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Primo PianoGENNAIO 2006 • 5LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE SORUIl 2006 sarà l'annodella innovazionee della giustizia socialeSoddisfazione per i risultati ottenuti nel 2005 nella lotta agli sprechi e nelle vertenzesulle entrate e sulle servitù militari – Sottolineato il ruolo degli emigrati a sostegnodelle iniziative della <strong>Sardegna</strong> – In programma cambiamenti “epocali” nel modelloorganizzativo della Regionedi Luigi CoppolaPOLITICA REGIONALEVertenza con lo Stato sulleentrate fiscali e vertenzasulle servitù militari sonostati i punti nodali dell’attivitàdella Giunta Regionale presiedutadall’on. Renato Soru, che èriuscita con il convinto sostegnodel Consiglio Regionale e deisindacati, delle organizzazioniimprenditoriali e di categoria, aconquistare un proscenio nazionale.La manifestazione, a Roma,del primo dicembre, sulla questionedella mancata corresponsionealla <strong>Sardegna</strong>, da parte delloStato, di congrue quote dellacompartecipazione ad Irpef edIva, ha visto anche un’ampia esostanziosa partecipazioni dimolti sardi emigrati nellacapitale,ed ha costituito un momentoalto di unità a sostegno dirichieste più che legittime. La<strong>Sardegna</strong> ha ritrovato la dignitàdi rivendicare il pieno rispettodella propria autonomia sul pianoamministrativo, sul piano ampiamenteculturale.Nella conferenza stampa difine anno, presente, in prima fila,una larga rappresentanza dellaGiunta regionale (assenti solo gliassessori Dadea, Foddis, Dirindine Pigliaru) il presidente RenatoSoru ha preferito rinunciaread una qualche introduzione, offrendosisubito alle domande deigiornalisti. Dopo un anno e mezzodi attività del suo governo regionale,la strada da seguire perdare soluzione ai numerosi problemidell’Isola è chiaramentetracciata, ma più che parlare deirisultati ottenuti, Soru ha preferito,con l’ ottimismo della volontà,parlare o forse meglio ragionaresul futuro della <strong>Sardegna</strong>,soffermandosi sui punti nodaliche sono alla base di un nuovosviluppo dell’economia, dellacultura della <strong>Sardegna</strong>, alla vigiliadella presentazione, in Consiglioregionale, della legge finanziaria.Lo ha fatto con la convinzionedi essere stato utile aisardi, che occorre più coraggioper programmare il futuro, d’avereanche commesso errori (“masolo chi non fa non sbaglia”).Con un pizzico d’orgoglio, intanto,ha sottolineato lo sforzocompiuto dal suo governo per ridurreil deficit della Regione,con l’eliminazione degli sprechi,in attesa che lo Stato renda alla<strong>Sardegna</strong> quanto le spetta percompartecipazioni all’Irpef e all’Ivanon versate. Una cifra chesupera i quattro miliardi di euro.Il discorso è andato alla finanziaria2006, alle prospettive cheemergono dalla creazione diun’Agenzia regionale delle entrate,per monitorare il flusso delgettito fiscale e controllare le fasced’evasione.In primo piano i temi del lavoro,dello sviluppo economico liberatodai condizionamenti delleservitù militari, del piano paesaggistico,del comparto agro –pastorale, del turismo, della sanitàche assorbe il 40 per cento dellerisorse del bilancio, ma anchedelle novità legate all’informatizzazione,agli investimenti nel“sapere”, all’apporto degli emigratisardi in Italia e nel mondo.Soru ha insistito molto sulla“conoscenza” come strumentoindispensabile di crescita, ricordandolo stanziamento di 50 milionidi euro per consentire a tremilalaureati sardi di effettuaredei masters, a completamentodella loro preparazione, all’esteroper poter rientrare in <strong>Sardegna</strong>con un notevole bagaglio diistruzione, di conoscenze da utilizzareper fare impresa. Si trattadi un investimento “epocale”,destinato a cambiare il volto dellosviluppo economico dell’isola.La Regione, tenuto conto deicomportamenti dell’attuale sistemabancario che opera nell’isola,sta già programmando attraversoquali strumenti agevolareil mercato dei capitali a sostegno,appunto,di nuove iniziativeimprenditoriali.Ma tutti i ragionamenti, sviluppatidal presidente in rispostaLa legge sul cinema bocciataa scrutinio segretoForti tensioni sul piano politico nella maggioranza sul ruolo di Giunta e ConsiglioUna fine d’anno un po’ asorpresa, con forti tensioni,sul piano politico, nellamaggioranza per la bocciaturada parte del Consiglio Regionale,a scrutinio segreto, del passaggioall’esame degli articoli dellalegge che disciplina gli interventiregionali per il cinema, rinviandoladi fatto in Commissione,dove potrà essere ripresa inesame tra sei mesi.Era il pomeriggio del 15 dicembre.Nella seduta mattutina siera conclusa, in anticipo, la discussionegenerale, per ricercarepiù ampie intese con la presentazioned’emendamenti comuni.Alla ripresa pomeridiana deilavori, su richiesta dell’on. Diana,di AN, si passava al voto segretosul passaggio all’esamedegli articoli. Dall’urna la sorpresa:29 i si, 38 i no.Cos’è accaduto? Intanto neldibattito generale sulla legge,apertosi nella seduta pomeridianadel 14 dicembre, ferma l’opposizionedel centrodestra, eranoemerse diverse sfumature tra igruppi della maggioranza. Chicome Cucca (La Margherita) hadichiarato la legge perfettibile ecomunque importante per ovviarealle lacune esistenti nel settore,chi, come Atzeri (Misto –Psd’Az) , pur sottolineando l’importanzadella legge, ne ha sottolineatodistorsioni e carenze.Per Ibba (misto – Sdi–SU) la leggeè buona, ma deve essere migliorata,per esempio sul temadella distribuzione delle opere,molto importante per la circolazionedei film. Siro Marroccu,capogruppo dei Ds ha ricordatocome la legge abbia avuto un itertormentato in Commissione eche “senza l’entusiasmo dellacollega Cerina”, difficilmentesarebbe arrivata in aula. Mentreil governo taglia le risorse, hadetto, la <strong>Sardegna</strong> investe in questosettore. Proprio Marroccu,cogliendo le diverse sfumatureemerse nel dibattito in aula, hachiesto al Consiglio di trovarel’intesa sul provvedimento, che“ha sicuramente margini di miglioramento”ed ha suggerito checoncluso il dibattito generale,prima dell’esame dei singoli articoli,la seduta fosse sospesa per“metterci d’accordo” su alcuniemendamenti.L’assessore alla Cultura ElisabettaPilia ha difeso il provvedimento,convinta che la leggeconsenta a molte professionalitàdi emergere e rappresenta una risorsaimportante anche per il turismo,che ha scoperto un filonecinematografico in forte espansione.Sospesa la seduta da partedel presidente del Consiglio,Giacomo Spissu, si attendeva laripresa dei lavori per definire gliemendamenti comuni. Invece,come detto, la sorpresa del votocontrario con il sostanziale apportodi consiglieri della maggioranza,almeno una decina i“franchi tiratori”.Scontata la posizione del centrodestraè apparso subito chiaroche la presenza dei “franchi tiratori”nel centrosinistra andavaconsiderata al di là della stessalegge sul cinema. Era il sintomodi un malessere, all’interno dellamaggioranza, da mettere in relazioneai rapporti tra la Giunta,presieduta da RenatoSoru, accusatada alcuni consiglieri di eccessivodecisionismo, e il ConsiglioRegionale limitato, secondoalcuni esponenti politici anchedella maggioranza, nella sua autonomialegislativa. Insomma unsegnale forte dato a Soru peraprire un confronto sui ruoli diGiunta e Consiglio.La reazione di Soru, comunque,non si è fatta attendere. Inun vertice con i partiti dellamaggioranza, il Presidente ha ribaditola volontà di procederenell’attuazione del programma acosto, se si dovessero creare altrecircostanze simili a quella sullalegge sul cinema, di ricandidarsi,sempre con il centrosinistra, macon un rapporto diverso con ipartiti.alle diverse domande, portati adunitarietà, hanno dimostratocome la soluzione dei problemidel settore agro – pastorale (haricordato come il comparto ovino-caprino sia non solo il piùantico della <strong>Sardegna</strong> ma anche,con 15 mila aziende ed un totaledi oltre cinquantamila addetti, ilpiù produttivo), del turismo, delpiano paesaggistico (“Non èvero che saranno impedite nuovecostruzioni, ne saranno autorizzatedi nuove, purché non consuminol’ambiente e il territorio”),delle servitù militari (ha citato,ad esempio, Capo Teulada eLa Maddalena e le loro prospettivedi sviluppo turistico senza igravami dei vincoli militari), insieme,definiscano un’immaginediversa, più moderna ed efficacedell’economia della <strong>Sardegna</strong>.Senza trascurare l’esigenza diun’Agenzia di promozione, unica,per presentare e vendere il“prodotto” <strong>Sardegna</strong>; gli investimentiper ripulire le strade e le cunettedi un’isola bellissima matrascurata (“<strong>Sardegna</strong> fatti bella”);gli investimenti per recuperarei centri storici in alternativaalla costruzione di “finti villaggi”sulle coste, presepi che si ammiranopochi giorni l’anno. InfineSoru non ha mancato di ricordarel’investimento di 25 milioni dieuro per promuovere la conoscenzadella lingua inglese,“l’esperanto moderno”.Un riferimento particolare ilpresidente ha voluto fare verso ilmondo dell’emigrazione, ricordandocome egli stesso, per 17anni, abbia vissuto, per questionidi studio e poi di lavoro, lontanodalla <strong>Sardegna</strong>. Ha dato attoai molti sardi presenti a Roma delloro contributo al successo dellamanifestazione unitaria del 1°Dicembre scorso sulla vertenzafiscale, collegando le esperienzematurate dai sardi in Italia e inEuropa, nelle diverse attività lavorative,e le esperienze dei lorofigli, all’esigenza della <strong>Sardegna</strong>di avere uno sviluppo che sappiautilizzarne tutte le risorse ambientali,culturali, tutelandolenello stesso tempo, attraversouna “vendita” del prodotto <strong>Sardegna</strong>.Auspicando che anche dalmondo dell’emigrazione la capacità,la voglia di fare impresanell’Isola trovino una nuovaspinta sulla base, appunto, deiprogrammi di sviluppo dellagiunta regionale.In conclusione il presidenteSoru ha voluto fare riferimento airapporti tra la Giunta e i partitiche la sostengono, tra la Giunta eil Consiglio regionale, nella prospettivadi attuare le indispensabiliriforme sul piano istituzionale,che attengono ad una diversaorganizzazione della stessaregione e, soprattutto, ad unnuovo Statuto, nel quale devetrovare spazio, sul piano istituzionale,anche il mondo dell’emigrazione.Soru ha stemperatole tensioni che nel mese di dicembreavevano caratterizzato irapporti tra governo regionale emaggioranza (“i rapporti sonobuonissimi e non mi candidereicontro il centrosinistra”) ed ha ricordatoche, con il nuovo regolamentodell’aula, il Consiglio regionalepotrà svolgere con maggiorecelerità la propria attivitàlegislativa.


6 • GENNAIO 2006Il Consiglio regionale non èun luogo in cui le norme siarenano. Non c’è contrapposizionefra il Consiglio visto comeluogo dei passi perduti e la Giuntache invece lavora.Possiamo e dobbiamo fare unosforzo per lavorare meglio e dipiù, migliorando gli strumenti anostra disposizione”.Nella tradizionale conferenzastampa di fine anno il presidentedell’Assemblea Giacomo Spissuha colto l’occasione per difendereil ruolo del Consiglio regionaleche dal 1 gennaio scorso hasvolto 96 sedute, per un totale di350 ore, e approvato 23 progettidi legge.Spissu ha anche sottolineatoche le otto commissioni permanentihanno svolto durante l’anno365 sedute per un totale diSANITA'Primo PianoUna legge per lo smaltimentoe la bonifica dei siticontaminati dall'amiantoApprovata a larga maggioranza dal Consiglio regionale colma un ritardo di oltredieci anni - Allarmanti le patologie che provoca questo materiale se respirato dallepersone - Numerosi i casi accertati - Il male ha una lunghissima incubazioneVia libera da parte del Consiglioregionale della <strong>Sardegna</strong>alla legge sullosmaltimento e la bonifica dei siticontaminati dall’amianto. Con42 voti favorevoli, 5 contrari e 3astenuti l’Assemblea sarda ha votatoil 7 dicembre scorso il via liberaad un provvedimento che in<strong>Sardegna</strong> manca da ben 11 anni,perché è dall’agosto del 1994 cheun Dpr assegna alle Regioni lacompetenza specifica (la leggenazionale è del 1992, la 257; unprecedente provvedimento è costituitodalla direttiva comunitariadel 1990 che mette al bandol’amianto nella produzione dimanufatti e loro commercializzazione).Nella sua relazione introduttiva,il primo firmatario (e Presidentedella Commissione Ambiente)Alberto Sanna dei Ds hariferito di allarmanti patologieche questo materiale provoca serespirato dalle persone (le suepolveri sono infinitesimali): lapiù grave è il tumore della pleura(detto anche mesotelioma pleurico).Numerosi i casi accertati equelli in crescita; il male ha unalunghissima incubazione (dai 20ai 30 anni) e – ha detto – “questispiega come continueremo a registrarnegli effetti nefasti anchenei prossimi anni, anche quandole cause della patologiasaranno(si spera) rimosse. Ma esistonoanche patologie minori,alle quali si presta scarsa attenzione,in grado, tuttavia, di inciderenegativamente sulla salute”.Tra le novità della legge approvata,composta da 10 articoli, si prevedela predisposizione del “Pianoregionale di protezione, decontaminazionee smaltimento ebonifica dell’ambiente a difesadei pericoli derivanti dall’amianto”,che dovrà poi essere approvatodalla Giunta regionale su propostadell’Assessore all’Ambiente,e che conterrà al suo internoquelli Provinciali, da attuare daparte delle rispettive amministrazioni,che dovranno attenersi agliindirizzi generali e ai criteri dell’Assessorato(diconcerto conquello alla Sanità). Il Piano, secondola legge, prevede a suavolta l’assegnazione delle risorsefinanziarie alle Province, ai comuni,alle Asl e agli altri organiper assicurare la dotazione strumentalenecessaria per lo svolgimentodelle funzioni previstedalla legge approvata. Si prevedono,inoltre, le modalità e i tempiattraverso i quali i soggettipubblici e privati proprietari deisiti contenenti amianto devonoeffettuare operazioni di bonificao smaltimento, la predisposizionedi specifici corsi di formazioneprofessionale, e la realizzazionedi una campagna di informazionepermanente finalizzata alla sensibilizzazionedei cittadini sul problema-amianto.La legge prevedeinoltre le modalità di approvazionedei Piani Provinciali, e i lorocontenuti, come ad esempio i censimentidi imprese o siti che usanoo hanno usato l’amianto per laloro attività, rilevazione sistematicadelle situazioni di pericoloambientale, la costituzione disportelli informativi presso lestrutture territoriali di controllo.Prevista anche la concessione dicontributi agli enti locali e ai privatiper gli interventi di bonificada amianto sugli immobili, e l’istituzione– presso l’Assessoratoalla Sanità – di un Centro OperativoRegionale per la rilevazionedei casi di Mesotelioma. Ma ilpunto debole del provvedimento– ha ammesso con franchezza ilrelatore – è rappresentato dallamancanza di risorse. Era previstadi Fabrizio SerraPOLITICAIl presidente Spissu esortail Consiglio regionalea lavorare in autonomia650 ore, ma l’Assemblea devespecializzarsi nel fare le leggi eavere un sistema di controllo e diverifica della loro attuazione autonomorispetto alla Giunta. Questoè possibile con un ampliamento,per esempio, dell’UfficioStudi, dell’attività di ricerca e disostegno ai consiglieri nella predisposizionedi atti e proposte diuna prima destinazione di un milionedi euro, ma la somma “è sparita”,assorbita da altre esigenzeimmediate. Sanna ha quindi evidenziatola disponibilità dell’AssessoreRegionale al Bilancio,Francesco Pigliaru, ad intervenirecon la Finanziaria 2006 (sotto lavoce “nuovi oneri legislativi”)ma la Finanziaria al momento incui scriviamo non c’è. L’esponentedei Ds ha anche ipotizzatoun’altra soluzione, con la possibilitàdi collegarsi al Por, con lamisura relativa alla tutela e protezioneambientale da materiali pericolosi,ma – ha concluso – “èsolo un’ipotesi finanziaria”. Firmatada tutto il centrosinistra e licenziatadalla Commissione Ambienteil 17 novembre 2004, ildocumento era giunto in AulaPOLITICAConcessi due mesidi esercizio provvisorioper il bilancio regionaleVia libera del Consiglio regionale, con 40 voti favorevoli,cinque contrari e 19 astenuti. al ricorso ai due mesi di esercizioprovvisorio del bilancio 2006 della Regione ed alcontestuale rinvio dell’approvazione della Legge finanziaria. Alvoto si è arrivati ampia discussione caratterizzata da un’accesa polemicatra esponenti dell’opposizione e della maggioranza. I primihanno lamentato il ritardo, ritenuto ingiustificato e la spaccaturain Commissione Bilancio tra la maggioranza e la Giunta che avevaproposto un solo mese di esercizio provvisorio. I secondi hannogiustificato il rinvio dell’approvazione del Bilancio e della Finanziariacon la vertenza sulle entrate aperta dal Regione nei confrontidel Governo per il riconoscimento di un diritto costituzionalenon ancora pienamente riconosciuto.Il Consiglio ha quindi approvato nella stessa seduta, per alzata dimano, anche il documento per l’esercizio provvisorio del bilanciointerno dell’Assemblea.legge. L’autorevolezza del Consigliodeve basarsi sull’autonomiadalla Giunta.Questa Assemblea – ha sottolineatoil Presidente – è una dellepiù numerose d’Italia, ci battesolo la Sicilia. Siamo 85 ed è piùcomplicato mettersi d’accordo.Possono esserci fibrillazioni perquestioni banali, come quellasolo a dicembre a causa della mancanzadi copertura finanziaria nel2005 nel capitolo relativo alle risorseper nuovi oneri legislativi.Un problema sollevato già dalPresidente della Commissione AlbertoSanna nella sua relazione edemerso anche nella fase del dibattitoconsiliare, come ha fatto ToreAmadu (Udc) secondo cui “unalegge basata sulle promesse non èammissibile”. Per Vincenzo Floris(DS), invece,si tratta di “un provvedimentoimportante”. L’amiantoè “causa di molte patologie –ha detto – Arpas e Asl dovrannocompiere un’azione di prevenzionecapillare perché il territorio siaeffettivamente bonificato, cosache, per il momento, non è avvenutaneppure in quei siti “di interessenazionale”, il Sulcis Iglesientee l’area industriale di PortoTorres, dove la situazione è “pesante”.Per Giuseppe Atzeri (Misto- Psd’Az) la mancanza di risorse“la dice tutta sulla considerazioneche la Giunta ha del Consiglioregionale”. Si rischia, in questomodo, di fare “politica virtuale”perché si approvano provvedimentiche non potranno funzionare.“Sconcertato” da un testo legislativomolto complesso, che sicuramenterenderà complicataqualunque azione, si è detto PierpaoloVargiu, capogruppo dei Riformatori,così come il collegaSergio Pisano, secondo i quali lalegge è “contorta, ricca di commissioni,sottocommissioni, concertazioni,commissari ad acta”, enon agile come i cittadini chiedono”.L’assessore dell’Ambiente,Tonino Dessì, replicando a nomedella Giunta, ha dato “una valutazionepositiva” dell’iniziativaconsiliare. L’esecutivo non ha ritenutoopportuno proporre unproprio testo e si è limitato a presentarealcune modifiche “non disostanza”. Dessì ha riconosciutoche liberarsi dall’amianto non èun problema facile, per la diffusioneche i manufatti di cementocontenente questo materiale killerhanno avuto in passato. Occorredisciplinare sia il depositoin discarica (una norma recente neautorizza il conferimento nonnella categoria “rifiuti speciali”,ma in quella dei materiali “tossicie nocivi”). Assai costosa la rimozione(sotto vuoto) al punto che sistudiano “metodologie appropriate”per cancellare gli effetti,ma limitare il danno economico,insostenibile per molti privati nonostanteil previsto contributo regionale.Per Antonio Calledda(Ds) “l’amianto è un killer a cieloaperto”, e nei confronti del quale“dobbiamo creare una coscienzadiversa e porre in essere tutti glistrumenti necessari per la bonificadel nostro territorio”. Il consiglieredi Forza Italia Nicola Rassuha invece riconosciuto che la leggepuò essere un primo passo a cuidevono, però seguire, altri interventilegislativi. I fondi disponibili(600 mila euro per il 2005)sono sufficienti per far partirel’indagine conoscitiva, lo studiodelle situazioni reali, previsti daquesto piano, ha aggiunto SiroMarrocu, capogruppo Ds, poi ci sirenderà immediatamente conto diquanto serve, effettivamente, peravviare una concreta operazionedi bonifica. I soldi stanziati perquest’anno, ha assicurato il capogruppodei Ds, non “saranno toccati”e non finiranno in economia,quindi saranno disponibiliper questo scopo anche l’annoventuro. La lunga fase di elaborazionedi un provvedimento delicatoed importante, è stata ricordataanche da Mario Floris (Misto-UDS),che ha però “denunciato”la lunga serie di emendamentipresentati dalla Giunta regionale,“l’ennesimo tentativo di riappropriarsidelle competenze” chesono state, invece, trasferite alleprovince. Tra gli emendamentipresentati dalla Giunta regionaleil più ‘sostanzioso’ è senza dubbioquello che riscrive il comma 2dell’articolo 2: “il Piano – recita– elabora le linee di indirizzo generaledi protezione, decontaminazione,di smaltimento e di bonificadell’ambiente ai fini delladifesa dei pericoli derivanti dall’amianto”.Approvato, tra gli altri,anche l’emendamento 12 dellaGiunta, sostitutivo totale dell’articolo8 in cui si dice che “èistituito presso l’Osservatorio regionaleepidemiologico il CentroOperativo Regionale per la rilevazionedei casi di mesotelioma in<strong>Sardegna</strong>”, e che “il servizio sanitarioregionale si faccia caricodelle spese necessarie per sottoporregli ex esposti all’amianto alcontrollo sanitario per la prevenzionedelle patologie connessealla presenza dell’amianto”.delle mancanza di stanze. Invitocomunque tutti i colleghi a mantenerealto il livello, a misurare leparole nel confronto e a evitarecadute di stile su questioni magariimportanti per chi vive nel palazzoma che diventano segnalinegativi per l’esterno e possonoannullare sei mesi di lavoro odieci buone azioni. Quanto all’usodel voto segreto, che d recenteha affossato la legge sul cinema,Spissu l’ha definito“un’arma impropria se usata suuna normativa del genere, ma restaun ‘diritto’ nell’esercizio dellademocrazia”.Interpellato sulla proposta dilegge per la riduzione delle indennitàdei consiglieri, il presidentedella Assemblea ha preferitonon definirla “questione etica”,parlando di “costi della politicanecessari in una democrazia”.Ha quindi assicurato che sarannotempestivamente discussealtre misure per contenere le indennità,dopo il non adeguamentoa quelle previste per i parlamentarie la decisione di dimezzarequella di inserimento al terminedel mandato consiliare.


Primo PianoGENNAIO 2006 • 7POLITICA REGIONALEApprovata la leggeche riformail trasporto pubblicoVoto unanime del Consiglio regionale per il riordino del settore nel quale sonoattualmente presenti 52 operatori locali - La Regione si dovrà dotare di un Pianoregionale dei trasporti e di Programmi triennali regionali per il trasporto pubblico,contestualmente a Province e Comuni - Viene istituita l'Agenzia regionale per iltrasporto pubblico - L'Azienda regionale sarda trasporti (Arst) diventerà una societàdi diritto privato a capitale pubblicodi Gherardo GherardiniCon voto unanime il Consiglioregionale ha approvato,alla fine di novembre,la legge che riforma il trasportopubblico locale, in attuazionedella normativa nazionale cherisale al 1999. Un settore nel qualesono attualmente presenti 52operatori locali, dove la Regionespende circa ottanta euro all’annoper ogni cittadino e solo il 6-7 per cento dei sardi utilizza ilmezzo di trasporto pubblico.A seguito della nuova disciplina,la Regione si dovrà dotare diun Piano regionale dei trasporti edi Programmi triennali regionaliper il trasporto pubblico, contestualmentea Province e Comuni,ai quali viene affidato il compitodi varare i Piani provinciali ed iPiani urbani del traffico.Nella legge viene poi istituital’Agenzia regionale per il trasportopubblico, con il compitodi gestire e coordinare l’attuazionedei Piani e in particolare leprocedure concorsuali per l’affidamentodella gestione, avvalendosiper la selezione del personaledelle risorse umani presentinell’amministrazione e successivamentedi personale esternodi elevata professionalità, assuntotramite concorso pubblico.La riforma prevede anchel’istituzione di un fondo regionaledei trasporti finalizzato acoprire le spese di investimentoe la privatizzazione dell’Aziendaregionale sarda trasporti(Arst), che diventerà quindi unasocietà di diritto privato a capitalepubblico.Il dibattito in aula, articolatosinel corso di due sedute, è statoaperto dal relatore Salvatore Mattana(Ds), che ha ricordato che “lalegge in discussione rappresentala sintesi di quattro progetti dilegge, presentati da Giunta, Udc,Ds e Psd’Az”. Dopo aver elogiatoil lavoro della Commissione, cheha dimostrato maturità politicalavorando in un costruttivo climadi collaborazione tra maggioranzae minoranza, ha auspicato l’approvazionedella nuova normativa,che “rivoluzionerà l’interocomparto” e permetterà di “realizzareun sistema di trasporto internopiù moderno, efficiente, rispettosodei diritti e della domanda diservizio che giunge dalla comunitàsarda”.Il primo ad intervenire nella discussionegenerale è stato LucianoUras (Rif. Com.), per il quale“l’elemento qualificante dellanuova legge sta nella pianificazionedei servizi, come riconoscimentodelle funzioni del sistemadelle autonomie locali”. Dopoaver espresso perplessità sullaprivatizzazione dell’Arst (“menomale che è rimasta nel controllopubblico”), Uras ha sottolineatol’esigenza della massima tuteladei lavoratori e del diritto dei cittadinialla mobilità.“Questa legge – ha detto MariaGrazia Caligaris (Sdi-Su) – consentiràalla Giunta di operare inun quadro di certezza, venendo acolmare una grave carenza legislativa.Sarà finalmente possibileoperare in un sistema di trasportisostenibile dal punto di vista economico,ambientale e sociale”.L’oratrice ha quindi auspicatol’attuazione dell’accordo di programmaper il trasferimento delleferrovie in concessione e l’ammodernamentodella rete ferroviariaisolana, garantendo nel contempoi diritti dei lavoratori e potenziandoi servizi per le fasce piùdeboli di utenza. “A questo proposito– ha concluso – attendocon fiducia la predisposizionedella Carta regionale dei servizidi mobilità, con particolare riferimentoai disabili e agli anziani”.Pur con qualche rilievo critico,Giuseppe Atzeri (Psd’Az) ha manifestatoapprezzamento perché“buona parte della proposta dilegge sardista è stata recepita neltesto finale”. “Notiamo con piacere– ha detto – che in questoprovvedimento c’è attenzioneper le zone interne, si evita lospopolamento e si danno rispostealle fasce deboli”. Di legge “buona(anche se migliorabile)” haparlato Gavino Manca (Margherita),che ha auspicato la massimaECONOMIA<strong>Sardegna</strong> al secondo postoper l'attuazionedel programma europeoDai dati di monitoraggio finanziario al 31 ottobre 2005 del Quadro Comunitario di Sostegno Obiettivo1, 2000-2006, recentemente diffusi dal Ministero dell’Economia e Finanze, emerge che nella Regione<strong>Sardegna</strong>, le domande di pagamento presentate a valere sul POR hanno comportato nel complesso,un buon livello di attuazione finanziaria. Il rapporto tra pagamenti complessivi e costo totale del Programmaper il periodo 2000-2006, è pari al 42,3%, e supera di gran lunga la media dei pagamenti effettuati sui rimanentiProgrammi Operativi Regionali dell’Obiettivo 1 (35%), collocando la <strong>Sardegna</strong> al 2° posto dietro alMolise. Il grado di realizzazione rispetto al target di spesa prefissato è pari al 97,2%, nettamente al di sopradella media del Quadro Comunitario di Sostegno - Obiettivo 1 (95%, alla medesima data).Il positivo andamento dell’attuazione del POR <strong>Sardegna</strong> 2000-2006. e’ emerso nella riunione del Tavoloregionale di partenariato svoltasi all’Assessorato della Programmazione. Hanno partecipato i rappresentantidelle Province, delle Associazioni di categoria, le Rappresentanze sindacali e quelle degli Enti locali.Relativamente ai singoli Fondi va evidenziato il livello della spesa sul FESR, che incide per il 61,4% sulcontributo comunitario totale al POR. La performance finanziaria su tale fondo risulta, infatti, ben al disopra della media dell’intero Programma Operativo Regionale, sia in termini di capacità di impegno chedi spesa, pari, quest’ultimo indicatore, al 44% del costo totale programmato. Rispetto al valore atteso, l’importoriflette un grado di “realizzazione” dell’obiettivo di spesa pari al 103,8%. Questo dato consente allaRegione di accedere ad una apposita premialità.Relativamente agli altri Fondi (FSE, FEOGA, SFOP) il livello medio della spesa si colloca al di sopra dellamedia registrata nelle altre Regionitempestività nella predisposizionedel regolamento attuativo euna grande attenzione ai serviziminimi e all’Agenzia regionaleper il trasporto pubblico locale,che dovrà avere la flessibilità necessaria.I pesantissimi ritardi accumulatinei confronti della altre regionisono stati ricordati da EugenioMurgioni (Fortza Paris), ilquale ha sostenuto che “il provvedimentoin esame, coinvolgendogli enti locali, permetteràdi raccogliere le indicazioni necessarieper la realizzazione diun intervento di ammodernamentodell’intero comparto,un’esigenza particolarmentesentita da tutti”. Secondo AlbertoSanna (Ds) “questa legge diriforma favorirà la creazione diun importante polo dei trasportinell’isola, sviluppando anche ilsistema portuale, integrando gliinterventi sardi con quelli previstinel piano nazionale. Sarannonecessari – ha concluso – investimentiingenti, ma esiste lapossibilità di ottenerne dalloStato e dall’Unione europea”.I ritardi accumulati nel delicatosettore dei trasporti sono statiricordati anche da Franco IgnazioCuccu (Udc), il quale ha comunqueammesso che il provvedimentoin esame consentirà diavviare un’attenta programmazionedegli interventi e garantireil diritto dei cittadini ad una mobilitàcerta ed efficiente. Per AntonelloLicheri (Rif. Com.) occorreràun attento monitoraggio delsistema e un approfondito esamedelle necessità oggettive dei cittadini,per evitare che la privatizzazionedell’Arst si traduca in unfallimento. “Si devono garantire imigliori servizi a tutti i cittadini -ha detto – e il servizio pubblico èin grado di farlo”.Mario Diana (An) si è detto“non pienamente convinto dellabontà del provvedimento” e neha sottolineato quelle che, a suoparere, si paleseranno come carenzenella fase dell’attuazione(“non sono previste agenzie provinciali,sono poco chiare le normesui servizi in concessione,manca un quadro di coordinamento”).“Comunque – ha concluso– il testo nel suo insieme èrilevante e può essere migliorato”.“Con questa legge – ha dettoChicco Porcu (Progetto <strong>Sardegna</strong>)– si comincia ad entrare nel vivodella stagione delle riforme, chetoccheranno la vita dei cittadini eincideranno profondamente anchenei settori economici”. Dopoaver descritto gli aspetti salientidella nuova normativa, Porcu haaffrontato il tema dell’Arst, affermandoche “forse non abbiamocompiuto il passo decisivo, perchéla cogestione pubblico-privatoavrebbe meritato una privatizzazionereale, più ampia”. “Comunque– ha sottolineato – moltiaspetti del provvedimento sonoancora migliorabili”.Il presidente della Commissionetrasporti, Giuseppe Pirisi (Ds),ha detto che “la nuova legge favoriràil riequilibrio territoriale equello socio-economico, frenandolo spopolamento delle zoneintere, riducendo i consumi energetici,limitando le cause dell’inquinamentoambientale”. Illustrandogli spetti più significatividel testo all’esame dell’aula,Pirisi ha ricordato “la garanziadei servizi minimi, la previsionedi un’adeguata programmazione,il “concerto” che dovrà caratterizzarele decisioni più importanti,il riconoscimento di particolarifunzioni a Province e Comuni”.Ha concluso ringraziandola Commissione per “l’eccellentelavoro svolto”.Il dibattito è stato chiuso dall’assessoreregionale dei trasporti,Sandro Broccia, che ha indicatoin 550 milioni di euro la sommanecessaria per la ristrutturazionedella rete infrastrutturalesarda. L’esponente della Giuntaha focalizzato i progetti sui qualista lavorando l’esecutivo perdare risposte adeguate alla mobilitànell’isola, dove “solo 8 personesu 100 utilizzano il trasportopubblico, contro una mediaitaliana di 16”. Si punta in particolare,ha detto Broccia, sullarete ferroviaria: a cominciare dalrifacimento di alcune stazionicome quelle di Villamassargia,Abbasanta, Siliqua, Assemini edi Via del Fangario a Cagliari,mentre sono in fase di progettazionequelle di Carbonia e diSassari. Entro i prossimi quattroanni, ha annunciato poi l’assessore,entreranno in servizio 22nuovi treni (tre dei quali sin dalgennaio 2006), “che andranno amodificare profondamente il parcorotabile”. Novità anche per lalinea ferroviaria che collega Decimomannu,Assemini, Elmas eCagliari, con “l’aumento del 50per cento dei servizi e il passaggioa 28 corse giornaliere”.“Nel piano di rilancio dell’Arst– ha ancora detto Broccia – è previstoil rinnovo totale del parcoautovetture, per renderlo ecocompatibile.Gli attuali 430 autobus sono imeno moderni e i più inquinantid’Italia”. L’assessore ha infineanticipato che la Giunta avrebbequanto prima adottato una deliberazioneper l’acquisto di nuoviautobus con dotazioni per i disabili.Concludendo, Broccia haosservato che “essere arrivati allariforma del trasporto pubblico rappresentaun risultato rilevante e altamentemeritorio, non solo peravere finalmente recepito i provvedimentidello Stato e dell’Unioneeuropea, ma anche per averliadattati alla difficile realtà sarda”.


