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ISTRUZIONI TECNICHE - Regione Toscana

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sul Certificato Prove Materiali da parte dei tecnici del laboratorio (V. ALLEGATO L) e trasmessial Servizio Sismico Regionale per la successiva interpretazione. L’interpretazione è unproblema che non trova soluzione in nessuna normativa in quanto non esiste attualmente unostandard nazionale di riferimento per operare nel campo dell’esistente, rendendo pertantonecessario il ricorso a formulazioni presenti in letteratura.Sulla base dei dati contenuti nel certificato e delle informazioni raccolte durante i sopralluoghi,i tecnici regionali predispongono una relazione tecnica, successivamente trasmessa alleAmministrazioni competenti, ai fini di una valutazione finale sulla sicurezza dell’edificio percarichi verticali e sulla scelta dei provvedimenti tecnici più idonei da considerare nel caso diesito negativo.Al fine di assicurare che le informazioni sugli edifici indagati siano raccolte in maniera univoca sututto il territorio regionale, indipendentemente dalle tipologie edilizie e dalle scelte del tecnicorilevatore, così da consentire un successivo confronto dei dati e delle capacità strutturali delletipologie costruttive impiegate nelle varie aree geografiche della <strong>Toscana</strong>, il Servizio SismicoRegionale ha predisposto un’apposita “Scheda Prove Qualità Calcestruzzo”, da compilarsi in situ acura dei tecnici del Laboratorio Ufficiale Prove Qualità Materiali in occasione dello svolgimentodelle prove per ogni elemento strutturale indagato. (V. ALLEGATO H).La corretta e completa compilazione di tale elaborato da parte dei tecnici del Laboratorio incaricatodell’esecuzione delle prove, risulta di fondamentale importanza per avere un quadro esauriente ditutti quegli elementi che concorrono nella definizione della resistenza del calcestruzzo.Tale documento è composto da una prima parte per la notazione di informazioni sia di caratteregenerale (dimensioni dell’elemento strutturale indagato, quantità e disposizione delle barred’armatura e delle staffe, passo delle staffe ai nodi e chiusura delle stesse, spessore copriferro eposizione dell’elemento nell’organismo strutturale) sia relative alla qualità del calcestruzzo daesame visivo; segue una seconda scheda per il rilevamento dei dati di prova ed infine le istruzioniper la compilazione della scheda stessa.La mancata e/o errata e/o confusa compilazione della scheda comporta il non pagamentodelle indagini e delle prove di Laboratorio.I Laboratori incaricati dell’esecuzione delle prove devono necessariamente essere inpossesso della concessione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, come previstodall’art. 20 della legge 1086/61.2.3 CRITERI GENERALI PER L'INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI SIGNIFICATIVI DAINDAGARENell’individuazione degli elementi strutturali da indagare si deve considerare innanzitutto quantoaffermato al precedente p.to2.1, ovvero che i meccanismi di rottura più favorevoli per le strutture inc.a. sottoposte ad un’azione sismica sono quelli in cui sono evitate rotture fragili dei nodi e deglielementi strutturali per taglio e che coinvolgono il maggior numero possibile di cerniere plastiche,dunque meccanismi determinati dalla plasticizzazione delle travi a tutti i piani ed al piede deipilastri del solo piano terra (travi deboli e colonne forti). Per un edificio esistente, realizzato senzaprogettazione antisismica o con criteri antisismici non appropriati, è tuttavia più probabile che siinneschi un meccanismo di collasso di piano, ossia un meccanismo che coinvolgeprevalentemente i pilastri di un piano, salvo sporadiche plasticizzazioni in alcune travi ed in alcunipilastri di altri piani, provocando la formazione di cerniere plastiche alle loro estremità (travi forti ecolonne deboli).

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