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14 • GENNAIO 2006Speciale EmigrazioneGERMANIAAlla “Essener Lichtwochen”la <strong>Sardegna</strong> presentale proposte per il turismoLa <strong>Sardegna</strong>, con 20 aziendeha partecipato dal 29 ottobreal 6 novembre alla “EssenerLichtwochen” le settimanedelle “Luminarie” che da oltre50 anni si tengono nella cittàdi Essen, grande centro industrialenel bacino della Ruhr, nel periododelle feste natalizie. Le “EssenerLichtwochen” richiamanoun pubblico enorme. L’iniziativadi invitare le aziende sarde a partecipareall’evento è stata presadalla Federazione dei Circoli deiSardi in Germania, che ha presentatoil progetto, e dalla società“Sardinien Point”, di LoredanaCasula, che è anche presidentedel circolo di Monaco di Baviera(che ha coordinato l’iniziativa).Per questa edizione la festa diEssen era dedicata all’Italia e la<strong>Sardegna</strong> è stata laregione maggiormente rappresentatae i suoi stands i più visitati(si parla di oltre 500.000 visitatori).Scopo del progetto era di contribuirea far conoscere la nostraisola ai tedeschi e creare nuovi presuppostiper la commercializzazione, presentandoi prodotti nostrani inquesta zona della Germania,dove c’è una popolosa comunitàdi Sardi. Si è puntato sul binomioagroalimentare-turismo.Il risultato della presenza sarda– come ha documentato LoredanaCasula – è andato oltre ogniaspettativa. L’affluenza di pubblicoe le richieste ha superatoogni previsione, con piena soddisfazionedelle aziende presentinello stand allestito per l’occasionee nelle apposite casette dilegno.Le 20 società che hanno aderitoal progetto rappresentavano idiversi settori produttivi,dall’agroalimentare, al turistico,all’artigianato. Grazie allaqualità dell’offerta la <strong>Sardegna</strong>ha avuto questo successo. La propostadel comparto agroalimentaresardo era praticamente completa:dal pane ai dolci, dai formaggiai salumi, dal vino all’olio,dal miele al mirto, ai panettoni,alla pasta fresca, ai prodottisott’olio, alle marmellate.L’artigianato ha presentato leproduzioni di ceramiche, arazzi,tappeti, cestini. Molti gli artistiche hanno proposto quadri cherappresentavano i paesaggi e letradizioni dell’Isola.Gli stands sardi sono stati visitatidal Console italiano e dalSindaco di Essen che hanno manifestatogrande interesse per lanostra Isola, ma anche da numerosiimportatori e ristoratori interessatiagli stessi prodotti.Fortissimo anche l’interesseper il settore turistico (sono statidistribuiti circa tre quintali e mezzodi materiale cartaceo oltre che1300 cd rom in lingua tedesca).Sono state tantissime – hascritto Loredana Casula –le richieste per campeggi, secondecase, hotel, agriturismo, siadai potenziali turisti che probabilmentevedremo la prossima estate nellanostra Isola, sia dalle agenzie diviaggio. Alcune di queste si sonoriproposte di visitare le strutturee le località presentate, nellaprossima primavera.Nonostante il freddo e nonostantetutte le giornate fosseroallietate da spettacoli di tutti igeneri, non ultimo la banda dellaPolizia di Stato – sottolinea Casula– i gruppi che hanno suscitatomaggior curiosità e interessesono stati il gruppo folk di Busachi(Bella Mia) e i “Sonaggiasoe`Urzu”, che con il loro ballihanno praticamente bloccato lepiazze facendo fermare masse dipubblico.Gli stessi tedeschi si sono unitinei balli del gruppo folk e hannopartecipato attivamente alle esibizionidei “Sonaggiaso e`Urzu”.Ma una delle soddisfazioni piùgrandi è stata vedere le centinaiadi Sardi che sono arrivati dallediverse città della Regione dellaRuhr per visitare gli standse accompagnare i gruppi.Durante tutta la manifestazione alcunisoci e le donne della Federazionerichiamavano l’attenzione dei passanticucinando malloreddus, culurgionis,ravioli che poi facevanodegustare al pubblico, dandoun esempio concreto di quelliche sono i sapori di <strong>Sardegna</strong>.