8 • GENNAIO 2006Speciale EmigrazioneGERMANIALa donna arteficedel cambiamentodel ruolo dei circoliRiunite a Heilbronn per il convegno “Donne e associazionismo oggi” le rappresentantidelle comunità sarde in Germania hanno fatto il punto sul ruolo che possono svolgere perimprimere nuovo slancio alla vita dei circoli – Confronto a più voci con le rappresentantiarrivate dall’Italia e da altri paesi europeiservizi dell'inviato Gino ZassoPer la seconda volta nel girodi pochi anni, questa raffinatacittadina dall’elevatoreddito medio pro-capite che siaffaccia sul Nechar, il placido affluentedel Reno, (a due passi cisono le fabbriche dell’Audi e dellaKnorr, nella vicinissima Stoccardaquelle della Mercedes edella Porsche) ospita un congressodel movimento femminile delledonne emigrate in Germania,e, per proiezione, nel Mondo. Èancora novembre ma qui è giàNatale: le strade addobbate coneleganti luminarie, i mercatinicon una lunga serie di gadget legatialla festa della Cristianità, lamusica diffusa, gli abeti – quelliper l’arredo urbano e quelli invendita –coperti da un delicatostrato di neve, rendono l’atmosferadensa di un’aura romantica,un paese di fiaba che altrove è irrimediabilmentescomparso.L’impeccabile regia del convegno“Donne e associazionismooggi” è dell’inesauribile MaddalenaFadda Vitolo, presidente delCentro sociale di Austrasse, 350metri quadrati di superficie, unabiblioteca fornitissima, ampi localiper lo svago e per le riunioni,150 iscritti con una consistentepresenza femminile, uno “sportellosociale” aperto due giorni lasettimana, una ricorrente festa diNatale per i detenuti italiani, corsidi lingua italiana per i Tedeschie di tedesco per gli Italiani,frequenti conferenze e dibattiti.Radici a Siligo, sposata con unsalernitano, due figli che adora,la presidentessa per antonomasia(ricopre la carica da 15 anni) èqui dal ’68: ha lavorato part-timein un’azienda IBM e ora è orgogliosamentecasalinga.L’ha affiancata, nell’improbolavoro organizzativo, la deliziosaIolanda Cabuderra, vicepresidentedel circolo di Karlsruhe e delegatanazionale delle donne diGermania. Tecnico di laboratorio,origini a Mores, ha cominciatola sua attività a Ozieri, primadi trasferirsi in Germania peramore. Ha seguito qui, dove continuaa esercitare la sua professione,l’uomo dei suoi sogni, untoscano che le ha dato una bellissimabambina, Azzurra, che oggiha 11 anni. Ma i grandi amori,ahimè, finiscono, e Iolanda, successivamente,si è ricostruita unanuova e felice vita con un compagnosardo, Leonardo Spanu, originariodi Uri. Superato senzamolti problemi l’handicap dellalingua, in Germania si trova benissimo,anche se la nostalgiadella <strong>Sardegna</strong>, dove le è rimastoun fratello, chef nei rinomati alberghidella Costa, di tanto intanto l’assale. Ha portato con sél’anziano padre, che cura contanto amore. «Sono sincera: sepotessi scegliere, vorrei viveresei mesi qui e sei mesi nella miaregione».Sono state queste due signoread avviare il congresso, che hasegnato quasi un’apoteosi perSerafina Mascia, presidente delcircolo di Padova, citata con enfasiin tutti gli interventi per l’organizzazioneperfetta del convegnodel mese precedente.Aprendo i lavori, MaddalenaFadda Vitolo si è commossa finoIl sostegno delle istituzioninei messaggi del presidente Sorue dell'assessore al LavoroQuando, nella cittadina tedesca,si svolgeva il convegnosu “donna e associazionismo”,a Cagliari era incorso un’importante seduta delConsiglio regionale, per cui ipolitici invitati non hanno potutoessere presenti: alcuni, però,hanno voluto rimarcare la lorosolidarietà e i loro voti augurali.In un suo messaggio, il presidentedella Regione RenatoSoru ha voluto manifestare «ilnostro sostegno alle importantiiniziative intraprese dalle donnesarde emigrate in Germania» esignificare i suoi complimenti atutte le partecipanti per l’impegnodimostrato, esprimendo ipiù vivi ringraziamenti «per lasolidarietà espressa anche neiconfronti della mia azione di governo».L’assessore del Lavoro MariaMaddalena Salerno hamandato un saluto molto partecipato:«Il programma del congresso– ha scritto – evidenziasignificativamente un ideale dirinnovamento delle istituzioni,del governo e del mondo associativoche, ancor più oggi, nonpuò fare a meno del contributodel saper fare delle donne. Esseoccupano sempre più spazi civilie professionali, non sempre,però, sono chiamate a ruoli diattiva partecipazione alle politichedecisionali, dove l’otticafemminile diventa indispensabile,in quanto coglie i segnalidel cambiamento e li orientaverso un concreto agire. Le difficoltàche cogliamo nell’Isolasi manifestano anche per le donneche vivono fuori della <strong>Sardegna</strong>e che partecipano con tenacia,ma spesso dietro le quinte, aun processo impegnativo e digrande spessore partecipativo,culturale e solidale, all’internodei circoli e delle organizzazionidegli emigrati. Rispetto aquesta presenza non è sufficientemanifestare solo gratitudine,ma occorre un maggior impegnoper rendere le donne apertamenteprotagoniste di un rinnovamentoche passa attraverso larealtà sarda emigrata e che conquesto va attuato. Occorre ancheriflettere sulle implicazioniche l’apporto femminile comportariguardo ai temi e ai valoridell’identità, alla loro trasmissione,alla loro cura e allaloro valorizzazione anche al difuori del contesto geografico, inuna dimensione esclusivamenteculturale, spiccatamente connotatadal forte senso di appartenenzache contraddistingue iSardi nel Mondo».Un messaggio di saluto e diaugurio di buon lavoro è giuntoanche da Maria Grazia Caligaris,consigliere regionale delloSdi, anch’essa invitata e impossibilitataa intervenire: «L’associazionismooggi – è detto nelfax – ha necessità di nuovo vigore.È il luogo principe diespressione delle passioni edeve continuare a conservarequesta caratteristica. Ecco perché,in una società fortementeorientata a frantumare le comunitàideali, dove lo spirito soggiacesempre più alle logichedell’interesse privato, in cui all’aggregazioneper sostenere evalorizzare un principio, si è sostituitala forza delle lobbies,stare insieme in un’associazioneè un tratto di rilievo molto importante.Ciò vale ancora piùfortemente per gli emigrati sardi,chiamati a rinvigorire i vincolicon la loro identità in costanteevoluzione, e, per le donne,da sempre misconosciuteprotagoniste della vita dei migranti.Sono convinta che l’associazionismoabbia oggi ancoramaggiori responsabilità diieri e debba rispondere comeuna forza centripeta per unire,armonizzare e rafforzare le differenze,riproducendole nellaloro forma più utile e significativa».alle lacrime represse, quando haringraziato tutte le partecipanti ele ha incoraggiate ad andareavanti. Ha messo in evidenza latrasformazione avvenuta nei circoli,«non più semplici luoghi diritrovo, perché sul loro cambiamentola donna vigila».Iolanda Cabuderra si è dettamolto orgogliosa di aver contribuitoa organizzare questo convegno,che fa seguito a quello,importantissimo, di Padova:«Speriamo – ha detto – di andareavanti su questa strada, per descriverela storia di donne sarde,magari come quella di Eleonorad’Arborea»Franca Monni, del circolo diWolfsburg, l’altra delegata delledonne emigrate in Germania, èintervenuta due volte: ha ringraziatole organizzatrici per questoe per il convegno di Padova e hasottolineato la trasformazionedel ruolo della donna dai primianni dell’emigrazione a oggi.«Grazie alla consistente presenzafemminile – ha detto – la vita neicircoli è cambiata».L’assessore comunale dellacultura, Harry Mergel, in un interventoin lingua tedesca tradottosimultaneamente e seguito congrande attenzione dal pubblico,ha tracciato un esauriente quadrosocio-culturale della cittadina:«Città libera dal 1741, Heilbronn– ha detto – il 4 dicembre 1944 èstata distrutta al 90 per cento daun feroce bombardamento checausò settemila morti. Ha avutola forza di reagire e di ricostruirsia immagine e somiglianza diquella distrutta. Adesso è una cittàmultietnica, con presenze stabilidi abitanti provenienti da ben133 paesi. Il gruppo più nutritoviene dalla Turchia, poi dall’exJuogoslavia e quindi dall’Italia,che conta 3.200 residenti. Il rapportocon gli Italiani è splendido:arricchiscono la vita della città,senza peraltro perdere la propriaidentità. E i giovani della secondae della terza generazione sisono perfettamente integrati nelnostro assetto socio-economico»Johanna Lichy ha portato i salutie gli auguri a nome del governodi cui fa parte: «Vi voglioincoraggiare – ha detto – perchévoi donne vi rafforziate, con unarete di collegamento tra tutte, inmodo tale che quelle arrivate siprodighino ad aiutare chi vuoleemergere: se avete bisogno, rivolgetevitranquillamente a me».Riccardo Zanini, vice consoleitaliano, tanti anni vissuti a Nuoro,ha salutato anche gli assenti eha esaltato questo “momento irripetibile”e «Avete la volontà diguardare al futuro – ha affermato– e così ci date un forte sentimentodi speranza».Quella di Paola Atzeni, già docentedi antropologia culturaleall’Università di Cagliari, studiosaappassionata e esperta di nominaconsiliare nella Consultadell’emigrazione, è stata, di fatto,la relazione ufficiale del


10 • GENNAIO 2006Quando, nel marzo del ’99, c’èstato, proprio in questa cittadina,un altro convegno del movimentofemminile del mondo dell’emigrazione,diretta conseguenzadi quelli di Maastrich (ottobre1997), dove il gruppo si eradato fisionomia concreta, e diPadova (aprile 2002), dove si eraconsolidato, la scrittrice e docenteMarina Saba Addis aveva affermato:«La nostra ascesa è stata formidabile.Non denunciamo vittimismi,non abbiamo lamentele. Abbiamoprogetti, e il primo tra tutti èquello di “esserci!”». E «Esserci! »è stata la parola d’ordine che, ancheinconsapevolmente, ha informatotutta l’intensa attività del movimento.Oggi l’obiettivo, non c’è dubbio,è stato raggiunto: adesso le donne cisono, e fanno valere la loro presenzanei circoli e, soprattutto, nelleattività socio culturali: non più enon solo angeli dei fornelli, ma protagonisteessenziali della vita comune.Lo ha dimostrato l’approfonditodibattito che si è sviluppato,dopo le relazioni degli ospiti, nelcorso del convegno “Donne e associazionismooggi” che si è svolto loscorso 26 novembre.Sebben che siamo donne… Viaal dibattito pomeridiano, riservatoalle donne che vivono in Germania.Lo apre Tiziana Deidda,del circolo di Francoforte, che sidichiara pessimista sul futuro deicircoli. Impegnata nel settorescolastico, fa di tutto per avvicinareal centro i giovani della terzagenerazione, con risultati,però, non soddisfacentiSilvia Lecca, del circolo diBerlino, è di diverso avviso: «Danoi – ha detto – i giovani partecipanoattivamente. Forse perchéBerlino è una realtà diversa, l’etàmedia dei soci è di 35 anni».Alessandra Boi, anche lei diBerlino, ha affermato. «Per noidella seconda generazione è importantissimal’identità. Impararela lingua italiana mi ha aiutatomolto, e adesso sto imparando ilsardo» e cita, fra gli applausi, unafrase in limba de “Il giorno delMusica e cantiSpeciale EmigrazioneNel documento finalerivendicato un ruolopiù incisivo per le donnegiudizio” di Salvatore Satta.Ignazia Senis è arrivata a Heilbronn,del cui circolo è segretaria,nell’87 e ha assistito alla trasformazionedel centro, il cui direttivoè composto da sei donnesu undici membri. Accennatoallo stato disastroso della scuolain Germania, dove i figli degliimmigrati sono discriminati, haconcluso: «Il circolo sarebbe unapianta appassita. Ma per fortunaci siamo noi».Loredana Bianco del circolodi Karlsruhe è arrivata 15 anni fadalla natia Sorso a seguito delmarito che a Castelsardo fava ilpescatore e qui è impiegato allePoste. Si trova benissimo e nontornerebbe in <strong>Sardegna</strong> se non,forse, quando andrà in pensione.Il suo è un intervento tutto grinta:«Siamo pronte a rimboccarcile maniche – ha detto – e a far sìche le cose cambino nel modomigliore. Lo facciamo soprattut-Un angolodi <strong>Sardegna</strong>(con pecore)in GermaniaC’è un angolo bucolico, allespalle di questa industre cittadina(più o meno centomilaabitanti, la maggior pare impiegatinell’industria automobilistica):è un piccolo ovilestile <strong>Sardegna</strong>, dove VincenzoTola di Ardara e Palmiro Leccisdi Ruinas non hanno saputodimenticare le loro abitudinigiovanili, e hanno ospitato,in un recinto, prima due, poicinque pecore. Spendono 5euro la settimana per il foraggio,ma lo fanno con entusiasmo.«Ci forniscono gli agnelliper i nostri “spuntini” – diceVincenzo Tola – ma soprattuttoci aiutano a non sentirci solie a ricordare la nostra terra».to per le nostre famiglie e per inostri figli. Lo gridiamo a vivavoce: vogliamo più cultura e vogliamocontare di più!».Nunzia Chiara, del circolo diLudwigshafen: «In alcuni casi –ha detto – è proprio grazie alledonne che si è evitata la chiusuradel circolo, perché abbiamo il coraggiodi affrontare le difficoltà,di prendere le redini in mano e diavviare l’associazione verso uncorso migliore».Martina Piras è socia del circolodi Monaco, il cui direttivo ècomposto da otto donne e unuomo. «È indubbiamente meritonostro – ha affermato – se il centroè ancora vivo e vitale».Carla Marroccu, segretaria delcircolo di Moers, viceversa, èl’unica donna in un direttivo almaschile. «Cosa si può fare permigliorare il nostro ruolo nell’associazione?– si è chiesta – Ladonna dovrebbe avere più coraggioe inserirsi con maggiore ardore.Il cammino, però, è ancora lungoe difficile: per trasformare lamentalità ci si presentano troppospesso, ostacoli insormontabili».Annetta Fais di Norimberganon rinuncia al ruolo di “angelo deifornelli”: «Con la cucina sarda – hadetto – abbiamo aderito allo “slowfood”, perché anche con la culinariasi può fare cultura ».Giovannina Canopia da più divent’anni è “attivista” del circolodi Oberhausen: «È vero, i presidentisono più uomini che donne,ma non è questo che conta.Importa piuttosto agevolare laconoscenza della lingua e degliusi alimentari, soprattutto per inostri figli».Manuela Urru, anche lei delcircolo di Oberhausen è giovane,carina e impegnata: «Quello chevoglio consigliare ai giovani, maanche ai genitori – ha detto – è diessere consapevoli di quanto siaimportante il seguire e il tenereviva la nostra tradizione, le nostreusanze e la nostra cultura,tutte doti che possiamo attingeresolo all’interno della nostra associazione.Io sono nata e cresciutain Germania e grazie alle nostreassociazioni e ai loro impegni orami sento integralmente sarda».Franca Piras, circolo di Stoccarda:«Dopo il congresso diMaastricht – ha affermato – siamotornate a casa con una certezza:noi donne possiamo fare tuttose lo vogliamo veramente, matroppo spesso abbiamo paura dinon essere all’altezza dell’incaricoe paura, soprattutto del giudiziodelle altre donne che frequentanoil circolo».Ha chiuso i lavori il presidentedella Federaziome e poi sipario:tutti a cena, a fare le ore piccolein spensierata letizia.La donna angelo del focolare? Non più, però se si cimenta con ifornelli ci sa decisamente fare. Lo hanno dimostrato le efficientisignore del circolo “Su Gennargentu” che, per la conclusione delconvegno su “Donne e associazionismo” hanno organizzato unacena degna di Trimalchione. Decine e decine di specialità, curatedalla splendida regia di Maria Erriu, siciliana con la <strong>Sardegna</strong> nelcuore, della cucina etnica e di quella internazionale da passare allaleggenda.Poi, dopo il self-service, musica e balli. Si sono esibiti il fisarmonicistaAntonio Sanna e il gruppo musicale Zenh mach Sieben.E “Nanneddu meu” è stata felicemente cantata da tutti a squarciagola.Poi, sul palco, due ragazzi meravigliosi, Antonio e DeboraErriu, seconda generazione ben vissuta. Hanno intonato “No pottoreposare”, “Procurade e moderare” e due soavi composizioni delloro zio Achille, “Perla incastonada”, dedicata alle bellezze dell’isola,e “Su minadori”, in omaggio ai minatori di Silius.Preoccupazione per le discriminazionidel sistema scolastico tedescoTante donne, al convegno, equindi tante mamme. E tutte hannoespresso preoccupazione esdegno per lo stato della scuolain Germania, dove non è la famiglia,ma lo Stato, a decidere qualè il corso di studi più congenialeall’alunno.Il cursus è differente da quellonostro (Europa unita?), le valutazioniin voto sono in ordine crescente(1 il massimo, 10 il minimo)e la partenza è alle elementari:soltanto quattro anni e, ametà dell’ultimo anno, la decisionedi inviare al bambino aicorsi successivi. Davanti a lui,per scelta altrui, quattro ordini distudi:il ginnasio, riservato ai bambiniche hanno riportato, alle elementari,la massima valutazione(i nostri 9 e 10) e che dà automaticoaccesso all’università;la Real schule, riservata a chiha riportato valutazioni medioalte (i nostri 7 e 8): può portareall’università, ma con due annisuppletivi di studio;l’Haupt schule, cui si accedecon una votazione pari al 6,5 eche è molto simile al nostro vecchioAvviamento al lavoro, inItalia abbandonato oltre quarant’annifa;la Sonder schule, riservata aquei bambini che non raggiungonoo appena sfiorano la sufficienza.Si tratta, in sostanza, di unascuola differenziale, cui vengonoindirizzati, soprattutto per ledifficoltà nella lingua e non certoper carenza di intelligenza o divolontà, molti figli e nipoti deinostri emigrati. «È un marchio –dice Iolanda Cabuderra, studiosadel problema – che difficilmenteriusciranno a scrollarsi di dosso».


RICERCAAttualitàIntesa tra Regionee Università sardeper la innovazionePreviste spese per poco meno di 400 milioni di euro nel triennioSPORTRiconoscimento del Conialla legge regionaleper lo sviluppo dello sportLa Regione <strong>Sardegna</strong>, conla legge regionale del1999 per lo sviluppo dellosport nell’Isola, è un modelloda proporre a livello internazionaleper le politiche di gestionein materia di praticasportiva. Questo riconoscimentoda parte del Coni Italia è valsoall’assessorato regionale dellaPubblica Istruzione, BeniCulturali, Informazione, Spettacolo,Sport la partecipazioneal Congresso internazionale suirapporti tra sport e sviluppoeconomico e sociale, che si ètenuto a Rotterdam, capitaleeuropea dello Sport 2005. Unicaregione italiana presente, laÈdi 396.618.000 la previsionedi spesa delle risorseregionali destinate alleUniversità della <strong>Sardegna</strong> neiprossimi tre anni. Un investimentostrategico che permetteràdi attuare gli interventi nei settoridella didattica, del diritto allostudio, della ricerca scientifica,previsti dalla convenzione cheregola i rapporti tra la Regione ele Università sarde per il triennio2006-2008, stipulata in attuazionedella legge regionale26/96. La convenzione è statasottoscritta dall’assessore dellaPubblica Istruzione, ElisabettaPilia, dall’assessore della Programmazione,Francesco Pigliaru,e dai rettori delle Universitàdi Cagliari e Sassari, PasqualeMistretta e Alessandro Maida.In coerenza con gli indirizzi delDocumento di ProgrammazioneEconomica e Finanziaria 2006-2008 in materia di capitale umano,ricerca e innovazione, gli assessoratidella Pubblica Istruzionee della Programmazione hannoelaborato il Piano coordinato dellaRegione dal titolo “Una nuovastrategia di collaborazione tra Regionee Università per una <strong>Sardegna</strong>più competitiva”.Nel 2005 – ha precisato l’assessoreElisabetta Pilia - sonostati stanziati per le Universitàsarde 235.835.000 euro. Con lostanziamento di quasi 400 milionidi euro per il prossimo trienniovogliamo realizzare una programmazionecondivisa, chesarà incentrata sull’integrazionee sulla concentrazione delle risorsee che avrà la garanzia dellasistematica valutazione dei risultati.Innovazione e ricerca scientificae tecnologica sono gli obiettiviprioritari individuati dallaRegione come volano per lo sviluppoeconomico dell’Isola. IlPiano coordinato della Regioneprevede il potenziamento e laqualificazione delle struttureuniversitarie per la didattica e laresidenzialità con la realizzazionedi un polo dell’eccellenzadella facoltà di Agraria e Veterinariadell’Università di Sassari,il potenziamento del Polo tecnologicodell’Università di Cagliarie strutture residenziali per glistudenti del capoluogo sardo.Verrà sostenuto l’accesso all’istruzioneuniversitaria per ilmaggior numero di giovani sardie contrastata con azioni miratela dispersione universitaria.Sarà inoltre favorita la formazionedi capitale umano di eccellenzaattraverso percorsi di altaformazione in contesti nazionalie internazionali di riconosciutaqualità.Gli strumenti utilizzati sarannoi prestiti d’onore per gli universitariasardi, i voucher individualiper la partecipazione adattività formative durante il secondoe il terzo anno dei corsi dilaurea specialistica, il progettointegrato regionale “Servizi diorientamento e formazione universitariaon line”, finalizzatoall’innalzamento del livello qualitativodei servizi per la didatticae l’organizzazione, offertidalle università sul territorio regionale.Per il triennio 2006-2008 èprevista l’erogazione di 1200voucher per programmi di altaformazione, tirocini e stage per uncosto complessivo di 30 milioni dieuro. Per la ricerca scientifica etecnologica la previsione di spesatriennale è complessivamentedi 173.731.000 euro. Verrà favoritoil rientro nelle Universitàe nei Centri di ricerca della <strong>Sardegna</strong>del capitale umano di eccellenzacon l’erogazione diborse di studio per un costocomplessivo di 18 milioni dieuro e, sul modello dell’Irlanda,ci saranno investimenti per 12milioni di euro per far arrivarenell’Isola visiting professor evisiting scientist da inserire inspecifici programmi e progettidi ricerca, dando la precedenzaai talenti sardi che lavorano all’estero.Il Piano coordinato della regioneprevede la costituzione diun fondo di premialità per la ricercadi eccellenza realizzata in<strong>Sardegna</strong>. E’ prevista la realizzazionedi Centri di competenzaregionali con funzione di acceleratoridi sviluppo di strutturedi interfaccia fra il sistema dellaricerca e quello della produzionee di due distretti tecnologici:uno per la Biomedicina e delleTecnologie per la Salute, l’altroper le Tecnologie dell’Informazionee della Comunicazione.Con uno stanziamento di 5 milionidi euro dei fondi Por saràfinanziato il sostegno alla creazioned’impresa e alla diffusionedella cultura imprenditoriale. LaRegione erogherà anche vouchertecnologici alle imprese.<strong>Sardegna</strong> ha partecipato allesessioni di approfondimento delCongresso internazionale insiemeal Comune di Bologna, selezionatocome esempio di “buonapratica” per la qualità degliimpianti sportivi.Con la partecipazione di PedroVelasquez, delegato per loSport della Commissione europeae di John Olav Kos, rappresentantedelle Nazioni Uniteper il progetto “Right to play”,a Rotterdam si è ragionato e discussodelle politiche e dellestrategie future per la promozionedello sport.L’orientamento, soprattutto alivello europeo, è quello di sostenereprioritariamente la praticasportiva per la tutela dellasalute psicofisica e di investirenello sport di base.Valutazioni che sono in lineacon gli indirizzi della Giunta regionale,approvati con il programma2005 per lo sviluppodello sport in <strong>Sardegna</strong>: sostenereil valore sociale delle attivitàsportive, per intervenire sulleproblematiche giovanili, diffusein modo preoccupante soprattuttonei territori disagiati dell’interno,e riconoscimento dellapratica atletica come strumentoindispensabile di tutela psico-fisicadel cittadino e di crescitaculturale e civile della società.GENNAIO 2006 • 11INTERNETla <strong>Sardegna</strong> nel Weba cura di Andrea MameliUna nuova rubrica dedicata alle informazioni sull'Isolareperibili in InternetLa Sindrome di CrisponiLa Sindrome di CrisponiLa condizione di isolamento della <strong>Sardegna</strong> ha permesso di raffinare,generazione dopo generazione, alcune caratteristiche: positive,come la longevità, o negative, come l’incidenza di malattiealtrove rare, se non inesistenti, come la Sindrome di Crisponi.Scoperta nel 1986 dal medico cagliaritano Giangiorgio Crisponie riscontrata finora in poche decine di casi: 11 bambine e 9 bambini(provenienti da 14 famiglie della <strong>Sardegna</strong> centro-meridionale)e soli altri sette casi: uno in Italia (Trentino), uno in Olanda(famiglia di origine portoghese), due in Germania (famiglie diorigine turca), uno in Argentina, uno in Arabia Saudita e uno inGrecia. Prima della sua individuazione è probabile che la patologia,che porta molto spesso alla morte entro poche settimane dallanascita, venisse classificata come tetano del neonato. Le caratteristichecliniche fondamentali, evidenti già dalle prime ore divita, sono rappresentate da contrattura della muscolatura mimicae salivazione continua, pianto soffocato con periodi di apnea variabili,si manifesta anche la contrazione di alcune dita delle mani.Il decorso clinico è caratterizzato da comparsa di febbre continuaa 38 gradi con picchi oltre i 42. Nei pochi che hanno superato leprime settimane si sono manifestati altri sintomi, come scoliosipronunciata, febbre e sudorazione a freddo. Ora il CNR di Cagliaripunta scoprire la causa genetica di questa rara malattia: sarebbeimportante cercare eventuali casi in famiglie non residenti in <strong>Sardegna</strong>.Per questo l’associazione Sindrome di Crisponi ha messoa disposizione una casella di posta elettronica –presidente.informalmente@gmail.it – e due numeri di telefono –347.6743189 e 328.7434905 – e nel proprio sito Internet fornisceinformazioni sulla malattia e sui progressi delle ricerche.www.sindromedicrisponi.itBeranu, primaveramusicale sardaL’AssociazioneCulturale SardaGrazia Deleddadi Pisa, allo scopodi diffondere ilpatrimonio musicalesardo, hadato vita al gruppoBeranu EtnoBand, i cui componentiprovengonoda variezone della <strong>Sardegna</strong>(Logudoro,Nuorese, Campidano,Ogliastra).La Band, che ha debuttato nel 2004 a Pisa, propone un repertoriodi canti classici rivisitati in <strong>versione</strong> etno/pop. Durante gli spettacolivengono illustrati i contenuti delle canzoni a vantaggio delpubblico non sardo-parlante.www.webalice.it/geogra/Per le strade d’EuropaUna fortunata trasmissionetv dell’emittente<strong>Sardegna</strong>Uno supera iconfini dell’Isola:Gennaro e Ugo (conduttoree cameraman)hanno iniziatoa far visita ai CircoliSardi italiani ed europei.“Per la strada”ha iniziato con trepuntate dedicate allavisita ai Sardi diAmsterdam, nel2003, poi Colonia, Madrid, Saragozza, Norimberga, Londra, Milano,Torino e altre città. www.perlastradaweb.it


12 • GENNAIO 2006AttualitàLAVOROVarata la legge che riorganizzai servizi del collocamentoApprovata all'unanimità dal Consiglio regionale la normativa sul mercato del lavoroApprovata la riforma dei servizidi assistenza socialedi Michele Mascia“Finalmente” è stata l’espressionemaggiormente utilizzata inConsiglio regionale nel dibattitoche ha portato all’approvazioneall’unanimità della nuova leggeche interviene in materia di politichedel lavoro e che riorganizzai servizi di collocamento nel mercatodel lavoro. “Finalmente” perchéla <strong>Sardegna</strong> è stata l’ultima trale regioni italiane ad ammodernareuna normativa accogliendo lenovità emerse negli ultimi anni alivello nazionale ed europeo.Obiettivi principali, aveva spiegatoil diessino Silvio Cherchi, illustrandoun testo che ha unificatotre distinte proposte dei Ds, deiRiformatori e della Giunta, sonoquelli di dare qualche speranza inpiù ai disoccupati, compresi colorogià in età avanzata, prevedendoparticolari forme di flessibilitàper consentire chi è stato espulsodai cicli produttivi, ad esempioper crisi aziendale, di rientrare ingioco riqualificandosi per altre attività.La riforma punta inoltre adavvicinare maggiormente le impresea chi cerca un impiego neltentativo di garantire un inserimentostabile e garantito. Da quiun maggiore decentramento dellestrutture incaricate di dare un futuroai disoccupati e il coinvolgimentodegli enti locali. Per il presidentedella Commissione competenteGiovanni Giagu dellaMargherita si vuole andare verso“un sistema reale di pari opportunitàche tuteli le fasce disagiatedella popolazione offrendo la giustaattenzione ai giovani che perla prima volta devono entrare nelmondo del lavoro. Tutti hannoammesso che gli obiettivi sonoambiziosi e che quanto approvatoin aula è solo l’inizio di un lungocammino. Il ritardo accumulato,nonostante tutto, potrà servire pernon commettere gli errori fattidagli altri. E’ l’opinione dei Riformatori.Tra questi, poi, AttilioDedoni aveva preferito chiarireche questa legge “non garantiscelo sviluppo perché non può superarei problemi di fondo dell’economiasarda”. Problemi emersi intutta la loro gravità alla luce deidati ricordati dall’assessore al LavoroMaddalena Salerno. Nonostanteun miglioramento nel tassodi disoccupazione nel biennio2004-2005, sono oltre 80.000 gliiscritti ai registri di collocamento,metà dei quali non hanno qualificheprofessionali o titoli di studioadeguati. E’ marcata poi l’incidenzadel lavoro nero, quello che sfuggeai controlli e che soprattuttonell’edilizia e nell’agricolturasfiora punte del 30% degli addettiNel particolare, questo riordinonormativo intende far fronte ad unmercato del lavoro che è sempremeno in grado di garantire ai sardiun posto fisso per tutta la vita.Di conseguenza occorre creareuna struttura qualificata in gradodi informare, orientare e accompagnarele persone nel momentopiù difficile, quello di trovare chiè disposto ad assumere e a farlientrare nel ciclo produttivo, a garantireun futuro il meno precarioe incerto possibile.I punti chiave dell’azione coordinatadi Regione e Province, allequali è affidata la gestione degliuffici territoriali, sono: la programmazionedi incentivi per ilreimpiego di cassaintegrati o comunquedi coloro che godono diammortizzatori sociali e di incentividestinati ai datori di lavoroaffinchè rendano stabili i rapporticon i loro dipendenti; la garanziadel sostegno all’occupazione nellearee di crisi o interessate daprocessi di deindustrializzazionee la tutela delle categorie svantaggiate,giovani e portatori di disabilitàin special modo; favorirel’inclusione delle donne, ancheattraverso la promozione di diprogetti innovativi e di agevolazioniper la nuova imprenditorialità.In un momento in cui in <strong>Sardegna</strong>è da più parti denunciata lapreoccupante crescita delle situazionidi disagio sociale, povertà eincertezza per il futuro delle categoriepiù deboli, come gli anzianinon autosufficienti, il Consiglioregionale ha approvato la riformadei servizi di assistenza sociale oalla persona. Un testo che ammodernala vecchia normativa di 19anni fa e che ribadisce i princìpidi tutela di chi ha bisogno di aiutopromuovendo azioni di solidarietàche prevengano, riducano e,se possibile, eliminino le causeche poi inevitabilmente portanoalla emarginazione e alla discriminazionedi una parte della società.La Regione ha varato un sistemaintegrato, d’accordo con leamministrazioni provinciali e comunali,affinchè i diritti basilarivengano garantiti per tutti in qualunqueparte dell’isola. Innanzituttol’assistenza sociale è destinatanon solo ai cittadini italianied europei, ma anche ai sardi emigratie alle loro famiglie, agli extracomunitariresidenti e a chiunqueoccasionalmente si trovi in<strong>Sardegna</strong>. L’aiuto deve essereconcesso con precedenza assolutaai poveri, a coloro che per problemifisici o psichici non sono ingrado da soli di avere un’esistenzadignitosa e a chi si trova in gravedifficoltà di inserimento nellavita sociale, molto spesso permancanza di un lavoro. La legge,sempre in tema di princìpi, riconosceil valore della famiglia esostiene l’attività del cosiddetto“terzo settore”, le associazioni divolontariato e le imprese sociali,soggetti privati nati senza scopodi lucro esclusivamente per raggiungereobiettivi di solidarietàsociale. La programmazione degliinterventi e il recupero delle risorsefinanziarie necessarie sono acarico della Regione che elaboraun Piano triennale aperto ai suggerimentie alle indicazioni deglienti locali. In base a questo si agiscein ambito locale raccordandoamministrazioni, Aziende sanitarieed eventualmente, su specificiaspetti e bisogni emergenti nelterritorio, anche i soggetti socialiprivati. Per il momento, per l’applicazionedella legge, è stata previstauna spesa di 180 milioni dieuro all’anno.Il riordino della normativa regionalefissa negli aspetti generalii livelli minimi di assistenza dagarantire quando sono riscontratedeterminate situazioni prioritarie:presenza di minorenni in nucleifamiliari in difficoltà e di personenon in grado di vivere autonomamente;sussistenza di emergenzeindividuali o familiari specialmentequando derivano da violenzefisiche o psichiche, Inoltre gliinterventi sono previsti per aiutarechi si trova in condizioni di dipendenza,esempio più frequenteda sostanze stupefacenti, e chi,dopo essere stato sottoposto aprocedimento giudiziario, ha necessitàdi una mano per riuscire areintegrarsi nella società civile.Una novità è data dalla concessionedi un reddito di cittadinanza,un contributo in denaro che i comuniadottano a favore di cittadini,poveri e socialmente esclusi,residenti in <strong>Sardegna</strong> da almenodue anni. Rispetto al testo originarioapprodato in Consiglio regionale,l’Assemblea ha preferitorinviare i criteri di concessionedelle somme ad un’altra legge,con l’impegno comune ad approvarlaentro aprile. Secondo SilvioLai dei Ds, che in aula, per lamaggioranza, aveva illustrato icontenuti del provvedimento, si ècercato di leggere le trasformazionidella società proponendo unnuovo sistema di assistenza, locale,più vicina alle persone, “evitandosovrapposizioni, doppioni esprechi per assicurare la stessaqualità di servizio per tutti i cittadini”.L’assessore regionale allaSanità Nerina Dirindin, evidenziandole garanzie di equità, avevaperò chiarito che, essendo ilsistema delicato e complesso, cidovrà essere un lungo cammino diattuazione.Pur votando a favore, garantendocosì l’unanimità, l’opposizioneaveva criticato alcuni aspetticoncreti. Per il capogruppo deiRiformatori Pierpaolo Vargiu idubbi nascono sulle risorse finanziarieperché, se non saranno sufficienti,“promettere nuovi servizidiventa una presa in giro”.PREVIDENZADal 2006 normepiù severe per le pensioniNorme più restrittive dal 1º gennaio 2006di Giuseppe FotiAnche se la riforma delle pensioni avrà effetti concreti solo a decorreredal 2008, nuove norme, decisamente più restrittive, decorrono dalprimo gennaio del 2006, in base alla legge Dini.Pensioni di anzianità e super bonus. La finestra di gennaio è particolarmenteattesa da coloro che, avendo maturato i requisiti con lasola anzianità contributiva o con la qualifica di operaio o di lavoratoreprecoce, sono rimasti in stand by sia a luglio che a ottobre 2005 inquanto queste due finestre sono riservate esclusivamente a chi ha compiutoi 57 anni di età. Si tratterà ora di vedere, però, se questi lavoratoriopteranno per il pensionamento o preferiranno rimanere in serviziousufruendo del super bonus. Dati anche se non ufficiali indicanoche oltre 40 mila persone, in prevalenza uomini, hanno chiesto di poterrimanere in servizio. Tutto lascia prevedere, quindi che anche nel2006 la pensione di anzianità sarà richiesta soprattutto dai lavoratoriautonomi e dai dipendenti pubblici per i quali la non è stato approvatadal governo alcuna autorizzazione in merito.Requisiti e finestre per l’anzianità 2006. Fino al 31 dicembre 2007la riforma Maroni non modificherà l’apertura delle finestre di uscitaed il loro numero rimane confermato in 4 con apertura prevista a gennaio,aprile, luglio ed ottobre. Per quanto riguarda il limite di età, peril 2006 e 2007, questo rimane stabilito in 57 anni per i dipendenti e in58 per gli autonomi.I lavoratori dipendenti privati. Per i lavoratori del settore privatoil diritto al pensionamento è subordinato al raggiungimento di 57 annidi età abbinato a 35 anni di contribuzione effettiva maturata entro il30 settembre 2005. Possono lasciare il lavoro a qualsiasi età se, sempreil 30 settembre 2005, hanno maturato almeno 38 anni di contribuzione.È questo il penultimo restringimento dei requisiti, l’ultimo primadella nuova riforma avverrà nel 2007 quando il requisito contributivosalirà a 39 anni di anzianità contributiva. Le finestre di gennaio eaprile 2006 sono le ultime agevolate per operai e precoci che possonofar valere i requisiti ridotti (56 anni di età e 35 di contributi) rispettivamenteentro il 30 settembre e 31 dicembre 2005. Dal 2006, invece,anche queste due categorie di lavoratori saranno equiparate a tutte lealtre.Lavoratori autonomi. Artigiani, commercianti e coltivatori direttihanno diritto dal 2006 alla pensione di anzianità con il requisito di 58anni di età e 35 di contributi ovvero a qualsiasi età ma con 40 anni dianzianità contributiva. Raggiunto il requisito anche per il 2006 gliautonomi dovranno attendere dai sei ai nove mesi per la liquidazionedel trattamento pensionistico in quanto questo decorre dal settimomese successivo al trimestre in cui sono stati raggiunti i requisiti.Così, ad esempio, a gennaio possono andare in pensione quanti hannomaturato il diritto nel trimestre aprile – giugno 2005.Dipendenti pubblici. Abolite le agevolazioni previste dalla legge449/97 che ha perso efficacia dal 31 dicembre 2003, anche per i dipendentipubblici sono richiesti gli stessi requisiti previsti per i lavoratoridel settore privato. Anche questa categoria acquisisce il diritto allapensione di anzianità dal primo gennaio a condizione che la domandasia stata presentata entro la fine di dicembre. Importante rimarcare lenovità che all’interno del settore pubblico interessano i dipendentidella scuola. Per mettersi in pensione nel 2006 devono presentare ledimissioni entro il 10 gennaio prossimo. Le condizioni sono quellepreviste per la generalità dei dipendenti pubblici, ma con una particolarità:i requisiti di età e di contribuzione si considerano maturati anchese raggiunti entro il 31 dicembre dello stesso anno.Le finestre che si aprono nel 2006Finestra 1º Gennaio 2006– Dipendenti pubblici e privati con 57 anni di età e 35 di contributiraggiunti entro il 30 settembre 2005 o 38 anni di contributia prescindere dall’età.– Operai e precoci con 56 anni di età e 35 di contributi raggiuntientro il 30 settembre 2005.– Lavoratori autonomi con 35 anni di contributi e 58 anni di età ocon 40 anni di contributi a prescindere dall’età raggiunti al 30giugno 2005.Finestra 1º Aprile 2006– Lavoratori dipendenti con 57 anni di età e 35 di contributi raggiuntientro il 31 dicembre 2005 o con 38 anni di contributi aprescindere dall’età.– Operai e precoci con 56 anni di età e 35 di contributi raggiuntientro il 31 dicembre 2005.– Lavoratori autonomi con 35 anni di contributi e 58 anni di età ocon 40 anni di contributi a prescindere dall’età raggiunti al 30settembre 2005.


