2 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • CovercianoCOVERCIANO. L’ex manicomio, attualmente in ristrutturazione, potrebbe essere ceduto dalla AslSan Salvi in vendita, lo vuole <strong>il</strong> ComuneAbitazioni e servizipubblici nel futurodell’area. L’aziendasanitaria sta vagliandoaltri immob<strong>il</strong>i dovestab<strong>il</strong>ire la propria sede,tra cui l’ex Telecomdi via MasaccioFrancesca PulitiL’ex cinema di San Salvi<strong>Il</strong>avori fervono all’interno del parco diSan Salvi, eppure <strong>il</strong> destino del complessoè <strong>ancora</strong> tutto da decidere, appesoal f<strong>il</strong>o della contrattazione traAsl (proprietaria di quasi tutti gli immob<strong>il</strong>idell’area) e Palazzo Vecchio, che ha mostratol’intenzione di comprarlo. Solo una dellecontraddizioni in cui continua a galleggiarel’ex manicomio. Da un lato padiglioni riverniciatidi fresco e pronti a tornare a nuova(come minimo terza) vita, dall’altro occupazioniabusive ormai storiche, come quelleche regnano all’estremità est (la cosiddettaV<strong>il</strong>la Panico). E <strong>ancora</strong>, uffici, auto parcheggiateovunque, bar e grande fermentodi lavoratori e studenti di giorno, abbandonoe buio pesto nottetempo, nelle serate dipausa dei Ch<strong>il</strong>le de la balanza, la compagniateatrale che ha sede al centro del parco. Dicontraddizione in contraddizione, dal pianodi riqualificazione ereditato dalla giuntaPrimicerio in poi, si arriva alla situazioneattuale. Che <strong>il</strong> Comune abbia messo gli occhisulla “città nella città” è ormai un fattonoto. L’area gioca un ruolo strategico nonsolo nella prospettiva del quartiere 2 e diCoverciano in particolare, ma nel più ampioquadro delle politiche della casa e del Pianostrutturale, fermo al palo dalla scorsa legislatura.E’ stato lo stesso sindaco Matteo Renzia chiedere all’Asl di “ripensare le strutturenon ut<strong>il</strong>izzate ai fini sanitari e di r<strong>il</strong>evantepeso urbanistico”, facendo intravedere unnuovo futuro per l’ex manicomio. Qui l’amministrazionepotrebbe trovare spazi in abbondanzaper abitazioni e servizi. Se e solose sarà in grado di trovare un centinaio dim<strong>il</strong>ioni da girare all’Azienda sanitaria, passandoper la Regione. D’altra parte è altrettantonota la strategia dell’Asl, impegnata datempo in un processo di razionalizzazione. <strong>Il</strong>piano aziendale prevede di ricavare circa 300m<strong>il</strong>ioni di euro dalle alienazioni di immob<strong>il</strong>idismessi o sottout<strong>il</strong>izzati. San Salvi potrebbeportare 100-120 m<strong>il</strong>ioni al mulino. Anche selo stesso piano prevede la realizzazione dellasede principale proprio qui, in un’area capacedi accogliere circa 2000 dipendenti. Sarebbedunque un bel cambio di programmaper i vertici sanitari. Eppure sono già cominciatele valutazioni di altri immob<strong>il</strong>i papab<strong>il</strong>i.Per rimanere in zona, si è parlato dell’ex palazzonedella Telecom, in via Masaccio, maanche dell’edificio delle Ferrovie all’angolotra viale Lavagnini e viale Strozzi. E <strong>ancora</strong>,sono stati inseriti nel “risiko” la sede storicadella Nazione, in viale Giovine Italia e unaltro edificio a Firenze Nova. Nel mentre,EMERGENZA INVERNO<strong>Il</strong> quartiere 2, a detta di coloro che lavoranonel campo dell’assistenza, è sicuramenteuno dei più popolati dai senzatetto, poichépresenta diversi punti abitati da piccole comunitào soggetti singoli ormai ben noti. Lastazione di Campo di Marte, l’edificio Ex-Telecom, la zona di piazza Libertà e la strutturadel vecchio Meyer, per esempio, hannoospitato in passato o continuano ad ospitarepersone in cerca di riparo. L’accoglienza deisenza fissa dimora, a dispetto di un invernoeccezionalmente rigido, è stata - secondol’amministrazione comunale - all’altezzadelle necessità, grazie al potenziamento dellestrutture e ad una riorganizzazione dellerisorse. La Croce Rossa di Firenze riferisceche durante gli ultimi interventi con l’Unitàdi Strada è stata riscontrata una riduzionedelle presenze per la notte, ma una sostanzialecontinuità per quanto riguarda la richiestadi abiti o di cibo; nei punti solitamente