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Via Faentina, il sottopasso ritarda ancora - Il Reporter

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2 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • CovercianoCOVERCIANO. L’ex manicomio, attualmente in ristrutturazione, potrebbe essere ceduto dalla AslSan Salvi in vendita, lo vuole <strong>il</strong> ComuneAbitazioni e servizipubblici nel futurodell’area. L’aziendasanitaria sta vagliandoaltri immob<strong>il</strong>i dovestab<strong>il</strong>ire la propria sede,tra cui l’ex Telecomdi via MasaccioFrancesca PulitiL’ex cinema di San Salvi<strong>Il</strong>avori fervono all’interno del parco diSan Salvi, eppure <strong>il</strong> destino del complessoè <strong>ancora</strong> tutto da decidere, appesoal f<strong>il</strong>o della contrattazione traAsl (proprietaria di quasi tutti gli immob<strong>il</strong>idell’area) e Palazzo Vecchio, che ha mostratol’intenzione di comprarlo. Solo una dellecontraddizioni in cui continua a galleggiarel’ex manicomio. Da un lato padiglioni riverniciatidi fresco e pronti a tornare a nuova(come minimo terza) vita, dall’altro occupazioniabusive ormai storiche, come quelleche regnano all’estremità est (la cosiddettaV<strong>il</strong>la Panico). E <strong>ancora</strong>, uffici, auto parcheggiateovunque, bar e grande fermentodi lavoratori e studenti di giorno, abbandonoe buio pesto nottetempo, nelle serate dipausa dei Ch<strong>il</strong>le de la balanza, la compagniateatrale che ha sede al centro del parco. Dicontraddizione in contraddizione, dal pianodi riqualificazione ereditato dalla giuntaPrimicerio in poi, si arriva alla situazioneattuale. Che <strong>il</strong> Comune abbia messo gli occhisulla “città nella città” è ormai un fattonoto. L’area gioca un ruolo strategico nonsolo nella prospettiva del quartiere 2 e diCoverciano in particolare, ma nel più ampioquadro delle politiche della casa e del Pianostrutturale, fermo al palo dalla scorsa legislatura.E’ stato lo stesso sindaco Matteo Renzia chiedere all’Asl di “ripensare le strutturenon ut<strong>il</strong>izzate ai fini sanitari e di r<strong>il</strong>evantepeso urbanistico”, facendo intravedere unnuovo futuro per l’ex manicomio. Qui l’amministrazionepotrebbe trovare spazi in abbondanzaper abitazioni e servizi. Se e solose sarà in grado di trovare un centinaio dim<strong>il</strong>ioni da girare all’Azienda sanitaria, passandoper la Regione. D’altra parte è altrettantonota la strategia dell’Asl, impegnata datempo in un processo di razionalizzazione. <strong>Il</strong>piano aziendale prevede di ricavare circa 300m<strong>il</strong>ioni di euro dalle alienazioni di immob<strong>il</strong>idismessi o sottout<strong>il</strong>izzati. San Salvi potrebbeportare 100-120 m<strong>il</strong>ioni al mulino. Anche selo stesso piano prevede la realizzazione dellasede principale proprio qui, in un’area capacedi accogliere circa 2000 dipendenti. Sarebbedunque un bel cambio di programmaper i vertici sanitari. Eppure sono già cominciatele valutazioni di altri immob<strong>il</strong>i papab<strong>il</strong>i.Per rimanere in zona, si è parlato dell’ex palazzonedella Telecom, in via Masaccio, maanche dell’edificio delle Ferrovie all’angolotra viale Lavagnini e viale Strozzi. E <strong>ancora</strong>,sono stati inseriti nel “risiko” la sede storicadella Nazione, in viale Giovine Italia e unaltro edificio a Firenze Nova. Nel mentre,EMERGENZA INVERNO<strong>Il</strong> quartiere 2, a detta di coloro che lavoranonel campo dell’assistenza, è sicuramenteuno dei più popolati dai senzatetto, poichépresenta diversi punti abitati da piccole comunitào soggetti singoli ormai ben noti. Lastazione di Campo di Marte, l’edificio Ex-Telecom, la zona di piazza Libertà e la strutturadel vecchio Meyer, per esempio, hannoospitato in passato o continuano ad ospitarepersone in cerca di riparo. L’accoglienza deisenza fissa dimora, a dispetto di un invernoeccezionalmente rigido, è stata - secondol’amministrazione comunale - all’altezzadelle necessità, grazie al potenziamento dellestrutture e ad una riorganizzazione dellerisorse. La Croce Rossa di Firenze riferisceche durante gli ultimi interventi con l’Unitàdi Strada è stata riscontrata una riduzionedelle presenze per la notte, ma una sostanzialecontinuità per quanto riguarda la richiestadi abiti o di cibo; nei punti solitamente piùfrequentati si trova all’incirca la metà dellepersone. Le notizie che arrivano dall’assessoratoalle politiche socio-sanitarie informanoche la risposta all’emergenza freddo, conun potenziamento del 30% delle strutture diaccoglienza, vede oggi un totale di circa 600posti letto che, sempre secondo <strong>il</strong> Comune,schedaUn complessoda 120 m<strong>il</strong>ioniCento-centoventi m<strong>il</strong>ioni di euro. Ecco<strong>il</strong> prezzo di un pezzo di storia di Firenzechiamato San Salvi. <strong>Il</strong> complesso,protagonista da un paio d’anni di unprogetto di riqualificazione, potrebbepassare dalla Asl, attuale proprietaria,nelle mani del Comune. Così almenoha lasciato intendere <strong>il</strong> sindaco. Se almomento <strong>il</strong> piano dei lavori prevedela realizzazione di alcune abitazioni,ma soprattutto di uffici e della sedeprincipale dell’azienda sanitaria, l’acquisizioneda parte di Palazzo Vecchiopotrebbe cambiare di nuovo le cartein tavola. E aprire la “città nascosta” (incui già trovano spazio due scuole e labiblioteca di Psicologia) ad appartamentie servizi per i cittadini. A rigor d<strong>il</strong>ogica <strong>il</strong> mantra è sempre quello, ripetutoda Renzi per l’ex Meccanotess<strong>il</strong>e, <strong>il</strong>Panificio m<strong>il</strong>itare e altri edifici dismessiin via di rinnovamento: non un metrocubo in più. All’interno di uno scenariotutt’altro che deciso, una certezzarimane.però, i cantieri nell’ex manicomio si apronoe si chiudono, affiancando ai padiglioni scortecciatipalazzine ritrovate e rinnovate. Giàterminati da tempo i lavori che hanno portatoin dote alla facoltà di Psicologia una bibliotecanuova, così com’è in dirittura d’arrivo,a primavera, la nuova residenza studentesca.Altre situazioni sono rimaste ingarbugliatenella burocrazia. Come quella degli stessiCh<strong>il</strong>le de la balanza, a cui è stata promessauna nuova sede nell’ex cinema che si trovaall’interno del parco. Sono passati quasi5 anni dal protocollo di intesa e l’edificioè <strong>ancora</strong> là ricoperto di rampicanti. “Qualchepasso in avanti è stato fatto – raccontaClaudio Ascoli, anima della compagnia teatrale– poco tempo fa è stato completamentesvuotato. Ma prima che sia firmato <strong>il</strong> necessariopassaggio di proprietà tra Asl e Comune,vengano affidati i lavori e infine redatto<strong>il</strong> bando di assegnazione, dovranno passare<strong>ancora</strong> alcuni anni”.Tanti i punti di “ritrovo” per chi non ha una casa. Ma quest’anno presenze ridotteNotti al freddo, meno senzatetto nelle strade del quartiereappaiono sufficienti al bisogno data l’assenzadi liste d’attesa troppo lunghe. E’ poi graziealla collaborazione di molte associazionitra cui la Caritas, la Ronda della Carità, laCroce Rossa Italiana, gli Angeli della cittàe la comunità di Sant’Egidio che è stata garantitaun’assistenza costante durante tuttol’inverno. L’emergenza freddo, però, nonè <strong>ancora</strong> finita: sarà ufficialmente conclusaai primi di apr<strong>il</strong>e, e “quasi ogni giorno – aquanto riferiscono gli operatori di strada -c’è sempre qualcuno che, malgrado tutte lestrutture, non riesce a trovare un posto caldoper dormire”./A.D.Copia in abbonamento postale<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>è un periodico di 8 edizioniche mens<strong>il</strong>menteviene distribuito dain 198.200 copie<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Campo di Marte, Cure, Covercianoraggiunge 43139 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.Editore e Concessionaria Pubblicitaria:Web&Press Edizioni s.r.l.Direzione ed amministrazione:via Kassel 17- 50126 Firenzetel. 848.80.88.68Direttore Responsab<strong>il</strong>e: Matteo FranciniService editoriale e grafico:Tabloid soc.coop., Firenze (FI)scrivimi@<strong>il</strong>reporter.itStampato da Rotopress International, Loreto (AN)Periodico d’informazione localeAnno IV n.9 del 8 gennaio 2010N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€Associato alla Unione StampaPeriodica ItalianaDati non raccolti presso l’interessatoSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), <strong>il</strong>consenso per <strong>il</strong> trattamento dei dati personali, non è richiesto inquanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti odocumenti conoscib<strong>il</strong>i da chiunque. Nel rispetto della normativavigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensib<strong>il</strong>i,sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’inviopresso la Sua residenza del periodico gratuito “<strong>il</strong> <strong>Reporter</strong>”.<strong>Il</strong> responsab<strong>il</strong>e del trattamento è Web&Press s.r.l.Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporaneala sospensione dell’invio della sua copia esercitandol’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiereCURE. Lavori interrotti in autunno a causa del ritrovamento della vecchia rete fognaria<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> spezzata fino a primavera3<strong>Il</strong> cantiere interrotto sulla linea ferroviaria<strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> pedonale sarà aperto ad apr<strong>il</strong>e/maggio,dopo più di un anno di cantieri. Residenti costretti a lunghi giriper scavalcare la ferrovia <strong>ancora</strong> per qualche mese. Continuanoi disagi in seguito alla soppressione del passaggio a livelloPaola Ferri<strong>Il</strong> problema è avvertitosoprattutto dagli anziani, costrettiad allungare molto <strong>il</strong> percorso<strong>Via</strong> <strong>Faentina</strong> rimarrà spezzata in due <strong>ancora</strong>per qualche mese. <strong>Il</strong> cantiere di apertura del<strong>sottopasso</strong> pedonale, aperto <strong>il</strong> 28 febbraio2009, farà in tempo a compiere un anno e oltre,nonostante <strong>il</strong> cartello che <strong>ancora</strong> porta come “data discadenza” <strong>il</strong> 21 dicembre, apposta sopra l’iniziale 30 ottobre.“A primavera <strong>il</strong> <strong>sottopasso</strong> sarà aperto” promettonole Ferrovie, ma i cittadini sono già sul piede di guerra.Facciamo un passo indietro. <strong>Il</strong> <strong>sottopasso</strong> in questione siè reso necessario nel momento in cui le Ferrovie hannodeciso di chiudere al transito di auto e pedoni <strong>il</strong> passaggioa livello di via <strong>Faentina</strong>, sulla linea Firenze-Roma.Una scelta mossa da una politica aziendale ben precisa,che mira a mettere in sicurezza una serie di situazioni allimite. La stessa cosa è successa più avanti sulla stessalinea, in via Vittorio Emanuele II. La chiusura del passaggioa livello è stata a lungo osteggiata dai residentie dallo stesso Quartiere 2, che si è espresso in manierasfavorevole in occasione del Consiglio comunale dedicatoalla faccenda. Ma non è bastato. <strong>Il</strong> passaggio è statochiuso, costringendo pedoni, biciclette e auto a fare <strong>il</strong>giro da piazza delle Cure, per “sfondare” verso ponteRosso e piazza della Libertà. Con le relative conseguenzeriguardo al traffico, ingolfato nelle ore di punta daiveicoli che scendono a valle ogni giorno da via <strong>Faentina</strong>verso <strong>il</strong> centro della città. E le non meno fastidioseconseguenze su chi in queste stradine delle Cure alte ciabita. Ed è anch’egli costretto, a piedi o in bici che sia,a passare dall’omonima piazza anche semplicementeper raggiungere <strong>il</strong> proseguimento di via <strong>Faentina</strong> al di làdella strada ferrata. All’epoca della “contrattazione” traPalazzo Vecchio e Fs per la soppressione dei passaggi alivello, <strong>il</strong> Q2 aveva addirittura avanzato l’ipotesi di unagalleria percorrib<strong>il</strong>e dalle auto, per mantenere una viadi sfogo al traffico di pendolari proveniente dalle zonecollinari. Niente da fare, <strong>il</strong> massimo che l’amministrazioneera riuscita a strappare è stato un <strong>sottopasso</strong> peri pedoni. Così che si è aperto <strong>il</strong> cantiere e <strong>il</strong> tunnel èstato scavato in quattro e quattr’otto, come raccontano iresidenti stessi. “Lavoravano a pieno ritmo, ci hanno tenutisvegli anche la notte quest’estate” raccontano. Già,perché qui i cantieri non si sono fermati neanche al calardel sole. Almeno fino allo scorso autunno, quando glioperai si sono imbattuti in una vecchia fognatura. Galleria,scalette, discesina per i disab<strong>il</strong>i, tutto già pronto etutto finito ricoperto di terra, come non fosse mai stato.“Da settimane non vediamo più nessuno a lavorare e cichiediamo che fine farà <strong>il</strong> sottopassaggio – racconta unaresidente – ci sentiamo isolati”. <strong>Il</strong> problema è avvertitosoprattutto dagli anziani, costretti a fare un giro piuttostolungo per poter giungere dall’altra parte. Le alternativesono due: passare da piazza delle Cure oppure svoltarein via Settembrini e scendere poi direttamente nellagalleria sotterranea che collega la piazza con viale DonMinzoni. Più breve sì, peccato che la discesa non siamolto fac<strong>il</strong>e per chi è in bici e risulti impossib<strong>il</strong>e per chiè in carrozzina o ha un passeggino al seguito, visto chequi ci sono soltanto le scale. “I lavori hanno subito unostop a causa del ritrovamento della vecchia rete fognariae dei necessari controlli – rassicurano dalle Ferrovie– ma <strong>il</strong> problema è già stato risolto”. La prossima datadi scadenza è fissata per apr<strong>il</strong>e-maggio. Sperando chenel frattempo l’umore dei residenti non sia già andatoa male.PONTE A MENSOLA. <strong>Il</strong> bar è gestito dai residentiE gli abitanti del paesesi “presero” <strong>il</strong> CircoloNe è passato di tempo da quando<strong>il</strong> parroco attraversava la stradaper non passare davanti alla portadella Casa del popolo. Eppure c’èchi, sorridendo, lo ricorda <strong>ancora</strong>.Non si tratta di Brescello, <strong>il</strong> paesinodi Don Cam<strong>il</strong>lo e Peppone, madi Ponte a Mensola, alla periferiadi Firenze. Qui, come in tante altrepiccole realtà dove sono presentisia la chiesa che la casa del popolo,fino a qualche anno fa gli abitantierano divisi in fazioni, e gli uni nonfrequentavano i luoghi degli altri.Alla Casa del popolo si organizzavala festa de l’Unità, in parrocchia lafesta della Befana per gli anziani. E<strong>il</strong> prete e <strong>il</strong> presidente della casa delpopolo si salutavano, ma dandosi rigorosamentedel lei. Poi i tempi sonocambiati, e senza andare a scomodarela fine della guerra fredda e la cadutadel muro di Berlino, i rapporti sisono distesi, gli animi si sono calmati,i parrocchiani (quasi tutti) hannoiniziato ad andare a prendere <strong>il</strong> caffèal bar e gli altri (quasi tutti) hannoiniziato a frequentare la messa nonsoltanto a Natale. “Non solo – raccontaPietro, una delle persone piùattive su entrambi i ‘fronti’ – quandola chiesa ha avuto bisogno di raccoglierefondi per i lavori di restauro,tutti hanno partecipato, anche quelliche la parrocchia non la frequentanomai. E quando <strong>il</strong> circolo rischiavadi chiudere perché non si trovavanessuno che volesse prendere ingestione <strong>il</strong> bar, tutti quanti ci siamorimboccati le maniche e abbiamoiniziato a fare i turni perché quest<strong>il</strong>ocali, riscattati dalla gente del paesedopo <strong>il</strong> fascismo, erano e restano unimportante punto di aggregazione adisposizione di tutti gli abitanti, laicio credenti”. “Qualche anno fa lasala dove si trova <strong>il</strong> teatro era statatrasformata in un pub da alcuni ragazzi- prosegue - e nel fine settimanac’era sempre <strong>il</strong> pienone. Pagavanoregolarmente l’affitto, ma si era unpo’ persa l’anima del circolo, e i paesaninon venivano quasi più. Alloraci siamo riuniti e abbiamo deciso dinon rinnovargli <strong>il</strong> contratto, e abbiamopreso noi in gestione <strong>il</strong> bar. <strong>Il</strong> pubè stato smontato ed è tornato <strong>il</strong> teatroin vernacolo. Si incassa meno, magli anziani e gli abitanti sono tornati,e a noi va bene così”. Nei mesi diQuando rischiavadi chiudere, tuttici siamo rimboccat<strong>il</strong>e manichefebbraio e marzo, al teatro di Pontea Mensola (via D’annunzio 182) sisvolgerà la seconda rassegna di vernacolofiorentino e non solo. Eccogli appuntamenti: sabato 20 febbraio“Sogno di una notte di mezza estate”,sabato 27 “L’Agonia di Schizzo”,venerdì 5 marzo “Io m’arrangio,tu t’arrangi, voialtri arrangiatevi”,giovedì 11 marzo “La v<strong>il</strong>lana diLamporecchio”./A.O.


4 Febbraio 2010 Campo di Marte • Cure • CovercianoL’INCHIESTA. Su una popolazione residente di quasi 90m<strong>il</strong>a persone gli stranieri sono circa <strong>il</strong> 10%Melting pot alla Campo di MarteVita da immigrati nel quartiere 2Francesca PulitiImmigrati e integrati o dis-integrati e invisib<strong>il</strong>i.In entrambi i casi la convivenza scorre su binari(purtroppo e per fortuna) piuttosto tranqu<strong>il</strong>li.Cosa li distingue? Essenzialmente la data di approdoin città. Sono circa <strong>il</strong> 10% i cittadini stranieriresidenti nel Quartiere 2, poco più di 8.800 persone (acui bisogna aggiungere coloro che non risultano effettivamenteresidenti) su un totale di oltre 88m<strong>il</strong>a, perfettamentein linea con la media fiorentina. Un campionerappresentativo di una realtà a doppia faccia, unterritorio segnato dagli alti e bassi di una stessa storia.Ad avere più fortuna sono stati quelli che sono arrivatiuna quindicina o una ventina d’anni fa, quando “sì,c’erano più pregiudizi perché i fiorentini conoscevanopoco la nostra cultura – racconta Thierry Abdon Avi,originario della Costa d’Avorio, che ha una copisteriain via dell’Arcolaio – ma c’era più spazio per integrarsi”.Adesso gli arrivi si sono moltiplicati e gli spazi- abitativi, lavorativi, culturali - cominciano ad andarestretti. E allora capita che gli immigrati trovino sfogoin quei territori marginali, lasciati liberi dal quartiereche si trasforma, come la struttura dismessa dell’exMeyer. Qui si sono mescolate sette etnie diverse, unpiccolo melting pot alla fiorentina, che raccoglie cir-ca 150 persone provenienti da Eritrea, Somalia, Marocco,Romania e altri paesi <strong>ancora</strong>. Ma <strong>il</strong> camminoverso l’integrazione è <strong>ancora</strong> lungo. Eppure sonoin tanti nel quartiere ad aver percorso con successoquesta strada. C’è chi dell’amalgama, prima di tuttodi piatti e parole, ha fatto un nome e una bandiera,come <strong>il</strong> ristorante Toscocina. C’è chi non ha bisognodi insegne, come tante altre attività disseminate nelE’ piazza Savonarola la piùmultietnica, crocevia di cittadinicinesi, africani e dell’Est Europaquartiere, gestite da anni e con buoni risultati da cittadinidi terre lontane, ma ormai fiorentini d’adozione.E ci sono diverse teorie, tra di loro, su come e per chirisulti più fac<strong>il</strong>e diventare parte del tessuto urbano esociale. Ma partiamo da qualche dato di fatto. La comunitàpiù numerosa dalle Cure a Bellariva è quellarumena, con quasi 1500 residenti, <strong>il</strong> che non stupiscevisti i numeri a livello cittadino e regionale. SeguonoPerù e F<strong>il</strong>ippine, con un migliaio di rappresentanti atesta, e Albania a quota 730 circa. Poi alla spicciolatatroviamo Sri Lanka, Marocco ed Egitto, mentre laTHIERRYCommerciante, 42 anniadRIanaChef, 45 anniJUanArtigiano, 32 anni“Favorirel’incontrotra culture”“Firenzeè tropposelettiva”“<strong>Il</strong> problemaè trovareuna casa”“Andrebbe favorito l’incontro tra culture e religioni diverse.Credo che da questo punto di vista potrebbero essere le stessecomunità straniere ad aprirsi maggiormente agli italiani.Prendendo esempio dagli ivoriani, che organizzano festeinclusive, a cui tutti possono prendere parte indipendentementedalla provenienza e dal colore della pelle”“Firenze è molto chiusa nei confronti di chi è diverso, nonsolo degli stranieri. Bisognerebbe cambiare mentalità, a partireda una migliore informazione, da una conoscenza piùapprofondita e priva di pregiudizi nei confronti dell’Altro.La verità è che siamo tutti troppo individualisti, basta andarea fare l’aperitivo <strong>il</strong> venerdì sera e siamo tutti contenti”“Questo quartiere è tranqu<strong>il</strong>lo, si vive bene. Ma credo chese si lavora si stia bene dappertutto. E’ quella la difficoltàprincipale per chi arriva da un altro paese, trovare un impiegodignitoso. E trovare casa. In questo campo servirebbeun aiuto, un ufficio a cui rivolgersi, perché diffic<strong>il</strong>mente lepersone affittano volentieri agli stranieri”1069345✆ 055 686592<strong>Via</strong>le Europa 43 - 50126 Firenzeinfo@otticamaremmi.com1037632


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiereLa comunità più numerosa è quellarumena, seguono peruviani e f<strong>il</strong>ippini.Tra negozi, ristoranti e assistenzadomic<strong>il</strong>iare sono in molti ad avertrovato lavoro e casa tra le Curee Bellariva, ma anche coloro che sullatesta hanno solo un tetto di fortuna.Luci e ombre di una stessa realtàdIEGOEducatore, 25 anni“Corsi di linguaper bambinie genitori”“Ci sono classi scolastiche dove la percentuale degli stranierisfiora <strong>il</strong> 40%. E le difficoltà ci sono, soprattutto perquel che riguarda la lingua. Andrebbero istituiti più corsiin tal senso, rivolti ai genitori però, perché è in famiglia, trale mura domestiche, che comincia <strong>il</strong> percorso verso l’integrazione”FaBRIZIaInsegnante, 55 anni“Un aiutopreziosodalle badanti”“La convivenza nel quartiere non presenta grandi difficoltà,nonostante ci siano molti stranieri nella zona. Ho avutomodo di conoscere diverse badanti somale e devo ammettereche hanno rappresentato un aiuto prezioso. Penso che nonpotremmo fare a meno di loro in questo settore dove gli italianidiffic<strong>il</strong>mente cercano lavoro”5Le temperature troppo rigide (che<strong>ancora</strong> caratterizzano Firenze) non sonocompatib<strong>il</strong>i con la riasfaltatura delle strade,perché <strong>il</strong> bitume non riesce a compattarsi.Salvo interventi d’urgenza, quindi, per gliCina conta solo 143 residenti nel quartiere,nonostante trovi spazio qui anche<strong>il</strong> consolato, situato in zona piazza Savonarola.E’ questa la piazza più multietnicadel circondario, eletta come luogodi ritrovo da alcuni gruppi originari delnord Africa che qui incrociano diverseragazze e signore dell’Europa centralee dell’Est, a spasso con gli anziani a cuifanno da badanti. “E’ più fac<strong>il</strong>e per ledonne integrarsi – spiega un ragazzo senegalese– sia perché c’è molta richiestadi aiuto in casa, sia perché soffrono menorispetto agli uomini dell’associazionestraniero-delinquente”. Ed è più fac<strong>il</strong>ese si svolge un’attività a contatto con <strong>il</strong>pubblico “perché si è costretti a impararela lingua e si fam<strong>il</strong>iarizza prima conabitudini e st<strong>il</strong>i di vita diversi” affermala titolare di un famoso ristorante cineseche quest’anno compie 20 anni di attività.“Per noi è stato più semplice ancheperché viviamo in questo quartiere, in uncondominio di italiani – continua Stefania,come si fa chiamare dai suoi amiciitaliani, visto che <strong>il</strong> suo vero nome risultaper loro impronunciab<strong>il</strong>e – mentre altrovegli stranieri tendono a fare gruppo tradi loro e diffic<strong>il</strong>mente si aprono agli italiani”.automob<strong>il</strong>isti febbraio sarà un mese con pochinuovi cantieri con cui dover “fare i conti”:VIA DEL GUARLONEA partire dall’8 febbraio, via del Guarloneresterà chiusa nel tratto compreso travia della Loggetta e via Del Rondino perl’allaccio di un nuovo condotto fognario.PROPOLIIL BENESSERE, DA SEMPRE...efficace alleato dell’organismoper combattere i fastidi delle primevie aeree nei mesi invernaliPER TE IL PRONTUARIODEL BENESSEREOMAGGIO10933811019150<strong>Via</strong> Gioberti, 52/r - Firenze tel. 055 6550810orario continuato dal lunedi al sabato 9.30 - 19.30visita <strong>il</strong> nostro sito www.erboristerianaturaverde.com


<strong>il</strong> giornale del tuo quartierePALESTRE & CO. Tante le possib<strong>il</strong>ità per chi vuol restare in formaSport in città, a ciascuno <strong>il</strong> suoMatteo Franciniè che correrefa bene al cervello:a sostenerlo è unoL’ultimastudio americanopubblicato di recente. Ma forsegli sportivi di casa nostra, e soprattuttoquelli del “dopo-festività”(a maggior ragione quando,come a Natale, festività fa rimacon grandi abbuffate), e cioè coloroche assaltano palestre, piscineo parchi con <strong>il</strong> preciso intentodi perdere <strong>il</strong> peso messo su nelleore trascorse a tavola, continuanoa preferirne la virtù più classica:correre fa bene alla linea. E ognianno, dopo <strong>il</strong> classico abbassamentodella guardia del periodoche va da Natale all’Epifania, ein vista dell’arrivo della primavera,arriva anche <strong>il</strong> momento ditener fede alla promessa pronunciata,più o meno da tutti, tra unmorso al cotechino e uno al panettone:“Dopo le feste mi mettoa dieta”. Molti, però, oltre a ricorrereai consigli di nutrizionistie dietologi decidono che è giunto<strong>il</strong> momento di fare anche un po’di attività fisica. Già, ma dove?Tranqu<strong>il</strong>li, a Firenze l’offerta nonmanca. A venire incontro ai desideridei “pentiti del pandoro” cipensano palestre, piscine e strutturecittadine, pronte a proporreun’infinita varietà di corsi e attivitàper tutti i gusti (e le tasche):ogni impianto ha le sue ricette eproposte, come percorsi o circuitipensati ad hoc per venire incontroai desideri di clienti semprepiù pretenziosi. La lista di piscinee palestre presenti in cittàè lunga, e per chi è in cerca diuna linea migliore non c’è altroda fare che scegliere quella piùadatta alle proprie esigenze. Ma,anche se i periodi che seguono lefeste sono spesso quelli in cui lestrutture di questo tipo registranoun boom di iscrizioni, c’è anchechi opta per una soluzione diversa:corsa e ginnastica all’ariaaperta. Una scelta perfetta perchi, sfidando <strong>il</strong> freddo che ognianno resiste (almeno) fino all’arrivodella primavera, vuol stare acontatto con la natura e magaritenersi in forma senza spendereun euro. Anche in questo caso,in città le possib<strong>il</strong>ità sono diverse:dalle Cascine all’Anconella,non mancano giardini e spazi tracui scegliere. In alcune di questearee, poi, sono presenti attrezzatureginniche, impianti e campidi ogni tipo (dal classico calcettoalle piste di pattinaggio e fino aibocciodromi) o addirittura verie propri percorsi di allenamento:dal giardino della Carraia all’areaPettini, passando per V<strong>il</strong>la Favardo <strong>il</strong> parco di Ugnano, la scelta èpiuttosto vasta. Infine, per chi èproprio allergico allo sport, c’èanche un’ultima possib<strong>il</strong>ità: unabella passeggiata. Bastano unpaio di scarpe comode e un po’ ditempo a disposizione: le giornateche si allungano e la bellezza diFirenze e dintorni, poi, fanno <strong>il</strong>resto.IL PUNTO NEL QUARTIERENon mancano giardini, percorsi e impiantiÈ tempo di correre (ai ripari)Basta un po’di costanzaed esercizioquotidiano7Fa male ammetterlo ma, anchese ormai di tempo dallevacanze natalizie ne è passatoun bel po’, urge rimettersi informa. Pare infatti che siano dadue a cinque i ch<strong>il</strong>i accumulatinelle feste del 2009, e in previsionedi Pasqua si rischia diaggiungerne almeno un altropaio. Allora cosa fare? Fac<strong>il</strong>e,correre ai ripari prima che siagià tempo di togliere i cappotti.E dato che <strong>il</strong> quartiere 2 è benattrezzato tra percorsi verdi,palestre e piscine, anche per ipiù pigri non ci più sono scuse.Partiamo subito dalle regolepiù semplici: per riacquistareuna forma perfetta non servepassare le giornate ad allenarsi,basta un po’ di costanza e unminimo di esercizio quotidiano.Quando le belle giornate lo permettono,<strong>il</strong> consiglio è quello difare una camminata a passo veloceo una corsetta di non piùdi 20 minuti, meglio se immersinel verde per evitare di respiraretroppo smog. Percorsi vita eattrezzature sportive sono presentiad esempio all’area Pettinie a v<strong>il</strong>la Favard, ma sono moltogettonati anche i tragitti dellungarno Aldo Moro e dell’areaintorno allo stadio Franchi. Chiinvece volesse puntare su uncorso specifico, dallo spinningal p<strong>il</strong>ates, dall’aerobica finoalla ginnastica dolce, può contarepoi su un buon numero dipalestre che, in vista della prossimaestate, già da ora inizianoa lanciare promozioni per tutti itipi di tasche. E non è finita qui:in zona non mancano neancheimpianti dedicati agli anziani,come per esempio la palestradi via Cocchi, senza però volerescludere molte altre struttureche offrono programmi di allenamentoper tenere <strong>il</strong> peso ela salute sempre sotto controllo.Ma con l’arrivo della bellastagione, un’altra valida alleatacontro i ch<strong>il</strong>i in più è senza dubbiola piscina, perfetta per i piùpiccoli così come per gli adulti:in acqua infatti ci si sente piùallegri, e lo sforzo dell’allenamentopassa in secondo piano.Le piscine comunali della zonasono tre: la Nannini di Bellarivasul lungarno Aldo Moro, laCostoli in viale Paoli e la piscinaArtemio Franchi in vialeMaratona. Infine, se siete giàallenati ma avete bisogno di recuperaresolo un po’ di tonicitàmuscolare, sono fatte per voi leescursioni di trekking verso lecolline che circondano Firenze.Dopo cinque ore di cammino,la forma è assicurata... /S.K.


