L’EVENTO. La band che suona musica irlandese festeggerà con un concerto e un nuovo discoWhisky Tra<strong>il</strong>s, 35 anni e non sentirliSono stati i primi a cimentarsi con la musica irlandese in Italia, e di sicuro sonoanche i più acclamati. A trentacinque anni di distanza, <strong>il</strong> gruppo fiorentino continuaa far ballare un popolo di appassionati, e per festeggiare <strong>il</strong> compleanno chiamaa raccolta tutti i fan al Saschall promettendo una performance da non dimenticareLa band dei Whisky Tra<strong>il</strong>sLudovica V. Zarr<strong>il</strong>liTrentacinque anni insieme. A parlare dimusica, leggende e di una cultura cheha lasciato <strong>il</strong> segno nella testa e nell’animadi tutto <strong>il</strong> gruppo. Sono i WhiskyTra<strong>il</strong>s, storica band fiorentina che dal 1975 suonainstancab<strong>il</strong>mente musica irlandese nei quattro angolidella città, portando i ritmi della verde isolache si perde nell’Atlantico nelle vie della città delgiglio. E <strong>il</strong> 2010 offre al gruppo un’occasione perfesteggiare con un concerto e con un nuovo disco35 anni di storia. Una realtà che continua a viverea discapito delle mode, coinvolgendo nuoviappassionati ogni anni: sono arrivati decisamentelontano, ma da dove sono partiti i Whisky tra<strong>il</strong>s?“E’ nato tutto per caso – spiega Stefano Corsi,anima del gruppo e suonatore d’arpa celtica, armonicae harmonium –. A quel tempo frequentavamospesso la casa di Giulia Lorimer, altracomponente storica del gruppo che apriva a tuttiFa un certo effetto vedere l’investigatore più famoso del mondo a spassoper i Lungarni. Per non parlare della sua eccitazione gastronomicanello scoprire le delizie di una bistecca alla fiorentina bagnata da unBrunello d’annata. Fa un certo e strano effetto ma convince e appassionaquesto Sherlock Holmes in salsa toscana. Luca Martinelli, giornalistapratese che lavora da anni a Firenze, da sempre appassionato animatoredella folta schiera di quanti tengono in vita con pervicacia <strong>il</strong> genio di BakerStreet, ci ha piacevolmente sorpreso con <strong>il</strong> suo primo romanzo “<strong>Il</strong> Paliodi Sherlock Holmes” (Alacràn - I Misteri - 2009 - pagine 171 - 12,50euro). Martinelli si era già prodotto in apocrifi del grande Conan Doyle,sulla rivista dell’associazione, “The Strand Magazine”, di cui oggi è direttoreresponsab<strong>il</strong>e, ha pubblicato quattro racconti. “<strong>Il</strong> Palio di SherlockHolmes” è ben scritto, in fedelissimo st<strong>il</strong>e “Doyliano”. La vicenda narratafa perno su un fatto “realmente” accaduto nella saga di Holmes, cioè <strong>il</strong>suo arrivo in Italia, dopo essere stato creduto morto, assieme al nemicodi sempre, Moriarty. <strong>Il</strong> detective scrive una lunga lettera al suo amicole porte della sua grande casa, dove ci si confrontavasugli argomenti più disparati”. Una casa tuttaparticolare, al Vingone, alle porte di Scandicci,dove era fac<strong>il</strong>e incontrare - oltre agli undici figlidella proprietaria - gente di passaggio, abitudinaridel salotto (se così si può chiamare) e personaggifamosi come Ignazio S<strong>il</strong>one e Ivan <strong>Il</strong>lic. Da questasorta di “comune” nacque un gruppo di amantidella musica celtica e della cultura irlandese.Un gruppo affiatato di cinque persone che cominciaronoa studiare le origini di suoni armoniosi esingolari che venivano da lontano. “Sono molti igeneri musicali nati dalla cultura celtica – continuaCorsi -. Noi abbiamo deciso di chiamare laband Whisky Tra<strong>il</strong> perché seguiamo <strong>il</strong> percorso(tra<strong>il</strong> in inglese, ndr) degli irlandesi in