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Speciale EmigrazioneGENNAIO 2006 • 15Prestigioso riconoscimentodella Commissione Europeaal progetto della Filef sardaSi chiama“Mythnet Sardinia” e viene realizzato con successodal 1998 – Si è aggiudicato l’ “European Youth Award”per il miglior progetto di Servizio Volontario Europeo -È stato scelto dalla giuria giovanile internazionale -La premiazione a Bruxelles durante la conferenza “Youth takesthe floor”, sulle politiche giovanili dell’EuropaIl 5 dicembre la FILEF della<strong>Sardegna</strong> si è aggiudicata ilprestigioso “European YouthAward” per il miglior progetto diServizio Volontario Europeo(Azione 2 del programma comunitario“Gioventù”) sui circa12.000 progetti finanziati ognianno dalla Commissione Europea.Il progetto “Mythnet Sardinia”,che viene realizzato dallaFILEF con successo dal 1998, èstato scelto dalla giuria giovanileinternazionale come il progettopiù adatto a raggiungere gliobiettivi di educazione non formale,di interculturalità e di promozionetra i giovani dell’idealeEuropeo. La premiazione ha avutoluogo a Bruxelles durante laconferenza “Youth takes the floor”,sulle politiche giovanili dell’Europa,che ha coinvolto 200giovani da tutta Europa per lafase centrale dell’European YouthWeek 2005 ed a cui la FILEFha partecipato con Jan Lai, CristinaOggiano, Paolo Pilleri, eGema Castellanos, ex volontariaimpegnata in una delle ultimeedizioni di Mythnet.La conferenza ha invece permessoa tutti i partecipanti, dal 3al 7 dicembre, di confrontarsisulle principali tematiche giovanili:la formazione, il lavoro,l’educazione non formale, la mobilitàtransnazionale, la partecipazioneattiva alla vita civile. Ilavori si sono svolti con metodologienon formali attraverso treworkshop principali e numerosisottogruppi di lavoro e i risultatisono stati presentati al PresidenteJosé Barroso, ad una rappresentanzadel Parlamento Europeonella sua sede di Bruxelles, oltreche ai commissari europei allacultura, al lavoro e all’unionedoganale e alla rappresentanzadella Presidenza Britannica dell’Unione.La FILEF Comitato RegionaleSardo è una organizzazione noprofit nata più di 20 anni fa perl’assistenza ai lavoratori sardiemigrati e alle loro famiglie. Èmembro della Consulta Regionaleper l’emigrazione della <strong>Sardegna</strong>.Supporta il rafforzamentodei legami culturali e sociali degliemigrati con la loro terra diorigine e l’interscambio culturalee l’integrazione dei sardi con iloro paesi ospitanti. Con la crescenteintegrazione degli emigratisardi negli altri paesi europei,la Filef ha spostato la sua attenzioneverso le attività culturali esociali che favoriscono lo scambioe la reciproca comprensionefra culture diverse per ridurrel’isolamento culturale della <strong>Sardegna</strong>.I volontari nel contestodelle attività Filef favoriscono ilraggiungimento di questi obiettivisoprattutto grazie ad unoscambio molto intenso tra la lorocultura e quella sarda.Il progetto “Mythnet Sardinia”si svolge in tre comunità localidistinte e diverse ogni anno, sceltefra i villaggi isolati dell’internodell’isola, fuori dai consuetiitinerari turistici.Una delle caratteristiche principalidel progetto è quella disvolgersi in paesi piccoli, isolatie con forti problemi di spopolamento.In questi paesi sono rimastisoprattutto gli anziani ed i giovaniperché gli adulti in età lavorativageneralmente sono costrettiad emigrare per cercare lavoro.Le radici agro-pastorali intatterendono queste comunità idealiper la ricchezza del patrimonioorale che si vuole salvaguardarecon questo progetto. Qui è moltoforte l’isolamento sociale e culturalee per i giovani del luogoFinalistiQuesti gli altri finalisti:• BELGIO: “Summer TandemEl Dorado”. Giovani irlandesisvantaggiati organizzanoattività di tempo libero inBelgio.• ESTONIA: “Non-governmentalcoalition & campaign inNorth of Estonia for Estonianmembership in the EU”. Un progettoper la promozione dell’adesionedell’Estonia all’UEEstonian membership in the EU.• UNGHERIA: “Voluntaryservice with mentally disabledyoungsters”. Il progetto permettevaad un volontario di lavorarepresso un’organizzazioneper l’assistenza ai disabilipsichici• IRLANDA: “CENIT Centrode la Nina Trabajadora”. Unavolontaria ha lavorato con ibambini di strada dell’Equador.questo progetto rappresentaun’importante occasione di crescitaculturale nonché una opportunitàunica di accesso alle politichegiovanili della CommissioneEuropea.L’obiettivo principale del progettoè quello di offrire la possibilitàdi un incontro inter-culturaleai partecipanti: da una partei volontari europei che farannouna esperienza di vita in una piccolacomunità, dall’altra la comunitàospitante che ha la possibilitàdi incontrare una culturadiversa rappresentata dai volontari.Il progetto è caratterizzato dalcoinvolgimento di piccoli centridella <strong>Sardegna</strong>, interessanti perla sopravivenza di forme culturali(musica, poesia, tradizione orale)da tutelare, minacciate dall’emigrazioneintraregionale chespopola i paesi più piccoli. Questipaesi soffrono anche di un isolamentoche li esclude dalla partecipazioneattiva alla sfera socialeregionale ed europea. È quiche i volontari svolgono la loroanimazione culturale e partecipanoalla ricerca sulle tradizioniculturali locali (miti, leggende,canzoni, poesie, favole).La partecipazione attiva dei ragazzilocali