<strong>il</strong> giornale del tuo quartiere<strong>Il</strong> LUOGO. Maiano, le cave da cui si estraeva la pietra per realizzare edifici e sculture9Da qui Leonardo provò a volareCaterina Gent<strong>il</strong>eschiDalla rupe <strong>il</strong> maestroDa Vinci fece tentare<strong>il</strong> volo al suo garzone edalle cave gli scalpelliniriuscivano a ricavarela pietra fiesolana, ut<strong>il</strong>eper alcune importantiopere d’arte fiorentineOrmai è meta soprattutto di escursionistie amanti del trekking,ma in tempi non tanto lontani,Maiano era famosa più per lesue cave che per i bei panorami. Arrampicatasulla montagna appiccicata a Fiseole,ci si davano appuntamento gli scalpellinipiù bravi degli immediati dintorni di Firenze.Le cave di Maiano, da cui si estraeva lacosiddetta ‘pietra fiesolana’, una varietà diarenaria ut<strong>il</strong>izzata dagli scultori per realizzareopere architettoniche di grandi dimensionima anche per elementi decorativi diarredo urbano e civ<strong>il</strong>e, sono state sfruttatefino agli inizi del XX secolo. Tra i numerosifruitori delle cave si ricordano ancheBenvenuto Cellini e Giorgio Vasari ed eranotanto famose e frequentate che i Medici,per limitarne lo sfruttamento, consentironol’estrazione solo per la realizzazione diUno scorcio del parcoSPECIALE RISTRUTTURAZIONECHIAVI IN MANOAppartamento 60 mqCLASSE A<strong>il</strong> vostro immob<strong>il</strong>ecompletamente ristutturato• Impianto elettrico• Impianto idraulico• Impianto termico• Opere murarie• Bagno Vanessa• Cucina completa• Nuova pavimentazione• Imbiancatura<strong>il</strong> tutto a soloEuro 20.000.00meno diEuro 334.00/mqsculture ed opere da collocare nel distrettofiorentino. Le ultime opere realizzate con <strong>il</strong>materiale estratto dalle cave si può ammiraregironzolando tra le stanze della BibliotecaNazionale di Firenze, dove spiccanole colonne dell’atrio, una scala e numerosielementi costruttivi. Passeggiando oggi trai “ruderi” delle cave, se ne apprezza <strong>ancora</strong>meglio <strong>il</strong> fascino deciso e aspro. La naturasta riprendendo piano piano possesso dellaroccia “mangiata” dall’uomo, lasciando avista grandi pareti scoscese dove riesconoa spuntare quasi miracolosamente arbusti ealberelli. Anche Leonardo Da Vinci rimasevittima del fascino di Maiano e decise chedoveva essere quello <strong>il</strong> luogo per <strong>il</strong> battessimodell’aria della sua macchina volante.Secondo la leggenda non fu lui ad indossarele famose ali che dovevano consentirglidi imitare <strong>il</strong> volo degli uccelli, bensì <strong>il</strong> suogarzone, che si schiantò qualche decina dimetri più a valle cavandosela con qualcheosso rotto. Una lapide all’interno del parcoricorda ai passanti l’importante avvenimentoe invita a meditare sulla bellezza s<strong>il</strong>enziosae suggestiva del luogo. Tra le stradinesterrate si incontrano viandanti solitario piccoli gruppi di persone che, muniti discarpe da trekking, si arrampicano su per iboschi per scoprire paesaggi mirabolanti,che gli alberi sembrano voler tenere tuttiper sé. Sono quattro i sentieri, regolarmentesegnalati, che possono essere percorsi perraggiungere le meraviglie del parco. Per chiama i percorsi accidentati ma anche per chiintende godersi Firenze da una prospettivaesclusiva. Anche Stendhal, circa un secoloe mezzo fa, si fece cogliere da un lieve maloreritrovandosi dietro gli alberi una vistacosì mozzafiato.SPECIALE BAGNO€ 4.980L’OFFERTACOMPRENDE• Parte murariae idraulica• Pavimentazionee forniture complete<strong>Il</strong> Vostrobagno?Da noi vienedemolitoe rifatto in8 giornia soli:PREZZOBLOCCATO1059580VIA MICHELAZZI 2/B (ZONA CAREGGI)055 0517408 - 340 4701643


10 Febbraio 2010TRAsPORTI/1. È “salpata” la linea 1: in 23 minuti da Santa Maria Novella a ScandicciTutti in carrozza, <strong>il</strong> tram è partitoDopo 5 anni di attesa, tra barricate e proroghe, i vagoni del Sirio aprono le porteai cittadini. Otto minuti al massimo alla fermata da qui ad apr<strong>il</strong>e, quando <strong>il</strong> servizioentrerà a pieno regime. Ma sul traffico è <strong>ancora</strong> presto per sciogliere le riserveprimo pianoFrancesca PulitiÈcostata oltre 255 m<strong>il</strong>ioni di euro la primalinea della tramvia, conto a cui vannoaggiunti i malumori e i mal di panciadei cittadini costretti a convivere concantieri infiniti, transenne e sindrome da trafficodi punta per la maggior parte del giorno. Ma allafine la linea 1 del tram è conclusa e pronta a trasportarequalche migliaio di persone al giorno traSanta Maria Novella e Scandicci. Poco meno di7 ch<strong>il</strong>ometri e mezzo di tragitto in 23 minuti suuna delle maggiori direttrici di traffico in entratae uscita dalla città. Quattordici in tutto le fermatedisseminate lungo <strong>il</strong> percorso, ognuna dotata didistributore automatico di biglietti. Che costanoesattamente quanto quelli dei cari vecchi autobus,un euro e venti, e possono essere ut<strong>il</strong>izzati sia per <strong>il</strong>tram che per <strong>il</strong> bus. Per gli ulteriori comfort, comela wi-fi (la connessione internet senza f<strong>il</strong>i, per iprofani della rete) lungo l’intero tracciato, ci saràda aspettare <strong>ancora</strong> un po’. Ma si tratta di piccolezzedi fronte al sollievo di poter vedere conclusala più grande opera urbanistica fiorentina (primadell’era Tav) dal Poggi in poi. Ci son voluti cinqueanni, dalla posa della prima pietra, a dicembreAMARCORDI biglietti da 1,20 europotranno essereacquistati ad ogni fermatapresente lungo <strong>il</strong> tragitto2004, fino alla fatidica data del 14 febbraio 2010,passando attraverso annunci e smentite, proroghee polemiche. E sarà anche un caso, ma la datascelta per l’apertura delle carrozze al pubblico potrebbeessere profetica. Chissà che i fiorentini piùscettici non si scoprano innamorati della tramvia.Quanto meno potrebbero fare pace con i vagoniche hanno fatto uscire dai binari le discussioninell’ultimo lustro. E magari scoprire che in fondonon è poi tanto male, che la frequenza e <strong>il</strong> tempodi percorrenza sono davvero quelli promessi e chenon si ingolfa nel traffico come i mezzi pubblici sugomma. Anche se <strong>il</strong> problema traffico rimane sultavolo dell’amministrazione, primo punto all’ordinedel giorno da risolvere. A partire dalla spinosaquestione delle rotonde di piazza Batoni e in piazzaPaolo Uccello. Qui in un primo progetto eraprevisto l’interramento dei binari, mentre piazzaBatoni e Porta a Prato avrebbero dovuto ospitareun tunnel a testa per <strong>il</strong> traffico su gomma. Si parladel 2001, ai tempi in cui la delega alle grandi opereera nelle mani di Graziano Cioni. Ma <strong>il</strong> costodegli interventi anti-ingolfamento fu valutato incirca 100 m<strong>il</strong>ioni in più. Troppo, tant’è che l’ideavenne accantonata nel giro di pochi mesi. “Quandosono arrivato a Palazzo Vecchio la decisioneera già stata presa – si discolpa Giuseppe Matulli,che r<strong>il</strong>evò la responsab<strong>il</strong>ità della tramvia nel 2002– immagino che non ci fosse abbastanza spazioper le rampe di discesa”. Rimane in attesa di qualcheaggiustamento anche “l’attracco” alla stazionecentrale, tutt’ora in sofferenza da auto e bus. Nelfrattempo <strong>il</strong> tram va, per ora con una frequenza diuna corsa ogni 8 minuti in entrambe le direzionidalle 6.30 alle 21.30, affiancato dal servizio Ataf.Da apr<strong>il</strong>e in poi le corse si faranno più fitte e allafermata si aspetteranno solo 3 minuti e mezzo nellafascia oraria di punta, 6 nel resto della giornata,mentre <strong>il</strong> servizio sarà esteso dalle 5 del mattinofino alla mezzanotte.C’era una volta <strong>il</strong> tranvai. La prima tratta ad essere percorsa fu quella per FiesoleCentoventi anni fa nasceva la rete su ferro più avanzata d’ItaliaAltro che Sirio, avveniristico nome delle carrozze chegià scorrazzano su e giù per i binari fiorentini. Correval’anno 1890 e allora sì che Firenze era all’avanguardia, dotatadi uno dei più moderni piani di mob<strong>il</strong>ità. Risale a oltreun secolo fa la prima tramvia targata FI. Allora <strong>il</strong> capoluogotoscano era la prima città d’Italia, insieme alla capitale, asperimentare un sistema di trasporto pubblico metropolitanosu rotaia. E i sette ch<strong>il</strong>ometri e mezzo della linea 1, a cuisi aggiungeranno i sette circa della 2 e i quattro della 3, glifacevano un baffo. Nel periodo del massimo splendore, infatti,la strada ferrata si estendeva su 220 ch<strong>il</strong>ometri, in cittàe nei comuni limitrofi. Da Rovezzano a Bagno a Ripoli, daSesto Fiorentino a Tavarnuzze, Casellina, Trespiano e Peretola.Una rete estesa e funzionale ai primi pendolari che dallevicine campagne raggiungevano <strong>il</strong> centro ogni giorno. E siparla di numeri di tutto rispetto: nel 1920 l’allora linea perScandicci arrivò a trasportare 210m<strong>il</strong>a persone l’anno, mentrequella per Sesto ne raccoglieva ben 342m<strong>il</strong>a e la linea perTavarnuzze 208m<strong>il</strong>a circa. La prima tratta ad essere inaugurata,allora, non fu però la Firenze-Scandicci, bensì quellache si arrampicava su per la collina di Fiesole. L’antenatadell’attuale linea 1, invece, fece la sua comparsa nel 1907.Sessantotto minuti per raggiungere Ponte a Signa da piazzadel Cestello, dove si trovava <strong>il</strong> capolinea, e solo 9 coppie dicorse al giorno. E almeno su questo piano i tempi modernisegnano una schiacciante vittoria, visto che <strong>il</strong> nostro Sirio,da apr<strong>il</strong>e, quando comincerà a lavorare a pieno ritmo, passeràogni 3 minuti e mezzo in orario di punta e ogni 6 minutinel resto della giornata. Insomma, non ci farà rimpiangere <strong>il</strong>vecchio tranvai./F.P.FARMACIA FEDEMAdei dott.ri Staiano Gaetano e Flora s.n.c.Firenze V.le Gramsci, 63DERMOCOSMESI - PREPARAZIONI GALENICHEOMEOPATIAVASTO ASSORTIMENTO FARMACI VETERINARISABATO 20 FEBBRAIOORE 09.00-13.00SABATO 13 MARZOORE 09.00-13.00SABATO 27 FEBBRAIOORE 09.00-20.00DOMENICA 28 FEBBRAIOORE 09.0020.00SABATO 6 MARZO09.00-13.0015.30-20.00GIORNATA INESTETISMO DEL CAPELLOPROMOZIONEORARI DI APERTURA:VENERDI’ 19 FEBBRAIODAL 30 % AL 50 %Tel. 055 243103 - Fax 055 3905863ORARIO CONTINUATOdal lunedi al venerdi 09:00 - 20:001044667SU CREME VISO, CONTORNO OCCHI, EFFETTO LIFTING, TRUCCHICOMPROORO E ARGENTOANCHE MONETE D’OROVALUTIAMO INTERE EREDITA’PAGAMENTO IN CONTANTIALLE MASSIME VALUTAZIONIVetri MaurizioA Firenze in <strong>Via</strong> Rattazzi, 4/d tel. 055 676888 - lun./ven. 9.00-13.00/15.00-19.30 sab. 9.00-13.00e in <strong>Via</strong> Scipione Ammirato, 22r tel. 055 663526 - lun./ven. 9.00-13.00 solo mattina1003823


primo pianoTRAsPORTI/2. Ci vorranno <strong>ancora</strong> tre anni per completare i binari: conclusione attesa per <strong>il</strong> 2013E per le altre linee aprono i cantieriPrevisti collegamenti con <strong>il</strong> Polo scientifico di Sesto Fiorentinoe Bagno a Ripoli. Resta da vagliare l’alternativa al passaggioda piazza Duomo: <strong>il</strong> progetto sarà reso noto ad apr<strong>il</strong>e11Paola FerriL’ALTRA STAZIONEFatta la uno, le linee due e tre della tramvia sono giàai nastri di partenza. O meglio, stanno per esseremesse in cantiere. Al grido di “Si cambia passo”,lanciato dallo stesso sindaco Matteo Renzi fin dallacampagna elettorale. Innanzitutto si cambia metodo: ladue e la tre verranno realizzate tramite un project financing,strumento che dovrebbe essere in grado di ridurre innanzituttocosti ed eventuali penali a carico del Comune. E poi itempi. Per un sindaco che ha fatto del rispetto delle scadenzeun cavallo di battaglia (<strong>ancora</strong> girano le foto di quando, dapresidente della Provincia, andava a controllare i lavori sullaFip<strong>il</strong>i con tanto di giubbottino fluorescente), questa rappresentala sfida più impegnativa. La conclusione degli altridue tracciati che andranno a completare la rete tranviaria èprevista verosim<strong>il</strong>mente per <strong>il</strong> 2013. Varianti e approvazionipermettendo. La linea 2, nel progetto originario, ha ricevuto<strong>il</strong> primo via libera dalla giunta comunale nell’ormai lontanoanno 2000. Risale invece a poche settimane fa l’ok delMinistero delle infrastrutture, su un progetto che, e qui sta<strong>il</strong> bello, annovera sì diverse modifiche rispetto a quello dipartenza, ma non la più importante: la pedonalizzazione dipiazza Duomo. Su questo punto è rispuntata anche l’ipotesidi interrare <strong>il</strong> tratto che corre sotto <strong>il</strong> centro, ma per <strong>il</strong> momentosi tratta solo di voci. Non versa in condizioni miglior<strong>il</strong>a linea 3, di cui è stato approvato <strong>il</strong> primo lotto. In questocaso i nodi da risolvere, come lo stesso sindaco ha più voltesottolineato, riguardano <strong>il</strong> problematico passaggio da piazzaDalmazia e via dello Statuto. Più che mai in sospeso ifuturi prolungamenti delle linee. Per quel che riguarda ladue, <strong>il</strong> tragitto certo rimane dalla stazione centrale all’aeroporto,ma secondo i piani di Renzi <strong>il</strong> tram dovrebbe arrivarea servire <strong>il</strong> Polo scientifico di Sesto Fiorentino. La linea 3,che collegherà Careggi con piazza Libertà, dovrebbe da quiproseguire in due rami: uno verso Campo di Marte e Rovezzano,l’altro verso Gavinana, fino a raggiungere Bagnoa Ripoli. Ma si tratta di passaggi successivi. Per <strong>il</strong> momentoamministrazione e ditte appaltatrici incassano <strong>il</strong> via liberaai progetti iniziali e annunciano l’apertura dei cantieri nelgiro di pochi giorni, a partire dalla periferia per arrivareal centro della città. “Attendevamo queste approvazioni nelsettembre 2008 – chiarisce Fabrizio Bartoloni, responsab<strong>il</strong>edi Tram Firenze Spa, la società che si è aggiudicata l’appaltoper la costruzione delle due linee – nel frattempo abbiamopreso impegni con le banche e siamo stati costretti a rivederepiù volte la tabella di marcia”. Entro la prossima primavera,invece, approderanno sui tavoli di Palazzo Vecchio iprogetti alternativi al passaggio dal Duomo, in attesa di unnuovo (l’ultimo?) esame.Al via i lavori per <strong>il</strong> complesso firmato da Richard Rogers: una piazza, dieci negozi e ottanta appartamenti<strong>Il</strong> capolinea è griffato. Vetro, acciaio e giochi di luce a ScandicciBasta nominare la parola stazione di questi tempi e si pensaimmediatamente a quella griffata Foster, che <strong>il</strong> ballettodei progetti sull’Alta velocità sposta come una bandierina sullamappa della città. Ma c’è un’altra stazione firmata in ballo,poco fuori dal comune di Firenze, proprio al capolinea dellatramvia. I lavori avranno inizio <strong>il</strong> primo marzo, per un’operaimponente quasi come lo “squalo” in vetro e acciaio della Tave sicuramente di grande impatto per Scandicci. Non solo arrivie partenze della linea 1, <strong>il</strong> complesso progettato da RichardRogers - che per la cronaca è socio di Foster da quindici anni econ lui ha firmato diversi progetti, tra cui appunto una stazionelondinese - è molto di più. Circa 280m<strong>il</strong>a metri quadrati dovetroveranno spazio un’ottantina di appartamenti, dieci negozi,una piazza e un auditorium, pensato come centro culturale polivalente.Ah, e naturalmente un paio di parcheggi interrati edue aree di sosta in superficie. <strong>Il</strong> tutto per un investimento dicirca 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Che, anche se paragonati agli oltre100 della nostra Foster, non sembrano comunque noccioline.Una volta terminata, la stazione diventerà un polo d’attrazione,dunque, non solo per la popolazione scandiccese, che qui avràun nuovo centro civico, ma anche per turisti e curiosi. Al centrola piazza, arricchita da piante e getti d’acqua, tutto intorno inuovi edifici, in cui <strong>il</strong> vetro la farà da padrone. <strong>Il</strong> tetto dell’auditorium,invece, sarà ricoperto da un tappeto erboso. Ma saràproprio la stazione la struttura più interessante e caratteristicadel complesso, sormontata da sei portali in acciaio verniciato diazzurro, posti a cavallo dei binari, sopra i quali si stenderà unagriglia di metallo. Ma per assistere al vero spettacolo bisogneràattendere <strong>il</strong> calar della notte, quando l’<strong>il</strong>luminazione artificialecontribuirà a rendere l’architettura ancor più suggestiva. /P.F.Scuola"l'eleganza deimovimenti...la leggerezza dellospirito...tutto questoè....danza...."Claudia Morandiniballerina professionista internazionaleAccademica di Danzadiretta da Laura Checcucci LisiCORSI DI:• DANZA CLASSICA• DANZA MODERNA• GINNASTICASTRETCHINGE TONO<strong>Via</strong> Scipione Ammirato, 96FIRENZETel. 055 6236044www.danzafirenze.it ema<strong>il</strong>: scuola@danzafirenze.itSORFISS SasTECNOLOGIE E SERVIZI SANITARI INTEGRATIASSISTENZAINFERMIERISTICAE DI BASEMedicina del lavoroassistenza medica e fisioterapicaa domic<strong>il</strong>io diurna e notturna perpersone inferme, portatori dihandicap o anziani, parzialmenteo totalmente non autosufficientisorfiss.sas@tiscali.itServizi Sanitaria casa vostraFirenze 50142 - via Monferrato 11Tel. 055 7879467 - Fax 17822350781064697


12 Febbraio 2010consumiLA NOVITà. Grazie a dei minigassificatori, ogni famiglia potrà tagliare da 150 a 250 euro l’annoL’acqua frizzante? dal rubinetto di casaDal mese prossimo al fontanello dell’Anconella si potrà scegliere tra liscia e gassata.Ed entro la bella stagione le bollicine arriveranno in tutti gli altri erogatori della città, daV<strong>il</strong>la Vogel a via Aretina. In nome della tutela ambientale, ma soprattutto del risparmioFrancesca Puliticon le bollicine?Entro l’estate uscirà dalrubinetto di casa. E perL’acquaadesso ognuno può andarea fare rifornimento all’Albereta,anziché al supermercato. Entro qualchesettimana – <strong>il</strong> tempo di provvederealle tubazioni – <strong>il</strong> fontanellopubblico situato all’interno del parcooffrirà la doppia scelta alle migliaiadi cittadini che già vi si recano munitidi bottiglie e caraffe: liscia o gassata.Come al ristorante. Entro la bella stagionela novità raggiungerà anche glialtri sette fontanelli distribuiti in città(Piagge, V<strong>il</strong>la Vogel, via dell’Agnolo,via Aretina, via delle Panche e vialeTanini). La sperimentazione è cominciataa Pistoia, <strong>il</strong> 30 dicembre scorso.Risultato: 75m<strong>il</strong>a litri di acqua gassataerogata in un mese. Un successoche ha spinto Publiacqua ad esportarel’innovazione su tutto <strong>il</strong> territorio fiorentino.“<strong>Il</strong> messaggio che vogliamolanciare non è solo quello di attenzionealla tutela dell’ambiente – spiegaErasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua– ma anche di vicinanza alcittadino. Bere ‘l’acqua del sindaco’Erasmo D’Angelisfa risparmiare ogni anno dai 150 ai250 euro a famiglia”. Un messaggiorecepito e fatto proprio dai fiorentini,considerato <strong>il</strong> fatto che negli ultimi 5anni <strong>il</strong> numero di coloro che riempionoregolarmente <strong>il</strong> bicchiere dal rubinettoè cresciuto del 20%.Presidente, qual è <strong>il</strong> prossimo obiettivo?Stiamo studiando un piano per distribuiredei minigassificatori agli utentiche ne facciano richiesta, in modoche ognuno possa farsi in casa l’acquafrizzante. Gli apparecchi sarannoa pagamento o a noleggio, stiamo <strong>ancora</strong>verificando la soluzione migliore.Ma entro l’estate <strong>il</strong> progetto saràpronto a partire.Un bel risparmio in termini di rifiutiprodotti e di soldi spesi perl’acqua minerale. Ma i costi in bollettasono destinati a lievitare?Si tratta di una falsa polemica. <strong>Il</strong> problemasta a monte, a livello di sceltenazionali. Per legge i fondi da destinarealla manutenzione, ammodernamentodelle reti idriche e distribuzionedell’acqua non possono esseretrovati da nessun’altra parte se nonin bolletta. E ovviamente si tratta dicifre elevate. La normativa nazionaleandrebbe modificata, in modo che sipossano liberare risorse da investirein un bene primario e di tutti comel’acqua.La rete idrica fiorentina è moltovecchia ed è stata messa a duraprova dallo scorso inverno. Quantoci vorrà per sostituire le tubature?Abbiamo messo in programma 400m<strong>il</strong>ioni di investimenti in tutta l’areagestita da Publiacqua nei prossimi15-20 anni. Si tratta di un’opera imponentema più che mai necessaria,considerato <strong>il</strong> fatto che a causa dellefalle della rete perdiamo per stradacirca un terzo dell’acqua che distribuiamo.Un’altra priorità da affrontareè quella del collettore degli scarichiurbani in riva sinistra dell’Arno. PerFirenze si tratta del tema dei temi:<strong>ancora</strong> oggi gli scarichi di 120m<strong>il</strong>afiorentini giungono direttamente nelfiume senza depurazione. E’ una praticache trovo vergognosa e a cui metteremofine entro tre anni.Una sfida contro <strong>il</strong> tempo, dunque,la vostra...Abbiamo finalmente concluso le praticheamministrative e burocratiche.A marzo ripartiranno i lavori per larealizzazione del collettore, che eranostati interrotti a causa del ritrovamentodi residuati bellici e rifiuti urbani,alcuni dei quali risalenti all’alluvione.Entro <strong>il</strong> 2015, data di scadenzadella normativa europea che imponedi depurare i fiumi dai rifiuti urbani,l’opera sarà conclusa. E senza alcundisagio per i cittadini, poiché i cantierinon interesseranno l’area urbana.CAMPO MARTE CAMPO MARTE CAMPO MARTE FARDELLA1070086Maroncelli 5 vani Palazzina trifam<strong>il</strong>iarePiano primo Doppi Ingressi Soggiorno cucinaabitab<strong>il</strong>e 3 camere servizio BalconeDivisib<strong>il</strong>e No condominio LuminosoS<strong>il</strong>enzioso Opere condominiali eseguiteEURO 380.000 TRATTABILI RIF.L635Castelfidardo 5 vani Piano primo Palazzo inpietra anni ‘30 Soggiorno doppio cucinaabitab<strong>il</strong>e 2 camere servizio RipostigliBalcone Cantina Termosingolo LuminosissimoOttimo contestoEURO 390.000 TRATTABILI RIF.L795055 50.00.374<strong>Via</strong> Centostelle 28/RDe Amicis Appartamento 6 vani Palazzoanni ‘70 Piano intermedio AscensoreSoggiorno doppio cucina abitab<strong>il</strong>e 2 camereStudio Doppi servizi Terrazza BalconeLuminoso Garage doppioEURO 510.000 TRATTABILI RIF-L753Appartamento 140 mq ca Giardino circostantedi 250 mq Palazzo signor<strong>il</strong>e Luminosoe soleggiato Ottime condizioni AccessoriatoGarage e cantinaEURO 740.000 TRATTABILI RIF-L782CAMPO MARTE CAMPO MARTE COVERCIANO COVERCIANOS.Gervasio Appartamento 200 mq ca 2 livelliPiano ultimo Ascensore Soggiorno doppioCucina 4 camere studio Doppi serviziBalcone Ottime condizioni LuminosoS<strong>il</strong>enziosoEURO 695.000 TRATTABILI RIF.L791V<strong>il</strong>lino anni ‘20 mq 170 mansardab<strong>il</strong>e perulteriori 80 mq Giardino 130 mq con piccoladependance S<strong>il</strong>enzioso Luminoso Ottimaubicazione Da ristrutturareEURO 900.000 RIF.L789Elegante residence di recente edificazione 4Terratetti nuovi di 90 mq Terrazza abitab<strong>il</strong>ePosto auto Giardino condominiale VideosorvegliatiClimatizzati Ben arredati S<strong>il</strong>enziosiEURO 1.100 mens<strong>il</strong>iincluso spese condominiali Rif.L804Manni Locale commerciale 130 mq oltresoppalco 20 mq Piano terreno Resede esclusivoTerrazza 30 mq Soffitti h.4, 80 mtClimatizzato Completamente ristrutturatoAdatto negozio/show-room/bancaEURO 2.150 MENSILI RIF.L794


L’A.F.A. (Attività Fisica Adattata)nel territorio di FirenzeUna attività organizzata dalla SdSper far Svolgere Un’attività fiSica,Significativa per la SalUte, Socializzando,anche alle perSone poco mob<strong>il</strong>iin condizioni di SalUte frag<strong>il</strong>i<strong>Il</strong> movimento fa salute.è uno slogan lanciato della Regione Toscanaed è una delle indicazioni della campagnadell’ Organizzazione Mondiale della Sanitàsui corretti st<strong>il</strong>i di vita della popolazione<strong>Il</strong> Consiglio Sanitario Regionale della Toscana nel 2004, ha emanatoLinee Guida Regionali “Per la Promozione della salute attraversol’attività motoria”.Queste attività motorie interessano tutta la popolazione in condizionidi salute stab<strong>il</strong>e per assenza di malattia acuta, comprese le personecon riduzione delle capacità funzionali da malattie disab<strong>il</strong>itanticon esiti stab<strong>il</strong>izzati.La promozione di comportamenti e st<strong>il</strong>i di vita per la salute vienemotivata dalla consapevolezza che numerose condizioni di morbosità,disab<strong>il</strong>ità e mortalità possono essere prevenute adottando st<strong>il</strong>idi vita positivi, socialmente condivisi. In questo ambito è identificatocome obiettivo specifico soprattutto per la popolazione anziana l’aumentodella attività fisica regolareI sistemi sanitari devono farsi carico di aiutare la popolazione a modificare<strong>il</strong> proprio sitle di vita sostenendo una cultura che recuperi <strong>il</strong> movimentocome parte essenziale nella vita di tutti i giorni; in particolare verso: <strong>il</strong>soggetto sano sedentario come stimolo a comportamenti di prevenzionei malattie e <strong>il</strong> soggetto a ridotta capacità motoria indotta per etào per patologia cronica clinicamente stab<strong>il</strong>izzata.Le Attività motorie per la popolazione anziana a FirenzeNel territorio di Firenze da molti anni si è consolidata con successol’esperienza della ginnastica per anziani che vede coinvolti <strong>il</strong> Comuneed i consigli di Quartiere, le associazioni di promozione sportivaoperanti nel territorio comunale , le associazioni di anziani costituitee le migliaia di anziani che frequentano le attività di ginnastica stesse.Le Attività Motorie Adattate per persone frag<strong>il</strong>io con disab<strong>il</strong>itàSono presenti nel territorio del Comune anche numerose personecon condizioni di disab<strong>il</strong>ità che ne riducono la mob<strong>il</strong>ità stimateintorno al 2,3% della popolazione, ed è in incremento <strong>il</strong> numero dipersone con malattie croniche, che non sono disab<strong>il</strong>i ma, che presentanocondizioni di frag<strong>il</strong>ità che ne limitano la loro capacità a svolgeretutte le attività della vita quotidiana con particolare riferimentoalla socializzazione e <strong>il</strong> movimento fuori della propria abitazione.Questa fascia di persone poco mob<strong>il</strong>i e in condizioni di salutefrag<strong>il</strong>e, può beneficiare di programmi specifici di attività fisica comeindicato dalle Linee guida regionali toscane. La Giunta regionale hadeliberato nel 2005 l’introduzione a sistema delle Attività MotorieAdattate organizzate in collaborazione fra le Aziende Sanitarie, leSocietà della Salute e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciutiCONI.La Regione Toscana nel deliberato indicaquesta Attività Motoria Adattata come:Attività non sanitaria• rivolta alla popolazione in condizioni di salute stab<strong>il</strong>i per assenzadi malattia acuta o con riduzione delle capacità funzionalida condizioni cliniche pregresse con esiti funzionali stab<strong>il</strong>izzati• svolta negli abituali contesti della comunità socialesotto forma di attività di gruppo (14-20 persone) inluoghi deputati ad attività di socializzazione, fitness oin palestreGli Istruttori A.F.A. come indicato dalle Linee guida regionalisono Professionisti formati con:- Laurea in Scienze Motorie o titolo equipollente- Laurea in Fisioterapia o titolo equipollenteDal 2006 le strutture dell’SdS di Firenze e della riab<strong>il</strong>itazionedell’ASL di Firenze, hanno pianificato interventi che hanno coinvoltoi medici curanti, gli enti di promozione sportiva, le associazionisportive , l’Azienda per i Servizi alla Persona di Montedomini perdare attuazione alle indicazioni della delibera di Giunta regionale1081/2005 ed attivare nel territorio comunale corsi di Attività MotoriaAdattata.La SdS Firenze ha provveduto ad inserire l’Attività Fisica Adattatanel Piano Integrato di Salute 2008-2010.Sono stati messi a punto dai Professionisti Sanitari dell’ASL e successivamentecondivisi con gli erogatori due programmi specifici perpersone in condizione di salute frag<strong>il</strong>e specificatamente:a) Attivita’ motoria per soggetti anziani affetti da sindrome algica daipomob<strong>il</strong>ita’ e da osteoporosib) Attivita’ motoria per soggetti adulti con rachialgia cronicizzante.I corsi attivati sono 34 e distribuiti in 19 sedi territoriali che copronotutti e cinque i Quartieri di Firenze con una media di 3 sedi perQuartiere.I soggetti erogatori che hanno definito accordi di convenzione con laSocieta’ della Salute di Firenze per l’Attivita’ Motoria Adattata sono:• UISP• ENDAS• ANCESCAO• Diaconia Valdese RSA Gignoro• A.S. Gulliver• A.S. Good• A.S. B Side• A.S. Cocchi• Avvenire 2000Dati del report ASL 10 dell’A.F.A.( relativo al 1° Semestre 2009) inviato alla RegioneDati AFA al 30.6.2009 To.t ASF/4SdS Tot. SdS FiN.erogatori 22 9N.punti erogazione 45 19N.Corsi 89 34N.Comuni della Zona 33 1N.Partecipanti 1420 565In Tutta la Toscana sono circa 11.500 le Persone che nel primosemestre del 2009 hanno partecipato a Programmi AFA.Le AFA Speciali e la nuova regolamentazioneNella primavera del 2009 la Regione Toscana, recependo i buonirisultati raggiunti nella sperimentazione introdotta nel 2005 conl’AMA, ha deliberato DGR 459/2009 l’atto di indirizzo alle ASL eSdS per l’organizzazione su tutto <strong>il</strong> territorio Regionale dell’ “AttivitàFisica Adattata”.Nell’atto deliberativo Regionale che è in fase di recepimento nellaASL 10 di Firenze e nella SdS di Firenze, viene introdotta la differenziazionefra AFA per persone a bassa disab<strong>il</strong>ità e AFA per Persone adalta Disab<strong>il</strong>ità individuando due tipologie di programmi:a) Programmi AFA per persone con “bassa disab<strong>il</strong>ità” disegnati per“le sindromi croniche che non limitano le capacità motorie di baseo della cura del sé”b)Programmi AFA per persone “alta disab<strong>il</strong>ità” disegnati per “lesindromi croniche stab<strong>il</strong>izzate con limitazione della capacità motoriae disab<strong>il</strong>ità stab<strong>il</strong>izzata”Nel 2010 con l’attuazione della DGR 459/09 accanto alle attuali 2tipologie di AFA saranno affiancate altre tipologie caratterizzate daiProgrammi AFA per persone ad “alta disab<strong>il</strong>ità”. In questo momentonel confronto con le Associazioni rappresentanti i soggetti conDisab<strong>il</strong>ità croniche è maturata la decisione di promuovere anchespecifici programmi AFA.Programmi AFA progressivamentea regime nel corso del 20101) Programmi AFA per persone con “bassa disab<strong>il</strong>ità”a. per soggetti anziani affetti da sindrome algica da ipomob<strong>il</strong>ita’e da osteoporosib. per soggetti adulti con rachialgia cronicizzante2) Programmi AFA per persone con “alta disab<strong>il</strong>ità”a. per soggetti con malattie reumatiche in fase s<strong>il</strong>enteb. per soggetti con esiti stab<strong>il</strong>izzati di ICTUSc. per soggetti con malattia di Parkinson Stadiazione (Hoen& Yahr) 1-3Tutti i programmi AFA promossi nell’ambito del territoriodell’ASL 10 ed adottati della quattro SdS che incidono in questoterritorio, verranno pubblicati insieme al regolamento Aziendalesul sito internet dell’ ASL 10 e su quello della SdS di Firenze.IL TUO MEDICO TI hA CONSIGLIATODI PARTECIPARE ALL’A.F.A.?L’accesso ai programmi AFA avviene su specifica indicazione delProprio Medico Curante o del Medico Specialista che ha in cura <strong>il</strong>soggetto per <strong>il</strong> problema di salute cronico o disab<strong>il</strong>itante specificoo su proposta dei Servizi di Riab<strong>il</strong>itazione alla conclusione delProgetto Riab<strong>il</strong>itativo.<strong>Il</strong> Cittadino può contattare la rete d’offerta AFA presente nelTerritorio Comunale attraverso <strong>il</strong> Call Center di Montedominiut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> Numero Verde:<strong>Il</strong> Coordinamento Operativo svolto da Fisioterapisti dell’U.O. diRiab<strong>il</strong>itazione Funzionale dell’ASL 10 , invita <strong>il</strong> cittadino per unaverifica del livello funzionale della capacità motoria per inserirlonel programma a lui adeguato, nella sede di attività disponib<strong>il</strong>e elogisticamente più vicina.<strong>Il</strong> personale del Coordinamento Operativo effettua visite periodichenelle sedi di attività AFA per monitorare <strong>il</strong> rispetto deiprogrammi concordati con gli erogatori ed eventuali criticitàriscontrab<strong>il</strong>i o segnalate.Le strutture erogatrici si impegnanoattraverso un accordo sottoscritto a:• garantire l’offerta secondo iprotocolli-programmi di esercizioconcordati con gli operatorisanitari delle ASL e delleS.d.S.• garantire la sicurezza dei programmidi esercizio, la pulizia e l’igiene delle palestre, piscineo altre strutture.• garantire i requisiti formativi e l’adesione dei propri istruttoriai programmi di esercizio concordati• assicurare l’attività con una tariffa indicativa di 2 euro (2,5euro per i programmi svolti in piscina) ad accesso, conmodalità di pagamento mens<strong>il</strong>e<strong>Il</strong> Cittadino si impegna:• a partecipare al programma motorio proposto• a corrispondere, al soggetto erogatore, la quota mens<strong>il</strong>e dellapartecipazione al programma AFA ( che si svolge su dueincontri settimanali svolti in gruppo della durata di un ora)• a corrispondere la quota assicurativa (circa 10 € l’anno)relativamente alla partecipazione ad attività motorie nonagonistiche• a comunicare all’erogatore qualsiasi variazione della suacondizione di salute che possa pregiudicare la partecipazioneal programma AFA• a comunicare al Coordinamento dell’ASL eventuali criticitàr<strong>il</strong>evate in corso dell’ attività stessaDott. Simone BaldiDirettore Area Professionale della Riab<strong>il</strong>itazioneDirezione Servizi TecnicoSanitari ASL 10 FirenzeInformazione a cura della Società della Salute