America,dove, attraverso le contaminazioni con un’altracultura, sono nati nuovi generi come <strong>il</strong> countryo <strong>il</strong> bluegrass”. Primo gruppo in Italia ad essersiavventurato nei meandri poco conosciuti dellamusica irlandese, oggi tra i loro seguaci sono natidiverse nuove band che contribuiscono a diffondere<strong>il</strong> verbo delle armonie made in Ireland. A 35anni di distanza, e con dieci album alle spalle, iWhisky Tra<strong>il</strong>s nel 2010 ritornano <strong>ancora</strong> una voltasul palco (lo fanno <strong>ancora</strong> spesso, sebbene laformazione non sia più quella originale) e questavolta lo fanno in grande st<strong>il</strong>e: per festeggiare<strong>il</strong> 35esimo compleanno della band, <strong>il</strong> 17 marzosaliranno sul palcoscenico del Saschall, tutti insieme.“Ci saranno tutti – continua Stefano -. Perquesto concerto suoneranno insieme a noi anchei componenti della formazione originale (neglianni, due dei musicisti degli esordi avevano presoaltre strade) e anche qualcuno dei nostri figli saràcon noi sul palco”. Più di 10 elementi sul palcoscenico,per una serata di successo assicurato. Eper chiudere <strong>il</strong> compleanno in bellezza non potevamancare un nuovo disco: “Beginnings”, cosìs’intitola, e racchiude i brani memorab<strong>il</strong>i di unacarriera che continua a mietere successi. (<strong>il</strong> discoverrà venduto al prezzo promozionale di 5 euro inoccasione di Irlanda in festa e allegato al magazineFirenze Spettacolo).LA RECENsIONE. In libreria la prima fatica letteraria del pratese Luca MartinelliEcco Sherlock Holmes in salsa toscanafraterno Watson, dove gli narra l’avventura toscana. Un manoscritto che,come si legge nel prologo, l’autore ritroverà in una balla di “cenci” a Prato.Holmes si rimettere al lavoro per sua maestà, ricostruendo la celluladel servizio segreto britannico in Italia, ma mentre sta lavorando a questoincarico sotto copertura, si imbatte in un omicidio nel quale rimanecoinvolto un uomo dell’intelligence britannica. Si tratta dell’assassinio diun ricco allevatore di cavalli. Chiaramente, <strong>il</strong> grande Sherlock non sa resisterealla tentazione di indagare e lascia Firenze alla volta di Siena. Unacuriosità (tra le tante): nel romanzo, insieme ai personaggi di fantasia, figuranoalcuni toscani doc vissuti all’epoca. Alcuni nel ruolo di semplicicomparse (Paolo Lorenzini, fratello di Collodi e direttore della manifatturaGinori di Sesto Fiorentino, Arturo Corsellini, titolare di una rivenditadi pipe e tabacchi a Firenze, <strong>il</strong> giornalista e scrittore Jarro, al secoloGiulio Piccini, l’abate Giovanni Caselli, patriota senese), uno, invece, conun ruolo di coprotagonista: lo scrittore Federigo Tozzi, che nel 1891 aveva8 anni, nelle singolari vesti di aiutante di Holmes a Siena. /C.B.LA MOsTRAAll’Ex3 un incrociodi artisti e linguaggiHa preso <strong>il</strong> via da pochi giorni <strong>il</strong> nuovoevento del centro d’arte contemporaneaEX3. Venerdì 12 febbraio, lo spazio dedicatoalla contemporaneità di viale Giannottiha infatti inaugurato le mostre personalidi Eva Marisaldi e del duo Tayo Onorato& Nico Krebs, entrambe a cura di LorenzoGiusti e Arabella Natalini. “Un’occasioneimportante per Ex3 – commentano i duecuratori – poiché si tratta di due mostre traloro molto diverse, due riflessioni diverse.