piùfrequentati si trova all’incirca la metà dellepersone. Le notizie che arrivano dall’assessoratoalle politiche socio-sanitarie informanoche la risposta all’emergenza freddo, conun potenziamento del 30% delle strutture diaccoglienza, vede oggi un totale di circa 600posti letto che, sempre secondo <strong>il</strong> Comune,schedaUn complessoda 120 m<strong>il</strong>ioniCento-centoventi m<strong>il</strong>ioni di euro. Ecco<strong>il</strong> prezzo di un pezzo di storia di Firenzechiamato San Salvi. <strong>Il</strong> complesso,protagonista da un paio d’anni di unprogetto di riqualificazione, potrebbepassare dalla Asl, attuale proprietaria,nelle mani del Comune. Così almenoha lasciato intendere <strong>il</strong> sindaco. Se almomento <strong>il</strong> piano dei lavori prevedela realizzazione di alcune abitazioni,ma soprattutto di uffici e della sedeprincipale dell’azienda sanitaria, l’acquisizioneda parte di Palazzo Vecchiopotrebbe cambiare di nuovo le cartein tavola. E aprire la “città nascosta” (incui già trovano spazio due scuole e labiblioteca di Psicologia) ad appartamentie servizi per i cittadini. A rigor d<strong>il</strong>ogica <strong>il</strong> mantra è sempre quello, ripetutoda Renzi per l’ex Meccanotess<strong>il</strong>e, <strong>il</strong>Panificio m<strong>il</strong>itare e altri edifici dismessiin via di rinnovamento: non un metrocubo in più. All’interno di uno scenariotutt’altro che deciso, una certezzarimane.però, i cantieri nell’ex manicomio si apronoe si chiudono, affiancando ai padiglioni scortecciatipalazzine ritrovate e rinnovate. Giàterminati da tempo i lavori che hanno portatoin dote alla facoltà di Psicologia una bibliotecanuova, così com’è in dirittura d’arrivo,a primavera, la nuova residenza studentesca.Altre situazioni sono rimaste ingarbugliatenella burocrazia. Come quella degli stessiCh<strong>il</strong>le de la balanza, a cui è stata promessauna nuova sede nell’ex cinema che si trovaall’interno del parco. Sono passati quasi5 anni dal protocollo di intesa e l’edificioè <strong>ancora</strong> là ricoperto di rampicanti. “Qualchepasso in avanti è stato fatto – raccontaClaudio Ascoli, anima della compagnia teatrale– poco tempo fa è stato completamentesvuotato. Ma prima che sia firmato <strong>il</strong> necessariopassaggio di proprietà tra Asl e Comune,vengano affidati i lavori e infine redatto<strong>il</strong> bando di assegnazione, dovranno passare<strong>ancora</strong> alcuni anni”.Tanti i punti di “ritrovo” per chi non ha una casa. Ma quest’anno presenze ridotteNotti al freddo, meno senzatetto nelle strade del quartiereappaiono sufficienti al bisogno data l’assenzadi liste d’attesa troppo lunghe. E’ poi graziealla collaborazione di molte associazionitra cui la Caritas, la Ronda della Carità, laCroce Rossa Italiana, gli Angeli della cittàe la comunità di Sant’Egidio che è stata garantitaun’assistenza costante durante tuttol’inverno. L’emergenza freddo, però, nonè <strong>ancora</strong> finita: sarà ufficialmente conclusaai primi di apr<strong>il</strong>e, e “quasi ogni giorno – aquanto riferiscono gli operatori di strada -c’è sempre qualcuno che, malgrado tutte lestrutture, non riesce a trovare un posto caldoper dormire”./A.D.Copia in abbonamento postale<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>è un periodico di 8 edizioniche mens<strong>il</strong>menteviene distribuito dain 198.200 copie<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Campo di Marte, Cure, Covercianoraggiunge 43139 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.Editore e Concessionaria Pubblicitaria:Web&Press Edizioni s.r.l.Direzione ed amministrazione:via Kassel 17- 50126 Firenzetel. 848.80.88.68Direttore Responsab<strong>il</strong>e: Matteo FranciniService editoriale e grafico:Tabloid soc.coop., Firenze (FI)scrivimi@<strong>il</strong>reporter.itStampato da Rotopress International, Loreto (AN)Periodico d’informazione localeAnno IV n.9 del 8 gennaio 2010N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€Associato alla Unione StampaPeriodica ItalianaDati non raccolti presso l’interessatoSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), <strong>il</strong>consenso per <strong>il</strong> trattamento dei dati personali, non è richiesto inquanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti odocumenti conoscib<strong>il</strong>i da chiunque. Nel rispetto della normativavigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensib<strong>il</strong>i,sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’inviopresso la Sua residenza del periodico gratuito “<strong>il</strong> <strong>Reporter</strong>”.