14 Febbraio 2010attualitàsAN LORENZO/1. L’ipotesi di uno sgombero circolata tempo fa non piaceva agli esercenti<strong>Il</strong> mercato per ora resta al suo posto1066367L’assessore Nardella spiega che per <strong>il</strong> momento non sonostate prese decisioni riguardo a un eventuale trasferimentoin lungarno Pecori Giraldi: “Siamo all’inizio di un percorso,non faremo interventi senza coinvolgere le categorie”Facciamoci... Belli...PARRUCCHIERISOLO IL LUNEDIPROMOZIONIsui seguentiserviziCOLPI DI SOLEda €40PERMANENTE€24 €20VERIBELSKIN TESTLo specchio tecnologico che ti rivela quelloche e’ impossib<strong>il</strong>e vedere ad occhio nudoQuesto mese...analisi GRATUITAinestetismi pelle per viso+ Trattamento specificoin base ai risultatidel test (puliziaviso specifica) +prodottimantenimento(latte+tonico+crema idratante)COLORE€18 € 94 €80ESTETICA<strong>Via</strong> Scipione Ammirato, 69/CTel. 055 670753Luca SerranòUna strana storia, quelladel presunto trasloco dialcuni banchi del mercatodi San Lorenzo.Tralo stupore degli operatori oltre unmese fa hanno infatti cominciato acircolare voci sempre più insistentidi un trasferimento in LungarnoPecori Giraldi, presso <strong>il</strong> mercatomultietnico, delle postazioni raden-L’INTERVENTOParla Mauro Bufalari“Vogliamo bagnie dei vig<strong>il</strong>i fissi”bbiamo grandi progetti,“A speriamo solo che glienti locali ci aiutino in questaavventura”. Mauro Bufalari è<strong>il</strong> nuovo presidente della Commissionecommercio per SanLorenzo, carica ottenuta a largamaggioranza poche settimanefa. Tra le proposte che sarannoavanzate all’Amministrazionespicca senz’altro la costituzionedi un vero e proprio percorso di“banchi caratteristici”, in mododa restituire al centro di Firenzeun mercato autenticamentepopolare. “<strong>Il</strong> Comune ci ha datol’ok, adesso è <strong>il</strong> momento di cominciarea far sul serio”, spiega.Punto qualificante del progetto è<strong>il</strong> ripristino delle vecchie e ferreeregole (in particolare del R.e.c.,Registro Esercenti <strong>il</strong> Commercio)che governavano la materiaprima del decreto Bersani. Inquesto senso, la famigerata leggespeciale per Firenze si rendeancor più necessaria. “Prima ditutto viene la legalità - dice <strong>ancora</strong>Mauro Bufalari, titolare diun banco proprio accanto allabas<strong>il</strong>ica - perché senza un generalizzatorispetto delle normequesto mercato continuerà a degradarsisempre più”. Una sott<strong>il</strong>epolemica anche nei confrontidi quegli operatori che si disinteressanodel bene comune. “E’proprio a questo che servono leregole – racconta – in tal sensoprometto che faremo di tutto permigliorare le cose. Prendete <strong>il</strong>problema dei rifiuti: serve unnuovo sistema di raccolta perevitare che a fine giornata tuttolo sporco si riversi sulle strade”.Le richieste degli ambulanti,d’altra parte, poggiano anchesulle migliaia di euro (800 perogni metro quadro) versateogni anno per l’occupazionedel suolo pubblico. “Chiediamosoprattutto la costruzionedi bagni e la presenza fissa deivig<strong>il</strong>i urbani - conclude MauroBufalari - siamo stanchi di esserespennati dalle tasse mentre gliabusivi fanno <strong>il</strong> bello e <strong>il</strong> cattivotempo”./L.S.ti la bas<strong>il</strong>ica. Molti articoli di giornalehanno confermato l’ipotesi, ein poco tempo <strong>il</strong> popolo degli ambulantidi San Lorenzo ha serrato lef<strong>il</strong>a e chiesto compatta un incontrocon l’Amministrazione. La parolafine all’incidente di percorso ègiunta dopo alcuni giorni, col Comuneschierato in blocco a smentirel’ardito progetto. Ma come si èarrivati a tutto questo? Com’è possib<strong>il</strong>eche una notizia così dirompenteabbia potuto fare <strong>il</strong> giro dellacittà? I nuovi componenti dellacommissione commercio per SanLorenzo (oltre duecento votanti,presidente Mauro Bufalari) <strong>ancora</strong>non sanno darsi spiegazioni, main coro fanno barriera all’ipotesisgombero. “È ridicolo pensare dispostarci - spiega Farshid Poosti,vicepresidente della commissioneche rappresenta gli ambulanti delmercato - non siamo oggetti mapersone, e anche piuttosto arrabbiate.Siamo i primi a lamentarcidelle condizioni di San Lorenzoma questo non vuol dire che si possanoprendere decisioni sopra lenostre teste”. Le smentite piovutenei giorni successivi, dunque, nonsono servite a rasserenare completamente<strong>il</strong> clima. <strong>Il</strong> timore è ovviamentequello che la proposta tornidi nuovo sul piatto, magari sottoaltra forma. “L’amministrazione hapreso degli impegni - tuona Giorgio,tra gli ambulanti più longevi (eascoltati) del mercato - Noi siamosempre stati disponib<strong>il</strong>i ma è chiaroche se fossero davvero queste le intenzionici arrabbieremmo molto”.Dario Nardella, vicesindaco nonchéassessore allo sport e allo sv<strong>il</strong>uppoeconomico, tiene a precisareche nessuna decisione è stata presaal riguardo. “Siamo solo all’iniziodi un lungo percorso di riqualificazionedei mercati – spiega – e dicerto ad oggi non possiamo saperequali saranno gli scenari futuri.Quel che mi sento di assicurare, adogni modo, è che non faremo interventiradicali senza coinvolgerele categorie interessate”. Frasi chegiungono soavi alle orecchie degliambulanti, <strong>ancora</strong> scosse dagliarticoli apparsi in serie sui giornali.“Vorrà dire che qualcuno remacontro - scuote <strong>il</strong> capo un giovaneoperatore di via dell’Ariento - forsediamo fastidio, su di noi si diconotante falsità”. La presenza di mercemade in China, per esempio, è unadelle accuse che fa più arrabbiaretitolari e gestori di banchi. “Ma liguardate i prodotti dei negozi delcentro? La merce cinese è dappertutto,possib<strong>il</strong>e che la colpa sia soltantonostra?”.Ci accusanodi vendere mercemade in China,ma lo fanno tutti


attualitàsAN LORENZO/2. In aumento <strong>il</strong> numero dei commercianti dell’estremo oriente che affittano bancarelleE tra i banchi si parla sempre più cinese15Riccardo BianchiQuando chiedi di uncinese che ha unbanco di alimentarinel mercato copertodi San Lorenzo, qualcunodice che forse ti sbagli. EppureDong è lì, e da quattro mesivende la sua verdura. Qui è <strong>il</strong>primo della sua etnia: “Volevolavorare - dice - <strong>il</strong> mercato mipiaceva e ho provato”. Accanto,due bangladeshi che vendonofrutta. “Anni fa i bangladeshihanno comprato tanti banchi evendevano tutti frutta e verdura- dice Alessandro, uno deglioperatori storici - ma è andatamale. Hanno smesso quasi tutti”.Nessuno commercia carneo pesce: i frigoriferi costanotantissimo. Anche fuori, tra le242 bancarelle, gli ultimi arrivatisono originari di Cina eBangladesh, ma sono già tanti.Negli anni ci sono stati primai persiani, poi i palestinesi, poigli slavi, i rumeni e i bras<strong>il</strong>iani.Adesso loro, che per alcunihanno superato le altre etnie. E,pure qui, vendono tutti la stessaroba: vestiti e foulard i cinesi,borse e ciondoli gli altri. Tuttoa pochi euro. Parlarci è diffic<strong>il</strong>e.Qualcuno sa l’inglese, l’italiano<strong>il</strong> minimo indispensab<strong>il</strong>e.Ma gli affari vanno male: “Èmezzogiorno e ho venduto 15euro. Lui zero e lei pure - raccontaOtello, quarant’anni diesperienza, indicando <strong>il</strong> vicinosenegalese e la vicina mandarina- I cinesi ci provano. Ma <strong>il</strong>problema è che c’è qualcuno,italiano, che affitta i banchi aprezzi alti nonostante la crisi.Li frega”. Le cifre vanno dai2.500 euro al mese per un postointorno alla bas<strong>il</strong>ica ai 500di via Panicale, dove ci sonotanti posti vuoti, perché aprireal mattino costa più che tenerechiuso.A San Lorenzo quasi tutti vendonoaccessori in pelle, vestitiNell’area esterna sono tantigli ambulanti asiatici, mentre in quellacoperta per adesso c’è solo Dong,che da quattro mesi vende lì la sua verdurae poco altro. Colpa anche di unturismo più povero. “I cinesipagano sempre - li difende Angelo,che gestisce una delle cooperativeche monta i banchi almattino e li smonta la sera - Coni bangladeshi si fa fatica, maanche con gli italiani. Solo chese loro poi se ne vanno, chi tipaga?”. Qualche commercianteli accusa di slealtà: “Vendono latua stessa merce, ma abbassano<strong>il</strong> prezzo. Ti fanno chiudere”,sostiene Edgar, bras<strong>il</strong>iano. Maormai nel mercato è quasi tuttouguale, fatto in Cina o comunquedai cinesi. A punirli, però,è l’inesperienza. “Sono anch’iostraniero - dice Dragosh, che haun banco in via Panicale - maho lavorato come commesso perotto anni, prima di mettermi inproprio. Loro aprono dall’oggial domani e si fanno concorrenza.Non sanno come si lavora.Alcuni hanno già chiuso. Andràcosì anche per gli altri”.FOCUs. Calo di vendite anche per gli stranieri“La crisi c’è anche per noi”In via Panicale un ragazzo neroalticcio saluta un uomo biancoe gli mette una mano sullaspalla. “Amore?”, chiede, e loaccompagna in un negozio, sorpassandodue africani che stannosulla porta. Dopo dieci minuti,l’uomo è <strong>ancora</strong> seduto accantoalla cassa, in fondo al locale.Scene del genere si ripetono <strong>ancora</strong>nella strada, un tempo feudodei neri.Ma oggi non più. Nel bazar colnome africano c’è un cinese.Ovunque rivendite e call centerdi bangladeshi. “Si notano dipiù da quando fanno capannellofuori dal centro Snai” diconoi commercianti italiani. Mac’è chi è storico, come Alamgir,che nel 2001 ha aperto l’OrientalAlimentari, un supermarketetnico: “Vendiamo solo a stranieri,anche operatori del mercato.Abbiamo avuto un calo del70 per cento in pochi anni, maPerso <strong>il</strong> 50 percento in un anno,se continua cosìnoi chiudiamocontinuo a pagare 1400 euro almese di affitto”. Ad un italiano.In piazza del mercato, un piccolonegozio di accessori ha apertovicino al kebabbaro. Dentro dueragazzi cinesi. Una, molto bella,non capisce l’italiano. L’altrodice che l’attività, di tre mesi, èdel fratello. Ma della crisi non saniente. Nel senso che non conoscela parola. I cinesi stanno acquistandoi tanti fondi vuoti delquartiere. <strong>Via</strong> Faenza e le stradelimitrofe sono una costellazionedi commercianti asiatici. Tra icolleghi italiani la frase è: “Sonobravi, non danno noia. Ma midomando chi e perché gli affittai fondi”. Le clientele sono separate.Al mini-market all’incrociocon via Panicale una commessaanziana con gli occhi a mandorladice che la sua è solo asiatica.Alla friggitoria numero 34,come riportato sulla targa storica,i gestori ora sono cinesi. Laragazza al banco spiega che gliaffari sono calati perché non cisono turisti: “Meno 50 per centoin un anno. Abbiamo mandatovia una commessa. Ma l’affittonon è calato. Se continua così,chiudiamo”. Chi è <strong>il</strong> proprietario?“Un italiano”. /R.B.1062890


16 Febbraio 2010ZOOM/1. A Firenze ci sono (poche) famiglie che gestiscono una miriade di fond<strong>il</strong>’inchiestaLa città di chi possiede palazzi interiIstituti assicurativi eL’INTERVISTAbanche, ma anchesemplici privati: spessoimmensi patrimoniimmob<strong>il</strong>iari sonoconcentrati nelle manidi pochi. Ecco una“mappa delle rendite”Lorenzo Salusestuna volta una città in cu<strong>il</strong>a ricchezza delle famiglie ela loro influenza sui destini diC’eraFirenze si misurava sulla bellezzadei palazzi e sull’altezza delle loro torri.Adesso che quelle torri sono state in gran partescapitozzate, influenza e status sociale non simisurano più per altezza, ma per estensione. E ipatrimoni immob<strong>il</strong>iari, nelle mani di pochi soggettinon sono più ostentati, tutt’altro. Tant’èche risulta diffic<strong>il</strong>e tracciare una mappa deigrandi proprietari, tanto più adesso che la giuntaRenzi, di fronte al progressivo abbandonodei negozi storici e all’emorragia di abitanti dalcentro, ha dato <strong>il</strong> via alla crociata contro la “cittàdella rendita”. Ma chi sono dunque i protagonistidell’oligopolio immob<strong>il</strong>iare fiorentino? Talvoltaè sufficiente leggere le targhe in marmo ole insegne affisse sui muri: grandi istituti assicurativipossiedono palazzi nelle zone storiche,come Fondiaria in piazza della Repubblica oGenerali in piazza della Signoria. Uffici ai pianisuperiori, fondi commerciali al piano terra: collocazionistrategiche che negli anni scorsi hannospinto al rialzo gli affitti richiesti ai gestoridi bar storici come Rivoire o Paszkowski, conminacce di chiusura poi rientrate. Ci sono poialcuni istituti bancari, anch’essi proprietari datempo immemore di fondi destinati ad abitazionio negozi. Ma alcune banche stanno dismettendo<strong>il</strong> loro patrimonio, vendendolo a societàprivate spesso riconducib<strong>il</strong>i a singole famiglie:è <strong>il</strong> caso dei fratelli Fratini (eredi dei fondatoridella Rifle) che negli ultimi anni hanno acquisito,tra gli altri, l’attuale immob<strong>il</strong>e che ospitaZara (ex sede del Banco di Sic<strong>il</strong>ia) e di PalazzoTornabuoni (Ex Banca Intesa) in via Strozzi,dove è stato realizzato un residence extra lusso.Nuovi proprietari che affiancano le dinastienob<strong>il</strong>iari che tutt’ora possiedono le storicheresidenze fam<strong>il</strong>iari, destinandole a negozi edappartamenti. Caso diverso è quello che riguardale proprietà dell’Arcidiocesi, dell’Istituto disostentamento del clero e dei singoli complessireligiosi: numerosi sono i fondi commerciali edabitativi che rientrano nel patrimonio ecclesiastico,ma differentemente dagli altri proprietari,la Chiesa tende a mantenere i livelli di locazionea prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato,non perseguendo quindi intenti speculativima conservativi. Fin qui niente di sorprendente.Ma sbaglia chi pensa che i grandi proprietari diimmob<strong>il</strong>i siano concentrati nel centro storico,o che essi siano solo gli eredi di grandi e notedinastie fiorentine. I protagonisti della renditafondiaria sono talvolta anche famiglie ignote aipiù, tranne a coloro a cui affittano case e fondicommerciali, spesso situati in zone periferichedella città. Interi immob<strong>il</strong>i con alcuni negozi edecine di appartamenti intestati alla stessa persona?Capita più spesso di quanto si possa immaginare.Anche questa è la città della rendita,ma non andatelo a dire ai proprietari.Parla <strong>il</strong> vicesindaco Nardella“Serve un interventoa livello governativo”aumento dei canoni di affitto sta causandola chiusura di molti negozi sto-L’rici. <strong>Il</strong> sindaco ha lanciato un messaggio aiproprietari, affermando che l’era della renditadi posizione è finita. Condivide?Non posso che condividere. Fin dall’inizioquesta amministrazione ha fatto della lotta allarendita una delle sue bandiere. La rendita stasoffocando le imprese, i negozi, le boutique enoi non assisteremo passivamente. Da un latochiamiamo i proprietari alla responsab<strong>il</strong>ità e alrispetto, dall’altro vogliamo combattere questabattaglia con ogni mezzo, a partire dal tavolodi confronto con <strong>il</strong> Governo.Gli affitti sono molto alti anche in periferia,dove i negozi di vicinato stanno cedendo <strong>il</strong>passo alle catene in franchising. Una conseguenzaineludib<strong>il</strong>e della globalizzazione?Ci rendiamo conto che combattere da solicontro la globalizzazione è impossib<strong>il</strong>e, nonsi può fermare un fenomeno storico. Ma losi può governare, trovando nuove strade perarginare l’impoverimento culturale e socialedelle nostre strade e piazze evidenziato dallascomparsa dei negozi storici e di vicinato per<strong>il</strong> proliferare di kebab, internet point, pizzerieal taglio. Introdurremo nuove regole, senza naturalmenteporre questioni di discriminazionesociale o culturale, ma per preservare un coerentesv<strong>il</strong>uppo della città, nell’interesse di tutti.Inoltre, stiamo perfezionando una importanteintesa per promuovere i Centri commercialinaturali, meritevoli di sostegno perché hannoun ruolo vitale nel tessuto urbano fiorentino edifendono la nostra ‘tipicità’.Cosa può fare <strong>il</strong> Comune per scrivere la parolafine sulla rendita di posizione?Come amministrazione sappiamo di non averestrumenti normativi efficaci per controllare <strong>il</strong>fenomeno. Proprio per questo vogliamo porre<strong>il</strong> problema al Governo, anche attraverso ladiscussione sulla legge speciale per Firenze,per poter ut<strong>il</strong>izzare la leva vincolistica e la levafiscale, con meccanismi di incentivi e disincentivi./L.S.Mario Razzanelli. Candidato alle Regionali per Lega NordCari amici e concittadini,insieme abbiamo ottenuto dei risultati importanti:- la pedonalizzazione di Piazza Duomo;- la revisione del piano strutturale,- la discussione su tunnel TAV e Stazione Foster.Oggi mi rendo conto che bisogna fare molto di più.Così ho deciso di candidarmi per le regionali insiemeal movimento della Lega Nord, unico partito impegnatoper risolvere concretamene i problemi della gente,delle città e del Paese.I punti cardine del programma per la Toscana e perFirenze sono:1. LA QUESTIONE MORALE. Lo scandalo diCastello, lo scandalo Quadra, <strong>il</strong> caso Barberino chevede <strong>il</strong> coinvolgimento dell’assessore regionale Cocchi.I fiorentini ed i toscani riflettano e decidano se è giuntal’ora di voltare pagina.2. INFRASTRUTTURE.- Aeroporto. Abbiamo oggi uno scalo che assomiglia aduno del terzo mondo. Con la pista parallela all’autostradaridurremmo l’inquinamento acustico epotremmo raggiungere ad esempio la Russia e l'Egitto.Un m<strong>il</strong>ione e mezzo di passeggeri in più all’annopotrebbero significare un m<strong>il</strong>iardo di euro di nuoveentrate per l’economia dell’area fiorentina.- Bretella Incisa-Barberino. L’autostrada del Solepotrebbe diventare la circonvallazione esterna diFirenze riducendo drasticamente l’inquinamento.- TAV. Bloccare <strong>il</strong> progetto della stazione Foster ed esaminareuna soluzione alternativa per l’attraversamentodi Firenze dell’Alta Velocità. Ut<strong>il</strong>izzando le risorserisparmiate per potenziare le ferrovie regionali .3. IMMIGRAZIONE. Rispetto delle leggi e delleregole. Chi delinque o non rispetta leregole e le leggi deve essere rimpatriatoimmediatamente. Istituzione inToscana dei Centri di accoglienza. Aiutaregli immigrati che lavorano, si inegrano e si comportanocorrettamente4. SANITÀ. No alla proposta del Candidato PresidenteRossi. Tre mesi di attesa per fare un esame sonotroppi. Basta! Non è più ammissib<strong>il</strong>e che con unaSanità che brucia m<strong>il</strong>iardi di risorse ci siano <strong>ancora</strong>oggi tempi biblici di attesa per fare un esame. Dopo 30giorni un cittadino deve avere <strong>il</strong> diritto di farsi fare gliesami anche in una struttura privata.5. CULTURA. Impedire che la Fondazione delMaggio Musicale Fiorentino venga declassata.Sarebbe una perdita grave per Firenze e la Toscanatutta.Chiedo a tutti i Fiorentini che hanno a cuore gli interessidella città e della regione di VOTARE LEGANORD. Manterrò gli impegni chiesti dai miei concittadini:amici stanchi di soccombere a interessi e sprechidella politica. I soldi ci sono, sono quelli dellenostre tasse e devono essere spesi bene!MESSAGGIO A PAGAMENTO


l’inchiestaZOOM/2. Non si ferma l’ondata che ha coinvolto molti negozi del triangolo della moda fiorentina<strong>Via</strong> Tornabuoni, <strong>ancora</strong> bandoni chiusi17Da Yves Saint Laurent a Hugo Boss, fino a Versace, Escada e Brooks Brothers.Le grandi firme continuano a chiudere le loro boutique nelle strade più centralidella città, lasciando spazio a saracinesche abbassate e cartelli con la scritta “affittasi”Barbara BiondiC’è chi viene e c’èchi va. <strong>Via</strong> Tornabuoni,strada fiorentinadelle griffeper eccellenza, sta (ormai da qualcheanno) subendo la crisi che nel2009 ha finito per attanagliare tutto<strong>il</strong> mondo, nessuno escluso. <strong>Il</strong> risultatoè un via vai di negozi chechiudono, a volte riaprendo in altrelocation e a volte non riaprendoaffatto, sparendo dalla circolazionesenza dare più segni di vita. <strong>Il</strong> croceviadella moda, dove da un po’si assiste ad una sorta di “danzadelle saracinesche” è Tornabuoni,Strozzi, Vigna nuova. Queste le trestrade dello shopping con la S maiuscola,quelle dove “se ci sei vuoldire che conti qualcosa nell’olimpofashion”. E se non ci sei più?La questione è amletica. <strong>Il</strong> primo(previdente) a chiudere i battenti,già qualche anno fa, è stato YvesSaint Laurent, che da trent’annistava all’inizio di via Tornabuonied ha lasciato spazio a Burberry,che ha preso <strong>il</strong> suo posto. L’hannoseguito a ruota Hugo Boss, che hachiuso in via Tornabuoni (ma haun punto vendita in piazza dellaRepubblica), Trussardi, che avevaun maxi negozio di oltre 400 metriquadri (con un affaccio anche inpiazza Strozzi) nella stessa strada,Roberta di Camerino in via del Parione,Versace che stava “di casa”nella torre Gianfigliazzi, proprio difronte al palazzo Spini Feroni dellamaison Ferragamo, Escada in viaStrozzi, Cartier che si è trasferitopoco distante e Brooks Brothers,che aveva aperto in via della VignaNuova poco più di un lustro fa.Tutti sono andati via promettendoa clienti e aficionados di spostarsialtrove, ma ad oggi nessuna diqueste griffe ha reso note nuoveaperture. Una vox populi nell’ariada tempo parla di Fendi come <strong>il</strong>prossimo della lista a sloggiare lasciandospazio a Louis Vuitton, chea quel punto guadagnerebbe l’interoisolato che si affaccia su piazzaStrozzi. Sono sempre voci quelleche parlano delle cattive acque incui sembrerebbero navigare ancheBottega Veneta, che ha la sua boutiquein via Strozzi, Gianfranco Ferrè,le cui vetrine si affacciano metàsu via della Vigna Nuova e metà suvia del sole, e Rebecca, brand tuttotoscano che sembra abbia difficoltàa tenere aperto <strong>il</strong> prestigioso puntovendita aperto in anni recenti a pochimetri da piazza Antinori. Commessie impiegati tremano al solopensiero di chiusure imminenti ealcuni si mob<strong>il</strong>itano per tempo, allaricerca di un posto di lavoro più<strong>Via</strong> TornabuoniIL DENTISTA RISPONDEQUESTO MESE: la protesi su impianti e’ sicurae da’ risultati paragonab<strong>il</strong>i ai propri dentiA cura delDott. Giuseppe GarrubbaCari lettori, nella rubrica di gennaiovi parlai di impianti e per la precisione,quando e perché metterli. Questomese, entrando più nello specifico,voglio parlarvi delle due tecnichedi inserimento degli impianti:tradizionale o a carico immediato. <strong>Il</strong>prossimo mese, per esaurire <strong>il</strong> tema, vi parlerò dimini impianti, usati negli ultimi anni per <strong>ancora</strong>re laprotesi mob<strong>il</strong>e.Arrivati al punto di aver selezionato <strong>il</strong> paziente conle caratteristiche necessarie per la protesisu impianti (vedi numero di gennaio),si passa alla realizzazione. Nella tecnicaclassica si inseriscono le viti e poi siaspetta circa tre mesi che si riformi ossointorno ad esse, prima di applicarci lecapsule.La tecnica cosiddetta a carico immediatoprevede, invece, che la vite venga inseritacon una leggera forzatura, ottenendouna stab<strong>il</strong>ità maggiore da subito.Da un po' di anni a questa partequest'ultima viene spesso preferita.<strong>Il</strong> vantaggio è chiaro, si può immediatamentemettere una capsula(seppur provvisoria) che permetteal paziente di arrivare senza uno opiù denti e uscire, dopo l'intervento,con denti paragonab<strong>il</strong>i, in tuttoe per tutto ai propri per stab<strong>il</strong>ità, ingombro,estetica...Tutto <strong>il</strong> lavoro che dà la buona riuscita sta a monte,nell'anamnesi del paziente, come scrissi nellarubrica di gennaio. Rispettando le regole chela natura ci impone <strong>il</strong> risultato è quasi sempregarantito. Nella mia ormai più cheventennale esperienza da implantologodiffic<strong>il</strong>mente ho avuto insuccessi. Si puòricorrere all'implantologia per risolverein modo eccellente <strong>il</strong> proprio problemadi edentulia.Salute a tutti.impianto posizionatonell’ossoDOTT. GIUSEPPE GARRUBBA <strong>Via</strong> Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225Dal lunedì al venerdì 9.00 - 12.30 • 15.00 - 20.00 <strong>Il</strong> sabato 9.00 - 12.30www.cura<strong>il</strong>tuosorriso.it1066430stab<strong>il</strong>e, operazione quanto mai diffic<strong>il</strong>e.Nel frattempo, alcuni bandonirestano chiusi e i cartelli affittasirimangono appesi alle vetrine permesi. D’altronde, con i tempi checorrono, è comprensib<strong>il</strong>e che anchegrandi e facoltose aziende nonsiano disposte a spendere cifre chesi aggirano, a seconda del negozio,sugli “80m<strong>il</strong>a euro mens<strong>il</strong>i di canone”,come spiega la proprietaria diuno dei fondi vuoti.LA NOVITÀVisto in passerellaL’oro si fa mantelloE debutta a PittiCome fossero abiti da indossare,stagione dopo stagione,i gioielli debuttano a Pitti.In effetti i manufatti realizzatidalle sorelle Marzia e DanielaBanci di Banci Gioielli Prezioso,prima azienda orafa ad avereaccesso alla kermesse più modaioladi Firenze, non si prestanoa recitare la parte dei sempliciaccessori, pretendono quellada protagonista. Pezzi unici oriprodotti al massimo in 9 esemplari(ma sempre rigorosamentea mano), ideati a partire da untema, come testimoniano i nomidati alle singole creazioni e allediverse collezioni. Geodedica,Parto, Firmamento, fino allafuturistica World Wide Web. Inogni caso si tratta di forme deltutto originali e altamente evocative.Come l’anello intagliatonel corallo più br<strong>il</strong>lante o lacollana che richiama forme ecolori lunari. “O ci ispiriamoad un titolo e lo sv<strong>il</strong>uppiamocon diverse sfaccettature – raccontaMarzia Banci, la maggioredelle due sorelle – oppure liplasmiamo sulla persona che celi richiede, sull’occasione chevuole celebrare, sul carattere esui suoi colori”. Un’arte in gradodi far sentire ogni donna unaregina, assicura Marzia, ma cherichiede tempo, pazienza, attesadell’ispirazione giusta e un atteggiamentoquasi di ascetismonei confronti della fretta contemporanea.“Ogni anello ha lasua storia, qualcuno può averbisogno di 2-3 anni per nascere,dal momento dell’idea alla realizzazione”.<strong>Il</strong> tempo che ci vuolead edificare piccole opere diarchitettura, in cui sono evidentigli studi in materia delle due sorelle.Per sfornare <strong>il</strong> “mantello”in oro bianco e argento ispiratoalla costellazione dell’Aqu<strong>il</strong>a cisono voluti 4 anni. Ma <strong>il</strong> risultatoparla chiaro: “Le donne checerchiamo di mettere in luce –conclude Marzia Banci - sonocome le nostre creazioni: malleab<strong>il</strong>i,dutt<strong>il</strong>i e uniche, dunquepreziose”./F.P.


