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Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter

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22 Febbraio 2010L’INTERVIsTA. L’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna racconta quegli anni buifocus“Sul Mostro restano <strong>ancora</strong> due dubbi”Intorno alla vicenda di Pietro Paccianie compagni rimane qualche conod’ombra e <strong>il</strong> magistrato è convintoche ci siano due questioni aperte:perché la raccolta di feticci?E da dove arrivò quella Berettache nel 1968 aveva già ammazzato?Pier Luigi VignaLuca SerranòL’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna ha vissutoin prima persona gli anni della “caccia” al mostro.Anni di profonde trasformazioni sociali, in cu<strong>il</strong>’assassino (o gli assassini) delle coppiette riuscì ascuotere, terrorizzandolo, un Paese intero. D’improvviso, Jack losquartatore era resuscitato e si aggirava di notte per le campagnedella provincia di Firenze. Genitori di mezza Italia cominciaronoa chiedersi se non fosse più sicuro che i loro figli restasseroliberamente a casa, senza falsi pudori, invece di spingerli a cercartra i boschi un riparo al proprio amore. Oggi, a distanza di tantianni, molte domande aspettano <strong>ancora</strong> una risposta. Quantaverità conosciamo? Possiamo essere certi che <strong>il</strong> mostro non siaggiri <strong>ancora</strong> tra di noi? “Quando ho lasciato, nel 1997, <strong>il</strong> quadroprobatorio nei confronti di Pacciani e dei suoi compagni dimerende era già molto consistente - racconta Vigna - Lotti avevaappena confessato d’aver preso parte a quattro delitti, fornendodettagli precisi su come si erano svolti i fatti, e molti altri indizigravavano sui tre”. Nel 2000 Giancarlo Lotti fu infatti condannatoa 26 anni di reclusione, mentre a Vanni, <strong>il</strong> postino di SanCasciano con la mania del duce, toccò l’ergastolo per quattro deiduplici omicidi in concorso con Pacciani. Nessun chirurgo dallamano esperta, nessun (ricco) genio del male. “La storia del chirurgoè una leggenda – chiarisce Vigna – le perizie dimostraronoche in sala operatoria si procede in tutt’altro modo”. Riguardoalle ipotesi di un secondo livello, la pista investigativa seguita daPaolo Canessa, Michele Giuttari e dal p.m. di Perugia Mignini(questi ultimi due recentemente condannati per abuso d’ufficioin concorso), l’ex procuratore appare scettico: “Sv<strong>il</strong>uppi clamorosinon ce ne sono stati, la parola fine credo l’abbia scritta lasentenza del 2000”. Torsolo (Vanni), Catanga (Lotti) e <strong>il</strong> Vampa(Pacciani), restano dunque ad oggi gli unici individui collegaticon certezza ai delitti del mostro: “Mi convinsi che Paccianiera l’uomo che cercavamo r<strong>il</strong>eggendo un suo vecchio verbaled’interrogatorio – spiega Pier Luigi Vigna riferendosi all’omicidiodel 1951, quando <strong>il</strong> contadino di Mercatale aveva uccisol’amante della sua fidanzata – Un particolare mi fece saltare sullasedia: disse che l’impulso omicida era scaturito alla vista dellamano dell’uomo sul seno sinistro della donna”. In almeno tre deisette duplici omicidi, in effetti, <strong>il</strong> mostro si accanì su quella parteanatomica per ricavarne feticci. Lunedì 8 settembre 1985, pocheore dopo <strong>il</strong> ritrovamento della coppia di francesi barbaramenteuccisa a Scopeti, un lembo di seno arrivò in una busta sig<strong>il</strong>latasulla scrivania della dottoressa S<strong>il</strong>via della Monica, che aveva asuo tempo investigato sui primi delitti. “Sono convinto che sianosoltanto due le questioni <strong>ancora</strong> aperte. La prima è proprio loscopo delle escissioni e della raccolta di feticci. La seconda –conclude – è forse la più ostica: come ha fatto Pacciani a entrarein possesso della Beretta calibro 22 che aveva già ammazzatonel 1968? Semmai ci fosse <strong>ancora</strong> qualcosa da scoprire, credoproprio si nasconda tra le righe di quella terrib<strong>il</strong>e vicenda”.LA VICENdASETTE DUPLICI OMICIDISono sette i duplici omicidi attribuib<strong>il</strong>i al mostro (i mostri?) di Firenze.