<strong>Il</strong> responsab<strong>il</strong>e del trattamento è Web&Press s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporaneala sospensione dell’invio della sua copia esercitandol’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
<strong>il</strong> giornale del tuo quartiereCURE. Lavori interrotti in autunno a causa del ritrovamento della vecchia rete fognaria<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> spezzata fino a primavera3<strong>Il</strong> cantiere interrotto sulla linea ferroviaria<strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> pedonale sarà aperto ad apr<strong>il</strong>e/maggio,dopo più di un anno di cantieri. Residenti costretti a lunghi giriper scavalcare la ferrovia <strong>ancora</strong> per qualche mese. Continuanoi disagi in seguito alla soppressione del passaggio a livelloPaola Ferri<strong>Il</strong> problema è avvertitosoprattutto dagli anziani, costrettiad allungare molto <strong>il</strong> percorso<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> rimarrà spezzata in due <strong>ancora</strong>per qualche mese. <strong>Il</strong> cantiere di apertura del<strong>sottopasso</strong> pedonale, aperto <strong>il</strong> 28 febbraio2009, farà in tempo a compiere un anno e oltre,nonostante <strong>il</strong> cartello che <strong>ancora</strong> porta come “data discadenza” <strong>il</strong> 21 dicembre, apposta sopra l’iniziale 30 ottobre.“A primavera <strong>il</strong> <strong>sottopasso</strong> sarà aperto” promettonole Ferrovie, ma i cittadini sono già sul piede di guerra.Facciamo un passo indietro. <strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> in questione siè reso necessario nel momento in cui le Ferrovie hannodeciso di chiudere al transito di auto e pedoni <strong>il</strong> passaggioa livello di via <strong>Faentina</strong>, sulla linea Firenze-Roma.Una scelta mossa da una politica aziendale ben precisa,che mira a mettere in sicurezza una serie di situazioni allimite. La stessa cosa è successa più avanti sulla stessalinea, in via Vittorio Emanuele II. La chiusura del passaggioa livello è stata a lungo osteggiata dai residentie dallo stesso Quartiere 2, che si è espresso in manierasfavorevole in occasione del Consiglio comunale dedicatoalla faccenda. Ma non è bastato. <strong>Il</strong> passaggio è statochiuso, costringendo pedoni, biciclette e auto a fare <strong>il</strong>giro da piazza delle Cure, per “sfondare” verso ponteRosso e piazza della Libertà. Con le relative conseguenzeriguardo al traffico, ingolfato nelle ore di punta daiveicoli che scendono a valle ogni giorno da via <strong>Faentina</strong>verso <strong>il</strong> centro della città. E le non meno fastidioseconseguenze su chi in queste stradine delle Cure alte ciabita. Ed è anch’egli costretto, a piedi o in bici che sia,a passare dall’omonima piazza anche semplicementeper raggiungere <strong>il</strong> proseguimento di via <strong>Faentina</strong> al di làdella strada ferrata. All’epoca della “contrattazione” traPalazzo Vecchio e Fs per la soppressione dei passaggi alivello, <strong>il</strong> Q2 aveva addirittura avanzato l’ipotesi di unagalleria percorrib<strong>il</strong>e dalle auto, per mantenere una viadi sfogo al traffico di pendolari proveniente dalle zonecollinari. Niente da fare, <strong>il</strong> massimo che l’amministrazioneera riuscita a strappare è stato un <strong>sottopasso</strong> peri pedoni. Così che si è aperto <strong>il</strong> cantiere e <strong>il</strong> tunnel èstato scavato in quattro e quattr’otto, come raccontano iresidenti stessi. “Lavoravano a pieno ritmo, ci hanno tenutisvegli anche la notte quest’estate” raccontano. Già,perché qui i cantieri non si sono fermati neanche al calardel sole. Almeno fino allo scorso autunno, quando glioperai si sono imbattuti in una vecchia fognatura. Galleria,scalette, discesina per i disab<strong>il</strong>i, tutto già pronto etutto finito ricoperto di terra, come non fosse mai stato.