18 Febbraio 2010specialeL’INIZIATIVA. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> a fianco della Fondazione Rava perchè sul terremoto non cali <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzioFari puntati, haiti non va dimenticataBenedetta StrappiÈstato fac<strong>il</strong>e, spontaneo,quasi scontato prendere<strong>il</strong> cellulare e mandareuno, due, tre messagginia chi chiedeva di inviarlia sostegno della popolazione diHaiti. <strong>Il</strong> diffic<strong>il</strong>e, invece, vieneora. Adesso che <strong>il</strong> sipario sulterremoto si sta abbassando,adesso che le immagini di queibambini straziati si allontananonel tempo e fanno meno male.Da tanti anni, 22 per l’esattezza,ad Haiti opera la FondazioneFrancesca Rava – N.P.H. ItaliaOnlus, da tempo in prima lineaper portare sollievo a una popolazioneche già prima del sismaera piagata dalla povertà. LaFondazione negli anni ha portatoavanti una lunga lista di progetti.Tra gli altri, ha costruito unorfanotrofio per 600 bambini,un ospedale pediatrico, scuoledi strada per altri 6m<strong>il</strong>a bambinie un centro di riab<strong>il</strong>itazione perbimbi disab<strong>il</strong>i. Immediatamentedopo che la terra ha smesso diruggire, la Fondazione si è attivataper mettere a disposizionel’ospedale pediatrico N.P.HSaint Damien come base per gliaiuti internazionali. L’ospedale,costruito con criteri antisismici,è stato danneggiato ma è rimastoin piedi e non ha mai smesso diLe foto di questa pagina sono state scattate all’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Francesca RavaLa popolazione colpita dal sisma ha <strong>ancora</strong> bisogno dell’aiuto di tutti per ripartire:per questo è importante tenere alta l’attenzione soprattutto adesso che è passatoun po’ di tempo e continuare con le donazioni anche nella fase post-emergenzafunzionare. Le operazioni non sisono mai fermate, e la strutturaè arrivata ad assistere anche 700persone contemporaneamente,oltre a servire da quartier generaleper la Protezione Civ<strong>il</strong>e Italiana.Un dato, la dice lunga. Inquei primi, strazianti, tre giorninella struttura sono nati tre bambini.E anche dopo, tante sonostate le future mamme arrivatecon complicanze, che si è sceltodi aprire un reparto maternità. Ementre si accoglievano le nuovevite, la Fondazione ha continuatoa lavorare su tutti i fronti,distribuendo acqua e cibo, organizzandocentri di accoglienzae ampliando l’orfanotrofio peraccogliere altri bambini. Oggiad Haiti è tutto da rifare, e <strong>il</strong> momentodi aiutare non finisce mai.<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> - così come altrepubblicazioni della Web&PressEdizioni - ha scelto di sostenerela Fondazione Rava e di provarea tenere le luci puntate su questatragedia. Ed è per questo chedalle nostre pagine r<strong>il</strong>anciamol’appello a donare, a dare <strong>il</strong> propriocontributo perché <strong>il</strong> Paese ela sua gente riescano a rialzarsi.


studiobackstage.comHAITIUN AIUTOIMMEDIATOPER I BAMBINICOLPITI DALTERREMOTO!DONA ANCHE TU SUBITOFONDAZIONEFONDAZIONEFRANCESCAFRANCESCARAVARAVA -N.P.H.N.P.H.ITALIAITALIAONLUSONLUSFONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUSBONIFICO: IBAN IT 39 03062 34210 000000760000BONIFICO: IBAN IT 39 G 03062 34210 000000760000C/C BONIFICO: POSTALE IBAN 17775230 IT 39 03062 34210 000000760000C/C POSTALE 17775230Intestati C/C POSTALE Fondazione 17775230 Francesca Rava N.P.H. Italia OnlusIntestati a Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia OnlusCARTA Intestati DI Fondazione CREDITO Francesca su www.nphitalia.org Rava N.P.H. oppure Italia chiamando Onlus <strong>il</strong> numero 02/54122917CARTA DI CREDITO su www.nphitalia.org oppure chiamando <strong>il</strong> numero 02/54122917CAUSALE:CARTA DI CREDITOTERREMOTOsu www.nphitalia.orgHAITIoppure chiamando <strong>il</strong> numero 02/54122917CAUSALE: TERREMOTO HAITICAUSALE: TERREMOTO HAITILA TUA DONAZIONE SERVIRÀ PER L’INVIO DI TEAM MEDICI ALL’OSPEDALELA TUA DONAZIONE SERVIRÀ PER L’INVIO DI TEAM MEDICI ALL’OSPEDALEPEDIATRICO LA N.P.H. SAINT DAMIEN DELLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA, LAPEDIATRICOTUA DONAZIONEN.P.H. SAINTSERVIRÀDAMIENPERDELLAL’INVIOFONDAZIONEDI TEAM MEDICIFRANCESCAALL’OSPEDALERAVA, LARIABILITAZIONE, PEDIATRICO N.P.H. LA SAINT CURA DAMIEN L'APPLICAZIONE DELLA FONDAZIONE DI PROTESI FRANCESCA AI BAMBINI RAVA, CHERIABILITAZIONE, LA CURA E L'APPLICAZIONE DI PROTESI AI BAMBINI CHELAHANNO RIABILITAZIONE, SUBITO FRATTURE LA CURA L'APPLICAZIONE AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI PROTESI AI BAMBINI DI BAMBINIHANNO SUBITO FRATTURE E AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI BAMBINICHEORFANI, HANNO SUBITO LA RICOSTRUZIONE FRATTURE DI AMPUTAZIONI, CASE PER GLI SFOLLATI L’ACCOGLIENZA DELLE TENDOPOLI.ORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.DI BAMBINIORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñosHermanos,La FondazionepresenteFrancescada 20Ravaannirappresentanell’isola quartoin Italiamondol’organizzazionedi Haiti conumanitarianumerosi progettiN.P.H. Nuestrosper l’infanzia,PequeñosLa Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñossottolaHermanos,Hermanos,guida di PadrepresentepresenteRichardda 20da 20Frechetteanni nell’isolaanni nell’isolasacerdotequartoquarto medicomondomondoin primadi Haitidi Hait<strong>il</strong>inea.con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea. con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIAinfo@nphitalia.orgONLUS V.LE E. CALDARA,www.nphitalia.org43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958Ringraziamoinfo@nphitalia.org www.nphitalia.orginfo@nphitalia.org www.nphitalia.orgper la pubblicazione di questa pagina


20 Febbraio 2010politicaAL VOTO. Verso <strong>il</strong> rinnovamento del governo toscano. Ecco chi sono gli aspiranti al “trono”Tre uomini e una donna per la RegioneSaranno Enrico Rossi (Pd, Sel, Idv, Prc,Pdci), Monica Faenzi (Pdl, Lega Nord),Francesco Bosi (Udc) e Alfonso De Virg<strong>il</strong>iis(Radicali) a sfidarsi <strong>il</strong> mese prossimoper la successione a Claudio MartiniPaola FerriSarà una corsa a quattro per la presidenza della Regione Toscana. A contenders<strong>il</strong>a poltrona di governatore sono tre uomini e una donna. Ad aprire ledanze delle candidature è stato Enrico Rossi, attuale assessore regionale aldiritto alla salute, che non ha avuto bisogno di primarie di sorta per esserescelto come rappresentante di Pd, Sinistra ecologia libertà, Italia dei Valori, RifondazioneComunista e Comunisti Italiani. La sua nomina è giunta un paio di mesi fa,mentre quella che si è fatta maggiormente attendere è stata quella di Monica Faenzi.Deputata e sindaco di Castiglione della Pescaia, la Faenzi correrà con la casacca delPdl e la squadra di supporto della Lega Nord, alleata di malavoglia in terre toscane.Dopo tanto tribolare a fine gennaio <strong>il</strong> suo nome è stato ufficializzato direttamente dalpremier S<strong>il</strong>vio Berlusconi, che l’ha preferita al candidato in pectore, l’ex An RiccardoMigliori. <strong>Il</strong> parlamentare si è fatto elegantemente da parte per lasciare spazio allaex italo forzuta bionda della Maremma, unica donna in lizza. Che si appresta a incalzarel’armata Rossi soprattutto sul terreno dell’immigrazione e dello sv<strong>il</strong>uppo economico.E <strong>il</strong> capitolo Cie (Centro di identificazione ed espulsione dei clandestini) hagià fatto scattare le prime scint<strong>il</strong>le tra i due. Nonostante l’apertura del candidato delcentrosinistra. Rossi ha infatti avanzato una “via toscana” ai centri di identificazione.“Non vogliamo centri di detenzione dove non si rispettino i diritti umani – ha recentementedichiarato – ma tanti piccoli Cie gestiti in collaborazione con volontariato emediatori culturali, dove gli immigrati privi di documenti possano essere trattenutinel rispetto della loro dignità. E dove, per quelli che sono disponib<strong>il</strong>i ad accoglie-Enrico RossiFrancesco BosiMonica FaenziAlfonso De Virg<strong>il</strong>iisre proposte di lavoro, possano essereavviati processi di regolarizzazione”.“L’idea mi fa sorridere – gli ha replicatola Faenzi – anzi arrabbiare. Gli italianiperdono anni per trovare un impiego eai clandestini sarebbe dato lavoro in tremesi”. La battaglia si preannuncia senzaesclusione di colpi, anche se per l’aspiranteprima govenatora della Toscanala strada è tutta in salita, considerato <strong>il</strong>vantaggio temporale del superassessoree <strong>il</strong> distacco in termini percentuali cheda decenni fa di questa regione una roccafortedella sinistra. A far da terzo equarto “incomodo” nel duello sarannoFrancesco Bosi e Alfonso De Virg<strong>il</strong>iis,candidati rispettivamente per l’Udc eper i Radicali. Sfumata l’ipotesi OlivieroToscani, <strong>il</strong> celebre fotografo scelto inprima battuta da Pannella e Bonino pertentare l’impresa, la nomina è ricadutasu De Virg<strong>il</strong>iis, noto imprenditore nonchéideatore del Premio InternazionaleGal<strong>il</strong>eo, prestigioso riconoscimento culturaleattribuito, tra gli altri, a RobertoBenigni. Dall’altra parte <strong>il</strong> deputato esindaco di Rio Marina Francesco Bosi,due volte sottosegretario alla difesa con<strong>il</strong> governo Berlusconi. I fiorentini loricorderanno anche nei panni di consiglierecomunale, carica che ha ricopertodal 1975 al ’90. Altri due personaggi,dunque, in grado di arricchire <strong>il</strong> quadrodi una campagna elettorale che si prof<strong>il</strong>atutt’altro che scontata.BILANCI. Conti in ordine ed “economia verde”, l’eredità dell’amministrazione uscente. Con qualche neo<strong>Il</strong> tesoretto della Toscana? Tutto in saluteLo sapevate che sanità e politiche sociali assorbono <strong>il</strong> 75 percento del b<strong>il</strong>ancio regionale? Si tratta di cifre da capogiro,attestate per <strong>il</strong> 2010 attorno a 6 m<strong>il</strong>iardi e 746 m<strong>il</strong>ioni di euro suun totale di 8 m<strong>il</strong>iardi e 890 m<strong>il</strong>ioni di spesa preventivata. Ed ègrazie al pareggio dei conti in ambito sanità, raggiunto nel 2006e mantenuto tra le tempeste di una diffic<strong>il</strong>e congiuntura economica,che la nostra regione si è potuta permettere di non frugareoltre nelle tasche dei contribuenti. Tant’è che la Toscana mantienela pressione fiscale più bassa d’Italia, eccezion fatta per leregioni a statuto speciale e la Bas<strong>il</strong>icata, forte del suo tesorettod’oro nero. <strong>Il</strong> contenimento dei costi della sanità pubblica ci haportato, tra l’altro, al centro della scena nazionale, a prenderci icomplimenti del ministro Giulio Tremonti e del premier Berlusconi.Ma non è stata solo la sanità a trascinarci sotto i riflettori inquesti ultimi cinque anni. La scorsa primavera ad attirare l’attenzionemediatica ci pensò la “legge regionale sull’immigrazione”.Una polemica per tutte: <strong>il</strong> diritto dei cittadini stranieri, clandestinicompresi, di accedere alle cure ospedaliere senza incorrere in unadenuncia per clandestinità. Sono state poi la tragedia di <strong>Via</strong>reggioe l’emergenza maltempo dello scorso Natale a farci salire malvolentieriall’onore delle cronache. E a mostrare a tutto <strong>il</strong> Paeseun popolo che si rimbocca le maniche e va avanti. Nonostantele risorse arrivino a spizzichi e bocconi dal governo centrale. Laregione di Martini è anche quella del “Piano casa” rivisto e correttoin salsa toscana. Così corretto da non attirare nemmeno unarichiesta per ampliare o ristrutturare baracca o castello che fosse.Per intravedere una via d’uscita dalla crisi, allora, meglio guardarealtrove. E investire in innovazione ed energie rinnovab<strong>il</strong>i.Perché la Regione ha deciso che la ripresa sarà “green”, anchegrazie ad appetitosi incentivi./P.F.992414INFORMAZIONE PROFESSIONALECOMPLETAMENTEGRATUITA


politicaPALAZZO VECChIO/1. Intervista al neo-assessore Cristina Giachi“Ricerca a portata di tuttiE più spazi per i giovani”Francesca PulitiCristina Giachi si è appena accomodata sullasua nuova poltrona e ha già un’agenda strapiena.Questo incarico no, non se lo aspettava ele è giunto in maniera un po’ irrituale (ma nonnell’era Renzi). “Matteo mi ha mandato un messagginocon <strong>il</strong> cellulare, poi mi ha convocata ufficialmente”.Quarantun anni, ricercatrice universitaria, è lei <strong>il</strong> nuovoassessore a Università, ricerca e politiche giovan<strong>il</strong>i,carica che ha assunto <strong>il</strong> mese scorso dopo <strong>il</strong> rimpastodi giunta, resosi necessario in seguito alle dimissionidell’assessore allo sport Barbara Cavandoli. New entrysì, ma fino a un certo punto, considerando <strong>il</strong> fatto chec’era proprio lei dietro ai famosi 100 punti in 100 giorni,cavallo di battaglia della campagna elettorale e Bibbiadei primi mesi di mandato del nuovo sindaco.Università e città, un rapporto destinato a cambiarenei prossimi mesi?Al momento <strong>il</strong> rapporto è da costruire, l’obiettivo èquello di farlo diventare un interscambio produttivo perentrambe le parti. Ora come ora l’ateneo ha rapporti sporadicicon la realtà cittadina e con l’amministrazione,lavoreremo per far sì che <strong>il</strong> dialogo diventi continuo edorganico. Già in campagna elettorale ci eravamo mossiin questa direzione, organizzando alcune iniziative voltea creare spazi d’incontro tra le istituzioni accademiche edi ricerca e l’amministrazione. Ma la fase più importanteconsiste nel coinvolgere la cittadinanza.In che modo?Rendendola partecipe del valore della ricerca, aprendo <strong>il</strong>mondo accademico a chi non ne fa parte. La conoscenzaLa conoscenza non deverimanere un priv<strong>il</strong>egioper élite ristrettenon deve rimanere un priv<strong>il</strong>egio per élite ristrette, deveessere accessib<strong>il</strong>e a tutti i cittadini. C’è innanzitutto unproblema di comunicazione, che rende diffic<strong>il</strong>e far emergere<strong>il</strong> mondo universitario dalla nicchia degli addetti a<strong>il</strong>avori. Una chiusura che impedisce agli stessi enti di ricercadiversi di attivare una vera e propria sinergia.Come valorizzare istituzioni come <strong>il</strong> Cnr e altri centridi studio che hanno base a Firenze?<strong>Il</strong> nostro obiettivo è quello di creare una rete in grado dimettere in contatto i diversi attori, non ultimi gli stessiCristina Giachicittadini, spesso poco o per niente a conoscenza di questerealtà.E parlando di connessioni concrete, <strong>il</strong> Polo sociale diNovoli e quello scientifico di Sesto risultano <strong>ancora</strong>decentrati e isolati dal punto di vista dei trasportipubblici.Lo stesso sindaco ha espresso la volontà di prolungare lelinee tramviarie per servire i due poli universitari, in unalogica che tenda ad includerli <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e nel tessutocittadino. <strong>Il</strong> che rappresenta una premessa fondamentaleall’integrazione nella società vera e propria.Altra tematica all’ordine del giorno: la situazioneabitativa dei numerosi studenti fuori sede di casa aFirenze.Le politiche cittadine possono fare molto per risolverequesto problema, a partire dalla lotta agli affitti in nero.Si tratta di un tema complesso, su cui lavoreremo in strettacollaborazione con l’assessorato alla casa.E per quel che riguarda le politiche giovan<strong>il</strong>i ci sonogià idee in cantiere?L’assessore Di Giorgi, che deteneva la delega prima dime, ha già avviato dei provvedimenti interessanti, volti acreare e valorizzare spazi di aggregazione e di espressioneartistica, nonché iniziative per incentivare lo sport trai giovani. La strada maestra è già segnata e credo che nonserva altro che proseguire su questo cammino.PALAZZO VECChIO/2. Trovata l’intesaPace fatta con la Fiorentina,entro l’anno <strong>il</strong> centro sportivoDurata di sei anni, rinnovab<strong>il</strong>eper altri sei, manutenzioneordinaria a carico della Fiorentina,straordinaria sulle spalle delComune e realizzazione del minicentrosportivo ai “campini” diviale Maratona completamente aspese della società viola. Entroun anno. La convenzione c’è, firmatada entrambe le parti e messain cassaforte. Sì, perché ce n’èvoluto di tempo e di impegno perottenerla. <strong>Il</strong> prezioso documentoè costato un anno e mezzo ditrattative (da luglio 2008) e la“testa” di un assessore (BarbaraCavandoli, dimessasi propriodurante/a causa delle trattative).Eppure una volta prese in manole pratiche, <strong>il</strong> nuovo titolare delledeleghe allo sport, <strong>il</strong> vicesindacoDario Nardella, ha portatoa casa <strong>il</strong> risultato in quattro eRisolto nelmigliore dei modi<strong>il</strong> nodo dellaconvenzioneDiego Della Valle21quattr’otto. “In realtà si è trattatosoltanto di condurre in portodelle trattative già ben avviate”.E nel frattempo dall’opposizionec’è chi parla di capro espiatorio-Barbara. “Chiunque al posto suo– commenta Francesco Torselli,consigliere Pdl - avrebbe restituitola propria delega nella manidi un sindaco che in pubblico, afronte delle difficoltà nella firmadella convenzione, l’ha difatto delegittimata dicendo diprendere in mano la situazione.A Barbara Cavandoli va riconosciutala grande dignità per averscelto le dimissioni piuttosto cheprostrarsi al protagonismo diRenzi”. Di rinnovo della convenzionese ne è cominciato a parlareche lo scettro dello sport era<strong>ancora</strong> nelle salde mani di EugenioGiani e sul trono di sindacosedeva Leonardo Domenici. Si èarenata nelle sabbie mob<strong>il</strong>i degliincassi pubblicitari prima, dellaCittadella viola poi, nell’inchiestagiudiziaria su Castello comeconseguenza. Per poi rimanereimpigliata in un manto erbosopiù marrone che verde o nelladiatriba sulle competenze perspalare la neve. Ma alla fine ècalato <strong>il</strong> sipario anche sull’ultimapuntata della telenovela.<strong>Il</strong> dado è tratto e pare che <strong>il</strong> risultatoabbia soddisfatto sia laFiorentina che Palazzo Vecchio.E ora, “risolto nel migliore deimodi <strong>il</strong> nodo della convenzione”,come si legge in un comunicatocongiunto, tutti al lavoroper costruire <strong>il</strong> “sogno” dellaCittadella. <strong>Il</strong> nuovo stadio entradi striscio nell’intesa, laddove siprevede la possib<strong>il</strong>ità di un terzorinnovo in caso a luglio 2022 la“nuvola” di Fuksas non fosse <strong>ancora</strong>terminata. Ma nel frattempo,quantomeno, mister Prandelliavrà <strong>il</strong> tanto sospirato centrosportivo, a due passi dallo stadio.E i tifosi <strong>il</strong> cuore in pace. /F.P.1085763ACQUISTA UNA MACCHINAPER CUCIRE e riceverai uncorso di cucito praticoOMAGGIOOFFERTA VALIDAFINO AL 15 MARZO<strong>Via</strong>le Europa 182 - Firenze Sud Tel. 055.6531384www.cuc<strong>il</strong>andia.itSpecialità dolci e salateartigianali ideali per i pastiquotidiani o per arricchiredi fantasia le tue cenecon gli amiciSTIAMO GIÀ PREPARANDOI DOLCI DEL CARNEVALE....frittelle di riso e ricottarigorosamente artigianali...ORARIO CONTINUATO 06:30 - 17:00<strong>Via</strong>le E.Duse, 13/A - FirenzeTel. 055 602701 1050375


22 Febbraio 2010L’INTERVIsTA. L’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna racconta quegli anni buifocus“Sul Mostro restano <strong>ancora</strong> due dubbi”Intorno alla vicenda di Pietro Paccianie compagni rimane qualche conod’ombra e <strong>il</strong> magistrato è convintoche ci siano due questioni aperte:perché la raccolta di feticci?E da dove arrivò quella Berettache nel 1968 aveva già ammazzato?Pier Luigi VignaLuca SerranòL’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna ha vissutoin prima persona gli anni della “caccia” al mostro.Anni di profonde trasformazioni sociali, in cu<strong>il</strong>’assassino (o gli assassini) delle coppiette riuscì ascuotere, terrorizzandolo, un Paese intero. D’improvviso, Jack losquartatore era resuscitato e si aggirava di notte per le campagnedella provincia di Firenze. Genitori di mezza Italia cominciaronoa chiedersi se non fosse più sicuro che i loro figli restasseroliberamente a casa, senza falsi pudori, invece di spingerli a cercartra i boschi un riparo al proprio amore. Oggi, a distanza di tantianni, molte domande aspettano <strong>ancora</strong> una risposta. Quantaverità conosciamo? Possiamo essere certi che <strong>il</strong> mostro non siaggiri <strong>ancora</strong> tra di noi? “Quando ho lasciato, nel 1997, <strong>il</strong> quadroprobatorio nei confronti di Pacciani e dei suoi compagni dimerende era già molto consistente - racconta Vigna - Lotti avevaappena confessato d’aver preso parte a quattro delitti, fornendodettagli precisi su come si erano svolti i fatti, e molti altri indizigravavano sui tre”. Nel 2000 Giancarlo Lotti fu infatti condannatoa 26 anni di reclusione, mentre a Vanni, <strong>il</strong> postino di SanCasciano con la mania del duce, toccò l’ergastolo per quattro deiduplici omicidi in concorso con Pacciani. Nessun chirurgo dallamano esperta, nessun (ricco) genio del male. “La storia del chirurgoè una leggenda – chiarisce Vigna – le perizie dimostraronoche in sala operatoria si procede in tutt’altro modo”. Riguardoalle ipotesi di un secondo livello, la pista investigativa seguita daPaolo Canessa, Michele Giuttari e dal p.m. di Perugia Mignini(questi ultimi due recentemente condannati per abuso d’ufficioin concorso), l’ex procuratore appare scettico: “Sv<strong>il</strong>uppi clamorosinon ce ne sono stati, la parola fine credo l’abbia scritta lasentenza del 2000”. Torsolo (Vanni), Catanga (Lotti) e <strong>il</strong> Vampa(Pacciani), restano dunque ad oggi gli unici individui collegaticon certezza ai delitti del mostro: “Mi convinsi che Paccianiera l’uomo che cercavamo r<strong>il</strong>eggendo un suo vecchio verbaled’interrogatorio – spiega Pier Luigi Vigna riferendosi all’omicidiodel 1951, quando <strong>il</strong> contadino di Mercatale aveva uccisol’amante della sua fidanzata – Un particolare mi fece saltare sullasedia: disse che l’impulso omicida era scaturito alla vista dellamano dell’uomo sul seno sinistro della donna”. In almeno tre deisette duplici omicidi, in effetti, <strong>il</strong> mostro si accanì su quella parteanatomica per ricavarne feticci. Lunedì 8 settembre 1985, pocheore dopo <strong>il</strong> ritrovamento della coppia di francesi barbaramenteuccisa a Scopeti, un lembo di seno arrivò in una busta sig<strong>il</strong>latasulla scrivania della dottoressa S<strong>il</strong>via della Monica, che aveva asuo tempo investigato sui primi delitti. “Sono convinto che sianosoltanto due le questioni <strong>ancora</strong> aperte. La prima è proprio loscopo delle escissioni e della raccolta di feticci. La seconda –conclude – è forse la più ostica: come ha fatto Pacciani a entrarein possesso della Beretta calibro 22 che aveva già ammazzatonel 1968? Semmai ci fosse <strong>ancora</strong> qualcosa da scoprire, credoproprio si nasconda tra le righe di quella terrib<strong>il</strong>e vicenda”.LA VICENdASETTE DUPLICI OMICIDISono sette i duplici omicidi attribuib<strong>il</strong>i al mostro (i mostri?) di Firenze.<strong>Il</strong> primo (14 settembre 1974) venne collegato al k<strong>il</strong>ler dellecoppiette sette anni più tardi, quando a Mosciano di Scandicci furonoritrovati i corpi di Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi. Stessapistola e stesso accanimento sulle vittime. <strong>Il</strong> mostro colpirà poi altrecinque volte (l’ultima l’8 settembre 1985), e in quasi tutti i casisi verificherà <strong>il</strong> rituale dell’escissione di organi femmin<strong>il</strong>i. Nonostantesia stato compiuto con la stessa pistola, <strong>il</strong> duplice omicidioavvenuto a Signa nel 1968 non è attribuito al mostro di Firenze.1982: LA PISTA SARDALa pista sarda comincia a farsi largo nel 1982, quando vengonorinvenuti i proiett<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>izzati nell’omicidio del ‘68 a Signa. La pistola,si scopre, è la stessa del mostro. <strong>Il</strong> giudice istruttore MarioRotella, nonostante a suo tempo fosse stato condannato <strong>il</strong> maritodella vittima, riapre <strong>il</strong> caso e accusa del delitto un clan di sardi legatoa Francesco Vinci (e al marito stesso), pregiudicato operanteda tempo nella zona. Quando le indagini sembrano a una svolta,con Vinci sospettato anche per gli omicidi seriali, <strong>il</strong> mostro torna acolpire smontando l’intero castello accusatorio.SPUNTA IL NOME DEL PACCIANIPietro Pacciani entra nell’inchiesta già nel 1985, grazie a una letteraanonima. Anni dopo, da una lista di persone che erano state incarcere per reati legati al sesso, ma libere nei giorni degli omicidi,rispunta <strong>il</strong> suo nome. Dopo appostamenti e perquisizioni (trovatauna cartuccia compatib<strong>il</strong>e con l’arma dei delitti) viene arrestato <strong>il</strong>16 gennaio 1993. Condannato in primo grado e assolto in appello,muore d’infarto (22/2/98) dopo che la Cassazione aveva ordinatodi rifare <strong>il</strong> processo. Nel 2000 i suoi compagni di merende Vanni eLotti vengono condannati in via definitiva per solo 4 dei 7 dupliciomicidi.“C’ERA UN DOTTORE...”L’ipotesi dei mandanti muove da alcune frasi (“c’era un dottore”) diGiancarlo Lotti e dal denaro che Pacciani custodiva in alcuni buonipostali. <strong>Il</strong> capo del Gides Michele Giuttari e <strong>il</strong> p.m Paolo Canessa siconvincono così che i compagni di merende prelevassero i feticcidietro compenso di un ricco dottore, che se ne sarebbe servito perriti esoterici di gruppo. Le indagini si intrecciano poi con quelledella procura di Perugia, dove si riapre <strong>il</strong> caso della morte (1985)del medico Francesco Narducci. <strong>Il</strong> farmacista di San CascianoFrancesco Calamandrei si ritrova indagato come mandante delpresunto omicidio del medico umbro e dei delitti del mostro. Nel2008 è stato prosciolto da tutte le accuse.SRLTRASFORMAZIONE VASCA DA BAGNOIN PIATTO DOCCIA10804691090671PRIMADOPOOFFREservizi personalizzati con• ASSISTENTI FAMILIARE(BADANTE)secondo la formuladel vitto e alloggioSENZA OPERE MURARIE IN 6 - 8 ORE PRONTA ALL USOinfo@tecnobad.itESPOSIZIONEFirenze - via del Sansovino, 218tel. 055 7390483 - Elio cell. 347 3709941P e r i n f o r m a z i o n i :• ASSISTENTE FAMILIAREGIORNALIERAsegreteria@2mservizi.net055 8495975 ATTIVO H24


PROVINCIADI PROVINCIA FIRENZEDI FIRENZE


passato e presentealla sCOPERTA dELLA CITTà. <strong>Via</strong>ggio tra le (numerose) tipografie del centro25Quelle botteghe dove si stampa la storiaI loro clienti sono soprattutto fiorentini, ma capita che, tra lemacchine al lavoro a pieno ritmo, si fermino anche turisti “chevorrebbero portarsi a casa biglietti da visita a stampa tipografica”Serena WiedenstrittSono più di dieci quelleche si trovano nella zonadel Duomo, fra via Guelfa,via degli Alfani, viaPandolfini, via Sant’Egidio e viadell’Oriuolo. Strano, perché verrebbespontaneo pensare che sia unmestiere che ha bisogno di spazioGiancarlo Cerbaie che quindi avrebbe dovuto esserestato <strong>il</strong> primo a “delocalizzarsi” inperiferia. Invece le tipografie delcentro sono numerose, sono quellestoriche, sono quelle, a detta deglistessi titolari, “che resistono”. AllaTipografia Leone di via Santa Reparata,infatti, c’è maretta per l’attivazionedelle nuove porte telematiche,ma Giancarlo Cerbai definiscequello spazio con le macchine inbella vista per chi passa per strada“la mia reggia”. “Pensiamo spessoa spostarci dal centro, d’altrondesono cinquanta anni che stiamoqui”, spiega Cerbai. Racconta checi vuole passione per fare l’artigianoe che <strong>il</strong> mestiere si impara facendolo.Aggiunge che <strong>il</strong> computerè arrivato da poco e si riferisce adun piccolo portat<strong>il</strong>e che scompareaccanto alle macchine per lastampa. “La clientela è costituitaper la maggior parte da fiorentini,avvocati e liberi professionisti chehanno lo studio qui vicino e anchequalche ente statale. Si va dai bigliettida visita alle brochure e aidepliant. A noi si rivolge chi vuolela vecchia stampa fiorentina”,conclude <strong>il</strong> tipografo. Può vantareuna storia di tutto rispetto anchela Tipografia Arno, in via Guelfa.“Siamo qui da oltre 40 anni, oggi c<strong>il</strong>avoriamo in cinque persone - spiegaSimone Alicervi - <strong>il</strong> nostro mercatoprincipale è quello fiorentino,ma abbiamo anche clienti nazionaliSimone Alicervie internazionali”. Per raggiungerele macchine, che lavorano a pienoritmo, si entra dal negozio che proponeoggetti di artigianato fiorentino:“Siamo specializzati in stampaantica, soprattutto x<strong>il</strong>ografica elitografica. Interessa a un pubblicodi nicchia, come tutte le fatture artigianali,ormai”. Un passaggio fra <strong>il</strong>Duomo e <strong>il</strong> Battistero e si arriva allaTipografia Parione, in via dello Studio.Maria Teresa Perez Romeno simuove fra i cataloghi e gli oggettiche ha già pronti in negozio. E nonostantela stampa, sempre artigianale,sia assicurata in giornata perpiccole quantità, proprio <strong>il</strong> tempoè <strong>il</strong> suo maggior problema: “Graziealla nostra posizione, ci capitaspesso che si fermino turisti chevorrebbero portarsi a casa bigliettida visita a stampa tipografica. Cerchiamodi accontentarli, ma moltipartono dopo poche ore e li vorrebberoin tempo reale. <strong>Il</strong> loro interesseè comunque un riconoscimento delnostro lavoro: significa che anchenoi tipografi contribuiamo a quelgusto del bello che ha reso Firenzefamosa nel mondo”. L’ordinariaamministrazione, invece, è unaclientela medio-alta, fatta di singoliper le partecipazioni e di studi per ibiglietti da visita.