<strong>Il</strong> primo (14 settembre 1974) venne collegato al k<strong>il</strong>ler dellecoppiette sette anni più tardi, quando a Mosciano di Scandicci furonoritrovati i corpi di Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi. Stessapistola e stesso accanimento sulle vittime. <strong>Il</strong> mostro colpirà poi altrecinque volte (l’ultima l’8 settembre 1985), e in quasi tutti i casisi verificherà <strong>il</strong> rituale dell’escissione di organi femmin<strong>il</strong>i. Nonostantesia stato compiuto con la stessa pistola, <strong>il</strong> duplice omicidioavvenuto a Signa nel 1968 non è attribuito al mostro di Firenze.1982: LA PISTA SARDALa pista sarda comincia a farsi largo nel 1982, quando vengonorinvenuti i proiett<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzati nell’omicidio del ‘68 a Signa. La pistola,si scopre, è la stessa del mostro. <strong>Il</strong> giudice istruttore MarioRotella, nonostante a suo tempo fosse stato condannato <strong>il</strong> maritodella vittima, riapre <strong>il</strong> caso e accusa del delitto un clan di sardi legatoa Francesco Vinci (e al marito stesso), pregiudicato operanteda tempo nella zona. Quando le indagini sembrano a una svolta,con Vinci sospettato anche per gli omicidi seriali, <strong>il</strong> mostro torna acolpire smontando l’intero castello accusatorio.SPUNTA IL NOME DEL PACCIANIPietro Pacciani entra nell’inchiesta già nel 1985, grazie a una letteraanonima. Anni dopo, da una lista di persone che erano state incarcere per reati legati al sesso, ma libere nei giorni degli omicidi,rispunta <strong>il</strong> suo nome. Dopo appostamenti e perquisizioni (trovatauna cartuccia compatib<strong>il</strong>e con l’arma dei delitti) viene arrestato <strong>il</strong>16 gennaio 1993. Condannato in primo grado e assolto in appello,muore d’infarto (22/2/98) dopo che la Cassazione aveva ordinatodi rifare <strong>il</strong> processo. Nel 2000 i suoi compagni di merende Vanni eLotti vengono condannati in via definitiva per solo 4 dei 7 dupliciomicidi.“C’ERA UN DOTTORE...”L’ipotesi dei mandanti muove da alcune frasi (“c’era un dottore”) diGiancarlo Lotti e dal denaro che Pacciani custodiva in alcuni buonipostali. <strong>Il</strong> capo del Gides Michele Giuttari e <strong>il</strong> p.m Paolo Canessa siconvincono così che i compagni di merende prelevassero i feticcidietro compenso di un ricco dottore, che se ne sarebbe servito perriti esoterici di gruppo. Le indagini si intrecciano poi con quelledella procura di Perugia, dove si riapre <strong>il</strong> caso della morte (1985)del medico Francesco Narducci. <strong>Il</strong> farmacista di San CascianoFrancesco Calamandrei si ritrova indagato come mandante delpresunto omicidio del medico umbro e dei delitti del mostro. Nel2008 è stato prosciolto da tutte le accuse.SRLTRASFORMAZIONE VASCA DA BAGNOIN PIATTO DOCCIA10804691090671PRIMADOPOOFFREservizi personalizzati con• ASSISTENTI FAMILIARE(BADANTE)secondo la formuladel vitto e alloggioSENZA OPERE MURARIE IN 6 - 8 ORE PRONTA ALL USOinfo@tecnobad.itESPOSIZIONEFirenze - via del Sansovino, 218tel. 055 7390483 - Elio cell. 347 3709941P e r i n f o r m a z i o n i :• ASSISTENTE FAMILIAREGIORNALIERAsegreteria@2mservizi.net055 8495975 ATTIVO H24

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