AttualitàGENNAIO 2006 • 13La riscoperta delle tradizionicon la manifestazione“Autunno in Barbagia”Seguendo l'iniziativa di “Cortes apertas” avviata da Oliena, altri paesi del Nuorese hanno decisodi aprire le loro case e di rilanciare le loro antiche usanze richiamando migliaia di visitatori -Attualmente sono ben 25 i centri che hanno aderito: Aritzo, Atzara, Belvì, Bitti, Desulo, Dorgali,Fonni, Gavoi, Lollove, Mamoiada, Oliena, Ollolai, Olzai, Orotelli, Orgosolo, Orani, Osidda,Ovodda, Orune, Sarule, Sorgono, Tiana, Tonara, Nuoro e Teti che ha chiuso la rassegna il 16-17gennaio - esposizioni dei prodotti tipici locali, mostre, convegni e esibizioni folcloristiche“Cortes apertas” ne ha fattodi strada. La manifestazione,dopo alcuni anni di rodaggio,è diventata un appuntamentoobbligato. Ora si chiama“Autunno in Barbagia” e coinvolgeben 25 paesi. Aveva iniziatoOliena, con il solito spiritodi iniziativa dei suoi amministratorie dei suoi abitanti. Erano icortili delle antiche case, diquanto di esse si era salvato dall’aggressioneimplacabile delcemento armato, a mostrare ai visitatorila loro magia. Ma non bastavaquesto che pure era un motivomolto forte di richiamo. Sisono affiancate presto le manifestazionifolcloristiche, le esposizionidei prodotti tipici locali, lemostre, i convegni. L’esempioera stato subito imitato dai paesipiù intraprendenti: prima Nuoro,Desulo e Gavoi, poi Dorgali, Sarule,Olzai, Orotelli, Orani. Unincremento sempre crescente diadesioni che ha portato quest’annoa toccare una cifra record dipresenze dei paesi alla rassegnaautunnale, che in realtà sconfinanel l’anno nuovo (l’ultima manifestazionedi “Autunno in Barbagia”si è svolta a Teti il 16 e il17 gennaio). Si sono aggiunti aquesti paesi Bitti, Ollolai, Tonara,Osidda, Lollove, Orgosolo,Belvì, Sorgono, Aritzo, Mamoiada,Ovodda, Atzara, Fonni, Orune,Tiana, Teti. E probabilmentel’elenco è destinato a infoltirsi.Stavolta la Camera di Commerciodi Nuoro, che patrocina la rassegna,ha fatto le cose in grande.Profusione di depliant, invitopressante e propositivo alle ProLoco e alle amministrazioni comunali,ricerca di nuove idee pervalorizzare il territorio. Quasi tuttii paesi aderenti sono di montagna.Ed è la montagna ad attrarrecon il suo fascino la folla di personeche ovunque si riversa nei giornidella manifestazione. Ormai èuna gara, sempre corretta e sanamentecompetitiva, fra chi puòfare meglio per mostrare il propriopatrimonio di arte, di cultura, diprodotti tipici e anche il propriocentro storico il più possibile preservatodalle insidie della modernaurbanistica.L’autunno è la stagione miglioreper la montagna, che rivelai colori più accattivanti deisuoi boschi e offre la migliorequalità e quantità dei suoi prodotti.E sono proprio la cultura el’arte che si stanno imponendofacendo di queste iniziative altrettanteoccasioni per scoprirel’anima del paese, il fascino delsuo passato, la conservazione evalorizzazione dei suoi monumenti,delle sue vie e piazze, deisuoi palazzi, degli uomini illustriche hanno contribuito a farlodi Gianni PitituAMBIENTEUn accordo di programmaquadro, finanziatocon 15 milioni di eurodall’assessorato regionale allaProgrammazione, consentiràdi rendere fruibili a fini turisticidieci complessi forestali diproprietà dell’Ente Forestedella <strong>Sardegna</strong> e di assegnarnela gestione a cooperative oimprenditori privati tramitebando pubblico.L’ha annunciato il presidentedell’Ente Foreste CarloMurgia. Con 15 milioni diUn progetto per aprireagli amanti della naturai boschi dell'Ente Foresteeuro – ha precisato – puntiamoa rimettere a posto le strutturepresenti nei complessi forestali,senza aggiungere alcunnuovo mattone. Bisogneràriadattare foresterie, lodge ecentri di accoglienza e di interveniresui sentieri. Attraversobandi pubblici si procedera’poi ad affidarne la gestioneai privati che manifesterannointeresse.I complessi interessati all’accordodi programma sono:la foresta di Gutturu Mannuconoscere. Un corollario ricco diavvenimenti culturali ha impreziositola rassegna di Oliena.Grazie alla collaborazione delcentro alberghiero di “Su Gologone”,vera perla incastonata nellavallata olianese, sono stateproposti almeno tre eventi di notevolespessore artistico: la mostradi pittura di Liliana Canucon una Via Crucís altamentedrammatica, la rassegna di ceramichesacre con la partecipazionedì artisti famosi come Silecchia,Farci, Motroni, Tilocca,Maria Lai, la mostra di bambolesarde del ‘900 e del mobile sardodal ‘700 al ‘900. Tutte le rassegnesono state presentate all’internodi antiche case padronali,in ampi e ombrosi cortili dove imateriali in mostra si inserivanoalla perfezione, vedendo accentuatoil loro fascino. E poi convegnidi spessore alla ricerca delleradici culturali del paese: l’arrivoe la permanenza dei Gesuiti,la nascita dei ballo-simbolo “sudurdurinu” e l’origine dell’anticomatrimonio olianese. Il segretodi Oliena sta nell’intraprendenza,nella generosità operativa,nel coinvolgimento della popolazione.A Nuoro un intero rione, quellostorico di Santu Predu, è statoprotagonista di una tre giornispettacolare. Case e palazzi dadecenni sprangati e vietati allafruizione pubblica hanno apertole porte; botteghe, laboratori, officineartigianali hanno impressoun nuovo slancio alla loro attività,vecchi e giovani artigiani dellaceramica, della tessitura, dell’intaglio,del ferro battuto sisono ritrovati insieme a mostrarei capolavori della loro arte poverama altamente significativa. La“casa Deledda”, sempre ricca disuggestione, ha mostrato i quadripiù belli raffiguranti personaggidella vecchia Nuoro, il palazzoChironi in piazza “Su Connottu”ha esibito le foto più rare dellacittà antica, mentre tessitrici ditalento come Nietta Condemi DeFelice e le esperte maestre del ricamohanno esposto i lavori piùimpegnativi e originali. I vicolidel rione sono stati invasi di visitatori,canti e balli sardi nellecorti hanno rallegrato le serate,concerti, rappresentazioni teatrali,dimostrazioni delle varie lavorazioni,degustazioni dei prodottihanno fatto da cornice offrendolo spettacolo di un’intera città infesta.Dorgali, come al solito, non ènel Basso Sulcis, i Sette Fratellinel cagliaritano, il MonteLinas-Marganai, Monte Arcinell’oristanese, Montes a Orgosolo,le foreste del Goceanonel sassarese, il Monte Limbaradi Tempio e il complessoforestale ricompreso nel parcoregionale di Bitti e Porto Conte.Il presidente dell’Ente Foresteha poi aggiunto chel’obiettivo dell’accordo èconsegnare ai futuri gestori unprodotto finito, con tanto dienergia elettrica e acqua.stato da meno. Preceduta daun’importante manifestazione diarte culinaria organizzata dall’associazione“Raichinas e chimas”,la rassegna autunnale hadato fondo a ogni energia di ProLoco e Comune offrendo agliospiti spettacoli, concerti, mostre,degustazione del pesce conle più antiche ricette di mare,delle zeppole, dei dolci.Un itinerario affascinante attraversoquello che un tempo era ilborgo salendo sin su a ridosso delmonte Bardia fra chiese, monumenti,piazzette e case storiche.Anche Orgosolo ha fatto la suaparte facendo valere i progressiche soprattutto i giovani hannocompiuto riunendosi in cooperativae dedicandosi alle lavorazionidel miele, del formaggio e delvino. La denominazione “Gustose nuscos” è stata appropriata:gusti e profumi hanno accompagnatotutti attraverso gli antichiforni del pane, gli alveari dei vicinicampi, i salumi delle vecchiecantine.Tonara ha ribadito la sua specificitàdi produttrice del migliortorrone della <strong>Sardegna</strong> e nonsolo. Ha infatti proposto una dellemigliori e assortite degustazionidell’intera rassegna: piatticon funghi, minestra de casu emurgia, coccois de casu e de gebudda,brodu ‘e castagna cun faigeddae lardu.Desulo ha celebrato ancora unavolta il suo indimenticato poetaAntioco Casula “Montanaru” emostrato con orgoglio la maestositàdei boschi che lo circondano,Olzai ha ricordato il suo celebrepittore Carmelo Floris, Atzarai pittori spagnoli Chicharro eOrtiz che hanno soggiornato alungo in paese lasciando le traccedella loro insigne arte, Orani isuoi illustri artisti Mario Delitalae Costantino Nivola. PersinoLollove, piccola frazione diNuoro, ha fatto la sua parte proponendoil suo originalissimo,assetto urbanistico, le sue casupolea cerchio attorno alla splendidachiesa, i suoi muri a secco ei suoi piccoli cortili. Un florilegiodi spunti e occasioni di assolutointeresse, in grado di far assaporarel’autentico vivere barbaricino,di proiettarci tutti in unpassato solerte e produttivo, e diappagare il nostro desiderio disocievolezza.Come ha scritto, presentandole manifestazioni, il presidentedella Camera di Commercio diNuoro, Romolo Pisano, capace dimeravigliarci con “la riscopertadei sapori e dei saperi locali” e diesaltarci per “l’appartenenza auna terra autentica, con la suaanima precisa, dai connotati austerie dolci insieme”.


14 • GENNAIO 2006Speciale EmigrazioneGERMANIAAlla “Essener Lichtwochen”la <strong>Sardegna</strong> presentale proposte per il turismoLa <strong>Sardegna</strong>, con 20 aziendeha partecipato dal 29 ottobreal 6 novembre alla “EssenerLichtwochen” le settimanedelle “Luminarie” che da oltre50 anni si tengono nella cittàdi Essen, grande centro industrialenel bacino della Ruhr, nel periododelle feste natalizie. Le “EssenerLichtwochen” richiamanoun pubblico enorme. L’iniziativadi invitare le aziende sarde a partecipareall’evento è stata presadalla Federazione dei Circoli deiSardi in Germania, che ha presentatoil progetto, e dalla società“Sardinien Point”, di LoredanaCasula, che è anche presidentedel circolo di Monaco di Baviera(che ha coordinato l’iniziativa).Per questa edizione la festa diEssen era dedicata all’Italia e la<strong>Sardegna</strong> è stata laregione maggiormente rappresentatae i suoi stands i più visitati(si parla di oltre 500.000 visitatori).Scopo del progetto era di contribuirea far conoscere la nostraisola ai tedeschi e creare nuovi presuppostiper la commercializzazione, presentandoi prodotti nostrani inquesta zona della Germania,dove c’è una popolosa comunitàdi Sardi. Si è puntato sul binomioagroalimentare-turismo.Il risultato della presenza sarda– come ha documentato LoredanaCasula – è andato oltre ogniaspettativa. L’affluenza di pubblicoe le richieste ha superatoogni previsione, con piena soddisfazionedelle aziende presentinello stand allestito per l’occasionee nelle apposite casette dilegno.Le 20 società che hanno aderitoal progetto rappresentavano idiversi settori produttivi,dall’agroalimentare, al turistico,all’artigianato. Grazie allaqualità dell’offerta la <strong>Sardegna</strong>ha avuto questo successo. La propostadel comparto agroalimentaresardo era praticamente completa:dal pane ai dolci, dai formaggiai salumi, dal vino all’olio,dal miele al mirto, ai panettoni,alla pasta fresca, ai prodottisott’olio, alle marmellate.L’artigianato ha presentato leproduzioni di ceramiche, arazzi,tappeti, cestini. Molti gli artistiche hanno proposto quadri cherappresentavano i paesaggi e letradizioni dell’Isola.Gli stands sardi sono stati visitatidal Console italiano e dalSindaco di Essen che hanno manifestatogrande interesse per lanostra Isola, ma anche da numerosiimportatori e ristoratori interessatiagli stessi prodotti.Fortissimo anche l’interesseper il settore turistico (sono statidistribuiti circa tre quintali e mezzodi materiale cartaceo oltre che1300 cd rom in lingua tedesca).Sono state tantissime – hascritto Loredana Casula –le richieste per campeggi, secondecase, hotel, agriturismo, siadai potenziali turisti che probabilmentevedremo la prossima estate nellanostra Isola, sia dalle agenzie diviaggio. Alcune di queste si sonoriproposte di visitare le strutturee le località presentate, nellaprossima primavera.Nonostante il freddo e nonostantetutte le giornate fosseroallietate da spettacoli di tutti igeneri, non ultimo la banda dellaPolizia di Stato – sottolinea Casula– i gruppi che hanno suscitatomaggior curiosità e interessesono stati il gruppo folk di Busachi(Bella Mia) e i “Sonaggiasoe`Urzu”, che con il loro ballihanno praticamente bloccato lepiazze facendo fermare masse dipubblico.Gli stessi tedeschi si sono unitinei balli del gruppo folk e hannopartecipato attivamente alle esibizionidei “Sonaggiaso e`Urzu”.Ma una delle soddisfazioni piùgrandi è stata vedere le centinaiadi Sardi che sono arrivati dallediverse città della Regione dellaRuhr per visitare gli standse accompagnare i gruppi.Durante tutta la manifestazione alcunisoci e le donne della Federazionerichiamavano l’attenzione dei passanticucinando malloreddus, culurgionis,ravioli che poi facevanodegustare al pubblico, dandoun esempio concreto di quelliche sono i sapori di <strong>Sardegna</strong>.“Sarebbe fantastico – ha dettoCasula – se ci fossero le condizioniper poter organizzare inognuna delle principali città dellaGermania, a rotazione, meseper mese, manifestazioni di questogenere e di questa grandezza.Un ringraziamento particolarea tutti coloro i quali hanno partecipatoe contribuito a far sì che lamanifestazione riuscisse”.Benedetta Casu, laurea inFisica nel 1994 e specializzazionein tecnologie otticheall’università di Cagliari, è inGermania dal 9 gennaio 1999.Anche lei fa parte del cosiddettoclub della fuga di cervelli: nel2001 ha conseguito il dottorato diricerca all’Università tedesca diPotsdam, con una tesi sulla strutturaelettronica dei semiconduttoriorganici eterociclici, e ha decisodi non ritornare in <strong>Sardegna</strong>:“da tre anni sono ricercatrice pressouna delle cattedre di scienzadelle superfici più conosciute delMondo, in una delle più famoseuniversità tedesche. Ho potuto realizzareil sogno che coltivavo finda bambina: fare lo scienziato.”Alcuni risultati degli studi diBenedetta forniscono una nuovaluce sulla conoscenza dei materialiorganici e ridisegnano laloro fisica di base. “Lo ritengo unrisultato sorprendente, che haagitato la comunità scientifica,ma che allo stesso tempo superamolte incongruenze presenti nelleteorie precedenti. Sono moltoorgogliosa di questo.”Gli studi condotti dalla ricercatricesarda si basano su misureeffettuate con le più avanzate dotazioni:“lavoriamo al sincrotronecon tecniche molto sofisticatee strumenti di nuovissima generazione,al top della tecnologia,per analizzare le proprietà elettronichee morfologiche di materialiorganici che avranno impiegonell’elettronica.”Si tratta di materiali a base dicarbonio ancora scarsamenteBenedetta Casuricercatrice sardaall'università di Potsdamdiffusi nei dispositivi elettronici:“ma su questi materiali si puntamoltissimo perché offrono la possibilitàdi costruire apparati sofisticatia costi molto inferiori rispettoa quelli a base di silicio e con caratteristichemolto particolari.”Ad esempio la brillanza dell’emissioneluminosa anche inpresenza di sole, che li rendeadatti alla realizzazione di dispositiviper auto, cellulari o impiantistereofonici.“Una caratteristica affascinantedi questi dispositivi – spiegaBenedetta – risiede nella possibilitàdi assemblarli in pellicolesottili adattabili a supporti flessibili,di piccole e grandi dimensioni:è il caso dell’e-paper, ilfoglio di carta del futuro, più similea un display flessibile e diformato tascabile.”Dall’Università di Cagliari, dipartimentodi Fisica, alla sezioneExperimentelle Physik II dell’anticoateneo di Würzburg, il passonon è breve: “mi sono trasferitain Germania senza sapere unasola parola di tedesco senza conoscereabitudini e cultura, maper i primi tre anni ho lavorato aBerlino in un gruppo di ricercainternazionale, e il problema dellalingua non è mai esistito”.Sono però affiorati problemi diintegrazione: “i tedeschi sonoestremamente riservati, così tantoda avere atteggiamenti che perme, proveniente da una culturaospitale e mediterranea comequella sarda, spesso erano di manifestaineducazione. Non rientranel loro modo di pensare offrireaiuto, pratico o morale ai nuoviarrivati e nemmeno a ospiti temporanei.Per queste ragioni all’inizioè stato molto difficile instaurarerapporti di amicizia oanche semplici conoscenze.”Poi il trasferimento in Baviera,dove l’ambiente lavorativo non èinternazionale, e la conseguentenecessità di imparare a esprimersinella lingua locale, ha fatto ilresto: “adesso parlo correntementetedesco, sono perfettamente inseritanel mio gruppo di ricerca emi sento ben integrata nella cittànella quale vivo. Ho imparato chei tedeschi hanno una barriera moltoelevata da superare prima disocializzare, ma una volta che seiconsiderato un amico è difficileche ti dimentichino. E questo loritengo molto positivo!”Ma sul piano lavorativo, sembreràstrano per un lavoro cosìmoderno e una società tanto aperta,le difficoltà maggiori sono legateal fatto di essere una donna:“in fisica sperimentale, soprattuttonel campo delle superfici,lavorano quasi esclusivamenteuomini, in particolare per i postidi responsabilità. E la comunitàdei ricercatori dei sincrotroni è,non solo maschile, ma misogina.Questo pesa abbastanza perchéper ottenere lo status e i riconoscimentiche ha un collega, bisognalavorare due volte tanto, epurtroppo non sempre è sufficiente.Si è considerate semprecome delle studentesse anchedopo molti anni di esperienza”.La nostalgia della <strong>Sardegna</strong> èforte: “mi mancano il sole e ilmare, la mia famiglia e i mieiamici”, ma per Benedetta Casu,candidata all’Hertha-Sponer-Preis 2006 (il premio per giovaniscienziate intitolato alla primadonna tedesca laureata in Fisica)lavorare in un laboratorio di ricercaall’avanguardia mondialefa superare ogni disagio.Andrea Mameli


Speciale EmigrazioneGENNAIO 2006 • 15Prestigioso riconoscimentodella Commissione Europeaal progetto della Filef sardaSi chiama“Mythnet Sardinia” e viene realizzato con successodal 1998 – Si è aggiudicato l’ “European Youth Award”per il miglior progetto di Servizio Volontario Europeo -È stato scelto dalla giuria giovanile internazionale -La premiazione a Bruxelles durante la conferenza “Youth takesthe floor”, sulle politiche giovanili dell’EuropaIl 5 dicembre la FILEF della<strong>Sardegna</strong> si è aggiudicata ilprestigioso “European YouthAward” per il miglior progetto diServizio Volontario Europeo(Azione 2 del programma comunitario“Gioventù”) sui circa12.000 progetti finanziati ognianno dalla Commissione Europea.Il progetto “Mythnet Sardinia”,che viene realizzato dallaFILEF con successo dal 1998, èstato scelto dalla giuria giovanileinternazionale come il progettopiù adatto a raggiungere gliobiettivi di educazione non formale,di interculturalità e di promozionetra i giovani dell’idealeEuropeo. La premiazione ha avutoluogo a Bruxelles durante laconferenza “Youth takes the floor”,sulle politiche giovanili dell’Europa,che ha coinvolto 200giovani da tutta Europa per lafase centrale dell’European YouthWeek 2005 ed a cui la FILEFha partecipato con Jan Lai, CristinaOggiano, Paolo Pilleri, eGema Castellanos, ex volontariaimpegnata in una delle ultimeedizioni di Mythnet.La conferenza ha invece permessoa tutti i partecipanti, dal 3al 7 dicembre, di confrontarsisulle principali tematiche giovanili:la formazione, il lavoro,l’educazione non formale, la mobilitàtransnazionale, la partecipazioneattiva alla vita civile. Ilavori si sono svolti con metodologienon formali attraverso treworkshop principali e numerosisottogruppi di lavoro e i risultatisono stati presentati al PresidenteJosé Barroso, ad una rappresentanzadel Parlamento Europeonella sua sede di Bruxelles, oltreche ai commissari europei allacultura, al lavoro e all’unionedoganale e alla rappresentanzadella Presidenza Britannica dell’Unione.La FILEF Comitato RegionaleSardo è una organizzazione noprofit nata più di 20 anni fa perl’assistenza ai lavoratori sardiemigrati e alle loro famiglie. Èmembro della Consulta Regionaleper l’emigrazione della <strong>Sardegna</strong>.Supporta il rafforzamentodei legami culturali e sociali degliemigrati con la loro terra diorigine e l’interscambio culturalee l’integrazione dei sardi con iloro paesi ospitanti. Con la crescenteintegrazione degli emigratisardi negli altri paesi europei,la Filef ha spostato la sua attenzioneverso le attività culturali esociali che favoriscono lo scambioe la reciproca comprensionefra culture diverse per ridurrel’isolamento culturale della <strong>Sardegna</strong>.I volontari nel contestodelle attività Filef favoriscono ilraggiungimento di questi obiettivisoprattutto grazie ad unoscambio molto intenso tra la lorocultura e quella sarda.Il progetto “Mythnet Sardinia”si svolge in tre comunità localidistinte e diverse ogni anno, sceltefra i villaggi isolati dell’internodell’isola, fuori dai consuetiitinerari turistici.Una delle caratteristiche principalidel progetto è quella disvolgersi in paesi piccoli, isolatie con forti problemi di spopolamento.In questi paesi sono rimastisoprattutto gli anziani ed i giovaniperché gli adulti in età lavorativageneralmente sono costrettiad emigrare per cercare lavoro.Le radici agro-pastorali intatterendono queste comunità idealiper la ricchezza del patrimonioorale che si vuole salvaguardarecon questo progetto. Qui è moltoforte l’isolamento sociale e culturalee per i giovani del luogoFinalistiQuesti gli altri finalisti:• BELGIO: “Summer TandemEl Dorado”. Giovani irlandesisvantaggiati organizzanoattività di tempo libero inBelgio.• ESTONIA: “Non-governmentalcoalition & campaign inNorth of Estonia for Estonianmembership in the EU”. Un progettoper la promozione dell’adesionedell’Estonia all’UEEstonian membership in the EU.• UNGHERIA: “Voluntaryservice with mentally disabledyoungsters”. Il progetto permettevaad un volontario di lavorarepresso un’organizzazioneper l’assistenza ai disabilipsichici• IRLANDA: “CENIT Centrode la Nina Trabajadora”. Unavolontaria ha lavorato con ibambini di strada dell’Equador.questo progetto rappresentaun’importante occasione di crescitaculturale nonché una opportunitàunica di accesso alle politichegiovanili della CommissioneEuropea.L’obiettivo principale del progettoè quello di offrire la possibilitàdi un incontro inter-culturaleai partecipanti: da una partei volontari europei che farannouna esperienza di vita in una piccolacomunità, dall’altra la comunitàospitante che ha la possibilitàdi incontrare una culturadiversa rappresentata dai volontari.Il progetto è caratterizzato dalcoinvolgimento di piccoli centridella <strong>Sardegna</strong>, interessanti perla sopravivenza di forme culturali(musica, poesia, tradizione orale)da tutelare, minacciate dall’emigrazioneintraregionale chespopola i paesi più piccoli. Questipaesi soffrono anche di un isolamentoche li esclude dalla partecipazioneattiva alla sfera socialeregionale ed europea. È quiche i volontari svolgono la loroanimazione culturale e partecipanoalla ricerca sulle tradizioniculturali locali (miti, leggende,canzoni, poesie, favole).La partecipazione attiva dei ragazzilocali favorisce la conservazionedi queste tradizioni cheverranno raccolte e distribuite inun Cd-Rom sul progetto realizzatodagli stessi volontari europei.Il coinvolgimento dei giovani delluogo attenua l’isolamento in cuiquesti paesi vivono. Questa esperienzaarricchisce i volontari permettendodi allargare i loro orizzontiattraverso una reale immersionetotale in un altro paese.Ogni anno i tre paesi cambianoper dare l’opportunità al maggiornumero di comunità locali di partecipare.Il progetto deve quindiessere visto come ricerca “itinerante”che vuol creare una bancadati delle tradizioni orali della<strong>Sardegna</strong>, rappresentandole suuna mappa virtuale, nonché primapagina del Cd-Rom, sullaquale ogni anno vengono ad aggiungersinuovi link rappresentantii paesi coinvolti e, quindi,l’esperienza dei volontari stessi.I volontari vivono nei paesi. Ognidue settimane si riuniscono perdue giorni a Cagliari dove, coordinatida un responsabile Filef,oltre a ricevere la formazionespecifica (italiano avanzato, metodologiadella ricerca sociale,informatica di base e applicataalla multimedialità), collaboranoalla programmazione del lavoroda svolgere nelle due settimanesuccessive. Le ultime sei settimanei volontari si trasferiscono aCagliari per realizzare il Cd-Rom.La FILEF da diversi anni ormaiha acquisito una esperienza anchegrazie alle sei edizioni delprogetto (con produzione di 6Cd-Rom). Il progetto “97-IT-1936”, infatti, è stato scelto fra lebuone prassi monitorate, è statovisitato anche da Geraldine Libreaudell’SOS e da lei in seguitospesso citato come esempio diprogetto di accoglienza. È statoscelto dall’Associazione Photographessans Frontieres per rappresentarel’Italia nel loro progettodi monitoraggio fotograficodel volontariato internazionalegiovanile.I volontari (il numero ideali peril progetto e di sei) raccolgonotutti i dati disponibili negli archivipubblici, ecclesiastici e privatidisponibili, che possano risultareinteressanti per il progetto.Sono costantemente supportatidagli operatori locali, in particolaredall’assistente sociale. I datiraccolti vengono selezionati, trascrittie catalogati secondo le indicazionicomuni discusse contutto il gruppo dei volontari. Raccolgonoinformazioni scritte, registranotestimonianze orali, suoni,musica, canti, immagini efoto. L’assistenza ai volontariavviene attraverso un tutor dellaFilef e attraverso incontri periodici,anche per aiutare a risolvereeventuali problemi.A prescindere dall’ovvia enormesoddisfazione personale – hacommentato Jan Lai, presidenteregionale della Filef - il premioed il seminario sono stati per noienormemente importanti per diverseragioni tra le quali però duespiccano per particolare rilevanza:innanzitutto perché stanno adimostrare che anche una piccolaassociazione di volontariatocon pochi mezzi e relativamentepochi volontari può raggiungererisultati di eccellenza se portaavanti i propri obiettivi con passionee professionalità; in secondoluogo perché questo genere diriconoscimenti ed il coinvolgimentoin un evento che in partecontribuirà a scrivere la politicaeuropea verso i giovani del prossimofuturo, rappresentano dellevere iniezioni di entusiasmo e divoglia di fare, la vera “benzina”delle associazioni come la nostra.Però perché questo entusiasmo equesto riconoscimento non siesauriscano in una autocelebrazionefine a se stessa è necessarioche le ricadute potenziali dell’eventosi concretizzino in nuoveazioni rivolte al mondo giovaniledella <strong>Sardegna</strong> in generale eai giovani sardi all’estero inmodo particolare. La FILEF,considerate le indicazioni e i risultatiemersi dall’ EuropeanYouth Week, è intenzionata adattivarsi al massimo perché lapartecipazione giovanile alla vitasociale, associativa e politicapossa vedere una crescita di quella“active citizenschip” che l’Europapromuove e che è alla basedello sviluppo della coscienzacivica di ognuno. Ed è dal bassoche questo deve avvenire, a cominciaredalle sedi dei circoli (equindi da manifestazioni comequella organizzata ad Arnhem),dalle associazioni e dalle federazionicome dalle amministrazionilocali e regionali.Dopo aver condiviso l’esperienzadi uno scambio così vastoe importante sulle politiche giovaniliin Europa con i partecipantialla conferenza e con le istituzionicomunitarie, la FILEF vuolepoter condividere, e lo farà ancheattraverso la FAES, le propriecompetenze raggiunte inotto anni di lavoro nel campo dellepolitiche giovanili e di mobilitàgiovanile internazionale. Lacondivisione, la disseminazionedelle buone prassi, il cooperativelearning sono alcuni tra gli strumentichiave per rendere realtà lelinee guida tracciate dall’UnioneEuropea da ultimo con il PattoEuropeo della Gioventù, e ilmondo dell’emigrazione sardaorganizzata non ha ancora trovatole chiavi per approfittare appienodelle possibilità offerte daqueste politiche.Considerando l’annoso problemadel coinvolgimento dei giovaninella vita dei circoli ci sembrache non si debba sprecare unmomento propizio in cui la sensibilitàa livello europeo e regionaleverso questi temi è così alta.Per maggiori dettagli suggeriamovivamente una visita al sito dell’AgenziaNazionale ItalianaGioventù (www.gioventu.it).Nelle 7 edizioni fin qui realizzatei paesi ospitanti sono stati 24per 46 volontari stranieri arrivatida tutta Europa e anche dal Messico.