26 Febbraio 2010La NOVITà/1. <strong>Via</strong> al restyling per circa ottanta strade: stanziati 47 m<strong>il</strong>ioni di euromob<strong>il</strong>itàAddio buche, interventi in mezza cittàBenedetta StrappiDiciamo pure che la situazionesi era fatta insostenib<strong>il</strong>e, conle strade ridotte a un colabrodo,piene di crateri dai diametrifantasiosi, diffic<strong>il</strong>i da incontrare in altrecittà europee. E allora <strong>il</strong> Comune ha decisodi intervenire, stanziando un bottinorecord – 47 m<strong>il</strong>ioni – che andrà a coprirequei pericolosi vuoti d’asfalto che peranni hanno fatto sobbalzare ciclisti e scoooteristisulle loro selle (con buona pacedegli ammortizzatori) e minato la stab<strong>il</strong>itàdi pedoni e pneumatici. La lista degliinterventi è ch<strong>il</strong>ometrica (tocca circa 80strade) e in alcune zone sono già partiti. Siva (in ordine sparso) da via Chiantigiana aviale Duse, da piazza Indipendenza a vialeRedi, da via San Gallo a viale M<strong>il</strong>ton, dalPonte all’Indiano a via Canova, da vialeLavagnini a viale Belfiore. Ancora, nellalista delle fortunate ci sono via Passavanti,via Cavallotti, via D’Annunzio, LungarnoSanta Rosa, via Allende, via dell’Agnolo,borgo Ognissanti, viale Guidoni, <strong>il</strong> vialeGramsci e altre vie <strong>ancora</strong> (una lista completaè disponib<strong>il</strong>e sul sito del Comune).“Si tratta di un intervento – ha spiegato <strong>il</strong>sindaco Matteo Renzi – per dare una rispostaconcreta alle richieste dei cittadini.Non andremo semplicemente a coprire lebuche, ma interverremo per rifare moltestrade cittadine”. Tra queste strade doppiamentefortunate <strong>il</strong> sindaco cita espressamentevia Martelli. “Dopo la pedonalizzazionedel Duomo per questa stradadobbiamo pensare ad un intervento mirato,con l’eliminazione dei marciapiedi e <strong>il</strong>rifacimento della carreggiata in pietra alposto dell’asfalto”. <strong>Il</strong> gruzzolo destinatoa queste migliorie è di 47 m<strong>il</strong>ioni, a cuise ne aggiungono altri 2 per sistemare semafori,luci pubbliche e affini. Per racimolarequesta cifra l’Amministrazione hascelto la via delle alienazioni, della venditadi parte del patrimonio immob<strong>il</strong>iarecomunale. Sul mercato sono finiti alcunipezzi da novanta, come l’Ex Meccanotess<strong>il</strong>e,l’area Mercafir, la v<strong>il</strong>la di Rusciano, ealtri immob<strong>il</strong>i già precedentemente inseritinei piani di alienazione, come quelli cheospitano <strong>il</strong> Meccanò e <strong>il</strong> Central Park.<strong>Il</strong>valore complessivo dei beni alienab<strong>il</strong>i è di500 m<strong>il</strong>ioni di euro, che dovrebbero servire,appunto, per <strong>il</strong> miglioramento delle infrastrutture.“Finalmente abbiamo le risorsee i progetti per un massiccio interventodi risanamento delle strade cittadine – haspiegato l’assessore alla mob<strong>il</strong>ità e manutenzioniMassimo Mattei – Si tratta di unnotevole passo avanti rispetto al passatovisto che l’anno scorso l’investimento èstato di 10 m<strong>il</strong>ioni di euro. Tuttavia <strong>ancora</strong>non è sufficiente per rimettere in sestole strade e le piazze fiorentine: sarebberoinfatti necessari 120 m<strong>il</strong>ioni di euro. Iniziamointanto con somme importanti intervenendonelle situazioni più critiche esu cui si sono concentrate le segnalazionidella cittadinanza”.la NOVITà/2. La sosta durante <strong>il</strong> lavaggio sarà punita solo con una multaFine dell’era ganasce. E mai più rimozioniNon è diffic<strong>il</strong>e immaginareche faccia abbia fatto l’automob<strong>il</strong>istaqualunque quandoha sentito della novità: mai piùganasce alle auto e fine dellerimozioni durante la pulizia dellestrade. <strong>Il</strong> sospiro di sollievodelle migliaia di guidatori conl’incubo lavaggio devono averlosentito fino agli appennini. Stadi fatto, insomma, che dal primomarzo si risolverà almeno unodei (tanti) problemi di chi guidae parcheggia auto in città. Leauto lasciate nelle zone di lavaggionon saranno più inganasciate,né portate via. Questo vuol direche i cittadini colpevoli di averlasciato la macchina dove nonpotevano, al mattino, al posto deicongegni gialli (o del vuoto completo)troveranno solo la caravecchia multa: 36 euro per divietodi sosta contro i 120 per far toglierele ganasce o i 90 per <strong>il</strong> “riscatto”dell’auto finita a Novoli.<strong>Il</strong> sindaco Renzi meditava questaidea da tempo e l’ha tirata fuoridal c<strong>il</strong>indro contestualmentealla partenza del sistema SweepyJet, <strong>il</strong> robot intelligente che puliscele strade senza bisogno chevengano sgomberate dalle auto.Si comincia da Campo di Marte,che già dalla fine del mese faràla conoscenza di Sweepy, per poiestendere la novità anche neglialtri quartieri. Renzi ha annunciatoche entro <strong>il</strong> 2010 <strong>il</strong> 50 percento delle strade cittadine potràessere pulito senza spostare lemacchine, fatta salva la necessitàdi liberarle una volta al mese perla pulizia completa. /B.S.La certezza di trovare casa<strong>Il</strong> free magazine con imigliori immob<strong>il</strong>i selezionatidai professionisti del settore<strong>Il</strong> nuovo portale di annunciimmob<strong>il</strong>iari con tutte leofferte delle agenziePortale di annunci generalisticon annunci immob<strong>il</strong>iari diagenzie e di privatiRivista gratuita di annuncipiù diffusa in Toscana conannunci immob<strong>il</strong>iaritel. 848.80.88.78www.webandpress.it


mob<strong>il</strong>itàTRAsPORTI. Guerra agli evasori, i controllori adesso sono operativi fino all’una di notteSull’autobus salgono regole nuove27Giuditta Boeti“Ma la notte no”. Fino ad ora<strong>il</strong> celebre refrain di Arboreera diventato a Firenze <strong>il</strong>motto dei cosiddetti furbettidel bus. Infatti le ore notturne erano considerate<strong>il</strong> momento migliore per prendere i mezzipubblici senza pagare <strong>il</strong> biglietto, approfittandodella minore presenza dei controllori a bordo.Ma ora per i portoghesi del servizio pubblicoarriva una brutta notizia. Ataf ha lanciato unanuova campagna antievasione che ha proprio loscopo di interrompere la cattiva abitudine deglievasori. Un’azione mirata che sarà svolta attraversol’impiego di controllori anche durante <strong>il</strong>servizio notturno. Dalle 18 alle una i verificatoriAtaf saranno impiegati a tappeto sui mezzi, ea partire dalle 21 i viaggiatori potranno saliresul bus soltanto dalla porta anteriore, perchéritorna l’obbligo di esibire <strong>il</strong> biglietto o l’abbonamentoal conducente. “Non ci saranno piùzone franche – commenta <strong>il</strong> presidente di Ataf,F<strong>il</strong>ippo Bonaccorsi – <strong>il</strong> biglietto va compratoper prendere l’autobus a qualunque ora. Graziealle assunzioni di nuovi verificatori adesso Atafpuò contare su una struttura numericamente eprofessionalmente adeguata per eseguire l’attivitàdi controllo e sanzione 24 ore su 24”. Inrealtà, l’azienda di trasporti fiorentina già dagiugno scorso ha iniziato a sperimentare i controlliin orario notturno. A metà gennaio eranogià 634 i verbali elevati ai viaggiatori sprovvistidi biglietto: “C’è un netto recupero dell’evasione:attualmente facciamo circa 11m<strong>il</strong>a multe almese, <strong>il</strong> doppio rispetto ai dati storici di Ataf. <strong>Il</strong>nostro scopo - aggiunge <strong>il</strong> presidente Bonaccorsi- non è fare cassa comminando più sanzionipossib<strong>il</strong>e, ma far capire a tutti che senza pagare<strong>il</strong> biglietto non si prende l’autobus. I risultatici stanno dando ragione, sui nostri bus ci sonosempre meno furbetti”. “Oltretutto – fa notareBonaccorsi – adesso i biglietti Ataf durano 90minuti e costano 1,20 euro, quindi 60 minutidi viaggio costano 80 centesimi contro 1 eurodi Pisa, Pistoia, Grosseto e Bologna. In più, inostri ticket garantiscono la possib<strong>il</strong>ità di accedereanche ai servizi urbani di Trenitalia e aimezzi del trasporto pubblico extraurbano, cosache non avviene nelle altre città”. Tra le ultimetrovate dell’azienda c’è la possib<strong>il</strong>ità per glistudenti, dall’inizio del prossimo anno scolastico,di acquistare l’abbonamento direttamente ascuola, grazie ad una convenzione stipulata coni dirigenti degli istituti scolastici. Ma le novità incasa Ataf non finiscono qui: dopo le segnalazionidei cittadini l’azienda di trasporto ha decisodi riorganizzare i tracciati dei bussini elettrici incentro, soprattutto in Oltrarno. La buona notiziaè la rinascita della linea B, che avrà come capolineaSanta Maria al Pignone (zona piazza Gaddi)e piazza Piave, con un percorso stimato di18 minuti. La linea D andrà da piazza Ferruccia piazza Stazione, in 16 minuti; la C2, coprirà in12 minuti <strong>il</strong> tragitto da piazza Beccaria a piazzaStazione; la C1 andrà dal Parterre in Oltrarno in18 minuti. Intanto, già da metà gennaio è partitala linea 7 express che collega direttamente <strong>il</strong>centro di Fiesole con <strong>il</strong> terminal bus di piazzaSan Marco. Le fermate intermedie sono quattro:San Domenico, piazza Edison, piazza delleCure e viale Don Minzoni.Novità anche per i tracciati: torna la linea B dei bussini elettrici (con capolinea Santa Mariaal Pignone e piazza Piave), cambiamenti per le linee C1, C2 e D. A metà gennaio èpartito <strong>il</strong> 7 express, che collega Fiesole a piazza San Marco con sole quattro fermate1084981Scopri la Bellezza del Mondo così com’eGradal Individual FF & GT2 3D una nuova generazionedi lenti progressive ZEISS create per una naturalepercezione dello spazioCon l’acquisto di un paio di lenti progressive ZEISS, avra’l’opportunita’ di sceglierne subito un altro, con unvantaggio del 50% del suo valore * o ricevere in omaggiouna coppia di lenti per computer Clarlet Business.* VALORE DELLA 2° COPPIA: UGUALE O INFERIORE ALLA PRIMA Valida dal 15.01.2010 al 15.03.2010OTTICA SPIZZONE<strong>Via</strong> Masaccio, 31/r - <strong>Via</strong> del Ponte Rosso, 43/r FirenzeTel. 055 587064 www.spizzone.com


28 Febbraio 2010CITTà BAMBINA/1. In arrivo anche agevolazioni per chi ha <strong>il</strong> mutuo o vive in affittoinfanziaAs<strong>il</strong>i, stop alle liste d’attesa“Abbattute entro <strong>il</strong> 2011”Annalisa CecionesiNon fanno in tempo a riprendersi dalla depressionepost-parto, che le mamme sitrovano di fronte a una nuova gatta da pelare:la ricerca dell’as<strong>il</strong>o nido. Quel chepuò essere solo una scelta pedagogica, è per i genitoriche lavorano, senza nonni al seguito, una necessità.Ma trovare un as<strong>il</strong>o non troppo distante dal postodi lavoro è un priv<strong>il</strong>egio: <strong>il</strong> più delle volte le mammesi ritrovano a scorrazzare da una parte all’altradella città con figli appresso. Un aiuto potrebbe arrivaredall’as<strong>il</strong>o aziendale. Su questa strada Firenzesta muovendo i primi passi. Presto, accanto al nidodella Provincia, l’unico nido aziendale fiorentino,aprirà le porte quello della Cassa di Risparmio, aNovoli, con 50 posti. A questi si aggiungeranno laRegione, <strong>il</strong> Nuovo Pignone, l’Agenzia delle Entrate,la Mercafir e la Mukki. “Siamo molto favorevolialla politica degli as<strong>il</strong>i aziendali – spiega l’assessoreall’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – rappresentanoun grande vantaggio in termini di comodità. Quelladei ‘sim<strong>il</strong>-esperti’ che li definiscono un parcheggioper bambini è pura polemica strumentale visto che inidi aziendali sono identici agli altri as<strong>il</strong>i”. Sarannoinfatti gestiti dalle stesse cooperative che si occupanodegli as<strong>il</strong>i pubblici e dovranno avere <strong>il</strong> via liberacomunale. Ma <strong>il</strong> tempo stringe e <strong>il</strong> 1° marzo si apronole iscrizioni per <strong>il</strong> nido. Pubblico o privato? Oggii bambini iscritti agli as<strong>il</strong>i nido comunali e convenzionatidi Firenze sono 2.145, contro gli 847 dei nidiprivati. Se ai comunali <strong>il</strong> prezzo varia da un minimodi 59 a un massimo di 407 euro, a seconda dell’orariod’uscita e della fascia Isee, per un as<strong>il</strong>o privato sipossono spendere anche più di 600 euro al mese (mace ne sono anche di meno costosi). Le tariffe dei nidipubblici sono destinate ad aumentare. “L’incremento– rassicura l’assessore Di Giorgi – toccherà solo iredditi più alti”. Ma la nota dolente sono le liste d’attesa.Per gli as<strong>il</strong>i comunali lampeggia <strong>il</strong> tutto esaurito.Lo scorso luglio i bambini in lista erano 1.400. Lanuova giunta è corsa allora ai ripari e si è impegnataad azzerarle entro <strong>il</strong> 2011. Grazie all’iscrizione insovrannumero, sono stati inseriti 168 bambini neglias<strong>il</strong>i già esistenti, contando sul fatto che un quartodei bimbi risulta costantemente assente. <strong>Il</strong> restol’hanno fatto le rinunce, 470, e i voucher regionali,che hanno permesso di inserire a prezzo agevolatoquasi 400 bambini negli as<strong>il</strong>i nido privati. Da1.400 la lista d’attesa si è ridotta a poco più di 400.Qualche novità sui criteri di ammissione: ci sarannoagevolazioni per famiglie numerose (iscrizione gratisper <strong>il</strong> secondo figlio), per quelle con mutui oltregli 800 euro e Isee fino ai 18.500 euro, e per quelleche vivono in affitto. A parità di punteggio avrà laprecedenza chi era in lista dall’anno prima, e conteràanche l’Isee e l’età dei piccoli.Un punteggio toccheràanche ai genitori entrambi disoccupati.Un aiutoulteriore verrà infine dalla costruzione di tre nuovias<strong>il</strong>i pubblici (a Coverciano, nell’ex Meyer, nei localimessi a disposizione della Regione e in Comune)che potranno dare ospitalità ad altri 150 pargoletti.Verranno ritoccate al rialzo le tariffe (“ma solo per i redditi più alti”, assicura l’assessoreDi Giorgi) e costruite nuove strutture per andare incontro alle famiglie con bambini piccoli.Anche i nidi aziendali pronti ad aprire le loro porte: dopo la Provincia tocca alla Cr FirenzenUnZIELLaImpiegata, 42 anniSIMOnETTaImpiegata, 46 anniPaOLaImpiegata, 32 anni“Ho trovatomaestremolto attente”“Servonoverifiche atappeto”“Criteri digraduatoriaingiusti”“La mia esperienza è stata molto positiva. Le maestre sisono dimostrate attente e premurose e anche la fase di inserimentodel bambino non ha presentato particolari difficoltà.Positiva inoltre l’organizzazione di attività extrascolastiche e <strong>il</strong> coinvolgimento diretto e costante dei genitori”“Gli as<strong>il</strong>i funzionano bene, <strong>il</strong> problema invece risiede nellegraduatorie che vengono effettuate in base al reddito Isee:attraverso questo sistema i figli dei lavoratori dipendenti risultanodel tutto svantaggiati. Sono necessarie verifiche atappeto per valutare le reali condizioni economiche dellefamiglie”“L’as<strong>il</strong>o nido per mio figlio è stata un’ottima esperienza:è molto ut<strong>il</strong>e nel rendere autonomi i bambini. <strong>Il</strong> problemasono le liste d’attesa e i loro criteri. Penso sia ingiusto cheun lavoratore autonomo, spesso con orari più vincolanti diun dipendente, debba ritrovarsi ad avere meno punti in graduatoria”1003444


infanziaCITTà BAMBINA/2. Esiste anche un albo dedicato dove vengono “schedate” le tate29Fare la baby sitter?È un lavoro veroSimele KruklidisLa professione della baby sitter è nata come unnon-mestiere, una sorta di espediente per guadagnarequalche soldo in attesa di un “vero”lavoro. Così, fino a qualche tempo fa, ragazzeper lo più molto giovani e senza particolare esperienzasi improvvisavano ab<strong>il</strong>i tate, rimbalzando di famiglia infamiglia grazie al passaparola. Oggi però le cose stannocambiando. Non ci si affida al caso, al sentito dire,ma si cerca la persona più adatta in base a specifichequalità, meglio <strong>ancora</strong> se garantite da un’apposita agenziache prepara e “scheda” le candidate. A piccoli passi,dalla fine degli anni ‘90, è stato dunque un avviato unprocesso di istituzionalizzazione dell’attività della “nanny”,confermandone nel contempo l’incremento delladomanda. Sono infatti sempre più numerose le coppiecostrette a lasciare a casa i propri bimbi o quelle chesemplicemente hanno bisogno di una mano. Certo, questogenere di sostegno forse è un po’ troppo costoso. AFirenze <strong>il</strong> prezzo medio di una baby sitter varia dagli 8ai 10 euro l’ora, cifra che nel giro di un mese può tradursiin 600 euro circa, più di mezzo stipendio. Ad ognimodo, spesso si tratta di una spesa non solo necessariama anche bene investita: a patto che vengano rispettatealcune regole imprescindib<strong>il</strong>i. Ordine, discrezione, pazienzae senso del dovere sono le nuove parole chiaveper stab<strong>il</strong>ire un rapporto di fiducia tra genitori e bambinaie.E non solo. Altri punti a tutto vantaggio delle tatederivano anche dalla competenza, ottenuta frequentandogli appositi corsi di formazione e, strano a dirsi, anchedall’allegria: d’altronde a nessuno piace una bambinaiamusona. La verità è che quando un estraneo entrain casa nostra, la pignoleria non è mai troppa. Ma persemplificare la scelta delle coppie, e rendere la vita piùfac<strong>il</strong>e alle tate in cerca di lavoro, sta nascendo in Toscanae nel resto d’Italia l’Albo delle baby sitter, con loscopo di garantire alle famiglie un personale efficientee affidab<strong>il</strong>e. A Firenze, già da tempo, esiste un appositoufficio istituito dal Comune per i servizi domic<strong>il</strong>iari: lìnon soltanto è presente un elenco consultab<strong>il</strong>e di tuttele baby sitter qualificate, ma è anche possib<strong>il</strong>e ottenerequalunque genere d’informazione, specialmente in materiadi orari e tariffe. Così si può scoprire ad esempiol’esistenza di due tipi di tate: quelle per i bambini da 0a 3 anni, specializzate nella cura fisica e psicologica deibebè, e quelle per i bimbi più grandi, dai 3 ai 7 anni.Infine, non manca l’opportunità di scegliere una babysitter all’interno del proprio quartiere di residenza, perottimizzare al massimo i tempi e favorire la puntualità.Ecco che, a ben guardare, lentamente si sta arrivandoall’affermazione di un vero e proprio mestiere, tanto delicatoquanto difficoltoso. È <strong>ancora</strong> un bene fidarsi deltradizionale passaparola, ma qualche garanzia in più dicerto non guasta.naYVERCommessa, 33 anninEnadImpiegato, 30 anniIREnEPensionata, 59 anni“<strong>Il</strong> problemasono le cifretroppo alte”“Noi citroviamomolto bene”“Più aiutiper le giovanicoppie”“Penso che <strong>il</strong> problema degli as<strong>il</strong>i nido siano i costi. Unaspesa di 190 euro al mese per un as<strong>il</strong>o pubblico dove <strong>il</strong>bambino resta soltanto quattro ore al giorno mi sembra unacifra piuttosto alta. Alle baby sitter finora non abbiamo fattoricorso, ci arrangiamo come possiamo, soprattutto per esigenzedi risparmio”“Da pochi mesi nostra figlia ha iniziato a frequentare l’as<strong>il</strong>onido pubblico e ci troviamo molto bene. <strong>Il</strong> costo non misembra esagerato e comunque si tratta di affrontarlo per solidue-tre anni. Non avendo nonni disponib<strong>il</strong>i, le baby sitterservirebbero, ma costano troppo e non ce le possiamo permettere”“Da quel che si sente dire in giro, mi sembra di capire chegli as<strong>il</strong>i non siano adeguati a soddisfare le esigenze dellefamiglie fiorentine. Penso dunque che sia necessario piùsupporto alle giovani coppie: oggi come oggi non è semplicecrescere i figli, soprattutto se non ci sono i nonni a dareuna mano”1077515


30 Febbraio 2010tempi moderniTENdENZE/1. Sono sempre di più i social network che dedicano spazi virtuali alla cittàLe piazze di Firenze vanno sul webSu Flickr c’è un gruppo enorme e su Facebook c’è una paginadedicata a tradizioni e novità. <strong>Il</strong> capoluogo toscano spopolasul web e i suoi abitanti si lasciano trascinare dalla maniaLucia ContiAngoli, scorci, racconti e segnalazioni. Lapiazza virtuale di Firenze è sempre piùgremita, e se c’è gente che ama venirea frescheggiare dal vivo all’ombra delcampan<strong>il</strong>e, ce n’è altrettanta che si d<strong>il</strong>etta a parlaredella città o dalla città attraverso <strong>il</strong> proprio computer,direttamente da casa. Gli esempi non mancano.Primo fra tutti Flickr, network di amanti della fotografiache diffonde urbi et orbi immagini di tuttii tipi comprese, manco a dirlo, quelle di Firenze.Online c’è un gruppo che conta 3.649 persone nonper forza fiorentine, magari semplicemente turisti oamanti della città del giglio che hanno voluto unirsialla “crew” (come va di moda dire oggi) lasciandoun ricordino di quello che è stato o continua ad essere<strong>il</strong> rapporto con la città e le fascinazioni che suscita.C’è chi documenta quello che vede e chi vedeal di là di quello che vorrebbe documentare, postandonella rete delle vere e proprie fotografie d’autore.All’interno di questo gruppo enorme, è nato unasorta di sotto-gruppo, formato da gente che comegli altri condivide l’amore per la macchina fotografica,ma in più si riunisce mens<strong>il</strong>mente mettendoin pratica delle vere e proprie session di fotografiaestemporanea. Stefano Bacci – meglio conosciutodagli utenti del sito come “L’absinthe” – è <strong>il</strong> fautoredi questa originale iniziativa, fatta un po’ per vivereinsieme una passione e un po’ per socializzare. Unmicro squadrone che si muove compatto (ma nontroppo) per raccontare un momento, uno sguardo,un particolare, una zona. Gli incontri sono aperti achiunque voglia parteciparvi, le uniche caratteristicheindispensab<strong>il</strong>i sono un incondizionato attaccamentoa obiettivi, otturatori & company e un po’ divoglia di socializzare. Stesso discorso vale per Facebook,che alla città del giglio dedica una paginacon oltre 49m<strong>il</strong>a fans dentro la quale si trovano fotolegate alla tradizione e post sugli eventi, grandi epiccoli che siano. Esistono poi una serie di declinazionivarie ed eventuali che vanno dalla pagina dedicataalla curva Fiesole dello stadio Artemio Franchia quelli che a Firenze mangiano <strong>il</strong> lampredotto.C’è chi trova notizie,chi racconta storiee chi posta” pezzi di vitaMa Florentia spopola anche su twitter, dove se siprova a digitarne <strong>il</strong> nome, vengono fuori miriadi dimessaggi dedicati direttamente o indirettamente achi ha qualcosa da dire sulla città. Stesso discorsovale per You Tube, <strong>il</strong> popolare sito che ab<strong>il</strong>ita allacondivisione di video di ogni genere, che custodiscegelosamente i f<strong>il</strong>mati realizzati da visitatori eabitanti di Firenze che vogliono mettere in rete lacittà vista dal loro personale punto di vista. Non c’èdubbio: le piazze più spaziose sono quelle virtuali.NON SEI SOLO...chiedi aiuto ad un professionistaDUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte dime...Non posso fare a meno di controllare di aver chiuso bene laporta e poi tornare indietro, e indietro, e poi <strong>ancora</strong> indietro...”;“In quel momento è come se esistesse solo quel pensiero, nonriesco a distogliere la mente da esso nel modo più assoluto, ecosì devo contare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni cosìassurde...credo di essere solo al mondo!” “Sento che non sonosicura di aver letto bene e così r<strong>il</strong>eggo, e r<strong>il</strong>eggo, e mi rendoconto che <strong>il</strong> tempo passa ed io sono sempre alla stessa pagina...”;“Temo che mi possa accadere qualcosa di terrib<strong>il</strong>e e cosìsono costretto a dover fare tutta una serie di movimenti...solocosì mi tranqu<strong>il</strong>lizzo, ma poi è peggio.”A chiunque sarà capitato di non essere certo di aver chiuso l’autoo spento <strong>il</strong> gas, di credere in qualche azione scaramantica cheRUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLADR.SSA DEBORA GILARDIApproccio cognitivo - ComportamentaleMaster in Disturbi dell'Alimentazione e ObesitàIscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 43881070809ci possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, di volertenere in un certo ordine oggetti a cui teniamo particolarmente,ma quando si inizia a percepire disagio, la sensazione che nondipenda più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempisopra descritti, allora è giunto <strong>il</strong> momento di chiedere aiuto edaffrontare la problematica ossessivo-complusiva. È un problemamolto diffuso, ma non <strong>ancora</strong> del tutto conosciuto dalla popolazione,che può interessare svariati campi e che provoca moltasofferenza poiché invade la quotidianità e limita <strong>il</strong> raggio di azionedella persona che ne soffre. La persona è aiutata dal professionistaad uscire dal circolo vizioso delle ossessioni (pensieriintrusivi) e delle compulsioni (azioni ripetute), attraverso l’ut<strong>il</strong>izzodi opportune tecniche sia cognitive sia comportamentali,migliorando la propria qualità di vita.Ricorda“Nessun uomo è un’isola”(J. Donne)La dottoressa riceve su appuntamento pressoPoliambulatorio Centro Medico delle Cure <strong>Via</strong> Sacchetti 9Re Studio Privato - <strong>Via</strong> Vanini, 11 FirenzeCONTATTARE Cell. 347 22 68 806 E-ma<strong>il</strong>: debo.g<strong>il</strong>ardi@alice.itUffizi sì, ma solose sono virtualiParola d’ordine: U-F-F-I-Z-I. Imponente,altisonante. Pronunciandolaci si dà un tono, digitandolasu You Tube si apre unmondo, fatto di molte persone edi altrettanti significati. 691 perl’esattezza. Sul noto sito internetche ab<strong>il</strong>ita alla condivisione dif<strong>il</strong>mati, sono tanti i video contrassegnaticon <strong>il</strong> nome dellagalleria. Oltre ai presumib<strong>il</strong>i f<strong>il</strong>matisu mostre in corso, intervisteal direttore, innumerevolipanoramiche sul loggiato delVasari e flash sui lavori nel cantieredei Nuovi Uffizi, si scopreche la fantasia dei turisti, arriva apartorire video curiosi pur di evitare<strong>il</strong> “bla bla” delle guide. <strong>Il</strong> diversivopiù gettonato è fingersireporter d’assalto e, telecamerao cellulare alla mano, descrivereluoghi con <strong>il</strong> piglio deciso di chiè acculturato. Da questo goliardicopassatempo non è esclusonemmeno <strong>il</strong> remissivo quantotecnologico popolo nipponicoche approfitta della distrazionedei custodi per girare micro-documentaricon tanto di didascaliecon ideogrammi. Un provettocameraman parte dall’ingressoe a passo svelto percorre la f<strong>il</strong>ain s<strong>il</strong>enzio, bloccandosi solo sullungarno de’Medici. Un minutoe trenta <strong>il</strong> tempo impiegato perarrivare fino alla fine. Tanti i consensiraccolti anche dalle “statueviventi”. Sia che si tratti di un Dantecontemporaneo, di una sfingeo di un omino completamentedipinto di bianco, i turisti ne rimangonoincantati e immortalanosoddisfatti i loro momenti incompagnia dei performer, comese stessero abbracciando MickeyMouse a Disneyworld. Un americanonostalgico titola la ripresa“The italian version of the statueof Liberty”. <strong>Il</strong> viaggio si concludesfrecciando sotto la Galleria atrecento ch<strong>il</strong>ometri all’ora, a bordodell’auto da corsa protagonistadi un videogioco. Ma questonon è <strong>il</strong> potere dei nuovi media,è pura fantasia.