“Sarebbe fantastico – ha dettoCasula – se ci fossero le condizioniper poter organizzare inognuna delle principali città dellaGermania, a rotazione, meseper mese, manifestazioni di questogenere e di questa grandezza.Un ringraziamento particolarea tutti coloro i quali hanno partecipatoe contribuito a far sì che lamanifestazione riuscisse”.Benedetta Casu, laurea inFisica nel 1994 e specializzazionein tecnologie otticheall’università di Cagliari, è inGermania dal 9 gennaio 1999.Anche lei fa parte del cosiddettoclub della fuga di cervelli: nel2001 ha conseguito il dottorato diricerca all’Università tedesca diPotsdam, con una tesi sulla strutturaelettronica dei semiconduttoriorganici eterociclici, e ha decisodi non ritornare in <strong>Sardegna</strong>:“da tre anni sono ricercatrice pressouna delle cattedre di scienzadelle superfici più conosciute delMondo, in una delle più famoseuniversità tedesche. Ho potuto realizzareil sogno che coltivavo finda bambina: fare lo scienziato.”Alcuni risultati degli studi diBenedetta forniscono una nuovaluce sulla conoscenza dei materialiorganici e ridisegnano laloro fisica di base. “Lo ritengo unrisultato sorprendente, che haagitato la comunità scientifica,ma che allo stesso tempo superamolte incongruenze presenti nelleteorie precedenti. Sono moltoorgogliosa di questo.”Gli studi condotti dalla ricercatricesarda si basano su misureeffettuate con le più avanzate dotazioni:“lavoriamo al sincrotronecon tecniche molto sofisticatee strumenti di nuovissima generazione,al top della tecnologia,per analizzare le proprietà elettronichee morfologiche di materialiorganici che avranno impiegonell’elettronica.”Si tratta di materiali a base dicarbonio ancora scarsamenteBenedetta Casuricercatrice sardaall'università di Potsdamdiffusi nei dispositivi elettronici:“ma su questi materiali si puntamoltissimo perché offrono la possibilitàdi costruire apparati sofisticatia costi molto inferiori rispettoa quelli a base di silicio e con caratteristichemolto particolari.”Ad esempio la brillanza dell’emissioneluminosa anche inpresenza di sole, che li rendeadatti alla realizzazione di dispositiviper auto, cellulari o impiantistereofonici.“Una caratteristica affascinantedi questi dispositivi – spiegaBenedetta – risiede nella possibilitàdi assemblarli in pellicolesottili adattabili a supporti flessibili,di piccole e grandi dimensioni:è il caso dell’e-paper, ilfoglio di carta del futuro, più similea un display flessibile e diformato tascabile.”Dall’Università di Cagliari, dipartimentodi Fisica, alla sezioneExperimentelle Physik II dell’anticoateneo di Würzburg, il passonon è breve: “mi sono trasferitain Germania senza sapere unasola parola di tedesco senza conoscereabitudini e cultura, maper i primi tre anni ho lavorato aBerlino in un gruppo di ricercainternazionale, e il problema dellalingua non è mai esistito”.Sono però affiorati problemi diintegrazione: “i tedeschi sonoestremamente riservati, così tantoda avere atteggiamenti che perme, proveniente da una culturaospitale e mediterranea comequella sarda, spesso erano di manifestaineducazione. Non rientranel loro modo di pensare offrireaiuto, pratico o morale ai nuoviarrivati e nemmeno a ospiti temporanei.Per queste ragioni all’inizioè stato molto difficile instaurarerapporti di amicizia oanche semplici conoscenze.”Poi il trasferimento in Baviera,dove l’ambiente lavorativo non èinternazionale, e la conseguentenecessità di imparare a esprimersinella lingua locale, ha fatto ilresto: “adesso parlo correntementetedesco, sono perfettamente inseritanel mio gruppo di ricerca emi sento ben integrata nella cittànella quale vivo. Ho imparato chei tedeschi hanno una barriera moltoelevata da superare prima disocializzare, ma una volta che seiconsiderato un amico è difficileche ti dimentichino. E questo loritengo molto positivo!”Ma sul piano lavorativo, sembreràstrano per un lavoro cosìmoderno e una società tanto aperta,le difficoltà maggiori sono legateal fatto di essere una donna:“in fisica sperimentale, soprattuttonel campo delle superfici,lavorano quasi esclusivamenteuomini, in particolare per i postidi responsabilità. E la comunitàdei ricercatori dei sincrotroni è,non solo maschile, ma misogina.Questo pesa abbastanza perchéper ottenere lo status e i riconoscimentiche ha un collega, bisognalavorare due volte tanto, epurtroppo non sempre è sufficiente.Si è considerate semprecome delle studentesse anchedopo molti anni di esperienza”.La nostalgia della <strong>Sardegna</strong> èforte: “mi mancano il sole e ilmare, la mia famiglia e i mieiamici”, ma per Benedetta Casu,candidata all’Hertha-Sponer-Preis 2006 (il premio per giovaniscienziate intitolato alla primadonna tedesca laureata in Fisica)lavorare in un laboratorio di ricercaall’avanguardia mondialefa superare ogni disagio.Andrea Mameli

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