattile,per non vedenti.Gestito da Coop. Villa Abbastel/fax. 070/9386183 orario 9-13/16-17 (estivo 17-20), chiuso lunedì;ingresso a pagamento visiteguidate su prenotazione e pergruppi nel centro storico e nel territorioInternet www.coopvillabbas.sardegna.itNelle vicinanze del paese cisono le terme di Santa Maria, leTermae Neapolitanae utilizzatedai romani, con i resti ancora visibili,e le rovine del castello diMonreale, una piazzaforte delgiudicato di Arborea. Sono in corsolavori di restauro del castello,della cinta muraria, che aveva benotto torri, e dell’antico borgo; sirenderà più agevole l’accesso, conuna scalinata, e con automezzi navetta.Villanovaforru è un piccolocentro che ha solo 700 abitantima grazie ad un’eccellente capacitàamministrativa ed allavalorizzazione delle risorse storiche,ha saputo creare uno sviluppoturistico culturale, tra l’altrosono sorti alberghi e bed & breckfastche hanno portato alcuniposti di lavoro ed un miglioramentoeconomico. Prima di arrivareal paese si trova il parco archeologicodi Genna Maria (ilnome autentico era Genna ‘emari, porta del mare, ma vennemodificato da geografi piemontesi,com’è avvenuto in molti altricasi), un complesso nuragicocomposto da un nuraghe in concidi marna e arenaria, costruito apartire dal sec. XIII a.C., circondatoda un antemurale con cinquetorri e da un villaggio dove visono ampie tracce di piccole fonderiee laboratori. E’ situato inuna posizione strategica in quantopuò controllare il territorio dalgolfo di Cagliari a quello di Oristanononché le vie di accesso peril massiccio del Gennargentu. Ilvillaggio fu abbandonato improvvisamentenel VIII sec. a.C.e poi in parte riutilizzato comesantuario in epoca punica e romana.Recentemente sono statirinvenuti frammenti paleobotanici,risalenti alla prima età del ferrofra IX e VIII sec. a.C., di pane,cereali, legumi e vite coltivata. Inpaese, nella Chiesa parrocchialedi San Francesco d’Assisi, sec.XVI, vi sono diverse statue ligneeestofado de oro, di bottegasarda e di scuola napoletana. E’stato realizzato, nell’antico MonteGranatico, un Museo civicoarcheologico con reperti rinvenutinella zona dal Neolitico all’etàromana con annesso laboratoriorestauro.La zona archeologica e il Museosono gestiti dalla Coop. “Turismoin Marmilla” tel. 070/9300232 Museo 070/9300050orario 9,30-13/15,30-18 (19 da 1/4 a 30/9), chiuso lunedì, ingressoa pagamentoNella vicina Lunamatrona dasegnalare nella Chiesa parrocchialedi San Giovanni Battista,sec. XVI, il retablo di Santa Mariaattribuito ad Antioco Mainas, sec.XVI, ed un pulpito di pannelli ligneipolicromi del 1691. Nelle vicinanzesi trovano alcuni piccolipaesi con belle chiese che conservanonotevoli opere d’arte sacra ealtri particolari come le caratteristichecase, spesso con magnificiportali. A Ussuramanna si trovaun Museo delle erbe spontanee edella cultura contadina.A Siddi c’è la Chiesa parrocchialedella Visitazione della BeataVergine, sec. XVIII, con interessantiarredi lignei, e in periferiala Chiesa di San Michele Arcangelo,sec. XIII, romanica coninflussi arabi: sull’architravedella navata minore sono scolpitele figure di Adamo ed Eva edella caduta di Lucifero ad operadi San Michele, curiosamente rovesciata.In paese si trovano ilMuseo civico Ornitologico, neilocali che un secolo e mezzo faospitavano l’Ospedale Managu,l’unico mai esistito in questazona, dove si trovano oltre 200esemplari divisi in 21 ordini e 50famiglie, quasi tutte presenti nell’habitatsardo, con rarità come ilgobbo ruginoso o la gallina prataiolae il fiorancino, l’uccellopiù piccolo d’Europatel. 070/9399800 347/5116787orario 10-13/16-19, chiuso lunedì,ingresso a pagamentoed il Museo delle tradizioniagroalimentari della <strong>Sardegna</strong> dicasa Steri, una tipica casa campidanese:si possono visitare i localiper l’abitazione, quelli relativialla trasformazione dei prodottiagricoli, i ricoveri per gli animalida lavoro e da cortile. In particolaresi può seguire la “storiaalimentare” con i modi tradizionalidi produrre, trasformare econservare il cibov. Roma, 2 tel. 070/9341028349/6304621 orario dal 15/9 al15/6 domenica 9,30-13; dal 16/6al 14/9 domenica 16-20, negli altrigiorni su prenotazione minimo20 persone; ingresso a pagamento