tempi moderni 31TENdENZE/2. Cresce <strong>il</strong> numero dei fiorentini che si conoscono (e si innamorano) onlineE l’anima gemella ora si pesca in rete<strong>Il</strong> moderno prolungamento del bancone del bar si chiamachat per single: proliferano i siti internet dedicati ai cuorisolitari in cerca di un appuntamento. Non proprio al buioFrancesca PulitiSapessi com’è strano innamorarsi in chata Firenze. Anzi no, non lo è più per molti.A dirlo sono i numeri, quelli dei fiorentiniregistrati nei siti internet dedicatiai cuori solitari, che si fanno sempre più fitti especializzati. Iscriversi per credere. Bastano unpaio d’ore online in un qualsiasi mercoledì pomeriggio(orario lavorativo, manco a dirlo) perfare la conoscenza di una quindicina di persone.Ovviamente non scelte a caso, ma accuratamenteselezionate in base all’età, alla città di provenienzae magari anche al colore di occhi e capigliatura.Altro che “C’è posta per te” (<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m dihollywoodiana memoria, non l’altrettanto strappalacrimeprogramma della De F<strong>il</strong>ippi). Le chatper single si sono fatte furbe e alcune si vantanoanche di offrire determinate garanzie in terminidi riuscita e di sicurezza (anche se molto rimaneaffidato al buon senso di chi ne fa uso e i bruttiincontri sono sempre dietro l’angolo). Tant’è chei Tom Hanks e le Meg Ryan di San Frediano edel Galluzzo non hanno bisogno di darsi appuntamentosull’Empire State Bu<strong>il</strong>ding e sognarsia miglia di distanza, si scelgono direttamenteall’interno di una ristretta manciata di ch<strong>il</strong>ometri.Perché le chat servono a questo, a semplificart<strong>il</strong>a vita e soprattutto <strong>il</strong> barcaglio. Insomma unaspecie di supermercato delle relazioni: si entra, sivalutano le offerte speciali, si compara <strong>il</strong> rapportoqualità/prezzo e poi si va alla cassa con un primoappuntamento (non proprio al buio). A voltesi paga l’ingresso, perché le chat per single sonodiventate un vero e proprio business, altre volte sientra gratis, basta iscriversi. Che già non è poco.L’immissione dei propri dati personali costa unprimo esamino di coscienza. Nome, età e a volteaddirittura peso, altezza e corporatura. Ma soprattuttoconta lui, l’annuncio, la presentazionedi sé in poche stringate righe attraverso le qualigli altri inqu<strong>il</strong>ini del sito internet saranno o nonsaranno attirati da noi. E infine attenzione a nonscivolare sulla scelta della foto da annettere al“curriculum”. Una volta terminate le operazionipossiamo accedere all’universo single, curiosaretra le “presentazioni” altrui e puntare la preda.Nel più fortunato dei casi l’eletto/a è connesso/ae si può stab<strong>il</strong>ire subito un contatto, dare inizio auna conversazione scritta per conoscersi e magarifissare (non subito, secondo <strong>il</strong> protocollo dei“chattatori” più esperti) un appuntamento vis àvis. Fermi là voi che state pensando che “su questisiti ci sono soltanto sfigati o personaggi straniin cerca di avventure trasgressive”. La chat è <strong>il</strong>moderno prolungamento del bancone del bar e,per dirla con le parole di un habitué che vi si recada un paio d’anni, “ci sono le stesse persone chesi trovano in giro”. Una ragione in più per staresul chivalà.L’OPINIONEFacebook &Co. rubano lo scettro ai siti specializzati: parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi mediaRi-incontriamoci sul social network, dove la scelta è più vasta che mai<strong>Il</strong> futuro degli incontri in rete è già qui. E si chiama Facebook,tanto per cambiare. I social networks, siti nati perrimettere in contatto gli amici di vecchia data, sono destinatia rubare lo scettro alle chat specializzate nell’orchestrareincontri. Parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi media.“I social networks consentono un comportamento più vicinoalla realtà – spiega – qui ci muoviamo più o meno comenel mondo vero, ci costruiamo sul web una vita ricca disfaccettature, in cui certo può rientrare a pieno titolo <strong>il</strong> flirtcon l’amico perso di vista o con la nuova conoscenza fattaonline”. Insomma se lo scopo è meno sfacciato <strong>il</strong> risultatopuò essere migliore. Inoltre i social networks godono di unaltro vantaggio non da poco: un numero di gran lunga superioredi iscritti. E dunque un “ventaglio di scelta” moltopiù vasto. “I siti internet dedicati esclusivamente al dating –continua Sofi - sono destinati a sgonfiarsi o a specializzarsiper rispondere a singole nicchie di interesse”. Ma <strong>il</strong> fenomenodegli incontri in rete quello no, non sembra affattoin declino, anzi. “E’ soprattutto la fascia dei giovani adulti,dai 30 ai 45 anni, quella interessata. Ma in realtà si tratta diun fenomeno ben distribuito su diverse fasce di età”. Saràanche per questo, forse, che le f<strong>il</strong>a degli iscritti a Facebooke sim<strong>il</strong>i si ingrossano ogni giorno sempre più, a Firenzecome nel resto del paese (e del mondo cablato). Eppure aben guardare <strong>il</strong> sistema mostra già una falla. Se è tanto fac<strong>il</strong>etrovarsi e ritrovarsi a spasso per <strong>il</strong> social network, nonlo è altrettanto perdersi di vista. E se la storia non giunge agiusto coronamento che si fa? A mali estremi, estremi rimedi:tocca cancellarsi dalla rete, cercando di lasciare menotracce possib<strong>il</strong>i./F.P.esempioporta finestra (2 ante)220cmx110cmINFISSI IN PVCINFISSO in pvcdoppia antacon ribalta-vetriisolanti termicied acustici su misura,varie colorazioni, soloesempiofinestra (2 ante)150cmx110cm€1116 €890 €680 €595VETRI TERMICI • Spessore 4/12/4€210 AL MQ€190 mq IVA COMPRESAPORTE IN LEGNOTAMBURATE STANDARD• rifinitura tinto noce• completa dimaniglia standard€395Compreso trasporto piùmontaggiobasso emissivo (risparmio energetico)• Inclusa posa in opera• Su misura• Minimo fatturab<strong>il</strong> 0.50mq1094546Show-room: <strong>Via</strong> F. 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32 Febbraio 2010societàL’INdAGINE. Sempre meno adolescenti chiedono aiuto alle famiglie per risolvere i loro problemiQuando <strong>il</strong> bullismo è “roba da ragazzi”Quasi un giovane su due non rivelerebbea un adulto di essere vittima di violenze.Di Giorgi: “In Toscana la situazione non èdrammatica, ma alcuni segnali ci sono”Matteo FranciniLa parola è di quelle che preoccupano sempre più genitori e (anchese in pochi lo riconoscono) ragazzi: bullismo. Una parola daiconfini spesso non ben definiti - a volte è diffic<strong>il</strong>e distinguere verie propri atti di violenza e prepotenza da scherzi un po’ troppopesanti - ma che è entrata pian piano a far parte del dizionario delle famiglie.E non passa settimana senza che, sui giornali, siano riportati episodidi questo genere, avvenuti di volta in volta a scuola, ai giardini, per strada.A Pisa sono stati presentati i risultati dell’edizione 2009 dell’indagine su“Abitudini e st<strong>il</strong>i di vita degli adolescenti”, realizzata (come ormai ognianno dal 1997) dalla società italiana di pediatria. Una sorta di viaggio nelmondo dei ragazzi dai 12 ai 14 anni che, “coperti” dall’anonimato e forsespinti, in alcuni casi, dalla voglia di farsi sentire o addirittura di lanciareallarmi, confessano abitudini, st<strong>il</strong>i di vita e consumi, compresi quelli “proibiti”.Dalla ricerca è emerso che <strong>il</strong> 64% degli adolescenti intervistati dichiaradi aver assistito a fenomeni di bullismo: una percentuale <strong>ancora</strong> alta,ma comunque in calo rispetto agli anni precedenti (nel 2007 era del 75%).Ma attenzione, dicono gli autori dell’indagine: c’è da chiedersi, infatti,“se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta diassuefazione”. E, in ogni caso, i dati preoccupanti non mancano: c’è <strong>ancora</strong>un (consistente) 41% che non rivelerebbe a un adulto di essere vittimadi un bullo, ma che cercherebbe di risolvere la faccenda da solo. E se <strong>il</strong>71% degli intervistati giudica comunque negativamente chi si comportada bullo, c’è un 5,4% (di maschi) che considera i bulli “tipi in gamba”.Infine, nell’indagine c’è anche spazio per i rapporti con la famiglia. Setteadolescenti su dieci considerano adeguate (né troppe, né poche) le regoleimposte dai genitori, ma <strong>il</strong> 27% di loro afferma di rispettarle raramente,se non mai. E continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge a unadulto (genitori compresi) quando c’è un problema da risolvere. “D’altraparte – commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine – non sembrache i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare <strong>il</strong> dialogocon i figli”. “In Toscana la situazione non è drammatica, anche se alcunisegnali ci sono”, spiega Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’istruzione delComune di Firenze, che poi elenca alcune soluzioni che Palazzo Vecchiointende mettere in pratica perché questi segnali non si trasformino in unallarme: “Serve un intervento più diffuso nei quartieri, la mia idea è quelladi realizzare sempre più iniziative in periferia, ut<strong>il</strong>izzando risorse esternepartecipando a bandi ministeriale ed europei – dice – ci vuole più considerazioneper i giovani, per opporsi al bullismo bisogna offrire loro attivitàinteressanti da svolgere. Infine – conclude – servono soluzioni nellescuole: per questo abbiamo r<strong>il</strong>anciato corsi contro gli stereotipi, e stiamoinvestendo molto sulla formazione degli insegnanti”.L’OPINIONERenato Palma, medico psicoterapeuta, parla in un libro del rapporto genitori-figliE se invece fossero i “sì” ad aiutare a crescere?Renato Palmaera - e c’è <strong>ancora</strong> - un famosoC’ libro che sostiene che i “no” deigenitori facciano bene allo sv<strong>il</strong>uppo dibambini e ragazzi. Si tratta de “I no cheaiutano a crescere” di Asha Ph<strong>il</strong>lips.Ma c’è anche chi sostiene <strong>il</strong> contrario.E per trovarlo non bisogna andare neppuretroppo lontano: in pieno centro, invia dei P<strong>il</strong>astri, ha <strong>il</strong> suo studio RenatoPalma, medico psicoterapeuta nato inprovincia di Siena ma fiorentino d’adozione.Cinquantotto anni e una foltabarba bianca, Palma è l’autore de “I sìche aiutano a crescere” (Edizioni Ets),pubblicato lo scorso novembre. Una risposta,fin troppo chiara, al volume dellaPh<strong>il</strong>lips? “Un’impostazione diversa -preferisce considerarla lo psicoterapeuta– che parte dalla convinzione che le relazioniin ambito affettivo possano avveniresenza esercitare potere e riducendoal massimo i conflitti”. Una diversa considerazionedel rapporto genitori-figli,lontana ch<strong>il</strong>ometri (e non solo geograficamente)da quella della collega, ma anchedai metodi spesso ut<strong>il</strong>izzati da padrie madri dei tempi nostri. “Gli adulti sisorprendono che i loro figli, crescendo,diventino conflittuali – spiega Palma,che le sue teorie le ha sperimentate direttamente con <strong>il</strong>figlio, oggi ingegnere – senza rendersi conto che sonostati loro, per primi, a iniziare i conflitti. Litigare pereducare - sostiene - semplicemente educa a litigare”.“Sembra che molti adulti trattino i bambini come sefossero prepotenti che debbono capire chi comanda– continua – ma la convinzione che nell’educazionedei figli un po’ di conflitto sia necessario, e che nonappena stab<strong>il</strong>ito <strong>il</strong> rispetto delle regole la pace tornerà,è solamente una favola. Spesso la famiglia e la scuolanon sono spazi dove i bambini vivono contenti. Ei problemi – aggiunge, riferendosi anche a fenomenicome bullismo e disagio giovan<strong>il</strong>e – nascono dalmodo in cui sono stati tirati su i ragazzi: è un erroredegli adulti inserire la forza nel rapporto con i bambini,perché quando i ragazzi capiscono di avere piùforza dei genitori <strong>il</strong> rapporto si inverte, e nasce <strong>il</strong> nuovoconflitto. Sono gli adulti ad abituare i figli a essereinfelici, attraverso tutte le costrizioni che impongonoloro: e non dobbiamo meravigliarci, allora, se diventanoragazzi infelici”. Altro tema, quello della felicità,caro a Palma, che sull’argomento ha anche pubblicatoun saggio dal titolo “Economia e felicità, una propostadi accordo”. In futuro, insomma, non dobbiamoaspettarci niente di buono? “Al contrario – risponde –dobbiamo solo cambiare le relazioni con i bambini, daconflittuali a cooperative. Le cose possono cambiare,e cambieranno: i giovani sono molto meglio di noi”.Nel suo futuro, invece, c’è già un nuovo progetto: scrivereun libro sulla democrazia in famiglia. /M.F.<strong>Via</strong> di Tizzano, 9al confine fraBagno a Ripolie Greve in Chianti,sulla provinciale 56da Grassina perCapannuccia al km 14,5bivio <strong>Via</strong> di Tizzano,Greve in ChiantiVENDITA DIRETTA VINI E OLIOEXTRAVERGINEalla cantina consegne sabato8:00 - 12:00ROSSO E BIANCO LEGGERO 12° PER FAMIGLIAIgt toscano 2007 13°CHIANTI CLASSICO DOCGConfezioni pratiche ed economiche bottiglie e bag in boxGiorni Lavorativi telefono 328.8510039 - 055.8555040Per consegne 11:30 - 12:00 // 16:30 - 17:001077512iva agevolata al 10%+ detrazione del36%...chiedici come...SUPER OFFERTABagno completo€6400 solo€5800chiavi in manoPAVIMENTI • RIVESTIMENTI • SANITARI • RUBINETTERIEDelle migliori marche - Riparazioni idrauliche ed ed<strong>il</strong>isenza diritto di chiamata a soli 25€/hEsposizione in <strong>Via</strong> Lungo L’Affrico 102/a FirenzeTel. 055 660793 fax 055 0948142Cell. 328 9387392info@arreda<strong>il</strong>bagno.it - www.arreda<strong>il</strong>bagno.it1085010


Arriva la TramviaMuoversi con la Linea T1La Linea T1 è la parte innovativa di un sistema integrato tra trasporto pubblico e privato, che collega Scandiccialla Stazione di Firenze Santa Maria Novella attraversando l’Arno in corrispondenza del Parco delle Cascine.7.4 km di percorso con 14 fermate in circa 23 minuti a regime.La Linea T1 come anche le successive linee 2 e 3 sono gestite dalla GEST Spa,di cui sono soci al 51% la società francese RATP, ed al 49% da ATAF Spa.Ecco cosa è ut<strong>il</strong>e sapere per muoversi bene con la tramvia.IL SERVIZIOServizio transitorio inizialeDalle ore 6.30 alle ore 21.30Frequenza: ogni 8 minuti in entrambe le direzioniServizio a regime (da Apr<strong>il</strong>e)Dalle ore 5.00 alle ore 24.00FrequenzaOgni 3,5 min nelle fasce di punta dei giorni ferialiOgni 6 min nelle altre fasce orarieOgni 12 min nella fascia notturnaI BIGLIETTII biglietti ATAF e LI-Nea sono validianche per la tramvia e devono essere timbratisul primo mezzo di trasporto pubblico ut<strong>il</strong>izzatoNel passare dal bus al tram o viceversanon serve timbrare di nuovo <strong>il</strong> bigliettose <strong>ancora</strong> validoTutti gli abbonamenti ATAF sono validianche per la tramviaValgono anche le altre regole previsteper <strong>il</strong> servizio di autobus(esempio per l’accesso dei bambini, ecc.)Non è possib<strong>il</strong>e acquistare <strong>il</strong> biglietto a bordoREGOLE E CONSIGLINon sono ammesse biciclettePer i cani valgono le stesse regole di ATAF(ammessi cani di piccola taglia e con museruola)I passeggini sono ammessi e possonoposizionarsi nei posti riservati ai disab<strong>il</strong>iL’arrivo della tramvia comporta dei cambiamentinel sistema della viab<strong>il</strong>ità urbana.Ecco alcuni consigli da tenere presenti:<strong>Il</strong> tram ha sempre la priorità su qualsiasi veicoloprivato o pedone anche con luce intermittenteo avaria degli impianti semaforiciMai circolare o sostareall’interno del tracciato della tramviaPrestare particolare attenzione agli incrocicon la linea tramviaria,guardando le segnalazioni semaforicheUt<strong>il</strong>izzare sempre solo gli attraversamentipedonali semaforizzatiLa linea T1www.muoversiafirenze.it


L’EVENTO. La band che suona musica irlandese festeggerà con un concerto e un nuovo discoWhisky Tra<strong>il</strong>s, 35 anni e non sentirliSono stati i primi a cimentarsi con la musica irlandese in Italia, e di sicuro sonoanche i più acclamati. A trentacinque anni di distanza, <strong>il</strong> gruppo fiorentino continuaa far ballare un popolo di appassionati, e per festeggiare <strong>il</strong> compleanno chiamaa raccolta tutti i fan al Saschall promettendo una performance da non dimenticareLa band dei Whisky Tra<strong>il</strong>sLudovica V. Zarr<strong>il</strong>liTrentacinque anni insieme. A parlare dimusica, leggende e di una cultura cheha lasciato <strong>il</strong> segno nella testa e nell’animadi tutto <strong>il</strong> gruppo. Sono i WhiskyTra<strong>il</strong>s, storica band fiorentina che dal 1975 suonainstancab<strong>il</strong>mente musica irlandese nei quattro angolidella città, portando i ritmi della verde isolache si perde nell’Atlantico nelle vie della città delgiglio. E <strong>il</strong> 2010 offre al gruppo un’occasione perfesteggiare con un concerto e con un nuovo disco35 anni di storia. Una realtà che continua a viverea discapito delle mode, coinvolgendo nuoviappassionati ogni anni: sono arrivati decisamentelontano, ma da dove sono partiti i Whisky tra<strong>il</strong>s?“E’ nato tutto per caso – spiega Stefano Corsi,anima del gruppo e suonatore d’arpa celtica, armonicae harmonium –. A quel tempo frequentavamospesso la casa di Giulia Lorimer, altracomponente storica del gruppo che apriva a tuttiFa un certo effetto vedere l’investigatore più famoso del mondo a spassoper i Lungarni. Per non parlare della sua eccitazione gastronomicanello scoprire le delizie di una bistecca alla fiorentina bagnata da unBrunello d’annata. Fa un certo e strano effetto ma convince e appassionaquesto Sherlock Holmes in salsa toscana. Luca Martinelli, giornalistapratese che lavora da anni a Firenze, da sempre appassionato animatoredella folta schiera di quanti tengono in vita con pervicacia <strong>il</strong> genio di BakerStreet, ci ha piacevolmente sorpreso con <strong>il</strong> suo primo romanzo “<strong>Il</strong> Paliodi Sherlock Holmes” (Alacràn - I Misteri - 2009 - pagine 171 - 12,50euro). Martinelli si era già prodotto in apocrifi del grande Conan Doyle,sulla rivista dell’associazione, “The Strand Magazine”, di cui oggi è direttoreresponsab<strong>il</strong>e, ha pubblicato quattro racconti. “<strong>Il</strong> Palio di SherlockHolmes” è ben scritto, in fedelissimo st<strong>il</strong>e “Doyliano”. La vicenda narratafa perno su un fatto “realmente” accaduto nella saga di Holmes, cioè <strong>il</strong>suo arrivo in Italia, dopo essere stato creduto morto, assieme al nemicodi sempre, Moriarty. <strong>Il</strong> detective scrive una lunga lettera al suo amicole porte della sua grande casa, dove ci si confrontavasugli argomenti più disparati”. Una casa tuttaparticolare, al Vingone, alle porte di Scandicci,dove era fac<strong>il</strong>e incontrare - oltre agli undici figlidella proprietaria - gente di passaggio, abitudinaridel salotto (se così si può chiamare) e personaggifamosi come Ignazio S<strong>il</strong>one e Ivan <strong>Il</strong>lic. Da questasorta di “comune” nacque un gruppo di amantidella musica celtica e della cultura irlandese.Un gruppo affiatato di cinque persone che cominciaronoa studiare le origini di suoni armoniosi esingolari che venivano da lontano. “Sono molti igeneri musicali nati dalla cultura celtica – continuaCorsi -. Noi abbiamo deciso di chiamare laband Whisky Tra<strong>il</strong> perché seguiamo <strong>il</strong> percorso(tra<strong>il</strong> in inglese, ndr) degli irlandesi in America,dove, attraverso le contaminazioni con un’altracultura, sono nati nuovi generi come <strong>il</strong> countryo <strong>il</strong> bluegrass”. Primo gruppo in Italia ad essersiavventurato nei meandri poco conosciuti dellamusica irlandese, oggi tra i loro seguaci sono natidiverse nuove band che contribuiscono a diffondere<strong>il</strong> verbo delle armonie made in Ireland. A 35anni di distanza, e con dieci album alle spalle, iWhisky Tra<strong>il</strong>s nel 2010 ritornano <strong>ancora</strong> una voltasul palco (lo fanno <strong>ancora</strong> spesso, sebbene laformazione non sia più quella originale) e questavolta lo fanno in grande st<strong>il</strong>e: per festeggiare<strong>il</strong> 35esimo compleanno della band, <strong>il</strong> 17 marzosaliranno sul palcoscenico del Saschall, tutti insieme.“Ci saranno tutti – continua Stefano -. Perquesto concerto suoneranno insieme a noi anchei componenti della formazione originale (neglianni, due dei musicisti degli esordi avevano presoaltre strade) e anche qualcuno dei nostri figli saràcon noi sul palco”. Più di 10 elementi sul palcoscenico,per una serata di successo assicurato. Eper chiudere <strong>il</strong> compleanno in bellezza non potevamancare un nuovo disco: “Beginnings”, cosìs’intitola, e racchiude i brani memorab<strong>il</strong>i di unacarriera che continua a mietere successi. (<strong>il</strong> discoverrà venduto al prezzo promozionale di 5 euro inoccasione di Irlanda in festa e allegato al magazineFirenze Spettacolo).LA RECENsIONE. In libreria la prima fatica letteraria del pratese Luca MartinelliEcco Sherlock Holmes in salsa toscanafraterno Watson, dove gli narra l’avventura toscana. Un manoscritto che,come si legge nel prologo, l’autore ritroverà in una balla di “cenci” a Prato.Holmes si rimettere al lavoro per sua maestà, ricostruendo la celluladel servizio segreto britannico in Italia, ma mentre sta lavorando a questoincarico sotto copertura, si imbatte in un omicidio nel quale rimanecoinvolto un uomo dell’intelligence britannica. Si tratta dell’assassinio diun ricco allevatore di cavalli. Chiaramente, <strong>il</strong> grande Sherlock non sa resisterealla tentazione di indagare e lascia Firenze alla volta di Siena. Unacuriosità (tra le tante): nel romanzo, insieme ai personaggi di fantasia, figuranoalcuni toscani doc vissuti all’epoca. Alcuni nel ruolo di semplicicomparse (Paolo Lorenzini, fratello di Collodi e direttore della manifatturaGinori di Sesto Fiorentino, Arturo Corsellini, titolare di una rivenditadi pipe e tabacchi a Firenze, <strong>il</strong> giornalista e scrittore Jarro, al secoloGiulio Piccini, l’abate Giovanni Caselli, patriota senese), uno, invece, conun ruolo di coprotagonista: lo scrittore Federigo Tozzi, che nel 1891 aveva8 anni, nelle singolari vesti di aiutante di Holmes a Siena. /C.B.LA MOsTRAAll’Ex3 un incrociodi artisti e linguaggiHa preso <strong>il</strong> via da pochi giorni <strong>il</strong> nuovoevento del centro d’arte contemporaneaEX3. Venerdì 12 febbraio, lo spazio dedicatoalla contemporaneità di viale Giannottiha infatti inaugurato le mostre personalidi Eva Marisaldi e del duo Tayo Onorato& Nico Krebs, entrambe a cura di LorenzoGiusti e Arabella Natalini. “Un’occasioneimportante per Ex3 – commentano i duecuratori – poiché si tratta di due mostre traloro molto diverse, due riflessioni diverse.È un modo per rappresentare l’eterogeneitàdella scena artistica contemporanea.” Dasempre molto attenta ai temi del dialogoe della comunicazione, ma anche delladifficoltà di interazione, l’italiana Eva Marisaldiha elaborato un progetto – “Grigiononlineare” - per la sala centrale di EX3.Si tratta di un intervento a terra, concepitocome un tracciato percorrib<strong>il</strong>e, che accoglie<strong>il</strong> visitatore e lo invita a compiere <strong>il</strong> propriopercorso. Un percorso partecipativo in cui<strong>il</strong> visitatore può scegliere tra 64 frasi e 16disegni per creare la propria storia. “<strong>Il</strong> lavororiflette sull’interpretazione individualedel senso e dello spazio – spiegano ArabellaNatalini e Lorenzo Giusti – Le stessefrasi che costituiscono l’installazione siritrovano inoltre all’esterno, all’entrata diEX3, tradotte nelle lingue delle comunitàstraniere più numerose nel quartiere, perpermettere anche a loro di partecipare aquest’opera”. Accanto al lavoro della Marisaldi,artista di fama internazionale, EX3ospita nelle sale laterali l’opera dei duegiovani artisti Taiyo Onorato e Nico Krebs,che per la prima volta espongono in Italia.In “Taiyo Onorato & Nico Krebs: tutto incluso”i due svizzeri mettono in scena fotografie,frutto di una manipolazione dellarealtà, e una produzione scultorea contraddistintadall’ut<strong>il</strong>izzo di oggetti di uso comuneche, assemblati liberamente, acquistanonuovi significati. “<strong>Il</strong> lavoro fotografico è ditipo analogico, con alterazioni della realtànel suo aspetto fisico, e senza l’interventodigitale dell’informatica”- precisano i curatori.Dopo la recente riapertura, questo è<strong>il</strong> secondo evento di EX3 e sarà visitab<strong>il</strong>efino all’11 apr<strong>il</strong>e: “Abbiamo sempre credutoche questo spazio fosse ideale per l’artecontemporanea – dice Cristina Giani, vicepresidente del Quartiere 3 nonché membrodel Comitato d’indirizzo di EX3 – La mostraprecedente è andata benissimo e sonocerta che anche questo nuovo evento sapràcoinvolgere un vasto pubblico.” /G.B.Una delle opere in mostra


culturaIL CAsO. Sono molti i musei fiorentini chiusi o accessib<strong>il</strong>i solo a orari ridotti. Eccone una mappaGallerie chiuse, istruzioni per l’uso35Annalisa CecionesiLe lunghe code all’ingresso dei più famosimusei della città non sono l’unico travagliodei turisti che arrivano a Firenze.Talvolta si vedono costretti a rinunciarea una visita per via di orari d’apertura poco flessib<strong>il</strong>i(se non risicati) o per la chiusura di un museoper motivi di restauro o riordino. L’evento piùspiacevole è proprio trovarsi di fronte a una portasbarrata, seppur per colpa di sacrosante operazionidi restauro. E’ <strong>il</strong> caso della Galleria Casa RinaldoCarnielo, in piazza Savonarola, con le suesculture di fine Ottocento, chiusa da tempo perrestauro. Si dovrà attendere anche per ammirarele collezioni del Novecento del Forte Belvedere,altro museo civico, tra le quali spicca la raccoltadi Alberto Della Ragione, anch’essa attualmentechiusa al pubblico. Si trova invece in piazzaPitti, ma sempre chiusa al pubblico, la preziosacollezione del Museo delle Carrozze. Più contenutosarà <strong>il</strong> rammarico dei visitatori del Museodi Palazzo Davanzati, conosciuto come “museodella casa fiorentina antica”, aperto solo parzialmente<strong>ancora</strong> una volta a causa di un restauro.Chiuso per ristrutturazione dallo scorso novembreè <strong>il</strong> Museo di Storia della Scienza, in piazzadei Giudici, fondato nel 1927 dall’Università diFirenze. L’inaugurazione del nuovo allestimentoè prevista per maggio quando <strong>il</strong> nome verràcambiato in Museo Gal<strong>il</strong>eo. Lo scorso settembreinvece sono partiti i lavori di restauro alla Tribunadegli Uffizi, che termineranno nel giugno2011. Ma <strong>il</strong> turista riparte a bocca asciutta anchea causa delle poco indulgenti modalità d’aperturadei musei. Alcuni, di competenza comunale,hanno orari ridotti all’osso. <strong>Il</strong> Museo Bardini, inOltrarno, è aperto solo tre giorni la settimana (sabato,domenica e lunedì), mentre la FondazioneBuona notizia: <strong>il</strong> museodi Storia della scienzariaprirà i battenti a maggioSalvatore Romano, situata nell’antico cenacolo afianco alla Chiesa di Santo Spirito, è aperta esclusivamente<strong>il</strong> sabato, per di più solo la mattina neimesi invernali. Alcuni musei presentano analoghelimitazioni. E’ <strong>il</strong> caso del Museo delle Sculture,al primo piano del Museo di Orsanmichele,aperto solo <strong>il</strong> lunedì, o di alcuni cenacoli, comequello di Ognissanti e di Fuligno, in via Faenza,aperti tre mattine a settimana. Mentre i musei diSanta Maria Novella e di Palazzo Vecchio, tra iLa galleria Carnielomaggiori della città, sono chiusi nei giorni festivi,in barba ai turisti della domenica. Per visitare altrimusei occorre invece ricordarsi la prenotazione:è obbligatoria per <strong>il</strong> Museo di Casa Martellie per V<strong>il</strong>la Corsini a Castello, uno degli esempipiù rappresentativi dell’architettura fiorentina deltardo barocco, recentemente presentata al pubblicodopo i lavori di restauro. Prima di partire perFirenze, cari turisti, armatevi di carta e penna: occorrepianificare attentamente l’agenda.Una sala del Museo BardiniFOCUs. Antonella Nesi, curatrice del Bardini, traccia un b<strong>il</strong>ancio dei primi mesi di visite<strong>Il</strong> museo è dentro la casa dell’antiquarioi piace perché è un museo strano,“Mnon è un museo normale”. E’ unodei commenti che compaiono sul libro deidesiderata di un “originale e inaspettato”museo fiorentino, quello intitolato a StefanoBardini, in via dei Renai, nei pressi diPonte alle Grazie. Un museo dalla forte vocazioneinternazionale, riaperto al pubblicolo scorso apr<strong>il</strong>e dopo quasi dieci anni. Unaccurato restauro lo ha riconsegnato allacittà così come l’aveva concepito <strong>il</strong> suo fondatore,l’antiquario Stefano Bardini, dopolo stravolgimento successivo alla sua morte,avvenuta nel 1922. E’ l’impatto scenograficoa impressionare <strong>il</strong> visitatore, ancorpiù delle singole opere. Salendo la scalinataimmersa tra i tappeti antichi si approda allasaletta che ospita “l’Atlante” del Guercino.Poco distante, sculture e dipinti emergonodall’aristocratico blu delle pareti e in unangolo spunta l’originale “Porcellino” diPietro Tacca. “<strong>Il</strong> b<strong>il</strong>ancio dei primi diecimesi d’apertura - spiega Antonella Nesi,curatrice del museo - è positivo. Tra apr<strong>il</strong>ee maggio ad esempio sono state registrateoltre 8 m<strong>il</strong>a presenze”. Una buona affluenzaconsiderando l’odierna crisi del turismo, iproblemi di trasporto in Oltrarno, la scarsacomunicazione esterna del museo e l’aperturalimitata di soli tre giorni settimanali.“Abbiamo un pubblico molto motivato edeterogeneo dal punto di vista delle provenienze- racconta Antonella Nesi - Tra questespiccano gli anglosassoni, con i quali lostesso Bardini aveva instaurato un rapportopriv<strong>il</strong>egiato”. In cantiere, oltre al crocefissogiottesco che già si può ammirare adagiatosotto <strong>il</strong> bisturi dei restauratori, vi è l’aperturadi tre sale del pianterreno pronte ad ospitarepiccole mostre. Presto sarà visitab<strong>il</strong>e laCollezione Corsi, costituita da dipinti ineditirealizzati tra <strong>il</strong> ‘300 e <strong>il</strong> ‘700. /A.C.CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA• Servizi funebri• Cremazioni• Fiori• NecrologiTel. 055.6580040 (diurno e notturno)<strong>Via</strong> G.Caponsacchi 5/r, <strong>Via</strong> A.F Doni 41/r Firenze10272521093437


L’INTERVIsTA. Dal caso Mutu al suo contratto, passando per gli ultimi rinforzi: parla Pantaleo Corvino“Stiamo piantando gli alberelli per <strong>il</strong> futuro”La sua “f<strong>il</strong>osofia” è ormai chiara: pensare all’oggi guardando al domani. E proprio in quest’ottica va letta la sceltadi puntare su promesse come Ljajic, Keirrison e Seferovic, su cui molti club europei avevano messo gli occhi.“Vogliamo cambiare la cultura italiana secondo cui i 21enni sono troppo giovani per giocare in prima squadra”Cristina GuerriNon è <strong>il</strong> Mago S<strong>il</strong>van, è semplicemente PantaleoCorvino. <strong>Il</strong> diesse viola, anche in quest’ultimasessione di mercato, ha sorpreso tutti consegnandoa Prandelli giocatori di primissima fascia,giovani promesse su cui avevano messo gli occhi diversiclub europei. <strong>Il</strong> lavoro, anche questa volta, non è stato fac<strong>il</strong>eper lui, sopratutto dopo l’esplosione della “bomba” del casoMutu, trovato positivo alla subutramina. Giusto, alla fine deigiochi, fare quindi un punto con <strong>il</strong> diretto interessato.Direttore, da cosa deriva <strong>il</strong> cambio generazionale volutoin questa sessione di mercato?Con i cinque nuovi arrivi, ovvero Felipe, Bolatti, Ljajic,Keirrison e Seferovic, abbiamo deciso di pensare al presente,ma anche al futuro. Vogliamo cambiare la cultura italianasecondo cui i ventunenni sono troppo giovani per giocare inprima squadra. Keirrison, ad esempio, lo conosco da anni,spero che possa ripetere da noi quello che ha fatto in Bras<strong>il</strong>e.E’ un calciatore con potenzialità importantissime, rientra inuna politica di ricambio generazionale della Fiorentina, unnuovo ciclo.Che mercato è stato quello della Fiorentina?Credetemi, <strong>il</strong> mercato per me è stato in salita, ho dovuto cercaredi arrivare a quelle che sono state le acquisizioni in entratasostenendole con le cessioni. Se ho sbagliato qualcosa,spero di averlo fatto <strong>il</strong> meno possib<strong>il</strong>e, ma ho cercato di fare<strong>il</strong> meglio per la Fiorentina.Uno degli ultimi arrivati, Seferovic, era nel mirino deigrandi club europei...E’ stato giudicato <strong>il</strong> miglior giocatore nel Mondiale Under17 vinto con la Svizzera. Stiamo piantando gli alberelli per<strong>il</strong> futuro. Qualcuno, forse, si perderà per strada, ma noi vogliamoquesto per <strong>il</strong> futuro della Fiorentina. Seferovic, comeBabacar, farà parte con Di Tacchio, Agyei e Carraro, dellarosa della prima squadra. Sono 22 giocatori più i giovani.Cosa ne pensa del caso-Mutu?Siamo tutti turbati: io, la società, la squadra, Prandelli e lasua famiglia. E’ stato un errore stupido. Mutu ha fatto unabanalità. E’ un bambino di 31 anni. Non me ne voglia Adrian,ma è così. Un professionista di quell’età non può commetterecerti errori, nemmeno in buona fede.<strong>Il</strong> giorno prima della chiusura del mercato stava per metterea segno un colpo da 10 e lode...Su Cassano mi sono già espresso, a 12 anni l’ho portato aPantaleo CorvinoCasarano, ma non mi sono mai vantato di questo. So quelloche pensa di me e viceversa. Prandelli lo conosceva con isuoi pregi e difetti. Ci poteva essere bisogno di calciatori importanti,ma noi in questo ruolo abbiamo un giocatore d’eccellenzacome Jovetic. Cassano è stato un momento, un’ideaper risolvere dei problemi, ma forse proprio perché era intelligentenon si è fatta.A quando <strong>il</strong> rinnovo suo e di Prandelli?Io e Cesare siamo legati alla Fiorentina non solo contrattualmente.Continueremo a lavorare per cercare di riuscire ad arrivaredavanti alle grandi squadre: se ci riusciremo, vorrà direche avremo fatto un bel lavoro.


