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16 • GENNAIO 2006Speciale EmigrazioneDal congresso di Arnheml'allarme dei giovani:stanno emigrando i cervelliLa preoccupazione delle nuove generazioni al convegnointernazionale che si è svolto per iniziativa della Federazione deicircoli sardi in Olanda - Chiedono di incontrare il presidente dellaRegione Renato Soru - Non vogliono essere trascurati o snobbati comei loro padri e nonni - Rappresentano il futuro dei circoli per ladivulgazione della cultura sarda nel mondoServizi dell'inviato Antonello De CandiaHa poco più di 30 anni, ingegnere,lavora da 5 anni perl’Agenzia Spaziale Europeanella sede de L’AJA, la capitaledell’Olanda. In precedenza, èstato per 4 anni in Inghilterra. Perlavoro si reca spesso nell’ex Unionesovietica dove collabora per larealizzazione e la messa a puntodei missili che sparano satellitinello spazio.È l’identikit di uno dei tanti giovanisardi che lavorano all’Estero,che partecipa al convegno “ Un pontetra la <strong>Sardegna</strong> e il Mondo” organizzatodalla Federazione dei Circolisardi in Olanda, ad Arnhem.Quando si presenta (“mi chiamoGiancarlo Bussu, sono nato ad Oristano,mio padre è originario diOllolai, sono socio del Circolo deL’Aja, città dove lavoro per l’EnteSpaziale Europeo”) cita comeesempio il suo percorso professionaleper porre subito il problema elanciare l’allarme: “dalla <strong>Sardegna</strong>stanno emigrando tanti giovani,come me , ma non per necessitàcome fu in tempi passati per inostri antenati, ma per motivi distudio e professionali. Bisognafermare questa emorragia, altrimentila <strong>Sardegna</strong> andrà incontroad un altro impoverimento. Primaha perso le braccia, ora c’è la cosiddettafuga dei cervelli”.Giancarlo Bussu ha quindi fattouna analisi puntuale delfenomeno.“Bisogna fare una distinzionetra emigrazione tradizionalee nuova emigrazione - ha detto- perché si sta passando da unaemigrazione di massa ad una emigrazionedi pochi (giovani laureati)soprattutto nel settore scientificoe tecnologico. I fattori-causadella nuova emigrazione sono dovutia motivi di studio, perché in<strong>Sardegna</strong> mancano alcuni corsiuniversitari, e in ambito professionaleper la limitata collaborazionetra Università ed Industria e per limitatifondi per programmi di ricercae sviluppo. In <strong>Sardegna</strong> nonci sono industrie high-tech e diconseguenza mancano opportunitàdi lavoro in questo settore. Bisognaanche collaborare con le industriee le Università straniere.”“I giovani (e meno giovani) cervellisardi all’Estero rappresentanocomunque un grande valore perla <strong>Sardegna</strong> – ha sostenuto con forzaBussu - per la loro capacità professionale,per la ricchezza e diversitàdi idee ed esperienze, per laloro volontà di affermarsi e percompetitività. Questi giovani emigratisardi sono messaggeri dellacultura sarda all’Estero e rappresentanola <strong>Sardegna</strong> e i suoi valoridi fierezza, serietà professionale,generosità e professionalità in ambientialtamente professionaliscientifici – ha concluso Bussu -sfatando quella visione stereotipatadella <strong>Sardegna</strong> e dei sardi legataa tradizioni di tipo agro pastorale”.Spazia in tutte le direzioni –come documenteremo più avanti -l’analisi e la critica nei vari interventidei giovani sardi convenutiad Arnhem da tutta Europa, dallaGermania, dalla Svizzera, dal Belgio,dalla Spagna e dall’Italia, daBologna e Milano, oltre che daicircoli dell’Olanda.Chiedono maggiore attenzione –al di là delle parole – da parte delleistituzioni regionali, ma soprattuttorivendicano la necessità di amplificarela comunicazione tra Sardiresidenti ed emigrati.Il messaggio dell'assessoreMaddalena Salerno“È mio rammarico – ha scritto l’assessore Maria Maddalena Salerno- di non poter partecipare a questa importante iniziativa organizzatadalla Federazione dei Circoli Sardi in Olanda, particolarmente significativae preziosa in quanto dedicata ai giovani.Alle nuove generazioni di emigrati è riconosciuto un ruolo strategico,soprattutto in un momento come questo che vede Giunta regionalee Assessore del Lavoro fortemente impegnati nell’opera di miglioramentodelle politiche in favore dell’Emigrazione anche nella prospettivadi un articolato processo di internazionalizzazione.