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Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter

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infanziaCITTà BAMBINA/2. Esiste anche un albo dedicato dove vengono “schedate” le tate29Fare la baby sitter?È un lavoro veroSimele KruklidisLa professione della baby sitter è nata come unnon-mestiere, una sorta di espediente per guadagnarequalche soldo in attesa di un “vero”lavoro. Così, fino a qualche tempo fa, ragazzeper lo più molto giovani e senza particolare esperienzasi improvvisavano ab<strong>il</strong>i tate, rimbalzando di famiglia infamiglia grazie al passaparola. Oggi però le cose stannocambiando. Non ci si affida al caso, al sentito dire,ma si cerca la persona più adatta in base a specifichequalità, meglio <strong>ancora</strong> se garantite da un’apposita agenziache prepara e “scheda” le candidate. A piccoli passi,dalla fine degli anni ‘90, è stato dunque un avviato unprocesso di istituzionalizzazione dell’attività della “nanny”,confermandone nel contempo l’incremento delladomanda. Sono infatti sempre più numerose le coppiecostrette a lasciare a casa i propri bimbi o quelle chesemplicemente hanno bisogno di una mano. Certo, questogenere di sostegno forse è un po’ troppo costoso. AFirenze <strong>il</strong> prezzo medio di una baby sitter varia dagli 8ai 10 euro l’ora, cifra che nel giro di un mese può tradursiin 600 euro circa, più di mezzo stipendio. Ad ognimodo, spesso si tratta di una spesa non solo necessariama anche bene investita: a patto che vengano rispettatealcune regole imprescindib<strong>il</strong>i. Ordine, discrezione, pazienzae senso del dovere sono le nuove parole chiaveper stab<strong>il</strong>ire un rapporto di fiducia tra genitori e bambinaie.E non solo. Altri punti a tutto vantaggio delle tatederivano anche dalla competenza, ottenuta frequentandogli appositi corsi di formazione e, strano a dirsi, anchedall’allegria: d’altronde a nessuno piace una bambinaiamusona. La verità è che quando un estraneo entrain casa nostra, la pignoleria non è mai troppa. Ma persemplificare la scelta delle coppie, e rendere la vita piùfac<strong>il</strong>e alle tate in cerca di lavoro, sta nascendo in Toscanae nel resto d’Italia l’Albo delle baby sitter, con loscopo di garantire alle famiglie un personale efficientee affidab<strong>il</strong>e. A Firenze, già da tempo, esiste un appositoufficio istituito dal Comune per i servizi domic<strong>il</strong>iari: lìnon soltanto è presente un elenco consultab<strong>il</strong>e di tuttele baby sitter qualificate, ma è anche possib<strong>il</strong>e ottenerequalunque genere d’informazione, specialmente in materiadi orari e tariffe. Così si può scoprire ad esempiol’esistenza di due tipi di tate: quelle per i bambini da 0a 3 anni, specializzate nella cura fisica e psicologica deibebè, e quelle per i bimbi più grandi, dai 3 ai 7 anni.Infine, non manca l’opportunità di scegliere una babysitter all’interno del proprio quartiere di residenza, perottimizzare al massimo i tempi e favorire la puntualità.Ecco che, a ben guardare, lentamente si sta arrivandoall’affermazione di un vero e proprio mestiere, tanto delicatoquanto difficoltoso. È <strong>ancora</strong> un bene fidarsi deltradizionale passaparola, ma qualche garanzia in più dicerto non guasta.naYVERCommessa, 33 anninEnadImpiegato, 30 anniIREnEPensionata, 59 anni“<strong>Il</strong> problemasono le cifretroppo alte”“Noi citroviamomolto bene”“Più aiutiper le giovanicoppie”“Penso che <strong>il</strong> problema degli as<strong>il</strong>i nido siano i costi. Unaspesa di 190 euro al mese per un as<strong>il</strong>o pubblico dove <strong>il</strong>bambino resta soltanto quattro ore al giorno mi sembra unacifra piuttosto alta. Alle baby sitter finora non abbiamo fattoricorso, ci arrangiamo come possiamo, soprattutto per esigenzedi risparmio”“Da pochi mesi nostra figlia ha iniziato a frequentare l’as<strong>il</strong>onido pubblico e ci troviamo molto bene. <strong>Il</strong> costo non misembra esagerato e comunque si tratta di affrontarlo per solidue-tre anni. Non avendo nonni disponib<strong>il</strong>i, le baby sitterservirebbero, ma costano troppo e non ce le possiamo permettere”“Da quel che si sente dire in giro, mi sembra di capire chegli as<strong>il</strong>i non siano adeguati a soddisfare le esigenze dellefamiglie fiorentine. Penso dunque che sia necessario piùsupporto alle giovani coppie: oggi come oggi non è semplicecrescere i figli, soprattutto se non ci sono i nonni a dareuna mano”1077515

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