16 • GENNAIO 2006Speciale EmigrazioneDal congresso di Arnheml'allarme dei giovani:stanno emigrando i cervelliLa preoccupazione delle nuove generazioni al convegnointernazionale che si è svolto per iniziativa della Federazione deicircoli sardi in Olanda - Chiedono di incontrare il presidente dellaRegione Renato Soru - Non vogliono essere trascurati o snobbati comei loro padri e nonni - Rappresentano il futuro dei circoli per ladivulgazione della cultura sarda nel mondoServizi dell'inviato Antonello De CandiaHa poco più di 30 anni, ingegnere,lavora da 5 anni perl’Agenzia Spaziale Europeanella sede de L’AJA, la capitaledell’Olanda. In precedenza, èstato per 4 anni in Inghilterra. Perlavoro si reca spesso nell’ex Unionesovietica dove collabora per larealizzazione e la messa a puntodei missili che sparano satellitinello spazio.È l’identikit di uno dei tanti giovanisardi che lavorano all’Estero,che partecipa al convegno “ Un pontetra la <strong>Sardegna</strong> e il Mondo” organizzatodalla Federazione dei Circolisardi in Olanda, ad Arnhem.Quando si presenta (“mi chiamoGiancarlo Bussu, sono nato ad Oristano,mio padre è originario diOllolai, sono socio del Circolo deL’Aja, città dove lavoro per l’EnteSpaziale Europeo”) cita comeesempio il suo percorso professionaleper porre subito il problema elanciare l’allarme: “dalla <strong>Sardegna</strong>stanno emigrando tanti giovani,come me , ma non per necessitàcome fu in tempi passati per inostri antenati, ma per motivi distudio e professionali. Bisognafermare questa emorragia, altrimentila <strong>Sardegna</strong> andrà incontroad un altro impoverimento. Primaha perso le braccia, ora c’è la cosiddettafuga dei cervelli”.Giancarlo Bussu ha quindi fattouna analisi puntuale delfenomeno.“Bisogna fare una distinzionetra emigrazione tradizionalee nuova emigrazione - ha detto- perché si sta passando da unaemigrazione di massa ad una emigrazionedi pochi (giovani laureati)soprattutto nel settore scientificoe tecnologico. I fattori-causadella nuova emigrazione sono dovutia motivi di studio, perché in<strong>Sardegna</strong> mancano alcuni corsiuniversitari, e in ambito professionaleper la limitata collaborazionetra Università ed Industria e per limitatifondi per programmi di ricercae sviluppo. In <strong>Sardegna</strong> nonci sono industrie high-tech e diconseguenza mancano opportunitàdi lavoro in questo settore. Bisognaanche collaborare con le industriee le Università straniere.”“I giovani (e meno giovani) cervellisardi all’Estero rappresentanocomunque un grande valore perla <strong>Sardegna</strong> – ha sostenuto con forzaBussu - per la loro capacità professionale,per la ricchezza e diversitàdi idee ed esperienze, per laloro volontà di affermarsi e percompetitività. Questi giovani emigratisardi sono messaggeri dellacultura sarda all’Estero e rappresentanola <strong>Sardegna</strong> e i suoi valoridi fierezza, serietà professionale,generosità e professionalità in ambientialtamente professionaliscientifici – ha concluso Bussu -sfatando quella visione stereotipatadella <strong>Sardegna</strong> e dei sardi legataa tradizioni di tipo agro pastorale”.Spazia in tutte le direzioni –come documenteremo più avanti -l’analisi e la critica nei vari interventidei giovani sardi convenutiad Arnhem da tutta Europa, dallaGermania, dalla Svizzera, dal Belgio,dalla Spagna e dall’Italia, daBologna e Milano, oltre che daicircoli dell’Olanda.Chiedono maggiore attenzione –al di là delle parole – da parte delleistituzioni regionali, ma soprattuttorivendicano la necessità di amplificarela comunicazione tra Sardiresidenti ed emigrati.Il messaggio dell'assessoreMaddalena Salerno“È mio rammarico – ha scritto l’assessore Maria Maddalena Salerno- di non poter partecipare a questa importante iniziativa organizzatadalla Federazione dei Circoli Sardi in Olanda, particolarmente significativae preziosa in quanto dedicata ai giovani.Alle nuove generazioni di emigrati è riconosciuto un ruolo strategico,soprattutto in un momento come questo che vede Giunta regionalee Assessore del Lavoro fortemente impegnati nell’opera di miglioramentodelle politiche in favore dell’Emigrazione anche nella prospettivadi un articolato processo di internazionalizzazione.È chiaro infatti che principalmente attraverso le nuove generazionipotrà essere sostenuto un reale processo di innovazione e si potrà rafforzarela vitalità di un mondo come quello dell’Emigrazione che vuolemantenere viva la presenza dei Sardi nel Mondo.”Il messaggio dell’Assessore prosegue ricordando che la Giunta haapprovato il 22 novembre scorso il Piano Triennale elaborato dallaConsulta dell’Emigrazione, che riconosce la necessità di rafforzare emigliorare le iniziative a favore dei ragazzi e delle ragazze, dei giovaniuomini e delle giovani donne che vivono attivamente all’interno deiCircoli degli emigrati. “Occorre un maggiore impegno – ha scrittol’Assessore – per rendere le nuove generazioni protagoniste del rinnovamentoche passa attraverso la realtà emigrata e che con questa va attuato.Invito i giovani presenti a questa importante iniziativa a formareidee e lavorare attivamente all’interno dei Circoli per l’affermazione,il consolidamento, e la diffusione dei valori dell’identità culturaleed etnica e della specificità dell’essere sardi nei luoghi di emigrazionee nella società globalizzata.”Il messaggio conclude con un augurio di buon lavoro e “l’auspicioche questo Convegno favorisca per voi l’opportunità di affrontare questitemi e quelli che sono più prossimi alle vostre esperienze di vitapersonale e professionale, e possa perciò offrire un contributo anche allavoro che insieme ai rappresentanti degli emigrati nella Consulta affrontiamocostantemente per il perseguimento di una politica orientataad arricchire e potenziare le relazioni con donne e uomini emigrati”.Anche il Presidente Soru ha fatto pervenire un messaggio al Presidentedella Federazione olandese. “Il Presidente – è detteo nel messaggiotrasmesso dalla sua segreteria - ha molto gradito l’invito al Convegnodei Giovani Sardi in programma il 3 dicembre ad Arnhem e miincarica di ringraziarla per la gentilezza riservatagli. Purtroppo concomitantiimpegni istituzionali assunti qui in <strong>Sardegna</strong> precedentementenon gli consentono di essere con Voi, ma nell’augurare il miglior successoper l’importante iniziativa, porge a lei e a tutti i partecipanti alconvegno i suoi più cordiali saluti”.Il presidente della Federazioneolandese, Mario Agus, ha invitato igiovani “a non avere nessun timoread esprimere i vostri sentimenti,a reclamare i vostri diritti, a confrontarvi.Noi siamo qui per ascoltarvi.Questo è il vostro momento,questo è il vostro Convegno: l’abbiamovoluto organizzare per voi,per incontrarvi e per sentire la vostravoce, ma anche per avere ilvostro sostegno”.“Anche se non è presente – haproseguito Agus – è doveroso ringraziarel’Assessore del Lavoro,Maddalena Salerno, (della qualeha letto il messaggio che pubblichiamoa parte) per averci dato lapossibilità di organizzare questoincontro”.Era presente invece il ConsoleGenerale d’Italia ad Amsterdam,Marco Giungi e Agus lo ha ringraziatosentitamente, perché la suanon è solo una presenza formale,fugace: il Console infatti ha fattoun lungo intervento, molto apprezzatodai giovani, e ha assistitoa tutta la durata dei lavori. “Èun piacere per me - ha esordito ilConsole - essere qui a questo convegnodella gioventù sarda nelMondo. Devo immaginare che lamaggior parte di voi, essendo giovani,appartenga alla seconda generazionedi Sardi all’Estero, senon oltre; molti di voi quindi sononati qui o vi avranno passato lamaggior parte della loro vita. Eppurevi sentite italiani e sardi, e ilfatto che siete qui lo dimostra inmaniera evidente.E la vostra presenza qui è manifestazionedella volontà di mantenereun patrimonio regionale e nazionaledi tradizioni, di storia e dicultura, armonizzandolo con letradizioni, la storia e la cultura deivostri Paesi d’accoglienza.Voi potete attingere a diverseculture e prenderne il meglio, costruendoviuna identità complessa,ricchissima – ha proseguito ilConsole Giungi – anche se si puòsovrapporre un ulteriore contrastotra i valori trasmessi dalla vostrafamiglia e quelli della società incui vivete, e prima o poi tutti vitroverete a mettere in discussionele idee e i valori dei vostri padri,in una normale dialettica tra generazionie questo , in definitiva,produce lo sviluppo. Ma sviluppo– ha detto il Console – non significafrattura: se anche crediamo difare delle rivoluzioni, siamo pursempre prodotto del nostro passato,ed è su tale passato che costruiamo.Sul nulla non si costruisceniente.Un popolo e un gruppo socialehanno bisogno di ricordare il propriopassato, di essere consapevolidel proprio presente e di averefede nel proprio futuro.È quindi importante – ha sostenutoGiungi – che nel costruireoggi il futuro della nostra emigra-zione, un futuro inevitabilmente egiustamente orientato all’integrazionenella società di accoglienza,si mantengano stretti legami con ilpassato. Si dice che ‘ogni anzianoche muore è una biblioteca chebrucia’; ed io aggiungo che è tristequando le biblioteche, ancor primadi bruciare, sono disertate dalsuo pubblico, quando la secondagenerazione non apprende dallaprima, non ne eredita il patrimoniodi tradizioni e di esperienze.Siate fieri delle vostre tradizioni edella vostra storia – ha concluso ilConsole Giungi – siate fieri di esseresardi, siate fieri di essere italiani”.A questo punto la parola è passataai giovani, ai protagonisti delconvegno, e ad introdurre il dibattitoè stata Miranda Spada, segretariadel Circolo “Amici Mediterranei”di Arnhem, che ha fatto glionori di casa.“Sono nata in Olanda, sono figliadi un sardo ed ho nazionalitàitaliana. I nostri genitori – ha esordito- ci hanno insegnato ad amarela <strong>Sardegna</strong> e l’Italia non comeseconda, ma bensì come primapatria e noi giovani sardi di secondagenerazione vogliamo far sentirela nostra voce e dare sostegnoall’interno dei circoli e delle Federazioni.Non desideriamo esseretrattati come cittadini di secondacategoria per il fatto che siamonati all’Estero e non vogliamo chela Regione commetta lo stesso erroreche ha commesso in passatocon i nostri genitori – ha proseguito- che per lunghi anni sono rimastisenza supporto e senza contattisociali con la propria terra, senzale necessarie informazioni, senzadiritto politico e senza il diritto adun rientro a vivere tranquilli glianni dello loro vecchiaia. Noi giovanisardi – ha concluso - vogliamoavere il sacrosanto diritto apoterci sentire realmente cittadiniitaliani e figli di <strong>Sardegna</strong>. Figli diemigrati, sì, ma anche figli di padrie madri che ci hanno educato einsegnato a conoscere, amare e rispettarela nostra cultura di origine,le nostre tradizioni, la nostralingua”.Viene dalla Spagna AlioskaMancosu, è laureato in giurisprudenzae opera nel campo della comunicazione:è un creativo. Faparte del Circolo di Barcellona.“Vivo in Spagna da tre anni, manon ho tagliato i legami con la<strong>Sardegna</strong> e con Cagliari. Non vivole problematiche che vivete voi –ha detto rivolto ai coetanei – noisiamo un Circolo giovane, siamopochi come soci, però siamo attivissimi:lo scorso anno abbiamoorganizzato 40 eventi per promuoverela <strong>Sardegna</strong>; abbiamo creatoun gruppo di lavoro e ci diamo unsacco da fare. Sono emozionato aparlare con voi – ha confessato -non so niente degli altri giovaniche vivono nelle altre realtà, Ger-


mania, Svizzera, Belgio, Francia,Nord Europa e voglio conoscervie confrontarmi con voi. Una cosaè certa, che occorre amplificare lacomunicazione tra sardi ed emigrati,in <strong>Sardegna</strong> c’è poca informazionedi questo attivismo. Lanuova generazione deve svecchiarel’immagine che si ha della comunitàsarda emigrata. Quest’annosono arrivati in Spagna, a Barcellona,10 giovani sardi nuovi.Favorire l’emigrazione dei giovaniverso la Spagna – ha detto provocatoriamente– forse non è unmale, magari ci consente di carpirei segreti del loro sviluppo e trasferirlopoi in <strong>Sardegna</strong>!”Dal Belgio sono venuti in due:Stefania Spiga (del Circolo di LaLouvière ) e Domenico Usai (delCircolo di Charleroi ), entrambirappresentanti della Federazione,Usai addirittura è appena statoeletto Tesoriere. Hanno letto unlungo documento elaborato da tuttii giovani della Federazione belga.“Ci siamo posti due domande:perché creare un ponte tra la <strong>Sardegna</strong>e il resto del Mondo, e comecreare questo ponte. La risposta èarticolata: occorre creare un ponteperché non siamo solo cittadinidi una regione, ma facciamo partedell’Europa. E quale è la forza diquesta Europa? Essere uniti nelladiversità, cioè fare parte di una comunitàmantenendo sempre leproprie caratteristiche, la propriaidentità culturale. E per la <strong>Sardegna</strong>creare questo ‘ponte’ è più facileperché già esiste un punto diancoraggio, costituito dalle tantepiccole entità sparse in Europa enel Mondo che sono i Circoli e leFederazioni”.Ma i Circoli, che sono comunqueun punto di riferimento della<strong>Sardegna</strong> all’Estero, sono in pericolo,se non ci sarà quel ricambiogenerazionale e se non si riusciràad attirare i giovani. I bisogni e leattese di questi giovani, la maggiorparte dei quali hanno fattostudi superiori o universitari, sonocambiati e quindi bisognerà operareuna vera e propria rivoluzioneculturale dando più opportunitàe spazio ai giovani.Per fare questo però – hannoconcluso Usai e Spiga – abbiamobisogno di aiuto, di mezzi di comunicazioneper facilitare la collaborazioneinternazionale. Unruolo determinante in questo sensolo hanno i politici che devonoquindi promuovere lo sviluppo deiCircoli attraverso i giovani: occorreche prendano coscienza dell’opportunitàche rappresentano iCircoli per il futuro della <strong>Sardegna</strong>in questa Europa sempre piùgrande”.Giancarlo Palermo è il presidentedel ‘Circolo <strong>Sardegna</strong>’ diBologna, il presidente più giovaned’Italia. “ Sono qui – ha detto -perché sono convinto che abbiamobisogno di rapporti più strettitra noi giovani. In quanto al ricambiogenerazionale ‘tout court’non sono d’accordo. Ha dettobene il Console “un vecchio chemuore è una biblioteca che brucia”noi abbiamo bisogno dei nostrianziani, bisogna prendere coscienzache sono necessari, quindisì all’integrazione dei giovani,ma nel segno della continuità.Sono d’accordo che nei Circoli sifacciano campagne di sensibilizzazioneper attirare più giovanipossibile. A Bologna abbiamo uncircolo modello, con tante strutturee perfino una casa di accoglienzaper i familiari dei malati chevengono in città ad operarsi, maanche per dare una sistemazioneprovvisoria a studenti o giovani incerca di lavoro – ha detto Palermo– e questo lo dobbiamo a chi lo hacostruito in passato. Dobbiamoperò guardare oltre l’Italia: abbiamobisogno di un coordinamentogenerale tra noi giovani, ed abbiamobisogno di aiuti da parte dellaRegione per portare avanti i nostriprogetti di sviluppo e di promozionedella <strong>Sardegna</strong> nel Mondo”.Anche Giuseppe Timore è arrivatodall’Italia, da Milano, e faparte del Coordinamento Giovanidella FASI. Ha ricordato la nascitadel movimento nel 1999, proprioa Bologna, poi i primi progettie i primi programmi nel 2001.“Occorre – ha detto - fare una riflessionedi più ampio respiro sulnostro ruolo.Noi siamo diversi dai nostri genitori,noi siamo più fortunati diloro perché abbiamo studiato, perchénon abbiamo problemi di lavoro.Ora dobbiamo interrogarci sucosa può fare l’associazionismosardo per i giovani e viceversacosa possono fare i giovani percontinuare nell’opera intrapresadai nostri padri. Occorre pertantomaggiore dialogo e unità tra tutti igiovani sardi nel Mondo per potersalvaguardare la nostra cultura”.Speciale EmigrazioneDocumento finale del convegno dei Giovani Sardi in EuropaVogliono costruire un pontetra la <strong>Sardegna</strong> e il Mondo“Io sono nato in Olanda – hadetto Donatello Piras del Circolode L’Aja - da entrambi genitorisardi, ho 29 anni e vivo a Rotterdam.Quello che ci unisce noi tutticonvenuti ad Arnhem – ha detto– sono naturalmente le radici sardeche abbiamo in comune, e senzaqueste, è evidente, saremmoaltrove. Ma quello che ci uniscealla fine è il fatto che siamo moltodi più che solo sardi, siamo ancheitaliani e spagnoli e francesi, siamoparte anche di gruppi diversi equesto è un arricchimento dellanostra personalità. L’auspicio èche nel 2006, con tutti i mezzi dimoderna comunicazione che abbiamoa disposizione, provvediamoad avere più contatti via e-mail, websites, e più manifestazionicome questa. Per imparareda altre esperienze, da persone chevivono altre realtà in altre parti delMondo, ma che hanno molto incomune con noi, per il fatto chesono persone che hanno identitàitaliana e radici sarde. Il ponte trala <strong>Sardegna</strong> e il resto del Mondo –ha concluso Donatello Piras – perIrappresentanti dei giovani sardiemigrati di prima, seconda eterza generazione aderenti alleFederazioni e ai Circoli dell’Europariuniti ad Arnhem (Olanda) perun convegno internazionale sultema “Un ponte tra la <strong>Sardegna</strong> e ilMondo”, dopo aver sentito le relazionie gli interventi dei partecipanti,diverse istanze e proposteavanzate nel dibattito che ne è seguito,ringraziano il Presidentedella Federazione, il Consoled’Italia in Amsterdam dott. MarcoGiungi per la sua partecipazione alconvegno.Ringraziano altresì il Presidentedella Regione <strong>Sardegna</strong> RenatoSoru e l’Assessore al lavoro MaddalenaSalerno, fisicamente assenti,per i bei messaggi inviati e perl’incitamento rivolto a proseguirenell’impegno di promuovere l’immaginee la cultura della <strong>Sardegna</strong>nel mondo. Invitano i massimi responsabilidella politica sarda aduna maggior attenzione (al di làdelle parole) a quella realtà cherappresentano oggi non solo i giovanifigli di emigrati di prima, secondae terza generazione ma anchei giovani “cervelli” che oggistanno lasciando l’isola per cercarealtrove opportunità di lavoroadeguate al loro bagaglio professionale.Chiedono con forza:– un incontro urgente con il presidentedella Regione <strong>Sardegna</strong> RenatoSoru e con l’Assessore al lavoroMaddalena Salerno nonchè con ipresidenti delle varie Federazioniper concordare una vera politica disupporto all’impegno giovanile fornendostrumenti e fonti adeguate difinanziamento affinchè possano veramenterealizzare quel ponte cheunisca la <strong>Sardegna</strong> al mondo. Si lamentanoin particolare di:– assenza di comunicazione tra ivari enti e circoli dalla quale scaturisceun bisogno di coordinamentoche si potrebbe realizzare tramiteincontri periodici. Ne derivebberouna maggiore informazione per leattività svolte, una maggiore visibilitàdi quanto realizzato nonchèuna possibilità di collaborazioneper progetti comuni (per i quali sipotrebbe anche pensare a finanziamentiad hoc);– mancanza di un’adeguata pianificazionedei contributi. Taleconsiderazione scaturisce dallaconsapevolezza che con il miglioramentodi questo aspetto si potrebbeanche pensare che una partedei contributi ordinari erogatialle Federazioni venga riservatoalle iniziative dei giovani;– una scarsa preparazione dellefuture classi dirigenziali dei Circoli.In questo senso abbiamo presoatto che il piano triennale 2005-2007 prevede che il 50 % dei componentidel consiglio direttivo sianogiovani. Sarebbe opportuno organizzarecorsi di formazione e dime si chiama Italia e spero di passareancor più spesso attraversoquel ponte per godere della miabella e amata <strong>Sardegna</strong>”.Francesca Fais, presidente delCircolo di Losanna, in Svizzera,è venuta ad Arnhem assieme adun’altra “giovane donna”, MichelaSolinas, presidente del Circolodi Bodio e ha lamentato,senza giri di parole “l’assenzadell’Assessore Salerno e degli altri”. “L’Assessore – ha detto –sa benissimo cosa vogliamo ed èinutile che ci mandi un messaggioe ci chieda cosa vogliamofare. Le parole “giovani” e “donna”fanno parte dell’Emigrazione,un mondo dove ci sono troppedivisioni, troppe strumentalizzazioni,dove entra la politica perdividere, per creare problemi emai per risolverli. Io sono nata inGermania, poi sono rientrata in<strong>Sardegna</strong> a sette anni, e poi sonoemigrata nuovamente in Svizzera.Perché in <strong>Sardegna</strong> c’era unasituazione difficile. Le cose nonsono cambiate evidentemente,fatti i dovuti distinguo, se ancheaggiornamento, visto il successoriscontrato negli anni passati;– insufficiente informazione sullepossibilità di lavoro e di studioofferte in <strong>Sardegna</strong> ai giovani sardiemigrati (borse di studio, bandidi concorso, ...);– insufficiente impegno a riguardodelle problematiche dell’attualesituazione dei giovani in <strong>Sardegna</strong>,non creando strutture che possanoincentivare chi ci vive a nondoversene andare, non facilitandoil rientro, non mettendo a disposizionemezzi di trasporto adeguatialle varie esigenze degli emigrati esoprattutto non riservando un’ attenzioneai diversamenti abili.Convinti che quanto sopra espostomeriti tutta l ‘attenzione deinostri interlocutori, confidiamo inuna presa di coscienza che crei lebasi per una collaborazione fattivain modo da realizzare insiemequanto espresso. Questo documentoè stato approvato all’unanimitàdalle seguenti pesone:Giancarlo Palermo, GiuseppeTimore (Italia), Manuela Urru,Angela Manai (Germania), AlessandroMannai, Valentina Marcialis(<strong>Sardegna</strong>), Francesca Fais,Michela Solinas (Svizzera), DomenicoUsai, Stefania Spiga (Belgio),Alioska Mancosu (Spagna),Miranda Spada, Angela Agus, DonatelloPiras, Giancarlo Bussu,Carla Correddu, Gabriela Casula,Kattia Ena, Linda Mus, Gioia Ena.GENNAIO 2006 • 17oggi la nostra Isola vive una situazionealtrettanto difficile. Ma igiovani di oggi sono professionalmentepiù avanzati rispetto ai nostrigenitori e i nostri Circoli nonsono qualcosa di nostalgico, sonoluoghi di ritrovo, di dibattiti culturali,di progettualità e di promozionedella nostra storia, della nostracultura, delle nostre tradizionie perché no, dei nostri prodottialimentari. Abbiamo bisogno diessere ascoltati, di essere aiutati –ha ribadito Francesca Fais - altrimentii giovani dai Circoli scappano,e cito due esempi eclatanti didue giovani presidenti di Federazioneaddirittura, quello del Belgio,Sandro Meloni e quello dellaGermania, Telemaco Bundoneche dopo anni di impegno e di sacrificihanno abbandonato, delusi,perché al loro impegno non sonoseguiti fatti concreti da parte delleistituzioni regionali”.“I Circoli? Ci dicono cosa dobbiamofare ha proseguito - poi laGiunta ci taglia i fondi. I Giovani?Sono importanti, dicono, ma poitagliano anche i pochi fondi che ciavevano concesso. Così come si ètagliato sulla formazione lavoro.Ai giovani per essere attratti daiCircoli serve altro, ma non è facilela strada da percorrere, ci vuolemolta umiltà e sacrificio, per questovogliamo incontrare il Presidentedella Regione Soru, per confrontarcisui problemi reali. A noi giovani– ha concluso Francesca Fais - nonstanno regalando niente”.Anche Manuela Orru’, del Circolodi Oberhausen, in Germania ,assieme ad Angela Manai, è sullastessa linea. “Lavoro nel miocircolo da 10 anni e ho partecipatogià a sei convegni di giovani.Parliamo, discutiamo, facciamo,facciamo… ma poi non riusciamo aconcretizzare. Certo ci sono situazionidiverse che cambiano dacircolo a circolo, ma siamo prontia confrontarci e ad andare avanti.Abbiamo creato un gruppo folk,gruppi sportivi per attirare i giovani,ma a noi piacerebbe parlaredi più anche con i nostri vecchi,vogliamo che le donne ci insegninoa fare i malloreddus. Insommaci vuole integrazione e continuitàcon l’attività svolta dai nostri genitori.Ma vogliamo che i responsabilidella Regione ci diano l’importanzache meritiamo nelle diverserealtà in cui operiamo. Midispiace dirlo ma anche ad Heilbronnal convegno delle donnel’assessore Salerno non c’era!”.Ci speravano davvero che qualcuno- Presidente, Assessore, o unrappresentante delle Istituzioni -arrivasse dalla <strong>Sardegna</strong> ad ascoltarele loro relazioni, le loro proposte,a guardarli in faccia, a stareun po’ insieme a loro a scambiarsiqualche idea, qualche esperienzadi vita.Se l’assessore Maria MaddalenaSalerno e il Presidente RenatoSoru non sono potuti venire adArnhem per “improrogabili impegniistituzionali” che li hannotrattenuti nell’Isola, loro ne prendonoatto, ascoltano i messaggiinviati per l’occasione, e rilanciano,con un documento in cui chiedonodi incontrare presidente eAssessore in <strong>Sardegna</strong>.Insomma se si vuole veramentecostruire “Un ponte tra la <strong>Sardegna</strong>e il Mondo”, come recita iltema del convegno, occorre cheun pilastro (per quanto virtuale)sia saldamente ancorato nell’Isola,l’altro, con le tante campate –gli emigrati e i giovani emigrati –lo hanno già da tempo realizzatoin mezzo secolo e oltre di sacrifici,tenendo alto in Italia, in Europae nel Mondo, il nome della <strong>Sardegna</strong>,i suoi valori, la sua cultura,la sua storia.


18 • GENNAIO 2006Anche il circolo di Triesteha organizzato una conferenzasu Eleonora d’Arborea.Ad illustrare la figura dellaGiudicessa e della sua “Carta deLogu” è stato il socio del circolo,avvocato e studioso di diritto, nonchéscrittore, Paolo Picasso, precedutoda una sintetica introduzionedel presidente Augusto Seghene edalla relazione introduttiva dell’ing.Giuseppe Murtas, che alloscopo di inquadrare la figura diEleonora nel suo contesto storico,ha illustrato brevemente la storiadei Giudicati in <strong>Sardegna</strong>..L’avv. Picasso, ha cominciatodalla guerra di liberazione diUgone III, fratello di Eleonora,che a differenza del padre è notopiù per aver combattuto per tuttala vita contro gli Aragonesipiuttosto che come uomo politico.Quando a Oristano, nel1383, Ugone insieme alla piccolafiglia Benedetta viene assassinatonel palazzo giudicale, inuna congiura ordita dagli Aragonesi,i Sardi pur di non sottomettersi,continuarono la lotta diliberazione decidendo di reggersicome libero Comune. Questieventi straordinari consentironoa Eleonora di entrare nella scenapolitica come un’eroina ed unodei più famosi personaggi dellastoria di <strong>Sardegna</strong>.Quando la notizia dell’assassiniodel fratello la raggiunsenella sua residenza di Castel Genovese,si recò rapidamente adOristano dove, dopo aver domatola rivolta comunale, fece riconoscerecome giudice il piccolofiglio Federico, facendo delpari giurare fedeltà al nuovo sovrano.Riprese in mano le redinidel giudicato, inviando il maritoBrancaleone Doria a parlamentarecon il re d’Aragona e scrivendouna lettera alla Regina afirma di “Elionora, Judicissa Arboreae”.Il Re accolse con tuttigli onori il marito, munito di regolaresalvacondotto reale, maquando capì che Eleonora non sivoleva sottomettere, lo trattennecome prigioniero rinchiudendolonella torre di San Pancrazio aCagliari.Eleonora fu quindi ricattatadal Re Pedro, che chiese allaGiudicessa di scegliere tra ilTRIESTESpeciale EmigrazioneConferenza su Eleonora d'Arboreaprincipessa guerriera e legislatriceRicostruita dall'avv. Picasso la figura e la storia della Giudicessa sarda -L'Importanza della “Carta de Logu”cessare le operazioni di guerra einviare il figlio a Barcellonacome ostaggio (a garanzia dellasua buona fede) o rassegnarsi anon rivedere più il marito. È proprioquesta complessa situazioneche fa emergere la personali-tà e la grandezza di questa donnastraordinaria che deve decideretra la responsabilità delCapo di Stato ed i sentimenti dimoglie e di madre. Eleonora decisedi continuare la guerra macontemporaneamente, e per altritre anni, di proseguire le trattativediplomatiche con Barcellona,fino a quando il marito nonvenne liberato.Picasso ha proseguito la suarelazione affermando che, senon fosse stato per il territorioangusto e l’esigua popolazionesu cui regnava, non avrebbe esitatoun istante a inserirla nel noverodelle grandi donne che hannogovernato il mondo in manieradiretta o indiretta, come l’imperatriceTeodora moglie diGiustiniano, Elisabetta I d’Inghilterra,Maria Teresa D’Austriaper arrivare ai giorni nostricon Golda Meir, Indira Ghandi,Evita Peron,paragonandolasoprattutto percarattere e temperamentoaCaterina diRussia.Ha quindi descrittoEleonora,anche dalpunto di vistamorfologico,dicendo che,per quanto sipuò capire dallaiconografiadi cui si è inpossesso, avevalineamentidelicati e gentiliche depongonoa favoredell’eleganza di una autentica nobildonnamentre gli occhi neri epenetranti rivelano una perplessitàcon un forte e deciso carattere.Il relatore ha continuato parlandodel Medioevo in tutto il restodel mondo allora conosciutoed in particolare delle leggi cheportavano alla condanna senzaalcun rilievo per le circostanze incui il reato veniva consumato rimarcandola particolarità della“Carta de Logu”, dove inveceveniva compiuta una analisi approfonditadei fatti inerenti qualsiasireato. Tutto ciò a dimostrazioneche Eleonora fu veramenteuna legislatrice illuminata. Lasua Carta infatti è rimasta operantein <strong>Sardegna</strong> fino alla primametà dell’Ottocento in quantopoi estesa dagli Spagnoli a tuttal’isola e rimase in vigore fino allapromulgazione del codice di CarloFelice, nel 1827.L’avv. Picasso ha rilevato lamodernità, per il tempo in cui fuemanato di quello straordinariotesto normativo dove in primoluogo anche per i reati più graviera prevista una pena pecuniaria,sostituita e surrogata dallapena afflittiva solo nel caso dimancato pagamento. Ha poi illustratoe commentato alcuni articolidella “Carta de Logu”, deireati previsti e delle sanzionicomminate come ad esempio taglidi piedi o mani, impiccagioneo squartamento del reo legatoai cavalli che partivano in variedirezioni. Poi degli articoliriguardanti il muro di omertàche vige all’epoca in quei paesidell’isola e che la legislatrice hacercato di incrinare, investendola popolazione di una funzionedi polizia giudiziaria, con ilcompito di catturare i responsabilidel delitto avvenuto o quantomenodi denunciarne il colpevole.Se ciò non veniva fatto, laresponsabilità dei danni venivaposta a carico dell’intera popolazione.Altre norme regolavanoi furti di bestiame, dove illadro doveva pagare una multa operdere un orecchio per le primedue volte, se ci ritentava oveniva colto sul fatto successivamenteveniva impiccato.Per gli incendi Eleonora invecestabilì che le stoppie non dovevanoessere bruciate prima disettembre quando cessava ilgran caldo, e tutti i paesi avevanoobbligo di erigere delle barriereantincendio a protezionedei campi e delle case: se questonon veniva fatto erano previsteforti multe a carico di ogni abitante.Mentre l’incendio dolosoera punito con una forte ammendao con il taglio della mano destra,era condannato al rogo chidava fuoco alle abitazioni.Infine la “Carta”, prevedeva ildiritto alla libertà personale e restituivaai servi il diritto al possessodei beni e l’esenzione dagravose prestazioni personali.La morte di Eleonora – ha conclusoPicasso – avvenne intornoal 1404, quando una epidemia dipeste investì la <strong>Sardegna</strong> e nefalcidiò la popolazione colpendoanche la giudicessa.Angelo CurreliMILANOCinema e culturadella <strong>Sardegna</strong>per Sant'AmbrogioIl 6 dicembre, alla vigilia dellafesta di S. Ambrogio, una delegazionein costume ha consegnato,durante il vespro nellaBasilica di S.Ambrogio, il donodella famiglia sarda al santo patronodi Milano, insieme alle altredelegazioni regionali.A partire da questo evento laFASI, la Circoscrizione Lombardiadei circoli sardi e il gruppogiovani del Centro Sociale CulturaleSardo di Milano hanno costituitouna settimana di incontri sulcinema e la cultura della <strong>Sardegna</strong>.La rassegna comprendeva laproiezione del film “Passaggi ditempo” di Gianfranco Cabiddu,che è stato presentato, lo scorsoanno, alla mostra internazionaledi Venezia. Gianfranco Cabidduha selezionato vecchi documentaridell’Istituto Luce e con lacollaborazione di Paolo Fresu hasaputo coniugare musica e immagini.Martedì 6 dicembre, primogiorno della rassegna, è stato presentatoil libro “La maschera, ladonna e lo specchio”. Era presentel’autore Bachisio Bandinu, cheha risposto alle numerose domandedel pubblico. Mercoledì 7dicembre Tonino Mulas, presidentedella Fasi e Giovanni Loi,coordinatore, della Fasi Lombardia,hanno presentato il registaGianfranco Cabiddu mentre giovedì8 dicembre, oltre alla replicadel film, i numerosi giovanipresenti hanno assistito al concertojazz del Taphros Quartetcon Valentino Tamponi.Venerdì 9 dicembre è stato propostoil collage di immagini diGiacomo Serreli “Omaggio aMaria Carta”. Erano presenti ancheDavide Mancini, figlio diMaria Carta, e Leonardo Marraspresidente della fondazione cheporta il nome della famosa cantantesarda.Ha presentato Gavino Maieli,del Comitato scientifico dellaFondazione e presidente del circolosardo di Bergamo. La manifestazionecomprendeva la consegnadel “Premio Maria Carta”alla poetessa milanese Alda Merini.La giornata di sabato è statadedicata alle launeddas, mentredomenica 11 dicembre, 300 personeentusiaste hanno applauditoil concerto jazz di Paolo Fresu eFurio di Castri.