È chiaro infatti che principalmente attraverso le nuove generazionipotrà essere sostenuto un reale processo di innovazione e si potrà rafforzarela vitalità di un mondo come quello dell’Emigrazione che vuolemantenere viva la presenza dei Sardi nel Mondo.”Il messaggio dell’Assessore prosegue ricordando che la Giunta haapprovato il 22 novembre scorso il Piano Triennale elaborato dallaConsulta dell’Emigrazione, che riconosce la necessità di rafforzare emigliorare le iniziative a favore dei ragazzi e delle ragazze, dei giovaniuomini e delle giovani donne che vivono attivamente all’interno deiCircoli degli emigrati. “Occorre un maggiore impegno – ha scrittol’Assessore – per rendere le nuove generazioni protagoniste del rinnovamentoche passa attraverso la realtà emigrata e che con questa va attuato.Invito i giovani presenti a questa importante iniziativa a formareidee e lavorare attivamente all’interno dei Circoli per l’affermazione,il consolidamento, e la diffusione dei valori dell’identità culturaleed etnica e della specificità dell’essere sardi nei luoghi di emigrazionee nella società globalizzata.”Il messaggio conclude con un augurio di buon lavoro e “l’auspicioche questo Convegno favorisca per voi l’opportunità di affrontare questitemi e quelli che sono più prossimi alle vostre esperienze di vitapersonale e professionale, e possa perciò offrire un contributo anche allavoro che insieme ai rappresentanti degli emigrati nella Consulta affrontiamocostantemente per il perseguimento di una politica orientataad arricchire e potenziare le relazioni con donne e uomini emigrati”.Anche il Presidente Soru ha fatto pervenire un messaggio al Presidentedella Federazione olandese. “Il Presidente – è detteo nel messaggiotrasmesso dalla sua segreteria - ha molto gradito l’invito al Convegnodei Giovani Sardi in programma il 3 dicembre ad Arnhem e miincarica di ringraziarla per la gentilezza riservatagli. Purtroppo concomitantiimpegni istituzionali assunti qui in <strong>Sardegna</strong> precedentementenon gli consentono di essere con Voi, ma nell’augurare il miglior successoper l’importante iniziativa, porge a lei e a tutti i partecipanti alconvegno i suoi più cordiali saluti”.Il presidente della Federazioneolandese, Mario Agus, ha invitato igiovani “a non avere nessun timoread esprimere i vostri sentimenti,a reclamare i vostri diritti, a confrontarvi.Noi siamo qui per ascoltarvi.Questo è il vostro momento,questo è il vostro Convegno: l’abbiamovoluto organizzare per voi,per incontrarvi e per sentire la vostravoce, ma anche per avere ilvostro sostegno”.“Anche se non è presente – haproseguito Agus – è doveroso ringraziarel’Assessore del Lavoro,Maddalena Salerno, (della qualeha letto il messaggio che pubblichiamoa parte) per averci dato lapossibilità di organizzare questoincontro”.Era presente invece il ConsoleGenerale d’Italia ad Amsterdam,Marco Giungi e Agus lo ha ringraziatosentitamente, perché la suanon è solo una presenza formale,fugace: il Console infatti ha fattoun lungo intervento, molto apprezzatodai giovani, e ha assistitoa tutta la durata dei lavori. “Èun piacere per me - ha esordito ilConsole - essere qui a questo convegnodella gioventù sarda nelMondo. Devo immaginare che lamaggior parte di voi, essendo giovani,appartenga alla seconda generazionedi Sardi all’Estero, senon oltre; molti di voi quindi sononati qui o vi avranno passato lamaggior parte della loro vita. Eppurevi sentite