“Da settimane non vediamo più nessuno a lavorare e cichiediamo che fine farà <strong>il</strong> sottopassaggio – racconta unaresidente – ci sentiamo isolati”. <strong>Il</strong> problema è avvertitosoprattutto dagli anziani, costretti a fare un giro piuttostolungo per poter giungere dall’altra parte. Le alternativesono due: passare da piazza delle Cure oppure svoltarein via Settembrini e scendere poi direttamente nellagalleria sotterranea che collega la piazza con viale DonMinzoni. Più breve sì, peccato che la discesa non siamolto fac<strong>il</strong>e per chi è in bici e risulti impossib<strong>il</strong>e per chiè in carrozzina o ha un passeggino al seguito, visto chequi ci sono soltanto le scale. “I lavori hanno subito unostop a causa del ritrovamento della vecchia rete fognariae dei necessari controlli – rassicurano dalle Ferrovie– ma <strong>il</strong> problema è già stato risolto”. La prossima datadi scadenza è fissata per apr<strong>il</strong>e-maggio. Sperando chenel frattempo l’umore dei residenti non sia già andatoa male.PONTE A MENSOLA. <strong>Il</strong> bar è gestito dai residentiE gli abitanti del paesesi “presero” <strong>il</strong> CircoloNe è passato di tempo da quando<strong>il</strong> parroco attraversava la stradaper non passare davanti alla portadella Casa del popolo. Eppure c’èchi, sorridendo, lo ricorda <strong>ancora</strong>.Non si tratta di Brescello, <strong>il</strong> paesinodi Don Cam<strong>il</strong>lo e Peppone, madi Ponte a Mensola, alla periferiadi Firenze. Qui, come in tante altrepiccole realtà dove sono presentisia la chiesa che la casa del popolo,fino a qualche anno fa gli abitantierano divisi in fazioni, e gli uni nonfrequentavano i luoghi degli altri.Alla Casa del popolo si organizzavala festa de l’Unità, in parrocchia lafesta della Befana per gli anziani. E<strong>il</strong> prete e <strong>il</strong> presidente della casa delpopolo si salutavano, ma dandosi rigorosamentedel lei. Poi i tempi sonocambiati, e senza andare a scomodarela fine della guerra fredda e la cadutadel muro di Berlino, i rapporti sisono distesi, gli animi si sono calmati,i parrocchiani (quasi tutti) hannoiniziato ad andare a prendere <strong>il</strong> caffèal bar e gli altri (quasi tutti) hannoiniziato a frequentare la messa nonsoltanto a Natale. “Non solo – raccontaPietro, una delle persone piùattive su entrambi i ‘fronti’ – quandola chiesa ha avuto bisogno di raccoglierefondi per i lavori di restauro,tutti hanno partecipato, anche quelliche la parrocchia non la frequentanomai. E quando <strong>il</strong> circolo rischiavadi chiudere perché non si trovavanessuno che volesse prendere ingestione <strong>il</strong> bar, tutti quanti ci siamorimboccati le maniche e abbiamoiniziato a fare i turni perché quest<strong>il</strong>ocali, riscattati dalla gente del paesedopo <strong>il</strong> fascismo, erano e restano unimportante punto di aggregazione adisposizione di tutti gli abitanti, laicio credenti”. “Qualche anno fa lasala dove si trova <strong>il</strong> teatro era statatrasformata in un pub da alcuni ragazzi- prosegue - e nel fine settimanac’era sempre <strong>il</strong> pienone. Pagavanoregolarmente l’affitto, ma si era unpo’ persa l’anima del circolo, e i paesaninon venivano quasi più. Alloraci siamo riuniti e abbiamo deciso dinon rinnovargli <strong>il</strong> contratto, e abbiamopreso noi in gestione <strong>il</strong> bar. <strong>Il</strong> pubè stato smontato ed è tornato <strong>il</strong> teatroin vernacolo. Si incassa meno, magli anziani e gli abitanti sono tornati,e a noi va bene così”. Nei mesi diQuando rischiavadi chiudere, tuttici siamo rimboccat<strong>il</strong>e manichefebbraio e marzo, al teatro di Pontea Mensola (via D’annunzio 182) sisvolgerà la seconda rassegna di vernacolofiorentino e non solo. Eccogli appuntamenti: sabato 20 febbraio“Sogno di una notte di mezza estate”,sabato 27 “L’Agonia di Schizzo”,venerdì 5 marzo “Io m’arrangio,tu t’arrangi, voialtri arrangiatevi”,giovedì 11 marzo “La v<strong>il</strong>lana diLamporecchio”./A.O.