MuseiGENNAIO 2006 • 19VISITA AI MUSEI DELLA SARDEGNALe Chiese e tesoridel Medio CampidanoLa nuova Provinia è ricca di bellissime chiese e di importanti raccoltedi opere d'arte - Il ruolo del consorzio “Sa Corona Arrubia”per la valorizzazione del patrimonio culturale della zonadi Gianfranco LeccisArea archeologica di Genna 'e maritorio, Casa Steri di Siddi, la mostra“Turcus e Morus” di Gonnostramatza.Altri Musei sono inpreparazione.Per informazioni Centro turismoCulturale 070/939999 oppure070/9341009 fax 070/9341135e.mail museoterritoriale@tiscali.itInternet www.sacoronarrubia.it.A Sanluri, uno dei centri principalidella zona, è diffusa, come indiverse altre località, la passioneper la storia medievale e si è costituitauna Compagnia d’armi medievali.Vi sono di discreto interessevari edifici e diverse chiese:la parrocchiale Nostra Signoradelle Grazie, barocco piemontese,col campanile in parte del sec.XVI, all’interno varie opere d’artesacra: dipinti (un “retablo” discuola sarda del sec. XVI forse diAntioco Mainas), arredi e variesculture lignee (tra l’altro due statuedi San Giuseppe con bambinoe di San Giovanni Battista, di legnointagliato, estofado de oro,policromato e dorato, opera diFrancesco Marsiello, scultore napoletanoresidente a Cagliari, del1633). Altre chiese sono l’Oratoriodi Sant’Anna, probabilmentedel sec. XVI, San Lorenzo, delsec. XIV ma forse più antica (unadelle due campane è datata 1320),con un pulpito secentesco ed unastatua di Nostra Signora d’Itria;San Pietro datata con un iscrizionedel 1377; San Martino vescovo,romanica. Nel convento deiCappuccini attiguo alla Chiesa diSan Francesco si trova il Museosulle vicende dell’Ordine in <strong>Sardegna</strong>,con sezioni storia ed arte,archeologica ed etnografica)visite su prenotazione tel. 070/9307107, ingresso a pagamento.Importante il Castello, detto diEleonora d’Arborea, del sec. XIV,l’unico abitabile dell’Isola. Fu teatrodi vari avvenimenti storicinel periodo giudicale e durante laconquista aragonese. All’internosi trova un Museo Storico, checontiene cimeli del periodo risorgimentale(dal 1800 al 1918), delleguerre coloniali di Libia edEtiopia e della guerra 1940-45;una raccolta di ceroplastiche dicirca 400 pezzi eseguite tra il1500 ed il 1900, epistolarioD’Annunzio - Villasanta; parcodelle artiglierie. Vicino sorgevauna fortezza di cui resta moltopoco, sa Potta de su Casteddu.tel. 070/9307105 - E’ di proprietàprivata dei conti Villasanta:i fondi ricavati dal pagamento dell’ingressosono destinati alla FondazioneGen. Nino Villasanta perla gestione e manutenzione delcomplesso; visitabile su appuntamento;a richiesta visite speciali eguide anche in lingue straniereNelle vicinanze di Sardara sorgeil castello del Monreale che hadato il nome alla zona. Il centrostorico è molto bello e ben risistematocon alcuni palazzetti di eccellentearchitettura, la Chiesaparrocchiale della Beata VergineAssunta (dove vi sono un organodel sec. XVIII e alcune pregevolisculture estofado de oro: le statuedi San Bartolomeo, tra le più belledella <strong>Sardegna</strong>, di bottega romanadella prima metà del sec.XVII, i busti di San Pietro e diSan Paolo, di bottega napoletanadi metà del sec. XVII; la Chiesa diSan Gregorio dei primi decennidel sec. XIV: che presenta nell’insiemeforme romaniche ma mostranel prospetto e negli archettitrilobati una sensibilità ormai gotica:all’interno una statua di SanGregorio Papa, di bottega napo-Nella nuova Provincia delMedio Campidano vi sonodiversi Musei di un certointeresse e molte belle chiesedove spesso si trovano splendideopere d’arte, di livello e qualitànon inferiori ai Musei. Questaprovincia provenendo da Cagliariinizia a Serramanna, grosso centroagricolo, di origine punica,dove si trova la Chiesa parrocchialedi San Lorenzo, gotico-catalanadel sec. XVI, che ha un altocampanile ottagonale e all’internovari particolari interessanti tra cuila cappella di Santa Maria con unarco trionfale scolpito ed un retabloscultoreo. Nel Museo parrocchialesi trovano varie opere d’artesacra, tra cui due statue estofadode oro di San Carlo Borromeoe di Sant’Angelo (l’angelo custode)di bottega napoletana del‘600.Museo delle tradizioni e dellememorie religiose, Chiesa Sant’Angelo,piazza Venezia 1, tel.070/9130248 aperto Martedì eGiovedì 16-19 Sabato 10,30-12,30 17-20 chiedere confermatel. 334/3131893 ingresso gratuito;Internet web.tiscali.it/museo_serramannaNella regione centrale dellaMarmilla e zona adiacente, è digrande importanza il fatto che, daalcuni anni, è sorto il ConsorzioTuristico “Sa Corona Arrubia”(la Corona rossa, il nome derivada un punto specifico della giaradi Serri), creato tra alcuni comuniper la valorizzazione della zona,che ha avviato diverse importantiiniziative, e ora ampiamente sviluppatosi.L’iniziativa deriva dall’ideadi creare qualcosa per farconoscere una zona interna, cherimane al di fuori degli itinerarituristici, e favorire delle possibilitàdi lavoro. È una zona ricchissimadi testimonianze dell’antichità,in particolare del periodo nuragico,e di monumenti, soprattuttochiese e opere d’arte sacra. Lasede è a Villanovaforru ma le iniziativeriguardano molti dei centriabitati che formano quasi una cittàdi 36.000 abitanti. Sono stati individuativari circuiti: le sepolturemegalitiche, i nuraghi e le fortezzenuragiche, le chiese, i retabli,le statue estofado de oro, i piccolipaesi e i paesi scomparsi, iMusei, i luoghi del verde e naturalistici,elencati in una Guida delterritorio con la descrizione deivari paesi, in vendita nella zona. IlConsorzio ha ideato un bigliettounico valido per un anno per la visitadi 7 musei che consente lapossibilità di visitare l’intera zonain differenti occasioni. I Museiche partecipano sono: il Castellodi Sanluri, gli archeologici di Sardara,Villanovaforru, Villanovafranca,il Naturalistico del Terriletanadella fine del sec. XVI. Importanteè il pozzo detto fontanade is dolus (fontana dei dolori),noto ora come pozzo sacro di Sant’Anastasia,nei cui pressi in undeposito votivo furono trovate ceramichedi varie epoche ora conservatenel Museo di Cagliari, e lavicina chiesa bizantina; ben realizzatoil Museo archeologico VillaAbbas che contiene reperti rinvenutinella zona dal periodo romanoa quello medievale. NelMuseo esiste un percorso tattile,per non vedenti.Gestito da Coop. Villa Abbastel/fax. 070/9386183 orario 9-13/16-17 (estivo 17-20), chiuso lunedì;ingresso a pagamento visiteguidate su prenotazione e pergruppi nel centro storico e nel territorioInternet www.coopvillabbas.sardegna.itNelle vicinanze del paese cisono le terme di Santa Maria, leTermae Neapolitanae utilizzatedai romani, con i resti ancora visibili,e le rovine del castello diMonreale, una piazzaforte delgiudicato di Arborea. Sono in corsolavori di restauro del castello,della cinta muraria, che aveva benotto torri, e dell’antico borgo; sirenderà più agevole l’accesso, conuna scalinata, e con automezzi navetta.Villanovaforru è un piccolocentro che ha solo 700 abitantima grazie ad un’eccellente capacitàamministrativa ed allavalorizzazione delle risorse storiche,ha saputo creare uno sviluppoturistico culturale, tra l’altrosono sorti alberghi e bed & breckfastche hanno portato alcuniposti di lavoro ed un miglioramentoeconomico. Prima di arrivareal paese si trova il parco archeologicodi Genna Maria (ilnome autentico era Genna ‘emari, porta del mare, ma vennemodificato da geografi piemontesi,com’è avvenuto in molti altricasi), un complesso nuragicocomposto da un nuraghe in concidi marna e arenaria, costruito apartire dal sec. XIII a.C., circondatoda un antemurale con cinquetorri e da un villaggio dove visono ampie tracce di piccole fonderiee laboratori. E’ situato inuna posizione strategica in quantopuò controllare il territorio dalgolfo di Cagliari a quello di Oristanononché le vie di accesso peril massiccio del Gennargentu. Ilvillaggio fu abbandonato improvvisamentenel VIII sec. a.C.e poi in parte riutilizzato comesantuario in epoca punica e romana.Recentemente sono statirinvenuti frammenti paleobotanici,risalenti alla prima età del ferrofra IX e VIII sec. a.C., di pane,cereali, legumi e vite coltivata. Inpaese, nella Chiesa parrocchialedi San Francesco d’Assisi, sec.XVI, vi sono diverse statue ligneeestofado de oro, di bottegasarda e di scuola napoletana. E’stato realizzato, nell’antico MonteGranatico, un Museo civicoarcheologico con reperti rinvenutinella zona dal Neolitico all’etàromana con annesso laboratoriorestauro.La zona archeologica e il Museosono gestiti dalla Coop. “Turismoin Marmilla” tel. 070/9300232 Museo 070/9300050orario 9,30-13/15,30-18 (19 da 1/4 a 30/9), chiuso lunedì, ingressoa pagamentoNella vicina Lunamatrona dasegnalare nella Chiesa parrocchialedi San Giovanni Battista,sec. XVI, il retablo di Santa Mariaattribuito ad Antioco Mainas, sec.XVI, ed un pulpito di pannelli ligneipolicromi del 1691. Nelle vicinanzesi trovano alcuni piccolipaesi con belle chiese che conservanonotevoli opere d’arte sacra ealtri particolari come le caratteristichecase, spesso con magnificiportali. A Ussuramanna si trovaun Museo delle erbe spontanee edella cultura contadina.A Siddi c’è la Chiesa parrocchialedella Visitazione della BeataVergine, sec. XVIII, con interessantiarredi lignei, e in periferiala Chiesa di San Michele Arcangelo,sec. XIII, romanica coninflussi arabi: sull’architravedella navata minore sono scolpitele figure di Adamo ed Eva edella caduta di Lucifero ad operadi San Michele, curiosamente rovesciata.In paese si trovano ilMuseo civico Ornitologico, neilocali che un secolo e mezzo faospitavano l’Ospedale Managu,l’unico mai esistito in questazona, dove si trovano oltre 200esemplari divisi in 21 ordini e 50famiglie, quasi tutte presenti nell’habitatsardo, con rarità come ilgobbo ruginoso o la gallina prataiolae il fiorancino, l’uccellopiù piccolo d’Europatel. 070/9399800 347/5116787orario 10-13/16-19, chiuso lunedì,ingresso a pagamentoed il Museo delle tradizioniagroalimentari della <strong>Sardegna</strong> dicasa Steri, una tipica casa campidanese:si possono visitare i localiper l’abitazione, quelli relativialla trasformazione dei prodottiagricoli, i ricoveri per gli animalida lavoro e da cortile. In particolaresi può seguire la “storiaalimentare” con i modi tradizionalidi produrre, trasformare econservare il cibov. Roma, 2 tel. 070/9341028349/6304621 orario dal 15/9 al15/6 domenica 9,30-13; dal 16/6al 14/9 domenica 16-20, negli altrigiorni su prenotazione minimo20 persone; ingresso a pagamento


20 • GENNAIO 2006Paesi di <strong>Sardegna</strong>MACOMERCentro di origine antichissimae luogo strategicotra Logudoro e CampidanoLe attrattive di maggiore interesse per il visitatore sono quelle archeologiche, sparse per ilvasto territorio - Il nuraghe Ruggiu tuttora imponente, nonostante una parte sia crollata,risale al periodo tra il 1200 e il 900 avanti Cristo - Nodo ferroviario e stradale - Importantesito di attività commerciali, dell'industria del formaggio e dei tessutidi Salvatore TolaPer chi ha un minimo di passioneper la poesia sarda ilnome di Macomer si associaimmediatamente a quello diMelchiorre Murenu, vissuto quinella prima metà dell’Ottocento,che cantò le sue sventure («Deoso su Murenu isconsoladu...»:era divenuto cieco da bambino, ela sua famiglia era caduta in miseria)e quelle della <strong>Sardegna</strong>:«Ite risolves, povera Sardigna, /subr’a tantas disgrazias connottas?».Per rivivere meglio la sua memoriabisogna lasciare la viacentrale all’altezza del vecchioPalazzo comunale per inoltrarsi,dalla parte opposta, nel centrostorico. Non sarà difficile trovarela via a lui dedicata sulla quale siaffaccia, segnata da una lapide inmarmo, la sua casa. E spingendosiin basso, al margine dell’abitato,si può vedere un’altra lapide,eretta nel punto in cui fu fatto cadere,dopo essere stato attirato conun inganno: era la vendetta dellafamiglia della ragazza che avevaacerbamente criticato con la poesiaDinda troppu fantastica.Al centro di questo quartieresta la chiesa di Santa Croce, costruitanel Seicento e restauratadi recente. Nella piazza antistanteviene acceso il 16 gennaio,in onore di Sant’Antonio abate,un grande fuoco con al centrosa tuva, un tronco cavo tenuto inposizione verticale.Nella piazza e nelle vie circostantisi affacciano finestre e portaliscolpiti nella pietra, di raffinataeleganza: i più antichi, neiquali prevalgono linee gotiche,risalgono al periodo aragonese;abili scalpellini vi si sono ingegnatinel rappresentare colonne,fregi, simboli e modanature chehanno resistito magnificamenteal passare del tempo.Centro di origine antichissima,Macomer conserva le tracce dellepopolazioni che occuparonoquesti luoghi per controllare ilcollegamento tra Logudoro eCampidani; e ha allo stesso tempoi segni dello sviluppo economicopiù recente, dovuti al suoruolo di nodo ferroviario e stradalee allo sviluppo, oltre chedelle attività commerciali, dell’industriadel formaggio e deitessuti.Ma le attrattive di maggioreinteresse per il visitatore sonoquelle archeologiche, sparse peril vasto territorio. La più vicina èquella di Filigosa, che non comprendeun solo monumento. Il piùevidente, quando si lascia la cittadinain direzione di Sassari, è ilnuraghe Ruggiu, che domina lastrada da una collinetta: tuttoraimponente, nonostante una partesia crollata, risale al periodo tra il1200 e il 900 avanti Cristo; attraversoil varco prodotto dal crollosi può vedere che era a piantasemplice; che nella sala al pianoterra erano ricavate tre nicchie; eche, come in tante altre strutturesimili, la scala per salire alla terrazzaposta al culmine correvaall’interno del grosso muro perimetrale.Al visitatore distratto puòsfuggire che, nel declivio sottostante,si trovano anche delledomus de janas, esplorate e ripulitedi recente: gli scavi hanno rivelatoche furono sfruttate in unarco di tempo molto ampio tra ilterzo e il secondo millennioavanti Cristo. Data la ridotta pendenzadel suolo hanno tutte unlungo corridoio d’accesso all’aperto;quindi un vano centralee altri minori, con coppelle per leofferte e focolare rituale.Ma le sorprese non sono ancorafinite: allontanandosi ancoraun po’ dalla strada si noterà unafigura strana e inquietante che sileva da una cresta rocciosa: sitratta di un grande masso che ha ilineamenti di un volto umanorozzo, o di una maschera: quasiuna sentinella messa a guardiadei monumenti. Secondo MassimoPittau fu la presenza di questomonolito, fatto oggetto diculto, ad attirare qui gli abitatoriantichi e antichissimi della zona.A non grande distanza si trovauno dei nuraghi più belli dellazona, che domina la superstradaSassari-Cagliari all’altezza dellacittadina (e ha da poco un appositosvincolo): è il Santa Barbara,non si può fare a meno di notarlo,in questo punto di passaggio tral’altipiano di Campeda e quellodi Abbasanta, dove domina ilpercorso da uno sperone a 640metri di altitudine.Dal parcheggio realizzato assiemeallo svincolo una mulattierasale tra i pascoli offrendouna vista via via più ampia sullasottostante vallata del rio S’Addee, poco oltre, su Macomer edintorni. Come si arriva a destinazioneci si rende conto che nonsi tratta di un nuraghe semplice,ma di una torre centrale circondatada un grande complessoquadrilobato, ossia delimitato daquattro torri minori.Oltrepassato l’ingresso, ci sitrova in un cortile interno: a destrae a sinistra due delle torri minori,che sono prive della coperturae conservano le strutture sinoa 4-5 metri di altezza; davanti siapre l’accesso a quella maggiore.Da qui un corridoio conduce allasala del piano terra, che si chiudecon la tipica volta a tholos a 10metri d’altezza. Tornando nelcorridoio, si trova la scala checonduce ai piani superiori: il primoha ancora la copertura, il secondoè ridotto a una terrazza eoffre una magnifica e ampia vista.Molto suggestive anche le pedrasmarmuradas di Tamuli, chesi trovano andando dalla parteopposta, verso il monte Sant’Antonio,meta di passeggiate e luogodi culto. Sono all’interno diun’area sistemata di recente: diforma arrotondata troncoconica,ricavate dai massi di basalto checaratterizzano la regione, alte intornoa un metro; tre hanno formaregolare mentre altre tre portanodue sporgenze, come senifemminili. L’archeologo AlbertoMoravetti ha scritto che esprimono«in tutta la loro forza evocatival’unione dei due principi fondamentalidella vita, quello femminilee quello maschile, e l’amplessodivino – dea-madre e diotoro– che vince la morte e rigenerala vita».Secondo la tradizione popolarediffusa nella zona si tratterebbeinvece di un gruppo di commerciantie uno di contadini che,maledicendosi a vicenda, sarebberorimasti pietrificati, marmuradosappunto.Sorge fra due valli collinaribagnate da due fiumi, appenafuori dalle falde dei rilievidi Villacidro, ultime propagginidel monte Linas. Per questosi chiama Vallermosa che significain spagnolo (valle hermosa)“valle bella”.Ci si arriva dalla statale 131Carlo Felice, uscendo al bivioper Samassi e proseguendo suuna delle strade rettilinee che dividonola campagna in scacchiere,coltivate a cereali, alberi dafrutta, erba medica. Procedendoin macchina verso il Campidanodi Cagliari sembra di essere inLombardia.Il paese (m 110, 2010 ab., laparte più alta del territorio è di700 m ), la cui parrocchiale è dedicataa san Lucifero, è diviso indue dalla strada che unisce laMarmilla al Sulcis: già in età fenicio-punicaera un punto obbligatodi passaggio dal centronorddell”isola al Sulcis-Iglesiente.Le sue origini, relativamenteVALLERMOSAAbitata dal tempo dei feniciera famosa per le sue tegoleOra la sua economia punta sull'allevamento e sulla produzione caseariadi Franco Fresigna; i resti di un tempio feniciodi rara bellezza, ai confini con ilterritorio di Villacidro e Siliqua;la fortezza trilobata di età nuragicanota come Castéddu ‘e Fanaris;e le terme romane, vicino allachiesa di Santa Maria, del II secoloa. C.Un tempo Vallermosa era rinomataper la fabbricazione delletegole.Ora lo è per i suoi ovili, vastiappezzamenti di terreno con alcentro la casa attrezzata per lamungitura (soprattutto degli ovini)e la trasformazione del lattedal quale si ottengono ottimi formaggi.Stanno sorgendo in paese manifestazioniculturali di notevoleimpegno: di carattere letterario etradizionale (soprattutto cori dibuon livello vocale e musicale).Si ha la sensazione che spiri perrecenti, non hanno una documentazioneche le dati con esattezza.Si sa che è nato da un gruppodi famiglie riunite lì dal feudatariodi turno per una più facileriscossione dei tributi. Significativiresti di età nuragica attestanoperò che il territorio era abitatodalla preistoria.Da visitare, il sito nuragico diMezanni (Bronzo medio) con tretempli a pozzo, unici in Sardel’abitatouna certa aria di rinnovamento,che legando i valoridel passato a quelli del presentegarantiscano un futuro più proiettatoverso nuove forme di vitacomunitaria.Dal carattere buono e sincerodelle persone è forse nata l’unicaleggenda che si è avuto occasionedi conoscere: le cogas,streghe volanti che sorprendonoa Villacidro e dintorni le personecattive per portarsele in volonella notte e lasciarle cadere perterra prima dell’alba, uccidendole,sul cielo di Vallermosanon volerebbero più da moltotempo perché non esistono personetanto cattive da essere eliminate.Del resto, le cogas pare che, perlo stesso motivo, abbiamo limitatola loro attività in tutto il comprensorioe che preferiscano restarsenebuone buone nelle lorocaverne del Monte Arcuentu, inattesa di tempi “migliori” perloro, che speriamo, per noi, nontornino più.www.ilmessaggerosardo.com... finalmente in rete


Parliamo della <strong>Sardegna</strong>a cura di Manlio BrigagliaSa Missa Santain limba sardaGENNAIO 2006 • 21Pubblicata dall'editore Carlo Delfino di Sassari la nuova opera del prof. Massimo Pittau,“Grammatica del Sardo Illustre”, la quale contiene come appendice anche la traduzionedell'intero testo della Santa Messa - Per gentile concessione dell'Autore e dell'Editore,pubblichiamo, la parte iniziale della traduzione “Rutos de introdussione”Ritos de introdussioneIn nomen de su Babbu e de su Fizu e de s’Ispiridu Santu.Risposta: Amen.Sa grassia de su Segnore nostru Zesu Cristu, s’amore deDeus Babbu ei sa cumunione de s’Ispiridu Santu siat cuntottus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Sa grassia ei sa paghe de Deus Babbu nostru e desu Segnore nostru Zesu Cristu siat cun tottus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Beneittu in sos ségulos su Segnore.Oppuru: Su Segnore siat cun bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Su Segnore chi ghiat sos coros nostros in s’amoree in sa passentzia de Cristu, siat cun tottus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Su Deus de s’isperantzia, chi nos prenat de onzigaudiu e paghe in sa fide peri sa potentzia de s’IspiriduSantu, siat cun tottus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Sa paghe, sa caridade ei sa fide dae Deus Babbue dae su Segnore nostru Zesu Cristu siat cun tottus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.Oppuru: Frades, elettos sigunde sa preissentzia de DeusBabbu pro mediu de sa santifigassione de s’Ispiridu proubbidire a Zesu Cristu e pro chi siemus infustos de susamben suo, grassia e paghe in abbundantzia a tuttus bois.Risposta: E cun s’ispiridu tuo.(Attu de penitentzia)Frades, pro celebrare cun dignidade sos santos misteriosreconnoscamus sos peccados nostros.Oppuru: Su Segnore Zesu, chi nos invitat a sa mesa de saParáula e de s’Eucaristia, nos giamat a sa cun<strong>versione</strong>. Reconnoscamusde esser peccadores e invochemus cun cunfidentziasa misericordia de Deus.Oppuru: In sa die chi celebramus sa vittoria de Cristu subrasu peccadu e subra sa morte, puru nois semus giamadosa morrer a su peccadu pro naschire torra a sa bidanova. Nos reconnoscamus bisonzosos de sa misericordiade su Babbu.(Si istat unu momentu a sa muda pro pessare a sos peccadoscummittidos e pustis si faghet s’attu de penitentzia indunu de sos tres modos chi sighint:)1°) Cunfesso a Deus onnipotente e a bois, frades, chi appopeccadu meda in pensamentos, paráulas, oberas e omissiones,pro gurpa mea, gurpa mea, gurpa meda manna mea.E súpprigo a sa beada Maria semper vírghine, a sos ánghelos,a sos santos e a bois, frades, de pregare pro mene a suSegnore Deus nostru.2°) A s’incumintzu de custa celebrassione eucaristiga, pedamussa cun<strong>versione</strong> de su coro, motivu de ricunciliassionee de cumunione cun Deus e cun sos frades.Oppuru: Umiles e pentidos comente su prubicanu in sutempiu, nos accurtziemus a su Deus zustu e santu, pro chiappat piedade de nois peccadores.Piedade de nois, Segnore.Risposta: Contr’a tie amus peccadu.Mústranos, Segnore, sa misericordia tua.Risposta: E dònanos sa sarvesa tua.3°) Zesu Cristu, su Zustu, intertzede pro nois e pònenos inpaghe cun su Babbu. Apperzemus s’ispiridu nostru a supentimentu, pro chi siemus mancu indignos de nos accurtziarea sa mesa de su Segnore.Oppuru: Su Segnore at naradu: chie de bois est chene peccadughettet sa prima pedra. Nos reconnoscamus tottuspeccadores e nos perdonemus umpare dae intro de sucoro.Segnore, mandadu dae su Babbu a sarvare sos cuntritosde coro, appas piedade de nois.Risposta: Segnore, piedade.Cristu, chi ses bénnidu a giamare sos peccadores, appaspiedade de nois.Risposta: Cristu, piedade.Segnore, chi intertzedes pro nois addainantis de su Babbu,appas piedade de nois.Risposta: Segnore, piedade.Deus onnipotente appat misericordia de nois, perdonetsos peccados nostros e nos giugat a sa bida eterna.Risposta: Amen.(si s’est sighidu su 1° o su 2° modu si narat:)Segnore piedade. Risposta: Segnore piedade.Cristu piedade. Risposta: Cristu piedade.Segnore piedade. Risposta: Segnore piedade.GLORIA A DEUS(cando si narat)Gloria a Deus in s’artu de sos chelos e paghe in terra a sosómines de bona voluntade. Nois ti damus laude, ti beneíghimus,ti adoramus, ti damus gloria, ti rendimus grassiaspro sa gloria immensa tua, Segnore Deus, re de su chelu,Deus Babbu onnipotente. Segnore, Fizu unigénidu, ZesuCristu, Segnore Deus, Anzone de Deus, Fizu de su Babbu,tue chi cche bogas sos peccados de su mundu, appas piedadede nois, tue chi cche bogas sos peccados de su munduatzetta sa súppriga nostra, tue chi ses séttidu a sa destrade su Babbu, appas piedade de nois. Ca tue solu sessu Santu, tue solu su Segnore, tue solu s’Artissimu, ZesuCristu, cun s’Ispiridu Santu in sa gloria de Deus Babbu.Amen.Preghemus.(S’orassione si leat dae su missale; si est indiritzada a suBabbu, concrudinde si narat:)Pro su Segnore nostru Zesu Cristu, Fizu tuo, chi est Deuse bivet e rennat cun tegus, in s’unidade de s’Ispiridu Santu,pro tottu sos ségulos de sos ségulos.Risposta: Amen.(Si s’orassione est indiritzada a su Babbu, ma fininde simentovat su Fizu, si narat:)Issu est Deus e bivet e rennat cun tegus, in s’unidade des’Ispiridu Santu, pro tottu sos ségulos de sos ségulos.Risposta: Amen.Anche Cossiga a Ploagheper la presentazione del librosul canonico SpanoPresenti gli autori dello studio, Paolo Pulina e salvatore Tola e Manlio Brigagliache ha curato l'introduzione dell'operaGiovanni Spano, rappresentativapersonalità disardo dell’Ottocento conun forte sentimento identitario, èstato ricordato dalla sua Ploagheper l’ampiezza delle sue passionidi ricercatore e per la molteplicitàdelle sue relazioni con il mondoculturale italiano ed europeo.Alla presentazione del volume“Il tesoro del Canonico. Vita,opere e virtù di Giovanni Spano(1803-1878)”, edito da CarloDelfino di Sassari, è emerso ilcomplesso, originale ritratto intellettualee umano del pionieristicostudioso proteiforme dell’Isolanei suoi vari aspetti. Il libro,ideato e curato dagli “spanologi”Paolo Pulina e SalvatoreTola, si sviluppa attraverso unorganico ciclo di 14 saggi specialisticie due ampi scritti introduttividi Francesco Cossiga eManlio Brigaglia.All’appuntamento letterario ecommemorativo - tenuto nellachiesa parrocchiale di San PietroApostolo, gremita di oltre 500persone, per esaltare la storiamillenaria del paese e per i legamidi memoria con le vicendeumane, civili e spirituali delloSpano - hanno partecipato numerosirelatori. Il sindaco FrancescoBaule ha porto un cordialissimobenvenuto al presidenteemerito Francesco Cossiga e hasottolineato il messaggio di ereditàintellettuale dell’illustreCanonico, rappresentato dallaconoscenza della storia e cultura“come simbolo di riscatto per ricostruirela coscienza collettiva”.L’editore Delfino, che vanta25 anni di attività e 350 titoli,ha evidenziato l’importanza dell’operada lui pubblicata e l’elementodi sviluppo culturale prodottodal crescente interesse neiconfronti dello Spano. ManlioBrigaglia, memoria di brillantiricordi sassaresi sui licei “Azuni”e “Spano”, ha segnalato le possibilitàdi turismo culturale nel territorioe “le infinite attività da farcoagulare intorno alla figura delCanonico” che sapeva dialogarecon tutte le realtà d’Europa.Salvatore Tola ha ripercorso lagenesi della pubblicazione - originatadal convegno promossonel 2002 dall’Associazione culturale“Giovanni Spano” di Ploaghe,guidata da Antonella Pais - el’itinerario realizzativo con ilcontributo di tanti studiosi e ladeterminante collaborazione trasardi residenti ed emigrati. E proprioda Paolo Pulina, rappresentantedella “ploaghesità” fuoridall’Isola, è venuto un interventoconcretamente propositivo:un parco letterario nel circuitoCasa Spano- Cimitero Vecchio -Pinacoteca; le prospettive interculturaliper una conoscenzacomplessiva dello Spano nei percorsie rapporti esterni; la suggestivaproposta di ridenominare ilpaese come Ploaghe-Spano. UgoCarcassi ha dottamente rivisitato,invece, la presenza accademicae l’attività cagliaritana dellostudioso ploaghese. La gratitudineche si deveallo Spano èstata sottolineatada Mons. PaoloAtzei, Vescovodi Sassari,che ha riconosciutole doti “diuomo di chiesacon chiari principidi sardità” el’indole “curiosadel mondo edei mondi dellacultura per lacostruzione diun alto grado diciviltà” nella convinzione che“senza cultura non si può inculturareil Vangelo”.E’ stato comunque il brillante eatteso intervento del presidenteemerito Francesco Cossiga a tenerealta la soglia di attenzionedel fitto pubblico (con moltequalificate autorità), consapevoledell’unicità dell’occasione perrendere omaggio e riconoscenzapopolare all’opera dello Spano.L’eloquente ed energico comunicatore- a cui la facoltà diScienze politiche di Sassari avevaconferito qualche giorno primala laurea honoris causa inScienze della comunicazione egiornalismo -, ripercorrendo lelinee della prefazione alla raccoltasaggistica, riconosce alloSpano “soprattutto il merito diaver rivelato, in pieno romanticismo,le origini e le ragioni culturalidella nazione sarda”; concettosviluppato con dotti esempi edanalisi storica dell’Ottocento;“il senso incerto della nostraidentità” è stato superato da GiovanniSpano con la rivendicazionedella “specificità della<strong>Sardegna</strong>”. Dal risoluto e vitalepresidente emerito è venuto l’invito“a riscoprire la nostra storia”e l’auspicio della “costruzionedella nazione sarda sul pianodella cultura”.Infine: il cortometraggio“L’eredità del Canonico” ha propostotestimonianze su Spanoraccolte tra i suoi compaesani; ilcoro polifonico di Ploaghe haeseguito “O Babbu Soberanu”,testo di Bainzu/Gavinu Cossiga,noto come “su poeta christianu”,bisnonno di Francesco Cossiga.Un altro evento “spaniano”potrebbe tenersi a Ploaghe neldicembre 2006: con l’auspicatapresentazione della pubblicazione,a cura di Luciano Carta econ la supervisione di ManlioBrigaglia, del monumentale CarteggioSpano custodito dalla BibliotecaUniversitaria di Cagliari.Cristoforo Puddu