italiani e sardi, e ilfatto che siete qui lo dimostra inmaniera evidente.E la vostra presenza qui è manifestazionedella volontà di mantenereun patrimonio regionale e nazionaledi tradizioni, di storia e dicultura, armonizzandolo con letradizioni, la storia e la cultura deivostri Paesi d’accoglienza.Voi potete attingere a diverseculture e prenderne il meglio, costruendoviuna identità complessa,ricchissima – ha proseguito ilConsole Giungi – anche se si puòsovrapporre un ulteriore contrastotra i valori trasmessi dalla vostrafamiglia e quelli della società incui vivete, e prima o poi tutti vitroverete a mettere in discussionele idee e i valori dei vostri padri,in una normale dialettica tra generazionie questo , in definitiva,produce lo sviluppo. Ma sviluppo– ha detto il Console – non significafrattura: se anche crediamo difare delle rivoluzioni, siamo pursempre prodotto del nostro passato,ed è su tale passato che costruiamo.Sul nulla non si costruisceniente.Un popolo e un gruppo socialehanno bisogno di ricordare il propriopassato, di essere consapevolidel proprio presente e di averefede nel proprio futuro.È quindi importante – ha sostenutoGiungi – che nel costruireoggi il futuro della nostra emigra-zione, un futuro inevitabilmente egiustamente orientato all’integrazionenella società di accoglienza,si mantengano stretti legami con ilpassato. Si dice che ‘ogni anzianoche muore è una biblioteca chebrucia’; ed io aggiungo che è tristequando le biblioteche, ancor primadi bruciare, sono disertate dalsuo pubblico, quando la secondagenerazione non apprende dallaprima, non ne eredita il patrimoniodi tradizioni e di esperienze.Siate fieri delle vostre tradizioni edella vostra storia – ha concluso ilConsole Giungi – siate fieri di esseresardi, siate fieri di essere italiani”.A questo punto la parola è passataai giovani, ai protagonisti delconvegno, e ad introdurre il dibattitoè stata Miranda Spada, segretariadel Circolo “Amici Mediterranei”di Arnhem, che ha fatto glionori di casa.“Sono nata in Olanda, sono figliadi un sardo ed ho nazionalitàitaliana. I nostri genitori – ha esordito- ci hanno insegnato ad amarela <strong>Sardegna</strong> e l’Italia non comeseconda, ma bensì come primapatria e noi giovani sardi di secondagenerazione vogliamo far sentirela nostra voce e dare sostegnoall’interno dei circoli e delle Federazioni.Non desideriamo esseretrattati come cittadini di secondacategoria per il fatto che siamonati all’Estero e non vogliamo chela Regione commetta lo stesso erroreche ha commesso in passatocon i nostri genitori – ha proseguito- che per lunghi anni sono rimastisenza supporto e senza contattisociali con la propria terra, senzale necessarie informazioni, senzadiritto politico e senza il diritto adun rientro a vivere tranquilli glianni dello loro vecchiaia. Noi giovanisardi – ha concluso - vogliamoavere il sacrosanto diritto apoterci sentire realmente cittadiniitaliani e figli di <strong>Sardegna</strong>. Figli diemigrati, sì, ma anche figli di padrie madri che ci hanno educato einsegnato a conoscere, amare e rispettarela nostra cultura di origine,le nostre tradizioni, la nostralingua”.Viene dalla Spagna AlioskaMancosu, è laureato in giurisprudenzae opera nel campo della comunicazione:è un creativo. Faparte del Circolo di Barcellona.“Vivo in Spagna da tre anni, manon ho tagliato i legami con la<strong>Sardegna</strong> e con Cagliari. Non vivole problematiche che vivete voi –ha detto rivolto ai coetanei – noisiamo un Circolo giovane, siamopochi come soci, però siamo attivissimi:lo scorso anno abbiamoorganizzato 40 eventi per promuoverela <strong>Sardegna</strong>; abbiamo creatoun gruppo di lavoro e ci diamo unsacco da fare. Sono emozionato aparlare con voi – ha confessato -non so niente degli altri giovaniche vivono nelle altre realtà, Ger-

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