favorisce la conservazionedi queste tradizioni cheverranno raccolte e distribuite inun Cd-Rom sul progetto realizzatodagli stessi volontari europei.Il coinvolgimento dei giovani delluogo attenua l’isolamento in cuiquesti paesi vivono. Questa esperienzaarricchisce i volontari permettendodi allargare i loro orizzontiattraverso una reale immersionetotale in un altro paese.Ogni anno i tre paesi cambianoper dare l’opportunità al maggiornumero di comunità locali di partecipare.Il progetto deve quindiessere visto come ricerca “itinerante”che vuol creare una bancadati delle tradizioni orali della<strong>Sardegna</strong>, rappresentandole suuna mappa virtuale, nonché primapagina del Cd-Rom, sullaquale ogni anno vengono ad aggiungersinuovi link rappresentantii paesi coinvolti e, quindi,l’esperienza dei volontari stessi.I volontari vivono nei paesi. Ognidue settimane si riuniscono perdue giorni a Cagliari dove, coordinatida un responsabile Filef,oltre a ricevere la formazionespecifica (italiano avanzato, metodologiadella ricerca sociale,informatica di base e applicataalla multimedialità), collaboranoalla programmazione del lavoroda svolgere nelle due settimanesuccessive. Le ultime sei settimanei volontari si trasferiscono aCagliari per realizzare il Cd-Rom.La FILEF da diversi anni ormaiha acquisito una esperienza anchegrazie alle sei edizioni delprogetto (con produzione di 6Cd-Rom). Il progetto “97-IT-1936”, infatti, è stato scelto fra lebuone prassi monitorate, è statovisitato anche da Geraldine Libreaudell’SOS e da lei in seguitospesso citato come esempio diprogetto di accoglienza. È statoscelto dall’Associazione Photographessans Frontieres per rappresentarel’Italia nel loro progettodi monitoraggio fotograficodel volontariato internazionalegiovanile.I volontari (il numero ideali peril progetto e di sei) raccolgonotutti i dati disponibili negli archivipubblici, ecclesiastici e privatidisponibili, che possano risultareinteressanti per il progetto.Sono costantemente supportatidagli operatori locali, in particolaredall’assistente sociale. I datiraccolti vengono selezionati, trascrittie catalogati secondo le indicazionicomuni discusse contutto il gruppo dei volontari. Raccolgonoinformazioni scritte, registranotestimonianze orali, suoni,musica, canti, immagini efoto. L’assistenza ai volontariavviene attraverso un tutor dellaFilef e attraverso incontri periodici,anche per aiutare a risolvereeventuali problemi.A prescindere dall’ovvia enormesoddisfazione personale – hacommentato Jan Lai, presidenteregionale della Filef - il premioed il seminario sono stati per noienormemente importanti per diverseragioni tra le quali però duespiccano per particolare rilevanza:innanzitutto perché stanno adimostrare che anche una piccolaassociazione di volontariatocon pochi mezzi e relativamentepochi volontari può raggiungererisultati di eccellenza se portaavanti i propri obiettivi con passionee professionalità; in secondoluogo perché questo genere diriconoscimenti ed il coinvolgimentoin un evento che in partecontribuirà a scrivere la politicaeuropea verso i giovani del prossimofuturo, rappresentano dellevere iniezioni di entusiasmo e divoglia di fare, la vera “benzina”delle associazioni come la nostra.Però perché questo entusiasmo equesto riconoscimento non siesauriscano in una autocelebrazionefine a se stessa è necessarioche le ricadute potenziali dell’eventosi concretizzino in nuoveazioni rivolte al mondo giovaniledella <strong>Sardegna</strong> in generale eai giovani sardi all’estero inmodo particolare. La FILEF,considerate le indicazioni e i risultatiemersi dall’ EuropeanYouth Week, è intenzionata adattivarsi al massimo perché lapartecipazione giovanile alla vitasociale, associativa e politicapossa vedere una crescita di quella“active citizenschip” che l’Europapromuove e che è alla basedello sviluppo della coscienzacivica di ognuno. Ed è dal bassoche questo deve avvenire, a cominciaredalle sedi dei circoli (equindi da manifestazioni comequella organizzata ad Arnhem),dalle associazioni e dalle federazionicome dalle amministrazionilocali e regionali.Dopo aver condiviso l’esperienzadi uno scambio così vastoe importante sulle politiche giovaniliin Europa con i partecipantialla conferenza e con le istituzionicomunitarie, la FILEF vuolepoter condividere, e lo farà ancheattraverso la FAES, le propriecompetenze raggiunte inotto anni di lavoro nel campo dellepolitiche giovanili e di mobilitàgiovanile internazionale. Lacondivisione, la disseminazionedelle buone prassi, il cooperativelearning sono alcuni tra gli strumentichiave per rendere realtà lelinee guida tracciate dall’UnioneEuropea da ultimo con il PattoEuropeo della Gioventù, e ilmondo dell’emigrazione sardaorganizzata non ha ancora trovatole chiavi per approfittare appienodelle possibilità offerte daqueste politiche.Considerando l’annoso problemadel coinvolgimento dei giovaninella vita dei circoli ci sembrache non si debba sprecare unmomento propizio in cui la sensibilitàa livello europeo e regionaleverso questi temi è così alta.Per maggiori dettagli suggeriamovivamente una visita al sito dell’AgenziaNazionale ItalianaGioventù (www.gioventu.it).Nelle 7 edizioni fin qui realizzatei paesi ospitanti sono stati 24per 46 volontari stranieri arrivatida tutta Europa e anche dal Messico.

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