22 • GENNAIO 2006Il 17 novembre 1994 è una data che GiuseppePorcu non dimenticherà mai: è ilgiorno in cui, mentre camminava perstrada ad Alpignano, il paese del Piemontedove l’aveva portato l’emigrazione, fuinvestito da un camion che lo ridusse in findi vita; seguì il ricovero in un reparto dirianimazione; poi, scampato il pericolomaggiore, una lunga convalescenza. Sitrovava, a 55 anni, ad una svolta della suaesistenza, l’occasione era opportuna perfare un bilancio del passato: erano tante letrasformazioni cui aveva assistito e partecipatoche doveva in qualche modo farseneuna ragione.Mise così radice in lui l’idea di raccontarein un libro la propria storia; un progettoche ha portato a termine da poco, con lapubblicazione di Peppe. Racconto autobiografico:edito a cura di Solinas di Nuoro,costa 8 euro e può essere richiesto all’autore,che ora vive di nuovo in <strong>Sardegna</strong>:via Telemaco 27, Località Tanaunella,08020 Budoni; tel. 0784.837170.Ma le prove maggiori furono per lui,come osserva nella prefazione la professoressaMaria Grazia Aneris, quelle dell’apprendistatonell’ovile, solo e lontano dalpaese: con i problemi: solitudine, dal difendersida ladri e malfattori e allo stessotempo fare il massimo per l’allevamento elo sfruttamento del bestiame.Vengono anche, in questo periodo, icontrasti con qualche paesano o confinanteche inducono a pensare a una rivalsa,una vendetta; ma Peppe ha per fortuna deibuoni esempi nel padre e nel nonno, e lasciacivilmente cadere questi propositi.Avverte d’altra parte il desiderio di impararee allargare la propria mente, e cometanti della sua condizione si dedica conpassione alla lettura delle poesie dei grandiautori sardi, da Cubeddu a Poddighe.Gli anni passano così tra queste esperienze,la famiglia, i compaesani; per arrivareal giorno della partenza: prima in Germania,poi a Torino, alla FIAT; una vicenda incui tantissimi sardi si possono riconoscere.Dal libro di Porcu riprendiamo alcunestrofe dalla Mundana cummedia di SalvatorePoddighe, una delle sue letture preferite;e le accompagniamo con una raccoltadi versi dedicati ai temi frequentati dellalontananza, la nostalgia, l’andare e il tornare.ARGENTU E ORUS’acqua de sa grondaiaarrandara ’e su bentuportara stidiusu de argentua scirai su scaresciu.Sa giminera allutate luxi chi donara!E is umbrasti venta cumpangia,a sighì abisi di oru,ca de sa lampa ardentiarzianta in celua portai melia is angiulus.GOSARE TOTTUSLassamus como s’oro e i s’argentu,sos miliardos cun sos milionese faeddamus de sas religionessi partin da Divinu fundamentu;o si est tottu mundan’unu inventude birbantes, e furbos e mandrones,s’est de divinu o mundanu istitutuconnoscher la devimus dae su fruttu.Da’ su fruttu connosche’ sa piantasi est de bona o mala calidade,si dat fruttos d’amore e caridadesi podet narrer chi est bona e santa.Ma… si santa de lumene li nanta,e donat fruttos de barbaridade,mundu, cumpatti, iscusa, e perdona,non podet esser né santa né bona!Angela FurcasSa religione amore e fratellanzadevet pro esser santa istabilire;pro esser giusta devet abuliresa servitudin’ei sa padronanza,e devet imitare s’uguaglianza,gosare tottus o tottus patire!E si no est de tale condizionesant’e giusta no est sa religione.Salvatore Poddighe(inviate da Giuseppe Porcu)Parlando in PoesiaQuel giornoad AlpignanoIMBETZADU IN S’ESTEROBarantachimb’annos soe in Frantza,naro se veridade ch’isto bene,non soe minaciadu cun sa lantzacomente calicunu de Atene.De su chi naro in mente teneca soe imigradu po sa pantza,s’aera giutu sa pantza pienanon fu’istad’ in giru in terr’anzena.Vintiduos annos so in pentzione,sa penzione l’agato nolmale,l’apo meritada cun raggioneca apo tribagliadu puntuale;oe tenzo unu bonu capitalechi poto vivede a perfezione;a su passadu non bi ponzo afficunon mi conto ne poberu ne ricu.Solu chi tenzo cudda nostalgia,sempre de sa Saldigna mi ammentoca so lontanu da sa terra miaemigradu, pero non mi pento,de su chi tenzo mi contento,mi bastat cun custu sol’ibbia.Su chi prego a su Soberanuchi mi dia’ salude e ch’iste sanu.Pietrino CanuIL VIOLINODall’alcova di vetro il violinosi mostra ancora lucido e venusto,per quanto esso sia ormai molto vetusto,che tra le mani Sue vidi bambino.Dalla cassa armoniosa riempie il vuotodell’ampia sala, benché intatto e inerte,un fievole lamento che s’avvertefluttuante tra le cose senza moto.È l’anima che esala e ti circondacullandoti nel cuor come fa l’ondalunga del mare ai raggi della luna.Così, mamma, il pensiero mio a ritrososcorre e rivive chiare ad una ad unale immagini di un prato luminoso.Elio VecciaSU VEGETARIANUSbrisciu de dinai, non podia spendi,ca fudi de cumprendi, sa famiglia manna,no cantà s’osanna, privu de ricchesa,fortunau in spesa, po frutta e birdura,ca mamma natura aiat provvidiu:apieddu de arriu, follas de ambulazzza,de splendida arrazza, senza de concimai.Non s’agattà pai, ca ci fu sa gherra,frantumendi terra, crazzau e iscruzzu,s’agattà mattuzzu, su socciri e lau,pagu prelibau, po su gustu miu,correcampu froriu, gureu pungenti,volenti o nolenti, su menù fiat cussu,non circammu lussu, a modesta mesa mia,s’erba fiat tottu nodia, fenungu a cumpangiu,su pastu fiat langiu, però fiat sanu,su vegetarianu mi toccada a fai.No fudi mai assenti, cicoria e cammingioni,po digestioni, brindà a piricciolu,mi fudi de consolu (made in bidda mia),ch’in magasinu prenia, in pintada croccoriga,chi prus che amiga, si lassat basai.Tiberio Vaccaa cura di Salvatore TolaIL CIELOQuel pomeriggio estivo,mentre ti esaltavo di splendore,nuvole scure avanzavano lente.Il vento cominciava a soffiare,strappando le piccole fogliedei rossi melograni.Il sole oscuratotentava di fare capolino per poi sparirenuovamente come per gioco.La pioggia cadeva sui tetti delle casee inviava suoni melodiosi che divenivanosempre più forti.Come schiocco di frusta,la pioggia cessò improvvisa e le stellenella notte profonda si salutaronocon tremolanti luccichii.Giampaolo PintoreZOGOS DE UNA OLTASo pensende a cando pitzinnu fiachi fia che a tantos poverittu,sa notte subra s’istoja drommiae pro mi seere bi fit su banchittu.E pro zogare babbu mi faghia’de ferula sos boeddos su carrittu,e de canna mi faghia’ su caddittue poi chin sos pes meos lu curria.E tenia de canna su fusileddu,sas truveddas chin su pippiriolu,sa matraccula chin su riu rau.Sa bardufula ballaia chin s’ispau,a lunamonta brincaja che crabolu,custos fin zogos de s’antigu piseddu.E chin’atteros pitzinnos a cumonede istratzu teniamus su pallone.Berteddu CrabaCONTRASTICome pietra pomiceleggera d’Ittiredducome granito perlatopesante di Buddusòsi alternano pensierie nel tempo le giornateripartite in noted’alti e bassi.Cristoforo PudduCANDU DEU TI SCRIUCandu deu ti scriu esti ca mi manca’ troppucusta lontananza chi mi faidi sunfriri;allonghiu sa manu e ti bollu toccaicun is ogus mius riversus a su celumi pari de ti biri in d’una nuvola bolendi.Circa de mi cumprendi non mi seu ammacchiauma esti sa tristesa de ti sciri attesuca c’esti amori in mesu e una manna distanzapo tindi portai accanta unu ponti de amori e de stima,po ti tenni che a prima, po ti podi imprassai de corude nou mi innamoru o angelu in sa nuica mi seu deppiu fui arraza de destinu.Prus su tempus passada e prus seu sunfrendi,pero immoi seu bolendi andendi incontru a tui,ti imprassu e ti basu in pitzus de cussa nui:arraza de manna gioia a ti portai accanta,egualada su dolori de candu sesi attesu.Carmelo NairiSARDIGNA, FAGHEMILU CUSSU PONTESi no bi vit istadu cussu riuti aio visitada frecuente,ca mi piaghe’ sa terra ei sa zente,apo lassadu cando so partidu,ei s’ateru chi bi e’ naschidu,rispetosu e de bonu coro,sa Gaddhura ei su Logudoro,sa Barbagia cun su Campidanu.Cando falo in su portu turritanu,calchi orta chi resesso a bi ennere,mi piaghet un’iscuta a mi tratennerea arrejonare de cosas antigas,de cando accoglio sas ispigaspro buscare de pane unu mesu,e andaio a messare a logu attesu,corchende in terra bestidu e caltzadu.A mie non mi est ismentigadus’umbrosu friscu de cussu nuraghe,pero tando fimis tottu in paghe,parimis tottu de su matessi nidue no mi giamaiana accudidu.Giuseppino VirdisRESTA LA MEMORIATornare è una felicità che sentoirrimediabilmente ormai perduta.Inutilmente ho atteso ventoche avrebbe fatto vibrare ancorale ali ai miei antichi amori.Qui, il mio cuore è un’algache muore lentamente bramando luceimmersa in bui fondali di malinconia.Così, soltanto in sellaal cavallo del ricordo, tornoin quelle vaste brughiere di silenzioe i luoghi cari ritrovo, doveera gioia il gioco innocented’incoccare nella fionda dell’animal’ebbrezza di volare scagliandolaverso lo stormo delle taccoleche scivolavano nel vento al di sopradelle olezzanti macchie di lentisco...Luigi CabrasMADRE TERRADalla poppa di una naveguardavo triste la tua figura che spariva con la terradietro la linea del mare all’orizzonte.Il cielo rosso arancio si scuriva e moriva col giorno.La brezza mi accarezzava il viso solcato dalle lacrime.La coscienza mi portava alla mente i luoghi, i pianti,le gioie e gli episodi lontani… era forte l’emozione.Con le braccia incrociate mi tenevo le spalle,sentivo forte… delle cose da dirti,sentivo forte… delle cose da fare,avrei voluto gridare,avrei voluto baciarti,avrei voluto stringerti.La nave ormai lontana rendeva tiranno il tempo.Anche se nutrir non mi hai potutoporterò in cuor mio… te, madre terra,con gli aspri paesaggi e l’incanto dei tuoi colori...Fausto Nurchis


<strong>Sardegna</strong> NotizieGENNAIO 2006 • 23POLITICAPer le entrate fiscalila Regione prontaa ricorrere alla ConsultaCULTURABandito il PremioLetterario dell'AccademiaArborenseLa Regione farà la battagliasulle entrate fiscale e se vi saràl’opposizione dello Stato andràdavanti alla Corte costituzionale.Il presidente della <strong>Sardegna</strong> RenatoSoru ha confermato la decisionedi presentare ricorso allaConsulta durante un’audizionenella commissione Bilancio delConsiglio regionale, presiedutada Eliseo Secci (Margherita).Soru ha ribadito l’esigenza difare una attenta ricognizione ditutta l’Irpef e di tutta l’Iva che,pur maturata su redditi o beniprodotti in <strong>Sardegna</strong>, viene versatain altre regioni e per le qualila <strong>Sardegna</strong> non riscuote alcunaquota di compartecipazionecome le sarebbe dovuto.Ha anche sottolineato che ilprocedimento amministrativo alivello tecnico dovrebbe andare acompimento nei prossimi mesi.A questo proposito ha rammentatoche la presidenza della Regioneha più volte sollecitato il Governo,ma senza che vi fosseroulteriori incontri. Attraverso gliapprofondimenti del “tavolo amministrativo”sulle entrate fiscalisarà possibile calcolare l’ammontaredell’Irpef e di conseguenzadei crediti della <strong>Sardegna</strong>verso lo Stato.Il presidente ha poi ricordatoche è finalmente chiaro che la<strong>Sardegna</strong> non può seguire lo stessoiter utilizzato per la RegioneSicilia, e pertanto occorre agire,da un lato per accelerare il compimentodel procedimento amministrativoaperto, e dall’altro perricontrattare con lo Stato l’interosistema delle entrate della Regione.Un nodo centrale della questione– ha sottolineato – riguardala definizione del “normalefunzionamento della Regione”quale discrimine nella determinazionedelle quote da trasferirealla <strong>Sardegna</strong>.Quanto ai Por, il presidentedella Regione ha osservato comeanche su questo fronte la <strong>Sardegna</strong>sia stata fortemente penalizzata.E se il programma finanziarioapprovato dal Consiglio europeoha effettuato una certa perequazionerestituendo alla <strong>Sardegna</strong>250 milioni, tuttavia difatto la <strong>Sardegna</strong> ne ha perso da100 a 140 di quanto le sarebbespettato. E il risultato finale èche invece che su un diritto (farparte dell’Obiettivo 1) ci sideve accontentare di un atto dibenevolenza.L’Accademia Arborense, centrodi studi e ricerche prof. GiuseppePau, ha indetto la XVIIIedizione nazionale bilingue perl’anno 2006 dell’omonimo Premioletterario. Il Premio LetterarioArborense è articolato in sezionidoppie per studi inediti oediti in italiano e/o in sardo secondole varianti locali. Ogni autorepuò partecipare a più sezionicon opere: per poesia (da un minimodi 3 lavori massimo 40 versicadauno, alla raccolta breve o alquaderno); narrativa (dal raccontobreve minimo 3 cartelle al raccontolungo o raccolta di raccontifino al romanzo); ricerca storicasulla <strong>Sardegna</strong> e personaggi illustrie su temi documentati per almeno10 cartelle (anche tesi dilaurea); commedia da un’operabreve o atto unico (minimo 4 cartelle);ad una commedia ad ampiorespiro con almeno 2 atti. Vi èinoltre la “Sezione Speciale GiovaniAutori – Un Archivio dellaScuola” rivolta al mondo scolastico.A questa sezione partecipanogli alunni delle scuole di ogni ordinee grado con opere inedite insardo e/o in italiano, in forma singolao per gruppo di classe.I lavori vanno spediti alla Segreteriadel Premio in Vico I GraziaDeledda n. 2 a Marrubiu Oristanoentro il 30 gennaio 2006.L’ammontare dei premi è di euro2500,00.Per maggiori informazioni e peril bando di concorso è possibilecontattare tutti i giorni la Segreteriadel Premio, diretta dal responsabileGiuseppe Pinna, dalle 9.00alle 20.00 ai numeri tel.3492262149 (3492262149) – fax.0783859004 (0783859004) E-mail:Accademiaarborense@tiscali.it.MEDICINASolidarietà del Consiglioregionale per la giovanedonna di OrunePiena solidarietà è stata espressadal Consiglio regionale a Pina PaolaMonni, la giovane donna diOrune che, avendo deciso di testimoniarein un processo per un dupliceomicidio, in cui sono stati uccisiil fidanzato e un amico, è divenutaoggetto di gravi e ripetute minaccedi morte. Ora la giovane, cheha 22 anni, usufruisce, con i familiari,del programma di protezionedel Ministero degli Interni.In una mozione, proposta dall’esponentedello SDI Maria GraziaCaligaris, sottoscritta da altri67 Consiglieri ed approvata all’unanimità,l’Assemblea sarda“esprime solidarietà nei confrontidi Pina Paola Monni, della suafamiglia e della comunità di Orunesu cui, suo malgrado, ricade ilpeso di una situazione difficile edelicata, per l’alto senso delleistituzioni manifestato e impegnala Giunta ad assumere le iniziativapiù utili affinché il gesto dellaragazza sia valorizzato e serva diesempio per i giovani e l’interacomunità regionale”.Pina Paola Monni – sottolineala mozione – ha dimostrato “unalto senso di fiducia nello Stato enelle istituzioni contrapponendoalla pratica del silenzio quelladell’assunzione di responsabilitàverso la giustizia”. Il percorso dalei intrapreso costituisce “un positivoesempio per le giovani generazionidell’intera comunitàisolana”.Dopo aver evidenziato che“non debbano sentirsi trascurati edimenticati dalle istituzioni coloroche affidandosi allo Stato scelgonodi riporre totale fiducia nellagiustizia e soprattutto quandotale determinazione pone a rischiola loro vita”, il Consiglioregionale sottolinea che oggi,“ancora con più forza, debbanoessere affermati i valori ideali digiustizia, di rigoroso rispetto delleistituzioni e il ripudio dellaviolenza.”Tra le numerose manifestazionidi solidarietà la giovane donnaha ricevuto la visita del Prefettodi Nuoro Antonio Pitea, del Sindacodi Nuoro Francesco Berria,delle Consigliere regionali FrancescaBarracciu, Maria GraziaCaligaris, Giovanna Cerina, AngelinaCorrias, Paola Lanzi eClaudia Lombardo; le lettere delConsigliere regionale CiriacoDavoli e di alcune scolaresche diSassari e di Cagliari. Il sindacatoscuola della CGIL ha, invece,trasferito la sede del Congressoprovinciale da Nuoro ad Orune.CULTURAStanziati 850 mila europer 114 progetti per lo studiodella cultura sardaUna percentuale di contributimaggiore per i progetti scolasticisullo studio della lingua sarda edelle espressioni linguistiche, realizzaticon il coinvolgimento didifferenti istituti scolastici che siconsorziano e lavorano in rete.Con questo criterio la Giunta hastanziato, su proposta dell’assessoredella Pubblica Istruzione,Elisabetta Pilia, 850 mila euro perl’attuazione dei programmi didatticinelle scuole di ogni ordine egrado previsti dalla legge regionale26/97 sulla valorizzazione dellalingua e della cultura sarda. 250mila euro sono destinati alle attivitàdi studio e ricerca sul patrimoniolinguistico, storico, artistico,etnografico della <strong>Sardegna</strong>,mentre 600 mila euro servirannoper la pubblicazione di testi, l’acquistodi materiale didattico o dialtri strumenti necessari per la realizzazionedelle attività in classe.Cresce negli anni il numero e laqualità dei progetti didattico-formativiper cui vengono richiesti icontributi previsti dalla legge. Perl’anno scolastico 2005-2006 sonostati approvati e finanziati 114progetti dei 218 presentati. ComeATTUALITA'Proposta la costituzionedi una commissione d'indaginesulle servitù militariUna commissione d’inchiestadel Consiglio regionale potrebbefar luce sullo stato di salute dell’ecosistemanei territori che, in<strong>Sardegna</strong>, ospitano attività militari.Se venisse accolta la propostadi istituire l’organismo, presentatadal primo firmatario, il consigliereregionale di RifondazioneComunista Paolo Pisu, e appoggiatadal centrosinistra e dal PartitoSardo d’Azione, i sardi sarannoin grado di conoscere, entro unanno, gli esiti del lavoro dellacommissione e, quindi, cause efattori di rischio che determinanoanomalie nelle aree di Quirra,è stato evidenziato nel Pianotriennale 2005-2007, la scuola èconsiderata uno dei migliori strumentiper la promozione e valorizzazionedella cultura e dellalingua sarda. La scelta dell’assessoreElisabetta Pilia è stata di differenziarele percentuali contributive(in rapporto alla somma ammissibilerichiesta e alla caratteristichedel progetto) per privilegiarele scuole che hanno mostrato lacapacità di consorziarsi e lavorarea progetti di studio sulla linguasarda con un numero di alunni superiorea 100.Teulada e La Maddalena. A frontedi un eccesso di morti per linfoma,malattie dell’apparato respiratorioe inquinamento ambientale,i 47 firmatari della propostachiedono che il Consiglio riportiin primo piano “la salute dei sardi”.Nessuno studio finora - ha dettoPisu, che è anche presidentedella commissione Diritti civilidel Consiglio regionale - ha appuratole cause che incidono sullanascita di malformazioni, linfomidel sangue e tumori alle vie respiratorie.Colmare questa carenza edare una risposta fattiva e concretaalla ricerca della verità, rappresentaper noi un dovere politico emorale. La proposta, raccolta intre articoli, e che attende il passaggioin Aula per la discussione,prevede una composizione connove consiglieri regionali nel rispettodella proporzione tra maggioranzae opposizione, che dovrannodecidere sulle consulenzeprofessionali per affidare studiall’esterno.A conclusione dei lavori lacommissione approverà una relazioneentro un anno dall’istituzionedell’organismo.Dovrebbe essere compito dellaRegione, attraverso l’Osservatorioepidemiologico, quello di rilevarei fattori di rischio - ha detto ilcapogruppo dell’Udeur SergioMarracini - che possono incideresulla nascita di una patologia inquel territorio.Il problema sarà pero quello ditrasformare gli esiti dell’inchiesta- ha aggiunto il consigliere regionaledello Sdi-Rosa nel pugnoMaria Grazia Caligaris - in iniziativeconcrete per attivare un sistemache restituisca a quelle areecondizioni di piena vivibilità.


24 • GENNAIO 2006EmigrazioneTRIESTE<strong>Sardegna</strong> e Friuli Venezia Giuliadue regioni a confrontocon tradizioni folklore e culturaFolla delle grandi occasioniper la manifestazione “Incontrotra due culture: Friuli VeneziaGiulia, Isola del Centroeuropa –<strong>Sardegna</strong>, Isola del Mediterraneo”,organizzata dal Circolo deiSardi di Trieste, con il sostegnodella Regione FVG.La <strong>Sardegna</strong> e il Friuli VeneziaGiulia si sono messe in vetrinacon il loro bagaglio di tradizione,cultura, folclore, e sapere e sisono confrontate facendo interveniredocenti dell’università diSassari e di Trieste.In questo ultimo periodo l’isolasta vivendo una nuova primavera,infatti c’è una fioritura straordinariain campo artistico ed inparticolare in campo letterariovista l’affermazione a livello nazionaledi scrittori di grandissimospessore la cui scrittura presentatratti innovativi di notevoleinteresse.Il Friuli Venezia Giulia è dasempre uno spazio multiculturalenel quale operano scrittori appartenentia differenti nazionalitàche si esprimono in lingue diverse(italiano, sloveno, friulano,croato, inglese, tedesco, spagnolo,rom, bulgaro, francese, greco,albanese, etc.) e in varianti dialettaliche hanno prodotto operedi estremo interesse e di grandissimolivello. Da qui uno sviluppoartistico, culturale e del folkloreche si è arricchito nei secoli ditratti fondamentali che arrivanodalle limitrofe aree dell’Est Europae del Mediterraneo.In questo contesto la manifestazione,che si è aperta nel prestigiosoridotto del Teatro “GiuseppeVerdi” di Trieste con ilconvegno dal titolo “Federalismo,Regionalismo, Cosmopolitismoe culture”, coordinato emoderato dal presidente dell’Associazionesarda Augusto Seghene,che ha introdotto e illustratoil programma di tutta la manifestazione.Dopo il saluto del sindaco dellacittà, Roberto Di Piazza e dell’Assessoreregionale alle attivitàproduttive del FVG RobertoCosolini, si è aperto il confrontotra le due Regioni. In modo spettacolaree quasi magico, tra il silenzioassoluto del numerosopubblico, il gruppo “Tenores diNuoro” ha proposto l’espressioneetno-musicale più antica della<strong>Sardegna</strong> in quanto prova dell’esistenzadella pratica polifonicain tempi remotissimi, dispostiin cerchio, ricordando la formaarchitettonica degli antichi nuraghi.Sono intervenuti al convegno ilprof. Antonio Delogu, ordinariodi Filosofia morale dell’universitàdi Sassari e il prof. Paolo Giangaspero,ordinario di Diritto costituzionaledell’università diTrieste, che hanno affrontato itemi del convegno con competenzae alto profilo scientifico eletterario.Durante il dibattito sono intervenuti,entusiasmando il pubblico,l’attore teatrale Sante Maurizied il poeta dialettale ClaudioGrisancic.Il primo ha interpretato e illustratodiverse poesie in linguasarda, riproponendo autori e operestoriche che hanno contribuitoe contribuiscono a far conoscerela <strong>Sardegna</strong> nel Mondo. Mentre ilsecondo ha commentato la poesiadi Virgilio Giotti, poeta dialettaletriestino, considerato tra imaggiori autori di poesia, nonsolo Triestina ma anche italianadel ‘900.Subito dopo la chiusura delconvegno, la manifestazione èproseguita nel locale “Voilà Descò”di Domio, dove centinaia dipersone hanno partecipato ad unacena a base di prodotti tipici curatain tutti i particolari, con prodottirigorosamente sardi, dall’aperitivoall’acqua minerale.Durante e dopo la cena, si sonoesibiti e confrontati i gruppifolkloristici delle due regioni.Ha iniziato le danze il gruppofolk “Ittiri Cannedu” il cui repertorio,esclusivamente tradizionale,ripropone fedelmente la musicae le danze popolari della <strong>Sardegna</strong>e, in modo particolare, imoduli della regione del Logudoroe di Ittiri.La serata è proseguita dopo ilsaluto del deputato triestino EttoreRosato, con l’esibizione delgruppo folkloristico Caprivese “Michele Grion” che è stato fondatonel 1929, prendendo il nomedell’indimenticato presidente efondatore.Il presidente del circolo deiSardi di Trieste Augusto Segheneha ringraziato i soci per la collaborazioneprestata per la riuscitadella manifestazione, il cui successoincoraggia l’associazione acontinuare su questa strada ed apromuovere in futuro altri incontrie confronti tra <strong>Sardegna</strong> eFriuli Venezia Giulia.Angelo CurreliSVIZZERAPresentato a Friburgoil libro "Storie comuni"Il circolo “Norax” di Friburgoper celebrare anche i cinquant’annidell’esperienza d’emigrazionein Germania, occasionegià considerata e valorizzatanelle celebrazioni dei maggioricentri tedeschi (nord, centro esud), ha puntato sulla cultura. Trale svariate commemorazioni confeste e programmi annessi, l’associazione“Norax” ha puntatosulla presentazione del libro“Storie comuni” della scrittricesarda Maria Francesca Marcelloche nella sua opera ha inteso sottolinearele già note caratteristichee problematiche legate al fenomenomigratorio.I personaggi femminili del libro(Cristina e Maria) riflettononel migliore dei modi gli spuntipositivi e negativi dei molteplicirapporti a loro connessi: la provenienza,le conoscenze, le frequentazioni,i livelli sociali, ledisponibilità finanziarie e nonper ultimi i diversi modellicomportamentali e di approccioalla realtà. Il riferimento reale aipersonaggi ha permesso unamaggior presa in ambito psicologico-comportamentalein seno alnumeroso uditorio, al quale si èofferta la possibilità di numerosiCREMONABalli e canti sardisotto il TorrazzoLa manifestazione “Terra Mia“è stata voluta e organizzata dalCircolo Culturale Sardo “SADOMU SARDA“ di Cremona,con il patrocinio del Comune diCremona per ricordare il quartoanniversario del tragico attentatodi New York. È stata una giornatadi festa e di solidarietà – ci hascritto il presidente dle circoloAntonio Milia – che ha visto protagonistail duo Marimba.Lo spettacolo ha entusiasmato imoltissimi spettatori che hannogremito la piazza cremonese. Ilrepertorio proposto ha svariatodagli antichi canti e balli alle modernecomposizioni che raccontanola storia e le tradizioni della<strong>Sardegna</strong>; le vivaci coreografieerano affidate a un corpo di ballofolcloristico Pro Loco di Osilo,interventi nella discussione.I rilievi maggiormente sottolineatisi riferivano ai ricordi cheogni emigrato conserva nella sualunga esperienza di soggiorno edi difficile integrazione all’Estero,aspetti coincidenti con glispunti offerti dall’autrice.La positività sperimentata sianell’ambito organizzativo chedella partecipazione così riuscitadel pubblico, ci fa sperare in unaulteriore programmazione socioculturaledi attività analoghe sutematiche legate all’attualità dell’emigrazione.Il libro è statopresentato anche nel Circolo Sardiin Europa di Strasburgo.(a. d. & a. m.)con la vivacità artistica di EnzoMugoni, e l’intrattenimento affidatoalla coinvolgente simpatiapartenopea di Pippo Giomi.La grande partecipazione deiCremonesi ha dimostrato che, ormai,il legame tra loro e i Sardi èfortemente attivo nel tessuto cittadino,e soprattutto ha dimostratoche la <strong>Sardegna</strong> è ormai considerataterra e patrimonio di tutti.Nell’occasione il presidenteMilia, alla presenza di numeroseautorità locali e del delegatoFASI Giovanni Loi, presidentedella Circoscrizione Centro-Nord, è stato insignito con la crocedi Cavaliere al merito della“Repubblica Italiana”, onorificenzaconferita dalPresidentedella Repubblica con proprio decretodel 2 Giugno 2005.


EmigrazioneGENNAIO 2006 • 25L’ultimo Direttivo nazionaledella FASI per il 2005, si è svoltoa Milano nella “Casa dellaCultura” di via Borgogna. I delegatidelle 68 associazioni deiSardi emigrati sparse per la Penisola,si sono ritrovati nel capoluogomeneghino avvolto da unacoltre di gelo prettamente invernale.Ha tenuto banco la relazionedel presidente Tonino Mulas.L’attenzione dell’incontro si èsubito focalizzata sulla questionedei finanziamenti e sugli ultimiaccadimenti che negativamentehanno contrassegnato il recenteperiodo in Consulta.Mulas, fortemente demoralizzatoha manifestato l’idea di abbandonarel’incarico nell’impossibilitàdi ridare risalto ad un impegno,come quello dell’emigrazionesarda organizzata in Italia,tanto pregevole quanto apprezzatonegli ultimi lustri.“Nel 2005 – ha sottolineatonella relazione – abbiamo realizzatotra le 500 e le 600 manifestazioniin tutta la Penisola. E laqualità crescente delle iniziativeè sotto gli occhi di tutti: dal profiloculturale e promozionale aquello dell’attività sociale. L’encomioper tutte le associazioniche si sono prodigate per il raggiungimentodei fini preposti,non è mancato. Quel che vengonoa scarseggiare, sono i riscontritangibili causati da un non riconoscimento,non dissimile daldisinteresse nei quadri istituzionaliregionali. Pesa – ha ribadito– l’insuccesso in Consulta, dovela FASI si è ritrovata fuori daltavolo presidenziale. Un gravedanno per la Federazione italiana.Un’assenza questa, che hacomparazioni e riflessi di carattereprettamente politico. Il mancatodiritto alla rappresentanza nellesedi istituzionali, si sta rivelandoun clamoroso boomerangper tutto il mondo migratorio isolano.I tagli finanziari decisi dallaRegione <strong>Sardegna</strong> anche per ilmondo dell’emigrazione per il2006, andranno a colpire principalmentele associazioni dellaFASI. Un pesante passo indietrosostanziale enunciato nel nuovoPiano Triennale sugli interventiper i Sardi nel Mondo dal 2005 al2007. Un grave smacco per l’autonomiadelle Federazioni. Ciòche più risalta nel contesto – hasottolineato Mulas – è il mancatodialogo fra le istituzioni e irappresentanti del mondo migratorio,non convocati ed ascoltatinel delineare il quadro delle lineegenerali d’intervento. Si evidenziala sproporzione nei tagli, chenel “gioco” delle ripartizioni, siPIOSSASCOMILANOBilancio positivo per la Fasicon 500 manifestazioni nel 2005per diffondere il nome della <strong>Sardegna</strong>Il Consiglio Direttivo nazionale ha denunciato la“disattenzione” della Regione e la politica “punitiva”nei confronti dei circoli sardi in ItaliaDocumento del Consiglionazionale dei Circoli della FasiGiuseppe Baduenaconfermato presidentedel circolo “Su Nuraghe”mostrano eloquentemente pocoeque fra le varie federazioni, tantoda penalizzare oltre misura ilruolo, ma soprattutto il lavorosvolto in Italia per mantenerealto il nome della <strong>Sardegna</strong>”.“Protesteremo!” è l’incipit deiGiuseppe Baduena, di Castelsardo,è stato confermatopresidente del circolo “Su Nuraghe”di Piossasco.Lo ha eletto il Consiglio direttivoscaturito dall’ assembleadei soci tenutasi nellasede del circolo in Piazza SanGiacomo il 19 novembre scorso.Baduena sarà affiancato daMario Pilutza (vice presidentevicario), Liviana Pellizzari(vice presidente), Vasco Capaccioli(tesoriere), GavinoSanna (segretario) e dai consiglieriGiorgio Anardo, DavideBua, Francesco Cruccas,Giorgio Mereu e da Carlo LaPuma, rappresentante dei socinon sardi.Il Collegio dei Probiviri ècomposto da Pietro Sanna,Pietro Dessì, e Maria Dettori.Il Collegio dei Revisori deiConti è costituito da RaimondaCarta, Rita Maglione, eValentina Gusai.delegati presenti alla riunione diMilano. Se è il caso sfileremosotto le stanze dei bottoni a Cagliari.Questi i commenti a caldodei partecipanti. Regna una tristezzadi fondo: aleggia lo spettrodella delusione. E l’amarezzaIl Consiglio nazionale dellaFASI, composto dai presidentidei 67 circoli aderenti, riunitodomenica 4 dicembre 2005 a Milano,approva la relazione delpresidente, Tonino Mulas, e labozza della proposta dei progettiregionali della FASI per il 2006(Settimane Sarde; 80° del NobelGrazia Deledda; i moti contro ilcarovita del 1906; Carlo Cattaneoe Gian Battista Tuveri; ecc).Il Consiglio esprime il plausoper l’ampia partecipazione deicircoli alla manifestazione diRoma del 1 dicembre 2005 per ilrecupero delle risorse finanziarie,dovute dallo Stato alla Regione<strong>Sardegna</strong>. La FASI ribadiscela propria volontà di continuarea svolgere un ruolo di sostegnoe di rappresentanza degliinteressi generali della <strong>Sardegna</strong>,di diffusione della cultura sarda,di promozione del prodotto sardo.Il Consiglio saluta affettuosamenteil riconoscimento e l’ingressonella FASI del circolo“<strong>Sardegna</strong>” di Monza e approvale norme transitorie (con l’allargamentodel numero dei delegati)per il prossimo Congresso nazionale.Il Consiglio nazionale approvail documento dell’esecutivo, ribadisceil giudizio nettamentenegativo per l’esclusione dellaFASI dall’Ufficio di Presidenzadella Consulta regionale perl’emigrazione e chiede nuove regoleche garantiscano l’equilibratarappresentanza di tutti, inparticolare della federazione cheorganizza oltre il 40% dei circolinel mondo, con 18.000 iscritti eun livello altissimo di iniziativeche valorizza tutta l’emigrazionesarda nel mondo.Il Consiglio nazionale respingela ripartizione economica che siviene a configurare attraverso laproiezione delle cifre relative al2006. Si nota una pesante riduzionedi risorse per tutti i circolie le federazioni, e all’interno diquesto, una netta e ingiusta penalizzazionedei circoli della FASI;ritiene necessario che si reperiscanoda parte dell’Assessoratonuove risorse per riequilibrarequesta situazione; in caso contrariochiede che i tagli avvenganosu altre voci di spesa.Si esprime unanime apprezzamentoper il lavoro della presidenzadella FASI per formulareuna ipotesi alternativa rispettoalle suddivisioni percentuali indicatenel Piano Triennale.Il Consiglio nazionale delega ilpresidente a proporre e organizzareuna riunione urgente deipresidenti di tutte le Federazioniper affrontare il discorso relativoal ruolo di direzione e alla difesadell’autonomia decisionale delleFederazioni.Invita inoltre il presidente apredisporre incontri istituzionalie iniziative di protesta in <strong>Sardegna</strong>.SARONNOdi Mulas e di tutto l’esecutivoFASI è palpabile. A più ripresesono state denunciate le mancanzedell’assessorato al Lavoro nelvalutare e verificare il sistemadelle attribuzioni. Mulas ha provatoa spiegare alla platea cometecnicamente si è arrivati a questitagli troppo radicali per la FASI,illustrando i cambiamenti delmeccanismo d’intervento chehanno sorretto questa “docciafredda”. Ciò che si era acquisitouna decina d’anni fa con l’assessoreDeiana, poi conservato conLuridiana, è oggi andato dispersocon la mancanza di confronto conl’attuale assessore MaddalenaSalerno, ha ribadito il Presidentedella FASI.Al termine del Direttivo la Federazioneha approvato un documento(che pubblichiamo a fianco)in cui prende una seria posizionedi contrasto, non accettandoil sistema adottato.La querelle con le federazioniestere, venutesi a creare dopol’assegnazione dei ruoli in Consulta,ha riproposto una divisioneche sembrava definitivamentesuperata da alcuni lustri.È fondamentale – hanno detto idelegati – ricostruire il rapporto eil dialogo con le federazioni estereper non perderci tutti.Serafino Vanni Lai, vicepresidenteVicario, ha parlato di problemapolitico generale e noneconomico. Cosa deve fare in futuroil mondo dell’emigrazione?Che intenzioni ha per l’avvenirequesta Giunta? E questo assessoretanto disattento alle nostre attività,quando avrà la cortesia dispostarsi per venire a conoscerele nostre realtà? Maria AntoniettaDeroma, responsabile FASIper la Cultura, ha ricordato le iniziativeculturali del 2005: daiconvegni sull’autonomia al 60°anniversario della Resistenza,dalle settimane Sarde, alle conferenzesui trasporti. Simone Pisano,giovane vicepresidente, hamesso in rilievo il progetto adampio respiro che nel 2006 andràa coinvolgere la figura di GraziaDeledda, a 80 anni dal PremioNobel della Letteratura e a 70dalla sua morte. Paolo Pulina, responsabiledell’Informazione, habrevemente dato cognizioni suldialogo con i giornali isolani prepostinel dare cassa di risonanzaalle nostre iniziative. GianpaoloCollu ha dato lettura delle normee di alcuni passi della bozza delloStatuto della Federazione inprospettiva dell’imminente CongressoFASI. In riferimento aquesto importante appuntamentodel 2006, sono stati discussi ipunti nevralgici, come la determinazionedei numeri dei delegatiche vi possono intervenire perogni associazione.Filippo Soggiu, responsabileFASI per i trasporti, ha dato unosguardo al settore viaggi, mettendoin evidenza il bilancio positivoper il 2005 del Centro ServiziFASI – Eurotarget Viaggi, direttoda Davide Fusaglia. L’ottimacrescita nella bigliettazione conTirrenia, con la quale sono statiraggiunti i massimi obiettivi previstie l’incremento del fatturatoanche con Moby Line, Linea deiGolfi e Meridiana.Pollice verso solo per Grimaldi,dopo il boom incontrollato diagevolazioni del 2004. In chiusuraè stato riconosciuto dallaFASI, il circolo “<strong>Sardegna</strong>” diConcorezzo, nelle vicinanze diMonza, presieduto da SalvatoreCarta.Massimiliano PerlatoRinnovato il Direttivodel circolo “G. Deledda”Aru eletto presidenteLuciano Aru è stato confermatoalla presidenza del circolo“Grazia Deledda” di Saronno eguiderà il Direttivo scaturitodalle elezioni tenute il 6 novembre,che resterà in carica per ilbiennio 2006/2007. Gli oltre300 soci tesserati del 2005, avoto segreto, hanno eletto ilConsiglio Direttivo che è risultatocomposto da Aru Luciano(presidente), Maria Panzalis(vicepresidente vicario), GiulioMelis (vicepresidente), GiovanniMelis (tesoriere), e MarioBrendas (segretario), e dai consiglieriMario Gessa,MarcelloLocci, Mario Floris, SalvatoreGhiani, Gianni Leoni e ToninoGessa. Il Collegio dei Revisoridei Conti è composto da BarbaraCanin, Dario Vargiolu, AttilioMonni e Sergio Gessa. IlCollegio dei Probiviri è costituitoda Giuseppe Porcu, VincenzoSangallo, e Giulio Brendas.Delegato di Base è stato elettoGianpaolo Milazzo.