È un modo per rappresentare l’eterogeneitàdella scena artistica contemporanea.” Dasempre molto attenta ai temi del dialogoe della comunicazione, ma anche delladifficoltà di interazione, l’italiana Eva Marisaldiha elaborato un progetto – “Grigiononlineare” - per la sala centrale di EX3.Si tratta di un intervento a terra, concepitocome un tracciato percorrib<strong>il</strong>e, che accoglie<strong>il</strong> visitatore e lo invita a compiere <strong>il</strong> propriopercorso. Un percorso partecipativo in cui<strong>il</strong> visitatore può scegliere tra 64 frasi e 16disegni per creare la propria storia. “<strong>Il</strong> lavororiflette sull’interpretazione individualedel senso e dello spazio – spiegano ArabellaNatalini e Lorenzo Giusti – Le stessefrasi che costituiscono l’installazione siritrovano inoltre all’esterno, all’entrata diEX3, tradotte nelle lingue delle comunitàstraniere più numerose nel quartiere, perpermettere anche a loro di partecipare aquest’opera”. Accanto al lavoro della Marisaldi,artista di fama internazionale, EX3ospita nelle sale laterali l’opera dei duegiovani artisti Taiyo Onorato e Nico Krebs,che per la prima volta espongono in Italia.In “Taiyo Onorato & Nico Krebs: tutto incluso”i due svizzeri mettono in scena fotografie,frutto di una manipolazione dellarealtà, e una produzione scultorea contraddistintadall’ut<strong>il</strong>izzo di oggetti di uso comuneche, assemblati liberamente, acquistanonuovi significati. “<strong>Il</strong> lavoro fotografico è ditipo analogico, con alterazioni della realtànel suo aspetto fisico, e senza l’interventodigitale dell’informatica”- precisano i curatori.Dopo la recente riapertura, questo è<strong>il</strong> secondo evento di EX3 e sarà visitab<strong>il</strong>efino all’11 apr<strong>il</strong>e: “Abbiamo sempre credutoche questo spazio fosse ideale per l’artecontemporanea – dice Cristina Giani, vicepresidente del Quartiere 3 nonché membrodel Comitato d’indirizzo di EX3 – La mostraprecedente è andata benissimo e sonocerta che anche questo nuovo evento sapràcoinvolgere un vasto pubblico.” /G.B.Una delle opere in mostra
culturaIL CAsO. Sono molti i musei fiorentini chiusi o accessib<strong>il</strong>i solo a orari ridotti. Eccone una mappaGallerie chiuse, istruzioni per l’uso35Annalisa CecionesiLe lunghe code all’ingresso dei più famosimusei della città non sono l’unico travagliodei turisti che arrivano a Firenze.Talvolta si vedono costretti a rinunciarea una visita per via di orari d’apertura poco flessib<strong>il</strong>i(se non risicati) o per la chiusura di un museoper motivi di restauro o riordino. L’evento piùspiacevole è proprio trovarsi di fronte a una portasbarrata, seppur per colpa di sacrosante operazionidi restauro. E’ <strong>il</strong> caso della Galleria Casa RinaldoCarnielo, in piazza Savonarola, con le suesculture di fine Ottocento, chiusa da tempo perrestauro. Si dovrà attendere anche per ammirarele collezioni del Novecento del Forte Belvedere,altro museo civico, tra le quali spicca la raccoltadi Alberto Della Ragione, anch’essa attualmentechiusa al pubblico. Si trova invece in piazzaPitti, ma sempre chiusa al pubblico, la preziosacollezione del Museo delle Carrozze. Più contenutosarà <strong>il</strong> rammarico dei visitatori del Museodi Palazzo Davanzati, conosciuto come “museodella casa fiorentina antica”, aperto solo parzialmente<strong>ancora</strong> una volta a causa di un restauro.Chiuso per ristrutturazione dallo scorso novembreè <strong>il</strong> Museo di Storia della Scienza, in piazzadei Giudici, fondato nel 1927 dall’Università diFirenze. L’inaugurazione del nuovo allestimentoè prevista per maggio quando <strong>il</strong> nome verràcambiato in Museo Gal<strong>il</strong>eo. Lo scorso settembreinvece sono partiti i lavori di restauro alla Tribunadegli Uffizi, che termineranno nel giugno2011. Ma <strong>il</strong> turista riparte a bocca asciutta anchea causa delle poco indulgenti modalità d’aperturadei musei. Alcuni, di competenza comunale,hanno orari