sportMERCATO. Cinque acquisti e due (dolorosi) addii: <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio della sessione invernale<strong>Il</strong> progetto Fiorentina? Riparte dai giovani37Cristina GuerriFiorentina regina del mercato.È questo <strong>il</strong> giudiziounanime di molti espertidel settore. Anche nellasessione invernale, Pantaleo Corvinosi è rimboccato le manichecercando - anche nei momentidi grande difficoltà (vedi <strong>il</strong> casoMutu) - di tirare fuori <strong>il</strong> conigliodal c<strong>il</strong>indro. E <strong>il</strong> colpo, in questosenso, <strong>il</strong> diesse viola l’avrebbepure messo a segno con Cassano,prima che <strong>il</strong> barese si rimangiassel’accordo con un comunicato.Nessun problema, l’alternativa aGuardando le carte d’identità dei nuoviarrivi, sembra che la società abbia volutochiudere un ciclo per aprirne uno nuovoKeirrison de Souza CarneiroFantantonio Corvino l’aveva giàin tasca: Kerirrison, uno dei migliorattaccanti prodotti dal Bras<strong>il</strong>enegli ultimi anni, tanto che <strong>il</strong>Barcellona l’aveva strappato allaconcorrenza per ben 18 m<strong>il</strong>ionidi euro. Keirrison, classe 1988,fa parte, insieme a Felipe, Bolatti,Ljajic e Seferovic, del progettoFiorentina. Quello dei giovani.Guardando le carte d’identità deinuovi acquisti, infatti, si ha lanetta impressione che la societàabbia voluto chiudere un cicloper aprirne uno nuovo. Felipe, <strong>il</strong>primo acquisto di gennaio, nonostantei suoi 25 anni, può contaresu otto anni di esperienza in SerieA con la maglia dell’Udinese. Lacaccia al centrocampista si è conclusacon l’arrivo di Bolatti. “ElGringo” - così <strong>il</strong> giocatore vienechiamato per la sua chioma bionda- compie 25 anni <strong>il</strong> 17 febbraio,e vanta nel suo curriculum <strong>il</strong>gol qualificazione della nazionaleargentina ai prossimi Mondialiin Sudafrica. Ljajic (classe ‘91),può essere definito la vera c<strong>il</strong>ieginasulla torta. Proveniente dalPartizan, la stessa squadra di Jovetic,Ljajic è soprannominato <strong>il</strong>“Kakà serbo”, e a detta degli intenditori<strong>il</strong> ragazzo può cresceread altissimi livelli. Ma, come haspiegato Corvino, gli acquisti incasa viola determinano sempredelle cessioni. Con l’arrivo di Felipe,la rosa contava ben cinquedifensori centrali. Troppi, tantoTENDENZEBasta andare su Facebook, <strong>il</strong>social network più popolaredel globo, per essere sempre aggiornatisu qualunque cosa: dallapolitica al cinema e fino allo sport.Stessa cosa vale per la Fiorentina.Ricordate, ad esempio, la splendidavittoria di Liverpool? Alloraiscrivetevi al gruppo “Io godo,tu godi, egli gode. Che tempo è?<strong>Il</strong> secondo tempo di Liverpool-Fiorentina”. Tanti, poi, i gruppidedicati a G<strong>il</strong>ardino. Da “G<strong>il</strong>ardinomano de dios”, con chiaro riferimentoa quel gol “manesco” diPalermo-Fiorentina, a “quelli cheamano sentire suonare <strong>il</strong> violino diG<strong>il</strong>ardino”. <strong>Il</strong> più “cliccato” rimaneAdrian Mutu: tante le paginededicate al Fenomeno, da quelleche preferiscono soffermarsi sulsuo aspetto fisico - abbastanzagradito dalle utenti femmin<strong>il</strong>i - aquelle sulle sue gesta dentro efuori dal campo. Anche Jovetic èche a fare le valigie è stato DarioDainelli, capitano della squadradal 2004. L’ultimo addio, forse <strong>il</strong>più doloroso, è quello di MartinJorgensen. Amatissimo dalla curvaFiesole, <strong>il</strong> danese ha lasciatoFirenze dopo sei anni di battaglieper tornare nel suo Paese,all’Aarhus, club dove è cresciutocalcisticamente e dove spera, conle sue prestazioni, di ritrovare lamaglia della Nazionale daneseper affrontare quello che sarebbe<strong>il</strong> suo terzo Mondiale.Tanti i “gruppi” dedicati a squadra e giocatoriE i tifosi scelgono i social networkentrato subito nel cuore dei tifosiviola, per i suoi riccioli mori e isuoi colpi da campione. Volete sapere,invece quale sarà <strong>il</strong> tridentedel terzo scudetto? Babacar, Jovetice Ljajic! Così <strong>il</strong> recita <strong>il</strong> grupponato subito dopo l’arrivo del giovanetalento serbo, soprannominato<strong>il</strong> nuovo Kakà. Un terzettoche, se manterrà i buoni propositi,farà sognare per tanti anni <strong>il</strong>popolo viola. E cosa ne pensatedella Cittadella viola? Andate sullabacheca del gruppo “Vogliamola Cittadella viola” e ne sapretesenz’altro di più. Per <strong>il</strong> tifoso violanon c’è mai pace: ecco perché“Gli è sempre un patire” è cosìtanto apprezzato. E che dire dellapolemica nata dopo che la Rai nonha trasmesso neanche un match diChampions League della Fiorentina?Decine sono i gruppi che propongono“rivincite” nei confrontidella televisione statale. /C.G.POLIAMBULATORIODELLA FRATELLANZA MILITARESegreteria a disposizione per informazioni e appuntamenti da Lunedì a Venerdìal numero 055 671388 ORARIO 9-12 / 15 -19Presso l’ambulatorio vengono effettuate visite specialistiche per quasitutte le discipline e siamo dotati di moderne attrezzature che permettonola quasi totalità delle indagini mediche.PER ESEMPIO TRA LE PIU’ COMUNI: Eco color doppler arti inferiori e superiori carotidei e vertebrali e Terapia sclerosante perquanto riguarda l’ANGIOLOGIA • Laser-Terapia e diatermocoagulazione per quanto riguarda la DERMATOLOGIA • Eco transvaginali,PAP-Test e Tamponi Culturali per la GINECOLOGIA • ECG, Holter ECG e Pressori , Eco-Cuore per la CARDIOLOGIA• Inf<strong>il</strong>trazioni per l’ ORTOPEDIA • Consulenze psicologiche individuali e di coppia per la PSICOLOGIA.INOLTRE OGNI VENERDÌ POMERIGGIO vengono effettuate visite Pneumologiche per curare le malattie dell’apparato respiratorioe per iniziare la Terapia Antifumo.NELLA INFERMERIA DELL’AMBULATORIO OGNI POMERIGGIO vengono eseguite Iniezioni, Piccole Medicazioni, MisurazionePressione Arteriosa.SPECIALIZZAZIONI SVOLTE ALL’INTERNO DELL’AMBULATORIO DI PIAZZA SAN SALVI 4 ( LINEA ATAF n° 6 - 20 )• AGOPUNTURA• ANGIOLOGIA• CARDIOLOGIA• CHIRURGIA-PROCTOLOGIA• DERMATOLOGIA• ENDOCRINOLOGIA-DIETOLOGIA• FISIOTERAPIA• GERIATRIA• GINECOLOGIA-OSTETRICIA• MEDICINA INTERNA• NEUROLOGIA• NEUROPSICHIATRIA• OCILISTICA• ORTOPEDIA• OTORINOLARINGOIATRIA• ODONTOIATRIA• PNEUMOLOGIA• PODOLOGIA• PSICHIATRIA• PSICOLOGIA• PSICOPEDAGOGIA• SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE• UROLOGIA1077520


38 Febbraio 2010sport nel quartiereL’INTERVISTA. David Mars<strong>il</strong>i, 28enne fiorentino, da anni pratica sport come “downh<strong>il</strong>l” e “bodyboard”In città? Ci vorrebbe uno skatepark…Carlo MarroneAll’ombra dell’Artemio Franchie nelle periferie dellanostra città, ci sono tanti ragazziche praticano disciplinedelle quali nessuno parla mai. Nonse ne parla, perché non “fanno notizia”.Perché non appartengono a societàsportive, non gareggiano in competizioniufficiali. Perché le loro disciplinenon sono conosciute, non hanno seguito.Ma se nessuno ne parla, come sifa a conoscere l’aggressive inline? Perspezzare questo circolo vizioso, eccoun’intervista che, per la prima volta,cerca di testimoniare la passione di unventottenne fiorentino, David Mars<strong>il</strong>i,che da anni pratica skate, downh<strong>il</strong>l,aggressive inline, bodyboard e tuttauna serie di sport (a base di equ<strong>il</strong>ibrioe adrenalina) dei quali nessuno parlamai.Com’è iniziata la sua passione perquesti sport “alternativi”?Questa mia passione è iniziata a 13anni, quando mia madre mi ha regalatola prima tavola da bodyboard (sorride,ndr): me la regalò perché non mi piacevanosport come <strong>il</strong> calcio o <strong>il</strong> tennis.Da allora non ho più smesso.Cos’è <strong>il</strong> bodyboard?È una disciplina sim<strong>il</strong>e al surf, con ladifferenza che non si pratica in piedi,ma con <strong>il</strong> corpo sulla tavola. Questo è<strong>il</strong> primo amore, ma dopo…Dopo?Dopo mi sono cimentato in una serieSaltare, scivolare e scendere discese ad alta velocità sono alcuni degli ingredientiche compongono quel mix di tecnica e adrenalina che caratterizzano l’aggressiveinline. Cosa è? Leggere per capire (e per credere). Ma quella pista allo stadio...David Mars<strong>il</strong>i in “azione”di discipline in qualche maniera analoghe,ma che si svolgono sulla terraferma.Così, intorno ai 20 anni, ho iniziatoa fare “aggressive inline”.Scusi l’ignoranza, ma cos’è?È una disciplina basata su evoluzionida realizzare con i pattini in linea.Siete molti? Dove la praticate?Purtroppo non siamo pochi, siamo pochissimi(si sofferma un attimo Davidsconsolato, ndr), in tutta la Toscanasiamo circa una decina e, per quantoriguarda <strong>il</strong> dove, dipende.Da cosa?Dal livello di preparazione e da quelloche vuoi fare. Personalmente frequen-tavo la pista vicino allo stadio, ma ultimamentetendo a non andarci praticamentepiù.Perché?Perché da un punto di vista tecnico ècompletamente sbagliata. Le linee, lestrutture, gli angoli, le pendenze nonsono funzionali né allo skate, né adiscipline analoghe come l’inline. Ècome un campo di calcio fatto in salita!Questo, oltre a essere un limite, nonaiuta la diffusione di questi sport.Pensa che con strutture più idonee ladiffusione sarebbe maggiore?Indubbiamente sì, perché com’è avvenutoin altre metropoli europee, questopermetterebbe di alzare <strong>il</strong> livello tecnicoe di invogliare i giovani.Cosa la spinge a continuare?Io continuo perché l’inline ti offre lapossib<strong>il</strong>ità di ripensare lo spazio urbano:marciapiedi, ringhiere e discese pernoi sono un “campo di gioco”. Questaè la cosa più bella: vedere la realtà conocchi diversi.Come può crescere la visib<strong>il</strong>ità diquesti sport?È un circolo. Così com’è stato per <strong>il</strong>surf e lo snowboard, l’unico modo perfar venire voglia di praticare uno sportè pubblicizzarlo. D’altronde, si sa:l’appetito vien mangiando!1080537ISTITUTO delSACRO CUORE di Firenze<strong>Via</strong>le Michelangiolo, 27 - FIRENZETel. 055 6811872 Fax 055 6811388E-ma<strong>il</strong>: info@sacrocuore.com - www.sacrocuore.comL'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integraledegli allievi dai tre anni fino al coronamento degli studi superiori (liceo a indirizzo classico,scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi:• Educare tutta la persona mediante una solida formazione intellettuale, un'attenta coscienza critica e l'abitudineal ragionamentoSensib<strong>il</strong>izzazione ai valori umani e spirituali.• Risvegliare la capacità di selezionare, ordinare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamentodella vita, secondo la propria specifica vocazione.• Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsab<strong>il</strong>ità.• Aiutare ciascuno a sv<strong>il</strong>uppare la propria originalità• Studio accurato delle lingue straniere a tutti i livelli.Per gli studi superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica.Particolare attenzione alle discipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuridiche,• L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione naturale, assai priv<strong>il</strong>egiato.<strong>Il</strong> Convitto che si apre alle allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno efam<strong>il</strong>iare favorisce la formazione personale in un clima di fraternità e di impegno.SERVIZIGli allievi usufruiscono delle attrezzature di cui la scuola dispone:laboratorio di informaticalaboratorio di scienze e di fisicalaboratorio linguisticobibliotecheteatropalestrastrumenti audiovisivicampi da gioco aperti anche inore extrascolasticheservizio di trasporto e di mensaMa soprattutto gli allievi, dai piùpiccoli della Scuola dell'Infanziaai più grandi del Liceousufruiscono della splendidaposizione dell’Istituto; le lororicreazioni si svolgonoabitualmente nell’ampio parcoche si offre ai giochi delledifferenti età, senza alcunapreclusione.CONVITTOL'Istituto del Sacro Cuore offre un ambiente serenoe fam<strong>il</strong>iare che favorisce la formazione spirituale,intellettuale, e personale di ciascuna ragazza.Ogni singola alunna è presa nella sua interezza,con i suoi talenti e le sue difficoltà, ed è guidataalla piena maturazione e crescita necessarie per lacostruzione della persona, nel rispetto dellediverse personalità. Ciascuna è aiutata esollecitata nel suo impegno scolastico perchépossa mettere a frutto tutte le potenzialità.Le religiose che sono accanto alle ragazze nei varimomenti della giornata favoriscono <strong>il</strong> clima difamiglia così necessario per creare e ricreareequ<strong>il</strong>ibri in una fascia di età particolarmentediffic<strong>il</strong>e. <strong>Il</strong> convitto è aperto alle alunne dellaScuola Primaria, della Scuola Media e del Liceo.PENSIONATO UNIVERSITARIOL' istituto del Sacro Cuore è lietodi offrire a un piccolo gruppo diuniversitarie un Pensionato dovesi respiri un'atmosfera di famiglia.È appunto in questo clima che essepotranno studiare serenamente eraggiungere i traguardi dellamaturità umana e cristiana.


40 Febbraio 2010La nuova vita del basket fiorentinosportIL PROGETTO. La società ha cambiato nome: da Pool Firenze Basket A.S.D. a A.S.D. Nuova Pallacanestro FirenzeLorenzo MossaniCosa è nato a Firenze? Un progetto.Cosa sta rinascendo nel capoluogotoscano? <strong>Il</strong> basket. Dopo aver sfioratocon L’Everlast di Bastagli la serie Aqualche stagione fa, esattamente a mezzogiornodi un giorno di fine luglio 2008, <strong>il</strong> basket sembravascomparso dalla nostra città. Niente di piùfalso grazie al coraggio di Luca Borsetti, dellosponsor Mabo, sempre vicino alla pallacanestrotoscana, e grazie anche alla passione di tanti fiorentini.Insomma, nella passata stagione, con unbudget limitato e con un solo mese di tempo percostruire un roaster competitivo, è stato vicino<strong>il</strong> miracolo della salvezza in Serie A D<strong>il</strong>ettanti,salvando comunque <strong>il</strong> titolo sportivo. Dallastagione 2009-10, la società ha cambiato la denominazionesociale, da “Pool Firenze BasketA.S.D.” a “A.S.D. Nuova Pallacanestro Firenze”,recuperando, così, un nome caro a tutti gliappassionati del basket fiorentino. <strong>Il</strong> “ProgettoBasket” della città di Firenze si è ormai concretizzato,e costituirà <strong>il</strong> nuovo punto di riferimentoper <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio della pallacanestro nell’area fiorentinacon <strong>il</strong> concorso di quasi tutte le societàgigliate. A raccontare la nuova avventura è lostesso presidente Luca Borsetti: “E’ veramenteuno splendido inizio tra le società di Firenze.Non so spiegarmi nemmeno io cosa sia successo,so solo che ora collaboriamo da amici, nonda ‘conoscenti’. Abbiamo abbattuto <strong>il</strong> muro deinostri piccoli ‘giardinetti’. Non è un piccolo passo,ma è semplicemente <strong>il</strong> futuro”.Pensa che a Firenze sia possib<strong>il</strong>e, per sportche non siano <strong>il</strong> calcio, sbocciare nuovamente?Certo. I fiorentini vogliono primeggiare con unasocietà consolidata negli anni e capace di ambireRUGBY. Continua la stagione del Giunti Firenze. Con una novità fuori dal campoTanta voglia di vincere (e anche un calendario)Un posto in classifica da difendere con lagrinta e <strong>il</strong> paradenti e, semmai, da migliorare:questo si augura la squadra del Giunti FirenzeRugby dal finale di stagione 2009/2010.Un fine e inizio anno caratterizzato dai rinviidelle partite a causa del maltempo ha permessodelle vacanze un po’ più lunghe ai giocatori:<strong>il</strong> capitano Marcelo Segundo è per esempiotornato nella sua Argentina, ma non per questola concentrazione è diminuita, tutt’altro.La voglia di vincere è rimasta la solita delloscorso 13 dicembre, quando <strong>il</strong> Livorno uscì dalPadovani con cinque mete al passivo (recordstagionale eguagliato). <strong>Il</strong> campionato continuaa traguardi importanti, ma ricordo quando <strong>il</strong> Palazzetto dello Sport era pienograzie alla Neutro Roberts e alle magie di J.J Anderson.Volete tornare a quei livelli?Sì, ma non c’è fretta, prima creiamo le basi, poi aspettiamo la fine della crisi peravere uno sponsor capace di investimenti importanti.Quali sono gli obiettivi stagionali?Non dobbiamo retrocedere assolutamente, vogliamo rientrare nei play-off.Un fiore all’occhiello?<strong>Il</strong> settore giovan<strong>il</strong>e. I più grandi sono <strong>il</strong> frutto di una sinergia con le altre società,una sorta di rappresentativa fiorentina, con loro siamo competitivi a livellonazionale. Poi c’è <strong>il</strong> Pino Dragons per i più piccoli, da sempre protagonista delbasket nella nostra città.L’unica nota stonata sono stati i cori razzisti nei confronti del vostro giocatoredi colore Andrew Rath nella partita contro Empoli?Sì, un episodio spiacevole, anche se ritengo che la società dell’Use Empoli nonc’entri nulla con quell’episodio, così come <strong>il</strong> pubblico empolese che è semprestato corretto. Rimane comunque un gesto assolutamente da condannare: ancheperché esiste uno sport così multietnico come <strong>il</strong> basket? Credo di no.ad avere un andamento alquanto insolito, laprima in classifica dista “soltanto” sei punti ein più <strong>il</strong> Firenze ha una partita da recuperare,e due degli scontri diretti saranno giocati tra lemura dello stadio amico. La squadra, rispettoall’inizio del campionato, è cresciuta notevolmente,e molti dei giovani del vivaio stannocominciando a far vedere di che pasta sono fatti.L’entusiasmo della città verso i giocatori delGiunti cresce di mese in mese, e sicuramente <strong>il</strong>calendario che ritrae i giovani dell’Under20 inabbigliamento da gioco non potrà che rendere<strong>ancora</strong> più popolari questi ragazzi dall’animonob<strong>il</strong>e e sensib<strong>il</strong>e./L.M.LA MASSIMA QUALITÀ ARTIGIANALE ED ARTISTICAAL SERVIZIO DELLA TUA CASADETRAZIONE FISCALE DEL 55%CANCELLETTI ESTENSIBILIin acciaiozincatoeacciaioblindatoDETRAZIONE FISCALE DEL 36%FINESTRE• IN PVC•ALLUMINIOa taglio termico• ALLUMINIOe legnoOTTIMO ISOLAMENTOTERMICOGRATE DISICUREZZAFISSE OAPRIBILIDETRAZIONE FISCALE DEL 36%DA OGGI CI TROVI INPORTE DA INTERNILavorazione con design personalizzatoAVVOLGIBILIIn alluminio,legno,PVC,acciaio.VariecolorazioniSu misuramotorizzazionianche su teligià esistentiMM 65-70-80-90ad arganoe motorizzateda esternoNOVITA’TENDE BORDATE- laccate,microforate,metallizzateSU MISURA<strong>Via</strong> G. 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sportPERsONAGGI. L’atleta italo-inglese che si è reinventata ballerina e attriceFiona ha fatto 40 (senza sentirli)Simone SpadaroPoco prima di Natale FionaMay ha festeggiato 40 anni.Un’età importante, soprattuttoper una donna che hagià vissuto due vite: prima atleta didivina bravura, capace di vincere,nel salto in lungo, due ori mondiali(Goteborg 1995 ed Edmonton 2001)e due argenti olimpici (Atlanta 1996e Sidney 2000), poi ballerina a “Ballandocon le stelle”, testimonial pubblicitariae ora attrice di successo.“Mi piace rischiare, vivo la vita al100% e fino a ora mi è andato tuttobene. Non mi sento 40 anni – confessaFiona – sono convinta di avernealmeno dieci in meno. Ho due figliemeravigliose (Larissa, nata nel 2002,e Anastasia, di soli 8 mesi, ndr) e seDio mi ha dato questo corpo non possoche ringraziarlo. Sono riuscita afare l’atleta ad alti livelli con grandisacrifici e poi ho avuto l’occasione difare altro nel mondo dello spettacolo.Sono contenta di ciò che ho fatto espero di continuare, con grande impegno,anche in questa nuova avventura”.Moglie del fiorentino GianniIapichino, astista e lunghista, Fionavive in campagna nel comune di Calenzano,si era laureata in Economiaall’Università di Leeds e, oltre al saltoin lungo - sua specialità preferita - inpassato la May ha ottenuto buoni risultatianche nel triplo (detiene <strong>il</strong> primatoitaliano). Ma <strong>il</strong> suo più grandedispiacere non risale ad Atene 2004quando, alla terza Olimpiade, nonFiona Mayraggiunse la fase finale: “Forse, l’unicovero rimpianto è l’aver perso l’oroolimpico ad Atlanta 1996. Ho sempredato tutto quando avevo di fronte unacompetizione di grande importanzae, in quell’occasione, avevo veramentedato <strong>il</strong> massimo, ma la gara fu vintadalla nigeriana Chioma Ajunwa, atletache era stata coinvolta anche in uncaso di doping. Ci rimasi male. Eromolto triste, ma poi anche mia madree tutti coloro che mi vogliono benemi hanno aiutato e mi hanno datotanta forza per continuare. Del resto– prosegue Fiona May – la nigerianaè stata una meteora. Nessuno se laricorda più. Io ho continuato a lavorarecon tranqu<strong>il</strong>lità e determinazione.L’anno dopo ho vinto i mondialiindoor a Parigi, poi gli europei indoora Valencia, l’argento ai mondiali diSiviglia e l’argento ai Giochi di Sidney”.Molto determinata sulle piste,Fiona May ha fatto da caposcuola pertutta una generazione di atlete chehanno dato grandi soddisfazioni allosport azzurro. “Forse è vero che noidonne abbiamo una marcia in più.Forse siamo più um<strong>il</strong>i – conclude l’exlunghista – ma anche più ‘cattive’ nelmomento in cui ci troviamo di frontead una competizione”.IL PROGRAMMA. Dal frisbee agli Harlem GlobtrottersUn anno di eventi in città:anche i Mondiali di volleyUn anno di grandi eventi per Firenzeche, proprio nel 2010,cerca di darsi una “scrollata” per donarevisib<strong>il</strong>ità a tante altre discipline,oltre <strong>il</strong> calcio e oltre la Fiorentina,che domina - non essendoci una secondasquadra in grado di scaldare icuori dei fiorentini - la scena sportivadella città. Ma lo sport è di tutti icittadini ed ecco che, allora, in questoanno potremo vedere i mondiali Under23 di Frisbee tra l’ippodromo delVisarno lo stadio Ridolfi dal 18 al 25luglio: sfide spettacolari tra fenomenidel disco che vola. Molti potrannoobiettare che non si tratta di un veroe proprio sport, ma questo è, sicuramente,l’evento più curioso del 2010.In febbraio fanno tappa a Firenze, alMandela Forum, i campionati italianidi ginnastica artistica, mentre unaOmaggio aGino Bartalicon <strong>il</strong> Girodella Toscanastraordinaria rassegna di danza è incalendario tra marzo e apr<strong>il</strong>e. Moltoattesa la prevista esibizione (a maggio),al Mandela Forum, degli spettacolariHarlem Globetrotters: basketspettacolo che in città manca da anni.Sempre a maggio, sabato 15, Firenzesarà <strong>ancora</strong> una volta invasa dallesplendide vetture d’epoca che partecipanoalla M<strong>il</strong>le Miglia. <strong>Il</strong> 29 maggio<strong>Il</strong> fresbee41partirà, <strong>ancora</strong> da Firenze, la 100 kmdel Passatore. A settembre sarannoin programma i Mondiali di pallavolo,con Firenze che sarà sede di seiincontri, tutti di alto livello: quarti esemifinali. <strong>Il</strong> prossimo Giro della Toscanadi ciclismo, invece, cambia datae percorso per omaggiare Gino Bartali.La gara per professionisti, garapremondiale, si svolgerà <strong>il</strong> 19 settembrecon partenza da Prato, passaggioda Firenze e in particolare da Ponte aEma, in occasione del decennale dellamorte di “Ginettaccio”, per concludersipoi ad Arezzo. <strong>Il</strong> 28 novembre laMaratona e poi, sotto Natale, <strong>il</strong> classicoappuntamento di golf col PonteVecchio Challenge Approach. Senzaparlare dei vari campionati di pallanuoto,rugby, basket, football americanoe volley: insomma, ce n’è pertutti i gusti per poter assaporare sportdi livello ed eventi curiosi non semprefac<strong>il</strong>i da vedere. /Sim.Spa.L’APPUNTAMENTO. Arriva <strong>il</strong> campionato nazionale di A1 e A2La grande ginnastica al MandelaIgor CassinaLa grande ginnastica quest’annoparte da Firenze, e più precisamentedal Mandela Forum, la strutturache <strong>il</strong> 20 febbraio ospita la primaprova del Campionato Nazionale diserie A1 e A2 di ginnastica artisticamasch<strong>il</strong>e e femmin<strong>il</strong>e. L’onore di organizzarela competizione d’aperturadel 2010 spetta alla società CentroGinnastica Firenze A.S.D. di Sorgane,che da oltre 35 anni opera nelcampo della ginnastica artistica masch<strong>il</strong>e,femmin<strong>il</strong>e e ritmica. Avviodell’evento già da venerdì 19 febbraio,con le prove libere previste per <strong>il</strong>primo pomeriggio: poi, dalle 12.30di sabato 20, via alle prove guidatedella serie A2 – con uomini e donneche lavoreranno in contemporanea –ed inizio gara alle 14.30. Dalle 17.30,prove anche per la serie A1 – semprecon ginnasti e ginnaste in contemporanea– e gran finale con la massimacompetizione federale a squadre, checomincerà alle 19.30. Numerosi i“big” che calcheranno la pedana diFirenze, che ritrova una competizionedi serie A dopo cinque anni: soloper fare un paio di nomi, tra le ragazzegrande attesa per la campionessadel mondo 2006 e d’Europa 2007 nelconcorso generale Vanessa Ferrari, inforza alla Brixia Brescia, società chevanta ben 10 titoli italiani; tra gli uomini,per <strong>il</strong> campione olimpico allasbarra di Atene 2004 Igor Cassina,della società lombarda GinnasticaMeda. Saranno inoltre presenti in serieA1 le società Artistica’81 Trieste,che ha già espresso le ginnaste olimpichedi Pechino Francesca Benolli eFederica Macrì, la Gal Lissone (M<strong>il</strong>ano)e la neopromossa società puglieseLa Rosa Brindisi. Anche duetoscane in gara: la Società GinnasticaLivornese – in serie A1 masch<strong>il</strong>e – ela A.D. Polisportiva Casellina (Scandicci),in A2 femmin<strong>il</strong>e. Appuntamentodunque al 20 febbraio per unagiornata di spettacolari evoluzioni,in compagnia delle stelle della ginnasticaitaliana./L.M.DA NOI LE PROMOZIONI VALGONO TUTTO L’ANNOAUTO IN REVISIONEdi Minarini Bruno & C. s.n.c....quelli di...scommettiamoche..!!!-10% su ricambi e lubrificanti per la manutenzione ordinaria e straordinariadal 40% al 60% sul cambio pneumatici di tutte le migliori marcheIN PIU’...solo per i soci CoopLA TUA REVISIONEVALE 100 PUNTIMOTO IN REVISIONECAMBIO PNEUMATICIE RIPARAZIONIRICORDA CHE LA REVISIONE VA EFFETTUATA DOPO 4 ANNI DALLA 1° IMMATRICOLAZIONE LE SUCCESSIVE OGNI 2 ANNI...CENTRO REVISIONI <strong>Via</strong> Arnolfo, 48 b/c/d/e Tel. 055 676980CENTRO RIPARAZIONI <strong>Via</strong> del Gignoro, 111 Tel. 055 6032391093143