26 • GENNAIO 2006EmigrazioneCONCOREZZOPiù donne e giovaninel Consiglio Direttivodel circolo “<strong>Sardegna</strong>”SVIZZERARinnovato il direttivodel circolo di GinevraSolinas eletto PresidenteL’assemblea generale dei 236Soci del Circolo Culturale “<strong>Sardegna</strong>”di Monza – Concorezzo e Vimercate,riunita il 20 dicembre nellasala della Coop. Meloni, nellasede sociale di Concorezzo, ha approvatoil bilancio consuntivo, ilprogramma delle iniziative socioculturaliper il 2006 ed il bilanciopreventivo, ed ha rinnovato il ConsiglioDirettivo, dando più spazioalle donne ed ai giovani. Si è anchepronunciata a favore dell’adesionealla Fasi.Il Consiglio Direttivo è compostoda Salvatore Carta, che è stato confermatopresidente e responsabiledel Gruppo folk, che sarà affiancatoda Marianna Redaelli (vicepresidentee coordinatrice del GruppoGiovani), Gonario Pinna (segretario),Cecilia Faedda (coordinatricedi Monza e Gruppo Donne), MarioPilloni (coordinatore di Vimercate).Il Collegio dei Revisori dei Contiè composto da Andrea Aresu(presidente), Martino Ferraro eGiovanni Ledda (effettivi) e da AntoniettaChessa e Antonio Bellina(supplenti). L’assemblea ha approvatoall’unanimità il bilancio consuntivo,che si è chiuso con un attivodi oltre tre mila euro.Tra le altre iniziative è stato decisol’acquisto di un video proiettore,per le conferenze sulla <strong>Sardegna</strong> ele serate con i soci, nonché l’acquistodi un carrozzina per un socio exmembro del direttivo, paralizzatoalle gambe dopo un incidente.A tutti i soci verrà inoltre inviatauna lettera per la nuova iscrizionecon tessera FASI. La nuova tesserasarà annuale e costerà ad ogni socio5 euro.Lo statuto sarà adeguato secondole indicazioni della Fasi, alle associazioniONLUS, e registrato pressoil comune. La sede legale inoltreverrà trasferita a Monza,con filiali aConcorezzo e Vimercate.Vogliamo continuare questa affascinanteattività culturale – ha dichiaratoil presidente SalvatoreCarta - per l’amore verso la Terranatia e verso la Regione ospitantesperando che, come dice FilippoSoggiu, la Regione <strong>Sardegna</strong> si accorgaanche di noi, come ha già fattoquest’ anno con la visita del Presidentedel Consiglio RegionaleGiacomo Spissu.Cogliamo quindi l’occasione perinvitare l’Assessore al Lavoro edEmigrazione, Maddalena Salerno,ad onorarci della sua visita, perinaugurare la Mostra“La Donna nei Murales Sardi enell’Arte Lombarda”, in occasionedella Festa della donna, domenica 5Marzo 2006, nella sala mostre diAgrate Brianza (MI).Ferdinando Solinas è il nuovopresidente dell’Associazione regionaleSarda di Ginevra. È statoeletto il 6 dicembre dal ConsiglioDirettivo scaturito dall’Assembleadei soci tenutasi il 2 dicembre.Solinas succede a Mario Viglinoche è stato nominato presidenteonorario.Il Comitato direttivo che affiancheràSolinas è composto daLorenzina Zuddas (vicepresidente),Carmen Selis (tesoriere),Giuseppe Pitazalis (segretario),Salvatore Usai (vicesegretario),Franco Farci (delegato di Federazione),e dai consiglieri AngeloAresu, Adele Aresu, Pietro Selis,Onorato Sedda, Jacqueline Vovillamoz,Imma Stocchino.Il Collegio dei Revisori deiConti è costituito da J.Piere Sanna(presidente), Gino Piroddi eLuigi Meloni.Il Collegio dei Probiviri è compostoda Salvatore Marras (presidente),Pascal Junod e DomenicoAlbanese.Nell’ambito del Comitato direttivosono stati ripartiti anchegli incarichi operativi. FerdinandoSolinas e Lorenzina Zuddas sioccuperanno delle pubbliche relazioni,Franco Farci dell’organizzazionedelle manifestazioni,Salvatore Usai e Adele Aresu deicorsi di cucina, Pietro Selis eOnorato Sedda sono responsabilidella Sede, Imma Stocchino èresponsabile della bibliotecamentre Angelo Aresu è responsabiledelle iniziative socio-assistenziali.ALESSANDRIAPrestigiosa onorificenzaper Serafino Vanni Lainominato “Ufficialeal merito della Repubblica”ARGENTINAPremiati a Mar del Platai vincitori del premio letterariointitolato a “Grazia Deledda”Il Circolo Sardi Uniti “GraziaDeledda” ha assegnato ipremi del 4º Concorso Letterariointitolato a Grazia Deledda,scrittrice sarda premio Nobeldell’anno 1926.Il premio – ci ha segnalato lapresidente del circolo, LoredanaManca, che è stata promotricedell’iniziativa, era riservatoagli alunni di tutte lescuole di Formazione Mediadella città di Mar del Plata edella zona di influenza, dell 7º,8º e 9º corso.Il premio per il “Raccontopoliziesco” è stato assegnato aMicaela Ayelén Pulvirenti(Scuola: EGB Nº 10, 8º Anno3ra. Divisione). Menzioni sonoandate a Magali GuillerminaHernández (Scuola: InstitutoArgentino Modelo 9º Anno DivisioneB), Guadalupe Romero(Scuola: San Roque 8º Anno),Marina Albornoz (Scuola: SanMiguel Arcángel 7º Anno DivisioneB), Ángel Rafael Bigarani(Scuola: Amuyen 7ºAnno) e Eliana Denise Peralta(Scuola: Escuela Nº 15 8ºAnno Divisione C).Il premio per il “Raccontofantastico” è andato a ValentínQuintaié (Scuola: C. NacionalDr. Arturo U. Illía 9º Anno 3raDivisione). Menzioni sono statedate a Ailén Mailén TurMauri (Scuola: Jorge Luis Borges)e Magalí Sgarano Torres(Scuola: Manuel Belgrano Nº10, 9º Anno).Qualche mese fa SerafinoVanni Lai, fondatore del circolosardo “Su Nuraghe” di Alessandria,vicepresidente vicariodella Federazione delle AssociazioniSarde in Italia (Fasi),già “Cavaliere al merito dellaRepubblica” dal 1990, è statoinsignito dal presidente Ciampidel titolo di “Ufficiale dell’Ordineal merito della Repubblica”.Emigrato dall’Ogliastra, eprecisamente dalla nativa Barisardo(dove faceva il garzone diun fornaio), in Piemonte, a 17anni Vanni Lai si era arruolatonei Carabinieri, al servizio delgenerale Alberto Dalla Chiesa.Poi il diploma di geometra daautodidatta.Nel 1981 fonda la societàBrilla, azienda di famiglia specializzatanei servizi e gestionedelle mense in ambito interregionale.Nel 1999 viene designatoalla presidenzadell’Atm di Alessandria.Dal 1992 al1997 è consigliereprovinciale dell’Api,l’associazione dellepiccole e medie impreseper la quale ricopre,dal 1995 al1998, l’incarico divice presidente nazionalenella Confapi-Unionservizi.La nomina a Ufficialeal merito dellaRepubblica rappresentapertantol’ultimo riconoscimentoper una vita trascorsa alservizio dell’impresa e delmondo dell’emigrazione. “Ringrazioil presidente della Repubblica- è il commento diVanni Lai - per il prestigioso titolo,insieme alla comunitàpiemontese che ha consentito ame e ai 50.000 sardi emigratidella prima generazione direalizzare molti dei sogni ripostinel nostro cassetto di giovanicostretti a traversare il marein cerca di un lavoro”. VanniLai ama definirsi “ambasciatoredella <strong>Sardegna</strong> e dell’Ogliastra”e in questo ruolo si è fattopromotore di diverse iniziativeche hanno interessato l’ex Comunitàmontana e alcuneaziende ogliastrine nella ricercadi possibili sinergie con l’Universitàdel Gusto di Pollenzo(frazione del Comune di Bra, inprovincia di Cuneo) e con laProvincia di Parma.


EmigrazioneBELGIOConferenza a Monssu <strong>Sardegna</strong> e Corsicadue isole gemelleARGENTINAGENNAIO 2006 • 27Si chiama “SardiniaInsula” il circolo costituitodai sardi di Bahia BlancaIl circolo sardo “Su Nuraghe”di Mons ha organizzatouna conferenza dal titolo “La<strong>Sardegna</strong> e la Corsica dueisole gemelle?”La conferenza è stata tenutadal prof. Angelino Teddedocente di Storia nella facoltàdi Filosofia e Storia dell’università di Sassari.Alla conferenza – che si ètenuta nella sala gothica delmunicipio di Mons – hannopartecipato oltre 150 persone,fra gli altri, il presidentedella Federazione dei circolisardi in Belgio, Efisio Etzi,Giovanna Corda della Consultaregionale dell’Emigrazione,il direttore delle Scuoleitaliane di Charleroi, consigliericomunali e presidenti delle associazioneitaliane della regionedi Mons, moltissimi giovani edonne.Durante la conferenza – che siè tenuta in lingua francese –c’èstato un dibattito molto vivace ecostruttivo sulla storia della <strong>Sardegna</strong>e della Corsica dalla preistoriaai giorni nostri.Il presidente del circolo “SuNuraghe”, Ottavio Soddu, harivolto un vivo ringraziamentoall’amministrazione comunaledi Mons per aver messo a disposizioneuna sala così prestigiosa,al prof. Tedde per laqualita del suo intervento e perle sue qualità umane, e aimembri del Comitato Direttivodel circolo e ai ragazzi delgruppo folk per la loro preziosacollaborazione.La nostalgia e l’attacco alle radiciha indotto un gruppo di emigratinati in <strong>Sardegna</strong> e di discendentidi sardi, che si sono stabilitinelle vicinissime città di PuntaAlta e Bahia Blanca, del sud dellaProvincia di Buenos Aires, acostituire un nuovo circolo chehanno chiamato Circolo Sardo“Sardinia Insula” di Bahía Blanca,dintorni e Sud Argentino.L’annuncio è stato dato dal presidente,Gian Pietro Borghero, originariodi Carloforte, che ha scrittoal Messaggero Sardo, per farconoscere agli altri emigrati lanascita di una nuova associazione.Borgghero si è rivolto al MessaggeroSardo perché “questo nostromezzo d’informazione – ha scritto– permette a noi emigrati, diaggiornarci di quel che succedenella sempre nostra Sardinia Insulae nel mondo degli emigrati”.Questo Circolo raggruppa nati,discendenti e simpatizzanti della<strong>Sardegna</strong>, si propone la diffusionedella cultura sarda “imbevutanelle radici”, e condivide con altreassociazioni italiane, la presenzanel Consiglio Direttivodella F.E.I.S.A. (Federación deEntidades Italianas del Sud Argentino)con sede in Bahía Blancae l’organizazzione annualedella “Settimana dell’Italianità”.Il Consiglio Direttivo è formatoda G. Pietro Borghero, originariodi Carloforte (Presidente),José Eduardo Cara, discendenteda Selargius (Vice-Presidente),Maria Nieddu, originaria di Bonorva(Segretario), SantiagoRosso, discendente da Carloforte(Tesoriere), e dai consiglieri PaoloMassa, originario di San Antioco,Antonio Maria Lenzu, discendenteda S.Antioco, RaúlOsvaldo Chisu e Gustavo G. Borghero,discendente da Carloforte(supplente).Il Collegio dei Revisore deiConti è composto da Luis Chisu,Efisio Lenzu, discendente daS.Antioco, e Flavia Lombardo,discendente da Bonorva e MariaAntonella Cara, discendente daSelargius (supplente).ARGENTINAProgetto per un archiviodei sardi in ArgentinaLa Federazione dei circolisardi in Argentina sta organizzandoil progetto ArchivioDocumentazione Nazionaledei sardi in Argentina(A.D.N).Questo progetto consta nellaraccolta di documenti, certificati,carte, e di tutto quel materialebibliografico al fine didocumentare in un archiviovisivo e elettronico tutta lastoria dei sardi in Argentina.In meno di un anno abbiamogià raccolto più di 140 documentistorici che ora vengonoriprodotti e duplicati con tecnologiadigitale con lo scopodi realizzare la prima esposizionedi documenti storici testigosde la epopea migratoriaverso l’Argentina.Per questo chiediamo attraversole pagine de Il MessaggeroSardo che si invitino i lettoridel giornale sardi di dare illoro contributo al progetto inviandoi documenti in loropossesso al seguente indirizzo:direccion.sardiuniti@infovia.com.arIn questo modo Il MessaggeroSardo si unisce alla iniziativaper la realizzazione delprimo Archivio di Documentazionedei sardi in Argentina.BIELLAPizza al circoloa “Su Nuraghe”CREMONAI prodotti dell'Isolaal salone enogastronomicoC’era anche la <strong>Sardegna</strong>, periniziativa del Circolo “Sa DomuSarda”, alla seconda edizione de“Il Bontà” il salone enogastronomicodel prodotto tipico e di qualità,tenutasi nel quartiere fieristicodi Cremona dall’11 al 14novembre e al quale hanno partecipatooltre 350 espositori di tuttele Regioni Italiane e più di40.000 visitatori.L’intraprendenza del Presidentede “Sa Domu Sarda”, AntonioMilia, ha permesso la presenzadell’Associazione ProvincialeProduttori Olivicoli di Cagliari,della Cooperativa Caseificio Artigianaledi Nuoro e della dittaSeguo Paola & Figli di QuartuSant’Elena.“I nostri prodotti – ha dichiaratoil Presidente Milia – hanno riscossograndissimo successo, dalformaggio pecorino ai dolci, dalpane alla pasta, dal vino all’olioextravergine di oliva.Questa rassegna ha permesso,infatti, a molti, sia privati siaoperatori professionisti della ristorazionee della grande distribuzione,di gustare per la primavolta alimenti sardi a Cremona,città ideale per rilanciare le ricchezzealimentari della nostraterra. Cremona, – ha precisato ilPresidente del Circolo “Sa DomuSarda” – si può senza dubbioqualificare come la capitale italianadel food valley, il cuore diuna grande produzione e di unforte consumo di alimenti di qualità,dato che i produttori e i consumatorisono da tempo impegnati,per cultura e tradizioni,nella scoperta di tesori della cucinatipica regionale”.Il Cav. Milia ha auspicato, vistoil successo ottenuto, che l’annoprossimo la Regione <strong>Sardegna</strong>prenda in considerazione l’ideadi partecipare alla nuova edizionedel salone “Il Bontà” a Cremona,impegnandosi sin da ora agarantire la sua piu’ ampia collaborazioneperché i prodotti sardiabbiano visibilità.Milia ha rivolto un particolareringraziamento al presidente dellaFiera, Antonio Piva e ai suoicollaboratori, per l’attenzioneche hanno dimostrato nei confrontidei prodotti sardi.Ospite del salone è stata l’attriceValeria Marini, la cui partecipazioneha dato ancora più risaltoalla <strong>Sardegna</strong>.Serata di “Pizza al Circolo” il10 dicembre a “Su Nuraghe” diBiella. La più gettonata – ci segnalaBattista Saiu – è stata la“Pizza su Nuraghe”, specialitàripresa anche da alcune note pizzeriedella città, che hanno volutoinserirla nei loro menù .Unmodo “gustoso” di proiettare unaspetto della poliedrica attivitàoriginata nell’angolo di <strong>Sardegna</strong>che i Sardi di Biella hanno trapiantatoai piedi delle Alpi.Le pizze sono state accompagnateda birra “Ichnusa”, vini,salsiccia, olive, e dolci sardi.Ovviamente le pizze sono statecotte nel tradizionale forno a legna,costruito vent’anni fa da“zio Agostino Angotzi”, nato aSinis nel 1922, e residente in Piemontedai primi anni Sessanta.Il forno di Su Nuraghe è unodei circa quaranta forni sardi acupola presenti sul territorio dellaprovincia di Biella, tutti perfettamentefunzionanti, nuovaricchezza architettonica e nonsolo, di un territorio che ospita lanumerosa e affiatata comunitàsarda che in “Su Nuraghe” trovail suo fulcro di aggregazione e dicontatto con la terra di origine ela terra ospite.Come al solito serata riuscitissima,grazie ai cucinieri che hannopreparato l’impasto, spianato,condito e servito le pizze. Seratamolto apprezzata dai soci intervenutinumerosi.


28 • GENNAIO 2006EmigrazioneTORINOLa lotta dei sardi in Piemonteper ottenere i beneficidella continuità territorialeALESSANDRIAUn'Isola per la ricerca:le pianteper la medicinaLa consapevolezza di lottareper una giusta causa, qual è quelladella continuità territoriale, cidà forza, speranza, coraggio eperseveranza – ha scritto il presidentedel circolo “Sant’Efisio” diTorino in una lettera inviata all’assessoredei Trasporti dellaRegione <strong>Sardegna</strong>, Sandro Brocciae al presidente della RegionePiemonte, Mercedes Bresso - nelpercorrere la strada, che non abbandoneremomai, di una rivendicazioneper noi Sardi irrinunciabile.Vogliamo nuovamente richiamarel’attenzione sull’importanteproblema della continuità territorialeper la <strong>Sardegna</strong>, stimolatistavolta, noi Sardi residentiin Piemonte, dalla prossima edizionedelle Olimpiadi invernali,che si terranno a Torino, peravanzare una proposta al riguardo.Le Olimpiadi invernali porterannoin questa città migliaia dituristi da ogni parte del mondo,con notevoli benefici economici.Come mai, di fronte a questo avvenimentodi risonanza mondiale,non si provvede a praticaresconti sulle tariffe aeree, da e perla <strong>Sardegna</strong>, applicando intanto,almeno in quel periodo, la continuitàterritoriale per l’aeroportodi Caselle?Dubitiamo che qualcuno ci abbiapensato. Dopo infinite proteste,dopo numerosi cortei organizzatinell’aeroporto torinese diCaselle; dopo innumerevoli incontri,proposte, progetti, riunioni,dibattiti, polemiche, denuncee ricorsi vari anche tra le stesseCompagnie aeree, la <strong>Sardegna</strong> èancora, eternamente “lontana”.I voli continuano a essere “pochi”,e troppo “cari”.Il Circolo Sardo “Sant’Efisio”di Torino – ricorda Loddo - daanni si batte in prima linea per ilriconoscimento della continuitàterritoriale (valida attualmentesolo per Roma e Milano) ancheper l’aeroporto di Caselle, perchéappunto è un nostro inviolabilediritto, e non capiamo come mainon si riesca a sciogliere questonodo, diventato sempre più inestricabile,quando si pensi che inPiemonte vivono oltre 53 milafamiglie di origine isolana. Questadiscriminazione vergognosa einammissibile, tra cittadini dipari diritto, non è solamente unostravolgimento della legge, maanche, in fondo, un assurdo giuridicoe costituzionale. Eppurenessuno se ne cura, soprattutto lanostra classe politica, sia isolanache nazionale, impotente, coi fatti,a sbloccare la situazione, anchese tutti riconoscono il disagioin cui si trova la <strong>Sardegna</strong> per lasua “insularità”.Siamo convinti – ha scrittoLoddo - che se la <strong>Sardegna</strong> nonriesce a farsi valere nell’ottenimentodi questo diritto irrefutabile,e su cui tutti concordano, dubitiamoseriamente della suavantata autonomia e della suaostentata e decantata rinascita.Qui non è in gioco soltanto il prestigiodella sua classe politica,ma anche la reputazione, la dignitàdi un intero popolo, da sempretrascurato, che lotta per la difesae la conquista dei suoi dirittiall’insegna della giustizia.Manca, alla nostra classe dirigente,quello scatto d’orgoglio,che fa battere i pugni al tavolodel Governo, quando è in gioco ilriconoscimento dei nostri diritti.Manca, alla classe politica sarda,l’indispensabile unione di intenti,continuamente minacciata daposizioni faziose, come s’è vistoultimamente nella riunione delConsiglio Regionale del 3 Agostoscorso, dove, in tema di continuità,“sono riaffiorate divisionie accuse reciproche”.Ultimamente siamo venuti aconoscenza, attraverso il MessaggeroSardo, che i fondi dellacontinuità territoriale, inclusinella Finanziaria, sono stati dirottati“per finanziare investimentinegli aeroporti di RomaFiumicino e di Torino, nell’ambitodella sicurezza, in vista delleOlimpiadi invernali del prossimomarzo 2006". Alla nostra delusionesi aggiunge quest’altrabeffa, che ci lascia sbalorditi.Leggiamo ancora sul MessaggeroSardo dello scorso Luglioproseguela lettera del presidentedel circolo Sant’Efisio - che l’assessoreRegionale dei trasporti ,Sandro Broccia, avrebbe annunciatoche “sarà convocata unanuova conferenza dei servizi percostruire, insieme ai soggetti interessati,lo schema di un nuovodecreto sulla continuità”.Ebbene, in quel decreto - cosìci si lascia intendere - “sarannofinalmente contenute le nuovetratte che allargheranno l’orizzontedella continuità territoriale”,includendo quindi, oltreRoma e Milano, anche Bologna,Torino, Pisa, Verona, Napoli ePalermo.BELGIOConsiderando poi che la GiuntaSoru ha messo a punto un progettosulla continuità territorialecon riferimento anche all’aeroportodi Caselle, dovremmo averegiustificato motivo di ben sperare.Poste queste premesse –conclude Loddo - sarà la voltabuona? O sarà un’altra presa ingiro? Staremo, comunque, a vedere.La verità, prima o poi, verràa galla.Sullo stesso tema con toni polemicie accuse ha preso posizioneanche Ercole Cucca, un sardoche abita e lavora in Piemonte, aVolpiano, in provincia di Torino,dove è stato eletto consiglierecomunale nelle file di AN. Cucca,che è nato a Escalaplano – hascritto una lettera aperta ai Consigliregionali di <strong>Sardegna</strong> e Piemontee a tutti i consigli comunalie provinciali dell’Isola, allaquale si sente legato da un “fortesenso di appartenenza, quel legamecon la ‘terra madre’ che in noisardi non potrà mai venire meno”– per prendere posizione sul temadella “via crucis” della continuitàterritoriale.Cucca da una lettura in chiavedi schieramento politico sul problemadell’attuazione della continuitàterritoriale scaricandosulla Giunta della Regione <strong>Sardegna</strong>presieduta da Renato Soru,le responsabilità di non aver utilizzatole risorse messe a disposizionedal Governo “per risolvereil problema”. “Con le risorse previstein finanziaria – sostieneCucca - sarebbe stato possibilegarantire a tutti i Sardi di volarea tariffe di gran lunga inferioririspetto a quelle attualmente invigore e contemporaneamente sisarebbe potuto rendere più ‘appetibile’la <strong>Sardegna</strong> per centinaiadì migliaia di turisti, che nonostanteil desiderio di recarsi nell’Isola,vengono scoraggiati dall’altissimocosto del trasporto”.La festa del circolo di HornuOltre 700 persone,in maggioranza sardi, hanno partecipato il 19 novembre alla festa annuale del circolo deiSardi nel Borinage a Horn. La serata è stata allietata dall’esibizione di famosi cantanti giunta dalla<strong>Sardegna</strong>. Con Maria Luisa Congiu e Franceschinu Demuru si sono esibiti Pasqualino Puligheddu(chitarra), Peppinu Bande (fisarmonica), Giuseppe Orrù (launeddas), e la corista Emanuela Bande.Applaudito anche il gruppo di ballo Speranza D’Italia, che ha eseguito balli tradizionali di tutte le regioniItaliane. Nella foto il presidente del circolo Carlo Murgia con gli artisti sardi e la sala gremita di pubblico.La comunità sarda in provinciadi Alessandria è molto numerosae rappresentata da personeinserite nella società con ruoliattivi e spesso importanti. IlCircolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”di Alessandria è un puntodi riferimento anche per moltialessandrini che amano e rispettanola <strong>Sardegna</strong> e la <strong>Sardegna</strong>risponde portando non soloaccoglienza ma anche conoscenza.Il convegno, “Un’isola per laricerca: le piante per la medicina”,che si è svolto presso PalazzoGuasco il 29 ottobre 2005, èuno dei momenti che il circoloha organizzato per portare adAlessandria un frammento di ciòche la <strong>Sardegna</strong> può mettere adisposizione nel campo della ricerca.Il pubblico, che ha partecipatonumeroso ed è stato salutatodal sindaco, Mara Scagni, daRita Rossa della Provincia diAlessandria, da Raimondo Ibbaconsigliere della Regione <strong>Sardegna</strong>,ha dimostrato interesse perle tematiche affrontate da relatoridi elevatissimo livello come ilprof. Giovanni Appendino, ilprof. Mauro Ballero, il prof.Mauro Serafini, la dott.ssa FloraAndreucci, la dott.ssa Lucia Maxiaed il prof. Paolo Modenesi.Ha condotto i lavori il prof. RobertoBarbato.Non tutti i relatori sono sardi,anzi, ma tutti hanno trattato deiloro studi su un laboratorio acielo aperto come il tema richiedeva.Le tematiche del convegnosono state introdotte da unfilmato “Frores” di Franco Fais.Al convegno ha partecipato ToninoMulas, presidente dellaFASI.La ricchezza della <strong>Sardegna</strong> èdata dal suo essere isola cosìstaccata dalla penisola che hapermesso di formare endemismiparticolari utili per studi a carattereinternazionale.È una caratteristica di tutte leisole lontane.È il secondo anno consecutivoche il circolo organizza un convegnoa carattere scientifico etutto ciò si è potuto realizzarecon l’aiuto delle istituzioni piemontesi,Comune e Provincia diAlessandria, la Regione Piemontee con il contributo anchedella Fondazione Banco di <strong>Sardegna</strong>,Ottica Technè, il ConsorzioSmaltimento Rifiuti di Alessandria,la Cantina Sociale diJerzu, la circoscrizione Europistadi Alessandria.L’Università del PiemonteOrientale “Avogadro” e la Fasihanno dato il loro patrocinio.I supporter, equamente distribuitifra le due regioni, hannocreduto nella serietà del progettoe nella sua realizzabilità.Questo appuntamento si sperapossa proseguire negli anni perportare ad Alessandria e ai suoiabitanti importanza della conoscenza.Il circolo ha promosso questainiziativa per opera del suo presidenteAntonio Sanna e delgruppo culturale condotto dallaprof.ssa Franca Cannas e rappresentatoda Licia, Tonina e FrancescoPinna, Sebastiano Tettei,Simone De Muru e tanti altrisoci, ciascuno dei quali ha datoun notevole ed essenziale contributoper la riuscita del convegno.


La mitica corsa di fondo in effettiè cominciata qualche giornoprima del 6 Novembre, allorquandole strade di Manhattan sisono riempite di atleti provenientida ogni angolo del mondo.“Avvistamenti” di maratonetisardi mi sono stati segnalati subitoda alcuni amici americani,in quanto nella loro tenuta atleticaera sempre bene in vista ilsimbolo dei 4 Mori. Dall’isolasono venuti in oltre 100 , tuttidesiderosi di fare un bella esperienza,non solo sportiva. Il continuosventolio del vessillo sardodurante la corsa ha suscitatocuriosità tra gli spettatori chenon lo conoscevano e tanta simpatiatra quanti lo identifi-cavanocon la <strong>Sardegna</strong>. C’è da sottolineareche pubblicità miglioredi questa la <strong>Sardegna</strong> non potevaproprio ricevere!Parte del gruppo provenientedalla zona di Cagliari, peraltromolto affiatato e solidale, erastato seguito nella preparazionedal Dr. Renato Daga, anch’egli“coraggioso” partecipante, eparte dal Dr. Pietro Braina, apprezzatoDirettore del Centro diMedicina Sportiva del Brotzudi Cagliari. Dr. Daga era allasua seconda partecipazione,preparato che meglio non si poteva,ben conscio delle difficoltàe dei pericoli che una similecorsa comporta. Una delle coseche più l’ha colpito è stato “ilcalore della gente assiepata nellestrade, l’incoraggiamentoche essa dava ad ognuno, ed ildiffuso spirito di solidarietà durantela corsa”. Ha raccontatodi un’atleta del suo gruppo, cheha avuto due-tre crisi, ma è riuscitaugualmente a terminare lagara, sempre in compagnia dialtri due atleti sardi che l’hannosostenuta e incoraggiata finoalla fine.Uno degli aspetti più intrigantidi questa affascinante disciplinaatletica è l’età abbastanza“adulta” di tantissimipartecipanti; ciò implica lamassima competenza e impegnoanche da parte dei preparatori.“La corsa sulle lunghe distanzeè uno sport di base checon criterio possono praticareanche gli “over” 50, perchèl’importante non è vincere maarrivare fino in fondo!” affermaDr. Braina (calciatore di indubbiotalento e portaban-dieradella Tharros di Oristano a cavallodegli anni ‘70-80). Lo spiritodi sacrificio, talvolta ancheesasperato, è la caratteristicaprincipale, specialmente per gli“adulti”, a detta degli atleti sardipresenti. “Si, è vero”, prosegueDr. Braina, “inizialmente siattraversa il periodo più duro.Esiste il fai da te, con gli amicipiù esperti che ti danno consigli;poi diventa necessario anchel’aiuto di un trainer e di unmedico dello sport che segueanche l’alimentazione pre-postgara e gli adeguati tempi di recupero”.Le strade di Manhattansono sempre affollate di“joggers”, che devono fare iconti con il cemento dei marciapiedi.Sottolinea Dr. Brainache ”è pericoloso correre sempresu simili superfici; infatti alungo andare ciò acuisce il verificarsidi patologie quali le tendinitidel rotuleo e dell’achilleo,metatarsalgie, lesioni muscolarifino a fratture da stress.È interessante anche notare chenel nel nostro centro polivalenteper l’atleta del Brotzu giàstiamo vedendo la comparsa dipatologie tendinee e muscolarinei bambini e adoloscenti, aEmigrazioneUSAI “Quattro Mori” in evidenzaalla New York City Marathonla “madre di tutte le maratone”ZURIGOSerata culturaleal circolo di Zurigosui valori della sarditàIncontro culturale sulla <strong>Sardegna</strong>,venerdì 18 novembre al Circolosardo “Racis” di Zurigo conla conferenza di Vitale Scanusulla civiltà nuragica. Con un foltogruppo di soci hanno partecipatoall’incontro il presidentedella Federazione dei Circoli sardiin Svizzera, Domenico Scala eil presidente del Circolo MarioUsai con il consiglio direttivo.Non conoscere le proprie radicie gli avvenimenti della propriacittà, quali che essi siano - dicevalo storico Paolo Giovio - ècome non conoscere se stessi.Non saranno mai conosciute abbastanzale vicende e i contenutidella civiltà nuragica, e spessostudiamo di più la storia degli altriche quella di casa nostra. Percui lo svolgimento della serata èstato pensato come un viaggio aritroso alle nostre radici e allanostra storia. La <strong>Sardegna</strong>, moltospesso, è nota con i soliti clichériduttivi di terra di arretratezza,luogo di confino per delinquentipericolosi, regione di banditi, dibardane, di padri padroni, di vendette,luogo ideale per servitù nazionalie internazionali. Moltospesso anche i mezzi di informazioneindugiano nel sottolineareesclusivamente questi valori negativi.Ma c’è ancora veramentetanto da conoscere e da scopriresulle componenti della inconfondibileidentità culturale ed etnicadell’ Isola.Nel corso del dibattito sia ilpresidente Scala che Mario Usai,hanno lamentato il poco diffusointeresse alla nuova formula diCircolo, visto non più come luogodi relax dopolavoristico(come per i pionieri della primaemigrazione) ma come centroculturale per diffondere, approfondiree consolidare i valori dellanostra identità regionale. Purtroppo,a Zurigo, anche la barrieralinguistica dello schwitzerduch- problema che non esiste peri Circoli del Ticino - contribuiscea circoscrivere molto l’area di interessedelle culture etniche. Siaggiunga il potere catalizzantedella televisione, vista come ilmezzo per eccellenza per aggregaree traghettare qualsiasi informazioneverso lo spettatore ilquale, dopo una giornata di lavoro,non si sente motivato a parteciparea una serata culturale. Anchea Zurigo poi circola il maleoscuro che mina i nostri Circoli(non solamente quelli sardiperò): mancano i giovani a cuiaffidare il testimone di ricambiodella prima generazione di emigranti.Si dovrà necessariamentestudiare una soluzione efficace aquesto problema.causa del fatto che ormai passanodall’attività sedentaria allosport senza passaggi intermedi;oggi non si cammina più, non sigioca in strada, nelle piazze,non si va a scuola a piedi.I nostri padri e nonni checamminavano per chilometriora sono conosciuti nel mondoper la loro longevità……”.Già, la longevità dei Sardi. IlDr. Braina ha toccato un fattoche è oggi sempre più oggettodi studio.Una piccola emittenteIn appendice alla conferenza èstato presentato il romanzo Thsarsisdello stesso Scanu che, informa romanzata, esemplificafattualmente l’ambiente e la ricchezzastorico-culturale dellanostra Isola, descrivendo la vitaquotidiana di una famiglia nuragica,dal periodo dell’ossidiana,al contatto con i Fenici, con i Punici,i Romani e le prime notiziesul cristianesimo. Il libro si avvaledi ricche note testimoniali deimassimi studiosi sardi della civiltànuragica.Si è poi voluto completare iltema <strong>Sardegna</strong>, con un vivacescambio di opinioni sull’attualebandiera dei Quattro mori. Essendoun vessillo imposto dall’invasorestraniero, senza unminimo di contenuto storico,completamente avulso dalla nostrasardità, non sembra un vessilloadeguato a rappresentare iSardi. Meglio – è stato detto -sarebbe il nuraghe, perché dicendonuraghe noi vediamo direttamentela <strong>Sardegna</strong> e i Sardi, e dicendoSardi ci viene spontanea lavisione del nuraghe. Più simbolodi così…L’ incontro di Zurigo rientranel programma culturale che laFederazione intende mandareavanti e proporre a tutti i Circoli.Antonio CadauGENNAIO 2006 • 29privata di New York ha dedicatodel tempo per analizzarel’aspetto etnico e folkloristicodella maratona di New York.Non poteva mancare una “zoomata”su un gruppo di Sardi checorrevano sventolando la bandierinadei 4 mori: “ecco i prossimicentenari”, è stato il commentodel cronista. Nelle ultimesettimane, infatti, in Americasi è parlato moltissimo delprimato della longevità nelmondo detenuto dalla <strong>Sardegna</strong>(primato insidiato dall’isolagiapponese di Okinawa). Ne haparlato in modo esteso la prestigiosarivista mensile “NationalGeographic Magazine”, e larete TV CNN. Tanti Sardi hannovisto il servizio e non potevanoricevere miglior complimentoe riconoscimento del fattoche nella nostra isola ci sonodiversi posti dove ancora sivive in modo salutare, rispettandoi canoni naturali che sonoalla base di una lunga vita.Il faro dei maratoneti sardipartecipanti alla corsa di NewYork era il mitico “Zighittu”,alias il “camoscio del Gennargentu”,al secolo FrancescoCalleddu, di Aritzo, pensionatobancario, fisico secco ma tempratissimoper un over “50”,che ha corso con la sua bella ecuriosa “ berritta” e con la bandieraisolana bene in vista..Percompletare il pittoresco quadro,è giusto ricordare che alla garahanno partecipato anche unadecina di donne.Un aspetto altrettanto importantedella trasferta a NewYork, oltre la corsa vera e propria,è stato l’ incontro con irappresentanti del CircoloShardana-USA, che anche quest’annonon potevano far mancareil supporto affettivo aisimpatici corregionali. “Un incontroassai cordiale ed emozionante,incentrato sugliaspetti della sardità, solidarietàed anche sulla varietà gastronomicadella Grande Mela, chela lasciato tutti molto contenti econ il proposito di ritrovarcil’anno prossimo….” ha commentatoil Dr.Daga. “Un sentitograzie al presidente del CircoloShardana e a Valentina d’Escamard,brillante giovane biologacagliaritana, ricercatrice allaNew York University, con iquali ci siamo subito sentiti acasa”. I Sardi “di qua e di là”hanno fatto un lungo giro turisticoattraverso le strade delGreenwich Village, con tappanell’unico ristorante sardo diNY, l’Osteria del Sole, di proprietàdel bravo chef alghereseRaffaele Solinas; in cui sonosaltati anche gli equilibri dieteticipre-gara di ognuno! L’esperienzaculinaria è culminata lunedìpomeriggio in un ristorantegiapponese, dove si è mangiatodeliziosamente (per alcuniforse era il primo contattocon la cucina orientale, quindic’era da sfatare un certa diffidenzainiziale….. scusate, madove è il pane..?) e quindi conun drink nell’elegante sala delJolly Hotel.Alla fine, in ognuno è rimastoun gran bel ricordo. Agli atletila soddisfazione di una esperienzasportiva, insieme a beimomenti trascorsi in compagniadi Sardi d’oltre Oceano Anoi del Circolo Shardana il piaceredi aver contribuito a farsentire l’aria di casa agli atleti edel saluto affettuoso dell’isolaportatoci da queste persone meravigliose.Bruno Orrù