ridotti all’osso. <strong>Il</strong> Museo Bardini, inOltrarno, è aperto solo tre giorni la settimana (sabato,domenica e lunedì), mentre la FondazioneBuona notizia: <strong>il</strong> museodi Storia della scienzariaprirà i battenti a maggioSalvatore Romano, situata nell’antico cenacolo afianco alla Chiesa di Santo Spirito, è aperta esclusivamente<strong>il</strong> sabato, per di più solo la mattina neimesi invernali. Alcuni musei presentano analoghelimitazioni. E’ <strong>il</strong> caso del Museo delle Sculture,al primo piano del Museo di Orsanmichele,aperto solo <strong>il</strong> lunedì, o di alcuni cenacoli, comequello di Ognissanti e di Fuligno, in via Faenza,aperti tre mattine a settimana. Mentre i musei diSanta Maria Novella e di Palazzo Vecchio, tra iLa galleria Carnielomaggiori della città, sono chiusi nei giorni festivi,in barba ai turisti della domenica. Per visitare altrimusei occorre invece ricordarsi la prenotazione:è obbligatoria per <strong>il</strong> Museo di Casa Martellie per V<strong>il</strong>la Corsini a Castello, uno degli esempipiù rappresentativi dell’architettura fiorentina deltardo barocco, recentemente presentata al pubblicodopo i lavori di restauro. Prima di partire perFirenze, cari turisti, armatevi di carta e penna: occorrepianificare attentamente l’agenda.Una sala del Museo BardiniFOCUs. Antonella Nesi, curatrice del Bardini, traccia un b<strong>il</strong>ancio dei primi mesi di visite<strong>Il</strong> museo è dentro la casa dell’antiquarioi piace perché è un museo strano,“Mnon è un museo normale”. E’ unodei commenti che compaiono sul libro deidesiderata di un “originale e inaspettato”museo fiorentino, quello intitolato a StefanoBardini, in via dei Renai, nei pressi diPonte alle Grazie. Un museo dalla forte vocazioneinternazionale, riaperto al pubblicolo scorso apr<strong>il</strong>e dopo quasi dieci anni. Unaccurato restauro lo ha riconsegnato allacittà così come l’aveva concepito <strong>il</strong> suo fondatore,l’antiquario Stefano Bardini, dopolo stravolgimento successivo alla sua morte,avvenuta nel 1922. E’ l’impatto scenograficoa impressionare <strong>il</strong> visitatore, ancorpiù delle singole opere. Salendo la scalinataimmersa tra i tappeti antichi si approda allasaletta che ospita “l’Atlante” del Guercino.Poco distante, sculture e dipinti emergonodall’aristocratico blu delle pareti e in unangolo spunta l’originale “Porcellino” diPietro Tacca. “<strong>Il</strong> b<strong>il</strong>ancio dei primi diecimesi d’apertura - spiega Antonella Nesi,curatrice del museo - è positivo. Tra apr<strong>il</strong>ee maggio ad esempio sono state registrateoltre 8 m<strong>il</strong>a presenze”. Una buona affluenzaconsiderando l’odierna crisi del turismo, iproblemi di trasporto in Oltrarno, la scarsacomunicazione esterna del museo e l’aperturalimitata di soli tre giorni settimanali.“Abbiamo un pubblico molto motivato edeterogeneo dal punto di vista delle provenienze- racconta Antonella Nesi - Tra questespiccano gli anglosassoni, con i quali lostesso Bardini aveva instaurato un rapportopriv<strong>il</strong>egiato”. In cantiere, oltre al crocefissogiottesco che già si può ammirare adagiatosotto <strong>il</strong> bisturi dei restauratori, vi è l’aperturadi tre sale del pianterreno pronte ad ospitarepiccole mostre. Presto sarà visitab<strong>il</strong>e laCollezione Corsi, costituita da dipinti ineditirealizzati tra <strong>il</strong> ‘300 e <strong>il</strong> ‘700. /A.C.CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA• Servizi funebri• Cremazioni• Fiori• NecrologiTel. 055.6580040 (diurno e notturno)<strong>Via</strong> G.Caponsacchi 5/r, <strong>Via</strong> A.F Doni 41/r Firenze10272521093437