segnalazioni a redazione@<strong>il</strong>reporter.itConcertiAll in18 febbraio 2010Casa della CreativitàProvenienti dai luoghi più diversi della terra(Rifredi, Scandicci e Tokyo) ma ritrovatisi aNovoli, questo quartetto di belle speranzepunta tutto su di sè decidendo di giocare acarte scoperte. Questa la formazione: Zana(mc), Narchetti (mc/beatmaker) e Frammento(mc/beatmaker) a cui si aggiunge,per le prove dal vivo, <strong>il</strong> giovane dj Fumo,tecnico del suono dalle dita svelte. Provenientida diverse esperienze singole moltoeterogenee fra loro (probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> puntodi forza del gruppo, a parere di chi scrive)decidono di unire le forze <strong>il</strong> 28 novembre2007, trovandosi accumunati da un sim<strong>il</strong>epensiero.Roberto Vecchioni20 Febbraio 2010saschall<strong>Il</strong> 20 Febbraio 2010 prende <strong>il</strong> via dal Saschalldi Firenze <strong>il</strong> viaggio musicale di RobertoVecchioni che proporrà dal vivo i branitratti dal suo nuovo lavoro discografi co,In-Cantus. Nell’arco di un mese <strong>il</strong> tour toccheràdieci fra le principali città italiane, frale quali Roma, <strong>il</strong> 22 Febbraio al Teatro Sistina,Palermo, <strong>il</strong> 1° Marzo al Teatro Golden,M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> 13 Marzo al Conservatorio, Torino,<strong>il</strong> 20 Marzo al Teatro Colosseo. L’albumIn-Cantus, uscito <strong>il</strong> 30 ottobre scorso suetichetta Universal, ha origine da un brevee coraggioso tour natalizio, di sole 4 repliche,effettuato nell’inverno 2008 in luoghisacri, come Chiese e Cattedrali. <strong>Il</strong> successodell’iniziativa ha poi suggerito l’opportunitàdi proseguire con altri concerti per registrareun cd e proporre ad un pubblico <strong>ancora</strong>più vasto un progetto di innegab<strong>il</strong>e spessoreartistico fra poesia e musica. Biglietti da35 a 25 euro.Primiera25 febbraioCasa della creativitàLinkz e Tiezzo (mcs) assieme a CharlieDak<strong>il</strong>o (mc/producer) e al satellite affi liatoNinja (mc/writer), da sempre orbitantenello stesso campo gravitazionale. Qualcunoha iniziato scrivendo rime al liceo,qualcuno col writing, qualcuno col progettoWhite Socks (“ci chiamavano cosi’ pervia del calzino sul microfono, lo usavamocome fi ltro”). “E’ stato un effetto domino disituazioni e di universi a farci incontrare”sostiene <strong>il</strong> quartetto del Campo di Marte.Nel mezzo, tra gli esordi e la pubblicazionedel primo lavoro “Unshittable”, c’è l’hip hopma anche la dnb, la formazione della primaNuma Crew, la partecipazione al contestcapitolino Da Bomb nel 2008 e un numeroimprecisato di serate in giro.Morgan26 Febbraio 2010saschallMorgan è certamente uno dei cantautori,interpreti e musicisti di maggior talentosulla scena nazionale. Le sue indubbiedoti artistiche e creative si uniscono auna straordinaria versat<strong>il</strong>ità, a uno spiritodi indipendenza e a una cultura (non solo)musicale decisamente fuori dal comune.Morgan attribuisce un profondo valoreculturale alla musica. Anche in questoconcerto fi orentino per piano solo, l’artistamonzese mette in atto, e a disposizione delsuo pubblico, un attento lavoro di ricerca eapprofondimento della canzone italiana delperiodo fi ne anni 50 e inizio anni 60. Morgansi appropria, rielaborandoli, di brani digrande spessore che varcano i confi ni delnostro paese e che acquistano sapori internazionali.Da Endrigo a Modugno, da Paoli aBindi, da Ciampi a Tenco, da De Andrè a…Marco Castoldi, al Teatro Saschall di Firenze<strong>il</strong> 26 febbraio, ore 21.00 un omaggio aigrandi cantautori italiani. Biglietti da 26 a17, 50 euro.TeatroL’ebreodal 16 al 21 febbraioTeatro della PergolaApologia della meschinità umana, L’ebreo èla storia di una coppia travolta da un eventotanto temuto quanto atteso. Quando neglianni ‘40, in seguito alle leggi sulla discriminazionerazziale, molti ebrei in fuga dallecittà o dall’Italia abbandonavano le lorocase e i loro beni, per metterle al riparo daipossib<strong>il</strong>i espropri intestavano le proprietà adei prestanome di razza ariana, con l’accordodi rientrarne in possesso. Questo èquanto accade ai coniugi Consalvi, diventatii proprietari di un bell’appartamento nelcentro di Roma, ma <strong>il</strong> ritorno del proprietarioebreo dopo 13 sconvolge la loro vitaagiata.PromemoriaQuindici anni di storia d’Italiaai confini della realtà17 febbraioTeatro Puccini“La prima Repubblica muore affogata nelletangenti, la seconda esce dal sangue dellestragi, ma nessuno ricorda più niente. Lastoria è maestra ma nessuno impara mainiente. Avanti <strong>il</strong> prossimo: se non vi sonobastati Andreotti, Craxi e Berlusconi, oramagari arrivano Lele Mora e Flavio Briatore”.Marco TravaglioUpdal 19 al 21 FebbraioTeatro PucciniUp è un opera che trae ispirazione dallamontagna e dai suoi paesaggi boschivi. Èun occasione di rifl essione sul rapporto trauomo e natura, vista sia nella dimensioneumana di sfi da, sia in quella ancestrale dellincanto di creature e paesaggi. <strong>Il</strong> tutto reinterpretandola montagna con i suoi pericolie i suoi più impenetrab<strong>il</strong>i misteri, con la naturacosì compiuta nella sua meravigliosaperfezione e con quella vaga percezione dieternità che si eleva al di sopra dell’umanosentire. La montagna è un entità fi sica, imponentee massiccia. Per non perdersi nellasua immensità, non resta che scomporlae strutturare lo spettacolo in quadri. Ogniquadro frammenta, dettaglia e interpretaun aspetto della montagna per poi ricomporlain un tutto. Essenziale e dinamico.ditegli sempre di sìdal 23 al 28 febbraioTeatro della PergolaGeppy Gleijeses, allievo pred<strong>il</strong>etto di Eduardo,interpreta e dirige Ditegli sempre di sì,accanto a lui <strong>il</strong> fi glio Lorenzo (Luigi Strada)vincitore del premio UBU nel 2006 quale“migliore nuovo attore”. Nel ruolo che fudi Titina, un attore dutt<strong>il</strong>e e meravigliosocome Gennaro Cannavacciuolo, già protagonistacon Geppy Gleijeses in Le Cinquerose di Jennifer di Annibale Ruccello e inRagazze sole con qualche esperienza diEnzo Moscato. Insieme a loro un grandecast di quindici elementi. Lo spettacolo hadebuttato al Festival di Napoli nel giugno2008 e alla sua seconda stagione di replichecontinua a collezionare successi sullepiazze italiane. Ditegli sempre di si è unodei più importanti titoli della drammaturgiaedoardiana.Vacanze forzatesala Le Fiabe6-7-13-14 Marzo 2010In arrivo la commedia br<strong>il</strong>lante in tre attiscritta da Antonella Zucchini, con la regiadi Loris Costantini.MostreGerhard Richtere la dissolvenzadell’immagine nell’artedal 20 febbraio al 24 apr<strong>il</strong>e 2010CCCs strozzina – Palazzo strozziOrganizzata in collaborazione con la Kunsthalledi Amburgo, l’esposizione mette aconfronto <strong>il</strong> lavoro di Gerhard Richter, unodei più importanti artisti della secondametà del Novecento, con quello di setteartisti contemporanei, legati da una profondasfi ducia nei confronti dell’immaginecome veicolo di verità. <strong>Il</strong> tema dell’esposizioneè la dissoluzione dell’immagine, e sipone come ideale continuazione di RealtàManipolate, che ha esplorato la relazioneesistente tra la realtà e la sua rappresentazionemediante la fotografi a e <strong>il</strong> video.Gerhard Richter, uno dei pionieri nel portareall’estremo la dissoluzione sia della fi gurache della tecnica pittorica stessa, dipingesopra fotografi e originali o usa una particolaretecnica di pittura sfocata.de Chirico, Max Ernst,Magritte, Balthus.Uno sguardo nell’invisib<strong>il</strong>edal 26 febbraioal 18 luglio 2010Palazzo strozzi<strong>Il</strong> centro gravitazionale dell’esposizione ècostituito da un nucleo di capolavori delperiodo metafi sico di Giorgio de Chirico(1909-1919). Traduzione pittorica dellasensib<strong>il</strong>ità e della particolare concezionedella vita maturata dall’artista attraverso lalettura di Nietzsche, la poetica metafi sicaviene riconosciuta come l’espressione dellostato d’animo di un intero secolo. Alienazionee solitudine. Senso di abbandono,isolamento, inquietudine e disperazione: DeChirico approda alla raffi gurazione avantlettre del “grande s<strong>il</strong>enzio” generato dalprimo confl itto bellico.Innocente e calunniatoFino al 28 febbraioGabinetto disegni e stampe degliUffiziNel quarto centenario della morte la mostraInnocente e calunniato. Federico Zuccari(1539/40 – 1609) e le vendette d’artistapresenta al pubblico i temi di polemica e divendetta che alcuni artisti, e in particolareFederico Zuccari, usarono per dichiararsiinnocenti a fronte di calunnie e ingiustizievere o presunte.Le porcellane di Betty WoodmannFino al 10 apr<strong>il</strong>eMuseo delle porcellanePalazzo PittiTra le prestigiose porcellane conservatealla Palazzina del Cavaliere trovano unaappropriata collocazione le creazioni coltee fantasiose di Betty Woodman, in vetrineappositamente integrate con l’allestimentodel Museo. Le insolite porcellane di Sèvresrealizzate dall’artista, sconvolgono l’ideatradizionale di “corredo da tavola apprezzato”con le loro forme imprevedib<strong>il</strong>i el’intensità e br<strong>il</strong>lantezza dei colori, senzatralasciare <strong>il</strong> bon ton ormai consolidato deiprestigiosi serviti amati dai regnanti.L’arma per l’arteFino al 6 apr<strong>il</strong>eGalleria Palatinasala BiancaLa mostra, ospitata nella Sala Bianca di PalazzoPitti, è dedicata in particolare all’artesacra e quindi a dipinti e oggetti trafugati inchiese, complessi conventuali, talvolta anchein Musei, ma in tutti i casi di soggettosacro o di uso liturgico. Si tende quindi amettere in evidenza come i luoghi di cultosiano stati e siano per tante ragioni espostial rischio di furti o danneggiamenti e comenel tempo i Carabinieri, specializzati nelsettore, abbiano posto le loro forze e competenzea servizio della Chiesa e del suoenorme patrimonio artistico.Concorsi<strong>Il</strong> mio giardinoConcorsodi poesia al GiardinoSi partecipa inviando, entro <strong>il</strong> 31 marzo,poesie non più lunghe di 36 versi, ciascunain 6 copie (5 anonime e 1 riportante nome,indirizzo, telefono e, possib<strong>il</strong>mente, e-ma<strong>il</strong>dell’autore) al seguente recapito: Concorsodi Poesia “Giardino dei semplici” – <strong>Via</strong>Micheli, 3 – 50121 Firenze. <strong>Il</strong> tema dell’Edizione2010 del Concorso è “<strong>Il</strong> mio giardino”,precisando che oltre all’ottica botanicadel tema saranno prese in considerazioneanche tante altre possib<strong>il</strong>i interpretazionimetaforiche (esempio: I fi ori del “giardino”possono essere anche i fi gli, le fantasie, glioggetti di una collezione e in genere tuttoquello che abbiamo fatto germogliare ecurato nella crescita). Una Commissionedi lettura composta da 5 persone esamineràtutti i testi pervenuti, scegliendo i 24ritenuti più interessanti con i quali, a curadel Museo di Scienze Naturali, sarà pubblicatoun libretto offerto in omaggio a tutti ipartecipanti alla cerimonia di premiazione.Tra queste 24 poesie saranno poi individuatequelle a cui assegnare i 5 principalipremi in palio (coppe, targhe, libri e altraoggettistica). La cerimonia di premiazione,alla quale tutti i concorrenti sono invitati,è prevista nel pomeriggio di domenica 23maggio, con inizio alle ore 16,30 nella Sededell’orto botanico di Firenze. I 24 autori “fi -nalisti” saranno avvertiti personalmente,mentre coloro che non potranno interveniredi persona conosceranno l’esito del concorsodalle pagine del periodico “L’alfi ere”n° 2/3 (edito dall’Accademia Alfi eri) che riceverannoin omaggio nel mese di Giugno.


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44 Febbraio 2010lettereInviaci le tue lettere aredazione@<strong>il</strong>reporter.itLettere e segnalazioni:tutto su www.<strong>il</strong>reporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma ancheveri e propri articoli scritti dai lettori.Tutto questo ed altro <strong>ancora</strong> sul portalewww.<strong>il</strong>reporter.it. Tutte le lettere che nontrovano spazio in queste pagine sarannopubblicate sul sito. E poi spazio aicommenti e alle vostre opinioniA PROPOSITODI SICUREZZA NEI GIARDINIGent<strong>il</strong>e direttore,nel suo periodico d’informazione del mesedi dicembre leggo che contro <strong>il</strong> “letargodell’inverno e per dare più sicurezza ai frequentatoridi parchi, andrebbe aperto deibar” ecc. ecc... L’articolo di Giulia B. si basasu un disegno/ proposta, avanzata dalpresidente del quartiere 3 al vicesindacoNardella. Attraverso <strong>Reporter</strong> vorrei esprimereuna mia opinione un po’ contrastanteal merito dell’articolo: sono un residentee un frequentatore dei giardini di viale Taninie non ho mai avvertito problemi legatialla mia sicurezza nei confronti di altrepersone. La mia sicurezza è venuta menoquando <strong>il</strong> fiume Ema, che scorre contiguoa quell’area, poteva straripare. E mi sonsentito solo e abbandonato, quando <strong>il</strong> fiumeha inondato la casa e le altre cose dimia proprietà, e non per ultimo l’anima.A titolo precauzionale la Protezione Civ<strong>il</strong>edel comune di Firenze ci comunicò chequesta è una zona sottoposta a un rischioallagamento che potrebbe raggiungere <strong>il</strong>livello di 4 (metri!) e ci indicò anche doverifugiarsi in caso di un loro allarme. In precedenza,per attutire gli effetti degli eventialluvionali fu emanata una Legge che“proibiva” di edificare a distanze inferiori di150 metri dai fiumi (L.183/89 ). <strong>Il</strong> comunee <strong>il</strong> quartiere, dopo dieci anni dall’entratain vigore della suddetta Legge, nella fasciadi rispetto fluviale, sottoposta alla L.183,riesce a costruire un enorme centro direzionalee con uno alto strato di cemento,copre, tutto <strong>il</strong> prato verde che c’era intornoalle tribune del campo sportivo. Nei giardinidi viale Tanini, cede in gestione, uncampetto in erba e di libero accesso. Oraè plastificato, e pagando, si può giocare acalcetto. Nel ristrutturare gli spogliatoi, giàsituati in zona ( L.183/89) si preferisce ampliarliper ricavare un bar con cucina per <strong>il</strong>ristorante e altre cose. Ora, a voi di <strong>Reporter</strong>e al presidente del Quartiere chiedo:ma siete sicuri che dopo tutte queste colatedi cemento, l’apertura del “bar anched’inverno” mi renda quella giusta serenitàche mi viene a mancare andando ai giardini?E quando, nelle giornate della pioggiainvernale, vedo delle facce oscure e ango-sciate che vanno a vedere <strong>il</strong> fiume,di frontea casa mia, pensate che, io, faccia dei saltidi gioia se <strong>il</strong> bar è aperto? Quando si parladi sicurezza, vorrei che si tenesse sempreben presente che è un problema di tutti e,se l’Istituzione riesce a farla diventare diritto,ne sarei molto grato.Fabrizio CalusiQUELLE CODE AGLI SPORTELLI...Spett.le Redazione,sono una abitante del Q3 che legge sempre<strong>il</strong> Vs. giornale, e trova gli articoli cheproponete sempre molto interessanti,colgo quindi l’occasione per metterVi aconoscenza di un disservizio scandalosoche avviene nel nostro quartiere da partedell’Ufficio Postale FI37 che si trova a fiancodella Coop in piazza Bartali. Detto UfficioPostale ha una carenza di personalecronica, ed anche se ci sono otto sportellia disposizione per i cittadini, raramentesono aperti tutti insieme e anche se sonoaperti, per pagare un semplice bollettino,<strong>il</strong> più delle volte si deve fare una coda anchedi 2 ore, tutto ciò lo trovo indecente.Perché approfittare sempre della pazienzae buona volontà dei cittadini? Detto ufficioè stato fatto nuovo da pochi anni, chesi decidano ad aumentare gli sportelli ed <strong>il</strong>personale, visto che ci sono tanti giovanisenza lavoro! Grata per quanto potrete farein merito, colgo l’occasione per salutarVicordialmente.Rogai GabriellaLO “SPETTACOLO”DI VIA DELL’AGNOLOGent<strong>il</strong>e Sig. Direttore,sono una studentessa fuori sede domic<strong>il</strong>iatanel quartiere1 e leggo sempre conmolto interesse <strong>il</strong> vostro giornale. Ritenendoloun prezioso notiziario degli eventidi quartiere e un ottimo strumento didenuncia, sento doveroso, seppur da fiorentinaadottiva, denunciare le situazionispiacevoli che trovano as<strong>il</strong>o negli spaziche viviamo. Ogni giorno, per raggiungerel’università percorro anche 4 volte viadell’Agnolo e lo spettacolo che mi si proponenon è di certo piacevole. C’è un supermercatocinese sempre rigorosamentevuoto di acquirenti nel senso tradizionale,intorno cui si assiepano tossicodipendenti,transessuali ed ubriaconi. Non è raro assistereai loro loschi scambi, in qualsiasi oradella giornata. Perché le forze dell’ordinenon se ne accorgono, nonostante passinocon la volante in via Verdi molto spesso?Lei ribatterà che certamente sarebbe piùconveniente cambiare strada: per la miaincolumità questo è di certo conveniente.Ma mi chiedo, da persona sensib<strong>il</strong>e alleproblematiche urbane, quanto questa presenzapuò convivere con la prospicientescuola materna? Quando i bambini si riapproprierannodel parchetto dietro piazzadei Ciompi? E soprattutto: perché nessunoprovvede a sanare <strong>il</strong> QUADRILATERO DEL-LA TOSSICODIPENDENZA (ad un passo dalconsiglio di quartiere) di cui via dell’Agnolo,piazza Salvemini , via di Pietrapiana e <strong>il</strong>ponte che da via dell’Oriuolo va in BorgoAlbizi fanno parte?!CordialmenteUna studentessa indignataGLI ANIMALI E LO SPORCOPER LE STRADEBuongiorno,ho letto sul vs ultimo numero, Gennaio2010, l’articolo “Per i cani lo spazio nonmanca, ma per le strade resta lo sporco”;devo dire che <strong>il</strong> comune e/o <strong>il</strong> Quartierehanno fatto o stanno creando <strong>ancora</strong> spaziper gli “amici” a quattro zampe, ma questosembra non basta affinché le strade sianosgombre da escrementi. Credo che questasituazione non sia colpa dei cani veri, madi coloro che bisognerebbe definire “cani”perché sono i proprietari degli animali chenonostante dimostrino di voler bene a<strong>il</strong>oro amici, diventano “nemici” degli altriesseri umani. Nei giardini dove giocano iragazzi o dove passeggi basterebbe pocoladdove ci sono le aree per i cani a portarliin quelle aree fatte apposta, ma è piùsemplice e fac<strong>il</strong>e lasciare che <strong>il</strong> proprio animalesi “svuoti” dove capita; che dire poidelle strade, ce ne sono alcune ridotte incondizioni estreme. Avevo scritto tale problemaanche al sindaco attuale, ma probab<strong>il</strong>menteè preso solo dalla attenzionedi “curare” <strong>il</strong> centro storico non tenendoconto della periferia che è <strong>il</strong> primo impattoper la gente che viene in città per visitarlao altro. Avevo scritto di cosa accade in altripaesi europei ad esempio in Germania. InItalia è stata istituita l’anagrafe canina cheal momento che adotti o prendi un canegli viene applicato un chip per <strong>il</strong> suo riconoscimento,quindi si può sapere tutto diquel cane. In Germania fanno una cosamolto semplice: nella fase di installazionedel chip all’animale gli viene fatto unesame del Dna che è indolore ma tornaut<strong>il</strong>e per i motivi di cui si parla. Quando isignori vig<strong>il</strong>i girano di pattuglia (quando livedi…), potrebbero guardare anche lorodove mettono i piedi e se incappano inun escremento potrebbero (bontà loro …)raccoglierlo e farlo analizzare così, anche adistanza di qualche giorno, saprebbero achi inviare una multa (so che c’è una multaper chi sporca con carta o altro …), cosìcome fanno in Germania e la sanzione cheapplicano è di 500 euro (notevole..). Credoche così si otterrebbero due scopi: 1) <strong>il</strong> Comunepotrebbe incassare qualche soldoin più e destinarlo alla sistemazione dellearee per cani o alla sistemazione delle stradeo alla sistemazione delle piste ciclab<strong>il</strong>ie quanto altro volete inserire….; 2) pensoche i proprietari dei cani farebbero più attenzioneai loro animali e si otterrebbe <strong>il</strong>tanto agognato pulito per le strade e neigiardini; cosa costa, basta provarci. Non sose questo compito spetti ai vig<strong>il</strong>i, ma credodi sì, altrimenti si potrebbe assumere delpersonale formando una apposita squadraecologica a tale compito dando così lavoroad altre persone; non so se compete alComune, o all’Asl; basta che ci si sia un po’di buona volontà e penso che questo problemasi possa risolvere evitando a voltescontri verbali tra le persone con buonapace cittadina.Un salutoCostantino GiaquintoLAVORI E SICUREZZA A COMPIOBBII lavori di urbanizzazione ad Ellera stannoper iniziare ma nessuno, sembra, ha accertatose siano andati a buon fine quelli,fatti ormai da tempo, dell’“area Chelazzi”aCompiobbi. In questa frazione era statoprogrammato uno stradello pedonale eper passeggini per eliminare <strong>il</strong> dislivelloesistente fra via Aretina ed <strong>il</strong> piazzale dellastazione ferroviaria. Progetto sostituito,con poca lungimiranza, da un fantomaticoservoscale per le carrozzine dei disab<strong>il</strong>i,mai realizzato. Un marciapiede copertoinvece è stato costruito sotto <strong>il</strong> nuovo insediamento,che doveva servire per tutti icittadini del posto, ma arrivato all’altezzadella rampa scale F.S. questo marciapiedenon ha alcuna uscita verso la strada, servendoesclusivamente le nuove costruzioni.L’impresa incaricata a questi lavori doveva,ad ultimazione degli stessi, riasfaltarevia della stazione, nonché ridisegnare i postimacchina lungo la stessa in modo dapermettere <strong>il</strong> passaggio contemporaneoalmeno a due mezzi, attualmente impossib<strong>il</strong>ein più punti della carreggiata. Si ricordache l’entrata e l’uscita al parcheggio è solamenteda via della stazione. A Compiobbi,quando saranno terminati i lavori di Ellera,avremo un traffico <strong>ancora</strong> più intenso epiù veloce di quello attuale; più intensoper i nuovi insediamenti di nuove costruzionisia abitativi che artigianali, per untotale di oltre 60.000 metri cubi, nonchépiù veloce per effetto della nuova variante.La Giunta Comunale di Fiesole dovrebbequindi impegnarsi fin da ora, affinché divengaconcreto <strong>il</strong> progetto del “viadottodi Vallina”, così da poter trasformare, comeprevisto, l’attuale statale Aretina in stradaprovinciale con conseguenti limitazionial traffico pesante ed alla velocità. Altranecessità per la sicurezza dei cittadini diCompiobbi è l’allargamento dei marciapiedidella stessa via principale Aretina finoalle strisce bianche appositamente segnateper delineare gli stessi. Attualmente lemamme con neonati nei passeggini debbonobarcamenarsi spesso con due ruotesopra e due sotto <strong>il</strong> marciapiede, mentrei pedoni, specie le persone più anziane,sono in pericolo nello scendere e salire incontinuazione all’incrociare altre persone.Altri lavori attesi e necessari:- La delocalizzazione del ripetitore F.S. almenoad oltre cento metri dagli insediamentiurbani, come richiesto con firme asuo tempo, nonché previsto dal regolamentocomunale di Fiesole;- Dissuasori di velocità, soprattutto in viadella stazione, dove <strong>il</strong> continuo raid di motoriniscorrazzanti da e per <strong>il</strong> parcheggioF.S. lo rendono alquanto pericoloso per ipedoni, ed in particolar modo per i pendolariche tornano con <strong>il</strong> treno.Cordiali saluti,Bruno StefaniI NOMI DELLE STRADEE LE NUOVE TARGHEIn relazione al servizio comparso a pag.5 del numero di Dicembre del vostro periodico,ritengo opportuno segnalarvi chel’articolista ha commesso, suo malgrado,un grossolano errore in ordine alla denominazionetoponomastica di una piazza delnostro Quartiere. Al termine del suddettoservizio si parla infatti di “un percorso difede” tra la Piazza Suor Domenica del Paradiso(all’interno di <strong>Via</strong> di Ripoli) e la PiazzaB. Pio (all’interno del <strong>Via</strong>le Europa). Premettoche, a mio parere, <strong>il</strong> primo colpevoledell’errore di cui dirò è da attribuirsi al Comunedi Firenze, che per la toponomasticastradale (abbandonate le gloriose targhein smalto bianco e blu e le antiche lastredi marmo con su scritto nome e cognomedel titolare della strada o della piazza) haadottato delle squallide targhe in plastica,con la sola iniziale del nome e per giunta


lettere45scritte tutte in lettere minuscole come fosseroun’e-ma<strong>il</strong>, provvedimento per me culturalmenteriprovevole in una città comela nostra. Ora, la targa in plastica dell’areache ci interessa indica “Piazza B. Pio”, unaB. che ad un approccio superficiale farebbepensare all’iniziale della parola “Beato”.L’autore dell’articolo avrebbe però potutofare una ricerca più approfondita, scoprendoche la piazza in questione è nata moltianni prima della beatificazione di PadrePio e che quella B. (trovandoci, come giustamentecita l’articolo stesso, in una zonada sempre dedicata a condottieri, podestàe personaggi del tardo Medioevo e delRinascimento) vuole ricordare un certoBernardino Pio, originario di Carpi, chiamatodalla Repubblica Fiorentina come condottieromercenario della guerra contro <strong>il</strong>Duca di M<strong>il</strong>ano. Mi preme poi aggiungereun breve cenno su altri due nomi di stradecitate nell’articolo come “segni di fede”: viadel Paradiso, che nulla ha a che fare con lareligione in quanto l’appellativo “paradiso”era attribuito ad un bellissimo giardino annessoalla v<strong>il</strong>la di famiglia Alberti, accantoalla quale esisteva un convento di suore,e via Arcangeli, nome che non si riferiscead esseri celesti, bensì ricorda GiovanniArcangeli, un botanico come gli altri naturalistirichiamati in alcune strade di quellaparte di città, primo fra tutti <strong>il</strong> grande CarloANCORA SULLA SOSTACOL MOTORE ACCESOHo letto con piacere che non sono l’unicoa lamentarmi per <strong>il</strong> malcostume dei conducentiAtaf (non tutti ma molti) di sostareal capolinea col motore acceso per moltiminuti. Ho fatto presente questi comportamentiall’ufficio reclami Ataf, al sindacoRenzi, al neo-presidente Bonaccorsi, al diinviala tua segnalazionealla nostra redazioneredazione@<strong>il</strong>reporter.itCAREGGI E LE PISTE CICLABILILeggendo con piacere “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” che parla di problemi e fatti a noi vicini, devoaltresì constatare che nell’id<strong>il</strong>liaca enunciazione delle piste ciclab<strong>il</strong>i del Q5 non ho trovatonessun riferimento al fatto che da Careggi al centro ci sono 900 metri e “rizzati”.Una zona semi-periferica così popolosa avrebbe diritto di essere collegata al Centrodi Firenze? Forse io mi sono perso qualcosa ma credo che da Piazza Dalmazia tuttosia finito nel dimenticatoio. Gradirei sapere se sbaglio su “<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>” o direttamente.Grazie,Stefano B.Gent<strong>il</strong>e signor Stefano,<strong>il</strong> tema delle piste ciclab<strong>il</strong>i e della mob<strong>il</strong>ità a pedali è spesso troppo poco trattato ediscusso, nonostante l’interesse che i cittadini dimostrino di avere in proposito (uninteresse forse addirittura crescente negli ultimi tempi, e questa non può che essereuna buona notizia), e nonostante <strong>il</strong> numero di persone che, malgrado tutte ledifficoltà oggi esistenti, usino la bicicletta per spostarsi. Va da sé che, con una retepiù estesa di piste ciclab<strong>il</strong>i, questo numero sarebbe <strong>ancora</strong> maggiore, e quello diaumentare i ch<strong>il</strong>ometri dei percorsi per le biciclette in città deve essere senz’altro unobiettivo da porsi e da raggiungere, soprattutto in un’ottica come quella che sembraattualmente caratterizzare Firenze, ovvero un ripensamento complessivo diuna mob<strong>il</strong>ità centrata fino ad ora sull’ut<strong>il</strong>izzo dei mezzi privati che, com’è sotto gliocchi di tutti, è arrivata al suo limite. Dunque, insieme a una nuova organizzazionedel trasporto pubblico (in città ha appena “esordito” la prima linea del tram), le pisteciclab<strong>il</strong>i rivestono un ruolo importante: ruolo che, <strong>il</strong> più velocemente possib<strong>il</strong>e,dovrà essere rafforzato, con la costituzione di ciò che forse finora è maggiormentemancato, ovvero una vera “rete” ciclab<strong>il</strong>e che finalmente unisca i vari tratti esistenti.Una rete in grado di collegare le varie zone di una città, per le sue dimensioni, potenzialmentea misura di bici, senza che i ciclisti siano costretti ad affrontare alcunitratti pericolosamente in mezzo alle auto. Questo deve essere <strong>il</strong> primo obiettivo daraggiungere, quando si parla di piste ciclab<strong>il</strong>i, anche se è da riconoscere che, data ladimensione di molte strade fiorentine, realizzare nuovi percorsi per le biciclette nonè sempre è così fac<strong>il</strong>e, per lo meno senza togliere spazi a pedoni o automob<strong>il</strong>i. Perquanto invece riguarda Careggi e dintorni, sicuramente tra le zone più interessatedalla questione, alcuni nuovi progetti sono in arrivo, come riportato in un articoloche pubblichiamo questo mese sulle pagine dell’edizione del quartiere 5. Dove miauspico che possa trovare le risposte che cercava.Matteo FranciniLinneo; centro virtuale di questo gruppodi strade è la Piazzetta del Pomario, tra viaF<strong>il</strong>ippo Webb e via F<strong>il</strong>ippo Parlatore, a ricordodi uno splendido frutteto (pomaio)esistente in zona, famoso per la bontà deisuoi prodotti.Grazie per l’attenzione e cordialitàPiero ToniniREGINALDO GIULIANIE LA DEDICA DELLE VIERitengo quantomeno anacronistico cheuna delle strade più lunghe di Firenze sia<strong>ancora</strong> dedicata alla memoria di un pretemedaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare!! I sacerdotidovrebbero essere apprezzati, encomiati ericordati per le loro opere di pace, non per<strong>il</strong> loro valore m<strong>il</strong>itare!! Propongo di dedicarela stessa strada a Tiziano Terzani, giornalista,scrittore e uomo di pace.Grazie per l’attenzione,Adriano Rossifensore civico Morales, ma <strong>ancora</strong> i risultatinon si vedono. L’infrazione, oltre ad essereindividuata dal codice della strada, è ancheprevista nel regolamento di servizioAtaf. Vivo molto vicino ad un capolineanel quartiere 2 e mi stupisco che personeche svolgono un servizio pubblico non sirendano conto del disturbo che arrecanoai residenti tenendo accesi motori inquinanti,rumorosi e vibranti a pochi metri daabitazioni private, scuole e giardini! Senzapensare allo spreco di denaro causatoall’azienda che paga loro gli stipendi!Lettera firmataIL TRAFFICO ALLE DUE STRADEHo letto sul numero di novembre la letteradella “signora Alda” che anche io da tempovolevo scrivere: per chi proviene dall’Autostrada,Superstrada, Tavarnuzze, Siena ecc.e va in direzione di Firenze, trova <strong>il</strong> tappodel semaforo del Galluzzo: sarebbe semplicefar girare a destra nella piazza (o in viaGianfigliazzi come dice la signora Alda) egirare intorno alla piazza stessa (ora adibitaquasi solo a parcheggio) per andare versotante direzioni: San Felice a Ema, Firenzecentro, Cascine del Riccio o Firenze Sud.Sapeste quanto traffico in meno si avrebbenella zona delle Due Strade!!!!! e comesi scorrerebbe nella zona del Galluzzo!!! Viprego di pubblicare e inoltrare agli ufficicompetenti del Comune di Firenze questarichiesta, che mi sembra una cosa semplicissima,non l’Opera del Duomo!!!Grazie dell’attenzione e salutiGraziellaVIA POLIZIANO,“NON NE POSSIAMO PIÙ”Gli abitanti di via Poliziano non ne possonopiù! I clacson suonano dalla mattina alle7 alla sera oltre le 8! Non si riesce a viverein questa confusione! Macchine costantementebloccate, scooter che sfreccianosulla pista ciclab<strong>il</strong>e inut<strong>il</strong>e (poteva tranqu<strong>il</strong>lamenteessere costruita sul marciapiedesinistro da cui non passa quasi mai nessuno,come è stato fatto su altri marciapiedidi Firenze) che ha tolto una ventina diposti macchina mai ripristinati, viale M<strong>il</strong>tonchiuso in fondo, pare per far piacere, pare,a qualche residente “potente”, che riversatutte le auto su via Poliziano e via Lorenzo<strong>il</strong> Magnifico! Ma in che città viviamo? Madove sono i nostri amministratori? Chiudereuna piazza per mettere in ginocchio <strong>il</strong>resto della città non ci sembra una sceltamolto intelligente! Siamo stufi!!!<strong>Il</strong>aria BalboniIL TRASPORTO PUBBLICONELLA VALLE DELL’ARNOGent<strong>il</strong>e Redazione di <strong>Reporter</strong>,vorrei far presente un problema relativo altrasporto pubblico che interessa la Valledell’Arno del comune di Fiesole, dove nelmassimo s<strong>il</strong>enzio e senza alcuna reazione <strong>il</strong>servizio è stato tagliato drasticamente conepisodi anche imbarazzanti per i cittadiniche vengono fatti scendere dal mezzo anchein modo scortese se <strong>il</strong> mezzo provienedalla provincia di Arezzo. Nel marzo 2002durante un’assemblea cittadina <strong>il</strong> vice presidenteAtaf Marmugi (presidente era AldoFrangioni....) presentò una nuova linea daEllera a via Mezzetta con cadenza di 20 minuti,ma <strong>il</strong> sindaco Pesci pose <strong>il</strong> veto fra lacosternazione generale. Dopo mesi di protestealla vig<strong>il</strong>ia di un’altra assemblea chesi preannunciava turbolenta, dal c<strong>il</strong>indrouscì una convenzione per la validità deititoli di viaggio Ataf sui mezzi extraurbani.Nonostante le osc<strong>il</strong>lazioni degli orari ditransito poteva essere una buona soluzione,che almeno equiparava i costi per tuttii cittadini del comune. Con l’aumento delbiglietto Ataf si è creata di nuovo una discriminazioneperché sui mezzi extraurbaninon è accettata la Carta Ag<strong>il</strong>e con scontifino al 30%, ma <strong>il</strong> peggio è arrivato appuntoin questi giorni con l’esclusione dallaconvenzione (e quindi dalla equiparazionedei biglietti Ataf) dei mezzi provenientidalla provincia di Arezzo, spesso gli unici inampie fasce orarie. La cosa più grave è chenon c’è nessun segno di riconoscimentofra i due consorzi (Etruria Mob<strong>il</strong>ità e Mugello-Valdisieve)visto che i mezzi sono dellastessa società Sita e l’alternativa è fra esserecacciati dall’autista senza spiegazioni ein modo sgarbato (se si accorge che hai inmano un biglietto-abbonamento Ataf) obeccarsi la multa durante <strong>il</strong> viaggio. Bastaconsultare un orario per vedere che restanosolo 20 corse ut<strong>il</strong>i al giorno, 6 in tutto<strong>il</strong> pomeriggio di domenica, con vuoti cheraggiungono le due ore. Gli alunni dellescuole superiori per raggiungere <strong>il</strong> nostropolo di riferimento in via Mezzetta devonofare 3 km al giorno a piedi spesso al buioe senza marciapiedi e attraversamenti sicuri,perché non c’è una combinazione dimezzi pubblici adeguata. Dopo <strong>il</strong> trekkingurbano accade che a Varlungo transitauno dei suddetti mezzi della provincia diArezzo, costringendoli a un’altra mezz’oradi attesa; forse la proposta Marmugi, maitroppo rimpianta, avrebbe risolto anchequesto problema. Una delle scuole (nonfaccio <strong>il</strong> nome per carità di patria …) ci harisposto: “comprategli <strong>il</strong> motorino che abbiamoun bel parcheggio”. Alla faccia dellariduzione del traffico privato...MaurizioRETTIFICHESpett.le Redazione de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>,Vi saremmo grati se, in relazione all’intervistaal sig. Fallani del Tennis Tavolo Artigianellida parte del Vs. sig. Marrone, apparsasul numero di Gennaio 2010, vorrete pubblicareuna precisazione in quanto i localiin cui si svolge l’attività agonistica della soc.T.T. Artigianelli sono ceduti gratuitamente,insieme ad altre agevolazioni, dall’IstitutoPio X Artigianelli, di cui don GianfrancoRolfi è <strong>il</strong> Presidente, proprio per gli scopistatutari dell’Istituto stesso (educazioneed istruzione scolastica, culturale, religiosae sportiva dei giovani oltre a sv<strong>il</strong>uppare leloro potenzialità artistiche ed imprenditorialiconcedendo spazi a condizioni vantaggiose). Fiduciosi di un Vs. accoglimentodi questa ns. richiesta, Vi porgiamo distintisaluti.<strong>Il</strong> Presidente del Tennis Tavolo ArtigianelliEnrico BelliniSpett. <strong>Reporter</strong>,la presente per comunicarvi che la mostradi Antonio Ancarola è stata curatadall’associazione Galluzzo Immagine enon dall’oratorio del Pellicano come davoi erroneamente segnalato sul numero digennaio.Ciampini DarioPresidente Galluzzo Immagine


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