30 • GENNAIO 2006SportCALCIOIl 2005 è stato l'annodell'addio al pallonedi Gianfranco ZolaTra luci (poche) ed ombre (molte) si è concluso l'anno solare 2005 che havisto il Cagliari protagonista a cavallo tra il suo 26º e 27º campionato di serieA, dopo il tanto atteso ritorno nella massima seriedi Andrea FrigoUn anno in chiaroscuro, contraddistintoda alti e bassi,con i soliti problemi legatialla difficoltà di andare in rete ealla mancanza di risultati in trasferta,ma che sarà ricordato negliannali del calcio come l’anno delritiro di Gianfranco Zola.All’età di 39 anni, il fuoriclassedi Oliena ha deciso di appenderele scarpette al chiodo, lasciando ilCagliari dopo due anni meravigliosi.Nel primo, Zola ha contribuitoalla promozione in A; nelsecondo ha preso per mano lasquadra e l’ha condotta alla salvezza.Poi, in un afosa giornata diluglio, ha detto stop e ha chiuso,per sempre, la sua scatola magica.Niente più maglia rossoblu e nientepiù calcio (se non qualche partitatra amici il sabato pomeriggio)per quello che è stato, senza ombradi dubbio, il più grande calciatoresardo di tutti i tempi.E la sua defezione si è fatta sentire,eccome. Che senza di lui ilCagliari non sarebbe più stato lastessa cosa, questo era facile immaginarlo.Così come il fatto chela squadra, una volta perso Zola,andava rinforzata. In pochi, però,potevano immaginare tante sofferenzeper il Cagliari, privato dell’estrodel suo grande capitano pertutto il finale dello scorso campionato(Zola s’infortunò il 13 marzo2005, dopo aver segnato il primodei tre gol con i quali il Cagliaribatté al sant’Elia l’ultima Roma diDel neri, poi dimissionario). E inpochi potevano prevedere cheproprio da quel momento, non arrivassepiù una vittoria per benotto mesi e mezzo. Zola fece intempo a rientrare in occasione dell’ultimagiornata, allo stadio DelleAlpi contro la Juventus appenalaureatasi campione d’Italia. Giustoil tempo per mettere a segnouna splendida doppietta. Tantoper non dire che non ha lasciato inbellezza (anche se il Cagliari uscìsconfitto in quell’occasione). Duegol al portiere più forte del mondo– Buffon - e via. Il 29 maggio2005, a Torino, si è ufficialmenteconclusa la gloriosa carriera diGianfranco Zola, anche se noi, allora,non lo sapevamo e speravamoche annunciasse il rinnovo delcontratto, per un altro anno ancora,con la società presieduta daquel Massimo Cellino che – adonor del vero – nei mesi precedentinon aveva dato tanto l’impressionedi volerlo trattenere (come si faa dimenticare la telenovela dell’estate2004 quando Zola rischiòdi non vestire più la maglia rossoblu,dopo la trionfale promozione,perché Cellino aveva deciso – sbagliandosidi grosso – che Zola nonera più indispensabile alla causarossoblu, salvo poi ricredersi dopol’insurrezione dei tifosi?).E senza Zola è cominciato, inmodo sommesso, un altro campionato.Dopo un’altra estate piena dicolpi di scena, con l’annuncio delritiro anche di Cellino (slavo poifare retromarcia e tornare in sella,dopo che era stato nominato presidentel’avvocato bresciano BrunoGhirardi) e l’esonero, dopo appenauna giornata, dell’allenatorechiamato a sostituire in estate DanieleArrigoni, vale a dire AttilioTesser. Poi un improvviso tourbillondi allenatori: via anche Arrigoni,richiamato a sorpresa dall’exnemico Cellino; via DavideBallardini, che ha resistito novegiornate senza mai centrare unavittoria, sostituito dall’ennesimoritorno di fiamma di Cellino, quelNedo Sonetti capace, nella stagione2001/02 di portare il Cagliarialla salvezza nel torneo di serie Bdopo gli esoneri di Antonio Sala edella coppia Nuciari-Matteoli.Un Cagliari stordito, che ha reagitocon una partenza disastrosae con una classifica che, alla finedell’anno, fa paura. La prima vittoriaè arrivata col quarto allenatore:giornata numero 13, Cagliari-Sampdoria2-0, doppietta diSuazo. Il bis un mese dopo, semprein casa, stavolta control’Ascoli. Ma due sole vittorie, in17 giornate, rappresentano un bottinoassai misero per una squadrache intende salvarsi.E il 2005 si è concluso cosìcome era cominciato: una vittoriain casa e una sconfitta fuori. Passanoi mesi, cambiano i nomi deigiocatori e degli allenatori, ma ilritornello non cambia. Il Cagliariè sempre la stessa squadra chevince o pareggia in casa (in dueanni ha perso solo Milan, due volte)e automaticamente, quandovarca il Tirreno, perde. I numerifanno paura. Nell’anno solare appenaconcluso, i rossoblu hannodisputato complessivamente 39partite, 22 dello scorso campionatoe 17 di questo in corso: 18 sonostate le sconfitte, 15 i pareggi esoltanto sei le vittorie, quattro dellequali conquistate lo scorso campionatocon Arrigoni in panchina.Un 2005 che era iniziato, appunto,con una vittoria in casa (contro ilMessina), cui però fece subito seguitola solita sconfitta in trasferta,a Udine. E proprio l’Udinese èil primo avversario, nel 2006, deirossoblu, che concluderanno il gironed’andata la domenica successivaal Meazza contro l’Inter.Staremo a vedere con quantipunti in classifica girerà il Cagliari,chiamato a questo punto a vincereobbligatoriamente almenocontro i friulani per chiudere l’andataa 15 punti. Un punteggio sicuramentebasso, ma che darebbepiù sicurezza a Lopez e compagniin vista del girone di ritorno. Ancheperché considerato il disastrosoavvio di stagione, non si puòchiedere di più alla classifica.Peccato, perché il Cagliari hachiuso l’anno con l’ennesima delusione,facendosi sconfiggere aParma da una diretta concorrenteper la salvezza, dopo che tre giorniprima, al Sant’Elia, aveva superato- soffrendo ma con merito -un buon Ascoli. Sonetti probabilmentecredeva di aver trovato i rimediai guai della squadra, dopoche l’aveva condotta finalmentealla prima vittoria e anche al primopunto in trasferta (un emozionante2-2 in rimonta con il Palermo).Ma poi sono arrivate altredue batoste: il 4-0 subito senzalottare dalla Juventus e la sconfitta,di misura ma meritatissima, inquel di Parma, dove nonostante unpossesso di palla sterile per quasitutti i 90’ i rossoblu non hannopraticamente mai tirato in porta.E dire che il bravo Campagnolo(non si capisce davvero perché sicontinua ostinatamente a cercareportieri all’estero quando ne abbiamotanti buoni in Italia) avevapure parato un rigore al brasilianoSimplicio, quello che aveva condannatoil Cagliari l’anno primacon una staffilata da 30 metri al90’. Una prodezza che non è servitaa nulla, perché il gol nel primotempo dell’ex Corradi ha fruttatoil massimo risultato col minimosforzo per la squadra di Beretta.Adesso non resta che consolarsicon la riapertura del calcio mercato.Dal 2 al 31 gennaio tutte lesquadre (ad eccezione della Romapunita dall’Uefa per il casoMexes) potranno acquistare giocatori:un’occasione che la societàrossoblu non può lasciarsi sfuggireper investire quei denari risparmiatil’estate scorsa e comprarei giocatori richiesti da Sonettiche serviranno per rinforzareuna squadra apparsa modesta efragile in tutti i reparti.A2- Ottenuta la salvezza primasul campo (a Imola, conuno strepitoso Rotondo) epoi in società (l’ingresso di LucianoMele e soci al posto dell’avvocatoDino Milia che ha lasciatodopo trent’anni) la Dinamo Bancodi <strong>Sardegna</strong> è alla ricerca di un postonei play off.La prima parte del nuovo campionatoha avuto una partenzamolto faticosa. Dovuta sia alledifficoltà di amalgamare un grupporinnovatissimo che ha mantenutosoltanto il capitano Rotondo,sia all’ambientamento del coachGarelli nel campionato di A2 (è undebuttante), sia alle precarie condizionifisiche del talentuoso lungoportoricano Fajardo, che è statotagliato poi per fare posto aPhillips, esterno molto atletico masenza grandi qualità offensive.La squadra sassarese ha rimediatoal brutto avvio con quattrosuccessi nelle ultime sei partite,due dei quali ottenuti in trasferta,a Trapani e Novara.È passata così dall’ultimo postoall’undicesimo. La zona play off èvicina, in fondo basta agguantarela nona posizione.Il pubblico resta ancora tiepidoe critico nei confronti del tecnicoGarelli. Forse perché le ambizioniestive parlavano di un campionatomedio-alto, e anche perchéBASKETLe squadre sarde si auguranoun 2006 da play offLa prima parte del 2005 ha regalato una promozione e tante salvezze- L'anno si è chiuso tra qualche delusione e qualche conferma -Ecco il bilancio e le speranze per il 2006sono innegabili le potenzialità diun gruppo che ha il miglior attaccodella A2.Sono sette giocatori i che vannospesso in doppia cifra, perchéoltre agli attesi Shannon, Rotondo,Zacchetti, Aguiar e Phillipssono esplosi i giovani Yango eCantero.A bilanciare il talento in attacco,una scarsa propensione alla difesa,che ersta una delle più perforatedella A2.Il divorzio dal general managerFederico Paci, il silenzio stampaproclamato a fine anno e ulterioriritocchi alla squadra (si cerca unlungo e potrebbe andare via l’aladi Giampiero MarrasPilotti) fanno capire come la Dinamonon abbia ancora trovato unassetto e una fisionomia definitivi.Se ci riesce in tempi brevi puòperò stupire e puntare almeno alquarto posto.B1- La Silver Porto Torres attraversaproblemi simili. Con unadifferenza: ha cambiato il tecnicoGuglielmo Reggiani (vice a Bolognaper tanti anni) con l’ex play diPesaro e Venezia Mauro Procaccinodopo appena un mese.La squadra turritana è riuscita afarsi valere di nuovo in casa primadella sconfitta contro Trieste.Resta però ancora fori dai playoff e per una formazione rinforzatacon elementi del calibro di Orsini,Zecca, Marino e Bonsignori èfrancamente troppo poco. Potrebbesubire qualche modifica nellarosa, con il lungo Samoggia chesembra destinato a partire. Forseper andare ad Olbia.Certo è che la Silver ha il potenzialeper salvarsi direttamente edisputare gli spareggi promozione.Se riesce a trovare continuitàpuò diventare la mina vagante delgirone.B1- La sorpresa più bella l’hafornita proprio la matricola RussoCagliari, capace di tenersi a lungonelle posizioni da podio e comunquedi rimanere il corsa almenoper il terzo posto. Ha pagato lascelta di confermare il tecnicoCorsi e quasi tutto l’organico protagonistadella promozione dallaC1 dopo play off da brividi vinti intrasferta.Oltretutto la squadra cagliaritanaè composta da molti giocatorisardi ed è riuscita a lanciare il giovaneVillani nella nazionale Under20.Ha invece cambiato molto laSanta Croce Olbia (anche il coach,con Baldiraghi che ha sostituitoin estate Mazzoleni) manon è riuscita a ripetere la partenzasprint della stagione scorsaquando era riuscita a portarsiin testa.Anzi, l’avvio è stato piuttostolento e solo a novembre e dicembrei galluresi sono riusciti a rimediare,grazie ad una buona serie divittorie che li ha portati nel gruppettodelle formazioni che oscillanofra terzo e quarto posto.Anche il Corona La Maddalenaè indietro rispetto ai risultati delcampionato 2004/2005, nonostanteil quarto posto.Bisogna considerare però che lasquadra allenata da Loi si è trasferitaa Roma per problemi logisticied è stata perciò inserita nel gironedelle squadre laziali.È comunque in grado di rivestireancora il ruolo di outsider.


VOLLEYSportDue compagini sarde nellaelite della pallavolomaschile e femminileNel 2005 due squadre sarde nella massima serie di volley: non era maisuccesso prima - Ma se raggiungere questo traguardo è stato un'impresadegna di figurare tra le pagine più belle della storia dello sport isolano, nonmeno arduo sarà difenderlo, superando tutti gli ostacoli disseminati lungo ilcammino della salvezzaDue squadre sarde nellamassima serie di volley:non era mai successo primadi questa stagione, che vede ilCagliari, sponsorizzato dalla Tiscali,debuttare nel firmamentodella pallavolo italiana mentrel’Airone Tortolì affronta il suosecondo campionato di Al femminile.Ma se raggiungere questotraguardo è stato un’impresa degnadi figurare tra le pagine piùbelle della storia dello sport isolano,non meno arduo sarà difenderlo,superando tutti gli ostacoli disseminatilungo il cammino dellasalvezza. Le prime tappe di questocammino hanno già dimostratoche ci sarà da lottare e da soffriresino alla fine, com’era del restoprevedibile. I rossoblu del Tiscalihanno chiuso il girone di andataall’ultimo posto in classifica(nonostante un avvio incoraggiante)per due passi falsi chesono stati fatali: la sconfitta negliscontri diretti con i toscani deiLupi Santa Croce, anche loro neopromossi,e con i veneti del GiottoPadova. La situazione però nonè assolutamente compromessa:sono solo due i punti che separanola squadra di Massimo Dagionidalla salvezza e davanti c’è ancoramezza stagione, con tutto ilgirone di ritorno da giocare.In grande difficoltà anche le ragazzedell’Airone che si sonocongedate dal 2005 con un ultimoposto in classifica ma anche conla consapevolezza di potersi salvareperchè Arzano e Santeramo(retrocedono le ultime due) hannopiù problemi delle ogliastrine. Lasquadra del presidente Nieddu intantoha fatto una scelta singolare:da metà dicembre si è trasferita algran completo nella penisola (aPiacenza prima e poi a Ravenna) efarà rientro in <strong>Sardegna</strong> solo pergiocare le partite in casa. Questoinedito trasloco - secondo quantohanno comunicato i dirigenti -darà la possibilità di giocare amichevolicon avversarie dello stessolivello, di assicurare alle giocatriciuna copertura sanitaria piùadeguata a limitare i danni dieventuali infortuni (l’organico èridotto all’osso) e di giocarsi cosìnel modo migliore le carte disponibilial tavolo della salvezza.L’inatteso trasferimento ha peròfatto scattare una ridda di voci suuna possibile vendita dei dirittidi Liliana Fornasiersportivi proprio ad una societàdella penisola; operazione chestrapperebbe alla <strong>Sardegna</strong> la serieAl femminile. I dirigenti peròsmentiscono categoricamentequeste anticipazioni.Sino alla fine dovranno lottareanche le formazioni che, alle spalledi queste due squadre-guida delvolley isolano, puntano a lorovolta al salto di categoria. L’Olbiain particolare nel campionatodi B i maschile, il Garibaldi LaMaddalena in quello di B2 e, incampo femminile, l’Alfieri Sigmache vuole riportare la <strong>Sardegna</strong> inBl, dove è assente da troppi anni.Delle tre a puntare più in alto èl’Olbia che, con il marchio Meridiana,ha l’ambizione di far atterrarela serie A2 maschile in Gallura.La società presieduta da FrancescoMarcetti ci ha provato anchelo scorso anno e quest’estatesi è ulteriormente rinforzata, anchese sta facendo i conti con unaserie di infortuni che le hannocomplicato la vita. Arrivare primia fine stagione però non basterà: inBl non ci sono promozioni dirette,le prime tre classificate dovrannocontendersi il passaporto per la seriesuperiore nei playoff che, inbuona sostanza, sono un altro campionato.Le avversarie più agguerritedella squadra gallurese sonoCittà di Castello, Bastia Umbra eOstia. L’Olbia comunque si considerapronta per il grande salto: dalGENNAIO 2006 • 31punto di vista organizzativo, dell’impiantistica(con l’apertura delGeo Village) ed anche del pubblico.Il movimento pallavolistico inGallura sta crescendo, la squadragià ora è seguitissima e una A2 richiamerebbegli appassionati ditutta la zona.Alla promozione punta anche ilGaribaldi che in B i c’era sino acinque stagioni fa. Affidata adAndrea Schettino (ex giocatore)la squadra maddalenina ha nel fattorecampo un~arma in più. Per ledirette concorrenti (Trasimeno,già battuto nel girone di andata,Sora e Zagarolo su tutti) non saràfacile raccogliere punti nell’isolae su questo il Garibaldi fa affidamentoper chiudere la stagione invetta alla classifica. Intanto si ècongedato dal 2005 con il primatosolitario. In questo campionatola formula è meno severa: chi arrivaprimo, infatti, passa direttamentein B i ed evita l’insidia deiplayoff, ai quali accedono lesquadre classificate dal secondoal quarto posto. Inutile dire che idirigenti maddalenini puntano adevitare gli spareggi promozione:durano troppo, sono molto costosiper le lunghe trasferte e soprattuttotroppo rischiosi.In campo femminile alle spalledell’Airone Tortolì non c’è nessunasquadra sarda in Bl, anche sel’Alfieri Sigma sembra pronta perritornarci. Sfiorati i playoff loscorso anno la società cagliaritana,che dalla passata stagione hafatto tutt’uno con la Sigma perrafforzare organico e risorse, haintenzione di dare la sua improntaal campionato. La squadra èquella della passata stagione conun anno di esperienza in più, e conl’importante rientro della capitanaKatia Spano. Le ragazze delconfermatissimo Walter Langiudovranno contendere la promozionea formazioni esperte comeLadispoli, Narni e Monterotondoma sono partite con il piede giustoe gli ingredienti sembrano essercitutti per una stagione fortunata.Il velocista nigeriano DejiAliu, tesserato per l’AmsicoraCagliari, miglior sprinter dell’annonei 100 e 200 metri, con itempi rispettivamente di 10.46 e20 e 97. Massimo Spiga, altroamsicorino, interprete principalee assoluto protagonista negli 800e 1500 metri.Migliori prestazioni stabilitefermando i cronometri rispettivamente1’53 e 07 e 3’52 e 52.E sempre per il club cagliaritano,ultracentenario, con sede nellostorico impianto dove il Cagliarivinse lo scudetto, eccospuntare la gazzella keniana diJoseph Lomala. E’ lui il re delfondo nell’isola con i primi postinella graduatorie del 2005 nei3000, 5000 e 3000 metri siepi.Abbiamo scelto tre grandinomi di una annata da ricordareper l’Amsicora, che primeggia leclassifiche anche in altre specialità.Da Giorgio Rossu nei 400 adostacoli ad Emanuele Petino nelsalto in alto con la misura di 2metri e 05. Per non parlare dellestaffette 4 per 100 ( Ruggiu, Rassu,Amici e Campus) e 4 per 400( Nieddu, Tarquini, Murgia eRossu) che si sono piazzate davantirispettivamente alla Jolaodi Iglesias e al Cus Sassari. Unrisultato significativo per il sodaliziodel patron Ruggeri, dovuto,è vero, ad atleti che provengonodall’estero, ma anche tanti braviatleti nostrani ed a tecnici preparatiche lavorano sodo per raggiungeretraguardi prestigiosi.Tanto di cappello dunque all’Amsicora,anche per quanto haATLETICA LEGGERAI migliori atleti del 2005di Andrea Porcusaputo conquistare in termini dirisultati, in campo nazionale.Scorrendo le classifiche 2005 meritanospazio altri atleti e società.Ad iniziare dal mitico PhilemonKipkering, una vita per lacorsa, degno artefice a livellomondiale del fondo. L’atleta keniano,tesserato per l’AtleticaGonnesa, è in testa nei 10 milametri. Alle sue spalle il consocioGiuseppe Garella.Kipkering lo troviamo al comandodella graduatoria anchenella maratonina di poco più di21 chilometri.Primi posti assoluti anche perAlessio Cubeddu, Libertas campidano,nel salto triplo, 14.97;Alessio Massa, Jolao Iglesias,nel getto del peso, misura 13.88,Alberto Concu, Cus Sassari, nellamarcia dieci chilometri e GigiBecca, sempre del sodalizio sassarese,nel decathlon.Nella gara più faticosa ,42 chilometri,la maratona, guida laclassifica Riccardo Devenutodella Delogu Nuoro, davanti adAntonio Pillittu dell’AtleticaSerramanna.Grandi soddisfazioni sono arrivatedalle donne e in particolarmodo dalle atlete del Cus Cagliari.Risultati importanti in camporegionale, ma soprattutto in quellonazionale.Le regine incontrastate del nostromovimento, sono, senza ombradi dubbio, Aurora Salvagno,Cus Sassari, unica atleta sardapresente agli ultimi mondiali nellastaffetta 4 per 100 , vincitricedi un titolo italiano di categoria,nonché seconda agli assoluti e finalistaagli europei juniores.Poi si prosegue con la nuorese,peperina e grintosa, Sara Palmas,del club universitario cagliaritano,prima nella lista nelle specialità800 e 1500 metri, dove ha fattoregistrare i tempi rispettivamentedi 2.08 e 43 e 4.15 e 33.Sara Palmas ha vinto un titoloitaliano indoor e la medagliad’argento nella gara all’aperto.Ancora tra le protagoniste del2005 non poteva mancare ClaudiaPinna, sempre marchio CusCagliari.Ha più volte migliorato variprimati regionali e la troviamo alprimo posto della graduatorie nei3000, 5000 e 10.000 metri. Si èclassifica terza agli “ italiani”.Tra le elette dell’anno appenatrascorso, anche Donatella Faedda,che ha centrato la finale neicampionati assoluti nei 400 metrie ben si è comportata anche nei400 ad ostacoli.Faedda è la prima delle sardenella graduatoria dei 400 metri,alle spalle di atlete di assolutovalore internazionale quali DebbieAnn Parris e Aida Diop.La cussina registra un tempo di55 secondi e 23 centesimi.E come non segnalare la bella ebrava Francesca Brogi, altra stardel Cus Cagliari, che primeggiale classifiche nel salto in lungo,con la misura di 6 metri e 01 e nelsalto triplo con il miglior balzodell’anno a 13, 25.Tra le degne comprimarie diqueste specialità, CarlottaMulas,sempre Cus ed EmiliaCarboni del Cus Sassari.Se le atlete del sodalizio universitariohanno ottenuto e continuanoad ottenere risultati cosisignificativi in quasi tutte le specialità,il merito è indubbiamentedi un grande tecnico che sichiama Pompilio Bargone.Da decenni al Cus Cagliari,Bargone ha trascinato le sue atletealla conquista di uno storicosecondo posto ai campionati italianiassoluti di società. Mai nessunsodalizio sardo aveva centratoun traguardo del genere.“ Devo dire che il 2005 è statoun buon anno per il settore femminile-rimarca Bargone – Oltreche per il nostro club anche perqualche altra società.Tra le atlete, a parte quelle giàcitate, segnalerei Zahra Bani chenel lancio del giavellotto ha vintoil titolo italiano ed ha partecipatoai mondiali, portando i nostricolori alla rassegna iridata”.Ma l’elenco delle atlete universitariein testa alle graduatorie, èpiuttosto lungo.Da Erica Barani nei 100 metriad ostacoli a Elena Meuti nel saltoin alto.Ancora Alessandra Corvagliaprima nel lancio del martello eGiuseppina Bottero leader dellacinque chilometri.Ma anche le staffette 4 per 100e 4 per 400 parlano Cus Cagliari.Per rompere l’impero, in qualchealtra specialità, ci sono leamsicorine.Tra le quali Manuela Mancanumero uno nella maratonina, 21chilometri, mentre nella maratonala regina è Maria Grazia Pirasdella società Runners di Cagliari.Insomma tra Amsicora in campomaschile e Cus Cagliari, in quellofemminile, c’è poco spazio pergli altri sodalizi. Anche se tuttoil movimento isolano non puòche essere soddisfatto di come laregina tra le discipline si imponeall’attenzione dell’opinione pubblicasportiva.E il 2006 si spera dia ulteriorisegnali di positività per questaatletica da record.


32 • GENNAIO 2006Si chiamavano Martino Mastinue Mario BonarinoMarras. Due giovani, originaridi Tresnuraghes, paesinodella Planargia sospeso fra montie mare, a pochi chilometri dallariviera bosana. Due figli dellaterra di <strong>Sardegna</strong>, emigranti diseconda generazione, che neglianni della dittatura militare argentina– fra il 1976 e il 1983 –vennero inghiottiti nel nulla dallarepressione entrando a farparte della triste categoria deidesaparecidos. Ora la memoriadei due sardi rivivrà per semprenel nome del Centro socialeinaugurato lo scorso 27 novembrea Tresnuraghes, alla presenzadel Premio Nobel per la Pace,Adolfo Perez Esquivel, dell’Ambasciatoreargentino in ItaliaVictorio Taccetti, e di tuttigli avvocati e i maggiori protagonistidel processo che, nell’apriledel 2004, ha confermatola condanna in Appello per imilitari argentini accusati dellamorte di 6 cittadini italiani, fracui i due sardi.Il “Centro di documentazionee di iniziativa per la difesa deidiritti umani” Mastinu-Marras-Onlus, patrocinato della Regione,nasce col preciso intento dicustodire, divulgare e diffonderelo studio delle oltre 4000 paginedel Processo di Roma, lacui sentenza, giunta 22 annidopo l’apertura della prima inchiesta,è destinata a fare giurisprudenzain attesa della costituzionedel Tribunale Penale Internazionale.La magistraturaitaliana si mosse nel 1983 suimpulso dell’allora presidentedella Repubblica, Sandro Pertini,che in un comunicato ufficialeaveva espresso “lo sdegno e laprotesta mia e del popolo italianoin nome degli elementari dirittiumani, così crudelmentescherniti e calpestati”. Tra le 30mila vittime della dittatura risultavano500 cittadini italiani, dicui una decina di sardi. L’inchiestaitaliana si arenò, però,nel Tribunale di Roma e fu ripresasolo 10 anni dopo per ottocasi. Tra questi figuravano duegiovani emigrati di Tresnuraghes:Martino Mastinu e MarioBonarino Marras. “La Procuradi Roma aveva circoscritto le indaginisoltanto ai casi per cui siera riusciti a raccogliere prove etestimonianze”, ha spiegatol’avv. Luigi Cogodi, che al processodi Roma ha rappresentatola parte civile dei familiari deidue sardi. “Una strategia vincente– ha sottolineato Cogodi –Foto di gruppo con Perez EsquivelCulturaInaugurazione Centro Tresnuraghes di documentazione per la difesa dei diritti umaniCostituito a Tresnuraghesun Centro di documentazioneper la difesa dei diritti umaniIntitolato a Martino Mastinu e Mario Bonarino Marras due giovanioriginari del paesino della Planargia inghiottiti nella repressione delladittatura militare argentina, il Centro è presieduto dall'avv. LuigiCogodi - Alla cerimonia con Santina Mastinu, sorella di Martinomoglie di Marras, sono intervenuti il Premio Nobel per la Pace, AdolfoPerez e Esquivel l'Ambasciatore dell'Argentina in Italiainfatti, evitando le sabbie mobilidel maxiprocesso e puntandosu pochi ma circostanziati capid’accusa, si è riusciti ad arrivarealla condanna per due generali,un prefetto e quattro militariritenuti responsabili della mortedegli italiani”.di Paola PintusNel dicembre del 2000, la prima“storica”sentenza della Corted’Assise romana comminadue ergastoli in contumacia aigenerali Carlos Suarez Mason eSantiago Omar Riveros. Condannainoltre a ventiquattro annidi reclusione ad altri cinque militari(Juan Carlos Gerardi, JosèLuis Porchetto, Alejandro Puertas,Hector Omar Maldonado eRoberto Julio Rossin) per lascomparsa e la morte di MartinoMastinu, giovane leader sindacaledei cantieri navali di Astarsa,nei pressi di Tigre.Nel 2003 arriva la confermadelle condanne in Appello, e unanno dopo in Cassazione. Pietremiliari del diritto, dal forte valoresimbolico, per il primo processosvoltosi contro i militariargentini in Europa. “Giustizia èstata fatta, ma soprattutto è statarestituita la memoria alle vittimedella dittatura”, ha sottolineatoCogodi, che ora, dopo essernestato il promotore, è ancheil Presidente del Centro di Documentazionedi Tresnuraghes.Per la cerimonia d’inaugurazione,il 27 novembre, c’eranotutti i protagonisti del processodi Roma: il Presidente dellaCorte d’Assise d’Appello, MarioLucio D’Andria; gli avvocatiGiancarlo Maniga (parte civileper i familiari dei desaparecidos)e Giovanni Pietro de Figuereido(parte civile per lo Statoitaliano). Presente anche la rappresentanzadello Stato argentino,con l’Ambasciatore in ItaliaVictorio Taccetti. “Il nostro problemaprincipale – ha sottolineatoTaccetti – non è la crisi economica,ma la crisi d’identitàcausata dalla tragedia della dittatura.La solidarietà del popoloitaliano e processi come quellodi Roma ci hanno aiutato a nondimenticare”.Infine, non potevano mancarei testimoni più importanti dell’ultimodrammatico trentenniodel 900 in Argentina: a partireSantina Mastinu, sorella di Martinoe moglie di Bonarino Marrasproprio da Santina Mastinu, sorelladi Martino e moglie di MarioBonarino Marras, che davantial gremito salone del centrocomunale di Tresnuraghes havoluto ringraziare l’intera <strong>Sardegna</strong>e rinnovare la promessa diportare ogni anno in Plaza deMayo la bandiera dei QuattroMori durante le cerimonie dicommemorazione per le vittimedella dittatura. Accanto a leiLita Boitano, storica rappresentantedell’associazione “Familiaresde désaparecidos”. Ed ancoral’ex console italiano EnricoCalamai, che nei primi anni dellarepressione salvò, offrendoloro riparo dentro le mura dell’Ambasciataa Buenos Aires,decine di cittadini italiani. Infine,Adolfo Perez Esquivel, inqualità di Presidente onorariodel Centro, ha voluto assicurareil massimo impegno per dareimpulso e vigore al nuovo soggettonascente nell’ambito delleiniziative per la difesa dei dirittiumani nel mondo. “Ho presol’impegno di lavorare per questaassociazione e lo manterrò”, hadetto il Premio Nobel per laPace. “Il nostro obiettivo saràquello di costruire una societàpiù umana, nella quale i bambininon muoiano più di fame, glianziani vengano trattati con dignitàe non si tolga la speranzaai giovani. Oggi – ha proseguitoPerez Esquivel – siamo di fronteal dispiegarsi di un nuovoPlan Condor, un patto di dominazioneimperialistico fondatosul ricatto economico prima ancorache su quello delle armi.Occorre fare molta attenzione –ha concluso – poiché democrazianon è soltanto essere chiamatia infilare una scheda in unurna ogni quattro o cinqueanni”. Anche su questo, si ripropongonoil Premio Nobel e i fondatoridell’Onlus sarda, occorreràvigilare.Oltre alla ricostruzione dellafigura di Martino Mastinu, infatti,il Centro di Documentazionee di Iniziativa di Tresnuraghesvuole contribuire a mettere inluce l’opera meritoria di quanti,“sardi nel Mondo”, hanno saputoesprimere alti valori di socialitàe di solidarietà umana inogni Continente, costruendo incondizioni di estrema difficoltà“fatti” notevoli e meritori di cooperazionesociale, di difesadella dignità e dei diritti universalidella persona umana. Il Centroproporrà progetti per agevolarel’attività di studio e di ricerca,soprattutto in rapporto conl’Università sarda, sui materialie sui temi specifici indicati nelsuo Statuto e più in generale, suitemi della cooperazione solidale,sullo sviluppo umano a livello locale,sulla costruzione di una culturadi pace e di eque interrelazionidi cooperazione e di scambiofra <strong>Sardegna</strong> e altre Regioni e popolidel Mondo; attiverà infine relazionie convenzioni di collaborazionecon altre organizzazioniumanitarie, facendosi interpretedi iniziative in materia di cooperazionesolidale nei paesi in via disviluppo ed in particolare in AmericaLatina. L’Argentina costituiràun campo d’azione privilegiato,in omaggio alla memoria dei duedesaparecidos sardi Mastinu eMarras.Via Barcellona 2 - 09124 Cagliarie-mail: redazione@ilmessaggerosardo.comVIDEOLINA SUL SATELLITEsatellite HOT BIRD 613 gradi estfrequenza 11137 Mhzpolarizzazione Orizzontalesymbol rate 27500 - fec 3/4http:\\www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it

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